educacion, inclusión y solidaridad
Transcripción
educacion, inclusión y solidaridad
MEMORIA SIMPOSIO INTERNACIONAL EDUCACION, INCLUSIÓN Y SOLIDARIDAD: ÁMBITOS, PRÁCTICAS Y PERSPECTIVAS Madrid, 22 de abril de 2016 Facultad de Educación, UCM COORDINACIÓN Dra. Araceli del Pozo Armentia, Universidad Complutense de Madrid (UCM) Dr. Juan García Gutiérrez, Universidad Nacional de Educación a Distancia (UNED) ORGANIZACIÓN GIAFE, Grupo de Investigación en Antropología y Filosofía de la Educación, UCM. EdU, Educazione e Unità, Roma, Italia. sitio web http://www.red-sophia.org/inclusion/ 1 COMITÉ CIENTÍFICO • Ilmo. Dr. Alejandro Tiana Ferrer, Rector Magnifico, Universidad Nacional de Educación a Distancia. • Ilmo. Dr. José Antonio Ibáñez-Martín, Vice-Rector de Ordenación docente y doctorado, Universidad Internacional de La Rioja (UNIR). • D. Pierre Benoit (EdU - NH). • Dña. Teresa Boi (EdU). • Dr. Alfred Fernandez. OIDEL, Ginebra. • D. Jorge Ferreira (NH), Département de l’Instruction publique, de la culture et du sport, Republique et Canton de Geneve. • Dra. María García Amilburu, Universidad Nacional de Educación a Distancia. • Dr. Juan García Gutiérrez (EdU - NH - GIAFE), Universidad Nacional de Educación a Distancia. • Dr. Fernando Gil Cantero, (GIAFE), Universidad Complutense de Madrid. • D. Juan López Martínez, Inspector Central de Educación. Ministerio de Educación, Cultura y Deporte. • Dr. Giuseppe Milan (EdU), Dipartimento di Filosofia, Pedagogia e Psicologia Applicata, Università degli Studi di Padova. • Dra. Araceli Del Pozo Armentia (EdU - GIAFE), Vicedecana de Alumnos de la Facultad de Educación, Universidad Complutense de Madrid. • Dra. Marta Ruiz Corbella, Universidad Nacional de Educación a Distancia. • Dr. David Reyero, (GIAFE), Universidad Complutense de Madrid. • Dña. Carina Rossa (EdU), Università LUMSA, Roma. • Dña. Maria Teresa Siniscalco (EdU). • Dra. Bianca Thoilliez, (GIAFE), Universidad Autónoma de Madrid. • Dr. Javier Valle, Universidad Autónoma de Madrid. Secretaría • Dña. Marta Bernad Boillos, Becaría en el Dpto. de Teoría de la Educación y Pedagogía Social. Facultad de Educación, Universidad Nacional de Educación a Distancia. • Dña. María d’Orey, Facultad de Educación, UCM. 2 PRESENTACIÓN La inclusión educativa, tal y como reflejan importantes documentos internacionales, es uno de los temas más importantes de la agenda educativa de los próximos años. El objetivo de este Simposio es, justamente, abordar esta temática desde la perspectiva de la fraternidad y la solidaridad. Si todos somos una familia, nadie puede quedarse fuera. Qué nadie se quede fuera, que nadie se quede atrás. En la agenda nacional e internacional la inclusión es una temática fundamental. Tanto los Objetivos de Desarrollo del Milenio, como la actual “Agenda 2030” para el Desarrollo Sostenible lo incluyen en sus prioridades. Concretamente, la Agenda 2030 señala como objetivo 4: “asegurar una educación inclusiva y de calidad y promover oportunidades de aprendizaje a lo largo de la vida para todos”, que incluye, entre otros, “la educación para el desarrollo sostenible y estilos de vida sostenible, los derechos humanos, la igualdad de genero, la promoción de una cultura de paz y no violencia, ciudadanía global y la apreciación de la diversidad cultural y la contribución de las cultural al desarrollo sostenible (4.7)”. En la Declaración de Incheon (UNESCO, 2015) también se describe la inclusión como “piedra angular” de una “agenda de educación transformadora”, afirmando que “ninguna meta educativa debería considerarse lograda a menos que se haya logrado para todos” (art. 8). El informe de la UNESCO (en línea con los Informes Faure de 1972 y Delors de 1996), “Repensar la educación: hacia un bien común mundial” (UNESCO, 2015) también señala la inclusión como uno de los conceptos importantes de un “enfoque humanístico de la educación”. En efecto, “los valores humanistas que podrían fundamental los propósitos de la educación: el respeto por la vida y dignidad humana, la igualdad de derecho y la justicia social, la diversidad social y cultural y un sentido de la solidaridad humana y la responsabilidad compartida por nuestro futuro común (p. 38)”. El objetivo que pretendemos es (re)pensar y dialogar sobre este principio/valor desde la óptica de la solidaridad y desde el “espíritu de fraternidad” (art. 1, DUDH). Esto es, desde la conciencia de la común pertenencia a la familia humana y los deberes que de esa particular condición se derivan. En su Informe de 2010, El Experto independiente sobre solidaridad internacional (Resolución 2005/55, de 20 de abril), afirmaba que “entre las personas surgen obligaciones en virtud de los procesos sociales y económicos que las vinculan más allá de las jurisdicciones nacionales (Rizki, 2010, 58)”. Por último, pero no por ello menos importante, es necesario recordar también que desde un perspectiva solidaria, la educación no puede desentenderse del medio ambiente donde se desenvuelven las personas. Un enfoque inclusivo desde la perspectiva de la fraternidad debe tener también en cuenta el medio ambiente; nuestra “cada común”, tal y como lo recordaba recientemente el Papa Francisco en su encíclica “Laudato sí”. Además, también el Papa Francisco señalaba recientemente la necesidad y la urgencia de reclamar una educación inclusiva “donde todos tienen un sitio; el mundo no puede avanzar con una educación selectiva”. *** Se guardiamo la realtà così com’è, è facile sentirci attraversati da un senso di sfiducia e di timore. Ci fanno paura i fondamentalismi, le guerre, le lotte per il potere, la supremazia del più forte, l’estrema povertà, l’infanzia negata, i più deboli. È sotto gli occhi di tutti come lo squilibrio economico e sociale, la mancanza di senso della vita, di lavoro, di prospettive per il futuro, genera risentimento, ostilità, paura e intolleranza per il diverso, per lo straniero. Quale società vogliamo costruire? E quale ruolo gioca l'educazione nel suo sviluppo? Rispondere a questa domanda porta a riflettere sull'inclusione, la solidarietà e la fraternità come elementi fondamentali nel disegno dell'educazione del futuro. I progressi pedagogici e tecnologici non serviranno a nulla senza un'impostazione umanista del diritto all'educazione nella quale i principi accennati stiano a sostenere e vertebrare le proposte e le politiche educative a livello nazionale e internazionale. Nel contesto globale del diritto alla educazione, l'inclusione appare come uno dei temi più importanti. Sia gli Oggetivi di Sviluppo del Millennio sia la Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile l'includono come una priorità. Cosi Agenda 2030 nel oggetivo 4: “assicurare un'educazione inclusiva e di qualità e promuovere opportunità di apprendimento lungo la vita per tutti”…“per assicurare che nel 2030 tutti gli 3 allievi abbiano delle conoscenze e abilità necessarie per promuevere uno sviluppo sostenibile, inserendovi fra l'altro, l'educazione per lo sviluppo sostenibile, stili di vita sostenibili, diritti umani, uguaglianza di genere, promozione di una cultura di pace e non violenza, cittadinanza globale e l'apprezzamento della diversità culturale ed il contributo delle culture allo sviluppo sostenibile (4.7)”. Il Foro Mondiale dell'Educazione, recentemente a Incheon (Corea del Sud), al fare il bilancio dell'Educazione per tutti (EPT) ed elaborare un'agenda educativa globale, mette il seguente titolo alla sua Dichiarazione Finale: “Verso un'educazione inclusiva e di qualità ed un apprendimento lungo la vita per tutti”. In questo documento si descrive l'inclusione come la “pietra angolare” di una “agenda della educazione trasformante” (Agenda dell'Educazione 2030), affermando che “nessun traguardo educativo dovrebbe essere considerato raggiunto se non lo è da tutti”(art. 8) . Il rapporto dell'Unesco (nella stessa linea dei rapporti Faure di 1972 e Delors di 1996), che segnerà l'educazione nei prossimi anni, “Ripensare l'educazione: verso il bene comune mondiale”, (UNESCO, 2015) anche indica l'inclusione come uno dei concetti della “impostazione umanistica all'educazione” che propone. In questo rapporto si afferma che “i valori umanisti che potrebbero fondamentare i propositi dell'educazione includono: il rispetto per la vita e la dignità umana, l'uguaglianza di diritti e giustizia sociale, la diversità sociale e culturale ed un senso della solidarietà umana e la responsabilità condivisa per il nostro comune futuro(p. 38)”. Ciò include “un'impostazione dialogica dell'apprendimento” come proponevano, infatti, M. Buber o M. Freire” (p. 38). Ci sono anche due aspetti che non possono essere traslaciati nel contesto internazionale: la solidarietà e l'ambiente. Da quando il Consiglio dei Diritti Umani dell'ONU nominò un esperto proprio per studiare la “solidarietà” (risoluzione 2005/55, 20 aprile) si è messa in rilievo la stretta conessione fra essa e la fraternità, la coscenza di appartenere alla comune famiglia umana, con i doveri che di ciò derivano. Nel Rapporto 2010 l'esperto afferma che “fra le persone sorgono degli obblighi derivati di processi sociali ed economici che le vincolano al di là delle giurisdizioni nazionali” (Rizki, 2010, 58). Riguardo l'ambiente, non possiamo traslasciare che, anche da una prospettiva inclusiva e solidale, l'educazione non può non tenere conto di questo aspetto, come cosi affermaba papa Francesco nella sua recente enciclica “Laudato si”. In un altro contesto, lui stesso sottolinea la necessità ed urgenza di un'educazione inclusiva: “un’educazione diventa inclusiva perché tutti hanno un posto; inclusiva anche umanamente. Il mondo non può andare avanti con un’educazione selettiva, perché non c’è un patto sociale che accomuni tutti”. Quindi, i nostri ARGOMENTI saranno: Educazione, e cioè, quel processo di trasmissione culturale, diverso per ogni situazione storicamente e culturalmente determinata, mediante il quale, all’interno di istituzioni sociali si sviluppa la personalità umana ed è integrata in spazi relazionali sempre più complessi. Inclusione, e cioè, l’azione non solo di inserire dentro, di contenere più o meno implicitamente, ma anche di allargare i confini. Riguarda il diritto di cittadinanza per tutti coloro che partecipano alla vita sociale all’interno di un determinato contesto: offrire opportunità, per essere cittadini a tutti gli effetti nonostante le diversità e le differenze. Introdotto in ambito pedagogico e nel discorso delle scienze e delle politiche sociali sin dagli anni '60, negli ultimi trent’anni, assieme a questo termine sono state utilizzate diverse parole, ognuna di esse rappresentativa di un pensiero teorico ed operativo. Negli anni ’70 la parola utilizzata era inserimento, alla fine degli anni ’80 si è passati alla parola integrazione. Da pochi anni, in maniera piuttosto esplicita la parola è Inclusione, grazie anche alla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità approvata nel 2007. Solidarietà, non slegata dalla fraternità, e cioè l’impegno a rispondere in solido, nel senso di risarcire un debito il cui senso originario è un richiamo ad un originario legame scritto nel sangue dell’umanità, che insieme ai concetti di libertà e uguaglianza ha rappresentato la sintesi del programma politico della modernità. Inclusione, solidarietà e fraternità. Termini che, affinché diventino cultura, “stile di vita”, e non rimangano solo parole, è necessario coglierne il significato più profondo, secondo un approccio multidimensionale che focalizzi l’attenzione su tutti gli aspetti della vita: dall’educazione al lavoro, dall’ambiente familiare alle relazioni sociali, nella sfera affettiva e in quella cognitiva, dalla conoscenza, alla salute. 4 DOMANDE su cui rifletteremo al Symposium: Come lasciarci interrogare dalle tante sfide multiculturali e le richieste di aiuto? Che cosa vuol dire inclusiva e solidarietà nel rapporto con il medio naturale? Come possiamo impegnarci per stimolare e proporre, attraverso l’educazione, un contributo per una società, che miri ad uno stile di vita più inclusivo e solidale anche nel rapporto con la natura? Cosa è una cittadinanza globale e solidale e come si sviluppa? Sulla base delle esperienze maturate, che cosa significa spendersi per la tutela dei diritti delle persone più vulnerabili avendo a cuore la diffusione di una cultura dell’inclusione secondo la prospettiva della fraternità? Quali sono le sfide che deve affrontare un’organizzazione educativa che intenda promuovere una cultura inclusiva e solidale? 5 Simposio Internacional, Madrid, 22 abril 2016 Lugar de celebración: Sala de conferencias | Facultad de Educación Universidad Complutense de Madrid P R O G R A M A 10:00 Inauguración. Alejandro Tiana Ferrer, Rector Magnifico, Universidad Nacional de Educación a Distancia Araceli del Pozo Armentia Vice-Decana Facultad de Educación, Universidad Complutense de Madrid Teresa Boi, Directora EdU, Educazione e Unità Mónica Fontana Abad GIAFE, Grupo de Investigación en Antropología y Filosofía de la Educación 10:30 Mesa redonda “La inclusión educativa para una sociedad fraterna: iguales en la diversidad”. Coord. Giussepe Milan, Universidad degli studi di Padua, Italia y David Reyero García, UCM, Madrid, España Aprendizaje servicio solidario e inclusión educativa Nieves Tapia, Directora CLAYSS, Buenos Aires, Argentina Prosocialidad e inteligencia emocional aplicada a la inclusión en la escuela: el Proyecto europeo en curso EBE Robert Roche, Director LIPA, UAB, Barcelona, España Comunicaciones 12:00 Descanso 12:30 Mesa redonda “Prácticas inclusivas, políticas de la diferencia”. Coord. Juan García Gutiérrez, UNED, Madrid-España La inclusión desde un enfoque basado en derechos Alfred Fernández, Director OIDEL, Ginebra, Suiza La educación como derecho, la inclusión como condición Juan López Martínez, Inspector General de Educación, Ministerio de Educación, Cultura y Deporte, Madrid, España Comunicaciones 14:30 Comida. Cafetería de la Facultad de Educación 16:00 Mesa Redonda “Ámbitos de inclusión, espacios para la fraternidad”. Coord. Fernando Gil UCM, Madrid, España y Araceli del Pozo Armentia UCM, Madrid, España Proceso, indicadores y propósito de la integración escolar de los alumnos ‘recién llegados’: la experiencia de Ginebra” Jorge M. Dias Ferreira, Direction Générale de l’Enseignement Obligatoire, Ginebra, Suiza Ciudadanía inclusiva. Una experiencia de convivencia en el País Vasco Mikel Arregui, Miembro del Movimiento Político por la Unidad (MPpU), ex-concejal del PNV en el Ayuntamiento de Andoain, Guipúzcoa, España Comunicaciones 18:00 Conclusión y clausura 6 LISTADO DE COMUNICACIONES PRESENTADAS Giorgia Ruzzante. “La Philosophy for Children per un’educazione alle differenze” Maria d'Orey y Esperanza Sánchez. “El Diseño Universal de Aprendizaje en Contextos de Exclusión Social” Marta Bernad Boillos. “Inclusión: un punto de partida” Viviana Noemi Bolletta. “Practicas de inclusión en la escuela media nocturna argentina. La construcción de vínculos intergeneracionales” Rafael Manuel Framit Sánchez. “La escuela inclusiva: ¿nuevo eslogan publicitario?”. Fabio Bocci Travaglini, Alessia Travaglini. “La reciprocità come scelta acondizionata: una ricerca con gli allievi della scuola secondaria di primo grado”. Alessia Iacoponi. “Lo Sport come strumento di integrazione multiétnica”. Elisabet Corzo González. “Aprendizaje cooperativo y aulas de convivencia como medidas de inclusión real en la diversidad de las aulas”. Stella González Arnal, María José Tacoronte Domínguez, María D. García Arnaldos. “Proyecto MISEAL”. Maite Vallet. “Replantear el método de aprendizaje”. Lee Hyun Ju. “Che cosa vuol dire promuovere un’educazione inclusiva e solidale in rapporto alle finalità e al senso della vita alla vera natura dell'uomo - alla sua identità nel mondo?”. María Gerlandia de Oliveira Aquino. “Navigando nella storia dell’Educazione in Brasile. Jaguaquara: analisi di una esperienza educativa”. Sandra María Rodríguez Gil y Lourdes Sarita Ecos Santa Cruz. “Primeros pasos en una educación para la inclusión”. María Ángeles Ruiz Soriano. “Evolución de la situación de la mujer en el ámbito penitenciario y paralelismo con su papel en la sociedad actual”. Diana Amado Dinha. “Educación interdisciplinaria y la inclusión de los trabajadores para el desarrollo social local: estudios de caso en Brasil”. Esperanza Sánchez Contreras y María d'Orey Roquete. “El cine como herramienta de inclusión social”. Diego Galán Casado y Álvaro Moraleda Ruano. “Consideraciones sobre el fomento de competencias emocionales tras la excarcelación de sujetos privados de libertad en pos de su inclusión social”. Ana Cristina Montoya Montoya. “L’educazione è inclusione e fa crescere le persone e la comunità”. Maria Emanuel Melo de Almeida. “La ciudadanía como mediación para la construcción de una cultura de paz”. Carina Rosa. “Hacia una definición de inclusión. Revisión bibliográfica comparativa en diez autores representativos”. 7 SEGUIMIENTO DEL SIMPOSIO El número de participantes presenciales en el Simposio ha sido de 62 procedentes de diversos países: Brasil, Argentina, Francia, Polonia, Eslovenia, Polonia, Italia y de diversas regiones españolas. Además, el Simposio también ha sido retransmitido online (streaming) con gran éxito de seguidores. Las estadísticas de seguimiento proporcionadas por el Departamento de Medios de la Facultad de Educación (UCM) es el siguiente: Sesión de mañana - Alemania - España - Francia - Italia - Malta - Portugal - Eslovenia - Venezuela Sesión de tarde - Argentina - Benín - Brasil - Alemania - España - Francia - Italia - Malta - México - Polonia - Portugal - Eslovenia En las redes sociales ha podido seguirse el evento a través de las cuentas de twitter de la Fundación Igino Giordani y de la cuenta de GIAFE (@giafe_UCM) a través del Hashtag: #inclusioneducativa. También, diversas páginas web, entre otras las de la Universidad Nacional de Educación a Distancia y de la Universidad Complutense se han hecho eco de la realización del Simposio. La Fundación Igino Giordani y la página web de GIAFE han ofrecido importante información sobre el Simposio. Captura de pantalla inicial del sitio: http://uned.es 8 MENSAJE DEL SR. KISHORE SINGH*, RELATOR ESPECIAL DE NACIONES UNIDAS SOBRE EL DERECHO A LA EDUCACIÓN Hoy, uno de los mayores retos que afrontan los gobiernos es cómo superar las crecientes desigualdades y disparidades y poner fin a la precariedad en la educación. El derecho a la educación es un derecho humano fundamental. Como derecho internacionalmente reconocido, no admite discriminación ni exclusión. El derecho de acceso a la educación es un derecho universal. Éste es un requisito previo para el ejercicio del derecho a la educación. Al mismo tiempo, indisolublemente vinculado a este derecho universal, el derecho a la educación es una potencialidad por la impartición de conocimientos, valores, destrezas con un enfoque holístico para una educación de calidad. A todos los que se ven privados de la educación se les tiene que dar oportunidad de disfrutar de su derecho a la misma, tanto como derecho humano como potencialidad. Los compromisos políticos alcanzados por la comunidad internacional con respecto a los objetivos de la educación en la Agenda de desarrollo sostenible post 2015, adoptados en la cumbre de septiembre del 2015 en las Naciones Unidas son claros: “Para el 2030, garantizar que todos los niños y niñas completen en libertad, igualdad y calidad la educación primaria y secundaria y les lleve a unos resultados de aprendizaje relevante y eficaz” El enfoque basado en la igualdad es loable. La Declaración de Incheon adoptada en el Foro Mundial para la Educación (mayo del 2015) elabora el objetivo para la Agenda de desarrollo sostenible post 2015 e incorpora los compromisos políticos acordados por los Ministros de Educación de todo el mundo y su decisión de implementar eficazmente la agenda educativa. El concepto de educación como bien público consagrado en la Declaración es encomiable del mismo modo que un marcado enfoque sobre el derecho a la educación como motor del desarrollo humano. Debemos recordar también la responsabilidad asumida por los gobiernos en la resolución de la Asamblea General de las Naciones Unidas “El futuro que queremos” (adoptada en 2012) que subraya la importancia del “derecho a una educación de calidad” y expresa la decisión de la comunidad internacional de trabajar por un “ mundo justo, equitativo e inclusivo”. La Educación de la que son beneficiarios tanto el individuo como la sociedad es una función pública esencial de los gobiernos. Es también un interés y responsabilidad social que debe ser plenamente reconocida en la educación. Las comunidades, los padres, los profesores y todos aquellos que valoran la educación como un bien público y una causa social deben ser animados por un “entorno activo” a complementar los esfuerzos de los gobiernos y contribuir al desarrollo de la educación. El tema que se va a tratar en este Simposio internacional: “ Educación, inclusión y solidaridad” es oportuno en el contexto de las conversaciones en vigor con vistas a dar forma a la Declaración de 9 Incheon y me gustaría felicitar a los organizadores por acometer este tema que es también significativo por la necesidad de tratar la igualdad de oportunidades en educación que es el principio fundamental y común en varios de los tratados internacionales sobre derechos humanos. Debemos tener siempre presente que el completo desarrollo de la personalidad humana es el objetivo esencial de la educación, establecida en las convenciones internacionales de derechos humanos. La educación puede crear un mundo mejor posibilitando a los niños y a los adultos desarrollar actitudes y modelos de comportamiento de tal modo que se entusiasmen con el espíritu del respeto mutuo y de la solidaridad y lleguen a ser respetuosos entre ellos con los modos y la cultura de los demás. Los valores humanos y los ideales universalmente reconocidos deben inspirar los sistemas educativos, haciendo que sean una fuerza unificadora. La educación debe fomentar los valores humanos comunes tan necesarios hoy para dar un rostro humano a la globalización. Preservar la educación como un bien público al igual que su misión humanística es de una importancia primordial hoy ante la búsqueda de los valores materiales en detrimento de la misión humanística de la educación y del bien común. La noble causa de la educación debe ser fomentada por la solidaridad nacional e internacional para construir un mundo mejor el día de mañana. Espero que este Simposio internacional contribuya a construir un sistema de educación inclusiva que es un empuje al futuro desarrollo de la agenda. Espero también que esté inspirado por los principios fundamentales de justicia social y de igualdad que, como pilares fundamentales del sistema de las Naciones Unidas, son inestimables para guiar nuestra acción. Deseo un gran éxito a este Simposio internacional. *Mensaje Original Message from Kishore Singh United Nations Special Rapporteur on the Right to Education Today, one of the biggest challenges facing the Governments is how to overcome growing inequalities and disparities in education, and to put an end to educational deprivation. The right to education is a fundamental human right. As an internationally recognized right, it does not admit of discrimination or exclusion. The right to education is matter of entitlement to education in terms of universal access. This is an essential prerequisite for the exercise of the right to education. At the same time, inextricably linked with entitlement, the right to education is a matter of empowerment by imparting knowledge, values and skills, with a holistic approach to quality education. All those who remain deprived of education must be given opportunities of enjoying their right to education, both as entitlement and as empowerment. The political commitments made by the international community to education goal in the Post-2015 Sustainable Development Agenda, adopted at the United Nations Summit in September 2015, are clear: “By 2030, ensure that all girls and boys complete free, equitable and quality primary and secondary education leading to relevant and effective learning outcomes.” The focus on equity-based approach is commendable. The Incheon Deflation adopted at the World Education Forum (May 2015) elaborates the education goal in the Post-2015 Sustainable Development Agenda. It embodies political commitments by the Ministers of Education from all over the world and their determination to effectively implement the education agenda. The concept of education as a public good enshrined in the Declaration is laudable. So is the strong focus on the right to education as a driver for human development. We must also recall the responsibility undertaken by Governments under the United Nations General Assembly resolution, “the Future We Want” (adopted in 2012) which underlines the importance of the “right to quality education” and expresses resolve of the international community to work for a “world that is just, equitable and inclusive.” Education, of which both the individual and the society are beneficiaries, is an essential public function of governments; it is also a social responsibly and social interest in education must be fully recognized. Communities, patents, teachers and all those valuing education as a public good and a social cause must be encouraged by an „enabling environment‟ to complement efforts of government 10 and contribute to development of education. The theme being addressed at the International Symposium: “Education, inclusion and solidarity” is opportune in the context of on-going discussion with a view to giving shape to the Incheon Declaration and I would like to compliment the organizers for taking up this cause. The theme of the Symposium is also significant in view of the need for bringing about equality of opportunity in education which is the fundamental principle, common to various international human rights treaties. We must always bear in mind that full development of human personality is essential objective of education, laid down in international human rights conventions. Education can create a better world by enabling children and adults to develop attitudes and behavior patterns so that they are enthused with the spirit of mutual respect and solidarity and become respectful of one another‟s ways and culture. Universally recognized human values and ideals must inspire education systems, making them a unifying force. Education must foster common human values so much needed today to give human face to globalization. Preserving education as a public good as well as its humanistic mission is of paramount importance today, in face of pursuit of materialistic values to the detriment of humanistic mission of education and common well-being. The noble cause of education must be fostered by national and international solidarity for building a better world tomorrow. I hope that the International Symposium will contribute to building an inclusive education system, which is a main thrust of the future development agenda. I also hope that it will be inspired by fundamental principles of social justice and equity which as the key pillars of the United Nations system are invaluable in guiding our action. I wish the International Symposium all success. 11 MOMENTOS DEL SIMPOSIO Inauguración del Simposio. De izquierda a derecha: Teresa Boi, Educazione e Unitá; Alejandro Tiana, Rector Magnifico Universidad Nacional de Educación a distancia, Araceli del Pozo, Vice-Decana de la Facultad de Educación, Universidad Complutense; Mónica Fontana, Grupo de Investigación en Antropología y Filosofía de la Educación. Primera mesa redonda. La inclusión educativa para una sociedad fraterna: iguales en la diversidad De izquierda a derecha: Robert Roche, Universidad Autónoma de Barcelona; David Reyero, Universidad Complutense; Giuseppe Milan, Università degli Studi di Verona. 12 Segunda mesa redonda. Prácticas inclusivas, políticas de la diferencia De izquierda a derecha: Alfred Fernández, OIDEL; Juan García Gutiérrez, Universidad Nacional de Educación a Distancia; Juan López, Ministerio de Educación. Tercera mesa redonda. Prácticas inclusivas, políticas de la diferencia De izquierda a derecha: Jorge M. Dias Ferreira, Direction Générale de l’Enseignement Obligatoire, Ginebra - New Humanity; Mikel Arregui, ex-Concejal del PNV, Ayuntamiento de Andoain, Guipúzcoa Movimiento Político por la Unidad (MPpU); Fernando Gil, Universidad Complutense; Araceli del Pozo, Universidad Complutense. 13 14 Foto de familia 15 * Queremos agradecer a cuantos han colaborado en el éxito de este Simposio. A las instituciones y organizaciones promotoras; especialmente, a la Facultad de Educación de la UCM por acoger el Simposio, y al Rector Magnífico de la UNED, el profesor Dr. Alejandro Tiana por inaugurarlo; A la Secretaría por la acogida a los participantes y los certificados, etc. y sobre todo al equipo de traductores por generar esa armonía en la diversidad de lenguas presentes en la jornada; a todos los participantes, de una u otra forma, Miembros del Comité Científico, Ponentes, Comunicantes, etc. Gracias a todos. 16