Il G8 dell`Aquila

Transcripción

Il G8 dell`Aquila
Quindicinale della Comunità Italiana del Cile
www.presenza.cl
16 luglio 2009
Anno XXXX Nº 763
Franqueo Convenido • Res. Nº 1062/1979 • Santiago • Cas. 1460 • Av. Bustamante 180 • Fono: 2229328 • Fax: 6354127 • [email protected] • Aderente alla FUSIE e FSS
Il G8 dell'Aquila
Elezioni …
Ognuno di noi rende il mondo migliore o peggiore in base
ai valori ed agli ideali che gli vengono in mente.
Pensiamo alla differenza fra una giornata senza scopo,
piena di rassegnazione e disperazione, ed un’altra dove si
hanno le ali, forse perché imbambolati da qualche bella
figura. E la differenza non sta nelle cose esterne, ma nei
pensieri. Da questi sorgono i sentimenti e dai pensieri e dai
sentimenti muovono gli impulsi volitivi.
I pensieri sono molto più reali di qualsiasi oggetto. In virtù
del pensiero ogni uomo è in grado di valutare le cose e non
deve dipendere dal giudizio altrui. La capacità di giudizio
rende l’uomo felice, la dipendenza dal giudizio altrui lo rende
infelice. Ognuno ha la capacità di intuire un modo del tutto
individuale e libero di comportarsi nelle varie situazioni
in cui si viene a trovare. E questo non è determinato dalla
situazione stessa: sta a me concepirlo intuitivamente e
tradurlo in pratica. Come non esistono nella vita situazioni
che si ripetono, così il mio modo di comportarmi può sempre
assumere sfumature diverse e innovative.
Fin qui lo scrittore filosofo il cui nome ha più consonanti
che vocali.
Ho letto questo pezzo di un libro per cercare di pulire il
cervello da tutte le diversità della politica italiana dovuta
assorbire in questi giorni insieme alle previsioni.
Chissà!
G.F.
L’Aquila e Berlusconi
Con il G8 il presidente
del Consiglio ha ottenuto
un importante successo, per
l’immagine dell’Italia e per
la propria leadership. Come
lo utilizzerà?
A Berlusconi sono stati
rivolti in questi giorni vari
consigli: condivida il suc-
cesso di politica estera con
l’opposizione, lo trasformi in
un atteggiamento più conciliante in politica interna.
E’ auspicabile che il premier sia sensibile a tali suggerimenti, anche se le sue
prime dichiarazioni non
vanno in questa direzione.
Al di là dello stile, quale progetto politico potrebbe dare
al governo un colpo d’ala,
sullo slancio e nello spirito
dell’Aquila?
Berlusconi dovrebbe ispirarsi proprio all’aquila: rapace di grande prestanza
fisica, ma che ha il suo vero
punto di forza nella vista,
capace di fissare nitidamente
obiettivi lontani.
L’obiettivo: l’Italia del
2015-2020.
Il successo, le attese, la solidarietà
Che il G8 dell’Aquila sia
stato alla fine ben organizzato - ottima vetrina per l’Italia
in una cornice di dolore per
la tragedia del terremoto e di
fervore per la ricostruzione
- va di certo riconosciuto.
Le lodi espresse dai leader
presenti non sono state solo
di circostanza.
Tuttavia, data una sostanziale riuscita ‘interna’ del
vertice, con l’allargamento
di fatto dei membri ammessi
al ristretto club dei Grandi
(vedi a pag. 5), ben più problematica è, almeno finora,
la valutazione dei risultati
‘esterni’ raggiunti.
Tre sono sostanzialmente i dossier sui quali ci si
aspettava un passo avanti da
parte dei potenti del mondo,
(Dal Corriere della sera")
Il progetto: un insieme
coerente di riforme per la
crescita dell’economia e della
società. Singoli ministri, di
fronte alle resistenze che ogni
riforma comporta, possono
chiedersi se l’Italia, colpita
dalla crisi meno di altri
Paesi, abbia davvero bisogno
di riforme; e se sia opportuno
chiedere uno sforzo di riforma durante una crisi. Ma il
capo del governo non può non
vedere che la sua legacy, l’opinione che in futuro si avrà
della sua opera, dipenderà
dalla realizzazione o meno di
un tale progetto, non da una
serie di vittorie contingenti
contro gli avversari.
Cont. in ultima pagina
Il Papa: Enciclica Caritas in veritate «aiuti
l’umanità a sentirsi un' unica famiglia»
L’Enciclica spiegata dal Papa: è
quanto avvenuto
all’udienza generale del mercoledì, interamente dedicata
alla Caritas in veritate, presentata
in Vaticano. Partendo da una premessa: «l’Enciclica certo
non mira ad offrire
soluzioni tecniche
alle vaste problematiche sociali del mondo odierno - non
è questa la competenza del
Magistero della Chiesa» ma
ricorda «i grandi principi che
si rivelano indispensabili per
costruire lo sviluppo umano
dei prossimi anni».
Tra questi, in primo luogo, «l’attenzione alla vita
dell’uomo; il rispetto del
diritto alla libertà religiosa;
il rigetto di una visione pro-
meteica dell’essere umano,
che lo ritenga assoluto artefice del proprio destino».
«Un’illimitata fiducia nelle
potenzialità della tecnologia
si rivelerebbe alla fine illusoria» ha spiegato il Pontefice,
per il quale «occorrono uomini retti tanto nella politica
quanto nell’economia, che
siano sinceramente attenti
al bene comune».
Come a dire che «un futuro
migliore per tutti è possibile,
se lo si fonderà sulla riscoperta dei fondamentali valori
etici. Occorre cioè una nuova
progettualità economica
che ridisegni lo sviluppo in
maniera globale, basandosi
sul fondamento etico della
responsabilità davanti a
Dio e all’essere umano come
creatura di Dio»
Cont. in ultima pagina
affiancati dalle economie ancora considerate ‘emergenti’:
regole per la finanza, clima e
aiuti allo sviluppo.
Se sul primo fronte c’è
una buona convergenza sui
12 punti elaborati dietro
impulso di governo e Bankitalia, tesi a rimettere ordine
e trasparenza su mercati
impazziti che hanno provocato la grande crisi in cui ci
dibattiamo, sui rimanenti
versanti bisogna leggere
oltre le cortine fumogene
delle dichiarazioni sempre,
comprensibilmente, orientate all’ottimismo.
La resistenza,
le religiose e
gli ebrei
(pag. 3)
Senza la Cina (e senza
l’India) non si migliorerà lo
stato di salute del Pianeta,
perché nei cieli non ci sono
frontiere e le emissioni che
soprattutto i due giganti
asiatici si rifiutano di tagliare contribuiscono al riscaldamento globale senza limiti di
confini geografici.
Si potrebbe a lungo discutere del diritto di oltre due
miliardi di cittadini a non
vedere limitata la crescita
del proprio benessere al fine
di tutelare un ambiente che
l’Occidente ha a lungo sfruttato con ben pochi riguardi.
Dolomiti,
patrimonio
dell'umanità
(pag. 4)
Resta il fatto che se la Terra
è a rischio, come ha ribadito
Barack Obama, per ora si
è persa un’occasione unica,
secondo quanto ha detto il
segretario generale dell’Onu
Ban Kimoon.
Certo, le decisioni si prenderanno a Copenaghen fra
qualche mese, ma le premesse non appaiono del tutto
incoraggianti, considerato
anche il termine del 2050
per abbattere drasticamente i cosiddetti gas serra,
sufficientemente lontano da
Cont. in ultima pagina
Enciclica
"Caritas
in veritate"
(pag. 13)
Comites, una voce flebile
Mi fa perfino tenerezza leggere uno
stralcio del verbale del Comites-Cile del
mese scorso, cadutomi per caso fra le mani
e che riporto senza arrossire.
Scrive il Segretario:”Si ripresenta il
tema dei rapporti con il periodico (Presenza n.d.r.) con una chiara lamentela
da parte di molti dei presenti della poca
collaborazione che presta al Comites, delle
continue critiche, delle cose inesatte e il
poco spazio che viene lasciato al Comites
anche quando questo lo richiede.
Anche la Presidente per il suo lavoro
asserisce che Presenza più che facilitarlo
l’ha ostacolato.
Il signor M. G. suggerisce di “scrivere
una lettera all’Ambasciatore nella quale si
dovrà chiedere rispetto e precisione”.
La signora A.M. B. segnala che “il periodico dovrebbe rifarsi più all’etica delle
Comunicazioni.”
Domando: chi sono questi molti presenti
(del Comites ) che si lamentano della poca
collaborazione? Vorrei conoscere i nomi di
coloro a cui Presenza ha rifiutato una pubblicazione. Quando ero vicepresidente del
Comites mi preoccupavo che apparisse uno
scritto mensile per informare la comunità
sulle sue attività. Una volta che ho lasciato
il comitato, le richieste di pubblicazione
si sono ridotte a una o due l’anno: tutte
integralmente stampate. Negli ultimi 365
giorni nessuno ha scritto una parola. Non
si pubblicano buone intenzioni, ma degli
scritti veri che arrivano in redazione.
Le critiche al Comites: Presenza, di
proposito, non è mai entrato a giudicare
l’operato del Comites (anche se la voglia
di farlo è a fior di pelle). Semmai ha pubblicato scritti, con relativa firma, di lettori
ed integranti della comunità. Loro sono i
responsabili di quanto affermano. Presenza è
un veicolo libero ed indipendente: se le nostre
pagine contengono offese, calunnie, mancanze
alla verità c’è libertà di denuncia morale e
all’occorrenza anche penale degli autori.
Il poco spazio lasciato al Comites: anzi
nessuno spazio perché nessuno ha preso
carta e penna.
Il signore che propone una lamentela
all’ Ambasciatore: può scrivergli quanto
e quando vuole. Vorremmo solo conoscere
quali sono le mancanze di rispetto che ci
attribuisce.
Alla signora che ci consiglia di rifarci
all’etica delle comunicazioni suggeriamo
di leggersi il Vangelo (dal momento che
si dichiara cattolica) laddove parla di togliersi la trave dagli occhi se vuol vedere la
pagliuzza nell’occhio altrui. Spero ricordi la
lettera (che conservo) diretta al sottoscritto
piena di insulti triviali, accuse gravi e pregiudizi che di cristiano hanno solo il nome
e la spregiudicatezza di volerlo dichiarare.
Nihil sub sole novum (Ecclesiaste cap. 1, 10).
Giuseppe Tomasi
2
Presenza- 16 luglio 2009
Cor­ri­spo­nden­za
La Di­re­zio­ne rin­gra­zia i let­to­ri che le scri­vo­no per­ché di­mo­stra­
no in­te­res­se per i pro­ble­mi e la vi­ta del­la no­stra co­mu­ni­tà. Nel­lo
stes­so tem­po si scu­sa se, per e­vi­den­ti ra­gio­ni di spa­zio, qual­che
let­te­ra do­vrà es­se­re ri­dot­ta. La Di­re­zio­ne i­nol­tre si ri­ser­va la
pub­bli­ca­zio­ne di let­te­re che ri­ter­rà mol­to con­flit­ti­ve.
Adhesión reflexiva a una
aurea celebración
Tal como fuera anunciado en la edición de “El
Mercurio” de Valparafso
el domingo 19 de abril de
2.009, en su Sección Reportajes junto a una foto de los
egresados en el año 1.959 de
la “Scuola Italiana Arturo
dell’ Oro de Valparaiso”, se
les celebrò el sàbado 27 de
abril recién pasado, con un
“pranzo” el cincuentenario
de dicho acontecimiento, en
el Casino del tradicional Establecimiento educacional
de la colectividad italiana
en Valparaiso. De ese colectivo de antiguos alumnos de la Scuola
entre lo que he tenido el
gusto y honor de conocer a
varios, escogitare a cuatro
para destacarlos: Edda y
Flavio Cavallo Contardi, Yolanda Boero y Ezio Bacigalupo Lanatta y reflexionar
sobre sus vastas personalidades.
Edda Cavallo es una profesional universitaria en
tecnología de los alimentos,
destacada y exitosa, a cargo
del proceso productivo de
una de las mayores empresas alimentarias de la
Región de Valparaíso con
sede en Casablanca y Yolanda Boero también una
profesional universitaria
en Servicio y Trabajo Social
y todos sus conocimientos,
su talento y su esfuerzo los
volcó en una pertenencia
perseverante y profìcua en
el Directorio de la “Società
Italiana D’ Istruzione”, Corporación de derecho privado
Sei di Santiago e non
ricevi con regolarità
Presenza?
Chiama al Tel: 621-9872
EDITRICE
Parrocchia Italiana
N.S. Pompei Scalabriniana
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Quillota G. Campodonico
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P. Arenas Leonidas Riquelme
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$ 15.000. Cheque nominativo
a «Presenza»
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Stampa C. von Plate
Esce il 1º e il 16 di ogni mese
propietaria de la Scuola,
intervención y participación sin duda gravitante
en su auge, crecimiento y
esplendor, labor desarrollada junto a otros honorables
y respetables miembros de
la colectividad italiana de
Valparaiso en su dirección
superior.
Flavio Cavallo quedó a
cargo del Establecimiento
de comercio familiar, la
“Casa Volts” de Pedro Montt,
desde hace algunos años ya
no està con nosotros, fue
un comerciante honrado,
un hombre íntegro y un
mejor padre de familia, que
a todos quienes fuimos sus
amigos nos hizo la vida más
alegre y feliz, fue un católico
observante que supo llevar
con entereza su cruz hasta
el final de su existencia; y,
Ezio Bacigalupo Lanatta,
al igual que el anterior
quedó a cargo del negocio
familiar, la “Gran Bodega
Pedro Montt” que había
fundado su padre, con la
firma “Santiago Bacigalupo
y Cia.”, quiero detenerme
un instante en la razón
social, para remarcar que
al estabiecer su comercio lo
estaba haciendo, ponendo
y obligando su patrimonio
personal ante sus proveedores y acreedores sin limitaciones, su hijo Ezio junto
a su familia, hermana y
cónyuge incluída y su amigo de toda la vida Sergio
Gandolfo, a pesar de todas
las dificultades que este tipo
de negocios tradicionales
han debido sufrir y que a
muchos los ha llevado a la
desaparición, por el contrario, la conducción certera
y acertada de Ezio, no sólo
lo ha hecho conservarlo y
mantenerlo sino incluso a
engrandecerlo, para bien
de todo Valparaíso, pues
tenemos la oportunidad de
ver y seguir admirando una
de la vitrinas más bellas
del país y que alguna vez
SPAZIO APERTO
fueron inmortalizadas por
la pluma magistral de don
Carlos León, el “Hombre de
Playa Ancha”.
Sobre él no me extiendo
más pues en lo personal
mucho le debo a su generosidad, confianza, con toda
verdad “ubèrrima fides”,
por cierto, no creo ser el
ùnico en la recepción de
su gracia bondadosa, pues
me consta que ya no en lo
individuai, apoyó al deporte
practicado por miembros
de la colectividad, siempre
recordaré las bebidas y los
dulces con que gratificaba
a los jugadores menores
del “Américo Olcese”, al
término de sus partidos de
basquetball, en los diversos
estadios de Valparaíso en
les tocaba competir.
En fin, una reflexión aunque la muestra no sea tan
amplia, pareciera ser que
hasta después de la mitad
del sigio pasado los padres
seguían prefiriendo que sus
hijos varones continuaran
a la cabeza de sus negocios,
por encima de que prosiguieran estudios superiores
y que sus hijas mujeres si lo
hicieran pues aparte de las
dos antes nombradas, una
hermana de Ezio, Oriana
Bacigalupo es una distinguidísima y eminente Profesora de Estado en Matemàticas; recuerdo de quién
sì bien es cierto no formaba
parte de la pléyade de jóvenes de la dorada celebración
si interactuó con ellos, Italo
Canepa Canessa, fallecido
recientemente, agricultor
de Limache, quién siempre
puso a su dìsposición su
campo para que año a año
se celebrara el paseo de la
“Canottieri Italiana de Valparaíso”, entonces nuestras
condolencias para su viuda,
familia y su amigo Italo
Solari Peirano, infatigable
dirigente de la Canottieri y
perseverante organizador
de esos paseos familiares
de la colectividad italiana
en su conjunto; y, por último
volver a la celebración, pues
como nos ensenó el inmenso
Mario Benedetti también
recientemente fallecido,
que había que defenderla
a toda costa, la alegría
mayor que el almuerzo y la
celebración de los àureos
festejados, haya sido en
la obra de romanos de los
padres fundadores de la
Scuola en Valparaiso.
Hugo E. Marzi Rivera
Lettera
dal Liceo
Polivalente
Italia
Informazioni
ACLI
Bustamante 180 - Santiago
Tel-Fax: 634-5247 - [email protected]
Pagina web: www.patronatoacli.cl
L’ emigrazione é o no
una risorsa per l’ Italia?
Estimado Padre
Giuseppe Tomasi
Parroquia Nuestra Señora
de Pompeya.
Presente.
El Liceo Polivalente Italia,
durante el mes de Junio, con
ocasión de nuestro aniversario, en donde se celebra
un año mas de la centenaria
Escuela Italia y se honra la
memoria de nuestro visionario legador Luigi Sada;
realizo un sinnumero de
actividades de generacion y
consolidacion con la comunidad italiana.
Entre las cuales se destacan; las charlas dictadas
por el Profesor Jose Blanco
a nuestros estudiantes sobre
la vida y obra de Leonardo
da Vinci y la hermosa misa
realizada el dia 26 de Junio
por usted.
Toda la Comunidad del
Liceo Polivalente Italia, esta
sinceramente agradecida por
el apoyo constante de usted,
para con nosotros, hablamos
de; personal administrativo, profesores, apoderados,
alumnos y direcccion.
A su vez el Centro General
de padres y Apoderados, que
dirige la Sra. Sonia Duque,
me ha manifestado su mas
emotivo agradecimiento por
la imagen de la virgen entregada a nuestro Liceo.
Estamos trabajando arduamente con nuestros
alumnos, profesores y apoderados en habilitar a la
brevedad, nuestro espacio
de reflexion.
Sabemos que estamos en
deuda, y tambien reconocemos que no siempre hemos
sido lo suficientemente sistematicos en estrechar aun
mas los lazos con ustedes,
pero estamos aprendiendo y
retomando estas amistades
con la comunidad italiana, que en un inicio fueron
monoliticas, hace mas de
70 años y que luego se perdieron.
Sinceramnte, muchas gracias.
Jorge Valdés Vargas
Director
Nell’anno 1988 a Roma si tenne la Seconda Conferenza
dell’ Emigrazione italiana. Era all’ora sottosegretario degli Esteri l’ On. Gilberto Bonalumi. Un ricordo di dovere.
Tra tanti meriti della conferenza uno che ha lasciato una
traccia importante nei rapporti tra l’Italia e il mondo
dell’ emigrazione italiana. Si disse nell’occasione per
prima volta, “gli italiani all’ estero sono una ricchezza e
un risorsa strategica del nostro paese”.
D’allora politici di tutti i colori e partiti sempre hanno
insistentemente sostenuto e riconosciuto che l’ Italia é stata
conosciuta ed apprezzata per i milioni di lavoratori esuli e
radicati in tutti i paesi del mondo. Questa affermazione ha
consentito con grande visione di Stato avviare ed arricchire una struttura che si é appena conclusa nel 2006 con le
elezioni di 18 parlamentari residenti all’estero. Sembrava
che si fosse concluso il circolo strutturale del potere di
rappresentanza degli italiani non residenti in Italia: Com.
It.Es, CGIE e Parlamentari esteri. Come in tutte le cose,
magari mancava in questa piramide strutturale della rappresentanza degli italiani un aggiornamento o un pizzico
di messa a punto. Sappiamo che niente è perfetto.
Ma sentiti i pareri di persone che rivestono ruoli di
competenza ed autorità politica; leggendo i disegni di
legge presentati abbondantemente in Parlamento, sembrerebbe che si sta mettendo in discussione la veracità
della affermazione emanata dalla Seconda Conferenza
dell’Emigrazione. Personalmente non rifiuto il confronto
e la discussione sull’ argomento a condizione di non nascondere i propositi per eludere la verità. Non é possibile in
questa materia fare il gioco ipocrita che per evitare dire il
vero si nasconde il reale proposito. Sarebbe un grave danno
per tutti gli italiani, qualsiasi sia il territorio della loro
residenza, se in questo particolare argomento si sostiene
quello che non crediamo o peggio si avanzano ipotesi in
danno del paese.
La domanda posta é per me la premessa che deve comandare e decidere l’intera questione della politica per
gli italiani all’estero. Se la risposta é la negativa (cioè
che l'emigrazione non è una risors per l'Italia) allora
quanto si pretende con le decurtazioni ai capitoli di spesa,
con le riforme al Com.It.Es e CGIE vanno nella giusta
direzione. Dobbiamo eliminare il CGIE e fare del Com.
It.Es un organo ancor più decorativo é che serva a poco o
nulla. Constatiamo a volte, più di quando vorremmo, che
siamo di fronte a una tribuna di poco valore e di scarsa
capacità propositiva, dove regna il confronto di parte a
scopo di protagonismo personale e, anche, non di rado di
partito. Io non credo che il CGIE non deva riformarsi ed
adeguarsi all’esistenza dei Parlamentari esteri, ma non
può trasformarsi in una metodo indotto per provocare un
risparmio che nasconde un vero e proprio smantellamento della struttura della rappresentatività degli italiani
della diaspora. Se questo accade allora gli italiani non
contiamo niente.
Dobbiamo tener conto che a volte non si tiene nella
dovuta considerazione, malgrado la sua indiscussa
validità, che la legge per se non cambia la realtà, sono le
persone e la coscienza collettiva della società che permette
l'applicazione di politiche dirette al conseguinento del bene
comune. La politica degli italiani all’estero deve essere al
servizio dell’Italia.
Le associazioni e gli enti di rappresentanza non sono
sindacati che servono ad oltranza agli italiani residenti
all’estero. Fare dell’associazionismo un ente militante al
servizio elettorale della dirigenza tradisce l’essenza e il
ruolo che gli corrisponde agli italiani fuori d’Italia. L’attuale dirigenza magari non é la più adeguata, mi includo
ovviamente, ma non possiamo sbagliare l’indirizzo politico
che l’Italia deve percorre per rendere reale ed effettivo il
contributo di milioni di italiani sparsi per il mondo. Il
Mondo é riconoscente e valora il lavoro dei nostri connazionali, sarebbe una grave offesa e una incomprensibile
miopia se questo no venisse riconosciuto e messo in atto
in proprio beneficio dell’Italia.
Paolo Castellani
Abbonamento 2009 - Fiducia reciproca
Tanti lettori fedeli ci seguono da anni dimostrando fiducia nel nostro operato. Per poter
continuare a seguirlo chiediamo ancora un segno di fedeltà.
Molti pensionati ci chiedono l’abbonamento gratuito (che neghiamo a nessuno).Il fatto
ci obbliga a creare una èlite di “sostenitori” che conguagliano gli abbonamenti gratuiti. Vi
ringraziamo cordialmente della collaborazione.
Per facilitare il versamento dell’abbonamento abbiamo aperto nel Banco de Chile la
“Cuenta de Ahorro N. 08-166-01126-03” a nome di “Giuseppe Tommasi B.”.
Una volta fatto il versamento la preghiamo di inviarci per mezzo di lettera o fax la ricevuta
o semplicemente informarci per E-mail o per telefono. Vedi in prima pagina, in alto. i dati.
Cognome.....................Nome....................... via....................................città....................
Abbonamento normale
15.000 pesos
Abbonamento sostenitore
20.000 pesos. Cheques esteso a “PRESENZA”
LLEVE A SU CASA PRE-PIZZA LISTA
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Av. B. O'Higgins 737 - teléfono 6381833
TERZA PAGINA
Presenza- 16 luglio 2009
3
Passatempo e umore RESISTENZA
E le suore nascosero ebrei e partigiani
«C’è un tempo per ogni
cosa», dice il Qoelet. Per tacere, per ridere, per ballare,ma
anche per lottare.
Oggi si può dire con fermezza che per molte religiose d’Italia la Resistenza
fu un periodo in cui non si
poteva certo rimanere con le
mani in mano. Non imbracciarono un fucile. Non
salirono in montagna.
Ma preghiera e azione
consentirono a queste donne temerarie
di dare un contributo
alla Liberazione non
inferiore a quello dei
partigiani.
Furono soccorritrici,
informatrici, infermiere fino a mettere in
gioco la propria vita.
Nei casi più difficili
le religiose si servirono anche del proprio
abito per nascondere
missive segrete, alimenti, indumenti e
perfino bambini. Un
convegno di studi a
Milano ha rispolverato
una pagina di storia
ancora troppo taciuta. L’evento, promosso
dalla fondazione Ambrosianeum e dall’Azione
cattolica ambrosiana, ha
fornito un campionario incredibile di testimonianze
provenienti da numerose
città e regioni d’Italia.
Dr. Augusto Brizzolara
specialista in
Geriatria e
Gerontologia
El Trovador 4280
Of. 1108 -Las Condes
Fono-Fax: 342 5139
Beeper 737 8087 -Cod 8784
«Purtroppo - ha attaccato
Giorgio Vecchio, docente
di Storia contemporanea
all’Università di Parma
- il ruolo delle suore nella
Resistenza finora è stato
ignorato. Nei manuali di
storia non esistono. C’è la
falsa convinzione che la
Liberazione fu soltanto un
evento militare.
Si dimentica il grande
apporto della lotta non armata, come il boicottaggio,
il sabotaggio, la stampa
clandestina, il salvataggio
dei perseguitati. Le suore
coinvolte furono tante anche
se abbiamo poche testimonianze dirette. Ma spicca il
memoriale di Madre Imelde
Ranucci delle Francescane
dell’Immacolata di Palàgano vicino a Modena che
descrive il rifugio offerto nel
proprio convento a partigiani ed ebrei».
Gli esempi però sono copiosi: «Come non ricordare
- ha continuato Vecchio
- Madre Jole Zini che a
Villa Minozzo vicino Reggio
Emilia si offrì come ostaggio
ai tedeschi in cambio della
fucilazione dell’intera popolazione... O suor Enrica
Donghi che nell’assistenza
ai carcerati di San Vittore
a Milano confessò come le
religiose nei libri di preghiera portavano biglietti clandestini ai detenuti politici e
sotto le ampie sottane delle
consorelle appuntavano
con le spille indumenti per
i prigionieri tanto che gli
stessi secondini sbottarono:
‘Queste suore escono magre
e rientrano ingrassate’».
di alimenti dimagrirono
anche di 20 chili non si
preoccuparono di ospitare
decine di perseguitati. E
collaborarono alla stesura di
documenti contraffatti per
nascondere gli ebrei: perfino
Gino Bartali arrivava lì da
Firenze nascondendo nel
telaio della bicicletta foto e
nostro giornale clandestino. Una volta mi ruppero il
braccio ma ringrazio il Signore per non aver parlato».
E il sacerdote ha lanciato
la proposta: « Nelle città
e nei paesi in cui c’è stato
un Istituto di suore che ha
contribuito alla Liberazione
dedichiamo una via alle
Tuttavia lo storico ha
anche ammesso: «Come in
tutti gli eventi ci furono
anche esempi negativi, di
suore che fecero finta di
niente magari per paura o
incapacità.
Accanto però a religiose
straordinariamente generose negli ospedali o nell’allestimento di interi spazi dei
conventi come il refettorio
per le riunioni notturne
dei partigiani. Ci furono
persino casi in cui come a
Fontanigorda, vicino Genova, suor Maria, una suora
di clausura si vestì da laica
e si finse sposa di un giovane partigiano che stava
per essere ucciso dalle SS.
E non dimentichiamo il
disagio dell’accoglienza di
persone di sesso maschile
nei monasteri».
In alcuni avvenimenti fu
evidente una mano dal cielo.
In Piemonte suor Margherita Lazzari durante i rastrellamenti del 1944 creò un
nascondiglio nel sottotetto
di un santuario per partigiani e militari alleati.
Per occultare la nicchia
pose all’ingresso un quadro
di santa Lucia e i nazifascisti non riuscirono mai a
scovarli. Ma il convegno ha
rimembrato anche le gesta
delle religiose a Milano,
Brescia, Vicenza, le reti di
soccorso agli ebrei realizzate dalle suore toscane e
l’impegno delle clarisse di
San Quirico di Assisi: qui le
25 sorelle che per la penuria
certificati falsificati.
«Ma siamo solo all’inizio
delle ricerche - hanno convenuto Marco Garzonio,
presidente dell’Ambrosianeum e Gianfranco Maris
presidente nazionale dell’Associazione nazionale ex
deportati politici nei campi
nazisti - c’è un enorme vuoto
storiografico da colmare». Suor Grazia Loparco, docente alla Pontificia Facoltà
di Scienze dell’Educazione
Auxilium ci tiene però a
precisare: «Anche a Roma
dove furono salvati più di
4.300 ebrei ci fu un’intensa
collaborazione tra tutti gli
istituti religiosi, maschili
e femminili, i parroci e la
Santa Sede.
Ora però bisogna far luce
anche su tutti gli altri rifugiati salvati, non solo gli
ebrei».
Toccante è stata la testimonianza di monsignor
Giovanni Barbareschi della
diocesi di Milano sulla sua
prigionia nel carcere di san
Vittore: «Quando c’erano
gli interrogatori eravamo
terrorizzati.
Spesso si usciva bastonati
e torturati per sapere come
si stampava ‘Il Ribelle’, il
‘Suore della Resistenza’ ».
Sull’esperienza del carcere
milanese di quegli anni e in
particolare sulla figura di
suor Enrichetta Alfieri che
l’anno prossimo potrebbe
essere beatificata si è soffermato anche monsignor
Ennio Apeciti, storico della
Chiesa: «Il segreto di suor
Enrichetta, come quello di
tutte le religiose coinvolte,
stava nella preghiera: durante la reclusione il rosario
fu la sua forza.
Tanti detenuti hanno ricordato la sua instancabile
assistenza, tra essi anche
molti laici come Mike Bongiorno e Indro Montanelli il
quale disse: ‘Le sarò grato
per sempre.
Tutti noi ricevevamo, grazie alla sua regia, bigliettini
e informazioni.
Così grande era il conforto
di quegli incontri furtivi,
così immensa la gratitudine
per chi con grande rischio
personale li rendeva possibili, che ancora oggi il ricordo
di suor Enrichetta e della
sua veste frusciante suscita
in me la devota ammirazione che si deve ai santi, o
agli eroi. In questo caso ad
entrambi’ ».
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4
Presenza- 16 luglio 2009
ITALIA E ITALIANI
Unesco, le Dolomiti sono patrimonio
Universale dell’Umanità
Il «World Heritage Committee» ha
ufficialmente inserito le Dolomiti nella
lista del Patrimonio Universale dell’Umanità Unesco.
La decisione sulla
candidatura presentata dallo stato italiano è stata presa
all’unanimità dai 21
membri della commissione Unesco,
riunita a Siviglia.
Alla proclamazione
ha assistito la delegazione italiana
guidata dall’ambasciatore all’Unesco
Giuseppe Moscato
e dal ministro all’Ambiente Stefania
Prestigiacomo che
ha definito questo
riconoscimento «una grande
opportunità di crescita ed
una grande vittoria dell’Italia, che ha lavorato molto per
questa candidatura.
La richiesta di inserimento delle Dolomiti nel Patrimonio tutelato dall’Unesco
parte nel 2004 e poi si ferma,
ma siamo riusciti a recuperare il tempo perduto e
superare i problemi. È una
grande vittoria. Questo è il
secondo sito naturale Unesco
dell’Italia, il primo sono le
isole Eolie.
Oggi, quindi, abbiniamo il
mare alla montagna in una
grande festa dei territori».
Circa il futuro il ministro
Prestigiacomo non ha escluso
la possibile candidatura delle Alpi. «Adesso ci metteremo
al lavoro - ha detto - perché
noi sappiamo di possedere
come Paese uno straordina-
rio territorio. Va valorizzato,
certamente con il contributo
delle realtà locali. Non si può
imporre una scelta da parte
del Governo nazionale. Ma
vi assicuro - ha proseguito
il ministro - che vi sono
tantissimi siti che premono
per essere avviati in questo
percorso. Ormai tutti hanno
capito che offre un valore
aggiunto al territorio».
L’alpinista Reinhold Messner si è detto felice: «Un
sogno cullato da tanto tempo,
trova realizzazione». «Le
Dolomiti, riconosciute come
Patrimonio dell’Umanità
dall’Unesco - dice il Re degli
Ottomila - non si limitano
soltanto all’Alto Adige ma
comprendono le Province
di Bolzano, Trento, Belluno, Pordenone e Udine. Di
conseguenza anche quattro
parchi naturali sudtirolesi
Dal caffè rimedio per l’Alzheimer?
Nei topi funziona, nell’uomo si vedrà
I _ l nuovo farmaco per l’Alzheimer? Forse ce l’abbiamo
sotto il naso da sempre: ha l’aroma (e il gusto) di una tazzina
di caffè. Proprio la caffeina, infatti, sembra poter avere effetti
prodigiosi contro la demenza senile: riuscirebbe persino a
farla regredire. A suggerirlo sono i ricercatori del Centro di
Ricerca sull’Alzheimer della Florida (Usa), che per verificare
le loro ipotesi hanno somministrato a cavie malate di Alzheimer dosi massicce di
caffeina: 500 mg al
giorno, pari a circa 5
tazze di caffè. Dopo
2 mesi, gli studiosi
hanno appurato che i
topolini non mostravano la perdita progressiva di memoria
tipica della malattia.
Non solo: più bassa
era anche la concentrazione di quelle
proteine ‘malate’ che
di solito si accumulano nell’organismo
dei pazienti.
Proprio questo effetto lascia pensare che la caffeina (peraltro sicura per la maggior parte delle persone) possa essere
usata per combattere la progressione dell’Alzheimer: prospettiva che i ricercatori americani intendono ora verificare
iniziando quanto prima la sperimentazione sull’uomo.
CUCINA ITALIANA
appartengono al Patrimonio
dell’Umanità.
In una nota Luca Zaia, ministro delle Politiche agricole
alimentari e forestali, si dichiara orgoglioso «da veneto
e da ministro» del riconoscimento di questa «splendida
merlatura nel paesaggio della regione» come patrimonio
mondiale dell’umanità. «Con
l’iscrizione delle Dolomiti, i
siti Unesco italiani diventano 44: un primato mondiale
- ha detto Zaia - raggiunto
anche grazie all’impegno e
alla cura che la comunità
dolomitica, per generazioni,
ha messo nel preservare e
valorizzare questo affascinante arcipelago corallino»
Ma in cosa consiste il nuovo
patrimonio dell’ umanità
sancito dall’Unesco? Si tratta di nove gruppi dolomitici
per un’estensione complessiva di 142 mila ettari, cui
si aggiungono altri 85 mila
ettari di «aree cuscinetto»,
per un totale di 231 mila ettari, suddivisi tra le province
di Trento, Bolzano, Belluno,
Pordenone ed Udine. Fanno
parte il gruppo formato da
Pelmo e Croda da Lago, situati in Veneto, tra Cadore,
Zoldano e Ampezzano; del
massiccio della Marmolada,
posto fra Trentino e Veneto
e comprendente la cima più
alta delle Dolomiti (3.343
metri) e il ghiacciaio più significativo; il gruppo formato
dalle Pale di San Martino,
Pale di San Lucano e Dolomiti Bellunesi, per lo più in
territorio veneto ma anche
trentino; il gruppo formato
dalle Dolomiti Friulane e
d’Oltre Piave, le più orientali, suddivise fra le province
friulane di Pordenone e Udine; le Dolomiti Settentrionali, situate fra Alto Adige
e Veneto e comprendenti i
frastagliati Cadini, le candide Dolomiti di Sesto, le
austere Dolomiti d’Ampezzo,
le lunari Dolomiti di Fanes,
Senes e Braies; il gruppo
Puez-Odle, tutto in territorio
altoatesino, oggi splendido
parco naturale.
Ma si può chiamare anche così: qualità,
tradizione, storia, fantasia, arte, creatività.
Vale molto nel mercato globale l’etichetta
di un Paese che riesce a dare il meglio nei
momenti difficili, ma forse non conta abbastanza in un Paese che appare (troppo
spesso) scontento di sé. Eppure c’è un' Italia
che colleziona primati e produce talenti, un'
Italia che va, che resiste, un’Italia di tante
eccellenze non promosse, non raccontate, che
si aggiungono a quelle conosciute e abbondantemente segnalate.
Bisognerebbe narrare di più e meglio
luoghi e territori dove le bellezze ambientali e l’arte si integrano con la capacità
di produrre quelle cose che piacciono al
mondo, i tessuti, la moda, il design, l’artigianato sapiente e l’inventiva tecnologica,
per imparare a conoscere meglio i segreti
del lungo miracolo italiano, quello che ha
resistito alla sfida cinese e oggi combatte
con la crisi mondiale.
E ci vorrebbe un altro Fai, oltre a quello
benemerito che ha ridato splendore al patrimonio artistico dimenticato dimostrando
che ambiente e cultura sono anche una
risorsa economica, per dare maggior valore
al sistema Italia. Un sistema diffuso che ha
il suo cuore nell’impresa capace di mettere
insieme le antiche sapienze con le intuizioni
vincenti della modernità, che affronta con
disincanto le nuove sfide lasciandosi alle
spalle le guerre tra lobby e il vizio antico
della politicizzazione.
È lungo e impossibile l’elenco dei punti di
forza di un Paese dove i talenti individuali
e le fortune dei protagonisti di successo non
sempre fanno da traino ad una migliore
immagine del Paese stesso. Ma non è una loro
colpa: siamo noi, quasi sempre, a non avere il
senso di certi valori, di straordinari tesori da
sfruttare. E questo rimane un gap, tra noi e gli
altri competitori, capaci di tutelare e vendere
meglio i loro prodotti. Ma è anche vero che
molti autogol che danneggiano il made in Italy
sono il frutto di colpevoli assenze o dimenticanze della classe politica: spreco di risorse,
capolavori artistici abbandonati, bellezze
naturali contaminate da un’edilizia selvaggia, mancanza di regole e di controlli, risorse
limitate per la ricerca, mancate aperture di
credito per i settori innovativi. Forse bisogna
aggiungere anche mancanza di coraggio: il coraggio di puntare di più sulla tipicità italiana,
quella che resta un’indiscussa primazia nel
mondo: con il suo valore culturale e industriale
e con un indotto economico di tutto rispetto, sia
quando riguarda il patrimonio artistico-ambientale sia quando riunisce la sapienza della
bottega artigiana alla genialità imprenditoriale.. Ci facciamo del male da soli quando non
sappiamo riconoscere il meglio che ci distingue
all’estero e che l’estero apprezza: e questo vale
per la musica come per la sanità.
Ci sono voluti lunghi anni per uscire dall’esterofilia nelle cure mediche, per riconoscere
che in alcune aree del Paese la sanità è diventata uno dei servizi di punta, un’alta specializzazione che compete ai massimi livelli nel
mondo. La nostra storia, la nostra identità nel
mondo globalizzato, sono una carta vincente
per continuare a puntare in alto, magari con
una maggiore consapevolezza delle qualità che
in Italia ci sono: non servono fughe in avanti;
basta sviluppare e modernizzare molte delle
cose che già sappiamo fare.
Il trevisano Pierre Cardin: "metto all’asta il mio impero"
«Ma no, no. Non ho venduto. Se mai sto vendendo
e solo una parte: le licenze
in Cina, per 200 milioni di
euro. E non venti come qualcuno ha scritto». E gli scappa
persino una risata. Pierre
Cardin, 87 anni fra cinque
giorni, è l’ultimo imperatore,
unico proprietario di se stesso. Se qualcuno pensava di
trovarlo quanto meno un po’
confuso, ha fatto male i propri conti. Un mese fa è finito
all’ospedale, ma è stato «solo
per una banale caduta e tutti
hanno fatto un gran caos per
nulla» e se in questi giorni si
è parlato della vendita della
sua maison è «perché non
hanno capito nulla».
Sono le nove del mattino
e lui è già al suo posto di
comando al 27 di Avenue
di Marigny, dalle sue finestre si vedono le stanze del
presidente della Repubblica
francese («Ne ho visti ben
nove!).
Accetta di parlare, ben
contento di chiacchierare in
italiano, l’accento e un paio
di parole che non gli vengono
tradiscono i sessantacinque
anni di Francia. Era il 1945
e aveva ventidue anni quando lasciò il Veneto («Nacqui
in casa di parenti, a venti
chilometri da Venezia», dice
riferendosi a Sant’Andrea di
Barbarana, comune di san
Biagio di Callalta, provincia di Treviso) come Pietro
Cardin con l’accento sulla
«i» che divenne Pierre e poi
Card(e)n pronunciandolo
alla francese. Partì ragioniere e divenne stilista: «E
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se fossi rimasto in Italia
probabilmente sarei finito
contadino», dice, lucido.
E a meno che non fosse
riuscito a seminare denaro
per raccogliere denaro, mai
avrebbe potuto arrivare dove
è arrivato: 800 licenze in 140
Paesi. Un giro d’affari con le
royalties che si dice essere
(lui non ha mai dato una
cifra ufficiale) di 8 miliardi
di euro e nella sola Cina 3,5,
ecco il perché delle mire. «E
chissà come hanno potuto
pensare che potessi vendere
a 20 milioni di euro!», commenta beffardo. Scusi ma
allora è fatta?
«Eh, no. Non è
fatta. Ho ancora
un mese di tempo per firmare.
I cinesi diciamo
hanno firmato
un compromesso, anticipando
dieci milioni di
euro e lasciandomi trenta
giorni di tempo
per decidere se
accettarne altri
200 e lasciar loro le licenze
in Cina, ma solo in Cina. Se
però qualcuno offre di più,
sono qua. Una specie di asta,
chiamiamola così. E vi dirò di
più, se qualcuno è disposto a
darmi 1 miliardo e duecento
milioni di euro gli do tutto:
persino questo palazzo (la
sede storica, ndr) e anche il
mobilio». Una notizia, nella
notizia. «È perché mai? Ho
una certa età, nella mia vita
ho fatto tutto. Per quale motivo non dovrei?». La crisi,
forse? «No, non per me. Il mio
stile può piacere o non piacere, ma è il mio e vende».
Multe fino a mille euro a chi
getta rifiuti dall’auto
Svuotare il posacenere al semaforo, lanciare la cartaccia
dal finestrino o il mozzicone di sigaretta acceso, la lattina,
la bottiglia d’acqua vuota (se va bene) mentre si sfreccia
in autostrada. Insomma tutti quei comportamenti così
maleducati eppure così diffusi e che oltraggiano il decoro
urbano, da oggi saranno sanzionati assai più severamente.
Lo prevede uno speciale capitolo del decreto sulla sicurezza
che modifica il codice della strada.
Multe da 500 a 1.000 euro. Una stangata rispetto alla
contravvenzione dai 23 ai 92 euro prevista finora. Non ce n’è
solo per gli automobilisti. I sindaci sono invitati a comminare
«almeno 500 euro» a chiunque «insozzi le pubbliche vie».
Roberto Sgalla, capo della Polizia Stradale, commenta
secco: «C’è la norma, la faremo rispettare. Quando vedremo
un automobilista che imbratta la strada, gli contesteremo
la contravvenzione». Molte statali e lunghi tratti di
autostrada sono spesso piccole discariche occasionali.
«Chi sporca va multato e pure forte, basta con il lassismo»,
dichiara l’assessore milanese all’Ambiente, Maurizio Cadeo,
sostenitore del «ci vogliono poche regole ma ferme per la
convivenza civile». E segnala che «a Barcellona fare pipì per
strada può costarti 1.500 euro».
ITALIA E ITALIANI
Presenza- 16 luglio 2009
5
Dolomiti-Africa, l’abbraccio della pace Le nuove regole anti-crisi si allargano ai 14
Mezzogiorno, è il momento
dell’abbraccio. Anche le ultime nuvole si tolgono dalla
più grande delle Tre Cime di
Lavaredo. Bambini e anziani, giovani, tantissimi giovani, volontari e ambientalisti,
missionari e disabili, sindaci,
pubblici amministratori,
il presidente dell’Uncem,
Borghi, anche il vescovo
Giuseppe Andrich, il prefetto Provvidenza Raimondo,
perfino loro, gli agenti del
servizio d’ordine. Tutti
con la mano in quella
del vicino, e se non riescono a raggiungerla,
allungano maglioni
e giacche a vento. In
6mila, domenica, per
iniziativa di “Insieme
si può” e di altre onlus,
ma anche degli Uffici
missionari del Nordest
e del Cuam, hanno abbracciato idealmente
l’Africa, stringendosi
intorno ai muraglioni
più belli del mondo, per
significare ai Grandi
del G8 che dovrebbero
fare altrettanto.
Quassù le simbologie si rincorrono. E se
il regista Moni Ovadia,
parlando dell’Africa,
avverte il pericolo
della privatizzazione dell’acqua, ecco il
vescovo di Belluno-Feltre,
monsignor Andrich ricordare che proprio da queste
viscere scaturiscono «acque
purissime, le acque della
pace» che scendono a valle in
direzioni tali da abbracciare
l’Europa: verso il Piave, fino
all’Adriatico, verso l’Isarco e
l’Adige, ancora fino al mare
Adriatico, ma anche verso il
Sarca ed il Danubio, fino a
raggiungere il Mar Nero.
Acque da mantenere nella
loro integrità, anche perché
sono messaggere di solidarietà e di giustizia, oltre che
di pace, rileva sempre il ve-
scovo. Infatti, spiega «il contatto, mano nella mano, di
questa catena ci deve aiutare
a cogliere tutti i problemi,
cominciando da quelli delle
persone più vicine».
Andrich si dice infatti
convinto che «questa intenzionalità può portare dei
cambiamenti nella nostra
cultura e negli stili di vita».
I volontari raccolgono voci
ed appelli, lungo la catena,
da inviare, attraverso 8 cd,
ai grandi della Terra riuniti
all’Aquila.
«I grandi - sostiene il
vescovo - sapranno essere
all’altezza dei loro compiti se
avranno attenzione a quello
che cresce e viene coltivato
nell’intimo del cuore delle
persone più povere, come
quelle dell’Africa, soggette a
molte guerre, spesso dimenticate». Mentre il popolo di
“DolomitAfricaG8” - questa
la sigla dell’iniziativa - si sistema il più vicino possibile
agli speroni di roccia, al rifugio Auronzo si susseguono le
testimonianze.
«Il capo dello Stato - rileva il prefetto di Belluno,
leggendo un messaggio del
presidente della Repubblica,
Giorgio Napolitano - non
ha mancato di sottolineare
come l’impegno per vincere
povertà e sottosviluppo sia
un dovere primario, civile e
morale, a difesa della dignità
dell’uomo e un investimento
sul futuro a beneficio di
tutti ed esprime apprezzamento per l’iniziativa
di sensibilizzazione
sull’importanza della
cooperazione allo sviluppo e al dialogo tra
i popoli».
Giorgio da Rold,
presidente di “Insieme si può” confessa
un sogno. Siamo qui
in 36mila, non solo in
6mila. In seimila si
sono dati la mano davanti alle Tre Cime di
Lavaredo per invitare
i grandi della Terra
a non dimenticare
il Sud del mondo Il
vescovo di Belluno,
Giuseppe Andrich:
«Più attenzione ai
poveri». Il regista
Ovadia: «Cambiare
le priorità» Borghi
(Uncem): «Non chiudiamoci nella torre
d’avorio».
Un momento del lungo
«girotondo» che domenica
ha coinvolto migliaia di volontari sulle Tre Cime di
Lavaredo.
30mila sono i bambini dei
Paesi poveri che svaniscono
in una sola giornata: morti
di fame. Ma ecco l’altra parte
del sogno: che ciascuno dei
presenti si faccia carico di
loro. E che lo facciano pure
gli otto grandi della Terra,
mantenendo fede alle promesse ed agli impegni sottoscritti nei confronti del Sud
del Mondo, in particolare
verso il continente africano.
« Tornare a crescere e respingere il protezionismo »,
sintetizza Silvio Berlusconi,
e di fatto l’agenda globale, il
documento cioè che contiene
i capitoli economici del G8 e
proseguito con l’allargamento al G5+1 (alchimia contabile che includendo Brasile,
Cina, India, Messico e Sud
Africa oltre all’Egitto come
invitato speciale conduce al
G14, ormai a pieno divenuto
l’erede del vecchio format del
G8), si può racchiudere in
poche semplici conclusioni:
«Mentre continueremo a
sostenere le nostre economie
con ogni misura necessaria
per superare la crisi - dice il
documento -, cominceremo
anche a preparare le strategie di uscita dalle misure
di Governo straordinarie
adottate per rispondere alla
crisi».
Certo, una crisi tutt’altro
che superata, anzi, a sentire
il direttore generale del Fmi
Strauss-Kahn, «la ripresa
è lenta, e anche se un’inversione di rotta è attesa
per il primo semestre del
2010, restano quattro preoccupazioni: disoccupazione,
sostenibilità delle finanze
pubbliche, squilibri globali
e Paesi a basso reddito. Ma
L’hotel migliore del mondo è Villa d’Este a Cernobbio
Centoquarant’anni di storia e un fascino che non
tramonta mai: è sul lago di
Como l’hotel più bello del
mondo.
La rivista americana Forbes, che ogni anno stila la
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2009 ha attribuito il primo
posto al Villa
d’Este di Cernobbio che ha
battuto, nell’ordine, il Peninsula di Bangkok, il Landmark Mandarin Oriental di
Hong Kong, il
Four Seasons
George V di Parigi e il Burj al Arab di Dubai. È la prima volta che una
struttura italiana raggiunge
la vetta della prestigiosa
classifica.
Costruito nel 1568 e diventato albergo nel 1873, il resort di Cernobbio ha oggi 152
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riscaldata galleggiante sul
lago (unica nel suo genere),
spiaggia con sabbia riservata
ai bambini, piscina coperta,
centro benessere, otto campi
da tennis, ristoranti, night.
«Il riconoscimento a Villa
d’Este - dice l’amministratore delegato Jean-Marc Droulers - premia la tradizione ed
Vacuno
Cerdo
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Arrollados
Hamburguesas
Cordeo Lechón
Pollo
Pavo
Jabalí Puro
Ciervo
Avestruz
Codornices
Pato Neozelandés
Conejo
Guayu 100% Orgánico
Quesos
è un traguardo
che fa onore all’ospitalità del
nostro Paese».
In queste stanze
sono passate nei
secoli schiere di
duchi, re e regine,
presidenti, star
di Hollywood,
scrittori, cantanti, musicisti,
stilisti.
Il primo cliente
fu Giorgio Ricordi, che affittò
un intero piano del padiglione Regina d’Inghilterra
e ebbe come ospiti Giuseppe
Verdi e poi Giacomo Puccini.
Qui sono passati personaggi
come Alfred Hitchcock, i duchi di Windsor, Leopoldo del
Belgio, Vittorio Emanuele, i
principi di Monaco, Elizabeth Taylor, Frank Sinatra,
Barbra Streisand, Madonna,
Mick Jagger, Bruce Springsteen, John Kennedy, Gorbaciov, Churchill, Ava Gardner,
lo Scià di Persia, la Callas
con Onassis e tanti altri.
Attribuendo il riconoscimento a Villa d’Este, la
giuria di Forbes ha elencato così i pregi dell’hotel a
cinque stelle di Cernobbio,
specificando che è facilmente
raggiungibile e ha tutto: «Panorama, architettura, bellezza, servizio, decorazione di
interni, storia, spa e persino
il bel tempo».
gli otto Grandi e i loro ospiti
allargati hanno confermato
- e poteva essere altrimenti?
- la volontà di cooperare
affinché ‘l’economia globale
riprenda la crescita lungo
un cammino equilibrato,
equo e sostenibile a beneficio
di tutti, soprattutto dei più
vulnerabili».
Il nemico pubblico dell’economia mondiale non
sembra più essere la finanza
selvaggia: quella ha già abbondantemente fatto i suoi
danni e i grandi Paesi - gli
Stati Uniti in testa - hanno
dovuto già svenirsi per limitarne i danni. Ora lo sguardo
si posa sulla concorrenza,
sul commercio mondiale,
sui negoziati di Doha. E gli
Otto si sono trovati un nuovo
feticcio da abbattere, il protezionismo.
Un’arma stra-abusata in
realtà nel corso degli ultimi
duecento anni un po’ da tutti, dal Giappone alla Gran
Bretagna, dall’America alla
Francia. Ma ora, i Grandi,
la Ue, gli emergenti si impegnano solennemente ad
«astenersi da svalutazioni
concorrenziali delle nostre
valute e promuovere un sistema monetario stabile e ben
funzionante».
Attenzione a queste ultime parole, perché ecco che
i cinesi se ne escono con un
colpo a sorpresa per bocca
del consigliere di Stato Dai
Bingguo (Hu Jintao, come si
sa, è tornato frettolosamente
a in patria per domare la
rivolta domestica): «La Cina
- ha detto l’alto funzionario
che rappresentava a tutti
gli effetti la voce di Pechino
- vuole una riforma graduale
del sistema valutario internazionale per una maggiore
diversificazione della moneta di riferimento per poter
garantire la stabilizzazione
dei tassi di cambio e favorire
così un regime più razionale
e differenziato ».
Frase che sembra uno scioglilingua cinese, ma che
tradotta dal mandarino
significa né più né meno: il
dollaro non può più essere
considerato l’unica moneta
di riserva internazionale,
meglio pensare a un paniere
che contempli euro, yen, sterlina e - appunto - il biglietto
verde americano. Re dollaro,
e con lui Barack Obama,
sono avvisati: la Cina, Paese
emergente dalla crescita impetuosa e dalla forza demografica inimmaginabile per
noi occidentali, sta dettando
le sue regole. Non solo sul
clima, ma anche sulle valute
e sui criteri economici.
«Paesi industrializzati e
paesi emergenti e in via di
sviluppo - dice Pechino - hanno eguali e grandi responsabilità. I primi devono difendere davanti alla comunità
internazionale i diritti dei
Paesi emergenti allo sviluppo
economico e alla salvaguardia delle loro caratteristiche
nazionali, ridurre il loro
debito pubblico e promuovere
i trasferimenti di tecnologia
ai paesi emergenti. I secondi
devono concentrare le loro
energie sullo sviluppo e poi
aprire le porte agli investimenti e ai prodotti dei Paesi
sviluppati».
Un bel diktat, non c’è che
dire.
Su Marte controllo del robot
dall’Italia
La missione robotica Exomars su Marte dell’Esa europea
avrà un centro di controllo in Italia. Lo ha annunciato il
neo-presidente dell’agenzia spaziale italiana ASI, Enrico
Saggese, precisando che l’investimento italiano sulla spedizione è di 281 milioni di euro, 31 in più dei 250 già stanziati.
Exomars va a ad inserirsi nel nuovo piano di cooperazione tra
la Nasa e l’Esa approvato nei giorni scorsi
e battezzato MEJI
(da Mars Exploration
Joint Initiative) e finalizzato al Pianeta
Rosso. Il piano è nato
dalla consapevolezza
degli ingenti fondi
richieste per questo
fronte di esplorazione
e dal nuovo atteggiamento sostenuto dalla Casa Bianca
che sollecita una maggior collaborazione internazionale, in
particolare con l’Europa. La partenza di Exomars è fissata
per il 2016.
Un’anticipazione sulle linee guida lungo le quali si sta
sviluppando il nuovo piano spaziale italiano è stata fornita
dal presidente Saggese in occasione della presentazione
del rapporto che traccia il bilancio dell’ASI per il 2008. Le
nuove aeree su cui si investirà riguarderanno la scienza,
l’esplorazione della Terra, i programmi riguardanti Luna e
Marte e la telescienza che la stazione spaziale internazionale
consente di effettuare.
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Presenza- 16 luglio 2009
Editoriale
Abbiamo concluso questo primo semestre dell’anno
scolastico 2009 con un’illustre visita, il Ministro delle
Infrastrutture e dei Trasporti, Onorevole Altero Matteoli. Nella nostra nuova casa e con tante attivitá, questa
prima metà dell’anno é stata senza dubbio molto produttiva. In questo numero di Presenza vi presentiamo
due interviste; una al Direttore di Sviluppo e Progetti e
l’altra ad una nostra ex alunna, Gloria Frugone. Brevi
notizie sportive e un report delle attività svolte dal
nostro Centro Culturale che ha chiuso un ottimo primo
semestre.
Buona Lettura o buone vacanze!
Gabriella Piergentili
Mariano Malacchini,
Director de Desarrollo y Proyectos
"Sueño una Scuola donde cada cual aporta
al resto con lo mejor de sí mismo"
- Desde este año se creó en la Scuola la Dirección de Desarrollo y
Proyectos, un espacio desarrollado por Mariano Malacchini, profesor
y miembro por años del Consiglio y de la Comisión Pedagógica de la
Scuola.
- Un soñador, Malacchini visualiza un gran futuro para nuestra
Scuola. A continuación preguntas y respuestas para saber que viene
para la Montiglio en los próximos años.
- ¿Porque se creó el cargo de Director de Desarrollo y Proyectos y
que objetivos tiene?
- El cargo de Director de Desarrollo y Proyectos se creó para avanzar
y acelerar en la puesta en marcha de los proyectos innovadores que
la Scuola está impulsando sea en el campo pedagógico-metodológico
que académico, extracurricular y cultural, no sólo para adecuarse a
las exigencias de los tiempos y abrirse al mundo que la rodea, sino
también para llegar a ser en el tiempo, además de una comunidad
auto educante, un Polo Cívico y Cultural en la Ciudad. Tiene por tanto
el objetivo de dirigir, impulsar, orientar y coordinar todo el trabajo
que se está haciendo, con el fin de poner en sinergia y potenciar los
distintos estamentos del colegio, para que cada cual aporte a la comunidad y contribuya a una formación integral, interdisciplinaria,
responsable y compartida de alumnos futuros ciudadanos responsables
del mundo.
- ¿Dónde y cuando podemos encontrarte en la Scuola? -Estoy
reuniéndome sistemáticamente con cada estamento que compone
nuestra Scuola y nuestra comunidad escolar. Siempre estoy disponible
en el colegio, en especial los días miércoles y a mi mail (mmalacchini@
scuola.cl) por cualquier consulta, sugerencia y aporte. Es un trabajo
lento, que requiere tiempo y sobre todo aportes y colaboración de parte
de todos.
- ¿Qué proyectos tiene la Scuola al mediano plazo? -Ya se está
desarrollando exitosamente el Centro Cultural con exposiciones, conciertos, eventos, conferencias, workshop, distintos talleres y trabajos
multidisciplinarios abiertos a toda la comunidad; el Centro Risorse
que apoya la docencia con recursos, materiales didácticos y de “aggiornamento” constante, además de ofrecer cursos de perfeccionamiento
docente a otras instituciones educativas; la Asociación Deportiva de
la Scuola; la Asociación de Servicio Social. Así mismo estamos avanzando en distintos proyectos internos como una constante revisión
del sistema de evaluación haciendo hincapié en la auto evaluación y
en la evaluación compartida y diferenciada como parte fundamental
de una evaluación formativa; el adelanto de contenidos y constante
perfeccionamiento de las distintas metodologías didácticas aplicadas a
las distintas asignaturas; la aplicación sistemática de un acercamiento
interdisciplinario a todos los conocimientos; un proyecto de autonomía
de estudios superiores tutorada. En la proyección de la Scuola hacia
la comunidad se está afinando el proyecto de la cafetería abierta,
junto a la Biblioteca y a las implementaciones deportivas que poco
a poco deberán estar abiertas a toda la comunidad, contribuyendo a
la transformación gradual de nuestra Scuola en un centro cultural
y comunitario, punto de referencia para nuestra comunidad, vecinos
y amigos.
- ¿Según tu opinión, de qué manera la Scuola debiera unir tradición
centenaria y modernidad? - La Scuola, fundada en el 1891 por nuestros
emigrantes, une tradición y modernidad a través de un constante
perfeccionamiento, revisión de su Proyecto Educativo y programas
ministeriales italianos y chilenos, y a través de un rescate continuo de
lo que más la identificó en todos estos años: su ambiente familiar, sus
raíces culturales y tradiciones italianas, su incentivo a toda expresión
creativa y artística, su formación humanista-cristiana gracias a la
cual nuestra Scuola, aún considerándose laica, funda en esta visión
y formación, su educación al respeto y valorización de las diferencias
y diversidades como un real don y aporte al bien común.
- ¿Cuales crees que son las potencialidades de la Scuola? - La Scuola
hoy puede constituirse en una alternativa válida a las distintas ofertas
formativas del país por su innovador proyecto pedagógico, su moderna
infraestructura e implementaciones, por su estrecha relación con Italia
y Europa. Además puede constituirse en una real contribución a la
fuerte demanda de calidad educacional y llegar a ser con el tiempo un
referente y un punto de encuentro para toda la comunidad italiana,
chilena, intelectual, cultural y artística.
- ¿Cómo sueñas a la Scuola? - Sueño la Scuola como una real comunidad auto educante, donde todos sean al mismo tiempo alumnos y
docentes; donde se aprende de la convivencia y de la vida compartida;
donde cada cual aporta al resto con lo mejor de sí mismo y potencia
todas sus posibilidades en el don a los demás. Una Scuola que se
adelanta a los tiempos; donde la autonomía guiada en los estudios,
la auto disciplina y la auto evaluación, el sentido de responsabilidad
social y del bien común, los implementos didácticos y tecnológicos,
la multidisciplinariedad de los conocimientos juntos al amor y una
búsqueda constante de una verdad que se hace experiencia de vida
compartida, hacen brotar aquella sabiduría que es unidad y que
supera, uniendo entre sí belleza, verdad y bondad, cualquier conocimiento superficial, intelectual o científico. Sueño una Scuola donde
el alumno sea el centro de su aprendizaje, donde el estudiar y vivir
sea una experiencia agradable de logros y superación; donde la comunidad valorice a cada alumno potenciando todas sus capacidades
y recuperando todos aquellos que son más débiles, permitiendo a
todos realizar en el don de sí mismo lo mejor de sí. Una Scuola en fin
que se sienta italiana por ser naturalmente puente y encuentro entre
todas las culturas, capaz de educar ciudadanos del mundo entero a
una fraternidad universal auténtica, sensibles y partícipes de los
problemas de los demás como propios.
SCUOLA ITALIANA DI SANTIAGO
Noticias Deportivas
Campeonato
intercurso de Atletismo
A mediados del mes de
mayo se realizó un campeonato de atletismo para todos
los cursos de la Scuola Elementare.
Organizado por el Departamento de Educación Física
y el profesor de la disciplina
Juan Carlos Fuentes, los
alumnos participaron en tres
categorías con gran entusiasmo, llenando de vida las
canchas de la Scuola.
Los resultados fueron: En
50 metros planos los ganadores por curso fueron Claudia
Huerta, Andrés Bobadilla,
Sofia Bardi, Tomás Gritti,
Fiorenza Zolezzi y Nicolás
Geldres. En 400 metros planos
los ganadores fueron Claudia
Huerta, Andrés Bobadilla, Sofia Bardi, Alfredo Machiavello,
Fiorenza Zolezzi y Nicolás
Pisani, mientras que en salto largo vencieron
Trinidad Snack, Martín Acuña, Romina Toro,
Tomasso Gritti, Flavio Cuneo y Tomás Giovanetti. Felicidades a todo ellos.
Triunfos para la gimnasia Durante mayo se
realizó nuevas fechas de la AEGA (Asociación
Escolar de Gimnasia Artística), con destacados
resultados para nuestras alumnas de la Scuola,
principalmente con la participación de Javiera
Pincheira, Flavio Cuneo y Josefa Caiozzi.
En la LEGA (Liga Escolar de Gimnasia Artísica), otros de los campeonatos más importantes de
esta disciplina, nuestras alumnas consiguieron
destacados resultados, en esta ocasión, las más
premiadas fueron Josefa Caiozzi, Sofia Bardi,
Florencia Triviño, Catalina Lioi, Rafaella Pala-
Ministro italiano Altero Matteoli visita la Scuola
Il ministro delle Infrastrutture e dei
Trasporti dell’Italia Altero Matteoli,
ha visitato la Scuola insieme alla sua
comitiva. É stato presente l’Ambasciatore
d’Italia in Cile, Paolo Casardi, i rappresentanti della Collettivitá Italiana nel
nostro paese, le principali autorità della
Scuola ed i nostria alunni della Scuola
Media Superiore. Il Ministro ha fatto
un giro per la Scuola, dopo di che ha
incontrato la collettività nel Teatro Verdi
della Montiglio, dove é satto ricevuto
dalle parole della nostra Preside Silvia
Perroni e di Anita Odone, rappresentante
del COMITES. Nell’ocasione il Ministro
ha diretto un messaggio ai presenti. A
continuazione, vi lasciamo con le parole
di Silvia Perroni, Preside della Scuola
Italiana Vittorio Montiglio: “È per noi
un vero piacere ed un onore riceverla tra
queste nostre nuove mura inaugurate
pochi mesi orsono.
Come avrà potuto capire personalmente nel breve percorso che abbiamo appena
realizzato, il nostro profondo anelito è
che questa istituzione debba essere, come
lo è stata nel passato, ma oggi più che mai, il centro di
diffusione della lingua e della cultura italiana. Ma non
solo un centro, bensí un fulcro dal quale si ramifichino,
verso la comunità esterna, tutte le esperienze culturali
che hanno dato lustro alla nostra patria e che ancora
lo fanno nei suoi più variegati aspetti. L’Italia deve
entrare nei tessuti della società cilena e pensiamo di
poter essere uno dei trampolini di questo processo che
la nostra istituzione ha inizato più di cento anni fa. Al
passo dei tempi, si dovranno sfruttare tutte le tecnologie
che la scienza ci offre trasformando la scuola, costruita
come una terrazza sulla città, in uno spazio aperto a
tutti, capace di soddisfare qualunque tipo di esigenza
intellettuale.
È un lavoro arduo, ma il nostro entusiasmo è tanto
che siamo sicuri di potervi, un po’ alla volta, riuscire.
Lei, Ministro Matteoli, più di chiunque altro e dovuto
al ruolo di cui è investito, potrà capire l’importanza del
lavoro di tutta una collettività che con anni di sacrificio
è riuscita a materializzare un sogno e a far sposare con
queste infrastrutture, esigenze pedagogiche, modernità,
tecnologia, funzionalità ed un grande amore per la
nostra patria. Potrà capire questo ed anche il nostro orgoglio per aver concluso una tappa, aprendone un’altra
che ha infinite possibilità di sviluppo. La ringraziamo
per aver trovato un momento del suo prezioso tempo per dedicarlo alla nostra scuola, ai nostri alunni ed alla collettività
italiana qui rappresentata.”
SCUOLA ITALIANA DI SANTIAGO
Presenza- 16 luglio 2009
7
Con arte y música termina primer semestre del Centro Culturale
Con gran asistencia de público se realizó en la Scuola la
inauguración de la muestra “Un cazador de Imágenes” del
escultor y pintor Gerardo Valenzuela.
Valenzuela ya había realizado el 2008 una charla taller
para algunos alumnos de la elementare, presentando sus
trabajos y esculturas.
Amigos del artista, profesores y papás de la Scuola disfrutaron de una copa de vino con un rico cóctel, cerrando este
primer semestre de actividades del Centro Culturale. Valen-
zuela realizó su exposición con la colaboración del UNIAC y
fue presentado por el profesor Humberto Zaccarelli, quien
alabó el trabajo escultórico del artista. Una semana más
tarde pudimos disfrutar de los clásicos del jazz a través de
la música de Paz Court Cuarteto.
Paz interpretó un extenso repertorio con sus canciones
favoritas, incluyendo “Caramelo”, canción que suena en las
radio y que forma parte de la banda sonora de la última
película del Rompy, “Grado 3”.
Nos acompañaron nuestros amigos de siempre y ya nos
visitan algunos vecinos de San Carlos de Apoquindo quienes
se han enterado de esta oferta cultural.
No se olviden de visitar el sitio web de la Scuola, donde
podrán conocer el calendario de actividades para el segundo
semestre, vienen más exposiciones, ballet, flamenco, la noche
de Dante y la visita del artista Italiano Angelo Falmi, para
culminar con cine y con la Bellezza dello Sguardo, muestra
colectiva.
Gloria Frugone, ex alumna artista
en la cocina y la pintura
Campaña de reforestación
En junio se realizó una
campaña de reforestación
de nuestra nuova Scuola,
con especies sugeridas por
la empresa Agro Manantial.
Cada niño trajo una planta
y en la Scuola Materna y
la Elementare cada curso
plantó simbólicamente una
especie, con un puñado
de tierra, cada alumno
de la Scuola colaboró
con la preservación de
nuestro entorno natural.
Patricio Toledo, profesor de
educación física nos enseñó
un ritual de agradecimiento
a la Pachamama.
Los dejamos con estas
hermosas imágenes de la
jornada.
- Gloria Frugone, ex alumna de la generación ‘89, es chef y trabaja desde hace algunos
años entregando sus recetas en Revista Ya de el Mercurio. Pronta a publicar un libro de
cocina bajo el alero de esta misma revista, dedica gran parte de su tiempo a la pintura. - Como muchas familias italianas en Chile, los Frugone son de Chiavari, en la Liguria.
Gloria recuerda sus años en la Scuola como una “etapa memorable” y recuerda a la Scuola,
como su casa.
- Prontamente la veremos exponiendo en noviembre en una nueva versión de “La Bellezza
dello Sguardo”.
- ¿Porqué y desde cuando te interesaste en la cocina?
-La verdad, es que probablemente, como muchos hijos o nietos de italianos, la cocina
siempre tuvo un lugar protagónico en mi casa. Cocinar para mí fue una consecuencia
natural de lo que vi y viví desde mi infancia.
-¿Cuál fue tu formación culinaria, y qué le aconsejarías a quien quisiera ser chef?
- Estudié Hotelería, con mención en alimentos y bebidas. A quien quiera dedicarse a la
cocina le sugeriría, primero, que ame lo que hace, luego, estudiar, capacitarse constantemente, aventurarse y entretenerse creando y probando ideas propias. Viajar si es posible,
probar y probar cosas exóticas, locales, recetas perdidas, abrirse a nuevos sabores, ser un
ser humano flexible, inquieto y sobre todo creativo.
Ver qué sucede en el mundo, y muy importante, reinventarse cada vez que necesite, soñar
cada día con algo nuevo y ... ser feliz.
- ¿En qué haz trabajado desde que egresaste?
- Varias cosas, soy una persona tremendamente inquieta, creativa, me gustan los cambios
y los desafíos. Empecé trabajando en Banquetes en la CEPAL, paralelamente, producíamos
eventos con un par de socias, y amigas. Luego un vuelco y me casé, tuve un hijo y me fui a
vivir a Pirque. Allí cambié de vida, y empecé a trabajar en un proyecto nuevo para clases
de cocina, en el restaurante El Huerto, estuve haciendo clases allí por 4 o 5 años, además
hacía clases en Pirque y junto a esto vino mi trabajo en El Mercurio, A partir de allí,
trabajo en Edición de cocina de Revista Ya, un trabajo de producciones muy entretenido y
dinámico, me gusta mucho el trabajo editorial, desde allí hemos sacado al mercado libros
de cocina, y entregado muchas recetas a través del diario. Aún hago clases de cocina y
continúo haciendo trabajos editoriales, calendarios, recetarios e información gastronómica
para empresas relacionadas con alimentos.
- ¿Por qué te ha gustado enseñar tus recetas y no has seguido el camino más tradicional,
trabajando en un restaurante?
- Pienso que tener un restaurante es un proyecto maravilloso, y muy respetable, pero,
simplemente, me gusta más la dinámica de lo que hago, la forma en como desarrollo mi
trabajo me da más libertad. Estoy muy conectada al arte, y esta forma de trabajar me
permite crear y probar continuamente, recetas nuevas, platos, historias, ambientes, y situaciones, en fin, fantasear y lograr platos y producciones preciosas que motivan a otras
personas a aventurarse en la cocina.
- ¿De qué manera ha influido en tus recetas la ascendencia italiana?
- Ha influido rotundamente, no sólo en mis recetas sino en toda mi personalidad, uno
imprime un carácter en todo lo que hace en la vida y en este caso, en mi cocina, está, no sólo
el sello característico de los platos italianos y mediterráneos, sino un particular sentido de
la fuerza de los aromas, los colores, los sabores; las mezclas exóticas, las voladas propias,
las recetas jugadas, un estilo apasionado de vivir, un sello tan natural en los italianos.
- ¿Qué fortalezas crees que tiene la comida chilena?
Creo que más que “la comida chilena”, somos un país muy fuerte en materias primas e
ingredientes, variedad de pescados frescos, diversidad de vegetales, frutas maravillosas,
podríamos tener la mejor cocina del mundo. Una cantidad importante de productos nacionales olvidados o poco destacados se han ido recuperando en los últimos tiempos y se
han incorporado acertadamente a la cocina así es que creo que hablar de cocina chilena
hoy es algo más sofisticado y complejo de lo que era hasta hace unos 20 años atrás. La
mejor fortaleza hoy son la cantidad de productos frescos y sin duda las frutas que ojala los
productores dejaran madurar naturalmente antes de cosechar, y luego la gran variedad
de peces y mariscos, los aceites de oliva de primera calidad, el vino chileno, reconocido en
todas partes, las papas de Chiloé, el queso de cabra..... en fin hay mucho que nombrar pero
siento que aún también , mucho por descubrir, valorar y cultivar.
-¿Qué proyectos tienes para el fututo?
- Muchos, tanto en la cocina, como en mi lado B, la pintura. Por ahora tengo bastante
trabajo con empresas, y el proyecto de un libro propio. Seguiré con el trabajo editorial que
me gusta mucho y luego continuaré desarrollando la pintura. Finalmente quiero dejar
tiempo y energía para gozar de todo con mi querida familia.
-¿En cuanto a la pintura, que proyecto estás realizando?
- Tengo harto trabajo, estoy pintando varias obras de gran formato para una casa nueva
.Después tengo en espera, otras obras muy coloridas para un espacio de oficinas, la verdad,
no es poco.
CONTACTO: [email protected]
821 01 67 - 08- 929 13 10
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COLLETTIVITÁ
Presenza- 16 luglio 2009
Iniziativa: torno in Veneto
Iniziativa “Torno in Veneto”, oriundi veneti, termalismo e visita della loro
regione d’origine.
L’assessore ai flussi migratori della Regione del
Veneto, arch. Oscar de Bona
e il Presidente dell’Associazione Veneti nel Mondo
onlus, avv. Aldo Rozzi Marin,
si sono trovati a Venezia
presso Palazzo Balbi, sede
della Giunta Regionale, per
lanciare l’iniziativa “Torno
in Veneto”, viaggio-soggiorno
della durata di 15 giorni per
20 persone di origine veneta
residenti in Argentina, Cile,
Perù, Uruguay, che abbiano
compiuto il 60° anno di età.
Il viaggio, organizzato dal 24
ottobre al 7 novembre 2009,
avrà come luogo di soggiorno
la zona termale di Padova,
punto di partenza per lo
svolgimento del programma
e già area di svolgimento di
progetti con il Sudamerica,
specialmente con il Cile. Il
gruppo pernotterà a Teolo,
presso l’albergo Ermitage
Terme Bel Air.
Il programma di viaggio
prevede, oltre alla conoscenza della zona termale
euganea, incontri istituzionali e visite nella principali
città del Veneto (Padova,
Rovigo,Treviso, Venezia,
Verona, Vicenza) e ad altre
località d’interesse turistico
(Asiago, Bassano del Grappa, Lago di Garda, Feltre
e il Parco Nazionale delle
Dolomiti Bellunesi), nonché
un momento conviviale a
Camisano Vicentino, dove ha
sede l’associazione Veneti nel
Mondo onlus.
Con questo progetto si
intende contribuire a creare le condizioni affinché i
propri corregionali emigrati
all’estero, ora residenti in
paesi quali Argentina, Cile,
Uruguay e Perù, abbiano la
possibilità di rivedere e visitare la loro regione d’origine,
incontrare i propri familiari,
nonché rientrare nuovamente in contatto diretto con
il territorio, la cultura e la
società veneta.
L’Associazione Veneti nel
Mondo onlus, con il contributo della Regione del Veneto,
garantisce a propria cura
e spese l’organizzazione e
l’assistenza durante tutto il
soggiorno, l’alloggio e il vitto,
i trasporti e gli ingressi per
le visite previste, il trasferimento finale dall’albergo all’aeroporto, così come
specificato nel dettaglio dal
programma di viaggio che
verrà inviato agli interessati.
Ad ogni partecipante sarà
inoltre rimborsata una quota
spesa del viaggio aereo.
Per maggiori informazioni
: Comitato delle Associazioni
Venete del Cile (C.A.V.C.) Italo Cantele - Cel. 09 8280783
Primo Siena - Tel. 2425017
Comites - Cile
Il Comites riunito in sessione ordinaria il giorno 11
giugno, ha approvato la realizzazione del quarto incontro degli italiani del Cile.
La data é fissata per Sabato 26 settembre con arrivo
il venerdi sera e la partenza domenica 27 in mattinata.
Nelle prossime settimane sará inviato alle istituzioni ed
Associazioni italiane presenti e riconosciute in Cile un
documento con gli aspetti logistici e con una serie di indicazioni per favorire la partecipazione dei sodalizi italiani
nella fase preparatoria, nella realizzazione dell´incontro
e nella diffusione e messa in marcia delle conclusioni.
Gli amici dell’Audax: come una squadra
R.i.P.
Roberto Bassi, Administrador del Hogar Italiano
Tenemos una lamentable
noticia que contarles, sobre
el fallecimiento de nuestro
querido amigo Don Roberto
Bassi, Administrador del
Hogar Italiano.
Aquí les contaremos en pocas líneas, lo que fue la gran
labor de nuestro amigo.
Roberto Bassi, llegó al
Hogar Italiano en 1988, contratado como administrador
de esta institución, después
que la Congregación de San
Vicente de Paul dejara de
atender esta hermosa obra
de la colectividad italiana.
Tuvo que enfrentar momentos difíciles para imponer una nueva organización
que permitiera el buen funcionamiento del Hogar.
Con su entusiasmo y tesón,
poco a poco, no tan solo logró
administrar eficientemente
el Hogar, sino que también
fue tomándole cariño a los
ancianos, proporcionándoles
ayuda y comprensión.
Conocido en todo el ambiente italiano como Don
Roberto, representaba al
Hogar en todas las festividades religiosas y sociales de la
colectividad .Era un hombre
muy creyente, participaba
semanalmente ayudando en
Da Punta Arenas
Ceremonia del lanzamiento del libro "De Italia a Magallanes" escrito por el premio nacional de Historia Sr.
Mateo Martinic Beros , que se realizó el dia 2 de Junio en
el Museo Regional Braun Menéndez de ciudad de Punta
Arenas a la cual asistieron las autoridades regionales y
cuerpo consular establecidos en la region.
Foto 1 : Ricardo Audicio Presidente, Mateo Martinic,
Leonidas Riquelme Capurro 1 Director, Alvaro Corsi
Tesorero,Carlo Molina, Hetore Stefani Vice Consul.
Foto 2 : Coro del Circulo Italiano presente en el acto.
Leonidas Riquelme Capurro
Corresponsal Pta.Arenas
la Santa Misa que oficiaban
los sacerdotes de la Parrocchia Italiana en la capilla
del mismo Hogar, apoyando
a los ancianos en los cantos
y oraciones.
Don Roberto, un hombre
sumamente responsable y
muy preocupado del quehacer del Hogar, siempre pronto
y en cualquier día del año, a
resolver los problemas de los
ancianos, los familiares, del
directorio y del personal que
en él trabaja.
El llevó silenciosamente su
enfermedad, confundiendo a
todas las personas que compartían con él, notándosele
un desgano y un estado de
ánimo no habitual en su
persona el cual explicaba,
sentir mucho cansancio. No
quiso preocupar a nadie,
ni a sus propios familiares
y amigos, hasta que una
fuerte crisis manifestó la
gravedad de su enfermedad
y que desgraciadamente se
lo llevó muy rápidamente de
esta tierra, dejando tristes
y consternados a su esposa,
hijos y nietos, quienes ni
remotamente pensaron que
Don Roberto los dejaría para
siempre.
Las Directoras del hogar
y todas las Señoras que pasaron por los directorios del
Hogar Italiano, lamentamos
profundamente su partida y
guardaremos el recuerdo de
los mejores momentos que
Don Roberto vivió y compartió en el Hogar con todos
nosotros.
También queremos convidarlos a conocer nuestras nuevas instalaciones de
Enfermería las cuales nos
llenan de orgullo y estamos
seguros les encantará.
Visiten a nuestros nonnos
en estos días de invierno, que
son largos para nosotros,
pero más para ellos, a pesar
de todas las actividades
que tienen ,es una alegría y
satisfacción enorme, darse
cuenta el efecto que en ellos
tiene nuestra compañía.
Los esperamos a todos!!!!.
I Vigili del fuoco della Colombo
Sono solo alcuni del gruppo degli amici dell’Audax che
settimanalmente si riunisce nell’Umanitaria per una cena di
amicizia. Il tema obbligato delle conversazioni è naturalmente la squadra verde che difende, a livello nazionale, i colori
dello sport italiano in Cile. Conversazioni amene, qualche
soffiata sul mercato giocatori (in vendita o futuri acquisti),
qualche scoop sul calcio nazionale. Insomma di materiale per
passare un paio di ore appassionate ce n’è sempre.
E adesso si dovrà affrontare un tema appassionante ed
impegnato: i cento anni dell’Audax per la fine del prossimo
anno. Ma qui bisognerà fare un ragionamento a tutto tondo: cioè includere tutta la famiglia audina, inclusi i mezzi
economici di coloro che hanno in mano le redini azionarie
della società. E speriamo sia presto.
Servizio del Patronato
ACLI
L'ufficio del Patronato attende il pubblico presso la
Parrocchia Italiana (Bustamante 180)
con il seguente orario:
da Lunedi a Venerdi
dalla ore: 08:30 alle 14:30
Attenzione a Viña del Mar
La Signora Nancy Nocchi attenderà
l`ultimo venerdi di tutti i mesi
dalle ore 10:30 alle 14:00
Responsable dell`ufficio è la Signora Nancy Nocchi
Tel-Fax 6345247 - E-mail: [email protected]
Venga a un lugar especial a probar lo mejor de la gastronomía italiana.
Lo esperamos en nuestras cuatro direcciones
*Providencia (Esq. Pedro de Valdivia)
*Las Condes 6757 (a pocos metros de Stadio Italiano)
Con i nostri cari “Vigili del Fuoco” della Sesta Compagnia
“Cristoforo Colombo” Pompieri di Valparaiso
Entrega de Premios por años de Servicios a los voluntarios
del Cuerpo de Bomberos de Valparaíso. Este año en la Sesta
Compagnia reciben los siguientes Voluntarios:
- 10 Años de Servicios: Teniente 3° Gianni Muzio H y Vol.
Mauro Muzio D.
- 35 Años de Servicios: Director Pierino Bavestrello F y
Vol. Honorario Carlos Debastiani C.
- 45 Años de Servicios: Vol. Honorario Sergio Ottoya A.
- 55 Años de Servicios: Vols M.H.D.G Juan Marengo V y
Antonio Barchiesi E.
Antonia Bianconcini R.i.P.
Con profondo dolore la famiglia annuncia la defunzione
della mamma, nonna, bisnonna Antonia Bianconcini
Ferrando accaduta il 26 giugno scorso. Antonia, sposata
con Smeraldo Cammilli, ha condiviso una magnifica vita
familiare per 65 anni. Dal loro amore sono nati Marcello,
Mirella, Alberto e Caterina che a loro volta hanno dato ai
nonni 7 nipoti. Antonia e Smeraldo sono entrambi liguri
(Savona e Celle Ligure) e sono arrivati in Cile dopo la seconda
guerra mondiale già maritati. Ed hanno fatto la vita di tutti
gli emigrati: lavoro, famiglia, tradizioni religiose...
La famiglia ringrazia tutti gli amici che hanno voluto essere
presenti nei momenti di dolore. Anche Presenza desidera pace
eterna ad Antonia e per la sua anima eleva orazioni al Padre.
E porge le condoglianze cordiali ai familiari
COLLETTIVITÁ
Lina ed Enrique: due amici in cielo
Enrique desde pequeño
fue un niño sociable y alegre,
muy sensible y preocupado
por el prójimo. Tanto así que
ingresó al seminario de los
Salesianos donde permaneció por algún tiempo. Pero
su destino definitivamente
era otro.
Fue así como se casó con
Lina Falcone Fasce en Santiago y formaron una familia
donde tuvieron 3 hijos: Valeria, Silvana y Giampiero.
Para Enrique la familia
siempre estuvo en primer
lugar y su Linita desde siempre fue el motor de su vida, el
centro de su existencia.
Una gran alegría en su
vida fueron la llegada de sus
nietos Dante y Alessandra
a quienes disfrutó intensamente. Fue un hombre muy
trabajador y responsable,
dedicándose al comercio,
sin embargo su gran pasión
siempre fue la agricultura
donde incursionó indirectamente.
Enrique era un hombre
que disfrutaba de las cosas
simples de la vida, como
su jardín, sus perros, ir de
pesca, sembrar una huerta,
pintar un cuadro, “maestrear”, un partido de bochetas en el Audax junto a sus
amigos etc. Esta sencillez
lo llevó a tener una muy
buena comunicación con
la gente más humilde por
quien tenía gran respeto y
afecto y de quienes recibió
siempre grandes muestras
de cariño.
Fue un gran luchador y
jamás dejamos de aprender
de él. Es así como hace 10
años se le detectó una leucemia, Enrique lejos de dejarse
llevar por la enfermedad
lucho con mucha fuerza
contra ella y con el apoyo
de su amada esposa logró
disfrutar muchísimo la vida
durante todo este período.
Sin embargo el golpe más
fuerte de su vida vendría en
noviembre pasado, cuando
inesperadamente su Linita
partió al reino de los cielos.
Fue ahí cuando Enrique
agotó sus últimas energías,
pero el amor que sentía hacia ella y el dolor que esta
pérdida provocó en el fueron
demasiado fuertes.
Fue así como nuestro querido Enrique partió el pasado 21 de abril a reunirse
con su amada esposa. Sin
lugar a dudas hoy día está
disfrutando de la apacible
tranquilidad de la vida eterna, aquella que sólo pueden
lograr los hombres de bien,
aquellos que han luchado sin
cesar por sus ideales.
"Tuviste claro el sentido
Con fecha 03 de Julio de 2009 a las 18:30 hrs, en los Salones
del Stadio Italiano, Avda. Apoquindo 6589 (Las Condes), se de tu existencia y fuiste
efectuó la reunión de Directorio del PUOI con la presencia consecuente con ello. Esto
de los siguientes Directores: Bardi Liliana, Domenichetti permitió partir habiendo
Leopoldo, Fenzo Renato, Garibaldi Rina, Giubergia Edgardo, cerrado completamente el
ciclo de tu vida.
Rossi Ginetto y Siena Primo.
Hasta siempre querido
Presentes también los Sres. Marasso Giacomo por el
Enrique, te recordaremos
proyecto Bicentenario y Pietracaprina Mireya.
Ausentes por razones justificadas los Sres. Braghetto Italo, por tu gran sencillez, alegría,
bondad, lealtad, amabilidad,
García Gloria.
ternura y coraje. En nuestro
TABLA: Distribución de cargos en la nueva Directiva.
nuestras mentes y nuestro
El Directorio queda asì conformado:
corazón vivirás por siem1) Presidente:
Prof. Primo Siena
pre."
2) Vice -Presidente:
Dr. Italo Braghetto
Lina era muy de familia y
3) Secretaria: Sra. Rina Garibaldi
siempre entregó a a quienes
4) Tesorero: Sr. Ginetto Rossi.
entregó su vida por completo.
5) Comité Academico: Arq. Leopoldo Dominichetti
6) Coord. cenas:
Sras Liliana Bardi y Rina Garibaldi Amó y disfrutó intensamente
Rev.de Cuenta: Sres Gloria García y Edgardo Giubergia. a sus nietos Alessandra y
El Directorio aprueba la propuesta del presidente de Dante, por los cuales era cacooptar los siguientes socios en calidad de agregados al paz de postergar lo que fuera
Directorio con derecho a participar en las sesiones del mismo con tal de estar junto a ellos.
Perteneció al comité de
encargandolos de las siguientes tareas especificas:
Damas de Honor del Audax
Comité Pro-Jóvenes: Ing. Mauricio Lanio
Italiano don tuvo una activa
Comité Femenino: Sra. Gina Morchio
participación en todas las acCoord. Instituciones: Srta. Mireya Pietracaprina
Comité Italiano para Bicentenario: Sr. Giacomo Marasso ciones sociales relacionadas,
El directorio establece que los antiguos presidentes del desempeñando el cargo de
Círculo pueden participar a las reuniones de Directorio con secretaria del directorio. En
derecho de palabra y a tal efecto se conforma el siguiente Co- forma paralela también parmité de Past-Presidents: Sres: Giorgio Agostini, Mario Donoso ticipó como voluntaria del
hogar de Ancianos Italianos
Scroppo, Guido Machiavello, Héctor Capurro.
El presidente Sr. Siena recuerda al recientemente fallecido donde se desempeñó como
Sr. Hernán Nally para quién pedirá un minuto de silencio en la presidenta del voluntariado
próxima cena. La conferencia del mes de Julio será dictada por y secretaria del directorio.
Era muy querida por lo
el Prof. Romolo Trebbi sobre el arquitecto Andrea Palladio.
El Embajador Paolo Casardi se ha comprometido a dar una viejitos quienes entristecían
cuando no podía asistir ya
charla de despedida en la cena social del 28 de octubre.
(Primo Siena)
(Rina Garibaldi) que los divertía muchísimo
con sus bailes y su alegría.
Presidente
Secretaria
PUOI: Acta de la Sesión de Directorio
Con entusiasmo proprio de
los miembros de la colectividad italiana de esta ciudad
se celebrò efusivamente el
“Dia de la República” de
Italia con un interesante prograrama. Una significativa
recepción en el Consulado
ofrecida por el Vicecónsul
Enrique Lombardi Solari
contò con la asistencia del
Sr. Intendente, Autoriaades
regionales y dirigentes italianos.
Recordò los hechos históricos de los primeros italianos
que llegaron a Iquique a
comienzo del siglo XX, destacò el nuevo aniversario de
la República Italiana y los
avances que se han producido durante los 63 años de
vida. Ademàs expresò del
gran número de italianos
residentes en la ciudad y su
trabajo que desde muchos
años han desarrollado en
Iquique.
El Intendente regional Miguel Silva en breves palabras
valoró la importancia de los
italianos en ei desarrollo
económico de la región, formando empresas y creando
fuentes laborales e hizo entrega de un obsequio a Lombarda. Posteriormente el ViceConsul ofreció un Cocktail
a las autoridades locales.
Gontinuando el programa el
Directorio ofreció una Cena
a los socios de la Casa Degli
Italiani, oportunidad que el
Presidente de la colectividad
Domingo Tamborino Loayza
se refirió a la trascendencia
de la fecha relatando en parte la historia de Italia, y su
imagen y rol en. el contexto
internacional. Luego hicieron entrega
de distinciones a socios y
socias más destacados por
el servicio a la colectividad
siendo ellos las Sras Adriana Peirano Mattei; Flavia
Fornazzari Passalacqua y
Senores Domingo Sacco Solari y Alberto Peirano Mattei.
Además se hicieron entrega
premios a los equipos ganadores de Bochas.
También en esta oportunidad el Presidente de la Società di Beneficenza Italo Latini
hizo entrega de un galvano
a la Sra Angelina Schettini
Presidenta del Comite de
I campeggi invernali degli scout
Sia la Scuola come la Parrocchia hanno sotto la loro
responsabilità la formazione
di giovani. Formazione che
si trasmette impiegando il
sistema scout che sceglie il
gioco come veicolo di principi
e modelli di comportamento.
Gli scout, nelle vacanze, vanno
al campeggio per esperimentare la vita di gruppo come
primo ed essenziale elemento
di socializzazione.Ed infatti
sono partiti per i campeggi
invernali. Non c’è freddo che
tenga, non preoccupa dormire al calduccio delle coperte
o infilati in un sacco a pelo
adagiato su un duro pavimento; non è indispensabile
avere nel piatto le leccornie
preferite che una “nana” può
preparare invece del povero
piatto del cuoco di turno; non
sono indispensabili mille altre
dipendenze che impone la
città perchè sono sostituite da
altri valori come l’amicizia, la
scoperta di un mondo diverso,
il desiderio del nuevo, addirittura la voglia di leggere il
miracolo che ogni mattina ed
ogni sera il Creatore ci offre di
contemplare il cielo limpido,
gli umili fiori campestri, di
ascoltare il canto di uccellini
infreddoliti o lo sciacquare di
CGNIA.
NOME
6ª
Cristoforo Colombo
4ª
Ausonia
4ª
Umberto I
DATA
FONDA- TELEFONO- FAX
E-MAIL
INDIRIZZO
ZIONE.
23-01-1858 (32)2256666
pierinobavestrello@ General Cruz 630 (32)2256666-8 yahoo.es
Valparaíso
pompa.ausonia@gmail.
03-01-1874 (57)422887
com
Serrano 520 - Iquique
(57)472966
[email protected]
(41)2575414
Gómez Carreño 4763,
07-07-1901 (41)2575718
[email protected] Cruz del Sur-Talcahuano
11ª
Pompa Italia
(2)6992222
03-06-1914 (2)6992350
2ª
Pompa Italia
07-01-1952 (52)216453
(52)216453
9
Iquique: Día nacional de Italia
CONFEDERAZIONE DI COMPAGNIE ITALIANE DI POMPIERI DEL CILE
[email protected]
Presenza- 16 luglio 2009
DIRETTORE
Pierino Bavestrello Fernández
Italo Manniello Evangelista
Italo Dazarola Escobar
Av. República Nº 94 Aldo Morelli Bonilla
- Santiago
pompaitalia@hotmail.
com
Atacama 461 - Copiapó José Luis Codocedo Ponggi
jlcodocedo@hotmail.
com
qualche torrentello alla debole
luce della luna e delle stelle.
E dormire in santa pace uno
vicino all’altro per riscaldarsi,
dopo una intensa giornata di
giochi ed altre attività educative. Con una preghiera perchè
il fondatore del movemento
Baden Power raccomanda di
coltivare la vita religiosa.
Damas por su destacada
cooperación. Además en esta
ocasión se destacó el programa cultural del Comite de
Damas que presentò la òpera
Madame Butterfly en sistema
DVD en el Salón de la Casa
Degli Italiani donde asistiò
numeroso público cuyo acto
fue muy aplaudido.
Tambien en esta oportunidad se realizó una Misa de
Gracias en el Santuario del
Sagrado Corazòn de Jesús
Don Bosco. Finalmente hubo
un programa Cultural “Una
mirada a la historia de Italia” Este importante acto fue
disertado magistralmente
por los socios Adriana Peirano y Flavio Rossi.
La Semana de Italia se
completò con el programa
confeccionado por el Comité
de Damas Italianas cuyas
actividades fueron: Donación
a Damas de Oncología; Te
ofrecido al Hogar de Ancianos
“Aguilas Blancas” y Te del
Comite de Damas Italianas.
Cabe mencionar que durante
el coctel se escucharon diversos
comentarios refiriéndose que
en breve tiempo el Sr. Lombardi sería designado CONSUL
GENERAL por su destacado
desempeño en el cargo de Viceconsul que desempenara por
espacio de 30 años.
Juan Schenoni D.
PASTELERIA Y CONFITERIA
CALIFORNIA
Galletas finas - Tortas Heladas - Pasteles - Confites Tortas
para Novios - Pastelitos para cocktails
COCKTAIL A DOMICILIO
Irarrázaval 1570 Fono 2042382 - Av. Colón 5901 Fono 2203195
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óptica
10
COLLETTIVITÁ
Presenza- 16 luglio 2009
Morte improvvisa
dell' amico Luigi Arangio
I nostri amici di Tolve che hanno la fortuna di ritornare
al paesello si ritrovano al bar di piazza a fianco di San
Rocco per sorseggiare il caffè. E` un rito quotidiano come
lo si fa solo in Italia. E con il caffè cambiare notizie sul
paese, sul passato e sul presente. Al banco di servizio
trovavi sempre Luigi: affabile, amico di tutti, parente di
mezzo paese. E Tolve gli voleva bene.
Ebbene, ai primi giorni di luglio, mentre tornava da
Genzano ha telefonato alla mamma che sarebbe giunto
a casa fra dieci minuti. Ma a casa è giunta la notizia
dell’incidente fatale di auto che gli ha causato la morte.
Luigi aveva 29 anni e lascia la famiglia costernata.
Gli abitanti di Tolve, quelli di Potenza e quelli dei
discendeni sparsi nel mondo, specialmente qui in Cile,
lo piangono sconsolati. Il caffè del bar di piazza, a fianco
dell’amato San Rocco forse non sarà più buono come
prima.
La famiglia di Tonino Moles, parente ed amico cordiale
e quella di altre decine di Tolvesi ricordano con affetto
l’amico defunto e rivolgono sentite condoglianze alla
famiglia e la preghiera per il caro estinto.
Nuovo Consiglio Direttivo
dell’Associazione Ligure
In seguito all’Assemblea
Generale dei soci dell’Associazione Ligure del Cile, che
ebbe luogo sabato 30 maggio
2009, il nuovo Consiglio
Direttivo dell’Associa- zione
eletto in quell’occasione si è
riunito nei saloni dell’Umanitaria sabato 20 giugno
scorso per la nominazione
dei Direttivi nazionali del
nostro sodalizio.
Dopo la breve relazione
della Presidente uscente,
Dott.ssa Franchini, e l’approvazione del bilancio e
relativi verbali delle votazioni, sono state elette le
nuove cariche direttive per
il prossimo periodo nelle
persone:
Ing. Rodolfo Baffico, Presidente; Dott. Pio Borzone,
Vicepresidente; Sig.ra Rina
Garibaldi, Segretaria; e Sig.
Aldo Solari, Tesoriere.
In seguito sono state analizzate le prossime attività
dell’Associazione, con l’incarico specifico di studiare e di
promuovere nuove attività
nelle nostre sedi regionali,
Valparaiso, Concepciòn, Copiapò e Temuco, con lo scopo
di tenere viva l’atmosfera
della cultura ligure in tutti i
campi, usufruendo della nostra lunga storia associazionistica e in particolare della
nostra Squadra Folcloristica
e dei nostri vivi contatti con
la Regione Liguria, l’Associazione Liguri nel Mondo e
con altri centri culturali di
Genova e della Regione.
La prossima riunione del
Consiglio è stata fissata per
sabato 25 luglio a Valparaiso.
Per saperne di più scrivete a
[email protected]
Domenica 30/08
Festa della
Madonna
della Guardia
La comunità ligure si
prepara per festeggiare le
nostre tradizioni religiose
ricordando le Apparizioni
della Vergine Maria nelle diverse località della Liguria,
soprattutto della Riviera di
Levante da dove provengono
numerose famiglie di origine
ligure.
Infatti le prime celebrazioni di questa festività a
Santiago furono chiamate
la Festa delle Madonne, ma
presto si riconobbe l’importanza quasi universale della
Madonna della Guardia,
apparsa a Genova sul Monte
Figogna, detto “della Guardia”, il 29 agosto del 1491.
Ciò non toglie che nella
nostra celebrazione, che quest’anno avverrà Domenica 30
agosto, ricorderemo anche le
Apparizioni della Madonna
a Rapallo, la Madonna di
Montallegro, e a Chiavari,
la Madonna dell’Orto, con lo
stesso fervore cui onoreremo
Il Circolo Trentino di Santiago festeggia il Santo Patrono Vigilio
La domenica
5 luglio, numerosi oriundi dalla Provincia di
Trento e discendenti, si diedero
appuntamento
presso la Parrocchia Italiana
di Santiago per
commemorare
la festa del loro
santo patrono,
San Vigilio.
Le attività iniziarono con la
Santa Messa in
lingua italiana, celebrata dal
parroco, Padre
Giulio, durante la quale fu
benedetta una statua del
santo, donata al circolo dall’arcivescovo di Trento.
Come già tradizionale, in
questa santa messa si ricordarono i trentini defunti, con
speciale ricordo dei tre deceduti nel tragico incidente del
volo Air France, fra i quali il
Direttore dell’Associazione
Trentini nel Mondo, Rino
Zandonai, amico personale
di molti dei presenti.
Dopo la Santa Messa si
effettuò un breve incontro
nel salone Italia della parrocchia, durante il quale il
presidente recentemente
eletto, prof. Renato Albertini,
presentò la consultrice del
governo della Provincia di
Trento per il Cile, recentemente nominata, la professoressa Nadia Arnoldi e i comla Madonna della Guardia.
Invitiamo tutta la comunità
ligure di Santiago, Valparaiso e delle altre nostre filiali,
a celebrare questa giornata
di amicizia e di liguricità con
l’allegria del ritrovamento
di vecchie amicizie e il consolidamento delle nuove,
sempre con un nuovo spettacolo della nostra Squadra
Folcloristica, che cura da più
di vent’anni il recupero nelle
nostre tradizioni del canto
e del ballo paesano della
nostra Regione.
I volti e le nuove voci della
nostra direttiva si faranno
notare nelle diverse manifestazioni che presenteremo
alla nostra Festa del 30 agosto 2009 per cui alla vostra
presenza diventerà un eveto
indimenticabile. Per saperne di più scrivete a rbaffico@
gmail.com
ponenti la nuova direttiva.
Espose pure le motivazioni
che lo indussero ad accettare
l’incarico di presiedere questa direttiva del Circolo per i
prossimi due anni, le attività
programmate per il presente
anno e i progetti che la direttiva si propone iniziare,
centrati fondamentalmente
negli interessi specifici dei
giovani e la comunicazione
e azione comune con i circoli
trentini di Copiapo e La
Serena.
E per finire, il pranzo comunitario per il quale due
giorni prima s’erano iscritti
53 commensali, ma finalmente furono 68 le persone
che sollecitarono partecipare.
Questo obbligò gli organizzatori dell’evento a sollecitare
ad alcuni amici collaboratori
la rinuncia all’antipasto,
effettuare un allungamento
del consommè e una piccola
riduzione della porzione di
cappelletti, come pure una
corsa al supermercato vicino
per aumentare il numero
dei bicchieri di vino e delle
tazzine del caffè.
Un sonoro applauso a Barberina Tavonatti e al marito,
Renzo Trentini, che prepararono i cappelletti e la salsa
di carne e pomodoro, fatti
in casa, ai maestri di cucina
Susana San Martin e Alberto Berloffa e alle signore e
signorine che si occuparono
della cucina e del servizio, fu
una chiara manifestazione di
gradimento dei commensali
per il sapore squisito di questo secondo piatto e la quasi
professionalità dimostrata
dal servizio.
Per concludere l’incontro,
Devozione al Santo Padre Pio
Molti devoti ci domandano quando e come si venera nella
nostra Parrocchia Padre Pio. Tutti i primi martedì del mese,
alle ore 19,00 si recita il Rosario "allo stile" del Gran Santo.
Segue la S. Messa in suo onore. Tutti sono invitati.
alcuni nostalgici delle nostre montagne intonarono
a cappella le più conosciute
canzoni montanare, ricordi
di gioventù e poi, per chiudere, quattro tombole con
modesti premi donati dai
membri della direttiva.
A tutti i presenti un ringraziamento per aver partecipato a questo incontro, e un
richiamo a non dimenticare
che queste manifestazioni
sono fondamentali per poter
trasmettere ricordi e tradizioni alle nuove generazioni.
Il prossimo incontro sará in
settembre o a principio di
ottobre, per festeggiare il
compleanno numero 35 del
nostro Circolo.
Non posso chiudere questo
scritto senza un riferimento
alla buona Suor Gabriella
che, nonostante i limiti di
salute, ha voluto essere presente al nostro incontro. Non
dimenticheremo mai il suo
rapporto con la nostra comunità trentina, specialmente
nei primi sofferti anni per
cui le saremo sempre grati.
Grazie per la sua presenza,
cara Suor Gabriella.
R.A
Rimembranze
Le quattro generazioni Ravera
Anche se sembra strano, il personaggio principale di questo simpatico quadretto
familiare, è proprio lei, Isabel, la bambina che si palleggiano Giacomo e Paolina al centro
della foto. Isabella segna la quarta generazione della famiglia Ravera (dei Ravera di
Ovada, per non sbilanciarci).
Infatti nella foto vediamo Giacomo (Santiago), nato nel 1912 ad Ovada ed arrivato in
Cile nel 1926, che sostiene felice ed orgoglioso Isabel. Al suo fianco ha la moglie Eugenia
Delucchi (nata in Cile). A destra "nonna" Paolina Ravera Pugno. Sorridente è la mamma
di Isabel, Paola Beas Ravera, e lei, Isabel Coulter Beas Ravera, nata il 7 agosto scorso.
In tutto: quattro generazioni sorridenti. I nostri auguri alla famiglia.
Da Iquique con riconoscenza
La Ausonia di Iquique
avrebbe dovuto fare trasloco di
macchine e pompieri qualche
settimana fa. Abbandonare
la "vecchia gloriosa sede" per
la nuova fiammante. Ma ha
dovuto tramandare data per
motivi alieni ai nostri Vigili
del fuoco "iquiqueños".
D'altra parte anche la Scuola Italiana di Santiago ha
fatto la stessa operazione e
abbandonare la vecchia sede
per una nuova. Il buon Tito
Tassara ha fiutato per tempo
l'aria ed ha avanzato una
proposta all'ex gerente della
Scuola, Hugo Peirano che,
guarda caso, era un integrante della Ausonia ed amico di
mezzo mondo in Iquique.
Si sa che i Vigili del Fuoco
sono sempre poveracci. Tito
avanza ad Hugo la richiesta di
donazione di mobili e suppellettili dimessi che potrebbero
arricchire la nuova sede di
Iquique. Proposta accettata.
Il sostituto del compianto
Peirano, Rodolfo Santibañez
ha onorato la parola della
Scuola. Ed il camion è partito
carico di tavoli, sedie, lavagne
alla volta di Iquique.
Fra questi cinque amici riuniti per un pranzo all'Umanitaria (da sin: i fratelli Cesare
e Luigi Rossi, Tito Tassara, P.
Giuseppe Tommasi, Héctor
Canevaro) avrebbe dovuto
esserci anche il Signor Santibañez, invitato per un ringraziamento a nome della Scuola.
Si è dimenticato. L'appuntamento è stato solo tramandato. Ma che bello stare assieme
a degli amici fantastici come
questi ex della Ausonia! Con
loro la gioia abbonda.
Care Lettrici e Cari Lettori,
se avete qualche foto di archivio (di famiglia o di comunità) e ce le inviate con
una breve didascalia, saremo felici di inserirla in questa serie di "rimembranze"
iniziativa dell'Arch. Claudio Massone
STADIO ITALIANO
STADIO ITALIANO,
UN LUGAR DE ENCUENTRO PARA LA FAMILIA
El Ristorante “Cento Lire” ofrece diferentes alternativas para compartir de
la buena mesa con su familia y amigos.
De Martes a viernes podrá disfrutar del ALMUERZO BUFFET, entre la 13:00
y 15:00 hrs. a un precio inigualable de $4.500- p/p. Este espacio es
propicio para compartir con su familia, amigos y compañeros de
trabajo.
Los días sábados a la hora de almuerzo,
BUFFET DE PASTAS.
podrá disfrutar de un variado
Y los domingos, como ya es tradicional tenemos para usted el BUFFET
CENTO LIRE, que para este invierno tiene un precio de $6.900 para
adultos y $3.900 para niños.
¡No pueden faltar, invita a tu familia, amigos, compañeros de trabajo!!
Presenza- 16 luglio 2009
11
HÁGASE SOCIO DE STADIO ITALIANO
Contamos con una completa y óptima infraestructura para actividades
sociales y deportivas. Le podemos brindar desde un Jardín Infantil hasta
actividades especiales para el adulto mayor.
Stadio Italiano, es consciente de las diferentes tipos de familias y situaciones
de las personas que quieren hacer uso de los servicios que se ofrecen, es
por esto que, las cuotas sociales están pensadas en satisfacer las
necesidades de cada familia.
CLASIFICACIÓN
CUOTA SOCIAL
Matrimonio con Hijos
Matrimonio sin Hijos
Soltero, Viudo, Separado con Hijos
3ª. Edad Matrimonio > 65 años
Soltero, Viudo, Separado sin Hijos
Estudiante Universitario Pregrado
3ª. Edad. Solo. > 65 años
36
31
31
22
20
18
13
UF
UF
UF
UF
UF
UF
UF
En la actualidad contamos con un descuento espacial del 50% en la cuota
de incorporación:
Antes
Italianos o Descendientes
UF
12.5 UF
No Italianos
UF
25 UF
Hoy
25
50
REINCORPORACIÓN
SIN COSTO
Para mayor información comuníquese con la oficina de atención a socios a
los siguientes teléfonos:
4847019 - 4847020 – 4847035 – 4847033
O al correo electrónico [email protected]
GRATUIDAD EN LA CUOTA SOCIAL
PARA CIUDADANOS ITALIANOS MAYORES DE 75 AÑOS.
Invitamos a todos los italianos y descendientes mayores de 75 años, para
que sean parte de nuestra familia. Sólo deben acercarse a las Instalaciones
de Stadio Italiano, ubicadas en la Avenida Apoquindo 6589. Las Condes.
Santiago. Todos ellos podrán disfrutar de manera gratuita de todas las
instalaciones del Club.
Todos los Italianos mayores de 75 años que deseen ser parte de Stadio
Italiano, recibirán un carnet, que los acreditará como socios activos y le
permitirá ingresar a nuestras instalaciones donde tendrán la posibilidad de
disfrutar de una amplia variedad de actividades de manera segura y
tranquila.
Para mayor información, comunicarse con el Área Social y Cultural al fono
4847015 ¡todos serán bienvenidos!.
COPA ITALIA DE NATACION 2009
Entre el 10 y el 12 de Julio, en nuestra piscina temperada de 50 metros,
se llevo a cabo la 41º Versión de la copa Italia de Natación.
En este torneo Internacional participaron un total de 420 nadadores, de
los cuales 75 representaron destacadamente a Stadio Italiano. Y otras
delegaciones de todo el país.
En cuanto a las delegaciones extranjeras, se contó con la participaciones
de clubes de Argentina, Brasil, Perú y Venezuela con un total de 85
nadadores en competencia.
Stadio italiano se coronó campeón con un total de 245 puntos, en
segundo lugar estuvo el Club de Regatas Lima (Perú) con 224 puntos y
en tercer lugar el Club Vasco de Gama (Brasil) con 149 puntos.
Stadio italiano desea expresar unas sinceras y emotivas felicitaciones a
todos los integrantes de la Rama de Natación, no solo por el logro
deportivo alcanzado en la copa Italia 2009, sino también, por la gran
entrega de toda la familia de natación.
Un reconocimiento especial a todos y cada uno de los jóvenes deportistas
que entregaron todo lo mejor de sí en cada prueba corrida, en busca de
los objetivos propuestos, los cuales estamos seguros que en su mayoría
fueron alcanzados. Estas felicitaciones deben ser extensivas a los
entrenadores, ya que detrás de cada uno de los logros alcanzados por
nuestro nadadores, está en forma silenciosa y anónima su entrega,
trabajo y apoyo permanente
12
Presenza- 16 luglio 2009
SCUOLA ITALIANA VALPARAISO
Gli adulti sui banchi: tornare bambini
come una volta...
Dal 14 aprile di quest’anno, e come un modo di attirare la comunitá della nostra scuola
verso l’italianitá, si stanno realizzando corsi di lingua e cultura italiana, per tutti coloro che
vogliano imparare l’italiano veicolare o magari desiderino approfondire le proprie conoscenze
sulla cultura italiana. A questo scopo, si sono iniziati 6 corsi, divisi in 4 livelli:
a.- Livello Elementare (3 corsi): dettati da due insegnanti, sig.re Flavia Misseroni (della
Scuola di Valparaiso) e Ledda Carrazola (della Societá Dante Alighieri). Frequentano questi
corsi insegnanti, amministrativi, ispettori ed ausiliariIche vogliano acquisire un livello di
lessico appropriato alla loro necessitá di comunicare: ascoltanocanzoni, leggono piccoli testi,
esprimono quello che sentono e cercano di dialogare fra di loro o con l’insegnante.
b.- Livello Medåio (1 åcorso): dettato dall’ex direttore della Scuola, e professore della
Dante Alighieri, sig. Albino Misseroni, rivolto a quei docenti della Scuola che sono ex alunni
e desiderano ricuperare quell’italiano una volta imparato e di rado praticato nella loro vita
adulta. Questo corso cerca di favorire l’uso della lingua parlata e della comprensione ed
analisi di testi scritti di natura varia.
c.- Livello Medio-Avanzato (1 corso): dettato dalla professoressa della Scuola, sig.ra Marina Misseroni, rivolto a docenti d’italiano delle Scuole Materna e Primaria e a colleghi di
aree affini del sapere: lingua straniera e storia.
Il corso pretende far uso pratico della lingua parlata, correggere errori d’interferenza con
la lingua madre, approfondire conoscenze sulla cultura italiana ( arte, storia, letteratura,
ecc), analizzare testi letterari o informativi.
d.- Livello Avanzato ( 1 corso): dettato dalla lettrice italiana, sig.ra Anna Zembrino, e
rivolto ad insegnanti d’italiano della Scuola Secondaria di Primo e Secondo Grado e a ex
alunni, docenti di lingua spagnola che conoscano la lingua italiana, a scopo di avviarli
verso un futuro esercizio della docenza in italiano. Il corso cerca di sviluppare un’analisi
letteraria approfondita, di arricchire il lessico, di agevolare il discorso orale; insomma, di
superare certi ostacoli di indole linguistica.
Impressionismo in Arte e Letteratura
dagli occhi de una alunna
Nella poesia “Il tuono” Pascoli,
attraverso poche parole, rappresenta
il contrasto fra il suono assordante
e aggressivo del tuono e il canto
dolce, pacifico e rassicurante di una
mamma al piccolo figlio. Il silenzio
dopo il fragore é ancor piú bello e
pregevole del silenzio solo.
Come quando si apprezza la calma
dopo una guerra, cosí é nella vita: il
bello si vede di piú, dopo il brutto.
La poesia abbonda in figure: l’alliterazione in “rimbombó,rimbalzó,
rotoló...”, l’epiteto” notte nera”, il
paragone “ col fragor d’arduo dirupo”. Inoltre, quando si menziona il
tuono, i suoni sono forti (abbondano
le “r”, “t”, “c”); quando, invece, viene
menzionata la madre, i fonemi si
addolciscono (“s”, “l”, “m”)
La poesia é breve, piena di impressioni visive ed auditive, proprie
della natura. Al leggerla, é facile
immaginare lo splendore del tuono
e la calma del canto materno
Nel dipinto “L’edera” di Tranquillo
da Cremona, possiamo vedere un
uomo che si avvicina a una donna,
guardandola intensamente e afferrandosele con forza.
Gli occhi di lei, benché il corpo
sembri distante, lo guardano... L’ambiente é all’aria aperta, forse in campagna, con un cielo luminoso accompagnato sí da qualche ombra impressionista, non nera,
ma data dalla mancanza di luce. A destra, si trova un’edera, ma essa non é la protagonista.
Allude all’azione dell’uomo che si afferra alla donna, come l’edera al muro, prima freddo e
senza aperture, ma che poi apre il cuore e lascia l’amante entrare nella sua vita...
(Romina Gómez, IV C)
Si prevede una durata di due anni per ogni corso, alla fine dei quali i professori d’italiano
( degli ultimi due livelli) dovranno rendere la prova CILS, di certificazione della lingua
italiana.
Tuttavia, al di lá delle possibili valutazioni ed esigenze che dovremo superare, c’é qualcosa che ci meraviglia. Siamo tornati bambini, come una volta, e il solo fatto di sederci ad
ascoltare una lezione ci ringiovanisce. Ridiamo, scherziamo, ma soprattutto impariamo,
comunichiamo in una lingua che, malgrado non sia la nostra, ci appartiene legittimamente. Ed é questo il grande valore dell’iniziativa proposta dalla Direttrice Accademica, sig.
ra Carla Mazza: fare a meno della stanchezza, del freddo serale, dell’ansia di riposo per
inoltrarci nello studio di una cultura e di una lingua degne di essere apprese ed amate per
TOCATA
2009
Con grande affluenza di
pubblico, e un’ottima partecipazione di cantanti e
musicisti, si é svolta lo scorso
venerdí 3 luglio, la Tocata
2009. Hanno partecipato a
questo incontro ragazzi di
Scuola Elementare e Superiore, ex alunni e professori.
I presentatori di questo
incontro sono stati tre ragazzi di Quarto Anno: Javiera
Ramos, Loredana Schiappacasse e Giorgio Arata.
All’inizio, alunni di Quarto
hanno ricordato l’ex alunna,
Valentina García Moggia,
alla quale hanno dedicato
la canzone “ Arauco tiene
una pena”.
Canzoni in inglese, spagnolo ed italiano, di diversi
ritmi, interpretate da giovani che ritengono che la
musica sia il miglior modo di
esprimere il proprio mondo
interiore. Congratulazione
a tutti, ma specialmente
ad Enrique Schadenberg,
Mauro Caimi e l’insegnante,
sig.ra Julia Cid, per la loro
continua e disinteressata
collaborazione nella diffusione della musica
PAGINA RELIGIOSA
L'enciclica «Caritas in veritate» si inserisce a pieno nel
solco della dottrina sociale della Chiesa
«Sviluppo dell’uomo» e «lavoro». Ruota attorno al significato di queste due espressioni e della loro stretta relazione
la riflessione esigente che sollecita l’enciclica di Benedetto
XVI, Caritas in veritate , a quanti hanno la responsabilità di
progettare, costruire e gestire l’economia e il lavoro. È una
riflessione che, toccando imprenditori, manager, sindacati, lavoratori e Stati, illumina il lavoro in tutte le sue dimensioni.
C’è consapevolezza che la «complessità e gravità dell’attuale
situazione economica» può gettare nello sconforto, ma la
Caritas in veritate è piena di speranza e fiducia; infonde
coraggio per «riprogettare il nostro cammino», in un periodo
di crisi che può diventare «occasione di discernimento e di
nuova progettualità».
Le nuove regole e gli assetti economici che scaturiranno
da questo percorso non possono dimenticare, però, che «il
primo capitale da salvaguardare è l’uomo, la persona, nella
sua integrità». Benedetto XVI pone al centro della riflessione sull’economia e sul lavoro quanto già Paolo VI aveva
affermato nella Populorum progressio, ossia che «l’autentico
sviluppo dell’uomo» riguarda la «totalità della persona in
ogni sua dimensione».
L’economia e l’organizzazione del lavoro, dunque, hanno
bisogno di una visione trascendente della persona, perché
senza la prospettiva dell’eterno lo sviluppo dell’uomo «rimane privo di respiro» e «chiuso dentro la storia» che lo
espone, ne siamo tutti testimoni, al rischio che le azioni
siano guidate soltanto dall’obiettivo - nel breve, se non nel
brevissimo periodo - di incrementare l’avere.
La conseguenza è che senza questa prospettiva, Benedetto
XVI lo aveva già affermato nell’enciclica Deus caritas est,
continueremmo a «vedere nell’altro sempre soltanto l’altro». Occorre privilegiare, invece, una diversa ‘altezza’ che
lasci posto anche alla dimensione spirituale. È da questa
prospettiva che sgorgano l’invito e l’incoraggiamento - presenti in tutte le pagine dell’enciclica - ad «intravedere nello
sviluppo un ‘oltre’ che la tecnica non può dare». Questo è
il percorso che il Santo Padre ci indica: andare ‘oltre’, con
l’aiuto di «occhi nuovi e
un cuore nuovo», anche
nell’economia e nel lavoro. Una chiave di lettura di forte speranza,
ma anche di grande
sollecitazione all’impegno, per tutti. Le sue
declinazioni sono molte
e vanno in direzione
di «una nuova sintesi
umanistica», la sola che
ci possa portare “oltre”
questo scenario di crisi
e far superare la «visione materialistica degli
avvenimenti umani».
È sempre in questa
prospettiva che occorre dare forma e organizzazione a «quelle
iniziative economiche
che, pur senza negare il profitto, intendono andare oltre la
logica dello scambio...». Nell’economia, nelle imprese, nel
lavoro c’è spazio anche per altro, perché «nell’epoca della
globalizzazione, l’attività economica non può prescindere
dalla gratuità». Questa dimensione, in verità, è già presente
ed attuale; ci sono al riguardo testimonianze che ne evidenziano la sua concretezza in molte iniziative economiche, imprenditoriali e di management ; ma c’è bisogno di maggiore
incisività per andare ‘oltre’ la logica del «dare per avere»,
propria del mercato, e quella del «dare per dovere», propria
dei comportamenti imposti dallo Stato. Il lavoro da fare è
molto. Anche per favorire lo scambio reciproco tra modelli
diversi di imprenditorialità, sostenendo così l’ibridazione di
competenze tra il mondo del non profit e quello profit .
L’evoluzione economica lascia intravedere che si possa,
anche qui, andare ‘oltre’, superando distinzioni che non riescono più a dar conto della complessa trasformazione della
realtà. Quest’ultima, sempre sul lavoro, pone nuove sfide
anche alle organizzazioni sindacali dei lavoratori «da sempre
incoraggiate e sostenute dalla Chiesa». La società costringe
a riflettere su questioni nuove ed inconsuete, richiedendo
anche ai sindacati di andare ‘oltre’. Per esempio, superando
le restrizioni proprie di una prospettiva «di categoria» per
abbracciare tematiche nuove come quella del «conflitto tra
persona-lavoratrice e persona-consumatrice »; o ancora, andare ‘oltre’ la prospettiva nazionale e quella degli interessi
degli iscritti per indirizzare l’attenzione ai «lavoratori dei
Paesi in via di sviluppo».
L’enciclica richiama e sollecita un grande impegno, fondandolo su una corretta visione dello sviluppo dell’uomo per non
lasciarci appiattire da un fare senza «respiro». Nell’economia
e nel lavoro, dobbiamo cogliere questa «vocazione» ad andare
‘oltre’ le mere logiche di scambio e di ricerca di vantaggi
economici nel breve che minano in profondità sistemi di sicurezza sociale, rispetto della persona e «decenza» del lavoro.
Rimane prioritario, così, «l’obiettivo dell’accesso al lavoro o
del suo mantenimento, per tutti». Gabriele Gabrielli
Un protocollo rispettato
nelle sue prescrizioni, stemperato da sorrisi calorosi e
da una visibile seppur trattenuta emozione da parte del
presidente e di sua moglie
Michelle. Ma un colloquio
che sembra essere stato
tutt’altro che formale ed
esplorativo, assai cordiale
e denso di contenuti, tra le
due massime autorità - spirituale l’una e politica l’altra
le preoccupazioni sue e della
Chiesa per «la difesa e la promozione della vita e il diritto
all’obiezione di coscienza»
definite «questioni che sono
nell’interesse di tutti e costituiscono la grande sfida per
il futuro di ogni nazione». Non è un caso che tali temi
siano stati posti in apertura
del resoconto, mentre in precedenti udienze a presidenti
americani prevalevano gli
scenari geo-politici.
Due paiono le specifiche
ragioni di tale enfasi. Da una
parte, il rilievo e l’importanza
che papa Ratzinger accorda
all’esperienza storico-politica
dell’America, Paese a forte e
crescente presenza cattolica,
faro culturale planetario, in
cui è solida una tradizione
di laicità positiva, in cui la
religione, pur separata dallo sfera statale, ha ampio
margine di intervento nello
spazio pubblico. Un modello
che ha molti pregi di fronte
all’Europa spesso tentata dal
laicismo intollerante.
Di qui il timore che la nuova Amministrazione democratica faccia nuovamente
soffiare il vento ‘liberal’ dei
diritti individuali, spesso
prevalenti sui principi di
difesa della vita dal concepimento alla fine naturale.
E che quindi venga meno
una sponda alla battaglia
- che si incontravano per la
prima volta.
La visita di Barack Obama
in Vaticano, per gli osservatori, è analizzabile a caldo
solo tramite il comunicato
ufficiale della Sala stampa
della Santa Sede e le dichiarazioni del suo responsabile,
padre Federico Lombardi.
Ciò che emerge è la precisa
volontà di Benedetto XVI di
mettere al centro del dialogo
cattolica.
Un secondo motivo potrebbe essere dato dalla necessità di ‘coprire’ la maggioranza
dell’episcopato statunitense,
fortemente critico con le
scelte di Obama in tema di
aborto, ricerca con cellule
staminali embrionali e obiezione di coscienza, ma che
qualcuno collocava più ‘a
destra’ dello stesso Vaticano
nell’approccio al nuovo capo
della Casa Bianca. Qualche
diversità di accento poteva
cogliersi soltanto enfatizzando alcuni articoli e alcuni
interventi di cardinali già
di Curia, caratterizzati dal
riconoscimento della buona
fede del presidente.
Con il dono ‘fuori programma’ dell’Istruzione "Dignitas
Personae", Benedetto XVI ha
reso evidente che nessuna
concessione viene fatta sulla
frontiera della vita.
La risposta dell’ospite sarebbe stata, tuttavia, pronta
e, persino, sorprendente,
con l’impegno a diminuire
il numero delle interruzioni
di gravidanza nel suo Paese.
Un impegno da verificare,
ma non scontato, dato che
soltanto una simile dichiarazione può avere un costo
politico per un leader che
è stato eletto grazie a un
programma che andava in
direzione diversa.
Presenza- 16 luglio 2009
13
Crociata: santa Maria Goretti
fedeltà a Dio e alla coscienza
Ciò a cui oggi assistiamo
è «un disprezzo esibito nei
confronti di tutto ciò che
dice pudore, sobrietà, autocontrollo».
È «lo sfoggio di un libertinaggio gaio e irresponsabile
che invera la parola lussuria,
con cui fin dall’antichità si è
voluto stigmatizzare la fatua
esibizione di una eleganza
che in realtà mette in mostra uno sfarzo narcisista;
salvo poi, alla prima occasione, servirsi del richiamo
alla moralità, prima tanto
dileggiata a parole e con i
fatti, per altri scopi, di tipo
politico, economico o di altro
genere».
E attenzione: perché «nes-
derata «fuori moda» ma, al
contrario, rivela la necessità
di riscoprire «parole desuete,
come purezza, castità, verginità, che facciamo fatica
a pronunciare, che ci fanno
forse arrossire».
In quella che era la piccola
cucina della casa che i Goretti e i Serenelli dividevano
all’inizio del novecento, e che
divenne il luogo del martirio
di Maria, oggi trasformata
in cappella, Crociata ha
osservato come al senso autentico dell’«esperienza della
sessualità, della corporeità e
della dignità della persona
umana» ci si educa «lungo
un processo che dura tutta
la vita».
suno deve pensare che in
questo campo non ci sia
gravità di comportamenti o
che si tratti di affari privati;
soprattutto quando sono
implicati minori, cosa la cui
gravità grida vendetta al
cospetto di Dio», e per questo
è necessario «interrogarci
tutti sul danno causato e
sulle conseguenze prodotte
dall’aver tolto l’innocenza a
intere nuove generazioni».
È celebrando la Messa
nella casa del martirio di
Santa Maria Goretti, a Le
Ferriere in provincia di Latina, che il segretario generale
della Conferenza episcopale
italiana monsignor Mariano Crociata ha denunciato il «degrado morale» dei
comportamenti legati a un
cattivo e offensivo esercizio
della sessualità. Additando
la «grande coerenza» della
piccola santa come «una
testimonianza di fedeltà
alla propria coscienza e a
Dio portata fino alle estreme
conseguenze e pagata con il
martirio», che non va consi-
L’educazione all’amore,
ha insistito il segretario
generale della Cei, «abbraccia atteggiamenti come il
rispetto del corpo, la custodia
della sessualità, insieme alla
preparazione alla capacità
di donarsi totalmente in una
autentica relazione di amore
che trova nel matrimonio e
nella famiglia il luogo del
suo compimento. Purezza
e castità riappaiono come
valori costitutivi di un tale
percorso formativo, in cui ci
sono responsabilità di genitori ed educatori, di istituzioni
e della società intera».
Salvaguardando in questo,
appunto, l’innocenza, che
«vuol dire diritto a entrare
nella vita con la gradualità
che la maturazione umana
verso una vita buona richiede
senza dover subire e conoscere anzitempo la malizia e la
malvagità. Per questa via
non c’è liberazione, come da
qualcuno si va blaterando,
ma solo schiavizzazione da
cui diventa ancora più difficile emanciparsi».
14
Presenza- 16 luglio 2009
SPORT
Formula 1: vince Webber l’australiano. Terzo Massa: è podio
Seconda doppietta consecutiva per la Red Bull e
prima vittoria in carriera per
l’australiano Mark Webber,
che ha dominato e vinto il
Gran Premio di Germania,
nona prova del Mondiale
di Formula 1 disputata sul
circuito del Nuerburgring. Partito dalla pole
position (la prima
in carriera) e nonostante una penalità
di drive-through
inflittagli dai commissari di gara per
un movimento scorretto in partenza ai
danni del brasiliano
Rubens Barrichello
(BrawnGp), Webber
ha impresso alla
gara un ritmo insostenibile per tutti e
alla fine ha preceduto di 9”2 il compagno di squadra,
il tedesco Sebastian
Vettel, per un ordine d’arrivo invertito rispetto
all’altra doppietta firmata
dalle Red Bull-Renault due
settimane fa a Silverstone.
Giornata in chiaroscuro per
la Ferrari, con il brasiliano
Felipe Massa (nella foto)
terzo a 15”9 e sul podio (il
secondo in stagione per le
Rosse), ma con il finlandese
Kimi Raikkonen ritirato
a 26 giri dalla conclusione
per la rottura del radiatore
causata da un sasso. Erano
28 anni che un australiano
non vinceva un Gp, l’ultimo
era stato Alan Jones.
IL VINCITORE - «È stata
una giornata incredibile - è il
commento a caldo di Webber
-, volevo vincere. Oggi dopo
la pole ero messo nelle con-
dizioni migliori. L’unica cosa
che temevo era la pioggia,
ma ha tenuto. Vincere è stato difficile, ho
perso Rubens in partenza,
c’e stato un contatto, non è
nel mio stile, sono rimasto
calmo e ho recuperato. È
stato un inverno difficile
per me dopo la frattura, ma
il team è stato paziente con
me, devo ringraziare tutti
coloro che mi hanno sostenuto, una giornata incredibile per tutti». LA GIOIA DI
MASSA - «Mi mancava di
essere tra i primi tre: questo
podio motiverà tutti anche
per il futuro e per darci una
buona macchina per la fine
del campionato», commenta
Felipe Massa, felice per il suo
primo podio dell’anno.
«È stata una gara fantastica - ha detto il ferrarista durante la conferenza
stampa -, ho fatto un’ottima
partenza, superando diverse
macchine: ho lottato un po’
con le gomme morbide, ma
sono riuscito a prendere un
buon passo e l’ho mantenuto.
Sono felice, anche il team ha
fatto un’ottima strategia».
IN CASA FERRARI - Il terzo
posto di Felipe Massa nel
Gran Premio di Germania
ha restituito il sorriso in casa
Ferrari.
Stefano Domenicali, direttore della gestione
sportiva, ha fatto i
complimenti al brasiliano al termine
della corsa: «Ha fatto una grandissima
gara - ha commentato ai microfoni
della Rai -, peccato
per Kimi Raikkonen. E’ stato importante recuperare
punti sulla Toyota,
ma c’è ancora tanto
da lavorare».
Dopo questo podio si può guardare
con più ottimismo
al futuro: «Non dobbiamo sottovalutare
nulla visto che le altre squadre vanno forti, anche perché
sbagliare nei punti nodali
rende le gare in salita. Per
il futuro dobbiamo cercare
di fare punti per cercare di
portare a casa il terzo posto
nella classifica costruttori».
RAIKKONEN - Ritiro prematuro e delusione per il
finlandese della Ferrari Kimi
Raikkonen. «Potevo andare
a punti - dice Raikkonen
ai microfoni della Rai - la
macchina andava bene, ero
messo bene. Poi la macchina ha cominciato a perdere
potenza e dai box mi hanno
chiesto di rientrare.
Il tocco con Sutil? Un normale contatto di gara». Michael Schumacher ha com-
mentato in maniera positiva
il terzo posto di Massa: «E’
stato un podio importante
- ha detto il tedesco ai microfoni della Rai -, mi spiace per
Kimi Raikkonen. Abbiamo
fatto un buon lavoro con la
strategia di ieri e abbiamo
lavorato bene nel fine settimana».
Sull’andamento della gara:
«Oggi la Red Bull andava forte ed anche la Renault a fine
gara, ma siamo vicini».
Classifica Piloti
1 Jenson Button Brawn GP 64
2 Rubens Barrichello Brawn GP 41
3 Sebastian Vettel Red Bull 39
4 Mark Webber Red Bull 35.5
5 Jarno Trulli Toyota 21.5
6 Felipe Massa Ferrari 16
7 Nico Rosberg Williams 15.5
8 Timo Glock Toyota 13
9 Fernando Alonso Renault 11
10 Kimi Räikkönen Ferrari 10
Doppietta
Inzaghi
Il Cavaliere:
«Innestare un’altra
marcia, con
innovazioni tattiche».
Il Milan comincia con il
piede giusto e Berlusconi invoca una nuova marcia, con
innovazioni tattiche. Nella
prima amichevole stagionale
i rossoneri hanno battuto
il Varese (neo promosso in
Prima Divisione) 2-0 grazie
a una doppietta di Pippo
Inzaghi. In tribuna c’era
Berlusconi, di ritorno da una
visita a Milanello.
Nel quartier generale rossonero il patron ha colto
l’occasione per fare il punto
con i giocatori, "di scendere
in campo e divertire, di essere padroni del campo e del
gioco, e di giocare anche con
qualche ragionevole tattica
che l’anno scorso non è stata
applicata».
Riferendosi a un’intervista
in cui aveva dichiarato che il
Milan è alla pari dell’Inter,
Berlusconi ha chiarito che
«il Milan, dal punto di vista
tecnico, ha giocatori che altre
squadre non hanno."
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Italiani al Tour
Nocentini in maglia gialla
Nocentini in maglia gialla: «Un sogno che si avvera»
Padrone del Tour de France, almeno per un giorno. L’inattesa
maglia gialla conquistata sui Pirenei è un sogno che si avvera
per Rinaldo Nocentini, partito per il Tour de France con
l’obiettivo di vivere almeno un giorno da protagonista.
LA FUGA - Obiettivo centrato nella settima tappa, che ha
visto il corridore di Montevarchi conquistare il primato nella
classifica generale della Grande Boucle dopo una fuga di 200
km al termine della prima frazione di montagna nonostante
un attacco nel finale portato dallo spagnolo Alberto Contador.
«E’ venuto su forte, mi hanno detto che ho preso la maglia
per sei secondi...siamo arrivati al limite», ha detto Nocentini
nelle interviste televisive di fine tappa, “ma l’importante
era prenderla.
Non sono qui per vincere il Tour, avere questa maglia
per un giorno va benissimo, è un sogno che si avvera”: «E’
il primo Tour che faccio - ha aggiunto Nocentini - prima di
venire qui sognavo di vincere una tappa o di prendere la
maglia gialla, ce l’ho fatta».
Nocentini ha dedicato l’impresa odierna alla madre e
alla sorella. Rinaldo Nocentini, originario di Montevarchi
e ciclista del team francese AG2R, è il primo italiano a
indossare la maglia gialla del Tour de France 9 anni dopo
Alberto Elli che a 35 anni l’aveva tenuta per quattro giorni
nel 2000. Nocentini, 31 anni, è al primo Tour de France.
Nona tappa
Nocentini ancora in maglia gialla
- Pierrick Fedrigo vince la nona tappa del 96esimo Tour de
France, la Saint-Gaudens-Tarbes di 160,5 chilometri.
Nel terzo atto del trittico pirenaico il corridore francese
della Bboxe Bouygues Telecom ha avuto la meglio nella
volata a due sul compagno di fuga Franco Pellizotti. Lo
spagnolo Oscar Freire, tre volte campione del mondo in
forza al team Rabobank, ha regolato il gruppo in volata
piazzandosi terzo con un ritardo di 34” dai due fuggitivi,
riusciti a condurre in porto un’azione lanciata nelle prime
battute della nona tappa.
NOCENTINI ANCORA IN GIALLA - Rinaldo Nocentini
resta in maglia gialla per il terzo giorno consecutivo,
riuscendo ad approdare da leader al primo giorno di riposo
del Tour de France. «Oggi è andata un po’ meglio di ieri»,
ha detto il ciclista di Montevarchi al termine della tappa,
che ha portato a Tarbes, ai piedi dei Pirenei, il gruppo della
Grande Boucle: «Speravo che la giornata andasse un po’
meglio - ha ammesso - ma ora posso godermi la maglia nel
giorno di riposo, poi cercherò di tenerla per qualche altro
giorno. Sulla carta potrei passare altri tre o quattro giorni
in testa alla classifica generale».
Un calcio alla Sla: la Lega dona 100mila euro
Il calcio fa un altro gol importante in favore dei malati
del Morbo di Gehrig o Sla (Sclerosi laterale amiotrofica) il
morbo che ha già mietuto tante vittime tra i calciatori. La
Lega Calcio, su iniziativa di Adriano Galliani, farà in modo
che i più importanti club italiani doneranno 100.000 euro
all’Arisla, l’agenzia nazionale creata nel novembre scorso
per coordinare tutti i centri che si occupano della Sla. Il
presidente dell’Arisla Mario Melazzini ha presentato il primo
bando di ricerca che metterà a disposizione dei progetti
selezionati un milione e mezzo di euro. Inoltre Melazzini ha
anche annunciato che chiederà alle associazioni straniere
che si occupano di Sla di fare pressioni sulle rispettive
Leghe calcio, per avviare un programma di cooperazione
internazionale.
Il Treviso compie 100 anni e chiude per debiti
Nessuna festa per il centenario del Treviso fondato nel 1909.
Il presidente Ettore Setten non è riuscito a pagare i 15 milioni
di debiti e non ha iscritto la squadra al campionato di Lega Pro,
cancellando così di fatto la squadra da ogni campionato. Una
rapida discesa all’inferno dopo la stagione 2005-2006, appena
tre anni fa, quando il Treviso era in serie A.
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SPORT
Presenza- 16 luglio 2009
Giochi del Mediterraneo d’oro
Pozzato, sprint tricolore
«Risultati e organizzazione: un trionfo per Pescara 2009»
Promossa con lode. A riprova che la capacità organizzativa
italiana non è seconda a nessuno.
La 16ª edizione dei Giochi del Mediterraneo si è chiusa
domenica con un bilancio più
che positivo. Lo ha ribadito
il commissario straordinario
dei Giochi, Mario Pescante: «È
stata - ha detto - una festa di
popolo. La gente d’Abruzzo ha
prima adottato e poi amato
questi Giochi, e credo che un
giorno non troppo lontano li
rimpiangerà. Portare gli atleti
dalla gente e non il contrario è
stata una scelta vincente. Una
manifestazione commovente. Io
ho assistito nella mia vita a 12
Olimpiadi e credo di poter dire
che Pescara 2009 nel suo piccolo
è stata davvero eccellente, sotto
tutti i punti di vista».
Pescara e l’Abruzzo hanno
risposto alla grande, nel momento più difficile, seguito al
terremoto. Ma anche il bilancio
sportivo è eccellente. A livello
di medaglie (176 in tutto), l’Italia ha chiuso con il secondo
miglior risultato di sempre, dopo Bari 1997, con il grande
exploit delle donne, questa volta più brave degli uomini per
numero di podi conquistati.
Tanti i record, ad iniziare da quello stabilito nei 400 stile
libero da Federica Pellegrini (nella foto) che ha ritoccato il
precedente mondiale.
Nel nuoto soddisfazioni e grossi tempi anche per Alessia
Filippi e Francesca Segat.
Fra gli uomini nuovo record italiano per il veneziano
Alessandro Terrin nei 50 rana.
Ma l’Italia si è distinta in un po’ tutte le discipline, dal judo
alla canoa ( con l’inossidabile Josefa Idem), dalla ginnastica
artistica al karate, alle bocce con l’oro dell’abruzzese Nanni.
Ma la regina degli sport (l’atletica) non è stata da meno con
il nuovo record italiano di Libania Grenot nei 400 metri.
In evidenza anche gli ori della Di Martino nel salto in alto
(1,97 metri a un centimetro dal record dei Giochi appartenente a Sara Simenoni), di Brugnetti in una marcia quantomai
trionfale e della maratoneta Anna Incerti.
Note positive anche dal ciclismo con le vittorie di Peruffo,
Malori e Tamanini.
Prestigioso l’oro nel tennis con
Evelyn Mayr, e quello nel volley
femminile. Bronzo per l’Italia
del calcio, che non è riuscita
ad esorcizzare la maledizione
spagnola.
Bronzo anche per il Settebello
azzurro di pallanuoto, anche se,
come ha detto Pescante «la più
bella medaglia l’ha vinta il pubblico» che ha riempito gli spalti
oltre le più rosee aspettative.
Un precedente incoraggiante
per i Mondiali di nuoto di Roma
che iniziano in questi giorni. Il
prossimo anno tocca ai Mondiali
di volley maschili, in dieci città.
Non abbiamo avuto quelli di
basket (Spagna 2014) e nemmeno quelli di rugby (Inghilterra
2015 e Giappone 2019). Chissà
se avremo gli Europei 2016 di
calcio. Ma l’Italia ha dimostrato
che lo sport sa organizzarlo a dovere.
Medagliere
I giochi del Mediterraneo 2009 si sono conclusi. L'Italia
è stata la nazione col maggior numero di successi, seguita
dalla Francia e dalla Spagna. Ecco il medagliere finale dei
giochi.
Oro Argento Bronzo
1 ITALIA
2 Francia
3 Spagna
4 Turchia
5 Grecia
6 Tunisia
7 Egitto
8 Serbia
9 Slovenia
10 Marocco
64
48
28
20
19
13
11
9
7
6
49
53
21
19
14
11
10
13
9
63
39
34
26
31
13
13
13
10
Cento per cento Valentino«Una giornata da ricordare»
«Una giornata da ricordare» dice felice e superfesteggiato da amici eavversari.
Valentino Rossi vince il gp
d’Olanda davanti a Lorenzo
e conferma il primato in classifica
generale. Già questo basterebbe per
essere contento. Ma
oggi è una giornata
partioolare, quella
nella quale Valentino arriva a quota
100 vittorie in carriera. Cento successi e quasi sempre
altrettante «mattane» a fine gara.
Come oggi, quando
srotola assieme ai
fidati amici un lungo striscione. Sopra,
la gallerie delle foto
delle sue vittorie,
dalla prima in 125
nel 1996 a Brno,
quando aveva 17
anni, fino all’ultimo successo di questa stagione prima
di oggi, in Spagna
due settimane fa.
IL PRIMATO E IL FUTURO - Cento trionfi in 217
gare, quasi una media di una
vittoria ogni due gare. Ora
punta alla leggenda, cioè ai
122 successi di Giacomo Agostini. «Diventare il secondo
pilota nella storia di questo
sport ad arrivare a 100 vittorie - aveva affermato Rossi
prima della gara- è una bella
soddisfazione. Arrivare ai
risultati di Agostini dipende
da quanta voglia di correre
e quanto tempo avrò a disposizione. Per avvicinarmi
a lui servirebbero ancora 3
stagioni fortunate».
Certo, dipenderà da tante
cose, ma al momento Rossi
appare più che soddisfatto
e della moto, del team, del
futuro. A fine gara lo conferma in tv: «Stiamo lavorando
benissimo, la moto è ottima.
E ringrazio la Yamaha: è
merito loro se ancora corro.
Intanto mi godo il momento
e ringrazio tutti: team, amici e famiglia. E speriamo
di vincerne ancora un po’».
Però intanto è il momento di
celebrare tutta una carriera:
«E’ stato emozionante. E’
una giornata che ricorderò
sempre. Anche perchè la
centesima vittoria è venuta
qui ad Assen, che è il circuito
attuale con più storia nel mo-
tociclismo e dove aveva vinto
anche Graziano. Il massimo
per me»
LA GARA - L’otto volte
campione del mondo della
Yamaha, saldamente al
comando dall’inizio alla
fine, ha staccato di oltre
cinque secondi il compagno di squadra Lorenzo
e Stoner (Ducati). Per
Rossi è il terzo successo
in stagione. «Non volevo
arrivare a un’altra volata finale con Lorenzo- ha
detto oggi - oggi no. Così
mi sono detto: provo ad
andare via. Ed è andata
bene così».
Lorenzo dal canto suo
gli rende merito: «Sono
contento, dopo una brutta partenza sono riuscito
a stare dietro a Vale che
oggi andava molto molto
forte. E’ il suo giorno, ha
vinto 100 Gran Premi,
una cifra quasi inarrivabile per chiunque».
Ora Valentino è da solo
in vetta alla classifica
iridata con 131 punti,
5 in più di Lorenzo e 10 in
più di Stoner. Ancora una
giornata storta per Daniel
Pedrosa (Honda) che dopo
essere partito dalla seconda
posizione è scivolato a terra
nella prima parte di gara.
Fuori causa anche il suo
compagno di squadra Andrea Dovizioso, ritiratosi a
16 giri dalla fine.
125 e 250 - In 250 la vittoria va al giapponese Aoyama,
con Hector Barbera secondo e
Simoncelli terzo ma comunque soddisfatto, nonostante
un «incidente» proprio con
Barbera nel finale. «Sono
contento perchè da come si
era messa la gara non pensavo di arrivare sul podio.
Peccato, perchè la gomma
ha avuto qualche problema,
nelle prove abbiamo lavorato bene ora si è disttutta.
Sono contento di aver preso
il podio, peccato perchè potevo vincere. Barbera mi ha
toccato e se usano sempre
lo stesso metro dovrebbero
dire qualcosa anche a lui.
Lo fanno con me, lo devono
fare anche con gli altri». In
125 doppietta spagnola con
Gadea e Simon. Quarto Iannone e ottavo corsi.
Per Maradona c.t.
15
Alla guida della Nazionale argentina ormai da molti
mesi, Diego Armando Maradona ha firmato come allenatore
della “Seleccion”: lo stipendio di Diego è di circa 72mila
euro al mese (al netto delle tasse), il doppio rispetto ai suoi
predecessori Basile, Pekerman e Bielsa.
Il contratto di Maradona è valido fino alla fine del girone
sudamericano di qualificazione per il Mondiale in Sud Africa,
rivelano i media, ricordando che nelle partite disputate
finora l’Argentina ha battuto il Venezuela e la Colombia,
mentre ha perso con la Bolivia e, qualche giorno fa, con
l’Ecuador. Il prossimo match è in programma il 5 settembre
con il Brasile, in Argentina.
Cunego ancora secondo. Filippo Pozzato, 27 anni, è il nuovo
campione italiano professionisti. Il vicentino ha battuto
allo sprint Damiano Cunego e Luca Paolini nella cornice
dell’autodromo “Enzo e Dino Ferrari” di Imola. Per il leader
della Katusha si tratta di un dolce riscatto: chiusa al terzo
posto l’edizione 2008, vinta da Simeoni, in questa stagione
ha raccolto un secondo posto nella Parigi-Roubaix dietro Tom
Boonen, solo piazzamenti al Giro d’Italia e due successi al
Gp Harelbeke e una tappa alla Tre Giorni di La Panne. In
carriera Pozzato ha conquistato anche una Milano-Sanremo,
nel 2006.
DELUSO - “I miei uomini hanno cercato di aiutarmi ma
all’arrivo di oggi c’era gente più veloce di me” - ha commentato
Damiano Cunego, vicecampione del mondo, ai microfoni
della Rai -. “E’ l’ennesimo secondo posto che brucia un po’ “.
a breve il servizio completo
Pellegrini, record del mondo
nei 400 sl
Record del mondo nei 400 stile libero femminile per Federica Pellegrini, che ha vinto la medaglia d’oro ai Giochi del
Mediterraneo di «Pescara 2009». L’atleta azzurra ha fatto fermare il cronometro a 4’00’41 migliorando il tempo di 4’00’66
che era stato fatto registrare dalla nuotatrice inglese Joanne
Jackson a Sheffield (Inghilterra) lo scorso 16 marzo.
RECORD - «Sono molto sorpresa anch' io per il record,
stamattina ho fatto 4’05 e pensavo di aver fatto 4’09, evidentemente mi sono sottovalutata».
Federica Pellegrini si presenta con il volto raggiante ai
microfoni della Rai dopo aver vinto l’oro nei 400 sl ai Giochi di Pescara, ma soprattutto per avere inaspettatamente
fatto registrare anche il nuovo record del mondo. «Ci siamo
ripresi quello che era nostro in precedenza, questa vasca
mi ha regalato grandi soddisfazioni -ha detto la Pellegrini-.
Certo, però ho paura di abituare troppo bene, so che non
potrà continuare
così a lungo. Sono
giovane, ma so
che arriveranno
tempi difficili,
spero più tardi
possibile.
C i p e n s o, c i
sono queste paure, adesso fare
questo record magari facilmente è
una straordinaria, ma ci stiamo abituando troppo bene» dice sorridendo
la Pellegrini, che poi ufficializza la decisione di prendersi
qualche mese «sabbatico» negli States.
«Dopo il Mondiale farò un mese di vacanza, poi farò mezza
stagione negli Usa rientrando a dicembre per i campionati
italiani e per stare con la famiglia a Natale; rientrerò ancora
negli States a gennaio e febbraio, sarà un’esperienza che
servirà molto a me ed al mio inglese.
Stare un po’ lontana da casa mi libererà la testa, sono stati
tre anni duri per me, sia mentalmente che fisicamente, ho
bisogno di cambiare aria per qualche mese» ha concluso la
Pellegrini.
16
Presenza- 16 luglio 2009
Il Papa: Enciclica Caritas in
veritate
Parlando di «emergenze
mondiali» Benedetto XVI,
ha detto che «è urgente
richiamare l’attenzione sul
dramma della fame e della
sicurezza alimentare, che
investe una parte considerevole dell’umanità». Un
dramma da affrontare «con
decisione» eliminandone le
cause strutturali e «promuovendo lo sviluppo agricolo
dei Paesi più poveri». Una
«via solidaristica allo sviluppo dei Paesi più poveri
che aiuterà ad elaborare un
progetto di soluzione della
crisi globale in atto».
Nel contempo, però, «va
attentamente rivalutato
il ruolo e il potere politico
degli Stati, in un’epoca in
cui esistono di fatto limitazioni alla loro sovranità
a causa del nuovo contesto
economico-commerciale e
finanziario internazionale.
E d’altro canto, non deve
mancare la responsabile
partecipazione dei cittadini
alla politica nazionale e internazionale, grazie pure a
un rinnovato impegno delle
associazioni dei lavoratori
chiamati a instaurare nuove
sinergie a livello locale e internazionale».
Per Benedetto XVI, programmare «uno sviluppo
non viziato dalle disfunzioni
e distorsioni oggi ampiamente presenti», esige da
parte di tutti «una seria
riflessione sul senso stesso
dell’economia e sulle sue
finalità. L’economia ha bisogno dell’etica per il suo
corretto funzionamento. La
regola non può essere il solo
profitto. Serve recuperare il
principio di gratuità e della
‘logica del dono’ nell’economia di mercato» .
Il G8 dell'Aquila
consentire ulteriori aggiustamenti al ribasso. Ancor
meno roseo è il quadro dell’impegno per la cooperazione. Il fondo di 15 miliardi
per la sicurezza alimentare
che dovrebbe essere ufficialmente varato sembra, sono
le parole di una importante
Ong, «lo stesso regalo incartato per la seconda volta»,
dato che la cifra equivale
agli stanziamenti promessi
nel vertice del 2005 e mai
effettivamente versati.
Tutte le nazioni inadempienti, Italia compresa, hanno fatto ammenda per le
proprie mancanze e riaffermato solennemente di voler
provvedere al più presto.
Non sarebbe però sbagliato
dire, che nel caso i passati
annunci fossero stati onorati,
dal summit dell’Aquila non
uscirebbe un euro per l’Africa nemmeno sulla carta.
Se, poi, già un po’ stridono l’agio, i doni e le cene
riservati ai leader quando
a pochi passi migliaia di
persone sono sfollate nelle
tendopoli, non è ulteriore moralismo sottolineare,
come ha fatto l’organizzazione umanitaria Save the
Children, che nei tre giorni
del G8 moriranno migliaia e
migliaia bambini per cause
facilmente estirpabili, dalla
fame alla mancanza d’acqua
a malattie curabilissime nel
mondo ricco.
FINALI
Torna allora alla mente il
secondo dei principi di giustizia formulato dal celebre
filosofo politico John Rawls:
le disuguaglianze sociali ed
economiche sono ammissibili
nella misura in cui danno il
massimo beneficio ai membri
meno avvantaggiati della
società. Ovvero, tradotto per
la circostanza, i capi delle
nazioni possono godere di
condizioni privilegiate a
patto che mettano questo
loro status al servizio dei più
sfortunati.
Non vorremmo che del
successo di immagine dell’Aquila si dica che è stata
una bella occasione di incontro e di discussione per
coloro che di belle occasioni
di incontro e di discussione
non hanno bisogno. Mentre
molti altri si attendevano
qualcosa di più.
L'Aquila e Berlusconi
Berlusconi ha saputo costruirsi un consenso vastissimo, tra gli italiani di
oggi. Ma per avere quello
degli italiani di domani, per
essere considerato un giorno
colui che avrà reso l’Italia
più moderna e più giusta,
non colui che avrà sprecato
una grande occasione, deve
trasformare in riforme il
consenso che ha oggi, anche
a costo di perderne un po’.
Riduzione strutturale della
spesa pubblica corrente, riforma delle pensioni anche
per rendere meno precario il
lavoro dei giovani, riforme
incisive nella scuola e nell’università, introduzione di
una maggiore concorrenza
EMOTIVO FINALE DEL PRIMO CAMPIONATO DI BOCCE
COPPA “TULLIO CALLEGARI BRESADOLA” LA SERENA
Dal 25 giugno al 5 luglio si é svolto a La Serena con pieno successo il Primo Campionato di Bocce
“TULLIO CALLEGARI BRESADOLA”in ricordo del nostro carissimo Tullio che ci ha lasciati già da
otto mesi. Era un amante delle bocce ed un fervente dirigente, fondatore dell’Associazione di Bocce di
La Serena, e sempre presente nell’organizzazione delle diverse attività sportive sia di Calcio, Ciclismo,
Pallacanestro. In poche parole: l’anima della vita sportiva della nostra comunità. La sua testimonianza
nello stimolare i bambini, i ragazzi e gli adulti nell’ambito dello sport, come strumento di crescita
integrale della persona umana costituisce un valore presente in questo Campionato attaverso l’entusiasta
partecipazione dei giocatori e degli spettatori, l’accompagnamento delle famiglie e l’ambiente di amicizia
dalla partita inaugurale alla finale.
Piú di 30 giocatori si sono impegnati con entusiasmo coinvolgendo un gran numero di spettatori che
seguivano le partite con grande interesse.
Il 4 e 5 luglio si sono giocate le 4 partite finaliste ottenendo i seguenti risultati:
1° posto la coppia dei fratelli Tullio e Renato Callegari.
2° posto la coppia:Bruno Olivier e Claudio Dalbosco
3° posto la coppia: Giovanni Vanzi e Giacinto Leita
4° posto la coppia: Diego Brun e Lino Brun Premio al Primo
Bocciatore:Giovanni Vanzi Premio al Primo
Appoggiatore:Alfredo Bertolla
Si é conclusa la premiazione con una cena di amicizia con la partecipazione di piú di 60 persone che
hanno goduto della gara fino alla fine con un saporoso piatto di polenta e spezzatino guarnito di lucaniche
e formaggio ed insalata con carciofi. C’era un ambiente allegro ed emotivo, L’assenza di Tullio era la
sua presenza che si percepiva a ogni momento con una giocata, un lancio di boccia o una battuta di
mani. Alla fine, un affettuoso ci vediamo a giugno 2010 per el Secondo Campionato di Bocce “Tullio
Callegari Bresadola” di La Serena.
Giocatori e spettatori nella giornata finale del Campionato di Bocce di La Serena.
per aprire i mercati e ridurre
le rendite, liberalizzazione
dei servizi e specialmente dei
servizi pubblici locali: queste
sono - lo ricordavo di recente
(«L’Italia ha bisogno di una
data chiave» Corriere, 28
giugno)-alcune riforme necessarie. Angelo Panebianco
(«I veri ostacoli alle riforme»
Corriere, 6 luglio) ha osservato che l’assenza di incisive
riforme in questi settori «obbliga da decenni l’economia
italiana a funzionare a basso
regime», ma d’altra parte
«assicura al Paese condizioni
di stabilità sociale e territoriale». Si chiede lucidamente
Panebianco: «Ciò significa
che non bisogna fare quegli interventi riformatori?
Bisogna farli di sicuro, a
meno che non ci si rassegni
definitivamente all’idea che
la democrazia italiana possa
reggere solo se si accettano
bassi tassi di crescita (anche
a crisi superata) e forse, in
prospettiva, un ulteriore impoverimento complessivo. Ma
bisogna anche individuare le
strategie utili per attutire gli
inevitabili contraccolpi».
Questo è il dilemma che
Berlusconi, rafforzato dopo
l’Aquila sul piano interno e
internazionale, ha di fronte
a sé. Si propone di gestire
l’Italia nello spirito di una
buona amministrazione ordinaria? O si sente di dedicare i prossimi quattro anni
a un programma straordinario che, con le opportune
misure di accompagnamento,
introduca radicali riforme
affinché l’Italia non debba
rassegnarsi e possa avere
sia la democrazia sia la
crescita?
Mario Monti
I grandi promettono
ai poveri venti miliardi
contro la fame...
In un villaggio dell’Africa
- ma non sappiamo quale,
perché Gordon Brown, raccontando la storia a Berlusconi non lo ha precisato
- morendo di inedia, prima di
spegnersi, un bambino disse
alla madre: «Non ti preoccupare, mamma, presto verranno le Nazione Unite».
Quella mamma africana
ha aspettato invano: «L’Onu
- dice Berlusconi riportando
questa tristezza - non sono
venute mai. Spero che tutti
i leader del G8 si ricordini
della frase di questo bambino».
Silvio Berlusconi e, poco
prima di lui, il presidente
Usa Barack Obama, annuncia così la decisione presa dal
G8 di stanziare 20 miliardi
di dollari per il continente
nero e per la sua sicurezza
alimentare. È la prima volta
che viene firmato un testo
comune tra i Paesi membri
del G8 e quelli africani su un
tema controverso come l’accesso alle risorse idriche. Inizialmente, lo stanziamento
era di 15 miliardi di dollari,
poi la decisione improvvisa
al rialzo, dopo una pausa
dei lavori che hanno visto
impegnati allo stesso tavolo anche l’Angola, l’Egitto,
l’Etiopia, la Libia, la Nigeria,
il Senegal, il Sudafrica e la
Commissione dell’Unione
Africana sull’impatto della
crisi nel Continente.
Sarà stata la storia raccontata da Gordon Brown
a convincere i Grandi a una
maggiore generosità? Non lo
sapremo mai.

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