traccedi - Bice Bugatti Club

Transcripción

traccedi - Bice Bugatti Club
TRACCEDI
CONTEMPORANEO
2013
Tracce Di Contemporaneo
In collaborazione con:
Con il patrocinio di:
Partner internazionali:
Consolato della Bolivia
in bergamo
TRACCEDI
CONTEMPORANEO
2013
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Tracce di contemporaneo arriva alla sua seconda edizione, dopo il successo riscontrato
in Ville aperte 2012. Nato dalla collaborazione tra il Bice Bugatti Club e l’associazione
heart – PULSAZIONI CULTURALI, due realtà da tempo impegnate nell’organizzazione di
eventi culturali nel nostro territorio, il progetto prevede l’installazione di opere firmate
da artisti contemporanei nel contesto dei siti protagonisti di Ville aperte in Brianza.
Come per l’edizione precedente, Tracce di contemporaneo vuole porsi in relazione con
gli spazi delle dimore storiche, in un dialogo stimolante tra passato e presente. Le Ville
di delizia, così numerose e diffuse nel nostro territorio, offrono una cornice straordinaria
per i linguaggi del contemporaneo.
Come osservava, già negli anni Settanta, Brian O’Doherty nel suo saggio Inside the
White Cube, “la maggior parte di noi legge un allestimento come mastica un chewinggum: inconsapevolmente e per abitudine”. L’idea del white cube che Doherty affronta
nel suo saggio è peraltro ormai tutta da ridiscutere. L’arte sta uscendo sempre più spesso
dalle algide pareti bianche delle gallerie, dalle sale dei musei e dei luoghi deputati.
L’arte cerca nuovi spazi. E con i nuovi spazi l’arte trova sempre più spesso un nuovo
pubblico; un pubblico di non “addetti ai lavori”, nuovi fruitori con nuovi occhi, pronti a
osservare l’opera da punti di vista diversi, fuori dagli schemi precostituiti.
Spesso ci si trova a interrogarsi sul ruolo dell’arte nella società. È forse arrivata l’ora che
l’arte esca dalla propria tana, metta il naso fuori dai propri solitari rifugi per tornare
a relazionarsi con ciò che la circonda; è ora che l’arte sfugga a quella pericolosa
autoreferenzialità in cui troppo spesso si è chiusa, forte della certezza che “chi non la
capisce non la merita”, impegnata in una corsa in solitaria che la rende cieca e sorda.
Guardare oltre. Aprire le porte al resto. Riprendere a parlare con gli altri. Tutti temi
di riflessione, elementi di dibattito che si auspica possano portare gli artisti stessi a
cambiare logica di lavoro, tornando a incontrarsi, a dialogare, a confrontarsi. E poco
importa se il dialogo avviene nelle intangibili strade della rete. Certo, l’immaginario del
tavolo del bar che accoglie gli artisti davanti a un bicchiere di vino continua a essere
romanticamente molto suggestivo, ma non possiamo e non vogliamo demonizzare il
web, che ha anzi aperto possibilità straordinarie, tutte da sfruttare.
Ricominciare a parlare. Ma come? Un’esperienza come Tracce di contemporaneo
potrebbe e dovrebbe suggerire una prima ipotesi. L’arte si mette in gioco: si mette in
dialogo con luoghi che un tempo, peraltro, le sono appartenuti – le splendide ville di
delizia – e si offre a un pubblico che in quel momento è lì per vedere altro. L’incontro
è straordinario: la assurde barriere tra arte classica e linguaggio contemporaneo si
annullano; i due mondi si arricchiscono a vicenda, ritrovando la loro naturale armonia.
Non c’è provocazione. Non c’è ombra di quell’odiosa attitudine che troppo spesso
vediamo aleggiare intorno all’arte contemporanea: quell’idea che la possano capire
solo pochi eletti. Gli altri fuori. Senza speranza di poterci arrivare. Di poter partecipare.
La partecipazione – l’apertura a nuovi fruitori, che può tradursi anche in attività didattica,
se necessario – è del resto uno dei temi cardine delle due associazioni che hanno creato
questo progetto. Lasciare che l’arte incontri gli altri e comunichi con loro. Un dialogo
che comincia con l’artista della porta accanto e termina dall’altra parte del mondo,
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grazie alla presenza di artisti stranieri, provenienti dai più disparati angoli del pianeta.
C’è una parola che riassume perfettamente questa attitudine: glocal. Linguisticamente
poco felice, come quasi tutti i neologismi, glocal è però un termine molto efficace
per descrivere un punto di vista aperto e intelligente, che parte dal locale per aprirsi
sul mondo. Fedele a questa vocazione, il Bice Bugatti Club ha dato un contributo
straordinario all’edizione di quest’anno, portando numerose opere internazionali nel
progetto. Offre uno splendido esempio di questa attenta indagine che il Bice Bugatti
Club svolge da anni sui territori del mondo la grande antologica ospitata a Villa Filippini
di Besana Brianza, un vero e proprio evento nell’evento. La mostra unisce due progetti
straordinari: Atmosfere e Martadero.
Atmosfere, realizzato in collaborazione con ADC & Building Bridges di Los Angeles, con
la curatela di Anna Dusi e di Maria Francesca Palmerio, è il risultato di un’esperienza
realizzata all’Aquila questa estate, quando opere d’arte di artisti contemporanei hanno
abitato gli spazi vuoti delle vetrine dell’Aquila: otto artisti e otto visioni difformi con un
comune denominatore la coesistenza nello spazio. Come spiega Anna Dusi, l’esperienza
dell’Aquila, “nella sua complessa locazione, ha dimostrato quanto la contemporaneità
dell’arte può spiegare i luoghi, un territorio e i territori tutti”. I più giovani degli artisti
selezionati nella rassegna vengono ora riproposti a Besana, “per verificare ancora una
volta cosa vuol dire vivere un luogo, misurarsi con degli spazi e dunque con le persone
che li calpestano”.
Anche il secondo progetto è legato alla collaborazione del Bice Bugatti Club con
due realtà straniere: Martadero, un’associazione nata a Cochabamba (Bolivia) per
promuovere lo sviluppo sociale attraverso l’arte e la cultura e di nuovo ADC Building
Bridges di Los Angeles. Curatori di questa sezione dell’esposizione sono Fernando
Barros, Marisa Caichiolo e Anna Dusi.
Il progetto Martadero ha recuperato gli spazi di un ex-macello per offrire alla città
un centro di propulsione culturale. I suoi progetti si snodano attraverso i mondi
della pittura, della scultura, della musica, della video art, del teatro, della letteratura
e dell’architettura. In un testo scritto in occasione di un evento organizzato dal Bice
Bugatti Club, Fernando Garcia Barros, curatore del progetto Martadero, si inserisce in
modo esemplare nel tema che stiamo trattando. “Ampliare la prospettiva è la chiave”,
scrive Barros, “superare i nostri propri limiti e quelli che ci vengono imposti. Ricercare
un nuovo panorama, promuovendo processi condivisi, che consentano di costruire
nuove logiche di comprensione. Supportiamo una lettura individuale e allo stesso
tempo collettiva della nostra identità, attraverso un linguaggio riflessivo e propositivo
come quello artistico. Abbandonare le congetture e optare per l’azione, assumendo
la responsabilità di essere parte di un processo di riconfigurazione di quelle che, fino
a questo momento, abbiamo definito frontiere”. Anche l’altra realtà coinvolta nella
sezione, ADC Builiding Bridges, ha tra le proprie finalità la costruzione di reti di relazioni:
costruire ponti, appunto, strade che uniscano mondi diversi e li portino a dialogare.
Si delinea dunque un nuovo concetto di territorio: un territorio che partendo da una
concreta e geograficamente limitata realtà locale, si estende fino a diventare spazio
mentale - “spazio creativo”, come lo definisce Barros – , luogo di confronto e di relazione,
nel tentativo di costruire una rete, un vero e proprio “campo di forze” che abbatta ogni
barriera, lasciando che mondi diversi entrino in contatto e agiscano insieme.
Azione: ecco la seconda parola d’ordine di progetti quali Martadero e Atmosfere,
ma anche delle altre opere protagoniste di Tracce di Contemporaneo 2013. Il Parco
di Villa Borromeo ad Arcore, ad esempio, ospita Work/Works, un’iniziativa nata da
un’intuizione di Luigi Rossi, presidente del Bice Bugatti Club e realizzata in collaborazione
con StreetArt+ di Monza. Tema fondante del progetto è il lavoro, nelle sue più sottili
articolazioni, comprese le molte problematiche sociali e culturali a esso collegate. Le
opere, tutte firmate da giovani artisti emergenti, sono realizzate su teli vapore di 3 x
1,5 metri. Work/Works è espressione di un modo aperto, “sociale”, di fare arte. Stimola
gli artisti a esprimersi su un tema di scottante attualità, affrontando una superficie di
grandi dimensioni che si dovrà mettere in dialogo con la collettività, adeguandosi di
volta in volta a situazioni ambientali e realtà diverse. Uno sguardo individuale che si fa
universale, un’azione che parte dal singolo artista per parlare a tutti. A rendere ancor più
efficace il messaggio del progetto, Work/Works è diventato anche un blog. Un luogo
di confronto, aperto a chiunque voglia esprimere la propria idea. Una meravigliosa,
imprevedibile fucina di idea, proposte, riflessioni, rivendicazioni… Di nuovo, dunque,
un percorso dal locale al globale.
Sono dunque qualcosa più che semplici Tracce quelle che quest’anno arricchiranno
il percorso di Ville Aperte. Sono singole voci che si uniscono in un coro che può
diventare assordante. Sono porte che si aprono verso i territori del mondo, e lasciano
entrare e uscire pensieri, immagini, sogni, paure, suggestioni. Sono dipinti, sculture,
installazioni, performance che animano spazi e si mettono in relazione. Sono idee che si
lasciano cogliere e si lasciano interpretare. Sono arte disposta a mettersi in discussione,
ritrovando il proprio ruolo nella società.
Simona Bartolena
Curatrice di Tracce di contemporaneo
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Ville
Work
Works
Work/Works
Il progetto Work/Works nasce da una intuizione di Luigi Rossi, presidente del Bice
Bugatti Club e prevede la presentazione dei lavori di sei artisti emergenti nell’arco
di cinque mesi di tempo. Tema fondante del progetto è il lavoro, nelle sue più sottili
articolazioni, comprese le molte problematiche sociali e culturali a esso collegate.
Per sottolineare l’universalità di un tema tanto importante e complesso, il progetto non resterà nei confini italiani, ma sarà esportato all’estero. Le prime tre opere
sono realizzate da tre giovani artisti del territorio, dalle personalità ben distinte
ma accomunate da un segno grafico molto forte, espressivo e dinamico, che ben
si adegua alla tipologia di lavoro richiesto. Le opere, infatti, sono realizzate su un
telo vapore di 3 x 1,5 metri e potranno essere esposte anche insieme, avvicinate
in composizioni diverse.Work/Works è espressione di un modo aperto, “sociale”, di
fare arte. Stimola gli artisti ad esprimersi su un tema di scottante attualità, affrondo
una superficie di grande dimensioni che si dovrà mettere in dialogo con la collettività, adeguandosi di volta in volta a situazioni ambientali e realtà diverse. Uno
sguardo individuale che si fa universale, un’azione che parte dal singolo artista per
parlare a tutti. Da tempo, del resto, il Bice Bugatti Club affianca l’attività artistica
ad un’attenta indagine sociale e storica.Work/Works sembra voler coniugare questi
due aspetti, sottolineando i forti e innegabili legami tra creatività, spazi urbani, vita
quotidiana.
Work/Works è anche un percorso collettivo sul lavoro e sulla sua mancanza, sulla
specificità di un bene che dovrebbe essere comune a tutti ma non lo è. Il progetto
vuole essere anche un momento di rappresentazione di una condizione esistenziale che nega socialmente l’emotivita del quotidiano a milioni di persone. Non è
l’economia ma l’emotivita la più grande perdita sociale derivante dalla mancanza
del lavoro. Per i senza lavoro non esiste un supporto sociale collettivo. La società
del lavoro, i sindacati, la politica appartengono ad altri. Questa condizione non ha
immagini. Le iconografie del lavoro hanno percorso l’arte del ‘900 ma non possono
più essere quelle della nostra modernità.
Per questo desideriamo includere culturalmente quelli che il lavoro non ce l’hanno
più o non lo hanno mai avuto e che nessuno organizza. Vogliamo entrare nella loro
incertezza esistenziale e nel loro malessere e vogliamo scavare nelle responsabilità
sociale del mal di vivere dei giovani senza futuro immediato. Vogliamo richiamare
gli artisti e gli intellettuali a contribuire di più.
Work/Works è un progetto di:
Bice Bugatti Club
A cura di:
Simona Bartolena
Coordinato da:
Felice Terrabuio
In collaborazione con:
Heart - Pulsazioni Culturali
streetartpiu Monza
Diatribe
Libera Accademia di Pittura
Work 1
Marco la Rocca
Il tema da seguire era work/works.Per quanto mi riguarda, sarebbe stato inutile rappresentare
qualcosa a me lontano. Io il work/works lo leggo come lavoro, quell’attività attraverso il quale
un uomo si realizza e riesce a guadagnarsi da vivere, e non per forza bisogna svegliarsi presto la
mattina ed essere stressati da persone che eviteremmo volentieri. Allora attivo il cervello, e cerco
di giocare un po’ con la fantasia e con l’archivio delle immagini da me create. Ragiono sul fatto
che questa opera deve essere appesa ad un muro, ho 3 giorni per realizzarla, è ingombrante 3m
x 3m, enorme rispetto al mio studio ma ho la possibilità di giocare, come voglio. Riprendo un
graffito realizzato nel 2008, che aveva ricevuto stima da parte di molte persone appartenenti al
mondo del writing, pur se realizzata con pennelli su muro... (tra i primi nella mia zona). Raffiguro
lo stereotipo di una casa, in stile rigorosamente infantile, perché il messaggio deve essere fresco
e diretto, senza troppi giri di parole. “C’è chi disegna sui muri delle case e chi disegna sui muri le
case”, questo è il titolo. E’ una presa di posizione, volendo allontanarmi dalla routine delle solite
linee dei soliti pensieri dei soliti modi di guardare un immagine (il mondo) e dei soliti disegni
senza messaggi e senza “guizzo”, perché amo sperimentare e sbagliare con incoscienza. Questo
è il mio modo di lavorare, questo pensiero è il mio “work/works”.
Biografia
Classe 1991, Marco La Rocca è un giovane artista nato tra la sabbia e il mare del golfo di
Policastro e cresciuto tra i verdi campi della Brianza. La passione e il desiderio di creare, la voglia
di gridare a tutti la sua fame di vivere, manifestandola con la pittura, sono arrivate piano piano.
Da piccolo ha frequentato lezioni di musica, studiando la poesia del pianoforte e la potenza
della batteria. Allo stesso tempo colorava i muri del vicinato, con scritte e disegni infantili. Grazie
a qualche familiare e qualche professore si è avvicinato all’arte, quella delle tele e delle sculture.
Crescendo ha acquistato libri e riviste, ha navigato in internet, visitato musei… questo gli ha
permesso di approfondire le sue conoscenze e capire quel che “avrebbe voluto fare da grande”.
La sua prima personale risale al settembre del 2009.
C’è chi disegna sui muri delle case e chi disegna sui muri le case, 300x300 cm
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Work 2
Daniele Misani
Il “Lavoro” lo intendo come strumento per il progresso, per elevarsi ad una condizione migliore,
elevarsi sempre di più, oltre i confini, oltre le nuvole! Ma tutti insieme!
L’obiettivo delle piccole figure umane riviste decostruite secondo il gusto dell’autore è sempre in
alto, il suo raggiungimento richiede il contributo di tutti, perché, l’uomo, da solo, non potrebbe
nemmeno ambire alla meta. Ecco perché l’elevarsi del singolo è inteso come successo collettivo,
come a dire che l’uno, senza gli altri, non può nulla. La miseria del singolo uomo diventa,
invece, ricchezza infinita con l’aiuto della comunità, tanto da permettere il raggiungimento di
una meta che trascende, che va oltre il limite estremo, oltre le nuvole.
Attraverso il reciproco aiuto, la solidarietà e mettendo al centro non il proprio ma il bene
comune, ecco dipinto un uomo in grado di raggiungere le vette più alte e superarle, simbolo di
una raggiunta maturità sociale.
Lo spazio dedicato all’opera è reinterpretato secondo questo principio: il soggetto talvolta
fuoriesce dal supporto andando ad occupare uno spazio nuovo, una conquista.
Biografia
Dopo aver completato gli studi artistici, diploma al liceo artistico “Preziosissimo Sangue” di
Monza e Laurea con lode in Scenografia all’Accademia di Brera con una tesi su Fabrizio De
Andrè, ha lavorato come scenografo realizzatore presso un teatro di posa a Milano, dal 2009
lavora come libero professionista in vari ambiti dell’arte (design, pittura, decorazione e grafica).
Attualmente sta esponendo con la serie “Coordinate spaziali”, e la nuova serie “Le Nuvole”. Sono
collezione di opere a tema dopo la serie “Faremo gli occhiali così”, dedicata alle opere di Fabrizio
De Andrè, del 2007.
Oltre alla partecipazione a numerosi concorsi artistici, Daniele Misani è stato presente con le sue
opere in esposizioni personali e collettive nazionali ed internazionali, da segnalare, in particolare,
la partecipazione a fiere internazionali del settore, affiancato a nomi illustri come Andy Wharol,
Sandro Chia, Mimmo Rotella, Ugo Nespolo e Helidon Xhixha.
La ricerca artistica di Daniele Misani è orientata alla scoperta di nuovi linguaggi e materiali
finalizzata al “raccontare” e “illustrare”. Particolare attenzione è dedicata alla composizione e allo
studio del formato delle opere con l’obiettivo di indagare lo spazio che sta “oltre”.
Il lavoro eleva l’uomo, 300x300 cm
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Work 3
Giovanni Cerri
L’opera rappresenta un grande spiazzo deserto, dove ci sono dodici sedie nere e una rossa
rovesciate, divelte, rotte intorno a un tavolo da riunioni. Sullo sfondo in lontananza, verso un
orizzonte sottile, si intravede una fabbrica con qualche ciminiera.
Sono assenti i lavoratori, da entrambi le parti, chi dà e chi riceve. La riunione è finita male? E le
forze sindacali lì riunite attorno che fine hanno fatto? Se ne sono andati tutti? Si sono estinti?
E quella sedia rossa ormai rottame, scheletro, era forse il trono di un potere industriale che si è
autodistrutto?
Nel cielo vola un palloncino che qualcuno ha perduto, certamente un bambino; una nuova
generazione verrà, sta crescendo, forse più umana e responsabile.
Biografia
Nato nel 1969 a Milano, dove vive e lavora.
Ha iniziato a esporre nel 1987 e da allora ha tenuto mostre in Italia e all’estero (Croazia, Germania,
Canada, Francia, Cina, Bolivia, Romania, Turchia, USA) in spazi pubblici e gallerie private.
Da sempre attratto dal territorio urbano di periferia, la sua ricerca si è sviluppata nell’indagine
tematica dell’archeologia industriale, con raffigurazioni di fabbriche dismesse, aree abbandonate
e relitti di edifici al confine tra città e hinterland. Dal 2001 al 2009, con il ciclo delle “città
fantasma”, ha lavorato dipingendo sulla carta di quotidiano. Un supporto che – attraverso
alcuni frammenti di scritte – raccontava la nostra contemporaneità, come una sorta di
cronaca affiorante dalla materia pittorica. Nel 2006, con questa tecnica, ha rivisitato in sedici
quadri alcuni celebri volti della Cappella Sistina e del Giudizio Universale di Michelangelo e
successivamente è stato invitato dal curatore Philippe Daverio al Premio Michetti a Francavilla a
Mare. Nel 2008 espone con il padre Giancarlo al Museo della Permanente a Milano nella mostra
“I Cerri, Giancarlo e Giovanni. La pittura di generazione in generazione”.E’ invece del 2009
il grande trittico dal titolo “Gomorra, l’altro Eden”, ispirato dal best-seller di Roberto Saviano.
In questi anni, diversi suoi cataloghi sono accompagnati da testi dell’amico scrittore Raul
Montanari. Nel 2010 è tornato alla pittura su tela, presentando nell’ambito del Premio “Riprogettare
l’archeologia“, un altro grande trittico dal titolo “Habitat” alla Triennale Design Museum di
Milano. Nel 2011, invitato dal curatore Vittorio Sgarbi, espone al Padiglione Italia Regione Lombardia
alla 54° Biennale di Venezia, e successivamente alla mostra “Artisti per Noto. L’ombra del divino
nell’arte contemporanea” a Palazzo Grimani a Venezia.
L’Assemblea…o forse l’Ultima Cena, 300x300 cm
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Work 4
Enrico Ballarin
Quest’opera ha come riferimento la visione personale e contemporanea che ha il lavoro.
Partendo da un luogo esistente, diventato successivamente un non-luogo in quanto la fabbrica
ora è in disuso, inserisco queste figure leggere, quasi dei fantasmi che abitano questi resti di
lavoro appunto. Dove una volta c’era forza, consequenzialità. catena di montaggio, oggi c’è
desolazione, deserto. Ma qualcuno rimane sempre all’interno (o all’esterno appunto come dal
titolo)creando una sorta di ponte, un legame indissolubile tra uomo e senso di vita. L’ispirazione
viene dall’aver visitato non una ma più fabbriche dismesse, attirando in me l’attenzione per
questi luoghi prima cosi vivi ed ora cosi terribilmente silenziosi. I luoghi, associati all’altra
tematica del mio lavoro, ossia la figura umana, han dato vita a questo lavoro, sicuramente in
fase di crescita e sviluppo.
Biografia
Nasce a Jesolo (VE) il 29 dicembre 1986. Sin da ragazzino dimostra attitudini artistiche
che lo porteranno ad iscriversi al Liceoartistico Statale di Venezia, maturandosi nel 2004.
Successivamente si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Venezia,indirizzo pittura F coordinato
dai Proff. Carlo Di Raco e Luciano Zarotti conseguendo al diploma di laurea di primo livello in
arti visive nel 2009. Nello stesso anno si trasferisce a Milano dove, il 20 aprile 2012, ottiene
il diploma di laurea di secondo livello con lode all’Accademia di Belle Arti di Brera. Frequenta
inoltre il dipartimento di arti e antropologia del sacro coordinato dal Prof. Andrea B. Del Guercio.
Attualmente vive e lavora a Cesano Maderno (MB). Ha partecipato a numerose collettive e
concorsi nazionali, tra le più rilevanti “Cantiere” ad Assab One (MI) a cura di Remo Salvadori ed
Elena Quarestani, “Siti specifici luce-buio” alla Casa dell’energia di Milano, a cura di Elena Busisi,
“A che santo votarsi”, Milano, ex chiesa di San Carpoforo (MI) e alla chiesa di Sant’Ambrogio
della Vittoria a Parabiago (MI) a cura di Andrea B. Del Guercio. Nel febbraio 2013, in occasione
della Milano Fashion Week, espone nella presentazione del total look donna A/I 2013-2014 in
“Cruciani goes to America”, riscuotendo un discreto successo nonchè visibilità.Nell’ultimo anno,
oltre al territorio milanese, Enrico si fa conoscere anche in Brianza dove ha preso parte ad una
tri-personale a Giussano (MB) promossa dal comune e dall’assessorato alla cultura. Partecipa
inoltre ad “Openweek 2013” a Monza (MB) evento organizzato dall’associazione streetartpiu.
Enrico Ballarin è su facebook.
[email protected]
La figura umana è senza dubbio la tematica principalmente trattata da Ballarin,un’indagine
accurata e minuziosa sul sentimento dell’uomo contemporaneo. Disagio,malinconia,
consapevolezza sono alcuni degli stati d’animo da lui rappresentati. Forte e sempre presente
è la tematica dell’autoritratto, analizzando noi stessi si può capire molto di quello che ci sta
attorno. I suoi lavori sono per lo più dipinti acrilico su tela ma anche il disegno e la fotografia
analogica prevalentemente in bianco e nero fanno parte della sua poetica. Attingendo storie
personali Ballarin dipinge personaggi disincantati che si perdono tra la giovinezza e l’età adulta,
nascondendo i loro segreti. I suoi ritratti ambigui sono una sintesi di fantasia e mondo reale e
della memoria, in punta di piedi tra le dicotomie di bello e minaccioso, cacciatore e preda, tra
l’innocenza e l’erotico. Il lavoro eleva l’uomo, 300x300 cm
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Work 5
Ivano Scuratti
Questo lavoro e’ ricco di immagini, forme, graffiti, colori ed esprime con la sua densità una
vision articolata del lavoro: dalle attività dei primitivi alla lavorazione della ceramica e dei metalli,
fino alla costruzione complessa di un ponte,che con la sua struttura arcuata tutto sovrasta,
a definire simbolicamente l’evoluzione dell’attività umana. È l’uomo pare abbracciare la sua
opera con gesto potentemente affettivo.“Labor omnia vincit”si legge:i l duro lavoro vince ogni
cosa, perché il lavoro e’ espressione nobile dell’uomo, è realizzazione di seé, é creazione, é
dominio sulla natura. Ma il lavoro é anche fatica e talvolta é costrittivo: vogliono rappresentare
la costrizione gli anelli, a forma di infinito, campiti con acrilico verde.
E’ però il rosso delle figure umane a dominare il quadro, perché l’uomo fabere il protagonista
Indiscusso dell’opera.La tecnica utilizzata nell’elaborazione del telo consiste nell’uso di colori
acrilici, smalti e pennarello indelebile nero.
Biografia
IVANO SCURATTI
Nato a Nova Milanese nel 1955
Si è diplomato al Liceo Artistico di Brera e ha poi conseguito la
Laurea in Architettura
Personali:
1983 presso il Centro Arci di Nova Milanese
1984 alla Sala Appiani dell’Arena di Milano
1993 presso il” Centro” di Nova Milanese
Ha partecipato a diverse Mostre collettive tra cui, nel 2010, quelle al Castello di Arosio
Collettiva in Villa Vertua a Nova Milanese 2011
2011 Mostra personale a Bresso presso il Centro culturale A. Manzoni
2011 Mostra collettiva a Pavia presso Spazio Gral
Collettiva in “Villa Borromeo” Cesano 2012
Vive e lavora a Nova Milanese
cell 3316632694
mail [email protected]
Homo faber, 300x300 cm
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iINTERNAZIONALE
Reducirse a la escasa actividad artística de nuestras ciudades, a la nula intención del poder público por generarlas o a los
kilómetros que nos separan de las novedades provenientes de las capitales y desde ahí argumentar que éstas son las razones
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condición adversa resulta ser un gran recurso para poner en juego a la hora de accionar y relacionarse con la propia obra y
con la de los demás. De ahí que promover un proyecto de intercambio entre creadores pertenecientes a “las periferias” de
los países que habitan y cuestionar de paso los monopolios centralistas -revitalizando una zona poseedora de un complejo
pasado cultural- haya sido un reto que actualmente cumple satisfactoriamente su cuarto año.
Durante este tiempo, proyecto mARTadero (Cochabamba-Bolivia) y Bice Bugatti Club (Nova Milanese-Italia) responsables
de esta iniciativa, no sólo han logrado la transferencia de más de una treintena de obras provenientes del norte de chile, del
sur de perú, del norte de argentina y del territorio boliviano hasta el país itálico y viceversa, permitiendo la obtención de
galardones y reconocimientos a los participantes del “Premio Internacional Bice Bugatti-Giovanni Segantini”, sino
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artística y la gestión intercontinental, sin duda, debería servir como referente a la hora de promover un trabajo con la vista
puesta, tanto en el plano “local” como en el “global”, territorios tan propios de nuestra època.
De este modo y desde un primer año, al que fueron convocados sólo artistas bolivianos, a un segundo y tercero a los que se
sumaron los pertenecientes al “Territorio Cultural- Centros del Sur”1, hasta este cuarto en el que se ha optado por extender
invitaciones personales a quienes anteriormente hubiesen obtenido reconocimientos dentro de “La sesión internacional”
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de obras sudamericanas que han cruzado las fronteras, como por la de los artistas italianos que el pasado 2011 fueron
trasladadas para ser expuestas y permanencer aquí.
Ahora bien, podríamos extendernos en los detalles de las múltiples exposiciones, premios, galerías y catálogos en los que
han sido incluidos quienes creyeron como nosotros en una iniciativa de esta magnitud, pero sería acotar demasiado el
horizonte. Por el contrario, destacar de este primer ciclo el valor de una apuesta asumida con responsabilidad tanto por los
artistas como por las instituciones que la sostienen, se hace absolutamente imprescindible. Lo mismo que reconocer como
necesarias las acciones que permitan superar los obstaculos a los que la creación y la gestión se ven enfrentadas a diario.
Finalmente, necesario también se vuelve el hecho de continuar cuestionando las hegemonias culturales propias de las
ciudades referenciales de nuestros paises, con tal de otorgarle una mirada renovada a nuestro contexto y comprender que
en lo creativo, determinado territorio sólo le puede “quedar pequeño” a quien la vida misma le resulta, infructuosamente,
inabarcable.
Proyecto mARTadero
Cochabamba, Bolivia, 2012
1 “Territorio Cultural -­ Centros del Sur” Es una red impulsada desde proyecto mARTadero, que empezó a dar sus primeros frutos el año 2009. Su intención es la creación de un espacio transfronterizo de centros culturales y artísticos, pertenencientes al norte argentino, al norte chileno, al sur peruano y al territorio boliviano. Proyecto simbolizado como la proyección de la estrella del Sur en la Tierra.
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1
PREMIO INTERNACIONAL BICE BUGATTI-­ GIOVANNI SEGANTINI
Territorios del sur: óleos, telas y aduanas
Territori del Sud: oli, tele e dogane
Ridursi alla scarsa attivitá artistica delle nostre cittá, al quasi inesistente interesse del potere pubblico per generare certe
azioni o ai chilometri che ci separano dalle novitá provenienti dalle grandi capitali e, a partire da ció, sostenere che queste
<8785/;+13873-2/./X73<-87835363=3./55/78<=;/9;898<=/<+;/,,/>7.3<-8;<8=+7=8.>,,38:>+7=8+7+-;873<=3-8
Le poche possibilitá che offrono determinati contesti incidono, peró é certo che proprio questa condizione avversa
risulta essere una grande risorsa per mettersi in gioco al momento di relazionarsi con la propria opera e con quella altrui.
In questo senso, promuovere un progetto di scambio tra artisti che provengono dalle “periferie” dei paesi in cui vivono e
mettere in discussione i monopolii delle grandi capitali - rivitalizzando una zona con un complesso passato culturale – é
<=+=+>7+<X.+-2/811313>71/-87<>--/<<8+5<>8:>+;=8+778.3?3=+
Durante questo periodo di tempo, il proyecto mARTadero (Cochabamba – Bolivia) e Bice Bugatti Club (Nova Milanese
– Italia), responsabili di questa iniziativa, non solo sono riusciti a presentare in Italia piú di trenta opere - provenienti dal
Nord del Cile, dal Sud del Perú, dal Nord dell’Argentina e dal territorio boliviano e viceversa - , dando la possibilitá ai
partecipanti del “Premio Internazionale Bice Bugatti- Giovanni Segantini” di ricevere riconoscimenti e premi, ma hanno
potuto anche dimostrare che l’azione indipendente e collaborativa é la miglior risposta all’inattivitá delle istituzioni della
->5=>;+ >0X-3+5/ 7 :>/<=8 68.8 ?37-85+;/ .>/ <9+C3 .3 :>/<=+ 7+=>;+ + 0+?8;/ ./55+ -;/+C387/ +;=3<=3-+ +==;+?/;<8 5+
gestione “intercontinentale”, rappresenta senza dubbio un riferimento per promuovere qualsiasi progetto che mira tanto
al piano “locale” quanto al “globale”, quali territori propri della nostra epoca.
Per la prima edizione sono stati convocati solo artisti boliviani, invece la seconda e la terza sono state aperte ad artisti
appartententi al “Territorio Culturale – Centri del Sud”2, mentre per la modalitá della quarta edizione si é deciso di invitare
personalmente alcuni artisti tra coloro che hanno partecipato nel corso dei quattro anni. Questo progetto si é consolidato
-86/>79>7=8.3;30/;36/7=89/;58<-+6,38+;=H<=3-8/->5=>;+5/-86/.368<=;+=8.+5Y><<8./55/89/;/<>.+6/;3-+7/
che hanno attraversato le frontiere per giungere in Italia e dalle opere italiane che nel 2011 sono arrivate ed presentate a
Cochabamba.
Si potrebbe entrare nei dettagli delle svariate esposizioni, premi, gallerie e cataloghi a cui hanno preso parte coloro che
hanno creduto, come noi, in un’iniziativa di queste dimensioni, peró l’importante é sottolineare il valore di una scomessa
intrapresa e portata avanti con responsabilitá, sia da parte degli artisti, che da parte delle istituzioni che la sostengono.
Allo stesso modo é imprescindibile riconoscere como necessarie le azioni che permettono superare gli ostacoli con cui si
devono scontrare la creazione e la gestione culturale quotidianamente.
7X7/F7/-/<<+;38-87=37>+;/+:>/<=387+;/5//1/6873/->5=>;+539;89;3/./55/-3==D.3;30/;36/7=8./378<=;39+/<39/;
dare una nuova prospettiva al nostro contesto e comprendere che, nell’ambito creativo, un determinato territorio solo puó
“stare stretto” a colui a cui la vita stessa risulta insostenibile.
Proyecto mARTadero
Cochabamba, Bolivia, 2012
Consulado de Bolivia
en Bergamo
2 “Territorio Culturale – Centri del Sud” é una rete promossa dal proyecto mARTadero, che inizió a dare i primi frutti nel 2009. L’idea del progetto é la creazione di uno spazio trasfrontaliero di centri culturali e artistici, appartenenti al nord argentino, nord cileno, sud peruviano e al territorio boliviano. Il progetto é rappresentato simbolicamente dalla proiezione dalla costellazione della “Croce del sud” sulla terra.
2
27
IDEE IN MIGRAZIONE
IDEAS EN MIGRACIÓN
o Territorio Cultural –Centros del Sur: Una región que se desplaza
“El espacio del artista no está contenido entre los límites del soporte,
sino entre las fronteras de su visión.
Somos del tamaño de lo que vemos,
de lo que podemos ver, de lo que queremos ver”.
(Fernando García Barros)
Ampliar la mirada, entonces, resulta clave, superar nuestras propias demarcaciones y aquellas que nos
han sido impuestas. Intentar un nuevo panorama impulsando procesos compartidos que permitan
establecer nuevas lógicas de entendimiento. Hacernos cargo de una lectura individual y a la vez
-85/-=3?+./7>/<=;+3./7=3.+.+=;+?F<./>75/71>+4/;/Y/A3?8B9;898<3=3?8-868/5+;=H<=3-8/4+;
de lado las conjeturas y optar por la ejecución. Asumiendo la responsabilidad de saberse parte de un
9;8-/<8;/-87X1>;+.8;./58:>/2+<=+/7=87-/<+<>6368<-868T0;87=/;+<U
“Territorio Cultural-Centros del Sur”, es eso, un concepto que persigue ir más allá de las limitaciones
tanto creativas como territoriales, buscando descentralizar el quehacer artístico cultural, concentrado
mayormente en las capitales de los países que lo componen (Bolivia-Chile-Perú-Argentina) a través
de la activación de nuevos nodos neurálgicos, que favorezcan un intercambio artístico a nivel local,
nacional e internacional.
La idea de redes, juega aquí un rol fundamental, en particular la que ha permitido potenciar las
relaciones entre proyecto mARTadero (Cochabamba-Bolivia) y Bice Bugatti Club (Nova MilaneseItalia). Es por eso que ser participes, por tercer año consecutivo, en la sesión Internacional del
87->;<83-/>1+==338?+73#/1+7=37378?3/7/6D<:>/+-87X;6+;/52/-28./782+,/;/<=+.8
equivocados al momento de asumir la responsabilidad de ampliar nuestra mirada y la de cada uno de
los creadores que ha sido participe de un proyecto de esta magnitud.
o Territorio Culturale – Centri del Sud: una regione in movimento
“Lo spazio dell’artista non è contenuto dentro i limiti della cornice,
ma tra le frontiere della sua visione.
Siamo della misura di ciò che vediamo,
di ciò che possiamo vedere, di ciò che vogliamo vedere”.
F. García Barros
Ampliare la prospettiva è la chiave, superare i nostri propri limiti e quelli che ci vengono imposti.
Ricercare un nuovo panorama, promuovendo processi condivisi, che consentano di costruire nuove
logiche di comprensione. Supportiamo una lettura individuale e allo stesso tempo collettiva della
78<=;+3./7=3=E+==;+?/;<8>75371>+1138;3Y/<<3?8/9;898<3=3?8-86/:>/558+;=3<=3-8,,+7.87+;/
le congetture e optare per l’azione, assumendo la responsabilità di essere parte di un processo di
;3-87X1>;+C387/.3:>/55/-2/X78+:>/<=8686/7=8+,,3+68./X73=8T0;87=3/;/U
“Territorio Culturale - Centri del Sud” è un concetto che si ripropone di andare oltre i limiti, tanto
creativi quanto territoriali, cercando di decentralizzare la produzione artistica e culturale - per lo
più concentrata nelle capitali dei paesi inclusi nel progetto “Territori del Sud” (Bolivia-Cile-PerùArgentina) - attraverso l’attivazione di nuovi nodi nevralgici, che possano favorire uno scambio
artistico a livello locale, nazionale e internazionale.
L’idea delle “reti” gioca un ruolo fondamentale in questo processo e in particolare ha permesso di
potenziare le relazioni tra il proyecto mARTadero (Cochabamba, Bolivia) e il Bice Bugatti Club (Nova
Milanese, Italia). Per tale motivo partecipare, per il terzo anno consecutivo, nella sezione speciale del
Premio Internazionale Bice Bugatti-Giovanni Segantini, conferma il fatto che non ci siamo sbagliati
nell’intenzione di estendere la nostra visione e quella di ciascuno degli artisti che ha preso parte a un
progetto di tali dimensioni.
113 -86/ :>+7.8 +,,3+68 373C3+=8 <3+68 -87?37=3 -2/ <3+ 98<<3,35/ 1/7/;+;/ -+7+53 .3 TY><<8
transfrontaliero”, dinamici e partecipativi, che consentano uno scambio permanente, all’interno del
:>+5/ <3+ 3 1/<=8;3 -2/ 153 +;=3<=3 +<<>6878 5W369/178 .3 <>9/;+;/ 3 -87X73 -2/ -3 5363=+78 #/7C+
mai dimenticare che proprio nelle peculiarità di ciascun individuo e del luogo dove abita, possiamo
riconoscere la complessità e la ricchezza della nostra diversità.
Proyecto mARTadero
Cochabamba, Bolivia, 2011
Al igual que entonces, hoy, continuamos completamente convencidos que es posible generar canales
./Y>48=;+7<0;87=/;3C8<.37D63-8<B9+;=3-39+=3?8<:>/78<9/;63=+7/4/->=+;+--387/<9/;6+7/7=/<
de intercambio, en las que tanto gestores como creadores debamos asumir un compromiso en pro
./5+<>9/;+-3K7./X73=3?+./5+<./6+;-+-387/<:>/78<;/.>-/7#3785?3.+;7>7-+:>//</75+<
particularidades de cada individuo y del lugar en el que habita, donde mejor podemos reconocer las
complejidades y riquezas de nuestra diversidad.
Proyecto mARTadero
11 de mayo2011
Cochabamba-Bolivia
28
29
4
TESSUTO DI TERRITORI.
TEJIDO DE TERRITORIOS
Realizar tejiendo. Tejer para realizarnos: Redes internacionales “El ser humano es creativo por naturaleza y así, al crear,
nos creamos a nosotros mismos y creamos el cosmos que nos rodea.
Un cosmos a la vez complejo y esencial, formado unas veces de palabras ininteligibles,
otras veces de referencias sutiles, y otras de imágenes enigmáticas”.
Realizzare tessendo. Tessere per realizzarci: Reti “L’essere umano è creativo per natura e così, nell’atto di creare,
creiamo noi stessi e creiamo il mondo che ci circonda.
Un cosmo complesso ed essenziale al tempo stesso,
formato a volte da parole inintellegibili, altre volte da riferimenti sottili,
e altre ancora da immagini enigmatiche”.
(F. García Barros)
(F. García Barros)
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sorprendente interrelación entre todas las cosas, entre todos los territorios, entre todos los pueblos.
$86+;/5;3/<18./3./7=3X-+;</+=;+?F<./5+.3?/;<3.+.B./-87<=;>3;./<./5+>73.+.95>;+5+518
nuevo, conjunto, desde ese espacio vacío –susceptible de ser llenado- que aparece siempre en el
medio de dos realidades reclamando atención. Hilvanarlo para después reforzarlo.
8;:>/B+:>/;/+53C+;<3173X-+-87?/;=3;/7;/+53.+.+518B:>/;/+53C+;78<<>987/=+6,3F72+-/;78<
más reales, más cercanos al sueño que teníamos de nosotros mismos, el “Territorio Cultural-Centros
./5#>;U</?+-87X1>;+7.8-+.+?/C6D<-868>7/<9+-38./=/43.8<$/43.8<-8;98;+5/<B->5=>;+5/<
:>/ 9/;63=+7 :>/ 5+ ?3.+ Y>B+ + =;+?F< ./ 5+ ->5=>;+ ?3?+ ./5 37=/;-+6,38 +,3/;=8 ./ 5+ -;/+-3K7
permanente. Realizar tejiendo y tejer para realizarnos.
>+=;8 +J8< +=;D< B + 9+;=3; ./ >7 -87?/738 X;6+.8 /7=;/ 9;8B/-=8 6"$+./;8 8-2+,+6,+
Bolivia) y Bice Bugatti Club (Nova Milanese-Italia), se abrió un espacio para la participación de
artistas del Territorio Cultural Centros del Sur en la sesión Internacional del Concurso Bice Bugatti38?+73 #/1+7=373 ( ->+=;8 +J8< 6D< =+;./ .3-2+ ;/5+-3K7 3=+58,853?3+7+ + =;+?F< ./ 9;8B/-=8<
artísticos e interinstitucionales no hace más que estrecharse, permitir nuevas posibilidades, diluir
viejas fronteras…
Es el espíritu de nuestro tiempo, el genius seculi, el zeitgeist. El intercambio produce nuevos
contenidos, nuevas formas, identidades en permanente y dinámica construcción. Los canales abiertos
en la urdimbre permiten el ir y venir de los hilos de la trama y la progresiva consolidación del tejido,
6D<X;6/->+7=8<6D<<//<=;/-2/7<><X,;+<B6D<;3-8->+7=86D<58-+5/<</+7F<=+<
Así, tras cuatro años de intercambio nos encontramos felices de haber emprendido este viaje conjunto.
Porque viajar , como bien decía Ortega y Gasset, “no es tan sólo moverse en el espacio… sino más
que eso, es acomodar el espíritu, predisponer el alma y aprender de nuevo”. Descubrirnos a nosotros
63<68<;/-878-3/7.8B;/<3173X-+7.87>/<=;8<=/;;3=8;38<S0H<3-8<B-87-/9=>+5/<=+5->+5<87R
con sus fortalezas y debilidades. Porque descubrirse es tanto conocerse como quedar al descubierto.
Una aventura y un peligro, pero sobre todo una necesidad.
Descubrirse tejiendo.
Proyecto mARTadero
30
Cochabamba, Bolivia, 2012
;/+;/ 35 687.8 ;3-;/+7.858 +;153 <3173X-+=8 ;3<3173X-+7.858 869;/7./;/ 5+ 9;8087.+ /
sorprendente interrelazione tra tutte le cose, tra tutti territori, tra tutti i popoli. Assumere il rischio
.33./7=3X-+;<3+==;+?/;<8+==;+?/;<85+.3?/;<3=E/.3-8<=;>3;/+9+;=3;/.+55W>73=E95>;+5/.3:>+5-8<+
di nuovo, un insieme, da quello spazio vuoto – soggetto a essere riempito – che appare sempre nel
mezzo di due realtà, richiamando attenzione. Imbastirlo, per rinforzarlo in seguito.
+=8-2/;/+53CC+;/<3173X-+-87?/;=3;/37;/+5=E:>+5-8<+/-2/;/+53CC+;-39;/<>9987/+7-2/;/7./;-3
più reali, più vicini al sogno che abbiamo di noi stessi, il “Territorio Culturale – Centri del Sud” si
-87X1>;+ </69;/ .3 93N -86/ >78 <9+C38 .3 =/<<>=3 $/<<>=3 -8;98;+53 / ->5=>;+53 -2/ 9/;6/==878
-2/5+?3=+Y>3<-++==;+?/;<85+->5=>;+?3?+58<-+6,38+9/;=85+-;/+C387/9/;6+7/7=/"/+53CC+;/
tessendo e tessere per realizzarci.
!>+==;8 +773 0+ + 9+;=3;/ .+ >7 1/6/55+1138 X;6+=8 =;+ 35 ;8B/-=8 6"$+./;8 8-2+,+6,+
Bolivia) e il Bice Bugatti Club (Nova Milanese-Italia), si è aperto uno spazio per la partecipazione per
gli artisti del Territorio Culturale – Centri del Sud del Sud nella sezione Internazionale del Premio
Bice Bugatti-Giovanni Segantini. Quattro anni più tardi, questa relazione italo-boliviana, attraverso
i progetti artistici e interinstituzionali, si rafforza, prospettando nuove possibilità, diluiendo vecchie
frontiere..
È lo spirito del nostro tempo, il genius seculi, il zeitgeist. Lo scambio produce nuovi contenuti,
nuove forme, identità in permanente e dinamica costruzione. I canali aperti nel telaio permettono
5W+7.+;//35?/73;/./3X53./55+=;+6+/5+9;81;/<<3?+-87<853.+C387/./5=/<<>=893N<853.8:>+7=8
93N<3<=;3718785/<>/X,;//93N;3--8:>+7=893N58-+53<878:>/<=/>5=36/8<I.898:>+==;8+773
scambio, siamo felici di aver intrapreso questo viaggio insieme. Perchè viaggiare, come dicevano bene
Ortega e Gasset, “non è solo muoversi nello spazio…ma molto più che questo, è accomodare lo
<93;3=89;/.3<98;;/5W+736+/369+;+;/.37>8?8U#-89;3;/783<=/<<3;3-878<-/7.8/;3<3173X-+7.8
378<=;3=/;;3=8;3SX<3-3/-87-/==>+53S=+53:>+53<878-87358;89>7=3.308;C+/./,85/CC/ /;-2G
scoprirsi è tanto conoscersi, quanto “mettersi allo scoperto”. Un’avventura e un pericolo, però
sopratutto una necessità.
Riscoprirsi tessendo.
Proyecto mARTadero
Cochabamba, Bolivia, 2012
31
6
32
7
Curadorías 2009
Alejandro Sejas,”Sangre de Pez II” 2002, 50 x 100 / 100 x 100 / 50 x 100 cm.
33
CUERPO INDIVIDUAL. CUERPO SOCIAL. CONFLICTOS CUERPO INDIVIDUAL. CUERPO SOCIAL. CONFLICTOS GENERADORES.
GENERADORES.
Cuando el Cuando
cuerpo elsocial
cuerpo
se social se
transforma, setransforma,
fractura, sesere-crea,
fractura,
se se re-crea, se
;/-878-/+5X7/7<>-8695/43.+.
;/-878-/+5X7/7<>-8695/43.+.
nuestro cuerpo
nuestro
individual
cuerpo
opta
individual
por el opta por el
aislamiento, laaislamiento,
indiferencia,laoindiferencia,
la lucha. o la lucha.
El reconocimiento
El reconocimiento
de la complejidad
de la complejidad
de las pulsiones
de personales
las pulsiones
y sociales
personales y sociales
lleva a los artistas
lleva a alosre-presentar
artistas a re-presentar
poética, mítica,
poética,
o íntimamente,
mítica, o íntimamente,
esa
esa
realidad en larealidad
que viven.
en laPorque
que viven.
el Porque el
cuerpo, ya seacuerpo,
individual
ya sea
o social,
individual
es o social, es
objeto de conocimiento
objeto de conocimiento
y detonador y detonador
del mismo, y las
deltensiones
mismo, y externas
las tensiones
se externas se
acusan tanto en
acusan
los tejidos
tanto corporales
en los tejidos corporales
como en los tejidos
como en
sociales.
los tejidos sociales.
cotidiano, desde
cotidiano,
lo pop, desde
al Ejército
lo pop,
Zapatista
al Ejército
de Liberación
Zapatista de
Nacional
Liberación
de Chiapas,
Nacionalabarcando
de Chiapas,
la realidad
abarcando la realidad
latinoamericana
desde su similitud,
tomando
la yocultación
rostro como
motiv
anteleit
unmotiv
poderante un poder
latinoamericana
desdeysu
similitud,
tomando del
la ocultación
del leit
rostro
como
37./X73.89/;85/4+78++9;893+-3K798F=3-+58-+5B.3637>=3?+5++0;87=+./<./>7><85M.3-8./5
37./X73.89/;85/4+78++9;893+-3K798F=3-+58-+5B.3637>=3?+5++0;87=+./<./>7><85M.3-8./5
nombre, de los
símbolos
los objetos
decotidianos
trabajo, como
la cajitacomo
de lustrabotas.
nombre,
de ylosdesímbolos
y decotidianos
los objetos
de trabajo,
la cajita de lustrabotas.
La espera del La
guerrero
la lucha
mítica
mundo
según
la simbólicacontextualizados
esperaydel
guerrero
y la–que
lucharecrea
míticael–que
recrea
el mundo
según son
la simbólicason contextualizados
por Pablo Villagómez,
llevándolos allevándolos
La Paz. Jugando
con Jugando
sugerencias
nombres, en
personajes,
por Pablo Villagómez,
a La Paz.
con en
sugerencias
nombres, personajes,
tiempos y espacios,
cuestiona
la autonomía
local
de la vida
frente
a la
pervivencia
del mito
que del mito que
tiempos
y espacios,
cuestiona la
autonomía
local
de la
vida
frente a lacíclica
pervivencia
cíclica
nos envuelve.nos envuelve.
Por su parte, Por
Daniela
Bolívar
se centra
másseencentra
abstraer
división
social
a una tensa
entrerelación entre
su parte,
Daniela
Bolívar
máslaen
abstraer
la división
socialrelación
a una tensa
iguales, iguales
enfrentados
una asimetría
basada
en escala
y posición,
un fondoy en
incierto
y incierto y
iguales,
iguales por
enfrentados
por una
asimetría
basada
en escalay yenposición,
un fondo
oscuro.
oscuro.
Con una visión
Mauricio
Sánchez
rescata
la complejidad
componeque
el tejido
Conmás
unaoptimista,
visión más
optimista,
Mauricio
Sánchez
rescata la que
complejidad
compone el tejido
social, representado
por ese collage
colorido
y caótico,
reforzado
porreforzado
el título VIA
es tanto
social, representado
por
ese collage
colorido
y caótico,
por que
el título
VIAparte
que es tanto parte
del nombre asignado
al país,
como alla país,
asunción
camino
a tomar
desdea la
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del nombre
asignado
comodel
la necesario
asunción del
necesario
camino
tomar
desde ladecelebración de
la diversidad. la diversidad.
Desgarros. Desgarros.
Cirugías.
Cirugías.
Suturas.
Suturas.
Cicatrices. Vendajes.
Cicatrices.
Tumores.
Vendajes. Tumores.
Gadamer hablaba
Gadamer
de lahablaba
imposibilidad
de la imposibilidad
Anturiano, “Domingo de invierno”, 2009, 1.04 m. x 1.04 m.
Moisés Anturiano, “Domingo de invierno”, 2009, 1.04 m. x 1.04 m.
absoluta de disociar
absoluta
el cuerpo
de disociar
de laelvida
cuerpo Moisés de la vida
3
3
, un cuerpo
, sexuado,
un cuerpo
vulnerable,
sexuado, vulnerable,
<898;=/B;+HC.//A9/;3/7-3+<>73?/;<+5/<./.858;/70;/7=+63/7=8Y>480+6353+7+-363/7=8B;/
<898;=/B;+HC.//A9/;3/7-3+<>73?/;<+5/<./.858;/70;/7=+63/7=8Y>480+6353+7+-363/7=8B;/
nacimiento... nacimiento...
Interesa, por Interesa,
ello, la relación
por ello,
establecida
la relación
entreestablecida
el cuerpo yentre
los discursos,
el cuerpo hegemónicos
y los discursos,
y dehegemónicos
resistencia;; yentre
de resistencia;;
el cuerpo yentre el cuerpo y
lo factual. El cómo
lo factual.
se ejercen
El las
cómo
relaciones
se ejercendelas
fuerza,
relaciones
el poder,
de fuerza,
sobre elel cuerpo,
poder, sobre
en el cuerpo,
el cuerpo,
entre
en elcuerpos.
cuerpo,4 entre cuerpos.4
Fragmentos de
visiones, de
de de
posicionamientos
ante una realidad
cambio.
Una cambio. Una
Fragmentos
deluchas,
visiones,
luchas, de posicionamientos
ante en
unaprofundo
realidad en
profundo
;/+53.+.:>/;/:>3/;/7>/?8<<3173X-+.8<;/78?+.+<63;+.+<B5+1/7/;+-3K7.//<9+-38<-;/+=3?8<./
;/+53.+.:>/;/:>3/;/7>/?8<<3173X-+.8<;/78?+.+<63;+.+<B5+1/7/;+-3K7.//<9+-38<-;/+=3?8<./
encuentro…como
el mARTadero,
espacio antesespacio
de muerte
quedeahora
proponemos
como vivero como
de
encuentro…como
el mARTadero,
antes
muerte
que ahora proponemos
vivero de
las artes, paralas
el cambio
social.
artes, para
el cambio social.
El Director Nacional
de Patrimonio
gobierno actual
de Bolivia
-miembro
además
de la comunidad
El Director
Nacional dedel
Patrimonio
del gobierno
actual
de Bolivia
-miembro
además de la comunidad
GLBT y conocido
Queen- comentaba
durante un show
que un
todashow
verdadera
GLBTDrag
y conocido
Drag Queen-atinadamente
comentaba atinadamente
durante
que revolución,
toda verdadera revolución,
para serlo, ha depara
llevar
en síhalas
revoluciones
pendientes.
serlo,
de pequeñas
llevar en síy necesarias
las pequeñas
y necesarias
revoluciones pendientes.
…y es que en…y
la Bolivia
de lahoy
el cuerpo
–individual
social- quiere
ser visibilizado,
es que en
Bolivia
de hoy
el cuerpoy –individual
y socialquiere ser reconocido,
visibilizado, reconocido,
respetado, cuidado,
curado,
y –sobre
todoquerido.todo- querido.
respetado,
cuidado,
curado,
y –sobre
Las heridas, acusadas
Las heridas,
y desveladas
acusadas ypor
desveladas
Erika Ewel,
por Erika
hablanEwel,
–como
hablan
toda su
–como
obra-toda
de lasucondición
obra- de la condición
femenina. El femenina.
fondo poético,
El fondo
trabajado
poético,
como
trabajado
un imaginario
como un
patrón
imaginario
estético,
patrón
contrasta
estético,
concontrasta
la realidad
con la realidad
de los impactos
de sufridos
los impactos
por el
sufridos
propiopor
cuerpo.
el propio cuerpo.
Fernando García
BarrosGarcía Barros
Fernando
Director proyecto
mARTadero
Director
proyecto mARTadero
En el caso de En
Alejandro
el caso de
Sejas/5Y>48?3<-8<8./->/;98<B<36,K53-8<9/-/<+5>./+5Y>3.8</637+5
Alejandro Sejas/5Y>48?3<-8<8./->/;98<B<36,K53-8<9/-/<+5>./+5Y>3.8</637+5
generador ya generador
sea de vidayao sea
placer,
de vida
en un
o placer,
contexto
entodavía
un contexto
represivo
todavía
pararepresivo
la visibilización
para la visibilización
y el ejercicio y el ejercicio
de la sexualidad.
de la sexualidad.
La familia, como
La familia,
entornocomo
que acoge
entorno
y marca,
que acoge
con miradas
y marca,fundantes
con miradas
y traumas
fundantes
subyacentes,
y traumasse
subyacentes,
presenta se presenta
como tema en
como
Moisés
temaAnturiano
en Moisésy Anturiano
en MónicayMurillo.
en Mónica
El sombrío,
Murillo. fragmentado
El sombrío, fragmentado
y desdibujadoy desdibujado
panorama familiar
panorama
en el primero
familiar en
contrasta
el primero
concontrasta
el colorido
con
aunque
el colorido
misógino
aunque
grupo
misógino
que la segunda
grupo que
nosla segunda nos
propone. La ausencia,
propone. la
Latensión
ausencia,
porlalatensión
distancia,
porparece
la distancia,
reconstruir
pareceunreconstruir
pasado nebuloso
un pasado
quenebuloso
marca que marca
>79;/</7=/37-3/;=8(58<->/;98<S-8685+<63;+.+<<>;1/7./5+B/;,><-+7.8+5189+;/-3.8+>7
>79;/</7=/37-3/;=8(58<->/;98<S-8685+<63;+.+<<>;1/7./5+B/;,><-+7.8+5189+;/-3.8+>7
mañana.
mañana.
El Marsh, mediante
El Marsh,
la mirada
mediante
dellaarquetípico
mirada del lustrabotas
arquetípicodelustrabotas
La Paz, realiza
de La una
Paz, cita
realiza
desde
unalocita desde lo
3GADAMER, Hans-­Georg, 1998, Philosophie de la santé, Paris, Grasset-­Mollat, pp. 82, 83.
3GADAMER, Hans-­Georg, 1998, Philosophie de la santé, Paris, Grasset-­Mollat, pp. 82, 83.
4 PENTIMALLI, Michela, 2002, Introducción a “El cuerpo en los imaginarios”, memoria del coloquio del mismo 4 PENTIMALLI, Michela, 2002, Introducción a “El cuerpo en los imaginarios”, memoria del coloquio del mismo nombre, La Paz, Espacio patiño, p. 7.
nombre, La Paz, Espacio patiño, p. 7.
34
8
8
9
9
35
CORPO INDIVIDUALE. CORPO SOCIALE. CONFLITTI GENERATORI.
CORPO INDIVIDUALE. CORPO SOCIALE. CONFLITTI GENERATORI.
Quando
il corpo sociale si trasforma, si frattura, si
CORPO INDIVIDUALE. CORPO SOCIALE. CONFLITTI GENERATORI.
;3-;/+/37X7/<3;3-878<-/7/55+<>+-8695/<<3=E
CORPO INDIVIDUALE. CORPO SOCIALE. CONFLITTI GENERATORI.
ilQuando
nostro ilcorpo
opta per sil’isolamento,
corpo individuale
sociale si trasforma,
frattura, si
CORPO INDIVIDUALE. CORPO SOCIALE. CONFLITTI GENERATORI.
Quando il corpo
sociale
si frattura,
si
l’indifferenza,
o la
lotta.si Iltrasforma,
riconoscimento
della
;3-;/+/37X7/<3;3-878<-/7/55+<>+-8695/<<3=E
Quando il corpo sociale si trasforma, si frattura, si
;3-;/+/37X7/<3;3-878<-/7/55+<>+-8695/<<3=E
complessità
delle
pulsioni
personali
e
sociali
il
nostro
corpo
individuale
opta
per
l’isolamento,
Quando
il corpo sociale si trasforma, si frattura, si
;3-;/+/37X7/<3;3-878<-/7/55+<>+-8695/<<3=E
il nostroglicorpo
opta
per l’isolamento,
portano
artisti
a rappresentare
poetica/mitica/
o
l’indifferenza,
o individuale
la
lotta.si Iltrasforma,
riconoscimento
della
;3-;/+/37X7/<3;3-878<-/7/55+<>+-8695/<<3=E
Quando
corpo
sociale
frattura,
si
il nostro ilcorpo
individuale
opta per si
l’isolamento,
l’indifferenza,
o
la
lotta.
Il
riconoscimento
della
intimamente
quella
raltà
nella
quale
vivono.
complessità
delle
pulsioni personali
e sociali
ill’indifferenza,
nostro corpo
per l’isolamento,
;3-;/+/37X7/<3;3-878<-/7/55+<>+-8695/<<3=E
o individuale
la lotta. Il opta
riconoscimento
della
complessità
delle
pulsioni
personali
e sociali
portano
glicorpo
artisti
a rappresentare
poetica/mitica/
l’indifferenza,
o
la
lotta.
Il
riconoscimento
dellao
il
nostro
individuale
opta
per
l’isolamento,
complessità delle pulsioni personali e sociali
portano
gli
artisti
asia
rappresentare
poetica/mitica/
o
Perchè
il
corpo,che
individuale
o
sociale,
è
oggetto
intimamente
quella
raltà
nella
quale
vivono.
complessità
delle
pulsioni
personali
e
sociali
l’indifferenza,
o la
lotta. Il riconoscimento
della
portano
gli artisti
a rappresentare
poetica/mitica/
o
intimamente
quella
raltà
nella
quale
vivono.
di
conoscenza
e
detonatore
della
stessa,
e
le
tensioni
portano
gli artisti
rappresentare
poetica/mitica/
o
complessità
dellea raltà
pulsioni
personali
intimamente
quella
nella quale
vivono.e sociali
esterne
si
accusano
tanto
nei
tessuti
corporei,
quanto
Perchè
il
corpo,che
sia
individuale
o
sociale,
è
oggetto
intimamente
quella
raltà
nella
quale
vivono.
portano gli artisti a rappresentare poetica/mitica/ o
Perchè
il corpo,che
sia individuale
o sociale,
oggetto
nei
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sociali.
di
conoscenza
e detonatore
stessa,
e leè tensioni
intimamente
quella
raltà
nelladella
quale
vivono.
Perchè
il corpo,che
sia
individuale
o sociale,
è oggetto
di
conoscenza
e
detonatore
della
stessa,
e
le
tensioni
esterneilsicorpo,che
accusano sia
tanto
nei tessuti
corporei,
quanto
Perchè
individuale
o sociale,
oggetto
di conoscenza
e detonatore
della stessa,
e leè tensioni
esterne
si accusano
tanto neidella
tessuti
corporei,
quanto
Sfregi.
Chirurgie.
Ciccatrici.
Bendaggi.
Tumori.
nei
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sociali.
di
conoscenza
e
detonatore
stessa,
e
le
tensioni
Perchè ilsicorpo,che
individuale
o sociale,
è oggetto
esterne
accusano sia
tanto
nei tessuti
corporei,
quanto
nei
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sociali.
Gadamer
parlava
dell’impossibilità
assoluta
esterne
si accusano
tanto neidella
tessuti
corporei,
quanto
di conoscenza
e 5detonatore
stessa,
e di
le dissociare
tensioni
nei
tessuti
sociali.
:
un
corpo
sessuato,
vulnerabile,
ilSfregi.
corpo
dalla
vita
Chirurgie.
Ciccatrici.
Bendaggi.
Tumori.
nei
tessuti
sociali.
esterne si accusano tanto nei tessuti corporei, quanto
Sfregi.
Chirurgie.
Bendaggi.
Tumori.
sostengno
e radiceCiccatrici.
di esperienze
universali
deldissociare
dolore,
Gadamer
parlava
dell’impossibilità
assoluta
di
nei
tessuti
sociali.
Sfregi.
Chirurgie.
Ciccatrici. Bendaggi. Tumori.
parlava
dell’impossibilità
assoluta
di dissociare
<-87=;8Y><<80+63153+7+<-3=+/;37+<-3=+
: un corpo
sessuato,
vulnerabile,
ilGadamer
corpoChirurgie.
dalla
vita5 Ciccatrici.
Sfregi.
Bendaggi.
Tumori.
Gadamer parlava5 dell’impossibilità assoluta di dissociare
corpostabilita
sessuato,
vulnerabile,
ilInteressa,
corpo dalla
vita dell’impossibilità
la:diun
relazione
tra
ildelcorpo
e i
sostengno
eperciò
radice
esperienze
universali
dolore,
Gadamer
parlava
assoluta
di
dissociare
Bendaggi.
Tumori.
: un corpo
sessuato,
vulnerabile,
ilSfregi.
corpo Chirurgie.
dalla
vita5 Ciccatrici.
ELMARSH, “Comandante markitos”.
sostengno
e
radice
esperienze
universali
del
dolore,
5di di
discorsi,
egemonici
e
resistenza;;
tra
il
corpo
e
il
fatto.
Il
come
<-87=;8Y><<80+63153+7+<-3=+/;37+<-3=+
:diun
corpo sessuato,
ilsostengno
corpo dalla
vita dell’impossibilità
(# #2(%
Gadamer
parlava
assolutavulnerabile,
di dissociare
e radice
esperienze
universali
del
dolore,
<-87=;8Y><<80+63153+7+<-3=+/;37+<-3=+
di forza,
il potere
sul
corpo,
Interessa,
la:diun
relazione
stabilita
tra vulnerabile,
ildelcorpo
eneli
sostengno
eperciò
radice
esperienze
universali
dolore,
corpo
sessuato,
ilvengono
corpo esercitate
dalla
vitale6 5relazioni
<-87=;8Y><<80+63153+7+<-3=+/;37+<-3=+
ELMARSH, “Comandante markitos”.
Interessa,
relazionetrastabilita
il corpo
e i
corpo
e tra
i eperciò
corpi
discorsi,
egemonici
e.diladi
resistenza;;
iluniversali
corpo tra
e il fatto.
Il come
<-87=;8Y><<80+63153+7+<-3=+/;37+<-3=+
sostengno
radice
esperienze
dolore,
(# #2(%
Interessa,
perciò
la relazione
stabilita
tra ildelcorpo
e i
ELMARSH, “Comandante markitos”.
discorsi, esercitate
egemonici
resistenza;;
tra
il corpo
e il sul
fatto.
Il come
vengono
lee direlazioni
di forza,
il potere
corpo,
neli
ELMARSH, “Comandante markitos”.
Interessa,
perciò
la
relazione
stabilita
tra
il
corpo
e
(# #2(%
<-87=;8Y><<80+63153+7+<-3=+/;37+<-3=+
discorsi, egemonici e6 di resistenza;; tra il corpo e il fatto. Il come
(#
#2(%
vengono
esercitate
di forza,
il potere
sul
corpo,
nel -come ELMARSH, “Comandante markitos”.
Le ferite,
e relazione
rivelate
da
Erika
Ewel,
parlano
tutta
la sua operadella condizione
corpo
e tra
iaccusate
corpi lee .direlazioni
discorsi,
egemonici
resistenza;;
tra
il
corpo
e
il
fatto.
Il
come
Interessa,
perciò
la
stabilita
tra
il
corpo
e
i
vengono esercitate le6 relazioni di forza, il potere sul corpo, nel
(# #2(%
.
corpo
e
tra
i
corpi
ELMARSH, “Comandante markitos”.
femminile.
Il
fondo
poetico,
interpretato
come
un
immaginario
patrono
estetico,
contrasta con la
vengono
esercitate
relazioni
di forza,
il potere
corpo,
nel
discorsi,
egemonici
resistenza;;
tra il corpo
e ilsul
fatto.
Il come
corpo
e tra
i corpi le6e. di
(# #2(%
6
realtà
dei
colpi
sofferti
dal
proprio
corpo.
Le
ferite,
accusate
e
rivelate
da
Erika
Ewel,
parlano
-come
tutta
la
sua
operadella
condizione
corpo
e tra
i corpi le. relazioni di forza, il potere sul corpo, nel
vengono
esercitate
Le ferite, accusate
e
rivelate
da
Erika
Ewel,
parlano
-come
tutta
la
sua
operadella
condizione
femminile.
Il
fondo
poetico,
interpretato
come
un
immaginario
patrono
estetico,
contrasta
con la
corpoferite,
e tra iaccusate
corpi 6. e rivelate da Erika Ewel, parlano -come tutta la sua opera- della condizione
Le
femminile.
Il
fondo
poetico,
interpretato
come
un
immaginario
patrono
estetico,
contrasta
con la
Nel
caso
di
Alejandro
Sejas35Y><<8?3<-8<8./3-8;93/.39/<-3<36,853-3+55>./+5Y>3.8</637+5/
realtà
dei
colpi
sofferti
dal
proprio
corpo.
Le
ferite, accusate
rivelate interpretato
da Erika Ewel,
-come tutta
la suaestetico,
opera- della
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femminile.
Il fondoe poetico,
comeparlano
un immaginario
patrono
contrasta
con la
realtà
dei
colpi
sofferti
dal
proprio
corpo.
generatore
sia
della
vita
che
del
piacere,
in
un
contesto
ancora
repressivo
per
l’esercizio
della
sessualità.
femminile.
Il fondo
interpretato
comeparlano
un immaginario
patrono
contrasta
con la
Le ferite,
accusate
epoetico,
rivelate
da Erika
-come tutta
la suaestetico,
opera- della
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realtà
dei colpi
sofferti
dal proprio
corpo.Ewel,
Nel
caso
Sejas35Y><<8?3<-8<8./3-8;93/.39/<-3<36,853-3+55>./+5Y>3.8</637+5/
realtà
dei di
colpi
sofferti
dal
proprio
corpo. come un immaginario patrono estetico, contrasta con la
femminile.
IlAlejandro
fondo
poetico,
interpretato
Nel
caso disia
Alejandro
Sejas35Y><<8?3<-8<8./3-8;93/.39/<-3<36,853-3+55>./+5Y>3.8</637+5/
La
famiglia,
come
ambiente
chepiacere,
accoglie
segna,
con sguardi
fondo e traumi
sottostanti,
presenta
generatore
della
vita dal
cheproprio
del
ineun
contesto
ancora di
repressivo
per l’esercizio
dellasisessualità.
realtà
dei di
colpi
sofferti
corpo.
Nel
caso
Alejandro
Sejas35Y><<8?3<-8<8./3-8;93/.39/<-3<36,853-3+55>./+5Y>3.8</637+5/
generatore
sia
della
vita
che
del
piacere,
in
un
contesto
ancora
repressivo
per
l’esercizio
della
sessualità.
come
tema
in
Moisés
Anturiano
e
in
Mónica
Murillo.
Il
cupo
e
frammentato
panorama
famigliare
Nel
caso disia
Alejandro
generatore
della vita Sejas35Y><<8?3<-8<8./3-8;93/.39/<-3<36,853-3+55>./+5Y>3.8</637+5/
che del piacere, in un contesto ancora repressivo per l’esercizio della sessualità.
inizialmente
del
primo
artista
il colorato,
benchè
misogeno,
gruppo
che
la seconda
ci
La
famiglia,
come
ambiente
checontrasta
accoglieincon
eun
segna,
con sguardi
di
fondo
e traumi
sottostanti,
sisessualità.
presenta
generatore
sia
della
vita Sejas35Y><<8?3<-8<8./3-8;93/.39/<-3<36,853-3+55>./+5Y>3.8</637+5/
che
del
piacere,
contesto
ancora
repressivo
per l’esercizio
della
Nel caso di Alejandro
La
famiglia,
come
ambiente
che
accoglie
e
segna,
con
sguardi
di
fondo
e
traumi
sottostanti,
si
presenta
propone.
L’assenza,
la
tensione
per
la
distanza
sembra
ricostruire
un
passato
nebbioso
che
segna
un
come
tema in Moisés
e in Mónica
Murillo.
Il cupo
e frammentato
panorama
generatore
dellaambiente
vitaAnturiano
che del
contesto
ancora
repressivo
per l’esercizio
dellasifamigliare
sessualità.
La
famiglia,sia
come
chepiacere,
accoglieine un
segna,
con sguardi
di
fondo e traumi
sottostanti,
presenta
come
tema
in
Moisés
Anturiano
egliinsguardiMónica
Murillo.
Il cupo
e frammentato
panorama
famigliare
presente
incerto.
Eambiente
i corpi
-come
dallo
“ieri”,
cercando
qualcosa
a un
inizialmente
del
primo
artista
contrasta
con
il sorgono
colorato,
benchè
misogeno,
gruppo
che dila simile
seconda
ci
La
famiglia,
come
che
accoglie
e
segna,
con
sguardi
di
fondo
e
traumi
sottostanti,
presenta
come tema in Moisés Anturiano e in Mónica Murillo. Il cupo e frammentato panoramasifamigliare
inizialmente
del
primo
artista contrasta
con il colorato,
benchè
misogeno,
gruppo
che che
la seconda
ci
“domani”.
propone.
L’assenza,
la
tensione
per
la
distanza
sembra
ricostruire
un
passato
nebbioso
segna
un
come
tema
in
Moisés
Anturiano
e
in
Mónica
Murillo.
Il
cupo
e
frammentato
panorama
famigliare
La famiglia, come
ambiente
checontrasta
accoglie con
e segna,
con sguardi
di fondo
e traumi
sottostanti,
si presenta
inizialmente
del primo
artista
il colorato,
benchè
misogeno,
gruppo
che la seconda
ci
propone. incerto.
L’assenza,
tensione
perglilasguardidistanza
sembra ricostruire
uncercando
passato
nebbioso
che
segnaa un
presente
E ilacorpi
-come
dallo
“ieri”,
qualcosa
simile
inizialmente
primo
artista
contrasta
con il sorgono
colorato,
benchè
misogeno,
gruppo
che di
la
seconda
ci
come
tema
indel
Moisés
in distanza
Mónica
Murillo.ricostruire
Il cupo
e un
frammentato
panorama
famigliare
propone.
L’assenza,
la Anturiano
tensione
pere la
sembra
passato
nebbioso
che
segna un
presente
incerto.
E ilacorpi
-come
gli
sguardisorgono
dallo “ieri”,
cercando
qualcosa
di
simile
a dal
un
El
Marsh,
attraverso
lo
sguardo
dell’archetipo
lustrascarpe
di
La
Paz,
presenta
una
citazione
“domani”.
propone.
L’assenza,
tensione
per
la
distanza
sembra
ricostruire
un
passato
nebbioso
che
segna
un
inizialmente
del primo
artista
contrasta
con il sorgono
colorato,dallo
benchè
misogeno,
gruppo
chedila simile
seconda
ci
presente
incerto.
E i corpi
-come
gli sguardi“ieri”,
cercando
qualcosa
a un
“domani”. dal pop,
qutidiano,
Zapatista
di Liberazione
Nazionale
del
Chiapas,
interpreta
la realtà
presente
E iall’Esercito
-come
glilasguardisorgono
“ieri”,uncercando
qualcosa
diche
simile
a un
propone.incerto.
L’assenza,
lacorpi
tensione
per
distanza
sembra dallo
ricostruire
passato
nebbioso
segna
un
“domani”.
latinoamericana
dalle
sue
somiglianze,
e prendendo
il volto
come
leit
motiv
fronte
un
El
Marsh,
attraverso
lo sguardo
dell’archetipo
lustrascarpe
di La cercando
Paz,
presenta
unadi
“domani”.
presente
incerto.
E i corpi
-come gli
sguardisorgono
dallo nascosto
“ieri”,
qualcosa
dicitazione
simile aa dal
un
El Marsh,dal
attraverso
lo sguardo
dell’archetipo
lustrascarpe
di La Paz,
presentainterpreta
una citazione
dal
98=/;/37./X73=89/;L587=+78++99;89;3+C387/98/=3-+/58-+5/?3/7/+00;87=+=+.+55W><85>.3-8
qutidiano,
pop,
all’Esercito
Zapatista
di
Liberazione
Nazionale
del
Chiapas,
la
realtà
“domani”.
El
Marsh, attraverso lo sguardo dell’archetipo lustrascarpe di La Paz, presenta una citazione dal
qutidiano,
dal
pop,
Zapatista
di Liberazione
Nazionale
del
Chiapas,
interpreta
la realtà
del
nome, dei
simboli
elodegli
oggetti
quotidiani
del
lavoro,
come
la scatola
dileit
legno
dei di
lustrascarpe.
latinoamericana
dalleall’Esercito
sue
somiglianze,
e prendendo
il volto
nascosto
come
motiv
fronte
a dal
un
El
Marsh,
attraverso
sguardo
dell’archetipo
lustrascarpe
di La
Paz,
presenta
una
citazione
qutidiano,
dal
pop, all’Esercito
Zapatista
di Liberazione
Nazionale
del Chiapas,
interpreta
la realtà
latinoamericana
dalle
sue
somiglianze,
e
prendendo
il
volto
nascosto
come
leit
motiv
di
fronte
a
un
98=/;/37./X73=89/;L587=+78++99;89;3+C387/98/=3-+/58-+5/?3/7/+00;87=+=+.+55W><85>.3-8
qutidiano,
pop,
Zapatista
di Liberazione
Nazionale
del
Chiapas,
interpreta
la realtà
El Marsh,dal
attraverso
lo sguardo
dell’archetipo
lustrascarpe
di La Paz,
presenta
unadicitazione
latinoamericana
dalleall’Esercito
sue
somiglianze,
e prendendo
il volto
nascosto
come
leit motiv
fronte
a dal
un
98=/;/37./X73=89/;L587=+78++99;89;3+C387/98/=3-+/58-+5/?3/7/+00;87=+=+.+55W><85>.3-8
del
nome,
dei
simboli
e
degli
oggetti
quotidiani
del
lavoro,
come
la
scatola
di
legno
dei
lustrascarpe.
latinoamericana
dalleall’Esercito
sue somiglianze,
e prendendo
il volto
nascostodel
come
leit motiv
di fronte
a un
qutidiano, dal pop,
Zapatista
di Liberazione
Nazionale
Chiapas,
interpreta
la realtà
98=/;/37./X73=89/;L587=+78++99;89;3+C387/98/=3-+/58-+5/?3/7/+00;87=+=+.+55W><85>.3-8
del nome, dei simboli e degli oggetti quotidiani del lavoro, come la scatola di legno dei lustrascarpe.
98=/;/37./X73=89/;L587=+78++99;89;3+C387/98/=3-+/58-+5/?3/7/+00;87=+=+.+55W><85>.3-8
latinoamericana
dalle
sue
somiglianze,
e
prendendo
il
volto
nascosto
come
leit
motiv
di
fronte
a un
del
nome, dei simboli e degli oggetti quotidiani del lavoro, come la scatola di legno dei lustrascarpe.
5GADAMER, Hans-­Georg, 1998, Philosophie de la santé, Paris, Grasset-­Mollat, pp. 82, 83.
del
nome,
dei
simboli
e
degli
oggetti
quotidiani
del
lavoro,
come
la
scatola
di
legno
dei
lustrascarpe.
98=/;/37./X73=89/;L587=+78++99;89;3+C387/98/=3-+/58-+5/?3/7/+00;87=+=+.+55W><85>.3-8
6PENTIMALLI, Michela, 2002, Introducción a “El cuerpo en los imaginarios”, memoria del coloquio del mismo nombre, La Paz, Espacio patiño, p. 7.
del nome, dei simboli e degli oggetti quotidiani del lavoro, come la scatola di legno dei lustrascarpe.
5GADAMER, Hans-­Georg, 1998, Philosophie de la santé, Paris, Grasset-­Mollat, pp. 82, 83.
5GADAMER, Hans-­Georg, 1998, Philosophie de la santé, Paris, Grasset-­Mollat, pp. 82, 83.
6PENTIMALLI, Michela, 2002, Introducción a “El cuerpo en los imaginarios”, memoria del coloquio del mismo 365GADAMER, Hans-­Georg, 1998, Philosophie de la santé, Paris, Grasset-­Mollat, pp. 82, 83.
10
nombre, La Paz, Espacio patiño, p. 7.
6PENTIMALLI, Michela, 2002, Introducción a “El cuerpo en los imaginarios”, memoria del coloquio del mismo 5GADAMER, Hans-­Georg, 1998, Philosophie de la santé, Paris, Grasset-­Mollat, pp. 82, 83.
6PENTIMALLI, Michela, 2002, Introducción a “El cuerpo en los imaginarios”, memoria del coloquio del mismo nombre, La Paz, Espacio patiño, p. 7.
6PENTIMALLI, Michela, 2002, Introducción a “El cuerpo en los imaginarios”, memoria del coloquio del mismo nombre, La Paz, Espacio patiño, p. 7.
5GADAMER, Hans-­Georg, 1998, Philosophie de la santé, Paris, Grasset-­Mollat, pp. 82, 83.
10
nombre, La Paz, Espacio patiño, p. 7.
6PENTIMALLI, Michela, 2002, Introducción a “El cuerpo en los imaginarios”, memoria del coloquio del mismo 10
nombre, La Paz, Espacio patiño, p. 7.
10
L’attesa del guerriero e la lotta mitologica -che ricrea il mondo atraverso la simbologia- sono
contestualizzati da Pablo Villagómez, riportandoli a La Paz. Giocando con i suggerimenti di nomi,
personaggi, tempi e spazi mette in discussione l’autonomia locale della vita di fronte alla persistenza
del ciclo del mito che ci avvolge.
Daniela Bolívar si concentra più nell’astrarre la divisione sociale a una tesa relazione tra uguali,
uguali che si scontrano a causa di un’asimmetria su scala e posizione, e in uno sfondo incerto e oscuro.
Con una visione più ottimista Mauricio Sánchez recupera la complessità che compone il tessuto
sociale, rappresentato da questo collage colorato e caotico, rafforzato dai titolo, VIA, che è tanto parte
del nome assegnato al paese Bolivia, quanto l’assunzione del cammino che è necesario intraprendere
dalla celebrazione della diversità.
Frammenti di visioni, di lotte e di posizioni di fronte a una realtà in profondo cambiamento. Una
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Come il mARTadero, prima un luogo di morte, che ora proponiamo invece come “vivero de las
artes” per il cambio sociale.
Il Direttore Nazionale del Patrimonio dell’attuale Governo in Bolivia -membro inoltre della comunità
GLBT e conosciuta Drag Queen- commentava durante uno show che “ogni vera rivoluzione, per
essere tale, deve portare in sè altre piccole e necessarie rivoluzioni”.
… e nella Bolivia di oggi il corpo -individuale e sociale- vuole essere reso visibile, riconosciuto,
rispettato, curato e –soprattutto- amato.
Fernando García Barros
Director proyecto mARTadero
11
37
38
12
Curadorías 2010
Diego García, “Intención contra el letargo”, 114x79 cm, 2010
39
EFINICIÓN DE LOS LÍMITES Y EL ESPACIO ABIERTO COMO LA DEFINICIÓN DE LOS LÍMITES Y EL ESPACIO ABIERTO COMO OS TERRITORIALES DE ACCIÓN Y REACCIÓN.
CAMPOS TERRITORIALES DE ACCIÓN Y REACCIÓN.
Territorio. m. Terreno
Territorio.
o lugar
m. Terreno
concreto,
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Diccionario deDiccionario
la Real Academia
de la Realde
Academia
la Lengua
de laEspañola
Lengua Española
No hay un único No
mundo,
hay un
sino
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muchos
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sino muchos
y todos
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la oscuridad
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7
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privilegiado,
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produce
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8
toda semilla
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no hay muerte”
Alberto Díaz Parra, “Horizontes Minerales”, 120x120 cm,2010
Alberto Díaz Parra, “Horizontes Minerales”, 120x120 cm,2010
y dondegermina
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y donde no
los hombres no
a vida. Porpierden
ello decimos
la vida. Por
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Guaraníque
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Como
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8 Clastres, Heléne en La Tierra sin Mal
Bartomeu, en El Guaraní: Experiencia religiosa
9 Melià, Bartomeu, en El Guaraní: Experiencia religiosa
40
13
13
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Rebori,
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sanguinolento
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y contundente
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un territorio
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Argentina
Argentina
del norte
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las pampas
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volviéndose
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omnipotente.
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Tejidos.
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Territorios
Territorios
con urdimbre,
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ununpaisaje
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que
aspira
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a despertar
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lo sublime,
lo sublime,
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y que
la obra
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pequeños
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se enriquece
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la ironía con
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de sugerencias
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la meditación
la meditación
y la plástica.
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Traspasar
Traspasar horizontes.
horizontes. IrIrmás
más
allá,
allá,
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ultra.
ultra.
Olvidar
Olvidar
rostros,
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sufrir fronteras,
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visados y píxeles
visados y píxeles
borrosos…
borrosos… En
En elel trabajo
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Carlos
Carlos
Vargas
Vargas
encontramos
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de nuevo
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la re-presentación
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rostro
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enigmáticamente,
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adquiere sentido
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aceptamos
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por ser morada
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alrededor
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de nuestros
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y sus estabilidades.
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Ello se
Ello se
evidencia
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en la axialidad
axialidadcanónica
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la obra
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de Magenta
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Murillo,
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referencia
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y productiva
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estratégico
estratégico
de la economía
de la economía
boliviana, boliviana,
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por
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Marco Vinicio
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de memoria
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que puedaque
contener
pueda contener
14 14
41
estilos, referencias y guiños del propio interés del artista. Algo similar encontramos en la más intimista
propuesta de Anuar Elías, de sugerente título Mors Ultima Ratio:>/;/-81/5++X;6+-3K75+=37+B/5
tradicional género vanitas medieval y barroco, llevado a una reinterpretación personal en un escenario
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que empuja a la intensidad, al carpe diem que nos hace ser uno con el mismo espacio y territorio que
nos envuelve.
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de tinta china de enorme potencia expresiva, recordando por su dinamismo a los experimentos del
ballet triádico de Schlemmer en la Bauhaus.
Más abstractas son las aproximaciones de Marcelo Montaño y su estruendo -una sugerente descarga
de energía telúrica de incandescencia volcánica- y de Diego García y su intención contra el letargo, un
ejercicio onírico y surrealista que adquiere –con hallazgos propios y sugerencias de Dalí y Bacon- un
dominio del territorio de los sueños poblándolo de símbolos personales.
Así es. Los territorios son multidimensionales, y cada dimensión tiene múltiples posibles territorios…
Porque hay muchos mundos que están en éste, como diría Paul Valery, y las hibridaciones, mestizajes
B<>9/;98<3-387/<1/7/;+798<3,353.+./<./-86,37+-387/<37X73=+<=898581H+<+5=/;+.+<-8695/4+<
que resultan –como en la obra de Alejandra Alarcón- sorprendentes y enigmáticas, remitiéndonos
al territorio del cuerpo, de los cuerpos, de las sugerencias simbólicas y psicoanalíticas que tienen base
en él, en sus pulsiones más atávicas.
(98;:>/853?3+</6>/?/28B/7.H+SB-868<><+;=3<=+<37=>B/7/75+<8,;+<+:>H9;/</7=+.+<
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huida de una realidad complicada a través del viaje, del sueño, o de la imaginación. Todo ello en un
territorio que, como en el caso de la propuesta de Julio César Soria, de Perú, sorprende por la fuerza
de la materia primigenia que lo conforma, y que percibimos sólo por pequeños rasgos esenciales.
(-868/7>73-/,/;1<+,/68<:>/586/48;S9;8,+,5/6/7=/5+0>/;C+-;/+=3?+:>/=;+7<08;6+/5
mundo y la sociedad- está todavía sumergido, y necesitamos una fuerza proporcional que –a través de
nexos, formación, posibilidades, conexiones, etc- logre hacerlo emerger.
(/</7/</-87=/A=8:>//578;=/+;1/7=378/578;=/-235/78/5<>;853?3+B/5./ /;M37=/7=+7
estructurar este territorio cultural desde un mismo espíritu, un genius loci que les permita adaptarse a un
contexto interdependiente, voluntaria y progresivamente construido, orientando nuestro propio eje
de coordenadas para generar un verdadero espacio abierto, inspirado por los principios del proyecto
mARTadero de innovación, investigación, experimentación, rigor conceptual y formal, integración,
intercambio e interculturalidad. Ese es nuestro deseo.
LA DEFINIZIONE DEI LIMITI E LO SPAZIO APERTO COME I CAMPI TERRITORIALI DELL’AZIONE E DELLA REAZIONE.
Territorio. m. terreno o luogo concreto, come una
grotta, un albero o un formicaio, dove vive un
determinato animale o un gruppo di animali legati
da vincoli familiari, e che è difeso dall’invasione di
altri della stessa specie.
Dizionario della Reale Accaemia della Lingua Spagnola
Non c’è un solo mondo, ma tanti mondi, e tutti
scorrono in parallelo, mondi e antimondi, mondi e
ombre, e ciascuno di essi sogna, immagina o scrive
di qualcuno in un altro mondo.
Paul Auster in Un Uomo nell’oscurtià
Lo spazio dell’artista non è contenuto dentro i limiti della cornice, ma dentro le frontiere della sua
visione. Siamo della misura di ciò che vediamo, di ciò che possiamo vedere, di ciò che vogliamo
vedere. Il nostro è uno spatium10 creativo che costituisce il nostro vero territorio, un territorio che è
primordialmente, conformato dalle relazioni, motivo per il quale presuppone un importante campo
di forze.
I guaraníes delle nostre terre peregrinano cercando il loro Yvymarae´ÿ, la prodigiosa “Terra senza
Male”, un “luogo privilegiato, indistruttibile, dove la terra produce da sola i suoi frutti e dove non c’è morte”11 , dove
tutti i semi germinano e dove gli uomini non perdono la vita. Per questo diciamo che i Guaraní “sono
un popolo in esodo, benchè non sradicato, poiché la terra che cerca è quella che serve loro come base ecologica”12 . Allo
stesso modo l’artista, che cerca di provocare non la distrazione, ma un’effettiva contestualizzazione, in una
realtà possibile, eterotopica13 , desiderando di sfuggire dalle sue radici in una terra che è tempo e spazio,
in un territorio che può essere qui domani o in un altro luogo oggi, in un paradiso che costituisce una
fragile combinazione di tempo e spazio.
Come tempo e spazio si intrecciano in un territorio avvolgente che i Quechua e gli Aymara chiamano
pachamama, madre terra, madre tempo…con enigmatici concetti che la rivelano, quali il ñaupi, un
=/;637/-2/<3173X-+9+;+55/5+6/7=/S/-8768?36/7=8+<93;+5/359+<<+=87/5=/698/350>=>;8
nello spazio…
Noi, artisti e gestori del Territorio Culturale Centri del Sud, rivendichiamo quel passato e tutti
quei futuri possibili, e abbiamo optato per la visualizzazione di un paesaggio operativo che renda
possibile una vera sinergia creativa. L’assunzione di quelle radici comuni che ci permettono alimentare
la nostra profonda interdipendenza.
!>/<=8G3578<=;8=/;;3=8;38.308;C/98<<3,353.398=/7C3+53.3;/+53CC+C387/.3-87X1>;+C387337X73=/
in un ambiente dinamico…In questo perlustriamo, ci perdiamo, ci ri-incontriamo alla ricerca di
forme, concetti..
Il territorio -come il mondo- si costruisce anche con le parole. Parole che si conformano, si formano
10 Spatium, dalla radice latina spa-­ aprire, distendere, allargare, spalancare.
11 Clastres, Heléne in La Tierra sin Mal.
Fernando García Barros
Director proyecto mARTadero
42
12 Melià, Bartomeu, in El Guaraní: Experiencia religiosa.
13 Eterotopia , & %# % 2 $ #$ &&% !# # «quegli spazi che hanno la particolare caratteristica di essere connessi a tutti gli altri spazi, ma in modo tale da sospendere, neutralizzare o 16
43
/ <3 ./08;6+78 </-87.8 35 58;8 Y>3;/ 7/5 =/698 / 7/558 <9+C38 8<I 7/55+ ;3-/;-+ .3 Roly Arias,
le #!514 <3 /?85?878 8;1+73-+6/7=/ 9;/X1>;+7.8 ./55/ silouette imprecise come i ricordi, che
prendono vita solo nel momento in cui si apprezza l’assenza del loro esistere. Un territorio modellato
attraverso memorie ricostruite, spesso ri-immaginate.
%79;8-/<<81;+X-8-2/-/;-+.3;/13<=;+;/:>/5=/;;3=8;3898985+=8.3/68C3873-2/S-86/+00/;6+?+
Stanislavsky- costituiscono la vera materia prima dell’artista. La ri-presentazione come risorsa, la
.>953-+C387/ / 35 ;3Y/<<8 -86/ X1>;/ ;/=8;3-2/ .3 >7+ 5371>3<=3-+ 1;+X-+ #/7<+C3873 ?3=+53 -2/
come nel lavoro di Ana Marcela Rebori, costituiscono il palpitare sanguinante e contundente della
vita nel territorio, tessuto di orizzonti sinuosi, quello del Nord dell’Argentina che supera la Pampa
trasformandosi in Ande, elevandosi libero sulle sue cime lontane dalla capitale onnipotente.
Tessuti. Tessuti di tempo e spazio. Territori con ordito, telaio e trame. Frange tessili di orizzonti
minerali, secchi, ossidati, come quelli catturati da Alberto Díaz Parra attraverso un’astrazione
.3<+,3=+=+37X73=+/9+;+55/5+-86/5/537//./5./</;=8/./56+;/-2/.3</17+783578;.-35/78
%7W/<</7C3+53=E37X73=+-2/-8558-+5W/<</;/>6+78.30;87=/+55+<>+9;89;3+5363=+=/CC+37-87=;+<=8
con un paesaggio incommensurabile che tende a risvegliare il sublime, e che –nell’opera di Pablo
Forero, dipinta su un mosaico di piccoli cubi bianchi e neutri- si arricchisce grazie all’ironia con il
gioco di suggerimenti relativi alla meditazione e alla plastica.
Oltrepassare gli orizzonti. Andare più in là, plus ultra. Dimenticare visi, soffrire le frontiere, accumulare
immagini e pixel sfuocati Nel lavoro di Carlos Vargas troviamo di nuovo il gioco della ri-presentazione
./5=/;;3=8;3837=/;38;//./<=/;38;/#0>11/7.8.+55+5/==/;+53=E/<=+,35/7.8<>11/<=3?/;+0X1>;+C3873
incrociate, dove il nord -Madrid- si inverte, e dove la località di frontiera di Tambo Quemado15 incendia
il supporto, mentre un viso viene pixelato enigmaticamente, come lo stesso territorio, che acquisisce
un senso solo per coloro che vivono al suo interno.
8<I 6/==3+68 786/ / -81786/ +3 5>8123 +--/==3+68 5+ 58;8 /<3<=/7C+ 9/; 35 0+==8 :>+5->78 2+
posto dei riferimenti per noi. Costituiamo un axis mundi intorno ai nostri spostamenti e ai nostri
stanziamenti. Questo si evidenzia nell’assialità canonica dell’opera di Magenta Murillo, dove
il minatore- che perforava la terra minandola- costituisce un’asse di forza notevole di un territorio
=/698;+7/8 0+-/7.8 ;30/;36/7=8 +55+ =;+<98<3C387/ X<3-+ / 9;8.>==3?+ .3 >7 </==8;/ <=;+=/13-8 9/;
5W/-87863+,853?3+7+-2/?3/7/=;+<0/;3=8/-87?/;=3=8%7+-8695/<<+37Y>/7C+3-873-+16 e un forte
carattere pop vengono scelti da Marco Vinicio per metterli a dialogare in una scatola di memoria
collettiva che possa contenere stili, riferimenti e allusioni propri dell’artista. Qualcosa di similare si
può ritrovare nella proposta più intimista di Anuar Elias, dal suggestivo titolo Mors Ultima Ratio,
che raccoglie l’affermazione latina e il tradizionale genere vanitas medioevale e barocco17, in una
;/37=/;9;/=+C387/9/;<87+5//37>78<-/7+;38./55+?3=+-2/<3087.+<>>7W>73-+?/;3=E5+<>+X73=/CC+
+-/;=/CC+X7+5/.3>7-+66378-2/.+</7<8+558<=/<<8-2/<9371/+55W37=/7<3=E+5carpe diem che ci
fa diventare un tutt’uno con lo stesso territorio e spazio che ci avvolgono.
>7+08;=/98=/7C+/<9;/<<3?+;3-8;.+-8<I9/;5+<>+.37+63-3=E153/<9/;36/7=3./5Balletto Triadico di
Schlemmer nella Bauhaus18 .
L’approccio di Marcelo Montaño è più astratto con il suo “estruendo” (in italiano frastuono)– una
suggestiva scarica di energia tellurica di incandescenza vulcanica- e quello di Diego García e la sua
“intención contra el letargo”, un esercizio onirico e surrealista che acquisisce -con soluzioni proprie e con
<>11/;36/7=3.3+5I/+-8735.863738./5=/;;3=8;38./3<817398985+7.858.3<36,8539/;<87+53
I territori sono multidimensionali, e ogni dimensione ha molteplici possibili territori.. perché ci sono
molti mondi che vivono all’interno di questo, come direbbe Paul Valery, e gli ibridi, i miscugli e
5/ <8?;+998<3C3873 1/7/;+78 98<<3,353=E .3 -86,37+C3873 37X73=/ =898513/19 alterate, complesse
che risultano -come nell’opera di Alejandra Alarcón- sorprendenti e enigmatiche, richiamando il
territorio del corpo, dei corpi, delle suggestioni simboliche e psicoanalitiche che trovano base nel
corpo stesso e nelle sue pulsioni ataviche.
Oggi la Bolivia si muove -come i suoi artisti intuiscono nelle opere qui presentate- tra
la riscoperta di un passato già esaurito, la ricerca di nuove sensazioni emergenti, o la fuga da una realtà
complicata, attraverso il viaggio, il sogno o la propria immaginazione. Tutto questo in un territorio
che, come nella proposta di Julio Cesar Soria, del Perù, sorprende per la forza della materia prima
che lo costituisce e che percepiamo solo per brevi tratti essenziali. Come in un iceberg sappiamo che
il meglio- probabilmente la forza creativa che trasforma il mondo e la società- è ancora sommerso e
abbiamo bisogno di una forza proporzionata che -attraverso nessi, formazione, possibilità, connesioni
etc.- riesca a farlo emergere.
In questo contesto nord argentino, nord cileno, sud boliviano e peruviano cercano di strutturare
quel territorio culturale partendo da uno stesso spirito, un genius loci che permetta loro adattarsi a
>7 -87=/<=8 37=/;.39/7./7=/ -8<=;>3=8 ?8587=+;3+6/7=/ / 37 68.8 9;81;/<<3?8 8;3/7=+78 -8<I 35
nostro stesso occhio verso delle coordinate per generare un vero spazio aperto, ispirato ai principi del
proyecto mARTadero di innovazione, investigazione, sperimentazione rigore concettuale e formale,
integrazione, scambio e interculturalità. Questo è il nostro desiderio.
Fernando García Barros
Director proyecto mARTadero
.G:>/55+?3=+/0X6/;+-2/6/==/37138-8+55W37=/;78.3:>/<=8=/;;3=8;38Iván Cáceres, disegnando
-87=8;73 +7=;89868;X +==8;78 +5 T4+CC 37 +C387/U +??851/7.8 5+ X1>;+ -87 =;+==3 .3 -237+ 87
14 # 7BC>@/!# %0:?986;=/$#'#0
15 Tambo Quemado, città della Bolivia alla frontiera con il Cile, situata nel Dipartimento di La Paz, situata ai piedi del monte Sajama.
16 Iconico #1#!!#$%!#** #$%2&#%' 17 Vanitas, in pittura, è una natura morta con elementi simbolici allusivi al tema della caducità della vita. Il nome deriva dalla frase biblica vanitas vanitatum et omnia vanitas e, come il memento mori,,& % 12#
condizione dell’esistenza.
44
17
18 Il Balletto Triadico, capolavoro del maestro scenografo Carl Shlemmer, iniziato a Stoccarda nel 1912 in collaborazione con i ballerini Albert Burgen ed Elza Hotzel. La prima esecuzione del balletto intero avvenne nel 1922, #$%%# % # # # #2 %% '#$ $%& #**% %%%&# forme rigide in cartapesta dipinta a colori o in toni metallici, indossati da due ballerini e una ballerina.
19 Topologia # 7>C>@ & <>:>@ $%& $%& & , & !- ! #%% # %% ##%%#** $%& !# !#%+2&# # "& viene effettuata una deformazione senza “strappi”, “sovrapposizioni” o “incollature”. Concetti fondamentali come convergenza, limite, continuità, connessione o compattezza trovano nella topologia la loro migliore formalizzazione.
18
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PREMIO BICE BUGATTI -­ GIOVANNI SEGANTINI 2010
Sección Internacional
Motivaciones del jurado
En nombre de los jurados del de 51° Premio Bugatti Segantini, en primer lugar quiero dar las gracias
a Fernando García Barros, director del proyecto mARTadero y a todos los artistas que, con diferentes
lenguajes y formas expresivas, han querido y han sido capaces, creo, de ponernos en crisis ...
Permítanme abrir una breve introducción, que se vincula al texto curatorial muy denso de Barros, al
presentar las razones de las decisiones de las motivaciones de la elección de los premios a través de
un viaje desde las orígenes y las etimologías de las palabras.
Como decia, nos han puesto en crisis.
Nada preocupante, sin embargo, si pensamos que la palabra crisis, al igual que la palabra crítica, ambos
derivan de krínein?/;,81;3/18:>/<3173X-+/5/13;
Esto por decir que, antes de seleccionar a los ganadores, hemos optado por deponer, destituir, o
más bien “olvidar en la memoria”, como dijo un importante artista conceptual, Vicenzo Agnetti, los
criterios habituales de selección y la lectura del arte occidental.
Hemos tenido, y apreciado, probar a entrar en contacto, hablar con las formas, los alfabetos visuales
propuestos por los artistas sudamericanos que han participado al Premio.
Hemos discutido y entendido, una vez más, que la libertad del arte requiere códigos y direcciones.
Sobre todo cuando nuestros ojos se ven obligados a tomar decisiones con respecto a lenguajes que
78/7=3/7./7./376/.3+=8878376/.3+=+6/7=/;/-87.>-3,5/<+>79+78;+6+3-8781;DX-8SB./
contenido – conocido y abitual.
formales que presenta el trabajo. El tema del espacio que surgió de las bandas de tierra de la materia
pictórica, se comunica con el enfoque, con la percepción visual, centro de la investigación suramericana
del siglo de XX hasta el presente, sobrellevando la actualidad de la cuestióm, interpretada de manera
nueva por un artista de la corriente generaciones. El título de la obra, narrativo y evocador en relación
+5+/5/--3K7./5+<937=>;+<+,<=;+-=+<6D<+M7/?3./7-3+/5-87=;+<=//37?3=++5+;/Y/A3K7
Hemos premiado con una medalla Roly Arias, con la obra , por la
aparición del problema de los signos y por la calibrada relación entre el elemento de la profundidad
/<9+-3+5 /7 5+ <>9/;X-3/ ,3.36/7<387+5 ./5 =;+,+48 B /5 -86987/7=/ ./5 =3/698 7/-/<+;38 9+;+ 5+
?3<3K7B5+./-8.3X-+-3K7./5+8,;+<9/-=8<:>/9+;/-/72+,/;<3.8=8-+.8/76>-2+<./5+<8,;+<
propuestas por el proyecto mARTadero.
El tema de la identidad individual y colectiva, expresado a través del lenguaje popular e inmediato,
virado en los tonos del azul y de sus derivados en la obra de Magenta Murillo, Centro y Periferia,
en contraste con las fotografías de Rosa Celorio, artista ecuatoriana no participe del proyecto
mARTadero, donde el tema del marco se vuelve el limite de la expresión de un rostro, jaula y al mismo
tiempo y rejilla interpretativa misma de sus pasiones y esperanzas.
Por eso hemos decidido signalar estos dos artistas, juntos con un tercero, Julio César Soria, cuyo
trabajo, NN de la Concepción, plantea la germinación orgánica a través del abrazo estridente de
6+=/;3+5/<93-=K;3-8<:>/;/Y/4+7,;355+7=/<89+-8<B+,<8;,/7=/</7>7.3D5818/7-+637+.8/7=;/
98=/7-3+53.+./<3-8781;DX-+<B7/1+-387/<./5+6+=/;3+
Nosotros creemos, pero también nos gusta dudar, haber interpretado así, través de estas elecciones,
/5<3173X-+.8./59;8B/-=8Territorios del Sur propuesto por mARTadero y aceptado en el marco del
51° Premio Bugatti-Segantini.
Gracias por la crisis en que nos han obligado, entonces. Una crisis de la que surgieron las decisiones
críticas, como hemos dicho al principio, que demuestran la importancia de estos proyectos,
promoviendo el intercambio cultural.
Pero sobre todo esperamos, como hemos dicho antes, tener nuevas oportunidades de un diálogo
artístico intercontinental para poder, felizmente y nuevamente, socavar nuestra seguridad, nuestros
parametros de visión y de juicio.
Estas consideraciones han surgido también las evaluaciones que siguen.
¿No es justamente esto el objetivo del arte?
El primer premio fue otorgado a Diego García, un artista de Bolivia, con el trabajo Intención
Contra El Letargo. Un cuadro compuesto, hecho con la superposición y el diálogo entre múltiples
materiales y técnicas que nos han parecidos dominados con sabiduría y experiencia. En términos
de expresión, la obra evoca derivaciones oníricas y surrealistas, de Dalí a Bacon, como ha señalado
acertadamente Barros.
Ilaria Bignotti,
14 de julio de 2010
Como cadavre exquis, técnica de composición surrealista de gran éxito, tambien en nivel literario, la
pintura está construida pieza por pieza, aparece a nuestros ojos como la obtención de un sueño al
despertar, cosido por la memoria y los fragmentos de tiempo. Contiene la energía del espacio y la
suspensión del tiempo, elementos que estan a la base del concepto de territorialidad operacional
expresada por el Director del mARTadero. Por lo tanto, hemos pensado que el trabajo podría ser signo
de un camino que se desarrolla a través de las demás obras del proyecto, no solo las seleccionadas,
<378=8.+<98;<>?+53./C/37=/<3.+../<3173X-+.8<
El segundo premio ha sido asignado a la obra de abstracción Horizontes Minerales del chileno
Alberto Díaz Parra: si bien ha sido inmediato el enfrentamiento con la experiencia occidental en el
-+698./55/71>+4/78X1>;+=3?8=;+=+68<./;/Y/A387+;<8,;/5+<.30/;/7-3+<B./5+<89/;+-387/<
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PREMIO BICE BUGATTI -­ GIOVANNI SEGANTINI 2010
Sezione Internazionale
Motivazioni della giuria
A nome della Giuria del 51° Premio Bugatti-Segantini, desidero innanzitutto ringraziare il curatore
Fernando García Barros, direttore del progetto mARTadero, e tutti gli artisti che con diversi linguaggi
e forme espressive, hanno saputo e voluto, credo, metterci…in crisi.
Mi sia permesso aprire una breve parentesi introduttiva, che ben si apparenta al denso testo curatoriale
di Barros, introducendo le motivazioni delle scelte, dei premi e delle segnalazioni attraverso un
percorso alle origini ed alle etimologie delle parole.
Dicevo, mettere in crisi.
Nulla di preoccupante, tuttavia, se pensiamo che la parola crisi, come la parola critica, derivano
entrambe dal verbo greco krinein-2/<3173X-+<-/153/;/
Questo per dire che, prima di selezionare i vincitori, abbiamo dovuto scegliere di deporre, accantonare,
o meglio “dimenticare a memoria”, come disse un nostro importante artista concettuale, Vincenzo
Agnetti, i parametri abituali di selezione e lettura artistiche occidentali.
Abbiamo dovuto, e apprezzato, provare ad entrare in contatto, dialogare con le forme, gli alfabeti
visivi proposti dagli artisti sudamericani che hanno aderito al Premio.
Abbiamo discusso e abbiamo compreso, ancora una volta, che la tanto declamata libertà dell’arte
esige dei codici e delle direzioni.
Soprattutto quando il nostro sguardo è obbligato a operare scelte nei confronti di linguaggi a noi
787 366/.3+=+6/7=/ -869;/7<3,353 8 787 <>,3=8 ;3-87.>-3,353 + >7 9+78;+6+ 3-8781;+X-8 S /
contenutistico – noti e abituali.
Grazie per la crisi in cui ci avete costretto, dunque. Una crisi da cui sono emerse delle scelte critiche,
come dicevamo all’inizio, che dimostrano l’importanza di questi progetti di scambio culturale da
promuovere e proseguire.
Da queste considerazioni sono anche emerse le valutazioni che seguono.
Il secondo premio è stato assegnato all’opera astratta Horizontes Minerales del cileno Alberto
Diaz Parra: se da un lato è stato immediato il confronto con le esperienze occidentali nel campo
./3 5371>+113 787 X1>;+=3?3 +,,3+68 -/;-+=8 .3 ;3Y/==/;/ <>55/ .300/;/7C/ 89/;+=3?/ / 08;6+53 -2/
quest’opera ci presenta. Il tema spaziale, emerso dalle bande terrose del materiale pittorico, dialoga
con la messa a fuoco, con la percezione visiva, al centro delle ricerche sudamericane dal Novecento ad
oggi, risollevando l’attualità del problema e la fresca interpretazione datane da un artista delle attuali
generazioni. Il titolo dell’opera, narrativo ed evocativo rispetto alla scelta pittorica astratta, ancor più
0+<=;3./;/35-87=;+<=8/37?3=++55+;3Y/<<387/
Abbiamo premiato con una medaglia Roly Arias, con l’opera Reflejos y duplicaciones, per l’emergere
del problema segnico e per la calibrata relazione tra l’elemento della profondità spaziale, agita sulla
<>9/;X-3/,3.36/7<387+5/./55W89/;+/5+-86987/7=/./5=/6987/-/<<+;38+55+?3<387//.+55+./
-8.3X-+C387/ ./55W89/;+ <9/==3 -2/ -3 9+;/ <3+78 <=+=3 =8--+=3 37 685=/ ./55/ 89/;/ 9;898<=/ .+5
progetto mARTadero.
Il tema dell’identità individuale e collettiva, espresso attraverso il linguaggio popolare e immediato,
virato nei toni del blu e delle sue derivazioni dell’opera di Magenta Murillo, Centro y Periferia,
-87=;+<=+-87153<-+==308=81;+X-3.3Rosa Celorio, artista ecuadoriana non partecipe del progetto
mARTadero, dove il tema della cornice diventa limite dell’espressione di un volto, gabbia e al
contempo griglia interpretativa delle sue passioni e speranze.
Per questo abbiamo deciso di segnalare questi due artisti, unitamente ad un terzo, Julio Cesar Soria,
la cui opera, Concepción de NN, fa emergere germinazioni organiche attraverso lo stridente abbraccio
di materiali pittorici specchianti, rilucenti, assorbenti e opachi, in un dialogo teso tra potenzialità
3-8781;+X-2//7/1+C38736+=/;3-2/
;/.3+68 6+ -3 93+-/ +7-2/ .>,3=+;/ .3 +?/;/ 37=/;9;/=+=8 -8<I +==;+?/;<8 +7-2/ :>/<=/ <-/5=/ 35
senso del progetto mARTadero proposto e felicemente accolto nel contesto del 51° Premio Bugatti
Segantini.
Ma soprattutto auspichiamo, come abbiamo detto all’inizio, nuove occasioni di dialogo artistico
intercontinentale per potere, nuovamente e felicemente, mettere in crisi le nostre sicurezze, i nostri
parametri di visione e di giudizio.
Non è forse questo lo scopo dell’arte?
Ilaria Bignotti,
14 luglio 2010
Il primo premio è stato assegnato a Diego Garcìa, artista boliviano, con l’opera Intención contra
el letargo. Un dipinto composito, realizzato con la sovrapposizione ed il dialogo tra più materiali e
tecniche che ci sono parsi sapientemente padroneggiati. Dal punto di vista espressivo, l’opera rievoca
13><=+6/7=/+=68<0/;/873;3-2//<>;;/+53./;3?+C3873.++5I++-87-86/13><=+6/7=/2+37.3-+=8
Barros.
Come un cadavre exquis, tecnica di composizione surrealista di grande successo anche a livello letterario
(1), il dipinto si costruisce pezzo per pezzo, emerge al nostro sguardo come l’addensarsi di un sogno al
risveglio, cucito dalla memoria e dai frammenti del tempo. Contiene l’energia dello spazio e le sospensioni
del tempo, elementi alla base del concetto di territorialità operativa espressi dal curatore di mARTadero.
Abbiamo per questo pensato che l’opera potesse essere vessillo di un percorso che si sviluppa attraverso
gli altri lavori del progetto, non solo i selezionati, ma tutti quanti, perché ciascuno valido e intenso.
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Julio Cèsar Soria Justo, “Marea Negra” 1.10 mt. x 1 mt., 2011
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Curadorías 2011
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LOS INVISIBILIZADOS TERRITORIOS DEL SUR: ÓSMOSIS TERRITORIAL DE LOS INVISIBILIZADOS TERRITORIOS DEL SUR: ÓSMOSIS TERRITORIAL DE IDEAS ENTRE CIUDADES SUPUESTAS Y SUPERPUESTAS
IDEAS ENTRE CIUDADES SUPUESTAS Y SUPERPUESTAS
esta
esta dimensión
dimensión mítica
mítica de
de lo
lo cotidiano
cotidiano representada
representada por
por Maria
Maria Luisa
Luisa Buccianti,
Buccianti, Andrés
Andrés Justiniano
Justiniano yy
Nivardo
Nivardo Torrico.
Torrico.
(...)
(...) La
La Ciudad
Ciudad -según
-según sentencian
sentencian los
los FilósofosFilósofos- no
no eses más
más que
que una
una gran
gran casa
casa y,y, del
del
mismo
mismo modo,
modo, la
la casa
casa no
no eses sino
sino una
una pequeña
pequeña Ciudad;;
Ciudad;; (...)
(...) […]
[…] pertenece
pertenece al
al arte,
arte, por
por
tanto,
tanto, la
la responsabilidad
responsabilidad de
de construir
construir las
las cosas
cosas con
con buenos
buenos cimientos.
cimientos.
/;/+/.3X-+=8;3+/87+==3<=+5,/;=3
/;/+/.3X-+=8;3+/87+==3<=+5,/;=3
Hilos
Hilos de
de lana,
lana, pintura
pintura yy memoria,
memoria,
que
que conectan
conectan las
las diversas
diversas propuestas
propuestas
yy que
que Arianna
Arianna nos
nos lanza
lanza hoy
hoy como
como
ayer,
ayer, para
para encontrar
encontrar la
la salida
salida del
del
laberinto.
laberinto. Hebras
Hebras que
que salen
salen del
del
cuerpo
cuerpo femenino
femenino de
de la
la ciudad
ciudad yy tejen
tejen
húmedos
húmedosoleajes
oleajesentrelazando
entrelazandotécnica
técnica
yy poesía
poesía Palabras
Palabras yy escenarios
escenarios que
que
dejan
dejan de
de ser
ser signos
signos para
para convertirse
convertirse
en
en símbolos
símbolos de
de una
una tercera
tercera cosa,
cosa,
que
que sólo
sólo el
el artista
artista oo poeta
poeta nombra,
nombra,
haciéndola
haciéndola más
más evidente
evidente
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Las
Las ciudades
ciudades invisibles.
invisibles. Italo
Italo Calvino
Calvino
Los
Los artistas
artistas no
no son
son un
un tipo
tipo especial
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de
de personas,
personas, sino
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cada persona
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somos
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un tipo
tipo especial
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artista,
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Hakim
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es creativo
creativo por
por
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y
así,
al
crear,
nos
naturaleza y así, al crear, nos creamos
creamos
aa nosotros
nosotros mismos
mismos yy creamos
creamos el
el
cosmos
que
nos
rodea.
Un
cosmos que nos rodea. Un cosmos
cosmos aa
la
la vez
vez complejo
complejo yy esencial,
esencial, formado
formado
unas
veces
de
palabras
unas veces de palabras ininteligibles,
ininteligibles,
otras veces de referencias sutiles,
otras veces de referencias sutiles,
y otras de imágenes enigmáticas.
y otras de imágenes enigmáticas.
Rossmary Mamani, “Territorio Libre”, 150 cm x 96 cm, 2011
#3178< B <H6,858< :>/ -87X1>;+7
Rossmary Mamani, “Territorio Libre”, 150 cm x 96 cm, 2011
#3178< B <H6,858< :>/ -87X1>;+7
nuestro tiempo y nuestro espacio de
nuestro tiempo y nuestro espacio de
forma dinámica, en una realidad que se desplaza, buscando continuamente sentido a través de nuevos
forma dinámica, en una realidad que se desplaza, buscando continuamente sentido a través de nuevos
horizontes, exteriores e interiores…
horizontes, exteriores e interiores…
Durante este año, decidimos que la Ciudad fuese nuestro espacio de sentido y nuestro territorio
Durante este año, decidimos que la Ciudad fuese nuestro espacio de sentido y nuestro territorio
de trabajo en el proyecto mARTadero. No sólo como soporte de las acciones, sino más bien como
de trabajo en el proyecto mARTadero. No sólo como soporte de las acciones, sino más bien como
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ciudades posibles, imaginadas, pobladas, y construídas justamente a través de imágenes e imaginarios.
ciudades posibles, imaginadas, pobladas, y construídas justamente a través de imágenes e imaginarios.
La ciudad es por ello, ante todo y sobre todo, un espacio de expresión y comunicación. Es, a la vez,
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Es, a la vez,
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nuestras
vidas…Un
entorno
diversidad,
de múltiples posibilidades.
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intersticios,
anécdotas, constituyen escenarios útiles para la ensoñación.
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Buscabamos así aprender de nuevo a mirar, a reconocer la magia de lo inesperado, de lo posible,
Buscabamos
así que
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Esa
Esa ciudad
ciudad que
que se
se teme,
teme, se
se vive,
vive,
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se recuerda…desde
recuerda…desde el
el miedo
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Sandra deBerduccy “ULTRAMAR-­k´isa Larama” Dimensiones: Sandra deBerduccy “ULTRAMAR-­k´isa Larama” Dimensiones: el
salteño
Roly
Arias
Variables entre 1 metro y 30 cm de alto y 120 cm de ancho, 2011
el salteño Roly Arias experimenta
experimenta
Variables entre 1 metro y 30 cm de alto y 120 cm de ancho, 2011
mientras
mientras Afuera
Afuera está
está oscuro,
oscuro, cuando
cuando
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protección segura,
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permite levantar
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enredo
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Justiniano comparte en su Chau, gracias por todo último momento de intimidad y tensión, desde el
Justiniano comparte en su Chau, gracias por todo último momento de intimidad y tensión, desde el
pequeño microcosmos limitado por nuestro espacio inmediato, envuelto en un escenario urbano tan
pequeño microcosmos limitado por nuestro espacio inmediato, envuelto en un escenario urbano tan
onírico como el momento que vivamos. Un lugar de frustraciones y ausencias representadas en Yo
onírico como el momento que vivamos. Un lugar de frustraciones y ausencias representadas en Yo
nunca vi el mar, de la salteña Mercedes Ruiz , con una visión teñida de pop y de lugares comunes, en un
nunca vi el mar, de la salteña Mercedes Ruiz , con una visión teñida de pop y de lugares comunes, en un
/<9+-38./5363=+.898;5+37./X73-3K7B5+3698<3,353.+.9/;<9F-=3-+%7-+698./.858;./Cicatrices
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que no se borran, que se profundizan con los años y los recuerdos, y que Gunnar Quispe lleva a un
que no se borran, que se profundizan con los años y los recuerdos, y que Gunnar Quispe lleva a un
espacio ritual, mágico, atemporal, surcado por la precisión de los trazos y por ese claroscuro interior
espacio ritual, mágico, atemporal, surcado por la precisión de los trazos y por ese claroscuro interior
que se proyecta en esos párpados cerrados tras una exposición excesiva a zonas de luz. Un sinsentido
que se proyecta en esos párpados cerrados tras una exposición excesiva a zonas de luz. Un sinsentido
impreciso, expresado por esa Marea Negra, de Julio César Soria, claramente emocional, materializado
impreciso, expresado por esa Marea Negra, de Julio César Soria, claramente emocional, materializado
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Esa ciudad que se desea, se sueña, se puebla de historias que quizás nunca sucedieron… pero que
Esa ciudad que se desea, se sueña, se puebla de historias que quizás nunca sucedieron… pero que
se proyectan con Sandra de Berduccy hacia Ultramar en un sutil tejido de ausencias y de referencias,
se proyectan con Sandra de Berduccy hacia Ultramar en un sutil tejido de ausencias y de referencias,
entre husos textiles y horarios, teñidos de azul cielo, azul mar, azul recuerdo y blanco de posibilidad y
entre husos
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y horarios, teñidosyadeque
azullascielo,
mar, azul
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pureza.
Un lejano
tres azul
comparten
el ser
símbolos
del cuerpo
maternal,y
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ese que nos acoge exigiendo esa protección y límite, y del que nos despegamos para encontrarnos
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y
límite,
y
del
que
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despegamos
para
encontrarnos
con la realidad del Territorio libre, duro “centro” del cuerpo rendido al trabajo metálico y terrestre,
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Fragmentos
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animales
propuesto
por Diego García, nos lleva a través de un mapa mental de recorridos íntimos,
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susceptibles sólo de ManejoB78./-87=;85-868+;3+>3<+>--3+7=3;/Y/4+6/.3+7=/5+08-+53C+-3K7
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cenital
en extremidades
y en un ovillo que adquiere dimensiones míticas…
cenital en extremidades y en un ovillo que adquiere dimensiones míticas…
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Foucault se preguntaba si la vida de cada persona no podría ser considerada una obra de arte. Nosotros
creemos que sí, por su carácter procesual y contextual, por su tendencia a lo simbólico y metafórico,
por los hipervínculos que referencian siempre a otro momento, a otro tema… y por tantas cosas.
(58>;,+78/<>7-87=/A=8<3/69;/9/;=37/7=/6/7=/6H=3-8#+,/68<:>/-;/+7.878<-;/+68<+
nosotros mismos, y nos hacemos mejores personas… De ahí que Baudelaire se preocupase sobre la
ciudad y la condición humana en ella, el estado de esa gente que la puebla. Así, de su opción radical
por la ciudad extraía los elementos necesarios para su creación.
Porque las ciudades no son sino la acumulación de sucesivas capas creativas, vitales… y desde una
perspectiva, es allí donde la vida “tiene lugar”, se estructura, se vuelve geometría… mientras desde
otra, es allí donde la vida “se desarrolla”, activamente, desde la historia macro y micro…
Los artistas de los Centros del Sur sondeamos narrativas cotidianas que cuenten quienes somos.
Exponiendo, nos exponemos y exponemos nuestros territorios, interiores y exteriores, sin
grandilocuencias. Descubrimos en ciudades y regiones deslocalizadas nuestro propio contexto local.
Entendemos por todo ello la Ciudad –construida justamente por esas pequeñas historias- como el
marco principal de creación, permitiendo que se vaya creando ella misma así. Vamos entendiendo
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reinventarlos es una obligación para “abrir las calles de lo posible contra las direcciones prohibidas”,
como decían en el mayo del 68, para hacer que “el tiempo de las cerezas retorne” y mandar “a la
mierda la felicidad” desabotonando nuestro cerebro…
Fernando García Barros
Director proyecto mARTadero
GLI INVISIBILI TERRITORI DEL SUD: OSMOSI TERRITORIALE DI IDEE TRA CITTA’ PRESUPPOSTE E SOVRAPPOSTE
20##*1"$"51,#!$!"
allo stesso modo, la casa non è altro che una piccola città;; (…) […]
appartiene all’arte, perciò, la responsabilità di costruire le cose con buone
fondamenta.”
/;/+/.3X-+=8;3+/87+==3<=+5,/;=3$;+.53,/;+
“L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà;; se ce n’è uno è quello che è gia
qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due
modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno
%#!!#5$#%!.",!""
esige attenzione e approfondimento continui: cercare e saper riconoscere chi e
che cosa in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.”
Le città invisibili. Italo Calvino
Gli artisti non sono una categoria speciale di persone, ma ogni persona è un tipo speciale di artista,
affermava giustamente l’entità traspersonale post situazionista Hakim Bey. L’essere umano è creativo per
7+=>;+/-8<I7/55W+==8.3-;/+;/-;/3+68783<=/<<3/-;/3+6835687.8-2/-3-3;-87.+%7-8<68
complesso ed essenziale al tempo stesso, formato a volte da parole inintellegibili, altre volte da riferi6/7=3<8==353/+5=;/+7-8;+.+366+1373/7316+=3-2/#/173/<36,853-2/-87X1>;+783578<=;8=/698
e il nostro spazio in modo dinamico, una realtà che si spande, cercando continuamente un senso
attraverso nuovi orrizzonti, esterni ed interni...
Quest’anno, come Proyecto mARTadero, abbiamo deciso che la Città doveva essere il nostro spazio
e il nostro territorio di lavoro. Non solo come campo d’azione, ma anche come oggetto stesso di
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costruite attraverso immagini e immaginari.
La città perciò è, prima e soprattutto, uno spazio di espressione e comunicazione. Allo stesso tempo è
contesto, pretesto e testo delle nostre vite.. un contesto ricco di diversità, di molteplici possibilità. Come
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costituiscono scenari utili per le fantasie.
Abbiamo quindi cercato di imparare di nuovo ad osservare, a riconoscere la magia dell’inatteso, del
possibile, di tutto ciò che sorprendentemente si nasconde dietro la routine quotidiana, come quegli
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fantasmagoriche e allo stesso tempo famigliari e lontane di Rossmary Mamani e Gunnar Quispe, in
quei segni criptati nei tratti in cui si concentrano Roly Arias, Diego García e Julio César Soria, o nella
dimensione mitica del quotidiano rappresentata da Maria Luisa Buccianti, Andrés Justiniano e Nivardo
Torrico.
Fili di lana, pittura e memoria, che connettono le diverse proposte e che Arianna ci lancia, oggi come
ieri, per trovare l’uscita del labirinto. Fili che fuoriescono dal corpo femminile della città e tessono
onde intrecciando tecnica e poesia, parole e scenari che smettono di essere solo segni per convertirsi in
simboli di una cosa terza, che solo l’artista o il poeta possono evocare, rendendola evidente.
Quella città che si teme, si vive, si ricorda.. dalla paura di fronte a una natura inspiegabilmente
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implacabile, evocada già dai titoli che dilatano lo spazio interstiziale. Una situazione di impotenza
che Roly Arias sperimenta mentre Fuori è buio, quando le parole sono traiettorie di luce e protezione
<3->;+-2/5W+>=8;/;3/<-/+<>,53637+;/37>7+<=;+==837=;/--38.3<3173X-+C3873+53/7/+=>==33<3173X-+=3
prestabiliti. Uno spazio di perdita, che Andrés Justiniano condivide nel suo Ciao, grazie di tutto, ultimo
momento di intimità e tensione, dal piccolo microcosmo limitato dal nostro spazio immediato, avvolto
in uno scenario urbano onirico, come il momento che stiamo vivendo. Un luogo di frustrazioni e
assenze rappresentate in Io non ho mai visto il mare, dell’argentina Mercedez Ruiz, con una visione tinta
.3989/.35>8123-86>7337>78<9+C38./5363=+=8.+55+37./X73C387//.+55+3698<<3,353=E9;8<9/==3-+
Un campo di dolore, di Ciccatrici che non si cancellano, che diventano più profonde con gli anni e i ricordi,
e che Gunnar Quispe riconduce a uno spazio rituale, magico, atemporale, marcato dalla precisione
del tratto e da quel chiaroscuro interiore che si proietta in quelle palpebre chiuse dopo un’eccessiva
esposizione alla luce. Un senza senso impreciso, espresso da quella Marea nera, di Julio César Soria,
-23+;+6/7=/ /68C387+5/ 6+=/;3+53CC+=+ 37 >7+ 6/=+08;+ ./7<+ / +<=;+==+ </7C+ 08;6/ ./X73=/ 9/;L
ricche di suggerimenti.
PREMIO BICE BUGATTI -­ GIOVANNI SEGANTINI 2011
Quella città che si desidera, si sogna, si popola di storie che forse non sono mai accadute… che però si
proiettano con Sandra De Berduccy verso l’Oltremare, in un tessuto sottile di assenze e di riferimenti,
tra fusi tessili e orari, tinti di blu cielo, blu mare, blu ricordo e bianco di possibilità e purezza. Un lontano
mare-madre-città, poichè i tre concetti condividono il fatto di essere simboli di un corpo materno, quello
che ci accoglie dandoci protezione e ponendo un limite, dal quale noi ci distacchiamo per ritrovarci con
la realtà del Territorio libero, la dura rappresentazione della parte centrale di un corpo, arreso al lavoro del
6/=+558/=/;;/78-2/;3.36/7<387+:>8=3.3+7+6/7=/5+9/;<87+-86/;3Y/==/Rossemary Mamani.
Un’esperienza che in Frammenti visivi dell’Universo/7316+=3-81/;8153X-8.3>73?/;<337=/;38;398985+=3
di animali fantastici, proposto da Diego García, ci conduce attraverso una mappa mentale di percorsi
intimi, sucettibili solo di una Guida e non di un controllo, come Maria Luisa Buccianti rispecchia
mettendo a fuoco l’estremità delle gambe e un gomitolo che assume dimensioni mitiche..
El año pasado, entonces, marcaba el problema de la “crisis” de lectura de tales obras, comparandolas
con las busquedas artisticas occidentales del XX y XXI siglo: una crisis que hay que entender, ante
que todo, como un “poner en discusión nuestros parametros” frente a los lenguajes bolivianos,
argentinos, chilenos, peruvianos, pero también como necesidad positiva de encontrar campos de
encuentro y diálogo.
Foucault si domandava se la vita di ogni persona non potesse essere considerata un’opera d’arte. Noi
-;/.3+68 .3 <I 9/; 35 <>8 -+;+==/;/ /?85>=3?8 / -87=/<=>+5/ 9/; 5+ <>+ =/7./7C+ +5 <36,853-8 / +55+
metafora, per i collegamenti che sempre rimandano a un altro momento, a un altro tema.. e per molte
altre ragioni. Lo spazio urbano è un contesto sempre opportunamente mitico. Sappiamo che creando,
creiamo noi stesssi, e ci rendiamo delle persone migliori.. per questa ragione Baudlaire si è preoccupato
della città e della condizione umana nella città stessa, lo stato delle persone che la popolano. Per questa
ragione, l’opzione radicale per la quale estraeva dalla città gli elementi necessari per la sua creazione.
Perchè le città non sono altro che l’accumularsi di successivi strati creativi, vitali.. e da una certaprospettiva,
G5I.8?/5+?3=+T2+5>818U<3<=;>==>;+.3?/7=+1/86/=;3+6/7=;/.+>7W+5=;+9;8<9/==3?+G5I.8?/5+
vita “si sviluppa” attivamente, dalla storia macro e micro..
Gli artisti dei Centri del Sud cercano i racconti quotidiani che narrano chi siamo. Esponendo, ci
esponiamo ed esponiamo i nostri territori, interiori ed esterni, senza ostentazioni. Ci riscopriamo
nelle città e nelle regioni al di fuori del nostro contesto locale. Intendiamo quindi la Città- costruita
proprio da queste piccole storie – come cornice principale di creazione, permettendo che si crei di
9/;<G869;/7.3+68-2/3<>835363=3<878378<=;3/-2/783<=/<<353./X73+68#>9/;+;53;3./X73;53
reinventarli è un obbligo per “aprire le strade del possibile contro le direzioni proibite”, come dicevano
7/56+1138./5V+0X7-2GT35=/698./55/-353/13/;3=8;73U/T6+7.+;/+55+6/;.+5+0/53-3=EU+9;/7.8
la nostra mente.
Fernando García Barros
Director proyecto mARTadero
56
28
Sección Internacional
Cuando, el año pasado, me pidieron introducir las obras realizadas por los artistas seleccionados
por el Proyecto mARTadero, intenté analizarlas través de una comparación con la inconografía y las
68.+53.+./<7+;;+=3?+<8--3./7=+5/<-87/5X7././<=+-+;-87-87-3/7-3+58<5H63=/<:>/-+.+>78
de nosotros tiene en la análisis de los lenguajes artísticos que pertenecen a otros ámbitos culturales.
853?3+/578;=/./;1/7=37+/5<>;./5 /;MB/578;=/./5235//<=D7./X73.8</7/5-87=/A=8./5
Premio Internazionale Bice Bugatti-Giovanni Segantini –que para el trecer año seguido hospeda
esta importante sección curada por Fernando García Barros- “Territorios del Sur”: moviendo el axis
1/81;+X-8/23<=K;3-8</6>/?/758<9+;+6/=;8<->5=>;+5/<B-+6,3+758<4>3-38</<=/=3-8<
8B 6/ 1><=+;H+ /69/C+; ./<./ 5+< ;/Y/A387/< ./ +;-3+ +;;8< =3=>5+.+< “Ideas en migración o
Territorio Cultural –Centros del Sur: una región en movimiento”, en particular entiendo focalizarme sobre el
piensamiento que abre el discurso: “el espacio del artista no está contenido dentro de los limites del marco, sino
entre las fronteras de su visión”.
Observando desde esta perspectiva, las diez obras realizadas por los artistas de la sección “Territorios
del Sur” , hay diez diferentes maneras de contar el espacio: del artista y del hombre que ha realizado la
obra, de la historia y del lugar donde la obra ha sido realizada;; el espacio de la visión que se compara
con lo de la creación;; en los territorios intersticiales, en el in-between que se posiciona entre lo que
?/68< B 58 :>/ 5//68< /< /7=87-/< 98<3,5/ 3./7=3X-+; /<+ C87+ 6/.3+7+ /</ -+698 37/A958;+.8
donde se encuentran culturas en aparencia diferentes, aterrizando en las islas de la mitología eterna y
de las imágenes arquetípicas.
Es aqui que se forma el concepto de espacio: la raíz “espa-”, como sugiere la etimología del término,
contiene la idea de ampliar, de “ir hacia” y “extender”, de jalar hacia si mismo y romper;; espacio
también entendido como lugar o tiempo que se encuentra entre dos términos, espacio como capacidad
de contener objetos y cuerpos. Espacio individual y espacio colectivo. Espacio del cuento y espacio del
silencio. Espacios interiores y espacios exteriores;; entre proyección y defensa de los espacios del alma
y del sentir, el artista elige y delimíta su propio espacio de acción, gracias a obras que seria reductivo
X4+; /7 >7+ 3./+ ./ /<9+-38 S 8 6/48; ./ =/;;3=8;38 S 1/7/;+56/7=/ ;/-87.>-3,5/ +5 #>; 6/;3-+
Entonces la necesidad de hablar de “Territorios del Sur” a los cuales pueden corresponder diferentes
resultados creativos que nos imponen, ante que todo, hacer espacio a una diferente concepción del
atre, como la que viene de otros continentes, desde tierras lejanas por historia y cultura, por eventos
sociales y políticos.
Hablar de un genérico concepto de “arte suramericana” contemporáneo sería como hablar de una
“arte europea”, sin distinuguir las particularidades y los aportes de cada País. Aunque aparezca
+<>63.+ =+5 /<9/-3X-+-3K7 2+7 2+,3.8 .30/;/7=/< /A98<3-387/< B 5/-=>;+< :>/ 2+7 37=/;9;/=+.8 ./
manera simplista el arte contemporáneo de la America Latina como un arte politica, empreñada
29
57
de ansiedades revolucionarias y inspiraciones rebeldes, caracterizada por la necesidad de comunicar
su propia complejidad mezclando juntos la persistencia de los acontecimientos históricos con los
espacios del sueño y del cuento.
Si bien es cierto que estas pueden ser componentes de la creatividad suramericana es pero necesario
y más interesante probar a leer cada singulo trabajo, empezando tal vez por el concepto mismo de
T/<9+-38U/5+,8;+.898;+;-H++;;8<-875+X7+53.+../3./7=3X-+;58</5/6/7=8<-87<=3=>=3?8<B
fundantes de cada una de las diez obras seleccionadas, en la busqueda de espacios abiertos al diálogo
con el otro, con el espectador, y a la vez de espacios privados, donde queda protegida la historia íntima
e individual del artista.
+<8,;+<./5"("#B./%[#"#"%#$/531/7;/<9/-=3?+6/7=//5<3178
y la materia para comunicar, en ambos casos, la sensación ligada a un lugar oscuro. En el trabajo del
argentino Arias, Afuera está oscuro, el espacio se delinea por el contraste entre interior – el lugar íntimo
del sentir, el alma desde la cual se observan las cosas – y exterior –el espacio desconocido y oscuro.
Así también los signos plasticos negros y grises que se destacan como gestos primordiales sobre el
;848./5+<>9/;X-3/37.H-+7=;+?F<./5-87=;+<=//7=;/58<.30/;/7=/<-+698<.30/;/7=/<73?/5/<./
profundidad espacial: afuera es la sombra, el oscuro, tal vez el vacío. El signo sigue el sentimiento, el
gesto repite la emoción del artista que, de hecho, pone en marcha la composición. Íntimo y público,
interior y exterior son remodelados en un líquido amniótico que recuerda una tierra de origen, en la
Marea Negra de Soria Justo.
Tras manchas relucientes y grumos de pintura opacos, las evoluciones elipticas y circulares creadas
por el lenguaje del artista peruviano parecen querer evocar un mundo embrional, o un caos inicial,
que puede ser interior o colectivo. La Marea Negra se descompone y se concentra en el espacio de la
8,;+B;/<9/-=8+5+-8698<3-3K7-87<=;>3.+/7=;/58<-87X7/<./5+=/5+98;;3+<+:>35+937=>;+</
derrite siguiendo más allá, superando los límites de un espacio acuático y arquetípico.
Un espacio que se condensa en los hilos de la lana que compone la obra Ultramar – k’isa Larama de la
,853?3+7+#""%(+-8698<3-3K7;/?/5+>7+0>/;=//5/?+-3K7-87<=;>-=3?3<=+
estructuras cilíndricas de diferentes tamaños y longitudes están yuxtapuestas para crear una escultura
de varias dimensiones. El tejido, hilado y tratado con procedimientos tradicionales, como especifíca
el título de la obra, revela la atención del artista, una mujer, en los espacios íntimos que el trabajo de
tejer reservaba a la esfera feminina: no solo suramericana, sino también occidental y europea.
Entonces bien, ahora contenido en el recuerdo de un trabajo antiguo, el punto de encuentro entre
culturas diferentes, entre espacios de sabiduría, donde la identidad feminina podía reconocerse y
protegerse. La obra cuenta el espacio marino, intentando, en las diferentes gradaciones cromaticas,
trazar la variedad de las olas y de las profundidades: el mar, otro arquetipo y mito de las orígenes es
/5/<9+-38<8,;//5->+5=+6,3F7")"%)+;1/7=37+/5+,8;+>7+8,;+./=398X1>;+=3?8
Yo nunca vi el mar (Martina en el rio): con un lenguaje de colores ácidos, calibrado en las tonalidades de
los azules y de los verdes, la artista lamenta una falta, la del mar, expresada todavia través de una
36+1/7937=+.+/75+0;H+1+6+-;86+=3-+;/-87.>-3,5/+>7/<-/7+;387/8989./1;DX-8./?3J/=+
. El espacio es la aunsencia y del deseo: Martina está en la playa y la artista dice que nunca ha ido, o a
lo mejor la imagen visualiza un sueño compartido entre Martina y la artista?
La tramas de otro espacio privado son simbolicamente visualizadas en la bola de lana colorada que
se encuentra en la mesa de la obra Manejo, de MARIA LAURA BUCCIANTI. La artista argentina,
elijiendo una perspectiva desde harriba hacia abajo, describe dos cuerpos tumbados en un espacio
íntimo, quizás una habitación, mientras que una serie de objetos parecen engullidos por la mesa azul,
58
30
que incluye brazos, piernas, manos y pies: celulares, colga-ropa, lata, ojos, zapatos de niño, tal vez una
corona juguete. La imágen surreal recurre los territorios del sueño y de la pesadilla, en una atmósfera
<><9/7.3.+B9;823,3.+-868/51/<=8./5+X1>;++5+./;/-2++->B+?3<3K7-87.>-/+5;/->;;3.8
del hilo del estambre.
Espacios surreales y oníricos aparecen visualizados en la obra de NIVARDO TORRICO, nacido en
Tarija, Bolivia, que vive en Bergamo: un curioso pajaro con alas mecanicas vuela sobre raros objetos
de cabeza casi circular, con agujeros al centro como si tuvieran ojos vacíos: parecen habitantes de una
tierra desconocida, dirigidos hacia un horizonte que no se les permite ver a los espectadores. El tema
de viaje está presente también en la obra de ANDRÉS JUSTINIANO SIERRA, argentino, que nos
saluda con las palabras Chau, gracias por todo, desde una ciudad espectral o galáctica, apenas visbile en
el fondo, atravesado por el vuelo de un avión y por una curiosa elipses lunar.
Fragmentos visuales de un Universo, también originarios de lugares oníricos e inquietantes, son visualizados
98; "b ""Z) :>/ ./-5+;+ B+ /7 /5 =3=>58 <> 9;893+ ;/<987<+,353.+. /7
la elección de la selección de fragmentos. En un esfuerzo de recoletar y ordenar signos, objetos,
imágenes y trazas de estos universos magmáticos, el artista opta por la polifonía de materiales y
elementos compositivos, asignando a los singulos cuadros diversamente conectados y comunicantes
entre ellos, la tarea de visualizar, cuadro tras cuadro, un nuevo big-bang de inconos y mensajes que, a
58-87=;+;38</.35>B/7/75+937=>;+./"##"(
Se llama Territorio libre y se concentra en la parte central, torso y piernas, de un trabajador, posiblemente
un minero: son conocidos los enfrentamientos, también actuales, entre los bolivianos y el gobierno,
a causa de las condiciones del trabajo y de la pobreza del lugar. Si el arte debe hacerse cargo de la
sociedad en la que se desarrolla, el Territorio libre de Mamani aparece ser la pared sobre la cual quedan
las huellas de un paso humano, un territorio para re-escribir con las manos libres de los instrumentos
con los cuales se trabaja duro sin obtener necesarios soportes.
Es el cuerpo que se convierte en el espacio, la piel que se hace tierra sobre la cual los signos de un
acoetecimiento individual y de la historia colectiva se vuelven Cicatrices que no se boran, en la obra de
GUNNAR A. QUISPE SANJINES, boliviano de Potosí, la única ciudad americana citada en el Don
Quijote, por la riqueza mineral de su tierra, proveedora de la plata española. Las cicatrises que no pueden
ser olvidadas son entonces las de la explotación sufrida por los Indios durante el reino de Francisco
de Toledo, cuando miles de ellos morían en las minas: aun hoy, las precarias condiciones laborales
y la falta de medidas de protección determina una baja espectativa de vida de los mineros que solo
55/1++58<
+J8<;/+,;3/7.85+<.>;+<-3-+=;3</<37Y313.+<98;5+23<=8;3+75+8,;+./!%# SANJINES, un antiguo habitante, con la cara pintada, agarra los simulacros de su creencia y nos
observa. Desde un espacio oscuro, desde la noche de la memoria, el hombre nos mira, entregadonos
toda su historia, tatuada en su cara. Regresan en la miente las letras líricas de Jorge Luis Borges, en el
Elogio de la sombra, donde el grande escritor argentino evocaba, línea tras línea, la presencia carnal de
los recuerdos, la cara de la vejez y el destino de las cosas que han llenado su espacio.
Así parece también hacer el personaje que sale del vacio negro de esta ultima obra: el espacio del
+;=/</-87?3/;=/+<3/7/55>1+;.87./=;+9+<+;58<5363=/<B58<-87X7/<1/81;+X-8<9853=3-8<<8-38
culturales, pero también la tierra donde cultivar y proteger nuestra creativa individualidad.
31
59
“(…)Esta penumbra es lenta y no duele;;
6$'!$"%
y se parece a la eternidad.
Mis amigos no tienen cara,
las mujeres son lo que fueron hace ya tantos años,
las esquinas pueden ser otras,
no hay letras en las páginas de los libros.
Todo esto debería atemorizarme,
pero es una dulzura, un regreso.
De las generaciones de los textos que hay en la tierra
sólo habré leído unos pocos,
los que sigo leyendo en la memoria,
leyendo y transformando.
Del Sur, del Este, del Oeste, del Norte,
convergen los caminos que me han traído
a mi secreto centro.
Esos caminos fueron ecos y pasos,
mujeres, hombres, agonías, resurrecciones,
días y noches,
entresueños y sueños,
-5"##'!
y de los ayeres del mundo,
(... )
Ahora puedo olvidarlas. Llego a mi centro,
a mi álgebra y mi clave,
a mi espejo.
Pronto sabré quién soy.”
PREMIO BICE BUGATTI -­ GIOVANNI SEGANTINI 2011
Sezione internazionale
Lettura critica delle opere
Quando, lo scorso anno, mi fu chiesto di introdurre le opere realizzate dagli artisti del Proyecto
6"$+./;8+?/?8-/;-+=8.3+7+53CC+;5/+==;+?/;<8>7-870;87=8-875+78<=;+3-8781;+X+/5/78<=;/
68.+53=E7+;;+=3?/8--3./7=+53+5X7/.3<8==8537/+;/-87+7-8;+93N9/;/7=8;3+-87<+9/?85/CC+35363=3
che ciascuno di noi ha nell’analisi di linguaggi artistici appartenenti ad altri ambienti culturali.
+ 853?3+ 35 78;. ./55W;1/7=37+ 35 <>. ./5 /;N / 35 78;. ./5 35/ <878 787 + -+<8 ./X73=3 7/5
contesto del Premio Internazionale Bice Bugatti-Giovanni Segantini che per il terzo anno ospita
questa importante sezione curata da Fernando Garcia Barros, “Territori del Sud”: spostando l’asse
1/81;+X-8/<=8;3-8<3<98<=+7839+;+6/=;3->5=>;+53/6>=+78313>.3C3/<=/=3-3
L’anno scorso quindi accentuavo il problema della “crisi” di lettura di tali opere confrontandole con
le ricerche artistiche occidentali del XX e del XXI secolo: una crisi da intendersi, innanzitutto, come
messa in dubbio dei nostri parametri di fronte ai linguaggi boliviani, argentini, cileni, peruviani, ma
anche come positiva necessità di trovare terreni comuni di confronto e di fertile dialogo.
113 63 93+-/;/,,/ 37?/-/ 9+;=3;/ .+55/ ;3Y/<<3873 .3 +;-3+ +;;8< 37=3=85+=/ “Idee in migrazione o
Territorio Culturale – Centri del Sud: una regione in movimento”, in particolar modo focalizzandomi sul
pensiero con il quale apre il discorso: “lo spazio dell’artista non è contenuto dentro i limiti della cornice, ma tra
le frontiere della sua visione”.
Osservandole da questa prospettiva, le dieci opere realizzate dai dieci artisti della sezione “Territori
del Sud” sono, innanzitutto, dieci diversi modi di raccontare lo spazio: dell’artista e dell’uomo che
ha fatto l’opera, della storia e del luogo in cui l’opera è stata realizzata;; lo spazio della visione si
confronta con quello della creazione;; nei territori interstiziali, nell’in-between che si colloca tra ciò che
vediamo e ciò che leggiamo, è allora possibile rintracciare quella zona di mezzo, quel terreno ancora
inesplorato dove si incontrano tra loro culture apparentemente diverse, approdando alle isole delle
eterne mitologie e delle immagini archetipiche.
Ilaria Bignotti, 21 agosto 2011
È qui che si forma anche il concetto di spazio: la cui radice spa-, come ci suggerisce l’etimologia
del termine, contiene l’idea di stendere ed estendere, di spingersi verso e di tendere a, di tirare a sé
e di strappare;; spazio anche come luogo o tempo che sta tra due termini, spazio come capacità di
contenere oggetti e corpi. Spazio individuale e spazio collettivo. Spazio del racconto e spazio del
silenzio. Spazi interni e spazi esterni;; tra proiezione e difesa degli spazi dell’anima e del sentire, l’artista
sceglie e delimita il proprio spazio d’azione, grazie ad opere che sarebbe davvero riduttivo collocare
in una idea di spazio – o meglio di territorio – generalmente ascrivibile al Sud America. Ecco allora
la necessità di parlare di “Territori del Sud”, ai quali cor-rispondono i diversi risultati creativi che ci
impongono, innanzitutto, di fare spazio ad una diversa concezione dell’arte, qual è quella proveniente
da altri continenti, da terre lontane per storia e per cultura, per vicende sociali e politiche.
Parlare di una generica arte sudamericana contemporanea sarebbe come parlare di un’arte europea,
</7C+.3<=371>/;/5/<9/-3X-3=E/153+998;=3.38173 +/<//7-2F+99+3+<-87=+=+=+5/+778=+C387/
sono state diverse, anche recenti, le mostre e le letture che hanno interpretato semplicisticamente
l’arte contemporanea dell’America Latina come un’arte politica, impregnata di ansie rivoluzionarie e
.3+0Y+=3;3,/553-+;+==/;3CC+=+.+55+7/-/<<3=E.3-86>73-+;/5+9;89;3+-8695/<<3=E087./7.837<3/6/
la persistenza delle vicende storiche con gli spazi del sogno e del racconto.
60
33
61
Se queste possono certo essere componenti della creatività sudamericana, è però necessario e più
interessante provare a leggere ogni singolo lavoro, magari partendo proprio da quel concetto di
<9+C38/5+,8;+=8.++;-3++;;8<+5X7/.3;37=;+--3+;/153/5/6/7=3-8<=3=>=3?3/98;=+7=3.3-3+<->7+
delle dieci opere selezionate, alla ricerca di spazi aperti al dialogo con l’altro, con lo spettatore, e di
spazi privati dove invece è protetta la storia intima e individuale dell’artista.
/89/;/.3"("#/.3%%#[#"#"%#$<-/51878;3<9/==3?+6/7=/35</178
e la materia per comunicare, in entrambi i casi, la sensazione legata ad un luogo oscuro. Nell’opera
dell’argentino Arias, Afuera está oscuro, lo spazio si delinea per il contrasto tra interno – il luogo intimo del
</7=3;/5W+736+.+55+:>+5/8<</;?+;/5/-8</S/./<=/;78S58<9+C38369;/-3<+=8/8<->;88<I+7-2/
3</17395+<=3-37/;3/1;313-2/<3<=+153+78-86/1/<=39;368;.3+53<>5;8<<8./55+<>9/;X-3/37.3-+78
attraverso il contrasto tra le diverse campiture, diversi piani di profondità spaziale: fuori è l’ombra, il
buio, forse il vuoto. Il segno segue il senso, il gesto ripete l’emozione dell’artista che, appunto, mette
in moto la composizione. Intimo e pubblico, interno ed esterno sono invece rimescolati, in un liquido
amniotico memore di una terra delle origini, nella Marea Negra di Soria Justo. Tra macchie rilucenti
e grumi opachi pittorici, le evoluzioni ellittiche e circolari create dal linguaggio dell’artista peruviano
paiono voler evocare un mondo embrionale, o un iniziale caos che può essere interiore o collettivo. La
Marea Negra si scompone e addensa nello spazio dell’opera e, rispetto alla composizione comunque
-8<=;>3=+/7=;83-87X73./55+=/5+.+;3+<:>35+93==>;+<3.3<-38153/9;8</1>/7.85+<>+-85+=+85=;/3
margini, travalicando i limiti di uno spazio acquoreo e archetipale. Uno spazio che invece si condensa
7/3X53-+713+7=3./55+5+7+-2/-86987/5W89/;+Ultramar – k’isa Larama della boliviana SANDRA
"%(+-8698<3C387/;3?/5+>7+08;=/+<-/7./7C+-8<=;>==3?3<=+<=;>==>;/-3537.;3-2/.3
diverse dimensioni e lunghezze sono tra loro accostate a creare una scultura di dimensioni differenti.
5=/<<>=8=;+==+=8/X5+=8-879;8-/.36/7=3=;+.3C387+53-86/<9/-3X-+5+.3.+<-+53+./55W89/;+;3?/5+
l’attenzione dell’artista, una donna, agli spazi intimi che il lavoro della tessitura riservava alla sfera
femminile: non solo sudamericana, ma anche occidentale ed europea. Ecco allora, racchiuso nel
ricordo di un mestiere antico, il punto d’incontro tra culture differenti, tra spazi sapienziali dove
l’identità femminile poteva riconoscersi e proteggersi. L’opera racconta lo spazio marino, provando
nelle diverse gradazioni cromatiche a rintracciarne la varietà delle onde e delle profondità: il mare,
altro archetipo e mito delle origini, è lo spazio sul quale anche MERCEDES RUIZ, argentina, elabora
>7W89/;+.+55W3693+7=8X1>;+=3?8Yo nunca vi el mar (Martina en el rio): con un linguaggio dai colori acidi,
calibrato sulle tonalità dei blu e dei verdi, l’artista dichiara una mancanza, quella del mare, resa tuttavia
possibile attraverso l’immagine dipinta nella fredda gamma cromatica, ascrivibile a uno scenario neo989.+1;+X-8.+0>6/==88<9+C38G:>/558./55W+<</7C+/./5./<3./;38+;=37+G<>55+<93+113+/
l’artista dice di non esservi mai andata: oppure l’immagine visualizza un sogno che accomuna Martina
e l’artista?
Le trame di un altro spazio privato sono simbolicamente visualizzate dal grande gomitolo di lana
colorata che campeggia sul tavolo dell’opera Manejo, di MARIA LAURA BUCCIANTI. L’artista
argentina, scegliendo una prospettiva dall’alto, descrive due corpi sdraiati in uno spazio intimo, forse
una camera, mentre una serie di oggetti paiono fagocitati dal tavolo blu che ospita braccia e gambe,
mani e piedi: cellulari, appendiabiti, lattine, occhi, scarpe da bambino, forse una corona giocattolo.
L’immagine surreale percorre i territori del sogno e dell’incubo, in un’atmosfera sospesa e proibita,
-86/351/<=8./55+X1>;++./<=;++55+->3?3<387/-87.>-/+7-2/359/;-8;<8./5X58./51863=858
Spazi surreali e onirici sono visualizzati dall’opera di Nivardo Torrico, originario di Tarija, in Bolivia,
ma residente a Bergamo: un curioso uccello dalle ali meccaniche vola su un dispiegarsi di strani
oggetti dalla testa vagamente circolare, bucati al centro come se avessero grandi occhi cavi: sembrano
abitanti di una terra sconosciuta, tesi verso un orizzonte che a noi spettatori non è concesso vedere. Il
tema del viaggio è presente anche nell’opera di ANDRÉS JUSTINIANO SIERRA, argentino, che ci
62
34
saluta dicendo Chau, gracias por todo, partendo da una città spettrale o galattica appena accennata sullo
sfondo, solcata dal volo di un aeroplano e di una curiosa ellissi lunare.
Fragmentos visuales de un Universo, anch’essi provenienti da luoghi onirici ed inquietanti, sono visualizzati
.+"b""Z)-2/.3-23+;+X7.+5=3=8585+9;89;3+;/<987<+,353=E7/55+<-/5=+
e nella selezione di tali frammenti. Nello sforzo di raccogliere e ordinare segni, oggetti, immagini e
tracce di questi universi magmatici, l’artista sceglie la polifonia di materiali e di elementi compositivi,
+0X.+7.8 + <371853 ;3:>+.;3 .3?/;<+6/7=/ -855/1+=3 / .3+581+7=3 =;+ 58;8 35 -8693=8 .3 ?3<>+53CC+;/
frame dopo frame, un nuovo big-bang di icone e messaggi che invece si stemperano nel dipinto
.3"##"(#337=3=85+Territorio libre e inquadra la parte centrale, busto e gambe, di
un lavoratore, forse un minatore: noti sono gli scontri, anche recenti, dei boliviani con il governo,
a causa delle dure condizioni lavorative e della povertà del luogo. Se l’arte deve farsi carico della
società in cui vive, il Territorio libero di Mamani pare allora essere quel muro sul quale restano le tracce
di un passaggio umano, un territorio da ri-scrivere con le mani libere dai mezzi con i quali si lavora
duramente senza ottenere i necessari sostegni.
È il corpo a diventare spazio, la pelle a farsi terreno sul quale i segni della vicenda individuale e della
storia collettiva diventano Cicatrices que no se borran, nell’opera di GUNNAR A. QUISPE SANJINES,
boliviano di Potosí, unica città americana citata nel Don Chisciotte per la ricchezza mineraria della terra,
fornitrice dell’argento spagnolo. Le cicatrici che non possono essere dimenticate sono allora quelle
dello sfruttamento disumano subito dagli Indios durante il regno di Francisco de Toledo, quando a
migliaia morivano nelle miniere: ancor oggi, le precarie condizioni lavorative e la carenza di elementari
misure protettive determinano la bassa aspettativa di vita dei minatori che arrivano mediamente ai 40
+773;3778?+7.85/.>;/-3-+=;3-337Y3==/.+55+<=8;3+/55W89/;+.3!%# ##>7+7=3-8
abitante, dal volto dipinto, regge i simulacri del suo credo e ci osserva. Da uno spazio oscuro, dalla
notte della memoria, l’uomo ci osserva, consegnandoci la sua storia, tatuata sul suo volto. Tornano
+55+6/7=/5/53;3-2/9+;85/.38;1/>3<8;1/<+0X.+=/+55WElogio dell’ombra dove il grande scrittore
argentino evocava, riga dopo riga, la carnale presenza dei ricordi, il volto della vecchiaia e il destino
delle cose che han colmato il suo spazio.
8<I9+;/+7-2/0+;/359/;<87+1138-2//<-/.+57/;8?>8=8.3:>/<=W>5=36+89/;+58<9+C38./55W+;=/
.3?/7=+-8<I355>81837->3=;+?+53-+;/5363=3/-87X731/81;+X-39853=3-3<8-38->5=>;+536++7-2/35
terreno dove coltivare, e proteggere, la nostra creativa individualità.
“(…) Questa penombra è lenta e non fa male;;
scorre per un mite pendio
e somiglia all’eterno.
Gli amici miei non hanno volto,
le donne son quello che furono in anni lontani,
i cantoni sono gli stessi ed altri,
non hanno lettere i fogli dei libri.
Dovrebbe impaurirmi tutto questo
e invece è una dolcezza, un ritornare.
Delle generazioni di testi che ha la terra
non ne avrò letti che alcuni,
quelli che leggo ancora nel ricordo,
che rileggo e trasformo.
Dal Sud, dall’Est, dal Nord e dall’Ovest
convergono le vie che mi han condotto
al mio centro segreto.
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63
Vie che furono già echi e passi,
donne, uomini, agonie e risorgere,
giorni con notti,
sogni e immagini del dormiveglia,
ogni minimo istante dello ieri
e degli ieri del mondo,
0""5"!!$#!
alla mia chiave, all’algebra,
al mio specchio.
Presto saprò chi sono.
PUENTES INVISBLES
De todos los cambios de lengua que debe enfrentar el viajero en tierras lejanas,
ninguno iguala al que le espera en la ciudad de Ipazia,
! $"!5!"!"""""0
Comprendí que debía liberarme de las imágenes que hasta entonces me
habían anunciado las cosas que buscaba: sólo entonces lograría entender el lenguaje de Ipazia.
Italo Calvino, Las ciudades invisibiles
Ilaria Bignotti, 21 agosto 2011
Cruzando las fronteras y cambiando el horizonte, los puntos cardinales, los espacios de referencia
físicos y mentales, varían el lenguaje y las cosas que éste nombra.
Ocurre un movimiento que pone en cuestión la relación entre los signos y los conceptos a esos destinados
por su cultura. El conocimiento de la persona oscila entre el “background” cultural que le pertenece a
F5/5;/<>5=+.8./55>1+;B/5=3/698/7:>/?3?/B5+<36D1/7/<B58<<3173X-+.8<37/<9/;+.8<</./<53C+
hacia una visión alternativa de la realidad que le rodea y hacia un nuevo sistema de comunicación.
Aquí, entonces, que el espacio en que el pensamiento se mueve crece, al igual que los caminos transitables,
fortaleciendo en la mente el privilegio de la duda y de la elección, de una pluralidad de visiones en las
que cada uno apela a su propia sensibilidad, el genius loci del medio ambiente en que vive, y todas esas
experiencias pueden alterar el centro de gravedad de sus ideas.
Es esencial que la visión del hombre se mantenga, por así decirlo, “multiocular”, y que base su
interpretación del mundo en la síntesis de muchos puntos de vista, rechazando una visión global única
de la dirección y la limitación de velocidad. De hecho, la creatividad no se puede atribuir a una sola
23<=8;3+B+>7+<85+-+=/18;H+78</9>/./5//;</1>79+;D6/=;8<X48<8<3695/6/7=/2+,3=>+5/<
La obra de arte actúa como una variable que escapa a cualquier forma o fórmula unívoca. Entre ella y
el observador se produce un tipo de reacción química cuyos componentes están en constante cambio
con resultados imprevedibles. El arte, como un poliedro cuyas caras son visibles con una secuencia de
68?363/7=8<;/:>3/;/>7/<9/-=+.8;-87>7+63;+.+B>7+6/7=/Y>3.+<98;58=+7=8-+9+C./?+;38<
73?/5/<./37=/;9;/=+-3K7/7/55+,/;37=8./<3178<B<3173X-+.8<98<3,5/<
Un intercambio que quiere ser a la vez artístico y cultural, como lo que ha sido realizado por el Bice
Bugatti Club (Nova Milanese, Italia) con el Proyecto mARTadero (Cochabamba, Bolivia), implica un
viaje que es a la vez físico y semántico. Las obras, enviadas desde los territorios del Sur (Bolivia, norte
de Argentina, sur de Perú y norte de Chile) a Italia y viceversa, llegan físicamente a un nuevo entorno
1/81;DX-8B->5=>;+5B+>7-K.318./37=/;9;/=+-3K7B./7+;;+=3?+.30/;/7=/
La imagen y el ojo. El lenguaje del arte y la valoración estética del espectador. Un encuentro cuyas
.3X->5=+./<<87377/1+,5/<98;58<5H63=/<369>/<=8<98;58<.3?/;<8<+7=/-/./7=/<23<=K;3-8</58;31/7
social y cultural, pero que no es necesario cancelar o restablecer. Porque el hombre no puede vivir en
un grado cero de conocimiento. Lo que el arte pide es la disposición a la dialéctica, una tensión viva
que pueda generar cortocircuitos que hagan perder el control de los sistemas convencionales para
generar otros nuevos. Cambian los signos, las formas y los conceptos, pero cada creación artística es
una historia del hombre y como tal pertenece a un universo arquetípico comun, una memoria colectiva
y original, un espacio compartido donde las múltiples interpretaciones utilizan códigos de expresión
diferentes, pero todos válidos.
64
37
65
El hombre, la naturaleza y el sentimiento. Los paisajes de Elena Strada, Franco Marrocco y
Alessandro Savelli roban a la naturaleza las sugerencias del color, un instrumento privilegiado de
investigación, para evocar los lugares del alma, devueltos a la lona través de las trazas, de los fragmentos
de sueños y de los recuerdos. Es el espacio de lo no dicho, la falta de conexión lógica desde el cual se
libera el vuelo poético. Es la luz melanconica de Adelanto del verano, el pensamiento que escribe en un
cielo suburbano, son las impresiones de los colores de la puesta del sol que persisten en el Cielo Nocturno
justo antes que lo oscuro hunda todo en un confuso abismo. Ut pictura poesis20 .
el difícil caminino del hombre para la búsqueda de la verdad. Del gran libro Los signos del tiempo es la
exégesis de una búsqueda espiritual dolorosa, teñida de rojo y negro, que caracteriza la vida del hombre
desde el principio. El lienzo, página sagrada, es el escenario de una lucha en la que el alma encuentra su
-+6378/7=;/5+<5D1;36+<B58<=8;6/7=8<->/<=387+7.85+ehdfg/5&/;,82/-281;DX-8:>/<>;1/./
un magma confuso, con la esperanza de encontrar respuestas al misterio de la vida . Un camino interior
doloroso representado por la pintura densa de Cesana, un esfuerzo que va más allá del tiempo de la
historia y de la memoria.
Elena Strada trata el lienzo como un diario intimo donde los signos, alternando la materia y la
transparencia, la libertad y el autocontrol, desenfocan las las formas negando la evidencia, volviednolas
37/<=+,5/</37-/;=+<#8758/53637+.858<<>/J8<85?3.+.8<:>/<+5/7+5+<>9/;X-3/98;>7686/7=8B
se hunden de nuevo en el sótano del ego, antes de llegar a la visión clara de un día de verano. El artista
pinta el sentimiento agridulce de ausencia, el fracaso en lograr la plenitud y lo hace con una pintura cuyos
tonos cálidos, iluminados por ocasionales pinceladas blancas, parecen amenazados por las sombras que
pasan detrás de ellos. Un creciente abismo imparable que se traga los rojos, los rosas, los naranjas, los
beiges, y sus promesas tranquilizadoras. La abstracción se hace más intensa en Trayectorias – cielo de
periferia de Franco Marrocco cuya pintura lisa logra efectos de desvanecimiento. El material de pintura
-;86D=3-8</0>7./9+;+-87?/;=3;<//7>7985?8X78B/?+7/<-/7=/</=;+7<08;6+/7/5/<9+-3837X73=8
B9;363=3?8/55>1+;785>1+;./>7+C>5,;355+7=/(/7/<=/ultra-mar37X73=8/5286,;/./4+/5<3178
de su pasaje: un pincel de color rojo que cristaliza el gesto, de lo contrario destinado a perderse en el
curso de los acontecimientos. Es el testimonio de una existencia que se niega al olvido y con terquedad
B?+5/7=H++<317+>7;/<3.>8./<H63<68+5Y>4837.3<=37=8./=3/698
Pierantonio Verga también dirige su atención hacia lo íntimo y lo espiritual, que en este caso asume el
carácter de una espera. En Un hogar para los poetas aparecen el cielo, la tierra, dos árboles y dos montañas
donde en el punto de unión, se encuentra una casa, el hogar de los poetas, el refugio y la custodia segura
de las emociones. El poeta / artista es alguien que sabe escuchar un mensaje del cual ser profeta. Espera
con paciencia, olfatea el silencio en busca de una vibración posible. Las formas icónicas, que Verga
inmerge en una zona tranquila suspendida en el tiempo, construyen un espacio privado, oculto, que es
un lugar de conciencia, donde se mezclan el presente y los recuerdos. Aquí el poeta se retira, solo con
sí mismo, para defender sus ojos y su alma, que enérgicamente buscan el sentido y la magia más allá de
las apariencias.
Alessandro Savelli traza las coordenadas esenciales de un mapa celeste con unos pocos elementos
pictóricos. La estructura de composición ordenada por bandas paralelas separa in primis el mar y el cielo,
pero el rigor del sistema está interrumpido por destellos repentinos de luz y explosiones a través de las
nubes que, como ventanas, abren a la visión de un espacio distante, en otra parte, destino tan deseado
de este viaje por mar ideal. A ese mar conducen el deseo de un nuevo horizonte y la guia de la luna y las
estrellas, leitmotiv reales de la poética del artista. El viajero teme los peligros de la navegación y confía en
ellos dirigiendo la mirada hacia arriba, como lo sugiere la directriz vertical en el centro de la imagen. En
5+37X73.+../56+;B/5-3/58:>/</+?/-37+/75+8<->;3.+../5+78-2//5;/378./5+37./=/;637+-3K7
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de disolver, que este no sea más que un espejismo engañoso, un sueño con los ojos abiertos.
El viaje, el tiempo y la casa. La luna indica el camino al navegante en Cielo nocturno no es más que el
barco en el centro de la obra El viaje de Antonio Pizzolante<<>X-3/7=/>7-+6,38./9/;<9/-=3?+
La luna, el vehículo simbólico para las exploraciones fantásticas, se convierte en el barco, que aquí es el
6/.38./>7?3+4/6>-286D<-87-;/=8B;/+5<=8</6+73X/<=+98;5+/5/--3K7./5+>=8;:>/;/+53C+
su trabajo con el hierro, dando así al tacto una consistencia tridimensional que, literalmente, le da
cuerpo. El barco no se mueve el azul del mar, pero en la tierra marrón, una tierra cuya horizontalidad
se hace hincapié en el papel con fuerza. No es un viaje onírico entonces, pero absolutamente terreno.
Es la representación de la vida humana, el camino que cada uno de nosotros realiza en el tiempo y en
la historia en la busqueda de sí mismo y de su identidad. Las formas simples y arcaicas, el equilibrio
+,<85>=8./5+-8698<3-3K7:>/-87;318;.3<=;3,>B/55/78<B?+-H8<.+7+5+36+1/7B+<><3173X-+.8
un carácter sagrado con rasgos mitológicos.
El tema existencial que pertenece sin duda a Antonio Pizzolante es compartida con tonos muy
diferentes, por Angelo Cesana. Lejos de la ratio y del orden geométrico, el enfrenta con dramaticidad
20 Orazio en el Ars Poetica utiliza esta formula para indicar los vinculos entre las dos artes: poesia y pintura. 66
38
Mira a las máquinas célibes de Duchamp el extraño artilugio dunas surrealista del Juego surreal en duna
de oriente de Max Marra. Un mecanismo híbrido que la imaginación reúne en formas imposibles y la
que funciona según dinámicas desconocidas. Es el reino del absurdo, donde las leyes de la lógica no
hay, y todo es posible. Marra abre los ojos a una dimensión de sueño que lleva los colores y las formas
sinuosas de los desiertos de Oriente, un encanto que tiene la sensación de una memoria borrosa y
distorsionada, que se rompe en un sueño después de un largo letargo. El artista pone en marcha la
máquina del tiempo, la pintura ganó la tercera dimensión con un hinchazón parecido a un vientre, el
9+<+.8</?>/5?/0>=>;8/7/5/<9+-38B./<+X+7>/<=;+<9/;-/9-387/<
El alma y el cuerpo. El alma que toma el cuerpo para dar la visión de su sufrimiento. El alma dolida que
revela sus cicatrices talladaa en una maetria, trabajada con la fuerza del signo, legado del arte del grabado,
y sus resultados de pintura. Esto es lo que Alessandro Carozzi representa con rasgos expresionistas en
la obra Cuerpo Emocional. Una forma androide sin cara, sin identidad, sin color, que pone al descubierto
los signos y las heridas dejadas por los recuerdos y remordimientos, por los temores y los sentimientos
experimentados o eliminados. Los dos tonos blanco / negro, interrumpido ocasionalmente por las
salpicaduras de color marrón, evoca una sensación de privación y auto-anulación, lo que reduce el alma
del artista a un maniquí sin vida, sin pulso vital. Tal vez un descanso de sí mismo y del mundo antes de
empezar una nueva vida. Una etapa larval que no se olvida, que se mantiene dentro de cada uno, como
huella indeleble de nuestra alma herida.
En su Convivencias Andrea Cereda usa de materiales pobres, de recuperación y vuelve a trabajarlos:
hojas dobladas y luego cosidas, atacado por color óxido. El artista monta cada material en un cuerpo
más grande, resultado de la unión de tantas partes que se encuentran y se ajustan de acuerdo a una
nueva red de contactos y relaciones. Construye una composición equilibrada y racional, sin eliminar los
arañazos y rozaduras de los metales. Estos son los signos del tiempo y la experiencia que cada uno lleva
consigo y que el autor tiene la intención de respetar. Sólo de esta manera es posible crear una relación
entre pasado, presente y futuro, la convivencia entre lo que fue y lo que será. El material de desecho
en las manos del artista se convierte en algo distinto de sí mismo, preservando la historia singular y
/A=;+8;.37+;38:>//5=3/6982+6+;-+.8/7<><>9/;X-3/
La ciudad. Dónde se desarrolla la convivencia, donde las cosas suceden. Hábitat urbano y mecanizado
del hombre contemporáneo. Giovanni Cerri pinta un microcosmos brillante y algido en las paredes
39
67
donde el cemento y las paredes descascaradas de las zonas industriales contrastan con los colores vivos
y brillantes del cielo poblado por grúas y chimeneas, mensajeros cibernéticos de un nuevo mundos y
de una nueva civilización. A sironiana metafísica21 en versión pop, donde la quietud de la atmósfera
bloquea el dinamismo de Suburbia congelando, en una imagen clara y siniestra, la ansiedad frenética
.//.3X-+;/57>/?85+<85/.+.B5++53/7+-3K7./5286,;//7/<=/sub-urbs (sub-ciudad) geneticamente
68.3X-+.+
Ciudad de Pripyat de Tullio Forgione da un paso más, presentando el escenario apocalíptico de la ciudad
de Pripyat, Ucrania, abandonada en toda prisa en el 1986, tras el desastre de Chernobyl. Los residuos
nucleares, enterrados bajo montículos de tierra contaminada, destruyen la vida y el aire, que está viciado
B<808-+7=/-+;1+.8./9+;=H->5+<;+.3+-=3?+<:>/+=+-+7=8.+<5+<08;6+<./?3.+7+=>;+5B+;=3X-3+5
La corrosión causada por la atmósfera, representada a través de las capas de pintura, las manchas, los
arañazos y las coladas, es un agresión continua a la estructura interna de las cosas que, después de esta
tragedia, sufrió mutaciones irreversibles. El hombre se ha ido. Se fue del escenario de sus errores para
salvarse. Lo que queda son las ruinas de Pripyat, una ciudad fantasma situada en un tiempo suspendido,
en el silencio eterno de la muerte. En lo alto, en el cielo oxidado de estos sitios, sin embargo, aparece
una grieta, la posibilidad de un destino diferente. La naturaleza, ofendida y distorsionada, resiste y, con
tenacidad, va a generar una nueva vida.
La historia y la sociedad. Los colores alegres, el dibujos infantil, las formas que hacen un guiño al arte
callejero y al art-bru son el lenguaje alegre elegido por el joven artista Marco La Rocca para evocar los
acontecimientos trágicos de la guerra del agua de Cochabamba en las cuatro obras tituladas la Guerra
de Joe. En abril de 2000, más de 600.000 personas salieron a las calles de Cochabamba, y marcharon en
contra del gobierno boliviano, pora que derogara la ley de privatización del agua. El enfrentamiento
con la policía duró varios días, tomando la forma de una dura guerrilla que terminó, después de que
el gobierno abolió la medida, con muchas detenciones, heridos y muertos. El tono poco convencional
con el que La Rocca representa un universo acuático habitado por animales extraños y coloridos, cuyos
cuerpos se asemejan a las texturas de las telas tradicionales de America Latina, así como las formas
+,>5=+.+<./58<?+<8<C8868;08<-87Y8;/<-87=;+<=+7-87/5-87=/73.8.;+6D=3-89;8?8-+7.8>7
efetco de extraño distanciamiento. El sufrimiento de Joe, que personifíca en la obra el pueblo boliviano,
se convierte en un símbolo positivo de la lucha por el bien común. Un ejemplo de rebelión contra un
poder político que se ha olvidado de su deber de trabajar para la res publica, el bien común. En una
sociedad donde los valores éticos y cívicos parecen olvidadas Claudio Borghi dedica un Monumento al
no se que y a casi nada. Un monumento, un recuerdo pero mas que todo una advertencia (del latin 9!,
recordar, advertir). Con ironía desencantada y amargura brillante, el escultor da forma al vacío de
valores y sentimientos que percibe a su rededor y lo vuelve tangible para todos. El artista, el verdadero,
mira más allá de las apariencias y llama a las cosas con su nombre. Sólo así es posible aportar al cambio.
No hay entusiasmo expresivo en la escultura de expresión de Borghi. El acero corten toma formas
simples y regulares, medidas, dinamizadas por un movimiento oblicuo y de forma espiral, que en la
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silenciosa, la mirada aguda y penetrante.
Alessia Barzaghi
12 septiembre de 2011
21 Mario Sironi (1883-­1961), pintor italiano que desarrolla su trabajo en el “Movimiento del Novecientos” milanese (años ’20), conocido por su paisajes urbanos y sus periferias caracterizadas por tonos oscuros y brumosos.
68
40
PONTI INVISIBILI
Di tutti i cambiamenti di lingua che deve affrontare il viaggiatore in terre lontane, nessuno uguaglia quello che lo
attende nella città di Ipazia, perchè non riguarda le parole ma le cose. (…) Capii che dovevo liberarmi dalle
5 $4%%$#"!%"!"!!$"##!$
Ipazia.
Italo Calvino, Le città invisibili
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o mentali, variano il linguaggio e le cose che esso nomina. Avviene uno spostamento che mette
in discussione i legami tra i segni e i concetti destinati loro da ciascuna cultura. La conoscenza
dell’individuo oscilla tra il background culturale che gli appartiene, frutto del luogo e del tempo in
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circonda e verso un nuovo impianto comunicativo.
Ecco allora che lo spazio in cui si muove il pensiero si amplia, e con esso le strade percorribili,
rafforzando nell’intelletto il privilegio del dubbio e della scelta, di una pluralità di visioni in cui
ciascuno fa appello alla sua personale sensibilità, al genius loci dell’ambiente in cui vive, e a tutte quelle
esperienze in grado di alterare il baricentro delle sue idee.
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sguardo globale dalla direzione unica e limitante. La creatività infatti non è ascrivibile ad un’unica
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L’opera d’arte si comporta come una variabile che si sottrae a qualsiasi forma o formula univoca. Tra
essa e l’osservatore avviene una sorta di reazione chimica i cui componenti mutano costantemente
con risultati imprevedibili. L’arte, come un poliedro le cui facce sono visibili con un movimento in
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5/==>;+7/55+,3;37=8.3</173/<3173X-+=398<<3,353
Uno scambio che vuole essere insieme artistico e culturale, come quello intrapreso dal Bice Bugatti
Club (Nova Milanese, Italia) con il Proyecto mARTadero (Cochabamba, Bolivia), implica quindi un
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L’immagine e l’occhio. Il linguaggio artistico e il giudizio estetico dello spettatore. Un incontro le cui
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dei quali tuttavia non è necessaria la cancellazione o il reset. L’uomo infatti non può vivere a un grado
zero di conoscenza. Quello che l’arte gli chiede è la disponibilità al confronto dialettico, una tensione
viva in grado di generare cortocircuti che mandino in tilt i sistemi convenzionali per generarne di
nuovi. Mutano i segni, le forme e i concetti, ma ogni creazione artistica è un racconto dell’uomo e
in quanto tale appartiene a un universo archetipico comune, una memoria collettiva e originaria, uno
spazio condiviso le cui molteplici chiavi di lettura si avvalgono di codici espressivi diversi ma tutti
validi.
L’uomo, la natura e il sentimento. I paesaggi di Elena Strada, Franco Marrocco e Alessandro
Savelli rubano alla natura le suggestioni del colore, strumento di indagine privilegiato, per evocare
i luoghi dell’anima, restituiti sulla tela attraverso tracce, brandelli di sogni e di memorie. È lo spazio
41
69
del non detto, dell’assenza di nesso logico da cui si libera il volo poetico. È la luce malinconica di un
Anticipo d’estate, il pensiero che scrive su un cielo di periferia, sono le impressioni residue dei colori del
tramonto che persistono nel Cielo notturno un attimo prima che il buio immerga ogni cosa in un abisso
indistinto. Ut pictura poesis22 .
Elena Strada tratta la tela come un diario intimo dove i segni, in un’alternanza di materia e trasparenze,
di libertà e autocontrollo, sfocano le forme negandone l’evidenza, rendendole instabili e incerte. Sono
35;368<<83<8173.36/7=3-+=3-2/+0X8;+7837<>9/;X-3/9/;>7686/7=8/<>,3=8<9;8087.+78.3
nuovo nei sotterranei dell’io, prima di raggiungere la visione limpida di un giorno d’estate. L’artista
dipinge quel sentimento dolce-amaro di assenza, quel mancato raggiungimento di pienezza e lo fa
con una pittura i cui i toni caldi, illuminati a tratti da pennellate bianche, sembrano minacciati da
zone d’ombra che incedono alle loro spalle. Una voragine in espansione inarrestabile che inghiotte
i rossi, i rosa, gli arancioni, i beige, e le loro rassicuranti promesse. L’astrazione si fa più intensa in
Traiettorie – cielo di periferia di Franco Marrocco la cui pittura levigata ottiene effetti di dissolvenza. La
6+=/;3+93==8;3-+.+55+-;863+.3;869/7=/<3<-38153/X78+.3?/7=+;/985?/;/<8==35//./?+7/<-/7=/<3
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oltre-mare senza limiti l’uomo lascia il segno del suo passaggio: una pennellata rossa che cristallizza
il gesto, destinato altrimenti a perdersi nel corso degli eventi. È la testimonianza di un’esistenza che
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Alessandro Savelli poi con pochi elementi pittorici traccia le coordinate essenziali di una mappa
celeste. La struttura compositiva ordinata per fasce parallele separa in primis mare e cielo, tuttavia il
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aprono alla visione uno spazio lontano, un altrove che è la meta tanto ambita di questo ideale viaggio
376+;/-87.>;;/X78+./<<835./<3./;38.3>78;3CC87=/7>8?8/5+1>3.+./55+5>7+/./55/<=/55/
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rivolgendo lo sguardo verso l’alto, come suggerito dalla direttrice verticale che l’autore fa partire
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;/178./55W37./=/;637+=/CC+<878 153>73-3<36,8530+6353+;3 /;3-878<-3,353->3+0X.+;<3"/<=+<858
un dubbio impossibile da sciogliere, che tutto questo altro non sia che un ingannevole miraggio, un
sogno ad occhi aperti.
Il viaggio, il tempo e la casa. La falce di luna che indica il percorso al navigante in Cielo notturno altro
non è che la barca al centro dell’opera Il viaggio di Antonio Pizzolante. Basta un rovesciamento
di prospettive. La luna, simbolico veicolo di esplorazioni fantastiche, diventa la barca che qui è il
mezzo per un viaggio assai più concreto e reale. Ce lo rivela la scelta dell’autore di realizzarla in ferro,
conferendole quindi una consistenza tattile e tridimensionale che, letteralmente, le dà corpo. E ancora
l’imbarcazione non si muove sul blu del mare ma sui bruni della terra, una terra la cui orizzontalità è
sottolineata sulla carta con forza. Non un itinerario onirico dunque, ma assolutamente terreno. È la
rappresentazione della vita dell’uomo, del viaggio che ciascuno di noi percorre nel tempo e nella storia
alla ricerca di sé e della sua identità. Le forme semplici e arcaiche, l’assoluto equilibrio compositivo
-2/-87;318;/.3<=;3,>3<-/93/73/?>8=3-870/;3<-878+55W366+137//+5<>8<3173X-+=8>7+9;8087.+
sacralità dai tratti mitici. La tematica esistenziale che indubbiamente appartiene ad Antonio Pizzolante
è condivisa, con toni ben diversi, da Angelo Cesana. Lontano dalla ratio e dall’ordine geometrico,
/153+00;87=+-87.;+66+=3-3=E35.30X-35/-+66378./55W>868+55+;3-/;-+./55+?/;3=EDal grande libro
I segni del tempo è l’esegesi di una ricerca spirituale sofferta, tinta di rosso e di nero, che caratterizza
5+ ?3=+ ./55W>868 X7 .+55/ 8;31373 + =/5+ 9+137+ <+-;+ G =/+=;8 .3 >7+ 58==+ 37 ->3 5W+736+ <3 0+
strada tra lacerazioni e tormenti, interrogando il <?;=>35&/;,8;/<8</1781;+X-8-2//6/;1/.+
un magma indistinto, nella speranza di trovare risposte al mistero della vita. Un angoscioso percorso
22 Orazio nell’Ars Poetica usa questa formula per indicare i legami tra le due arti: poesia e pittura.
70
42
interiore quello incarnato dalla pittura densa di Cesana, uno sforzo oltre il tempo della storia e della
memoria. Anche Pierantonio Verga rivolge la sua attenzione alla dimensione intima e spirituale, che
assume però il carattere di un’attesa. In Una casa per poeti compaiono il cielo, la terra, due alberi e due
montagne al cui punto di incontro si erge una casa, la dimora dei poeti, rifugio protetto e custodia
di emozioni. Il poeta/artista è colui che sa rimanere in ascolto di un messaggio di cui farsi profeta.
<9/==+-879+C3/7C+X>=+35<35/7C38+55+;3-/;-+.3>7+?3,;+C387/98<<3,35//08;6/3-873-2/-2/
Verga immerge in una quiete sospesa nel tempo costruiscono uno spazio privato, nascosto, che è
luogo della coscienza, dove il presente e i ricordi si mescolano. Qui il poeta si ritira, solo, a difendere
il suo sguardo e la sua anima, che strenuamente cercano il senso e la magia al di là di ogni apparenza.
Guarda forse alle macchine celibi duchampiane lo strano congegno del Gioco surreale in duna d’oriente
di Max Marra. Un meccanismo ibrido che la fantasia assembla in forme impossibili e che funziona
sencondo dinamiche sconosciute. È il regno dell’assurdo, dove le leggi della logica vengono meno
e tutto diventa possibile. Marra apre gli occhi su una dimensione onirica che prende i colori e le
forme sinuose dei deserti d’oriente;; un incanto che ha il sapore di un ricordo sfocato e deformato,
che irrompe nel sogno dopo lungo torpore. L’artista mette in moto la macchina del tempo, la pittura
-87:>3<=+ 5+ =/;C+ .36/7<387/ -87 ;3187X+6/7=3 <36353 + 9+7-/ 35 =/698 9+<<+=8 .3?/7=+ 0>=>;8
/<=;8Y/==/7.8<37/558<9+C38/<X.+7.85/78<=;/9/;-/C3873
L’anima e il corpo. L’anima che prende corpo per dare visione alla sua sofferenza. L’anima che,
affranta, rivela le sue cicatrici scolpite in una materia giocata sulla forza del segno, eredità della tecnica
incisoria, e sul suo esito pittorico. Questo è ciò che Alessandro Carozzi rappresenta con tratti
espressionisti nel quadro Corpo Emotivo. Una sagoma androide priva di volto, di identità, di colore,
che mette a nudo i segni e le lacerazioni lasciate dai ricordi e dai rimpianti, dalle paure e dai sentimenti
vissuti o rimossi. La bicromia bianco/nero, interrotta solo di rado da pennellate di colore bruno,
evoca un senso di annullamento e di privazione di sé, riducendo l’anima esangue dell’artista a un
manichino privo di pulsazioni vitali. Forse una pausa da sé e dal mondo prima di ricominciare a
vivere. Uno stadio larvale che non si dimentica, che rimane dentro a ciascuno, impronta indelebile
dell’animo ferito.
Nelle sue Convivenze Andrea Cereda utilizza materiali poveri, di recupero, e li rielabora: lamiere
piegate e poi cucite, aggredite dalla ruggine e colorate. Assembla ogni materia in un corpo più grande
risultato quindi dell’unione di molteplici parti che si incontrano e si incastrano secondo una nuova
rete di contatti e relazioni. Costruisce una composizione equilibrata e razionale, senza per questo
-+7-/55+;/31;+0X/5/+,;+<3873./3<3718536/=+553#8783</173./5=/698/./5?3<<>=8-2/817>78.3
essi porta con sé e che l’autore intende rispettare. Solo in questo modo infatti è possibile creare una
relazione tra passato, presente e futuro, una convivenza tra ciò che è stato e ciò che sarà. Il materiale
di scarto nelle mani dell’artista diventa altro da sé conservando tuttavia il racconto unico e singolare
-2/35=/6982+</17+=8<>55+<>+<>9/;X-3/
La città. Dove avvengono le convivenze, dove accadono le cose. Habitat metropolitano e meccanizzato
dell’uomo contemporaneo. Giovanni Cerri dipinge un microcosmo luminosissimo e algido dove
il cemento e i muri scrostati delle aree industriali contrastano con i colori vividi e brillanti di un
cielo popolato da gru e ciminiere, cyber-messaggeri di un nuovo mondo e di una nuova civiltà. Una
6/=+X<3-+<3;873+7+37?/<=/98937->35W3668,353=E./55W+=68<0/;+,58--+35.37+63<68.3Suburbia
-871/5+7.8 37 >7 366+137/ 53693.+ / <373<=;+ 5W+7<3+ 0;/7/=3-+ ./55W/.3X-+C387/ ./5 7>8?8 5+
solitudine e lo spaesamento dell’uomo in questa sub-urbs<8==8-3==E1/7/=3-+6/7=/68.3X-+=+Città
di Pripjat di Tullio Forgione fa un passo ulteriore, presentando lo scenario apocalittico della città di
;394+=37%-;+37++,,+7.87+=+37=>==+0;/==+7/5.89835.3<+<=;8.3`/;78,B5W#-8;3/7>-5/+;3
sepolte sotto cumuli di terra contaminata annientano la vita e l’aria, viziata, irrespirabile, è carica di
43
71
9+;=3-/55/;+.38+==3?/-2/+11;/.3<-878817308;6+.3?3=+7+=>;+5//+;=3X-3+5/+-8;;8<387/-+><+=+
.+55W+=68<0/;+;/<++==;+?/;<8153<=;+=3.393==>;+5/6+--23/31;+0X5/-85+=>;//5/37-;8<=+C3873
è un’interminabile aggressione alla struttura interna delle cose che, dopo questa tragedia, ha subito
mutazioni irreversibili. L’uomo se n’è andato. Ha abbandonato il teatro dei suoi errori per mettersi
in salvo. Ciò che rimane a Pripjat sono i resti di una città fantasma immersa in un tempo sospeso,
nell’eterno silenzio della morte. In alto, nel cielo ossidato di questi luoghi, appare però uno spiraglio,
la possibilità di un destino diverso. La natura, offesa e deformata, resiste e, con tenacia, genererà
nuova vita.
La storia e la società. I colori allegri, il disegno infantile, le forme che strizzano l’occhio alla street-art e
all’art-bru sono il linguaggio gioioso e leggero scelto dal giovane artista Marco la Rocca per raccontare
le tragiche vicende della “Guerra dell’acqua di Cochabamba” nelle quattro opere intitolate La guerra di
Joe. Nell’aprile del 2000 oltre 600.000 persone scesero in piazza e marciarono a Cochabamba contro
il governo Boliviano perchè revocasse la legge sulla privatizzazione dell’acqua. Lo scontro con le
forze dell’ordine durò diversi giorni, assumendo le forme di una dura guerriglia che si concluse,
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cui La Rocca rappresenta un universo acquatico abitato da animali bizzarri e multicolori, i cui corpi
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Un esempio di ribellione a un potere politico che ha dimenticato il suo dovere di lavorare per la
res publica, il bene comune. In una società dove i valori etici e civili sembrano dimenticati Claudio
Borghi dedica un Monumento al non so che e a quasi niente. Un monumento, un ricordo ma soprattutto
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forma al vuoto di valori e di sentimenti che percepisce intorno a sé rendendolo tangibile agli occhi
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possibile il cambiamento. Non c’è foga espressiva nella scultura di Borghi. L’acciaio corten assume
forme semplici e regolari, misurate, dinamizzate da un leggero andamento obliquo e spiraliforme,
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sguardo acuto e penetrante.
Alessia Barzaghi
12 settembre 2011
Curriculum Vitae de los artistas
Diego Alejandro García Arrázola Fecha de nacimiento: 6 de Septiembre de 1990
Dirección electrónica: [email protected]
EDUCACIÓN
2008 Bachiller en el Instituto Eduardo Laredo;; Cochabamba-Bolivia.
2009 Ingresa a la Licenciatura en Artes Visuales del Instituto Universitario Nacional del Arte;; Buenos
Aires- Argentina.
2010 Continúa la Licenciatura en Artes Visuales en la Universidad del Museo Social Argentino;;
Buenos Aires- Argentina.
2011-2012 Actualmente reside y estudia de manera autodidacta arte en Cochabamba – Bolivia.
CURSOS
2008 Clases particulares de dibujo con la artista Marcela Mérida;; Cochabamba- Bolivia.
2009/03 “Curso Intensivo de Animación Stop Motion” dictado por Rodolfo Pastor;; Buenos AiresArgentina.
EXPOSICIONES
2008 Exposición Colectiva, 7ma exposición del Taller Síntesis de Marcela Mérida, Auditorio Christian
Valbert de la Alianza Francesa. Cochabamba- Bolivia.
2010/05 Exposición colectiva, Sala Gio. I. A. Nova Milanese- Italia
2011/06 Exposición Colectiva, Sala Gio. I. A. Nova Milanese- Italia
PREMIOS
2010 Premio Adquisición Internacional Bice Bugatti-Giovanni Segantini 2010, a la obra “Intención
contra el letargo”;; Nova Milanese-Italia.
2011 Medalla del Presidente de la República de Italia. Nova Milanese- Italia.
2012/01 Seleccionado en el concurso “Convocatoria de Proyectos en Artes Visuales” de la Alianza
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Bolivia.
2012/04 Ganador del concurso “Las oportunidades también hablan alemán” del Goethe Institut,
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alemán en Alemania.
PROPUESTA
En mi trabajo creativo, trato de generar una impresión metafísica proveniente de la intuición, desde
el inconsciente, bajo un trabajo de auto observación interno y un análisis lógico para la solución de
problemas mediante la anulación de impulsos divergentes. Como una matemática de los factores
del acontecer mental, mediante una lógica siempre regida por el cultivo del sentimiento más intenso
del ser humano. Sobre un soporte determinado (papel, tela, etc.), trabajo en la materia misma con
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45
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fantasma ausente, o de una ilusión óptica, sino en la materia misma. Indago en la realidad, en la
materia que está, que tiene peso, volumen, olor, accidentes, etc. La hoja y mis herramientas, y lo que
realmente ocurre dentro de mí. Mis miedos, inquietudes, ambiciones, etc. son ilusiones, fantasmas
que no están. Trabajando trato de reducir todo ese interés a polvo, y obrar solamente inmerso en ese
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consciencia, de lo racional y mundano. Intento atender mis instantes para comprender la eternidad.
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que está ignorada. Inevitablemente esto genera formas orgánicas, como frutas, piedras, insectos,
olas de mar, arrugas, montañas, órganos, planetas, morfologías de la naturaleza en que existimos.
Garabateando, se traducen las incertidumbres e inquietudes acerca del Gran Misterio y muchas veces,
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brillan por sí mismos. Campos de ultra-energía desconocida, intangible e inalcanzable por la limitación
de mi propia consciencia acerca de lo real. Como símbolos: árboles, cielos, estrellas, cuerpos, semillas,
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ausente de miedo, desinteresado;; potenciar campos con un círculo, provocar accidentes con manchas,
exaltar formas con un color, o con un vacío, o simplemente casar por siempre dos instantes con
una línea. Creo que así imprimo un diario de instantes referentes a un largo proceso hacia la muerte
—a partir de aconteceres y luchas internas— que no puede desligarse del sentido e impulso de mi
existencia.
Julio Cesar Soria Justo Tacna, Perú 1974 FORMACION ACADEMICA
Escuela Superior de Formacion Artistica Francisco Lazo - Tacna del año 1995 al 1997
Escuela Superior Autónoma de Bellas Artes del Perú – Lima del año 1998 al 2002
Grado Académico: Artista Plástico Profesional
INDIVIDUAL
2003
“ESPACIO LIBRE ”
Sala Luis Miroquesada Garland Colegio Arquitectos del Perú
EXPOSICIONES
2011
VII Salón Internacional “Arte con Derechos” Centro Cultural PETROPERU trascenderes.
I Salón Arte Sacro – Trascenderes, Casa de Ejercicios Espirituales Sta. Ros
2010
2do. Concurso Nacional de Pintura Rápida CAJABAMBA
Galería de Arte UNIFE “Nube Abstracta” Signos y Símbolos
Galería de Arte Víctor Delfín, Centro Cultural Alberto Quintanilla UTP,
Salón De Arte Abstracto.Centro Cultural MOCHA GRAÑA “Piezas Escogidas”- Donde CORES
II Salón de Noche de Arte, Museo de Arte Contemporáneo Cusco Perú
2009
“RECOLECCION DE VERANO” Centro Cultural Peruano Japonés
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46
2007
SALON “ARTE CON DERECHOS ” Museo de la Nación Asociación de
Artistas Plásticos del Perú TRESCENDERES
2004
T(%"U5286,;/+5/;H+./+;=/ ""
Municipalidad Metropolitana de Lima - Promotora CALANA
2001
Vigésimo primer concurso nacional de pintura , MICHELL & CIA.
Galería de Arte Luis Bouroncle Barreda Alianza Francesa - Arequipa
Galería de Arte Escuela de Superior de Arte Corriente Alterna - Lima
1999
Exposición Pintura y Escultura Facultad de Arquitectura Urbanismo y Arte, Universidad Nacional
de Ingeniería
Sala de exposiciones, Facultad de Arquitectura Planeamiento Urbano y Artes
Plásticas
DISTINCIONES
2011
1er. Lugar 52° Premio Internacional Bice Bugatti –Giovanni Segantini
III Concurso Nacional de Pintura Rápida Cajabamba – Mención Honrosa
2010
51° Premio Bice Bugatti – Giovanni Segantini Finalista
XII Salón Nacional de Pintura ICPNA Finalista
Concurso de Pintura “Paisaje Iqueño” Finalista
2007
Finalista Salón de pintura 2007 ICPNA galería Juan Pardo Heere
2006
Finalista “Arte en Libertad ” MAPFRE exposición 2003 – III
37+53<=+ & -87->;<8 7+-387+5 ./ 937=>;+ "( $# T"/6,;+7= +J8<U ./ <>
nacimiento Centro Cultural Bellas Artes.
2005
Finalista XVII concurso de acuarela - paisaje peruano - J ohn Constable
2004
Finalista XXIV concurso nacional de pintura Michell & CIA. S.A.
PINTURA.
2002
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+73?/;<+;38./5+# 9;/638"($$#
Finalista XXI concurso nacional de pintura Michell & CIA S.A
2000
Tercer puesto concurso de pintura 82 aniversario ENSABAP – premio Faber Catell
Finalista
Segundo
Salón de Arte
J oven
Museo de
Arte
UNMSM
1997
;36/;9;/638-87->;<8./+X-2/<./+;=/B<+5>. ##S$+-7+8:>/1>+
1996
Finalista V salón de pintura contemporánea latinoamericana
Asociación de universidades del Sur de Ecuador y norte del Perú.
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75
Sandra De Berduccy
Oruro, Bolivia
Moises Anturiano
Artista visual, su trabajo explora la relación entre las técnicas y procesos tradicionales de los textiles
andinos y diversos lenguajes como fotografía, videoarte, live cinema, mappings, performances
audiovisuales e instalaciones interactivas. Su trabajo se ha presentado desde 1991 en varias exposiciones
internacionales, en diferentes contextos, tales como residencias de arte, bienales, festivales de video
arte y nuevos medios, entre otros.
Desde 2011 ha estado trabajando en el proyecto TEXTO TEXTIL CÓDIGO, el mismo explora
los conceptos, técnicas y tecnologías de estos tres elementos. TEXTO - que incluye oral y escrita,
digital e impreso, en su dimensión poética, la mayoría de las veces en la lengua quechua. TEXTIL
- que abarca una gran variedad de técnicas y procesos textiles. CÓDIGO - evidenciando la idea
de la programación generativa, invirtiendo las funciones de algunos aparatos, que pueden generar
ciertos niveles de interactividad. Este proyecto, continúa un proceso creativo en busca el “ gesto “
de una tejedora, que desenvuelve su práctica de arte a través de antiguas técnicas textiles, de nuevas
tecnologías y de la búsqueda de sensaciones como una forma de permanencia de la obra de arte.
Contacto:
e-mail: [email protected]
Blog: www.textotextilcodigo.blogspot.com
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reconocido por su trabajo, ha obtenido varios premios nacionales e internacionales por su trabajo
artístico, expuso su trabajo en diferentes países del mundo, como también publicó libros como
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universitario e ilustrador y diseñador independiente.
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autodidacta teniendo varios reconocimientos y premios en su desempeño como artista.
Entre los premios más importantes resaltan: 1er. Premio: “Humor social” (Lima, 1987);; 1er. Premio:
“Humor Libre” (Buenos. Aires, 1989);; 1er. Gran Premio “500 años de Resistencia Indigena y Popular”
Asamblea por los Derechos Humanos (Bolivia 1991);; 2º Premio Festival Internacional de Humor
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de Arte Contemporáneo Bice – Bugatti ( Italia, 2009), entre otros.
Participó en Exposiciones Colectivas e Itinerantes en: Argentina, Bolivia, Colombia, Cuba,
México, Uruguay, Italia, España, Francia y Portugal. Por otra parte, realizó 3 publicaciones de sus
53,;8<T(+@+;UBT)88-3/.+.#+5?+4/U/7.30/;/7=/</.3=8;3+5/<7+-387+5/</37=/;7+-387+5/<<363<68
su trabajo se publicó en diferentes revistas y diarios extranjeros y nacionales.
Rosmery Mamani Ventura Mamani Ventura
La Paz -­Bolivia
Nació en la provincia Omasuyos comunidad Cajiata a orillas del lago Titicaca
Egresada de la escuela municipal de bellas artes de la ciudad de El Alto.
Premios y distinciones:
2011: Segundo Premio Internacional “Bice Bugatti-Giovanni Segantini 2011” Nova Milanese Italia.
2011: Primer premio Nacional de Pintura Salón Municipal 14 de Septiembre Cochabamba.
2010: Primer premio en pintura concurso “Cambio Climático y Seguridad Alimentaria” La Paz
2010: Premio Único concurso Octubre Negro categoría Egresados Ciudad de El Alto
2010: Tercer premio Concurso Nacional Arte Joven “Trascendiendo el yo y el Contexto Miradas a lo
Desconocido”
2009: Primer Premio Nacional de dibujo y grabado Salón Municipal”Pedro domingo Murillo” La
Paz.
2009: Primer Premio Nacional de pintura Salón Municipal 14 de septiembre” Arte Joven” Cochabamba
2009: Premio Único categoría egresados Salón anual “Octubre Negro” Escuela Municipal de Bellas
Artes de la Ciudad de El Alto
2008: Primer Premio nacional de dibujo “El Valor del Dibujo” fundación Fernando Montes
Peñaranda La Paz
2008: Segundo Premio categoría “B” Salón Anual “Octubre Negro” Escuela Municipal de Bellas
artes de la Ciudad de El Alto
2008: Tercer Premio concurso al aire libre ECOARTE La Paz
2005 Primer premio en dibujo Salón Anual de verano Escuela Municipal de Bellas Artes de la Ciudad
de El Alto.
Exposición individual en el salón Miro de la UNESCO Paris Francia.
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Realizado por:
Associazione Bice Bugatti Club, www.bicebugatticlub.eu
Proyecto mARTadero, www.martadero.org
Impresión:
Yerba Mala Cartonera, http://yerbamalacartonera.blogspot.com
Agradecimientos especiales a los artístas que han participado en el Premio Bice Bugatti - Giovanni
Segantini, autores de las portadas de la presente edicción: Carlos Vargas, Diego Garcia, Julio Soría,
El Marsh.
Imrpeso en Cochabamba - Bolivia, 2012
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ARTISTI
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ALEJANDRA ALARCON
Cochabamba, Bolivia
Curatore Fernando Garcia Barros. Proyecto mARTadero Cochabamba.
Corte Real, acuarela sobre papel, 55x77 cm
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MOISÈS ANTURIANO
Bolivia
Curatore Fernando Garcia Barros. Proyecto mARTadero Cochabamba.
Domingo de invierno, tecnica mista su cartone, 104x104 cm
81
ROLY ARIAS
Salta, Argentina
Curatore Fernando Garcia Barros. Proyecto mARTadero Cochabamba.
Reflejos y duplicaciones, 2009, pintura acrilico, 140x170 cm
82
CRISTIAN CALDERON
Iquique, Cile
Curatore Fernando Garcia Barros. Proyecto mARTadero Cochabamba.
Mesa para cuatro, tècnica mixta, 140x140 cm
83
ROSA CELORIO
Ecuador
Curatore Fernando Garcia Barros. Proyecto mARTadero Cochabamba.
Senza titolo, Tecnica fotografica
84
SANDRA DE BERDUCCY
La Paz, Bolivia
Selezionata dal Proyecto mARTadero coordinato dal curatore Fernando Garcia Barros
Ultramar - k´isa Larama, strutture cilindriche avvolte con lana filata e tinta con procedimenti
tradizionali, ca.130x120 cm
85
ALBERTO DIAZ PARRA
Iquique, Cile
Curatore Fernando Garcia Barros. Proyecto mARTadero Cochabamba.
Horizontes Minerales, leo sobre Lino, 120x120 cm
86
ELMARSH
Bolivia
Curatore Fernando Garcia Barros. Proyecto mARTadero Cochabamba.
Comandante markitos, 2009, aerografia, tecnica mista, 70x50 cm
87
Romero Francisco
Messico
Selezionata dal Proyecto mARTadero coordinato dal curatore Fernando Garcia Barros
Comandante markitos, 2009, aerografia, tecnica mista, 70x50 cm
88
ROSSMARY MAMANI
El Alto, Bolivia
Selezionata dal Proyecto mARTadero coordinato dal curatore Fernando Garcia Barros
Territorio libre, olio e tecnica mista, 96x150 cm
89
RÈBORI ANA MARCELA
Salta, Argentina
Curatore Fernando Garcia Barros. Proyecto mARTadero Cochabamba.
De la serie “Sensación Visual” obra n°27, acrilico sobre tela, 40x100 cm
90
MIRANDA MARCO
Messico
Selezionata dal Proyecto mARTadero coordinato dal curatore Fernando Garcia Barros
Senza titolo, tecnica mista, 100x100 cm
91
GUNNAR A. QUISPE SANJINES
Potosí, Bolivia
Selezionato dal Proyecto mARTadero coordinato dal curatore Fernando Garcia Barros
Sicatrises que no se boran, acrilico su tela, 94x67 cm
92
JORGE SARSALE
Argentina
Selezionato dal Proyecto mARTadero coordinato dal curatore Fernando Garcia Barros
Senza titolo, tecnica mista, carta su tela, 39x39cm
93
SEJAS ALEJANDRO
Bolivia
Selezionato dal Proyecto mARTadero coordinato dal curatore Fernando Garcia Barros
Sangre de Pez II, Trittico, 2002, ecnica mista, 100x50 / 100x100 / 100x50 cm
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JULIO CÈSAR SORIA JUSTO
Tacna, Perù
Selezionato dal Proyecto mARTadero coordinato dal curatore Fernando Garcia Barros
Marea negra, resina, acrilico e olio su lino plastificato, 110x100 cm
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ATMOSFERE
ATMOSFERE
Maria Francesca Palmerio
Una mostra che prende avvio quest’estate nella città dell’Aquila e si è arricchita
grazie agli sguardi, ai consigli di passanti non sempre consapevoli, solo a volte
coinvolti nel’ universo artistico. Il Mercato degli Spiriti è stata un’iniziativa che,
nella sua complessa locazione, ha dimostrato quanto la contemporaneità dell’arte
può spiegare i luoghi, un territorio e i territori tutti: ecco perchè abbiamo creato
Atmosfere. I più giovani tra gli artisti selezionati nella rassegna d’arti visive allestita
nelle vetrine abbandonate del centro storico aquilano, sono qui riproposti per
verificare ancora una volta cosa vuol dire vivere un luogo, misurarsi con degli
spazi e dunque con le persone che li calpestano. Abbiamo reso “viaggiatrici” tali
suggestioni, tali visioni e, spostate le opere dal luogo per cui sono state realizzate,
qui in Villa Filippini entrano in dialogo tra loro.
Il mercato degli Spiriti nasce da un’idea dell’associazione aquilana per la promozione
sociale Fuori Scala che promuove l’iniziativa con il solo autofinanziamento, in
questa seconda edizione, però, è nata la collaborazione con Bice Bugatti Club, che
ha supportato gli organizzatori intravedendo la potenza e l’originalità dell’iniziativa.
Atmosfere è, dunque, una rassegna inserita in Tracce in Villa, una sezione d’arte
giovane e itinerante.
Maria Francesca Palmerio Co Curator
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FRANCESCA BIFULCO
RITRATTI, 2013, istallazione pittorica, acrilico su tele, 2013, 230x200 cm
RITRATTI, 2013, istallazione pittorica, acrilico su tele, 2013, 230x200 cm
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NEL BENE E NEL MALE , 2013, istallazione pittorica, acrilico su tele, 2013, 114x182 cm, cm
86x147 cm, 111x 185 cm
101
FRANCESCA CASOLINI
RITRATTI, 2013, istallazione pittorica, acrilico su tele, 2013, 230x200 cm
Video istallazione e sculture, 2011, cartapesta e acrilico, h60 cm ca., durata video 4 minuti
102
Video istallazione e sculture, 2011, cartapesta e acrilico, h60 cm ca., durata video 4 minuti
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ANTONINO DE LELLIS
Video, 2013, 2 minuti
Video, 2013, 2 minuti
104
Video, 2013, 2 minuti
105
NINA FIOCCO
Progetto Salgari, 2013, vari materiali di recupero
Progetto Salgari, 2013, vari materiali di recupero
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Progetto Salgari, 2013, vari materiali di recupero
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ANDREA MARIA MARCHESE
Schiacciamento e contrasto - Avevo chiesto di rimuoverlo, 2013, stampa su forex 30x45 cm
Apparizione - Non mi trovo nel posto giusto, 2013, stampa su forex 45x30 cm
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Mi abbronzo (Renzo) Piano, 2013, stampa su forex 30x45 cm
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VALENTINA ROSELLI
Istallazione, 2013, materiali vari
Istallazione, 2013, materiali vari
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Istallazione, 2013, materiali vari
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VALENTINA ROSELLI
OTIUM, 2013, Puzzle su carta presso-flessa, fustellatura, dimensioni ambientali
OTIUM, 2013, Puzzle su carta presso-flessa, fustellatura, dimensioni ambientali
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OTIUM, 2013, Puzzle su carta presso-flessa, fustellatura, dimensioni ambientali
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VALENTINA ROSELLI
Silence of the Bees, 2011, video istallazione con mele rosse, tavolo e tovaglia rossa , 3 minutes
Silence of the Bees, 2011, video istallazione con mele rosse, tavolo e tovaglia rossa , 3 minutes
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Silence of the Bees, 2011, video istallazione con mele rosse, tavolo e tovaglia rossa , 3 minutes
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ANIMALI
ANIMALI
Il Municipio di Olgiate Molgora e Villa Sommi Picenardi saranno invece teatro
della terza tappa della mostra Animali, già presentata negli scorsi mesi al MUST di
Vimercate e ai Magazzini del riso di Sartirana di Lomellina. La collettiva presenta
l’interpretazione del mondo animale da parte di dodici artisti: dalle coloratissime
creature di plastica della Cracking Art fino agli animali in lamiera di ferro di Andrea
Cereda. Il 22 settembre un’installazione a tema di Anna Turina sarà ospitata negli
spazi esterni di Villa Sommi Picenardi. La mostra negli spazi del Municipio resterà
aperta fino al 13 ottobre.
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NUCURA
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PARIANI
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TURINA
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ZANIN
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Indice
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Indice
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