Maquetación 1

Transcripción

Maquetación 1
ITINERARI PER
SCOPRIRE
PAMPLONA E
LA NAVARRA
5 PASSEGGIATE PER PAMPLONA
9 ITINERARI PER CONOSCERE LA NAVARRA
Regno di
Navarra
Terra della Diversità
Regno di
Navarra
Terra della Diversità
Informazioni turistiche della Navarra:
www.turismo.navarra.es
(+34) 848 420 420
EDIZIONE: Comune di Pamplona
TESTI: Cristina Ochoa, Ana Ulargi ed EGN
Comunicación
TRADUZIONI: Trading Traducciones e
www.traduCCI.com
FOTOGRAFIE: Archivio fotografico del
Servizio di Promozione e Immagine
Turistica del Governo della Navarra, Diario
de Navarra, EGN Comunicación, Comune
di Pamplona
IMMAGINE DI COPERTINA:
Berta Buzunáriz I Formas de Proyectar
DESIGN: EGN Comunicación
STAMPA: Gráficas Castuera
DEPOSITO LEGALE: NA-176/2011
PASSEGGIATA 1. La Pamplona monumentale
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PASSEGGIATA 2. Pamplona, città fortificata: mura e Cittadella
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PASSEGGIATA 3. Il Cammino di Santiago scopre Pamplona
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PASSEGGIATA 4. Pamplona verde
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PASSEGGIATA 5. Gastronomia e shopping
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PERCORSO 1. La Sierra di Aralar e la Valle di Ultzama
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PERCORSO 2. Tra foci
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PERCORSO 3. Pirenei atlantici
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PERCORSO 4. Pirenei orientali
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PERCORSO 5. La Ribera
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PERCORSO 6. Tierra Estella
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PERCORSO 7. Valli del Roncal e di Salazar
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PERCORSO 8. Zona Media Est
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PERCORSO 9. Zona Media
R9
CENTRO STORICO
Passeggiate per conoscere
la città di
Pamplona
PAMPLONA è la capitale della
provincia della Navarra, del distretto
dallo stesso nome, e lo fu dell'antico
Regno della Navarra. È ubicata nel
centro geografico della provincia e il
suo centro storico è situato su una
terrazza dal forte dislivello, nella cui
zona bassa scorre il fiume Arga. Il
nome della città proviene dal generale
romano Pompeo che qui giunse
nell'inverno del 75-74 a.C.
L'accampamento militare divenne
permanete trasformandosi in una città
militare stipendiarla dell'Impero. I
romani vi trovarono un villaggio
indigeno insediato già dalla prima età
del ferro, VII o VI secolo a.C., del quale
non rimangono tracce costruttive, ma
solo utensili domestici. Strabone, nella
sua Geografia, fornisce una
descrizione degli abitanti di questa
zona: “Tutti gli abitanti della montagna
sono sobri, bevono solo acqua,
dormono per terra, portano i capelli
passeggiate per pamplona
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lunghi al modo femminile, sebbene per
combattere si cingano la fronte.
Mangiano principalmente carne di
montone; ad Ares sacrificano montoni
e anche prigionieri e cavalli (...).
Mangiano seduti su panche costruite
intorno alle pareti, disposti secondo
l'età e la dignità; gli alimenti vengono
passati di mano in mano; mentre
bevono, danzano gli uomini”. I reperti
della Pompaelo romana sono oggi
visibili presso il Museo della Navarra.
passeggiate per pamplona
Punti di interesse
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1
Piazza del Castillo
19 Basilica di San Fermín de Aldapa
3
4
2
Palazzo della Navarra
20 Palazzo Marqués de Rozalejo
2
5
Portal de Francia o di Zumalacárregui
3
Chiesa di San Nicolás
6
Baluardo del Abrevador
Paseo de Ronda
4
21 Cattedrale di Santa Mª la Real
Baluardo del Redín
4
Palazzo de los Condes de Guenduláin
22 Palazzo Arcivescovile
8
5
Palazzo de los Navarro Tafalla
23 Scuola di Lingue
10 Media Luna de San Roque
5
6
Comune
24 Chiesa di San Agustín
11 Baluardo della Taconera
8
7
Chiesa di San Saturnino o San Cernin
25 Palazzo de los Goyeneche
12 Portal de San Nicolás
8
Palazzo del Condestable
26 Monumento al Encierro
9
Cámara de Comptos
1
10 Palazzo di Redín y Cruzat
13 Basilica delle Agustinas Recoletas
9
14 Portal Nuevo
7
15 Museo della Navarra
6
16 Chiesa di Santo Domingo
17 Seminario di San Juan e Archivio
Municipale
7
18 Palazzo Reale/Archivio Generale
2
1
Ponte della Magdalena
1
Mulino di Caparroso
de Pamplona)
3
Ponte de San Pedro
2
Bastione del Labrit
4
Ponte de la Rochapea
3
Ronda Barbazana
5
Ponte di Santa Engracia
11 Palazzo di Ezpeleta
10 12 Chiesa di San Lorenzo
13 Citadella
Interpretación de las Fortificaciones
Fortino di San Bartolomé (Centro de
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LA PAMPLONA MONUMENTALE
PAMPLONA, CITTÀ FORTIFICATA
IL CAMMINO DI SANTIAGO SCOPRI PAMPLONA
PARCO FLUVIALE DELL'ARGA
P
la PamPlona
amplona monumentale
piazza del castillo
Stili architettonici, signorilità, religiosità, zone amministrative, di incontro… Uno dei migliori modi di comprendere
il carattere di una città è visitare i suoi edifici più rappresentativi, confondersi con la gente nelle sue occupazioni
quotidiane, osservare la spettacolarità degli spazi, la magnificenza dei blasoni e degli stili costruttivi delle diverse
epoche.
In questo itinerario si trovano le chiese più significative,
compresa la cattedrale; i palazzi nobiliari in miglior stato
di conservazione, con i loro scudi blasonati; i musei e gli
edifici amministrativi più importanti, oltre ad alcuni punti
chiave per la vita cittadina.
venne sostituito dal castello che Ferdinando il Cattolico
ordinò di costruire, a sua volta demolito per edificare la
moderna Cittadella di Pamplona. Tale spazio tardò nel
divenire zona residenziale poiché i pamplonesi risiedevano all'interno del quartiere urbano. Tuttavia già nel XIV
secolo era un'area adibita allo svago.
La piazza continua ad essere centro di riunione e i suoi
numerosi bar e caffetterie invitano a trascorrervi il tempo libero. La sua edicola, che presiede il luogo fin dal
1943, è divenuta uno dei simboli della città ed è comune trovarvi gruppi di zampognari o bande municipali che
rallegrano la serata.
LA PIAZZA DEL CASTILLO
PALAZZO DELLA NAVARRA
Iniziamo il percorso in questa piazza, che riceve il suo nome dal castello eretto a una delle sue estremità da Luigi
l'Attaccabrighe nel XIV secolo. Successivamente l'edificio
A una delle estremità della piazza del Castillo si innalza
il Palazzo della Navarra, sede della Giunta provinciale.
La facciata del Paseo Sarasate è opera dell'architetto
baluardo
passeggiate per pamplona
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4
la pamplona monumentale
La piazza del Castillo riceve il suo
nome dal castello eretto nel XIV
secolo da Luigi l'Attaccabrighe
La statua de los Fueros è un simbolo
delle libertà dei navarri e venne eretta
mediante colletta popolare
José de Nagusia e la parte scultorea, che si deve a Fructuoso Orduña, rappresenta nelle nicchie del piano nobile Sancho el Mayor e Sancho el Fuerte e, nel coronamento del frontone, l'uomo della Ribera e della zona di
montagna che sostiene le armi della Navarra. Nel suo
bel giardino si trova una delle tre sequoie di Pamplona
provenienti dall'America.
Proseguendo nell'itinerario, ci troviamo nel già citato
Paseo Sarasate, che si definisce come tale nel XIX secolo, quando viene inserito nel tracciato urbano con la
costruzione di diversi edifici, circostanza a cui contribuisce l'approvazione del primo Ensanche. Esso venne costruito nel 1888, ancora all'interno della cinta muraria di
Pamplona. Un passeggiata per la via Padre Moret e le
strade adiacenti consente di osservare l'architettura che
si sviluppò alla fine del XIX secolo.
Nel Paseo Sarasate vi sono una serie di statue, provenienti dal Palazzo Reale di Madrid, che rappresentano
monarchi navarri. Inoltre su uno dei lati venne collocata
nel 1903 la statua de los Fueros, opera dell'architetto
Manuel Martínez Ubago, acquisita mediante sottoscrizione popolare. Al lato opposto vi è invece l'attuale Parlamento della Navarra, edificio progettato da Julián
de Arteaga che ospitò il Tribunale Provinciale della Navarra. Si tratta di uno degli esempi più rappresentativi
della cosiddetta architettura eclettica. Assunse la sua attuale funzione nel 2002 a seguito di un progetto di re-
stauro, che ne ha mantenuto la facciata, di Mariano González, Juan M. Otxotorena e José V. Valdenebro.
BALUARDO
Continuando la passeggiata, nel luogo dove prima si
ergeva il baluardo di San Antón, si trova attualmente
l'auditorio di Pamplona, Baluarte, un incredibile edificio
a forma di “L” ideato dall'architetto navarro Patxi Mangado.
piazza consistorial
Il Comune
Il Comune di Pamplona è uno degli edifici che
vengono costruiti a partire dalla
promulgazione del Privilegio dell'Unione da
parte di Carlo III nel 1423. Nello stesso
documento viene determinata l'ubicazione
esatta che doveva avere la casa municipale, in
quello che era il fossato nel quale confluivano
i tre borghi che formavano la città: Navarrería,
San Cernin e San Nicolás. Fino a quel
momento i rapporti tra gli abitanti di queste
zone erano sempre stati tesi, giungendo in
diverse occasioni perfino allo scontro aperto,
per questo motivo i tre paesi erano separati
da mura difensive e le loro chiese servivano
anche da fortezza.
L'attuale Concistoro venne costruito tra il
1753 e il 1759, in sostituzione dell'antico che
stava cadendo in rovina. I lavori ebbero inizio
sul progetto del maestro Juan Miguel de
Goyeneta, ma si decise di cambiare la facciata
progettata per quella che aveva presentato nel
1755 José Zay y Lorda. Lo scultore José
Jiménez si occupò di tutto il repertorio
scultoreo. Anche l'orologio risale al XVIII
la pamplona monumentale
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secolo, sebbene i suoi meccanismi siano stati
sostituiti nel 1991. Gli interni scomparvero
nel restauro del 1952.
La porta della Casa Consistorial è custodita da
due statue che rappresentano la Prudenza e la
Giustizia e, nella parte alta, si erge la figura
della Fama, che proclama con un clarino le
glorie della città. A fianco vi sono due statue
di Ercole come simbolo delle virtù civiche.
Anche lo scudo di Pamplona appare diverse
volte sulla facciata.
passeggiate per pamplona
P
amplona
passeggiate per
pamplona
museo della navarra
doio coperto da una volta a botte
che termina in un piccolo cortile.
CONVENTO DE
RECOLETAS
Il granito grigio scuro proveniente
dallo Zimbabwe del suo esterno risalta in contrapposizione con i colori caldi del legno di faggio che predominano all'interno.
LA CALLE ZAPATERÍA
Nel XVIII secolo questa via raggiunse un importante livello sociale all'interno della trama urbana e ciò è
visibile nelle sue costruzioni. Ne sono testimoni i palazzi barocchi che
si conservano, oltre ai numerosi blasoni che abbelliscono ancora molte
delle sue case.
Tra gli edifici più interessanti si trova il Palazzo de los Condes de
Guenduláin, costruito dalla famiglia Eslava de Enériz e oggi trasformato in un lussuoso hotel. La facciata della casa, una delle più lunghe della città, ha tre altezze e dai
sui balconi erano sicuramente visibili, e tutt'ora lo sono, le processioni
e gli eventi che avevano luogo in
questa importante via del centro
storico.
È da ricordare anche il palazzo de
los Navarro Tafalla, commissionato nel 1752 dal capitano, cavaliere
di Santiago e commerciante delle
Indie Juan Francisco Adán y Pérez.
LA CALLE MAYOR
È la via emblematica del centro storico, la vecchia rua dei pellegrini di
Santiago che unisce la parrocchia
di San Saturnino (conosciuta anche come San Cernin per essere la
chiesa fortezza del vecchio borgo)
con quella di San Lorenzo. Quando vennero uniti i tre borghi, divenne la via principale della città, e in
essa si raggrupparono numerose
corporazioni e professioni. Conserva varie case barocche e scudi nobiliari del XVIII secolo, indicativi della forza sociale della zona, quali il
Palazzo di Redín y Cruzat o
quello di Ezpeleta.
Vicino alla chiesa di San Saturnino
vi è il Palazzo del Condestable, costruito per il IV Conte di Lerín verso
la metà del XVI secolo. È stato recentemente rimodellato ed è divenuto uno dei centri civici di cui dispone la città che spesso ospita
esposizioni ed è sede di numerosi
eventi.
A questo punto, se ci dirigiamo verso la via Campana, arriveremo alla
Cámara de Comptos, esempio di
architettura domestica del tardo gotico. Attraverso l'arco a sesto acuto
della facciata si accede a un corri-
passeggiate per pamplona
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Alla fine della calle Mayor, nella
piazza Recoletas, si trova il convento omonimo, fondato dal segretario
di Filippo III, Juan de Ciriza, che
portò avanti le trattative affinché la
Corona, proprietaria di questi terreni, li cedesse alle Madres Recoletas. L'opera, progettata da Juan
Gómez de Mora, terminò nel 1634,
dando origine a un edificio che segue l'esempio dell'architettura conventuale del XVIII secolo.
L'austerità dell'esterno non lascia
immaginare le ricche pale d'altare
barocche che ospita l'interno del
tempio: la pala d'altare maggiore e
le due laterali che formano un vistoso insieme commissionato nel
1700 a Francisco Gurrea y García.
MUSEO DELLA
NAVARRA
Continuando per la piazza della O
si accede al paseo de Ronda, dove si trova il Portal Nuevo, una
delle antiche porte di accesso alla città. Da lì la passeggiata fino
al Museo della Navarra, situato
nell'antico Ospedale de Nuestra
Señora de la Misericordia, è molto piacevole.
Della costruzione originale si conserva la facciata, che venne eretta nel 1556 ed è opera di Juan de
Villareal, e l'antica cappella, costruita nel 1547 dallo scalpellino
Juan de Anchieta. La facciata della cappella non è l'originale ma si
tratta di un'opera barocca del
XVIII secolo che proviene dalla
chiesa della Soledad de Puente la
Reina e fu trasferita qui nel 1934.
All'interno della cappella vi è
la pamplona monumentale
la PamPlona monumentale
un'interessante esposizione di arte sacra.
Il museo dispone di pezzi della
preistoria e della protostoria, situati nel seminterrato. Il primo
piano è dedicato all'arte romana
fra cui e degna di nota la collezione di mosaici. L'arte medioevale
si distribuisce tra il primo e il secondo piano e tra le opere esposte si distinguono per la loro eccellente qualità i capitelli romanici
provenienti dalla cattedrale vecchia o l'urna ispano-musulmana
del Monastero di Leyre. Le opere
del Rinascimento si trovano al secondo piano e, oltre all'insieme di
pitture murali provenienti dal palazzo di Oriz, vi è una magnifica
scultura lignea di San Gerolamo,
opera di Juan de Anchieta. Il terzo
piano è dedicato al XVII, XVIII e XIX
secolo. Speciale attenzione merita il ritratto del marchese di San
Adrián dipinto da Goya. La collezione si chiude con le opere del
XX secolo.
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Questo edificio rappresenta una
sintesi tra l'architettura della zona
media, caratterizzata dal concio, e
la Ribera, dove predomina il mattone e si aprono gallerie che coronano l'edificio.
NAVARRERÍA
LA PAMPLONA
CONTEMPORANEA
Percorriamo le vie Santo Domingo,
Mercado, Aldapa e raggiungiamo
la cattedrale per la via Navarrería.
Continuiamo per Dormitalería, che
riceve questo nome per essere la
via nella quale viveva il "dormitalero" (la persona incaricata di chiudere le porte della cattedrale durante
le ore notturne), fino ad arrivare alla piazza Santa María la Real, dove
si trova il Palazzo Arcivescovile.
Percorrendo la discesa di Labrit, accediamo al viale pedonale Carlos III,
un'arteria sociale che concentra acquirenti, commercianti e attività di
diversa natura. Se la si percorre partendo dalla Piazza del Castillo, a destra rimane l'avenida Roncesvalles,
dove si erge uno spettacolare monumento al encierro dell'autore biscaglino Rafael Huerta Celaya, una
tappa obbligata.
Cattedrale di Santa maría la Real
La sua visita è imprescindibile, poiché si tratta di uno dei principali tesori della città.
L'edificio gotico che si conserva sostituì l'antico tempio romanico, che risultò seriamente
danneggiato durante la guerra della
Navarrería (1276). Per prima cosa venne
eretto il nuovo chiostro, i cui lavori durarono
per tutto il XIV secolo.
Si realizzò in stile gotico, con una forte
influenza francese. Risalta l'opera scultorea
delle porte che danno accesso alle diverse
sale, quali la porta del Amparo e la porta
Preciosa, entrambe dedicate al tema della
Dormizione della Vergine. Prima di entrare
nella cattedrale possiamo ammirare la cappella Barbazana, nella quale è sepolto il
vescovo Arnaldo de Barbazán (1318-1355),
coperta da una magnifica volta stellata e in
cui si trovano la Virgen del Consuelo, il
refettorio (oggi divenuto un piccolo museo
della cattedrale), la cucina e la dispensa,
dove è esposta un'eccellente collezione di
marmi e oreficeria tra cui spiccano il reliquario del Santo Sepolcro con smalto di
Limoges, regalo del re San Luigi di Francia,
le copertine del Vangelo della cattedrale, del
XIII secolo, o il reliquario del Lignum Crucis.
Accediamo alla cattedrale attraverso la porta
del Amparo e troviamo un grande edificio,
che venne eretto principalmente nel XV
secolo e che presenta una grande unità formale e stilistica. La cattedrale di Pamplona
la pamplona monumentale
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servì da panteon ai reali di Navarra dalla
restaurazione della monarchia nel 1134,
sebbene dopo l'apertura delle coperture nel
1390 tutti i sepolcri esistenti vennero persi
ad eccezione di uno, conosciuto come quello de “la infantita”, inserito nella parete sud,
vicino alla porta del Amparo.
Si conserva inoltre la sepoltura del monarca
che intervenne più direttamente nella
costruzione del nuovo tempio gotico, Carlo
III il Nobile di Navarra. Vale la pena entrare
nell'edificio anche solo per contemplare
questo magnifico sepolcro situato davanti al
presbiterio. Il lavori vennero effettuati dal
maestro Johan Lome de Tournai, che probabilmente giunse da Parigi tra il 1413 e il
1429. Per modellare le sculture utilizzò alabastro di Sástago, materiale nel quale rappresentò con grande perfezione i tratti di
Carlo III, la bellezza della sua sposa
Eleonora e la ricchezza dei tessuti che
indossavano.
passeggiate per pamplona
P
amplona
PamPlona,
città fortificata
rincón del caballo blanco
ría e della Media Luna. Si tratta sicuramente del miglior
punto dal quale iniziare una passeggiata sulle mura, poiché ospita il Centro de Interpretación de las Fortificaciones di Pamplona.
Il complesso pamplonese costituisce uno degli esempi di
architettura militare meglio conservati nella penisola iberica. La maggior parte della sua estensione è percorribile ed è senza dubbio uno dei migliori modi di visitare la
città. Data la loro ubicazione strategica, i baluardi consentono una meravigliosa vista sui quartieri periferici e
sui monti che circondano la città. Le passeggiate sulle
mura sono tranquille, ideali per perdersi nell'ambiente e
godersi la compagnia. La grandiosità delle strutture ci
parla di altre epoche, di battaglie fondamentali nella storia, di Pamplona come città di frontiera.
BASTIONE DI LABRIT
Da uno dei suoi fianchi aveva inizio lo scomparso fronte
della Tejería, il cui punto di partenza si conserva insieme
al frontone Jito-Alai. Della piattaforma che lo circondava
alla base rimane solo una parte, poiché a causa dei lavori di ampliamento della strada della Chantrea, negli anni
'60, una delle sue facce scomparve.
La Cittadella e il parco che la circonda, la Vuelta del Castillo, formano una delle zone più speciali della capitale,
uno stupendo parco murato nel cuore della città. Si può
approfittare della visita per entrare in una delle mostre di
arte moderna allestite in diversi dei suoi edifici, come la
Sala de Mixtos o la Polveriera, o per ammirare una magnifica esposizione di sculture all'aperto.
RONDA OBISPO BARBAZÁN
In contrapposizione con le strette e intricate vie del centro storico pamplonese, la città improvvisamente si apre
in questo grande balcone sulle mura, tra il Rincón del Caballo Blanco e il Fortino di San Bartolomé.
La vegetazione e la vista che circonda la città accompagnano il visitatore mentre passeggia per la cinta muraria
che protegge la parte più sacra della città: il Palazzo ar-
FORTINO DI SAN BARTOLOMÉ
Costruito nel XVIII secolo, sorse come principale appoggio esterno alla cinta muraria. Dei tre fortini separati che
propose il marchese di Verboom, ingegnere militare spagnolo di origine fiamminga che fondò il Real Cuerpo de
Ingenieros, nel suo progetto del 1726, solo questo si
conserva integralmente. L'immagine che attualmente ci
offre.
È frutto delle aggiunte fatte da Antonio Hurtado nel
1796. Fu inoltre l'ultima difesa che venne completata a
Pamplona. Su di esso sono oggi situati i giardini di Teje-
passeggiate per pamplona
ronda obisPo barbazán
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pamplona, città fortificata
La cinta muraria di Pamplona
esisteva già nel medioevo e la
difesa era completata dal castello
di Luigi l'Attaccabrighe (1308)
Dal Baluardo del Redin si possono
vedere i quartieri della Rochapea, la
Chantrea, San Jorge e, in fondo, il
monte San Cristóbal
civescovile e il chiostro, la cappella Barbazana e la cattedrale di Santa María la Real. In questo tratto la cortina
che la compone non dispone di cannoniere e si conservano un paio di garitte della metà del XVIII secolo.
BALUARDO DEL REDÍN
Costruito verso il 1540 è, insieme a quello del Labrit, il
baluardo più antico e costituisce la zona più alta della cinta muraria. È il belvedere sul fiume Arga più interessante
della città. È certamente uno degli angoli più pittoreschi
della città, un luogo piacevole dove passeggiare, vicino
alla piazza di San José e alla cattedrale. La vista è tra le
migliori della città: si possono vedere i quartieri della Rochapea, la Chantrea e San Jorge e, in fondo, il monte
San Cristóbal con il suo fortino abbandonato nella parte
più alta.
il Portal de francia
baluardi bassi, quello del Pilar e quello di Nuestra Señora de Guadalupe, che si stavano costruendo nella stessa
epoca.
RIVELLINO DE LOS REYES
IL PORTAL DE FRANCIA
Risale al XVIII secolo, momento in cui si vide la necessità di migliorare le difese del fronte di Francia in base alle nuove tecniche militari sviluppate dall'ingegnere Vauban.
Sorse per appoggiare le difese dei baluardi del Redín e
del Abrevador e per tale motivo venne situato tra i due
Questa porta è tra le sei che possedeva l'antica cinta
muraria della città quella che meglio si conserva.
Venne costruita nel 1553 dal vicerè, il duca di Alburquerque, e permangono ancora intatti il suo ponte levatoio e
le sue catene, recentemente ricostruiti.
la taconera
Il parco della Taconera, istituito nel 1830,
è il più antico e uno dei più belli della
città. In esso si trovano alberi, siepi, fiori,
monumenti e perfino animali, poiché i suoi
fossati e le sue mura ospitano un piccolo
zoo. Tra i suoi baluardi ricordiamo quello
di Gonzaga per la sua struttura piuttosto
atipica e complessa, prodotto dei
successivi restauri realizzati nel XVII e XVIII
secolo. Fu modificato radicalmente nel
1925: venne accecato il fossato e demolite
parzialmente le mura, innalzandole nella
parte esterna.
È da ammirare anche il rivellino di San
Roque, costruito tra il 1675 e il 1700
durante il regno di Carlo II e progettato
come difesa esterna della Cittadella. Su
uno dei suoi lati appare lo scudo araldico
del vicerè Pignatelli, marchese di San
Vicente, nominato nel 1699. Attualmente
accoglie ogni notte i cervi, che salgono
nella sua parte superiore per riposare
separati dal resto degli animali.
Senza dubbio uno di quelli meglio
conservati è il baluardo della Taconera, il
cui recente restauro ha reso possibile
riportare le cortine delle mura allo stato in
cui erano nella loro migliore epoca.
pamplona, città fortificata
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passeggiate per pamplona
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amplona
passeggiate per
pamplona
Conserva uno scudo rinascimentale intagliato con l'aquila bicefala e le armi imperiali. Una targa ricorda la fuga
di Zumalacárregui da Pamplona nel 1833 per mettersi al
comando delle truppe carliste.
leria del cortile è successiva, appartiene già al XV secolo, e venne inoltre restaurata nel XVI secolo, quando vennero introdotti i tipici zoccoli castigliani. La facciata risale all'epoca di Carlo I di Spagna e venne rifatta nel 1598,
in occasione della visita di Filippo II. Dietro al palazzo si
trovavano gli orti e i giardini che discendevano fino al
parco di Santo Domingo.
BALUARDO DEL ABREVADOR
L'ascensione a questo baluardo dalla parte bassa della
città dà un'idea della straordinaria sicurezza che conferiva il complesso murario. Il fianco del fronte della Magdalena per le sue dimensioni e solidità, con i baluardi bassi di Nuestra Señora del Pilar e de Guadalupe. Da qui si
arriva alla città vecchia della Navarrería per il portal de
Francia.
PASEO DE RONDA
Questo corso, antico tragitto dei soldati per vigilare l'orizzonte e i dintorni per proteggere la città, percorre
tutta la parte posteriore del vecchio borgo di San Cernin, dalla Taconera fino al Caballo Blanco. È senza dubbio uno dei migliori belvedere della città. L'assenza di
traffico e l'ambiente verde e monumentale consentono
una piacevole passeggiata tra le mura e il fiume Arga.
BALUARDO BASSO DEL PILAR
Venne aggiunto verso la metà del XVIII secolo al baluardo del Abrevador per aumentare la sua capacità difensiva e adattare la muraglia ai nuovi tempi. Tale sforzo venne fatto seguendo le nuove tecniche del celebre ingegnere Vauban e l'insieme dei due baluardi (rispettivamente
del XVI e del XVIII secolo), nonostante i due secoli di differenza che li separano, è molto armonico. Rappresentano l'evoluzione delle innovazioni tecniche dell'ingegneria
militare.
PORTAL NUEVO
Ci troviamo davanti a uno degli accessi più spettacolari
alla città. L'origine di questa apertura della cinta muraria
risale al 1675, anno in cui, essendo vicerè il conte di
Fuensalida, si costruì un portale. Il ponte, dopo il bombardamento assolutista del 1823, fu probabilmente ricostruito, sebbene nel 1906 venne demolito per ampliare
l'accesso alla strada per Guipúzcoa. Al suo posto venne
collocata una funzionale passerella di ferro. Verso la metà del XX secolo, Víctor Eúsa eresse il Portal Nuevo così come è oggi visibile.
PALAZZO REALE/ARCHIVIO
GENERALE
Il Palazzo de los Reyes de Navarra è situato sul baluardo di Parma. Il luogo, oggi divenuto l'Archivio della Navarra a seguito della rimodellazione di Rafael Moneo, fu
praticamente durate tutto il medioevo motivo di disputa
tra il monarca e il vescovo. Il palazzo venne costruito all'epoca di Sancho VI il Saggio (1150-1194), e allo stesso periodo risale il semisotterraneo dell'ala nord. La gal-
LA CITADELLA
Questo complesso architettonico è il primo riferimento
urbanistico della città. È ritenuto il miglior esempio di architettura militare del Rinascimento spagnolo e uno dei
più importanti complessi difensivi d'Europa. I suoi parchi
fossati della cittadella
passeggiate per pamplona
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pamplona, città fortificata
PamPlona, città fortificata
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interni e la Vuelta del Castillo, la cintura che lo circonda,
sono considerati il polmone di Pamplona.
Oggi le sue funzioni militari e difensive sono state sostituite da altre legate al tempo libero, alla cultura e allo
sport dei cittadini pamplonesi.
La sua costruzione ha inizio all'epoca di Filippo II, nel
1571, in base ai progetti dell'ingegnere militare Giacomo
Paleano, el Fratín. La nuova Cittadella si adattava alle innovazioni delle tecniche belliche, che obbligavano a difendersi dai cannoni che avevano una gittata più lunga di
quelli utilizzati fino a quel momento, rendendo obsoleto
l'antico castello di Ferdinando il Cattolico.
Pabellón de MiXtos
tre vedere i blasoni di Filippo IV, del conte di Oropesa e
di Luis de Guzmán y Ponce de León, che originariamente decoravano la facciata dello scomparso Portal de Tejería. A seguito della demolizione di questo portale nel
1918, furono recuperati e qui posti nel 1926. La Cittadella venne terminata nel 1646, lo stesso anno in cui la
visitò Filippo IV. Si continuarono ad effettuare lavori, dotando gli interni della fortificazione di altri servizi, quali la
Polveriera, la Sala de Armas (antico arsenale di artiglieria), il Forno e l'antico deposito di viveri e cantina, oggi
conosciuto come il Pabellón de Mixtos, costruito alla fine del XVII secolo e rimodellato nel 1720 da parte di
Ignacio de Sala. Questo stesso ingegnere fu anche il responsabile delle volte a prova di bomba che proteggono
gli accessi alla Cittadella.
In questo modo Palearo, duca di Sabbioneta e di Traietto, aiutato dal vicerè della Navarra Vespasiano Gonzaga,
marchese di Sabbioneta e duca di Traietto, progettò un
edificio difensivo simile alla moderna Cittadella di Amberes: un poligono regolare con cinque baluardi agli angoli: San Felipe el Real, Santa María, Santiago, San Antón
e la Victoria. Questi ultimi due furono demoliti nel 1888
per costruire il primo Ensanche della città, tuttavia è possibile ancora vedere alcuni resti del baluardo di San Antón nell'auditorio di Pamplona.
Sotto il viceregno del conte di Oropesa, vennero aggiunte mezze lune, conosciute con i nomi di Santa Teresa,
Santa Ana, Santa Isabel, Santa Clara e Santa Lucía. Sulla porta principale della fortezza, che si apre sull'attuale
avenida del Ejército, è collocata un'iscrizione commemorativa del vicerè Gonzaga, datata 1571. Si possono inol-
La moderna costruzione dimostrò la sua efficacia, dato
che non venne mai presa con le armi. Solo una volta venne conquistata. Accadde nell'inverno del 1808, quando
per il trattato di Fontainebleau le truppe francesi si istallarono all'esterno della città, essendosi rifiutato il vicerè,
il marchese di Vallesantoro, di ospitarle all'interno del recinto militare. Il 16 febbraio, a seguito di una copiosa nevicata, i francesi iniziarono a tirare palle di neve ai navarri che vigilavano la Cittadella i quali, entusiasmati dal gioco, dimenticarono i loro obblighi e si trovarono improvvisamente circondati e disarmati dalle truppe straniere.
Poco dopo iniziava la guerra di indipendenza in Spagna.
Palazzo reale/arcHiVio Generale
Nel 1966 le autorità militari consegnarono la zona militare al Comune di Pamplona. Oggi le sue sale vengono utilizzate per allestire esposizioni e nei suoi giardini una serie di sculture ha trasformato questo spazio in un piacevole museo all'aperto.
pamplona, città fortificata
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passeggiate per pamplona
P
il cammino di santiago
amplona scoPRe PamPlona
CHIOSTRO DELLA CATTEDRALE DI PAMPLONA
Pamplona è la prima città del popolare Cammino di
Santiago sul suo versante francese, dichiarato Patrimonio dell'Umanità. A circa cento chilometri si trova Santiago, la meta del viaggiatore, che dovrà ancora attraversare piccoli paesi, pianure, città e sentieri agresti
per ottenere il suo scopo: raggiungere la tomba del
Santo.
Questo itinerario per la città porterà il visitatore sul percorso abituale del pellegrino al suo passaggio per Pamplona, da quando attraversa l'Arga dal ponte della Magdalena, fino ai templi e le vie medioevali del centro storico. Un itinerario per immedesimarsi nel pellegrino per
un giorno e percorrere il tratto del Cammino che attraversa l'enclave pamplonese.
L'itinerario giacobeo percorre la parte più antica della
città, il suo centro storico. Si tratta di una buona opportunità per perdersi nella sua intricata urbanistica medioevale dal pavimento di selciato e per scoprire la sua
offerta commerciale e alberghiera.
CENTRO STORICO DI PAMPLONA
passeggiate per pamplona
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il cammino di santiago scopre Pamplona
L'itinerario giacobeo percorre la parte più
antica della città ed una buona
opportunità per perdersi nella sua
intricata urbanistica medioevale
Il Portal de Francia è il più antico
della città (1553) e presenta uno
scudo con l'aquila bicefala e le armi
imperiali
Ponte della magdalena
L'ingresso principale dei pellegrini avviene attraverso questo
ponte gotico. Costruito nel XII secolo, ha tre grandi archi
leggermente appuntiti, tagliacque triangolari e archi di scarico a
tutto sesto. A una delle estremità vi è una crociera con
l'immagine di Santiago. Attraversando l'Arga, il pellegrino si trova
ai piedi delle mura della città.
PORTAL DE FRANCIA
CATTEDRALE DI SANTA
MARÍA LA REAL
Dopo aver attraversato il ponte della Magdalena, il pellegrino deve oltrepassare il Portal de Francia o di Zumalacárregui (1553) e risalire fino a Navarrería per la
calle del Carmen, chiamata Rúa de los Peregrinos nel
XIV e XV secolo. È il portale più antico della città. Conserva uno scudo intagliato con l'aquila bicefala e le armi imperiali.
Dietro alla facciata neoclassica di Ventura Rodríguez,
questo tempio gotico del XIV e XV secolo racchiude
gioie artistiche come il mausoleo di Carlo III di Navarra
ed Eleonora di Castiglia o il delicato chiostro gotico
considerato uno dei migliori d'Europa. La cattedrale di
Pamplona presenta un abside poligonale con deambulatorio, caratteristico delle chiese di pellegrinaggio.
RINCÓN DEL
CABALLO BLANCO
COMUNE
Nella parte più alta del Bastione del Redín, si torva uno
degli angoli più pittoreschi della città. Qui vi era un antico palazzo, che conserva la Cruz del Mentidero
(1500), e in seguito una pensione per pellegrini. Attualmente è divenuta una struttura alberghiera. Da qui è
possibile godere di una vista eccellente sull'Arga e sui
fossati.
L'itinerario giacobeo passa per la piazza del Comune,
uno degli scenari più importanti delle feste di San Fermín. Nel balcone centrale della facciata barocca viene
esploso ogni 6 luglio il Chupinazo, il petardo che dà inizio ai Sanfermines. Con l'unione dei tre borghi della città (1423) viene stabilita in questo luogo la costituzione
del primo concistoro.
il cammino di santiago scopre Pamplona
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passeggiate per pamplona
P
amplona
passeggiate per
pamplona
CAPPELLA DI SAN FERMÍN NELLA CHIESA DI SAN LORENZO
CHIESA DI SANTO
DOMINGO
Qui in passato una confraternita assisteva e dava asilo ai pellegrini. È una chiesa aperta, austera e ampia,
tipica dell'architettura di predicazione. Al suo interno vi
è una meravigliosa pala d'altare rinascimentale dedicata a Santiago, presente anche nella nicchia della facciata, vestito da pellegrino con bastone, cappello e
cappa con conchiglie. La facciata ripete la decorazione di conchiglie, icona del Cammino, nelle nicchie e
nella porta.
MUSEO DELLA
NAVARRA
Il museo è situato alla fine della Cuesta de Santo Domingo e ospita la collezione più importante di archeologia e di opere d'arte della Navarra, tra cui l'urna di
Leyre (inizi del XI secolo) o il ritratto del marchese di
San Adrián, di Goya. In passato era l'Ospedale Gene-
CALLE MAyOR
passeggiate per pamplona
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il cammino di santiago scopre Pamplona
il cammino di santiago scoPRe PamPlona
rale, del quale conserva la facciata e la cappella plateresche del XVI secolo.
chiesa di san
saturnino o san cernin
CHIESA DI SAN NICOLÁS
È una chiesa-fortezza che formava parte delle mura
della città. Costruita nel XII secolo, conserva ancora
caratteristiche della sua funzione difensiva: pareti
spesse, inferriate e una torre di vedetta. Ristrutturata
nel XIX secolo, nasconde un raffinato interno gotico. Il
coro possiede l'organo barocco più importante della
città.
CHIESA DI SAN LORENZO
Inaugurata nel XVIII secolo, conserva solo una torre del
tempio medioevale originale. Qui si trova la famosa
Cappella di San Fermín con il busto-reliquiario del Santo, patrono della città e primo vescovo di Pamplona. Vicino a questa chiesa vi è la piazza de las Recoletas o
de los Ajos, con una fontana neoclassica di Luis Paret
e il convento de las Recoletas, fondato nel 1634.
CHIESA DE SAN NICOLáS
La chiesa-fortezza di San Saturnino de Toulouse
(evangelizzatore di Pamplona) o San Cernin è situata nel
cuore del borgo dallo stesso nome, dove si installarono le
prime popolazioni franche, una borghesia imprenditrice e
dinamica. Al suo interno ospita un elegante insieme di
forme gotiche. Una delle sue cappelle è dedicata alla
Virgen del Camino, Signora e Regina di Pamplona.
il cammino di santiago scopre Pamplona
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passeggiate per pamplona
P
PamPlona verde
amplona Parchi e giardini
Parco della taconera
Il paesaggio urbano della capitale navarra risulterebbe
incomprensibile senza i suoi parchi e giardini, che ossigenano la città con la loro abbondante vegetazione e
accolgono coloro che cercano tranquillità e la possibilità di passeggiare. Tra i più importanti quello della Cittadella e la Vuelta del Castillo, considerati i polmoni della
città, così come il Parcoo Fluviale dell'Arga, un itinerario che percorre le rive di questo fiume tra orti, fattorie,
ponti, paesaggi urbani e bucolici. Più del 20% della superficie urbana è verde e pedonale, rendendo la città
ideale per passeggiare.
Un percorso per la Pamplona verde potrebbe cominciare per la Cittadella e addentrarsi nella Vuelta de Castillo fino a raggiungere il parco di Antoniutti, anticamera
della Taconera.
Questi giardini comunicano con il Paseo de Ronda, che
ci conduce fino al Caballo Blanco. Da lì abbandoneremo
il centro storico e ci dirigeremo al parco della Media Luna. Fuori dal centro della città vi sono altri tre angoli imperdibili. Si tratta del parco di Yamaguchi, nel quartiere
passeggiate per pamplona
Parco yamaguchi
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pamplona verde: parchi e giardini
La Vuelta del Castillo è il parco
più esteso della città, con
spiazzi verdi e strade pedonali
La Taconera è il parco più
antico della città (1830) e
dispone all'interno dei suoi
fossati di un piccolo zoo
Parco vuelta del castillo
di Ermitagaña, e i campus dell'Università Pubblica della
Navarra e dell'Università della Navarra. Il Parco Fluviale
dell'Arga invece si addentra in Pamplona attraverso gli orti della Magdalena e abbandona la capitale navarra passando per il quartiere di San Jorge.
terreni che circondavano la costruzione, con una leggera pendenza verso i fossati e sui quali era proibito costruire. Il parco mostra anche l'opera dei migliori esponenti della scultura contemporanea: Alberto Eslava,
Faustino Aizkorbe o Alfredo Sada.
PARCO DELLA CITADELLA
PARCO DI ANTONIUTTI
La Cittadella di Pamplona è uno dei complessi difensivi
più importanti dell'architettura militare rinascimentale
d'Europa. Filippo II la fece costruire nel 1571 per far fronte alle continue incursioni francesi.
Attraversando il Portal de la Taconera si arriva a questo parco, molto alberato, che dispone di una pista di
pattinaggio e un circuito di skate, non è perciò strano
vedere la zona piena di giovani che praticano tali sport.
È qui possibile osservare l'opera di scultura contemporanea Polifemo, di José Ramón Anda.
Oggi racchiude un parco tranquillo con piccoli alberi e
prati, nel quale sono state erette opere scultoree di avanguardia: Jorge Oteiza, Néstor Basterretxea, Vicente Larrea, Alberto Eslava, Ricardo Ugarte, Imanol Aguirre, Pablo Juarros... I suoi edifici militari accolgono esposizioni
e mostre di arte contemporanea.
Questo parco è collegato a quello di Larraina, già all'interno delle mura, dal quale è possibile godere di una
vista straordinaria sul fiume Arga.
PARCO DELLA TACONERA
PARCO VUELTA DEL CASTILLO
È il parco più esteso della città, di stile inglese, con spiazzi verdi, alberi e strade pedonali, ideale per passeggiare
o praticare sport. È costruito sui piazzali della Cittadella,
pamplona verde: parchi e giardini
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Parco romantico francese, costruito su un baluardo delle mura. È il più antico della città (1830) e dispone di
uno zoo all'interno dei suoi fossati, con cervi, capre,
anatre, cigni, conigli e pavoni in semilibertà. Possiede
passeggiate per pamplona
P
amplona
passeggiate per
pamplona
lante con fontane e uno stagno con
pesci, una pista di pattinaggio e
una graziosa caffetteria. Possiede
43 specie di alberi tra cui varie sequoie. Durante la passeggiata è
possibile vedere diversi monumenti
commemorativi come quello dedicato al violinista navarro Pablo Sarasate o quello di Sancho el Mayor,
re di Pamplona. Ai piedi delle mura
si estende il parco della Tejería, che
porta fino al ponte medioevale della
Magdalena.
PARCO DI
YAMAGUCHI
Parco della media luna
una grande varietà di alberi alcuni
dei quali esotici e con alcune specie
molto antiche.
Vicino a uno spettacolare esemplare di sequoia giapponese si trova il
Café Vienés, con un'estesa carta di
caffé e tè. La passeggiata permette di vedere diversi elementi sculto-
rei: la famosa Mari Blanca (XVIII), il
monumento al tenore Gayarre, il
Portal de San Nicolás (1666) o l'arcata gotica di Teobaldo II.
PARCO DE LA
MEDIA LUNA
Parco romantico a forma di luna ca-
I buoni rapporti tra le città gemellate
di Pamplona e di Yamaguchi culminarono in questo parco orientale, al cui
progetto parteciparono paesaggisti
nipponici. Si tratta di un'estesa superficie verde con elementi ornamentali propri della cultura giapponese: un grande geiser, uno stagno
con ponte e cascata e varie specie
camPus dell'universitÀ della navarra
passeggiate per pamplona
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pamplona verde: parchi e giardini
PamPlona verde: Parchi e giardini
camPus della uPna
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arbustive e arboree nipponiche. È
un omaggio alle quattro stagioni. Al
suo interno si trova il Planetario di
Pamplona con diversi spazi espositivi e un'ampia programmazione.
calipto), Asia (albero delle pagode,
nocciolo turco…) ed Europa (quercia, tasso, faggio...). Vi sono inoltre esemplari delle specie autoctone della Navarra.
CAMPUS
DELL'UNIVERSITÀ
PUBBLICA DELLA
NAVARRA
CAMPUS
DELL'UNIVERSITÀ
DELLA NAVARRA
I giardini del campus dell'Università Pubblica della Navarra possiedono più di cento specie provenienti dai cinque continenti: Africa
(palma, abete della Libia, cedro
dell'Atlas…), America (sequoia,
acacia, magnolia…), Oceania (eu-
È divenuta una delle zone verdi più
importanti della città. Ha un'estensione di 40.000 m2 e più di
43.000 alberi e arbusti con specie
quali la sequoia, l'acero, il tiglio, il
pioppo lombardo, l'albero di Giuda,
l'abete, il cedro, il salice o il gingko
biloba.
Parco Fluviale dell'arga
Si tratta di una passeggiata naturale di 12
chilometri, parallela al corso del fiume
Arga nel suo passaggio per Pamplona. Vi
si trova una successione di parchi,
giardini, passerelle e ponti sul fiume,
pamplona verde: parchi e giardini
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imbarcaderi, punti di pesca, centri di
gioco e vecchi mulini riabilitati.
Il recupero ambientale delle rive del fiume
permette di osservare anche la sua fauna:
tartarughe, pesci, anatre e altri uccelli.
passeggiate per pamplona
P
gastronomia e
amplona shoPPing
Pamplona offre a chi la visita una vasta scelta per approfittare del proprio soggiorno in un ambiente accogliente e piacevole. I suoi quartieri brulicano di vita.
In essi i piccoli negozi a condizione familiare convivono con nuove strutture, grandi superfici e mercati
che mettono al servizio dei cittadini e dei visitatori
un'ampia offerta gastronomica, culturale e per il tempo libero.
passeggiare, comprare, mangiare e vivere le abitudini
tipiche degli abitanti della città. Percorrendo le sue vie
si può trovare la più completa offerta culturale e di
servizi: più di 500 negozi, quasi 300 locali e un centinaio di attività di servizi per soddisfare tutte le esigenze di svago e di shopping. I negozi tradizionali –nei
quali è possibile acquistare il tipico fazzoletto rosso,
le statuette della Comparsa de Gigantes y Cabezudos, un otre di vino fabbricato artigianalmente, originali magliette o delle paste artigianali per addolcire la
passeggiata– si alternano con ogni genere di commercio: negozi specializzati in marche locali, franchising, marche internazionali e un buon numero di boutique d'alta moda. In questa zona si concentrano anche le gioiellerie più esclusive della città.
È nel centro storico e nei due Ensanche dove la città
concentra la sua maggiore offerta. Tali zone sono da
sempre il punto di incontro dei pamplonesi dato l'alto
numero di attività commerciali.
Le sue vie e viali, prevalentemente pedonali, le sue
piazze ampie, pensate per la comodità dei pedoni, e il
suo ambiente, tranquillo e al tempo stesso movimentato, rendono il centro di Pamplona il luogo ideale per
UNA PAUSA NEL PERCORSO
Tra i pamplonesi una tradizione molto popolare è quella di fare una pausa e lasciarsi sedurre dalla concentrazione di sapori che offrono i pinchos.
CALLE SAN NICOLÁS
È decisamente consigliabile passare per le vie Estafeta, San Nicolás o Navarrería a mezzogiorno o nel fine
settimana, dove i bar offrono una grande varietà di
questa alta cucina in miniatura. Con un po' di fortuna
è possibile partecipare a uno dei numerosi eventi organizzati per esaltarne le caratteristiche: la Semana
de la Cazuelica y el Vino de Navarra, la Semana del
Pincho, las Jornadas Gastronómicas sui prodotti micologici (molto comuni nei boschi della zona), las Jornadas de Caza… di sera inoltre queste vie sono transitate da giovani che prolungano il ritmo della giornata
fino a ore piccole.
I PINCHOS, ALTA CUCINA IN FORMATO MINI
passeggiate per pamplona
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gastronomia e shopping
È decisamente consigliabile passare per le vie
Estafeta, San Nicolás o Navarrería a mezzogiorno
o nel fine settimana
Alla fine della via Mañueta si
trova il mercato di Santo
Domingo, il più antico della città
TENTAZIONI PER IL PALATO
È difficile resistere ai prodotti della famosa gastronomia
navarra e non entrare in uno dei negozi tradizionali e acquistare un buon formaggio elaborato con latte di pecora. Tra i tanti ricordiamo due varietà denominazione
d'origine: Idiazabal e Roncal. Tipico è anche il relleno,
una specie di morcilla di colore giallo, fatta con sebo di
agnello, uovo e riso, gli insaccati, come il famoso chorizo o la chistorra, o una bottiglia di buon pacharán. Per
gli amanti del dolce, le mantecadas, le paste o le caramelle al caffé.
Se si desidera passeggiare tra i migliori frutti dell'orto
navarro, alla fine della via Mañueta si trova il Mercato di
Santo Domingo, il più antico della città che risale al
1876. Nelle sue più di 50 bancarelle si trova la più fresca offerta di prodotti di stagione, oltre a un supermercato e a un bar ristorante. Il Mercato dell'Ensanche, anch'esso vicino e con degli eccellenti prodotti, è un'altra
delle tradizionali piazze della città.
Se però si preferisce conoscere direttamente la tavola
navarra, nel centro storico e negli Ensanche si trovano
alcuni dei più notevoli ristoranti della città. La maggior
parte si basano sulla gastronomia tradizionale, sebbene
la fusione e le tecniche all'avanguardia entrino nella cucina di numerosi locali. Le verdure –tenere, fresche e
sempre di stagione– sono le grandi protagoniste ed è
un'autentica delizia lasciarsi tentare da una buona minestra, provare il cardo, le fave, la borragine o assaporare i cuori di lattuga dell'orto della Magdalena –una zona
agricola nel centro di Pamplona vicino alle rive dell'Arga–, conditi con un po' di olio e aglio ben tritato.
Tipiche sono le pochas con coda di maiale e i fagioli
rossi, serviti con dei peperoncini come accompagnamento.
Anche le carni giocano un ruolo importante in questa
gastronomia, soprattutto la costata di vitello e la cacciagione. Per quanto riguarda il pesce, è molto famoso il baccalà all'aglio per il suo sapore genuino, ma se
si preferisce qualcosa di più leggero, il salmone del
fiume Bidasoa o la trota alla navarra (fritta con prosciutto) sono una buona scelta.
Come dessert, nulla di meglio del sapore bruciato della cuajada o rimanere a tavola a chiacchierare condividendo una goshua o una costrada.
Vini Denominazione
di origine navarra
MERCATO DI SANTO DOMINGO
Per accompagnare, i vini Denominazione di Origine
Navarra offrono una grande varietà di possibilità : dai
famosi vini rosati fino ai bianchi Chardonnay, i rossi invecchiati o i dolci moscatelli. Sono vini che si adattano a tutte
le occasioni e ai diversi gusti, per trasformare una visita
speciale in un momento indimenticabile.
gastronomia e shopping
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passeggiate per pamplona
itinerari da
Pamplona
i
n questa guida le suggeriamo una serie
d´itinerari che, partendo da Pamplona, le
permetteranno di appronfondire la conoscenza della nostra Comunità in un modo
comodo e semplice.
Dal comfort del suo albergo, e a solo poche ore,
itinerari
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potrà trasferirsi a paraggi di grande attrazione nei
quali scoprirà la ricchezza artistica e culturale della
Navarra.
Speriamo che possa aprezzare questi itinerari ideati
allo scopo di rendere più gradevole la sua permanenza tra noi.
itinerari da pamplona
I 1
tinerario
Queste terre sono di una
bellezza
spettacolare.
Sorprende ancora il verde
della Navarra Umida e l’incanto dei paesi piccoli e
contadini.
In Aralar si coniuga lo splendore selvaggio delle creste
dei monti fronzuti con i più
di 60 monumenti megalitici
presenti nell’altipiano e la
frondosità dei boschi.
Nell’Ultzama, l’ambiente
diventa delicato ed i prati e
valli creano una sensazione
di pace difficilmente equiparabile.
Retablo de San Miguel
Di ritorno verso Lekunberri, c’immettiamo nella deviazione della N-750 e
lasciamo il veicolo a Iribas. In una
mezz’oretta, raggiungeremo le sorgenti del Larraun in Aitzarreta, un
incredibile sorgente situata ai piedi di
una dirupe. Un consiglio, se ha piovuto da poco, meglio tornare indietro. Il fango rende impraticabile il
sentiero.
Di ritorno a Pamplona, in Urritza ci
dirigiamo a Lizaso. È uno stretto itinerario circondato da boschi, prati e
pascoli dell’idillico paesaggio di
Basaburua Mayor, che senza renderci
conto, una volta attraversato Erbiti, ci
porterà fino alle valli dell’Ultzama.
Nel bel comune di Lizaso, troviamo il
rovereto di Orgi, uno spazio ricreativo gradevolissimo molto curato per
goderci una tranquilla passeggiata.
•san miguel de aralar •sorgente del larraun •rovereto di orgi
LA SIERRA DE ARALAR
E LA vALLE DE LA uLtzAmA
S
SIERRA DE ARALAR
L’Altipiano di Aralar è uno spettacolo
in se stesso. Con la luce dei giorni
soleggiati o con la magia tenebrosa
delle abituali nebbie, sfoggia sempre
maestoso.
Sono 208 km quadrati di creste di
roccia calcica e dolci e ondulate valli
che si estendono fino in Guipúzcoa. Il
60% circa dell’altipiano appartiene alla
Navarra ed il resto, alla provincia limitrofe. Dal Santuario de Aralar si domina gran parte della sua ricchezza.
Fin dai tempi preistorici Aralar è stata
abitata da popoli. La prova di ciò sono
il 44 monumenti megalitici ed il menhir presenti nel luogo e che configurano la maggior concentrazione di
monumenti megalitici in Navarra. Molti
investigatori hanno studiato questi
monumenti megalitici, i solchi in essi
segnati ed i resti trovati in queste
sepolture collettive.
È un luogo dove piove molto frequentemente, tuttavia, è strano il fatto che
l’Altipiano di Aralar è privo quasi di torrenti e ruscelli. Il motivo, una struttura
fondamentalmente calcica che provoca che dalla sua roccia, possano sorgere centinaia di caverne e grotte, o
delle sorgenti che scaricano l’acqua
assorbita dalla terra. All’interno delle
montagna, circolano quantità enormi
itinerari da pamplona
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24
di acqua infiltrata.
Il fiume Larraun, come il Guadiana,
conquista la superficie quando lo desidera e lo decide anche a suo capriccio, quando scomparire dalla vista di
quelli che lo cercano. Il Larraun
“nasce” varie volte. La prima nella sorgente di Aitzarreta, in un incredibile
dirupo e con un’elevata portata a
seconda delle stagioni. Poi, tutta l’acqua sprofonda in un pozzo che rende
il seguente tratto della superficie il
terreno completamente secco, sempre che non abbia piovuto tanto e che
la terra non è stata in grado di assorbire tutta l’acqua. Anche se riappare,
qualsiasi traccia viene eliminata dal
burrone di Legezalde per poi “nascere” una seconda volta nella sorgente
di Iribas, con una portata ancor più
elevata.
In un luogo come Aralar, possiamo
praticare diversi sport: dallo sci,
canottaggio e la speleologia, fino al
trekking, l’alpinismo o il mountain
bike. C’è solo da scegliere.
la sierra de aralar e la valle de la ultzama
anche con la nebbia, coSa abbaStanza coMune in aRalaR, SeMpRe che non Sia tRoppo
fitta, il panoRaMa non peRde il Suo incanto
I
SieRRa de aRalaR
IL SANTUARIO DI SAN MIGUEL DE ARALAR
Nell’alto dell’Altipiano, a 1.235 metri,
il Santuario di San Miguel de Aralar
vanta infinite virtù, ma senz’altro,
quella più forte è il paesaggio. I
1.494 metri del monte Beriáin, il
muraglione di San Donato, il Corredor del Araquil 700 metri più in
basso, la gola di Oskía, l’Altipiano di
Urbasa, la montagna rocciosa di
Putretoki e in fondo più lontano, ma
sempre presenti, i Pirenei, ci possono togliere il respiro. Anche con la
nebbia, cosa abbastanza comune in
Aralar, sempre che non sia troppo
fitta, il panorama non perde il suo
incanto. Inoltre, avvolge tutto in un
alone magico di storie e leggende
tenebrose.
naggio perderebbe il senso.
Il santuario di San Miguel de Aralar
fu costruito nel 1074, Ha tre navate,
tre absidi e un portale. Inoltre, c’è
una cappella al suo interno del secolo XII della quale si racconta che fu
costruita sul luogo in cui apparve un
drago al cavaliere navarrese
Teodosio de Goñi. Secondo la leggenda, l’arcangelo lo salvò dal drago
con la sua croce e liberò il cavaliere
dalle catene come condanna per
aver ucciso i suoi genitori in una crisi
di gelosia.
Tempo addietro, arrivare a San
Miguel era molto più difficile, poiché
non c’erano strade e a piedi ci volevano più di due ore. Il santuario era
il premio che gli esausti pellegrini
ricevevano dopo la loro peregrinazione. Inoltre, ci fu anche un cappellano che si oppose sempre alla
costruzione di queste strade, poiché
temé che con loro, l’arduo pellegri-
COME ANDARE
Per raggiungere la nostra destinazione
da Pamplona, dobbiamo prendere la
strada in direzione di San Sebastián
sulla PA-30 o attraversando l'Avenida
de Guipúzcoa, dove però il traffico non
è tanto scorrevole. Dopo aver superato
Berriozar prenderemo la AP-15 fino a
Irurtzun e poi la deviazione per la A-15
verso San Sebastián. Vedremo la l’incantevole enclave di Dos Hermanas,
due montagne gemelle separate per
consentire il passaggio della strada e
del fiume Larraun. Al chilometro 34 della A-15 prendiamo
l'uscita Lekunberri-S. Miguel de Aralar.
Accompagnati dall’'imponente visione
dell’anfiteatro naturale delle Malloas,
giriamo a sinistra per accedere al Santuario di San Miguel sulla tortuosa NA7510. Si dovrà circolare con precauzio-
A-15
Lekunberri
Baraibar
NA-411
Jauntsarats
Udabe
Larraintzar
Lizaso
Auza
Iribas
A-15
NA-7510
Orgi
NA-7500
Santuario di
San Miguel Uharte-Arakil
Madotz
Latasa
Eraso
Cía
Etxarri-Aranatz
A-10
Irurtzun
Marcaláin
N-240-A
ne per questa strada stretta e così, nel frattempo, si può ammirare il magnifico faggeto.
Arriviamo subito al maestoso santuario di San
Miguel de Aralar, sobria costruzione dalla quale si può ammirare un imponente panorama.
AP-15
PAMPLONA
la sierra de aralar e la valle de la ultzama
R1
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itinerari da pamplona
Villava
Burlada
I 1
la sierra de aralar e la valle de la ultzama
tinerario
L
LA VALLE DI LA ULTZAMA
La valle dell’Ultzama sembra esser
uscita dall’immaginazione di un pittore. Nei suoi quadri, riflette un paesaggio ondulato e verde, dolce e
delicato. Le cime non sono alte né
con angoli aggressivi, ma montagna dalle linee più dolci. I larghi e
verdi prati alternano il loro spazio
con albereti, i boschi di faggio,
roveri, pini e castagni. Le terre
sono separate da siepi naturali e
vive creando lotti di diversi formati
e colori.
In queste valli circondate da montagna, prati e boschi, ruscelli e
bestiame al pascolo, si respira un
clima umido e delicato, proprio dei
pascoli e felceti
I paesi sono piccoli e belli. Le loro
case di solito sono grandi, di pietra,
a due tetti e porte di mezzo punto
che adornano le facciate levigate
con grandi balconi. Tra loro, una
menzione particolare merita Auza e
Eltzaburu, meravigliose località
della valle dell’Ultzama.
I paesi della Navarra Umida, sono
contadini e forestali, anche se negli
ultimi anni è stata data una forte
spinta all’industria dei latticini. In
tutti loro si può gustare una straordinaria cucina.
Per ammirare i bei panorami delle
valli, possiamo visitare Elso o accudire al belvedere di Guelbenzu, da
dove si vede le valle dell’Ultzama e
Basaburua, fino alle Malloas e la
Sierra di Aralar.
In Auza, direzione ad Eltzaburu, ad
appena cento metri, troviamo un itinerario che ci conduce fino alla
Yeguada del la Ultzama, 120 ettari
dove vivono puledri e cavalle con
l’obiettivo di diventare un giorno dei
purosangue per le corse dei cavalli.
Un autentico spettacolo.
Nei dintorni di Lizaso, vedremo le
indicazioni che ci porteranno fino
Occorre dire che il rovereto di Orgi
sviluppa un interessante
programma per coloro che sono
portatori di handicap visivo. Si
organizzano di solito delle attività
in cui viene data precedenza agli
altri sensi tranne la vista: una forma
diversa di sentire la natura e che
facilita il godimento completo di
tutto quanto offerto dal rovereto. È
che la maggior parte delle volte,
molte persone non sfruttano le
risorse necessarie per estrarre il
meglio di quello che ci circonda, ed
in generale, quasi tutti perdiamo le
sensazioni indescrivibili per non
saper come utilizzare tutte le nostre
capacità. Oggi possiamo tentarci.
all’affascinante Área Natural Recreativa (Area Naturale Ricreativa)
di Orgi. Tra sentieri e cammini, la
vicinanza della natura e la freschezza dei roveri e più di 50 specie più di alberi, Orgi attende la
nostra visita.
la Valle di la ultzaMa
itinerari da pamplona
R1
26
la sierra de aralar e la valle de la ultzama
itinerario 1
R1
interessante
programma
l´aRea natuRale di oRgi
Rana teMpoRaRia
Presso Lizaso ad appena 30 chilometri da Pamplona, si trova l’Área
Naturale di Orgi.
Allestito per l’arrivo del visitatore, il
rovereto è solcato da sentieri che
consentono di fare una gradevole
passeggiata. Ci attendono 80 ettari di
monti comunali in cui ci sono i roveri
peduncolati e più di cinquanta specie
di alberi, piante ed arbusti. Più di 40
tipi di volatili sono presenti in questo
luogo dove coabitano, dal merlo al
picchio, fino allo sparviero.
R
RoVeReto di oRgi
king dove possiamo parcheggiare il
veicolo.
Attraverso dei cammini di più di 2
chilometri, sentiremo ad ogni
passo la serenità del rovereto. In
Orgi è stata curata con squisitezza
RoVeReto di oRgi
In questo percorso, c’è un piccolo
labirinto di vegetazione che farà la
delizia dei più piccoli. Inoltre, esiste un’ultima e bella parte di Orgi,
però di limitato accesso. Si trova
sull’altro lato della strada che conduce a Guelbenzu ed è una zona di
rigenerazione forestale.
ROVERETO
DI ORGI
Il benvenuto ce lo dà un punto d’informazioni con i pannelli esplicativi
posti presso una pergola e il par-
la sierra de aralar e la valle de la ultzama
la libertà della natura. Ci troviamo
nel bel mezzo ad un ambiente vivo
e che cresce secondo le proprie
leggi. In lui, sono stati allestiti
pochi sentieri e ponti molto rustici
per facilitarne l’accesso, però
abbiamo l’opportunità di presenziare in poltrona di prima fila lo spettacolo offerto dalla vita vegetale
ed animale in libertà
R1
27
itinerari da pamplona
I 2
•foz di lumbier •foz di arbaiun
tinerario tRA focI
foz di luMbieR
gli aVVoltoi
FOZ DI LUMBIER
0
-15
NA
Usciamo da Pamplona direzione Zaragoza-Madrid
e prendiamo la deviazione verso Jaca-Huesca dalla
A-21. Lasciamo dietro di noi il passo di Loiti e
giriamo a sinistra nella NA-150 che, a tre chilometri, ci lascerà nel bivio della Foz di Lumbier.
COME ANDARE
NA
FOZ DI ARBAIUN
Per visitare Arbaiun, c’immettiamo sulla strada di
Lumbier, la statale NA-178, e già in Domeño ci
dirigiamo ad Usún. Dal ponte di Usún, parte uno
strettissimo sentiero di 3 chilometri scavato nella
roccia che fu canale d’acqua fino a Lumbier.
Domeño
8
-17
Pam
plo
na
Lumbier
50
NA-1
Foz di Lumbier
N-240
A-21
Liédena
itinerari da pamplona
R2
28
tra foci
Foz di
Arbaiun
Jaca
itineRaRio: 90 kM
40 ettaRi di ReSeRVa natuRale
Nella Foz di Lumbier o in quella di Arbaiun,
uno sente, indifeso, la forza della natura. Ci
colpisce il potere dell’acqua e l’erosione, che
per milioni di anni, sono riuscite a scavare
delle gole nella montagna. Sono paraggi
inaccessibili di pareti verticali, alvei profondi,
rupi solcate da crepe e caverne, rifugio di
molti animali, in special modo volatili.
Predominano gli avvoltoi fulvi, gli avvoltoi, i
falconi e i nibbi. Non a caso la Foz di Arbaiun
fu dichiarata Zona Speciale di Protezione di
Volatili.
f
FOZ DI LUMBIER
Ci attende una gola di un poco più di
un chilometro, 40 ettari di riserva
naturale ed un dislivello di 130 metri
solcato dall’acqua su dure rocce calciche. Al principio ed alla fine il passaggio è stretto, anche se al suo
interno l’ampiezza va man mano
crescendo. Luogo impenetrabile ad
eccezione dei coraggiosi trasportatori di tronchi su zattere, vide passare fino agli anni 50 la ferrovia “L’Irati”
attraverso due tunnel perforati nella
montagna. Ora, l’antica ferrovia facilita un sentiero nella Foz. In lei, troviamo un ponte diroccato del XVI che,
secondo racconta la leggenda, lo
costruì il diavolo.
foz di
luMbieR
f
FOZ DI ARBAIUN
Arbaiun è una Riserva Naturale di
1.164 ettari. Il fiume Salazar percorre
6 chilometri da vertigine, per una gola
di 385 metri di profondità e 550 di
separazione media tra le sue pareti.
Ha una strana struttura: radicalmente
fiuMe SalazaR
verticale nella parte superiore con
pareti scoscese di dura roccia calcarea e la parte più in basso, più dolce,
di roccia calcica sabbiosa, meno resistente e permeabile, che favorisce il
logorio del tempo.
Annovera un’enorme diversità di vegetazione, anche se predominano i roveri e querce, faggi, lecceti, rovereti e
bosso.
gli aVVoltoi fulVi
tra foci
R2
29
itinerari da pamplona
I 3
tinerario
•señorío de bertiz •elizondo •grotte di urdax e zugarramurdi
COME ANDARE
Usciamo da Pamplona per la Avenida
Baja Navarra, lasciamo Burlada a destra ed intraprendiamo l’itinerario
in direzione della Francia per la
provinciale N-121-A. Nella seguente rotonda e nel prossimo incrocio,
infiliamo di nuovo questa stessa direzione. Passeremo molto vicino a
Lantz, nella falda del monte Saioa, rinomato per il suo carnevale. Lasceremo a destra la Venta de Ultzama, dove
sulla strada di ritorno dobbiamo provare la casereccia cagliata.
Molto vicino, troveremo l’entrata al Señorío di Bertiz, un magnifico spettacolo
di accurati giardini e bosco selvaggio.
Il paesaggio del passo, pieno di burroni
e monti, è impressionante, ma la strada
è ampia e permette di realizzare varie
soste per ammirare dei bei panorami.
Se continuiamo l’itinerario per la strada
N-121-B, si arriva ad Elizondo, bella
cittadina con case incorniciate da travi
di legno e scudi signorili, poste ad un
lato e dall’altro del fiume, separata da
vari ponti pieni di un incanto umido.
Alcune case sembrano sorgere dallo
stesso fiume Baztan.
Dobbiamo superare il passo di Otsondo,
fino a raggiungere la cima che ci offre
una panoramica spettacolare. Iniziare la
dolce discesa di sette chilometri fino ad
arrivare ad Urdazubi/Urdax ed il suo
popolare quartiere di Dantxarinea, dove
giriamo a sinistra fino ad arrivare attraverso una strada stretta alle grotte di
Zugarramurdi, dove ancora si sente
parlare di storie di streghe e tregende.
Di ritorno alla strada statale, potremo
imboccare la strada verso Urdazubi/Urdax e le Cuevas (Grotte) Ikaburu, il paradiso delle stalattiti e delle stalagmiti.
Una bella escursione.
Urdax/Urdazubi
PIRENEI
AtLANtIcI
Nella valle del Baztan, la magia propria del nord della
Navarra corona dei paesaggi affascinanti, paesi pieni di
semplicità ed una gastronomia straordinaria. La ricchezza dei suoi estesi pascoli sempre verdi si riflette nel bestiame di questo idillico luogo. I roveri e i faggi predominano nei boschi frondosi.
S
SEÑORÍO DE BERTIZ
Il Señorío de Bertiz sono 2.000 ettari sfruttabili fino all’ultimo centimetro: il suo spettacolare giardino
botanico, i palazzi ed il bosco agreste e selvaggio che circonda questo
Pedro Ciga y Mayo ne fu l’ultimo proprietario. Lo acquistò nel 1889 per
650.000 pesetas dell’epoca in oro.
Appassionato della natura, questo danaroso avvocato riuscì a creare un
magnifico insieme conformano
un luogo incantevole e di vitale
importanza in Navarra.
giardino botanico con più di 120 specie provenienti da tutti i continenti. Alla sua morte nel 1949, Pedro Ciga donò Bertiz alla Deputazione Forale di
Navarra con una sola condizione: dovevano conservare la proprietà senza
variarne le caratteristiche.
N-121B
Zugarramurdi
Bertiz
N-121A
Oronoz–Mugairi
Elizondo
Oggi è un Parco Naturale, ma in
altri tempi, fu un territorio che
venne concesso ai signori della
valle in ricompensa del mantenimento della neutralità di Navarra di fronte la Francia e La
Castiglia.
A Pamplona
itinerari da pamplona
R3
30
pirenei atlantici
Il suo curato giardino arboreo permette di percorrere, botanicamente parlando, molti paesi. Debitamente se-
i Monti, poco a poco, peRdono altezza Man Mano che Si aVVicinano al MaRe cantabRico.
gnalizzate, più di 120 specie attendono il visitatore in un recinto da sogno
solcato da ponti, cascate, pergole,
sentieri e stagni. Alcuni di questi alberi ed arbusti, furono portati da Pedro
Ciga nei suoi innumerevoli viaggi e tra
loro, possiamo distinguere un esotico
gingko dalle foglie a ventaglio, una
palma cica (piccola) di Java ed una sorprendente giungla di bambù.
Se ciò è poco, il Señorío dispone di un
Centro d’Interpretazione della Natura
situato nel casale di Tenientetxea. Una
cappella di stile modernista, completa
l’insieme del Señorío.
È ci rimane ancora il monte. A piedi,
in bicicletta o a cavallo, possiamo
prendere la via che parte dal giardino
e sommergerci in una vegetazione
che c’inonda con la sua selvaggia bellezza. Ci attende un impenetrabile
bosco di faggi, roveri e castagni, solcato da un sentiero di 11 chilometri
che termina nel palazzo di Aizkolegi,
un vero capriccio che Pedro Ciga regalò a sua moglie, dal quale si può si
possono vedere dei meravigliosi panorami. Questo bosco ospita molte
specie animali, alcuni in estinzione.
Da porre in evidenza le 50 specie di
volatili localizzati a Bertiz. Tutto da
ammirare!
E
ELIZONDO
La bella località di Elizondo è il centro
più importante della Valle del Baztan,
centro commerciale ed amministrativo.
Tutta la valle forma un solo termine
comunale e le proprietà comunali possono essere utilizzate da qualsiasi abitante del luogo. Elizondo, luogo scelto
per celebrare fiere e mercati, è una popolazione attiva, sempre in costante
ebollizione.
Il nordico casale di Elizondo sporge
sulle rive del fiume Baztan o Bidasoa.
Le case di solito sono grandi, a due
tetti e potenti grondaie che proteggono i bei balconi di legno. Le porte, formati da un arco ed androne, raccolgono lo sguardo del viandante.
Attirano la nostra attenzione le nume-
SeñoRío de beRtiz
rose case signorili e palazzine che
adornano Elizondo, specialmente nella
via principale. Da queste terre, ci furono tempi in cui gli abitanti dovettero
emigrare in America. Altri costruirono
il loro futuro come nobili nella Corte di
Madrid e ottennero dei titoli nobiliari.
Alcuni nobili ed indiani ritornarono e
portarono con sé la loro fortuna.
Tra queste ville, una particolare attenzione merita il Palazzo barocco di
Arizkunenea. Fu edificato nel 1730 da
Miguel de Arizkun, importante corteggiatore della Corte di Felipe V. Durante la prima guerra carlista ebbe come
illustri ospiti il pretendente al trono di
Spagna, Carlos de Borbón, Zumalacárregui ed il generale Espoz y Mina.
La costruzione porticata della Casa
Concistoriale è barocca del secolo
XVIII. Conserva ancor’oggi al suo interno l’antica bandiera della valle, che
secondo quanto si racconta, ondeggiò
nella battaglia delle Navas de Tolosa
nel 1212.
elizondo
pirenei atlantici
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31
itinerari da pamplona
I 3
tinerario
pirenei atlantici
Altre costruzioni di rinomanza sono la
casa di Istekonea, i palazzi Cabo de
Armería Arozarena e quello di Arretxea, la casa Francesenea, il Palacio
Duate, la Casa del Virrey (viceré) e la
Chiesa di Santiago.
Per gli amanti delle cose dolci, qui trovano la loro perdizione. La pasticceria
Malcorra elabora un delizioso cioccolato alle nocciole. Non è che l’inizio. In
Elizondo le ricche terre offrono prodotti di straordinaria qualità: la carne
di manzo, l’agnello e il maiale è magnifico, la trota salmonata squisita, e
nei dessert, la cagliata e la ricotta, da
togliersi il cappello. Un piatto tipico è
il Txuri-tabeltz, un intingolo elaborato
con trippe di agnello molto buono.
gRotte di zugaRRaMuRdi
G
GROTTES DE URDAZUBI/URDAX O DE IKABURU
Malgrado le grotte di Zugarramurdi siano più famose per la
loro relazione con la stregoneria, quelle di Urdazubi/Urdax
sono più belle e spettacolari.
Quasi in frontiera con la Francia, Urdax è una bella località
contadina, passo obbligato del Cammino di Santiago. Di lì la
sua origine. Dal 1221, la cittadina fu sotto il gran potere del
monastero di San Salvador de Urdax, antico ospedale di pe llegrini, fino al 1789. Di questo monastero, dato a fuoco e
saccheggiato nella Guerra della Convenzione ed abbandonato nel 1839, possiamo vedere la sua imponente chiesa. Altre
parti, come il chiostro, vennero abilitate poi come case. Il
resto degli costruzioni appartengono ai secoli XVI e XVII.
In direzione di Zugarramurdi, presso il casale di Matxingonea, troviamo le grotte di Ikaburu, dove si racconta che vivevano le lamie, esseri metà donna e metà pesce. Sono 350
metri di grotta, con diverse cavità minori sempre impregnati
dalla sensazione che si sente nell’osservare come le stalattiti
e le stalagmiti grigiastre per la calce e lucide per il magnesio, nascono e muoiono.
Dalle sue numerose ramificazioni, sorgono incredibili sale
itinerari da pamplona
che trattengono il suono di un ruscello: l’Urtxuma. Questa
grotta è stata allestita per il visitatore con una buona illuminazione e scale.
Inoltre, Urdazubi/Urdax ha due giacimenti preistorici, rappresentati dalla grotta di Alkerdi e quella di Berroberria.
Possiamo vedere anche il casale di Axular, dal quale Pedro
de Aguerre gran scrittore classico in euskera (lingua basca),
prese il suo nome. Una leggenda racconta che il diavolo le
insegnò la negromanzia a cambio della sua anima. Ma Pedro
Axular cambiò d’opinione quando era venuto il momento del
“pagamento” ed uscì fuggendo. Satana lo inseguì, ma poté
acciuffare solo la sua ombra. Perciò, Axular fu conosciuto
come “l’uomo che perse la sua ombra”. Molti altri racconti
leggendari di stregoni o itxikos, frutto dell’immaginazione
della gente, volano sui paesaggi che circondano
Urdazubi/Urdax.
Inoltre, in Urdazubi/Urdax, si può gustare degli eccellenti
piatti: saporiti funghi, fagioli, porri, cicorie così come succose carni di manzo ed agnello o per quanto riguarda il de ssert, cagliate caserecce e ricotta di latte di pecora.
R3
32
pirenei atlantici
itinerario 3
G
R3
dolMen a goRRaMendi
rimonia di culto al diavolo, il quale si
presentava sotto forma di montone o
di essere umano. Dopo un rito in cui
mangiavano i morti cominciava la
sfrenatezza orgiastica.
GROTTES DEI
ZUGARRAMURDI
Zurragamurdi nacque come fattoria
del monastero di San Salvador de Urdax. Si trova in una zona della Navarra di radicate tradizioni precristiane
che furono i precursori della stregoneria, in particolar modo nei secoli
XVI e XVII.
Storicamente, dobbiamo rimontarci all’esecuzione di sentenza dell’Inquisizione del 1610 in cui 31 abitanti di
Baztan, Urdax e Zugarramurdi furono
accusati di stregoneria e portati a Logroño. La Santa Inquisizione li imputò
di partecipare nelle messe nere ed orge, di possedere il demonio, di commettere atti di vampirismo e necrofagia, lanciare malefici e provocare tempeste. Alcuni confessarono e si salvarono. Tredici morirono nelle crudeli
prigioni di allora e davanti a trentamila
spettatori, sei di loro furono bruciati
vivi e cinque morirono in statua.
Le grotte in cui falsamente si celebrarono queste tregende, sono a 400
Tra tanta magia e leggenda, probabilmente molti malintenzionati abitanti approfittarono per incolpare dei
mali alla gente del paese, che dopo
la tortura, si dichiaravo colpevoli.
Probabilmente, il motivo di queste
riunioni era più che altro la voglia di
rompere la monotonia e godersi tutto ciò che è proibito, però niente atti diabolici.
metri da Zugarramurdi presso il prato di Berroskoberro o Akelarre. Si accede da una cavità incavata dalla regata dell’Inferno o Infernuko erreka.
L’acqua la percorre 120 metri attraverso un tunnel che raggiunge altezze di 12 metri, interrotto da due gallerie ancor più elevate. Una si chiama
Sorgin-leze, grotta delle streghe.
Si racconta che coloro che desideravano incontrare Lucifero si spostavano volando su delle scope o convertiti in animali. Assistevano ad una ce-
Nella denominata Cueva Grande
(Grotta Grande), durante le feste patronali, si realizza il 18 agosto un luculliano pranzo. Su di un falò, si collocano pezzi di montone arrostito o
ziriko-jatea, infilzato in stecchi. Accompagnato da una piperrada (Contorno a base di peperoni rossi, pomodori e uova sode triturate con olio
e aceto) ed una minestra, configurano un tradizionale atto che congrega
molti vicini della zona ed anche dal
paese limitrofe.
Quinto Real
pirenei atlantici
R3
33
itinerari da pamplona
I 4
tinerario
•orreaga/roncesvalles •fabbrica d´armi di orbaizeta •bosco di irati
PIRENEI
oRIENtALI
Questa è l’occasione per percorrere una parte del Cammino di Santiago, però
in senso opposto. Dall’affascinante complesso monumentale di Orreaga/roncesvalles, sorge il Cammino di Santiago in Spagna.
o
ibañeta: MonuMento a Roldán
ni più tardi di trasferirlo a Orreaga/
Roncesvalles. Cominciò subito a ricevere la Colegiata i favori dei nobili, pellegrini e monarchi europei, in
particolar modo quelli di Sancho VII
el Fuerte.
ORREAGA/
RONCESVALLES
A Orreaga/Roncesvalles, punto di
partenza del Cammino di Santiago,
uno sente la storia e la leggenda
emanata da questo mitico posto.
Fu un enclave vitale in Europa durante il Medioevo. Migliaia di pellegrini
accorrevano da tutte le parti. La
Chanson de Roland, il canto delle gesta più antico di Francia (secolo XI)
trapassò frontiere raccontando la
storia del leggendario eroe, che perse la vita in quei paraggi nella battaglia in cui Carlo Magno fu sconfitto
dai Baschi nel 778.
La Colegiata conserva anche una
bella immagine di Nostra Signora di
Roncesvalles, del secolo XIV, interamente ricoperta d’argento, tranne il
viso e le mani. È sorprendente
l’espressione dei suoi occhi a mandorla guardando il bambino.
Nel 1127, venne costruito un ospedale nell’alto di Ibañeta, però le nevi
ed il freddo, consigliarono cinque an-
La colegiata
La real Colegiata, di stile gotico rurale
francese del secolo XIII e con cinque
magnifiche vetrate, è composta da tre
navate senza arco incrociato, un
chiostro del XVII ed una bella sala
capitolare, anche cappella di San
Agustín o Preciosa, dove riposano le
spoglie del re Sancho VII el Fuerte e la
sua sposa. Questo mausoleo raccoglie
le dimensioni reali del re. Non è uno
scherzo. Uno studio sul suo femore
dimostrò quello che le cronache
dell’epoca dicevano: era alto 2,25
metri.
itinerari da pamplona
R4
34
Nell’edificio più antico, la Cappella
del Sancti Spiritus o Silo de Carlo
Magno (secolo XII), sono sepolti i pellegrini che morivano in Orreaga/
Roncesvalles e come dicono, i dodici paia di Francia morti nella battaglia di Orreaga/Roncesvalles. Si racconta che fu edificata sulla pietra
nella quale Roldán conficcò la sua
spada Durandal dopo la sconfitta.
Il museo conserva oggetti di ceramica, oggetti d’oro, sculture e pitture,
in modo particolare la Sagrada Familia (la Sacra Famiglia) di Luis de Morales, un trittico fiammingo e l’Evangeliario di Roncesvalles o el ajedrez
di Carlo Magno (scacchi). Inoltre,
Orreaga/Roncesvalles si completa
con la Cappella di Santiago e la Cruz
de los Peregrinos (Croce dei Pellegrini) che dal XVI secolo ci saluta
quando lasciamo Orreaga/Roncesvalles.
pirenei orientali
un caMMino iMMeRSo nella bellezza dei
VeRdi paeSaggi della pRoVincia e
l’oSpitalità dei Suoi bei paeSi
L
oRReaga/RonceSValleS
LA FABBRICA D’ARMI DI ORBAIZETA
Questo è, senz’altro, un enclave speciale. La Fabbrica d’Armi di Orbaizeta
chiusa già da più di un secolo e la natura ha conquistato molti dei suoi spazi. Si fondono le sterpaie e la vegetazione frondosa con la struttura di ferro
e pietra, gli archi della sua architettura
con un paesaggio più consone ad un
parco naturale più che ad un’attività industriale. C’è un po’ di irreale in questo
luogo e, innanzi tutto, ci sono degli angoli che impressionano per la loro strana bellezza, per il loro silenzio.
Venne chiamata la Reale Fabbrica di
munizioni per armamento. Si trova in
una zona ricca di giacimenti di rame,
mercurio, ferro, argento, zinco e
piombo. Anticamente, in questo posto
ci fu una ferriera medievale. Dobbiamo rimontarci all’anno 1784, quando il
re Carlos III di Spagna comprò questa
fonderia. Ai quei tempi, le risorse minerarie erano già esaurite, cosicché si
fece portare i materiali dalle miniere
della Biscaglia. Questa fabbrica si dedicò alla fabbricazione di bombe d’ar-
tiglieria e lingotti di ferro. Per la sua alta produttività e la vicinanza alla frontiera, fu oggetto di numerosi attacchi,
saccheggi ed incendi sino a che alla fine cessò l’attività nel 1873. Per anni
abbandonata, venne “risuscitata” con
dei lavori di restauro che fecero venire
alla luce parte di quello che fu.
Non è che succeda molto spesso il
fatto di poter visitare una esempio di
architettura imprenditoriale ed industriale di quei tempi e la Fabbrica di
A Luzaide/Valcarlos
COME ANDARE
pirenei orientali
amp
lona
Riprenderemo la N-135 per
Ibañeta
passare i passi meno ripidi
di Erro (801 m) e Mezquíriz
Bosco di Irati
(922 m). Attraverseremo
Orreaga/
Roncesvalles
Auritz/Burguete, paese di
passaggio del Cammino di
Fabbrica d’armi
N-138
Santiago che mantiene una
Orbaizeta
Auritz/Burguete
carreggiata pellegrina ed impoNA-140
Eugi
nenti casone blasonate.
N-135
Embalse
Arriviamo ad Orreaga/
N-138
Aribe
Roncesvalles, enclave vitale in
Europa durante vari secoli ed un
luogo incredibile con un immenso
Erro
Zubiri
significato storico per la Navarra.
N-135
Di nuovo, retrocederemo, e prenderemo la strada provinciale NA-140.
Lasciamo Garralda, arriviamo ad Aribe e, in
questo punto, prendiamo il bivio per
Di ritorno ad Aribe, prenderemo il bivio per
Orbaizeta, fino ad arrivare alla sua bella
Fabbrica d’Armi, accompagnati dall’impres- Villanueva de Aezkoa, in una valle di 925 metri
di altitudine dove troveremo i suoi famosi hósionante immagine della Selva de Irati.
Sorprende un po’ il fatto di visitare una fab- rreos (silos), e la chiesa di San Salvador.
brica d’armi. Quando la vedremo, compren- Infine, prudenza per le strade in inverno: la
diamo perché è un luogo magico.
neve ed il gelo sono un fattore comune.
AP
Lasciamo Pamplona direzione Burlada e
nell’incrocio di Villava (paese natale del
campione di ciclismo Miguel Induráin),
imbocchiamo la statale N-135 in direzione
della Francia. Attraversiamo Huarte e continuiamo verso la Francia e Zubiri, accogliente località con un ponte gotico
medievale del quale si dice che può curare
la rabbia. Ci attente un paesaggio incantevole.
Prendiamo la strada N-138 che tra 7 chilometri ci condurrà fino ad Eugi. È un paesetto molto piccolo composto di poche,
però grandi casone nordiche ubicate presso il lago artificiale di Eugi, dove viene
raccolta l’acqua per la regione di Pamplona
dal 1971. Essendo destinata per l’uso
potabile, il bagno non è permesso. Questo
lago artificiale spesso ci regala il riflesso di
Eugi e il monte Quinto Real, 5.900 incredibili ettari popolati da faggi, aceri, agrifoglio, bosso, cinghiali, volpi, cervi...
All’inizio dell’autunno, si può ascoltare il
muggito dei cervi maschi.
R4
35
itinerari da pamplona
I 4
tinerario
pirenei orientali
oRbaizeta: fabbRica d´aRMi
Orbaizeta ci racconta molto riguardo
a ciò che fu la vita quando attorno a
lei non si sentivano ancora il vocio
dei lavoratori. Osserveremo le case
degli operai attorno alla piazza e una
parte del processo di fabbricazione
delle armi: le officine, i depositi, due
forni di fonderia... il cuore della fabbrica.
Inoltre, è il canale costruito per profittare la forza del fiume Legarza, un
condotto che ancora conserva i suoi
solidi de muri e resti di alcune sor-
prendenti volte che lo conformarono.
Ed inoltre, da questa fabbrica, partono le escursioni per la visita dei monumenti megalitici e resti romani di
Urkulo e le montagna più vicine,
Ortzanzurieta e Mendilaz.
I
uRkulu
IL BOSCO DI IRATI
Da sempre la Selva del Irati è stata legata al mondo delle leggende. Non c’è
da meravigliarsi. In un paraggio così bello, dove il silenzio condivide il suo
spazio con suoni indecifrabili, uno immagina di vedere il mitico Basajaun, un
essere molto alto e una lunga chioma di capelli, che s’appoggia su di un palo. Se lo troviamo nel nostro cammino, non dobbiamo fuggire né farlo arrabbiare. Se facciamo quello che ci dice, sarà la nostra inoffensiva guida.
La Selva del Irati è la maggior macchia forestale della Navarra e la seconda
concentrazione di faggi d’Europa. Si trova in una depressione solcata dal fiume Irati ed i suoi affluenti, con un’estensione boschiva di 12.400 ettari: tra
i quali, 6.250 sono del monte Irati e 1.800 del monti de la Cuestión. Principalmente, è configurata da faggi ed abeti, specie autoctone. In autunno è
affascinante osservare gli inverosimili colori creati dalla propria natura.
itinerari da pamplona
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36
pirenei orientali
itinerario 4
Per molto tempo, la Selva del Irati
rimase vergine, ma nel secolo XVIII
fu oggetto di aspre dispute tra la
Francia e la Spagna. Le guerre nate dal desiderio di possedere quel
legno per la loro flotta marittima e
dagli abeti sorgevano i migliori alberi maestri. Nel 1856, il Tratado
de Límites (il Trattato dei Limiti)
concesse i terreni alla Spagna ed
anche in questo secolo, venne concesso al governo l’abbattimento
gratuito degli alberi per l’Armata.
Lo sfruttamento si estese ancor più
in là del secolo XX.
Ma di tutto questo si salvò una parte
della selva vergine nel monte La
Cuestión, 20 ettari di bosco inalterato chiamato riserva di Lizardoya o El
R4
Parque. Gli abeti raggiungono altezze di 40 metri ed i tronchi misurano
più di un metro di diametro. Le frondose coppe impediscono a volte di
vedere il cielo. Un’autentica delizia.
A nord, il lago artificiale di Irabia è
di una straordinaria bellezza. Si può
girarci attorno su tutti i 9 chilometri
di questo lago a piedi o in bicicletta.
Anche ad Irati ci sono magnifici rovereti, come quelli di Tristuibartea e
Aritztoki.
Senza perdere il sentiero nelle passeggiate forestali, potremo sentire
la vita nella selva: fringuelli, pettirossi, cinghiali, volpi. Camminando in
silenzio uno può incluso incontrare
caprioli e cervi.
aRibe
il lago aRtificiale de iRabia
pirenei orientali
R4
37
itinerari da pamplona
I 5
tinerario
•las bardenas •tudela •peñalén •monastero de la oliva LA RIbERA
Un deserto in pieno nord peninsulare, un pezzo del Sahara
cambiante dall’erosione che ci fa immaginare banditi del Lontano
Oriente mettendoci di fronte il bandito forestiero. Le Bardenas,
territorio storico di passaggio di gole di monte, sicuramente
c’impatteranno. Ha una fortissima erosione che genera capricciosi
e cambianti cocuzzoli, colli e burroni, accentuati ancor di più dalle
tramontane invernali, le piogge torrenziali e l’afa estiva.
L
LAS BARDENAS
Le Bardenas, solcate da sentieri polverosi, ci suggeriscono di addentrarci in
loro con una buona cartina geografica
della zona bardenera o con qualcuno
che conosca bene il luogo.
Sono differenziate su quattro zone
molto suggestive.
COME ANDARE
A Pamplona
AP-15
Marcilla
Peñalén
Carcastillo
NA-128
Monastero
de la Oliva
NA-128
Funes
N-121
LAS
BARDENAS
Valtierra
Arguedas
AP-15
El Yugo
NA-134
N-113
AP-68
TUDELA
Le Bardenas sono 415 chilometri quadrati di spettacolari paesaggi tra i fiumi
Aragón e l’Ebro. Nel centro, le Bardenas Blancas così denominate per la
quantità di elementi salini e gessi presenti nel luogo. Nel sud c’incontreremo
con la Bardena Negra, più assomigliante ai Monegros aragonesi, composta di
argille rosse e calciche. Il Nord è occupato dalla Meseta di El Piano (altopiano) ed il bacino del Ferial, popolato da
svariate specie di volatili acquatici.
L’Est è occupato dalla Bardena Verde,
zona di steppa che è stata recentemente recuperata come terreno irriga-
Usciamo da Pamplona per Noáin
prendendo la statale N-121 in direzione Zaragoza-Soria. Si consiglia di
continuare il tragitto in autostrata
AP-15 per 69 kms. Vicino a Valtierra
si esce dall´autostrata: Uscita 13,
Alfaro, Castejón, Valtierra, prendendo lo svincolo AP-15/N-113 e poi la
provinziale NA-134 per 6,5 km. di
seguito svoltiamo a sinistra per 500
m e in questo modo arriviamo ad
Arguedas, punto di partenza abituale
per addentrarsi nelle Bardenas, ci
dirigiamo verso la cappella della
Vergine del Yugo.
Il nostro prossimo destino è Tudela,
capitale della Ribera che si trova a 14
km da Arguedas nella NA-134. In lei
troveremo un amplia offerta gastronomica per degustare i migliori prodotti dei suoi orti.
Da Tudela se si vuole visitare Peñalén
prenderemo la provinciale NA-232
itinerari da pamplona
R5
38
la ribera
per circa 10 km e il Raccordo stradale AP-15/NA-113 per 3 km. Vicino
ad Alfaro seguire la direzione
Pamplona nella AP-15 per 20 km.
Uscire alla Salida 29: Marcilla-La
Azucarera e continueremo nella NA128 fino al segnale d´incrocio indicante Funes.
Per visitare il Monastero de la Oliva
riprendere la NA-128 per 7 km
c´incorporiamo nella N-121 e a due
chilometri, vicino a Traibuenas
imbocchiamo la NA-124 per 8,5 km.
in Santacara svoltiamo a destra e
dopo 1,5 km si gira a sinistra:
NA-5500 per 7km.
Di ritorno a Pamplona, riprendiamo
lo stesso percorso e vicino a
Traibuenas c´incorporiamo alla N121, dopo aver percorso 26km.
seguiamo il raccordo stradale AP15/N-121 e vicino a Tafalla prendiamo l´AP-15 fino all´uscita 83B:
Pamplona.
Se la naVaRRa è teRRa di contRaSti, le
baRdenaS Sono il Suo eStReMo più Radicale
baRdena bianca
bile. Se vogliamo un buon belvedere, possiamo scegliere tra la Virgen del Yugo, l’Alto de Aguilares,
El Paso ed il Santuario di Sancho
Abarca.
L’attività principale di questa zona
fu la pastorizia che da Roncal, Salazar o dai paesi vicini, anno dopo
anno, intraprendevano una transumanza obbligata fino a questo magico luogo. Sono rimaste impronte
sotto forma di sentieri, cortili e
pozze. Ma non solo ci furono animali nelle Bardenas. C’erano in
tempi antichi vari castelli dei quali
oggi si conservano solo quattro rovine come quelle del Castello di
Peñaflor.
gRotteS di aRguedaS
Un consiglio: evitiamo le Bardenas
in estate. Si raggiungono temperature superiori ai 37º. Non è consigliabile neanche quando piove a dirotto, poiché il fango ci può dare
dei problemi.
monastero de la oliva
La Oliva, importante mostra dell’architettura cistercense, è un complesso
monumentale fondato nel secolo XII.
Ebbe il favore e l’appoggio del Papato, la nobiltà e la monarchia navarrese e
diventò, a metà del secolo XII, uno dei monasteri più poderosi della Navarra
grazie alle sue terre e ad un’estesa biblioteca. Più avanti, arrivarono i problemi
politici e la liberazione dei beni ammortizzati del 1835 portò il monastero alla
rovina e all’abbandono. Dobbiamo attendere fino al 1927 per vederlo nuovamente abitato da monaci che cominciarono la ricostruzione.
La maestosa facciata principale ci apre le porte ad un luogo magico. La chiesa
di Santa Maria, con una parte romanica ed un’altra gotica, fu suffragata da
Sancho VI el Sabio (Sancho VI il Sapiente) e suo figlio Sancho VII el Fuerte (il
Forte). Fu costruita in pietra sillar (pietra da costruzione squadrata) tra i secoli
XII e XIII. Consta di tre navate. L’austerità cistercense si può intravedere nella
semplice decorazione del tempio, che appena si cinge a motivi vegetali, animali
e fantastici ed alcune chiavi nelle volte. Dispone di una sala capitolare che integrò il primitivo chiostro del secolo XII e che è una bella espressione d’opera
protogotica.
Dalla chiesa, possiamo accedere ad un bel chiostro gotico del secolo XIV dove
uno non sente il passar del tempo. Le sue gallerie sono coperte da volte con
modanature, con nervature curve unite da chiavi decorate. Addossato anche alla
chiesa, si trova il palazzo abbaziale, edificato nel XVI e ristrutturato nel XVIII.
Di fronte all’abside della chiesa ed in un luogo oggi utilizzato come orto del
monastero, troviamo la cappella di San Gesù Cristo, la parte più antica di tutto
il monastero.
Dobbiamo provare i prodotti artigianali del monastero (squisiti ortaggi, vini
rossi forti e rosati ed un
morbido formaggio di
mucca) e, se abbiamo occasione, alloggiarci nell’albergo
per condividere, almeno per
alcuni giorni, lo stile di vita
dei monaci.
Un giorno eccellente per
accorrere all’Oliva, è quando
termina la Settimana Santa e
si celebra il Triduo Pasquale.
Si uniscono la solenne cerimonia con il sentimento del
canto gregoriano.
la ribera
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itinerari da pamplona
I 5
tinerario
la ribera
P
PEÑALÉN
Peñalén impressiona. Ad un tratto c’è
il suolo, e poi non c’è più. La roccia si
taglia in modo perentorio e, già nel
vuoto, crea il Barranco del Rey (il Burrone del Re). Peñalén impatta ancor
di più quando scopriamo che da questo burrone, nell’anno 1076, è precipitato il Re Sancho IV sospinto dai
propri fratelli, Ermesenda e Ramón.
Storia di odi, rancori ed ambizioni ed
il desiderio di una morte sicura. Se
non lo credete, verificate l’altezza dalla quale fu lanciato il re.
Peñalén è nel territorio comunale di Funes. Non sempre è stato unicamente
un burrone. Esisté una località denominata Peñalén già nel 1084 e più tardi,
nel secolo XIV, si chiamò Villanueva,
anche se alla fine scomparì. Sembra
che una piena dell’Arga rase al suolo la
cittadina e decisero riedificarla lontano
dal fiume. Più avanti, verso 1400, si
estinse completamente.
Peñalén assiste imperterrita all’unione
di due fiumi, l’Arga e l’Aragón, che si
fondono sotto lo sguardo attento di Fu-
peñalén
nes e Milagro. Le acque del fiume Arga si mescolano con quelle dell’Aragón
e non dovranno percorrere molti chilometri fino a sfociare, nelle vicinanze di
Milagro, al grande fiume Ebro.
Da questo promontorio composto da
gessi ed argille, si apprezza un paesaggio affascinante: la confluenza dei
due fiumi circondati da terre coltivate a
cereali e vigneti con zona di orti. I fiumi erodono i gessi e le argille e questi
materiali cadono in blocco sotto forma
di placca verticale formando dirupi come Peñalén. Nei terreni vicini, esistono
anche altri dislivelli minori.
Possiamo sentire il profumo del timo,
rosmarino e le sterpaie più vicine, in
questo ambiente un poco arido, un po’
ostile. Si percepisce il suo clima, caldo e secco. D’altronde, è abbastanza
normale incrociare nei dintorni di Peñalén un gregge di pecore.
È bene conoscere che Peñalén dispone di un itinerario circolare di 13 km.
molto ben segnalato può essere percorso sia a piede e sia in bicicletta e
molto frequentano dalle persone che
abitano nei dintorni. Da notare, che in
estate, il sole castiga. Vi raccomandiamo di andarci in altri periodi.
tudela: piazza de loS fueRoS
itinerari da pamplona
R5
40
la ribera
itinerario 5
t
R5
TUDELA
Il capoluogo della Ribera è conosciuta
per i suoi orti e la convivenza storica
di diverse culture. Fu il muladí Amrus
Ibn Yusuf colui che convertì Tudela in
un importante nucleo urbano. I mussulmani furono in Tudela dal secolo IX
fino al XII. Dopo la riconquista nel
1119, il re Alfonso il Battagliero cercò
la coesistenza delle tre culture monoteiste instaurate in Tudela. Per quattro
secoli lo conseguirono. I giudei erano
dotti nella gioielleria, pellicceria, medicina e prestito commerciale ed i mussulmani, nell’agricoltura, falegnameria
e costruzioni edili. Vissero in pace e la
prova di ciò sta nel fatto che Tudela
era città natale di grandi letterali,
matematici e medici. Tutto terminò
quando i giudei furono espulsi nel
1498 ed i mussulmani nel 1516.
La mescolanza di culture si sente nel
Casco Antiguo (Centro Storico). La
vita è tutto un fermento attorno alla
Plaza de los Fueros. Quattro facciate
strapiene di balconi e ceramiche con
chioStRo di la cattedRal di tudela
scudi e scene taurine, ci evocano
quei tempi (dal 1700 fino al 1842) in
cui era utilizzata per celebrare corride
di tori. Al centro, un chiosco: la bella
Casa del Reloj (Casa dell’Orologio).
Nel dintorni del tempio, visiteremo
storici edifici civili come il Palazzo dei
Deán, con la sua facciata plateresca,
il Palazzo del Marqués de Huarte,
barocco del XVIII con un’impressionante scala e le volte, la Casa dei
Conti di Heredia-Spinola e la Casa del
Almirante (Casa dell’Ammiraglio), plateresco casale signorile navarrese.
Direzione verso il ponte sull’Ebro,
nella calle Portal, troveremo il
Palazzo del Marqués di San Adrián,
con la sua elaborata grondaia e cortile rinascimentale e la preziosa Chiesa
della Magdalena, il monumento più
antico di Tudela.
Il Sagrado Corazón (Sacro Cuore)
osserva Tudela. Sulle rive dell’Ebro,
crescono eccellenti ortaggi: carciofi, peperoni, cuoricini di lattuga,
asparagi, cardi, piselli, fagioli, borragine,... senza dimenticare i vini.
Buon appetito!
eSpáRRagoS de la RibeRa
La cattedrale
di tudela
Da qui, andiamo alla cattedrale di
Tudela, che venne eretta nel 1180
sui resti che ancora si conservano
dell’antica moschea maggiore. Di
stile gotico, la cattedrale ospita un
bel chiostro romanico, così come la
romanica Portada del Juicio (Portale
del Giudizio). La cattedrale ha la
particolarità un elevato numero di
cappelle. Le sue elevate torri rappresentano l’emblema della città.
la ribera
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itinerari da pamplona
I 6
•puente la reina •monastero di iranzu •sorgente del fiume
urederra •estella •obanos •eremo di eunate
tinerario tIERRA EStELLA
L
L’EREMO DI
EUNATE
Eunate, uno dei più begli eremi, brilla con semplicità ed incanto la sua
pianta ottogonale ed una meravigliosa galleria arcata o chiostro esterno.
Circondata da un paesaggio piano e
rilassante, coperto di campi coltivati, cereali e vigneti, Eunate è ricco di
leggende. Difatti, la confusione regna riguardo alle proprie origini. Anche se sembra che fu costruito dai
nobili di Valdizarbe dopo una pellegrinaggio a Gerusalemme, si racconta che appartenne ai templari o
che fu chiesa-faro, con un fuoco
sempre vivo che orientava i pellegrini sorpresi dalla notte.
Situato in pieno Cammino di Santiago, Eunate è stato luogo di accoglienza e ospedale per i pellegrini,
Tierra Estella è simbolo di località storiche, vini squisiti e l’armonia degli altipiani di Urbasa e Andía, con una particolarità:
ambedue gli altipiani sono di proprietà comunale, in pratica,
qualsiasi navarrese può farne uso gratuitamente. In caso di
richiesta, riceverà il lotto di legna che le appartiene.
ed incluso molti, esausti, furono sepolti lì.
Questo tempio è un capriccio del romanico del secolo XIII. Nella sua facciata, abside e capitelli, attendono
provocatrici, facce misteriose e fiere
mostruose. Nella sua particolare
struttura ottogonale, scopriamo i
simboli dei principali tagliapietre del
momento. Inoltre, non dobbiamo
perdere i dettagli del meraviglioso
atrio esterno porticato ed i suoi svariati capitelli.
Eunate significa cento porte in euskera (eun-legano) e ben nato in latino (eu-nato). Sia quel che sia, attraversiamo le porte dell’eremo e tro-
itinerari da pamplona
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tierra estella
viamo un bell’interno ed una volta a
nervature quadrangolari che evoca
l’architettura araba.
A Eunate si accorre in pellegrinaggio per chiedere bonaccia, acqua
e sradicamento delle plaghe però
a parte, molti altri lo visitano per
motivi esoterici, potere attribuito
a Eunate.
Nelle vicinanze di Eunate, troviamo
Obanos, una bella località, sede nel
secolo XII dell’ordine degli Infanzones, nobili che combattevano i possibili abusi commessi dai re. Ogni
estate, gli abitanti di Obanos partecipano nella rappresentazione del mistero di Obanos. Un atto che raccon-
itineRaRi: 139 kM
RoManico e natuRa
COME ANDARE
ciRco del uRedeRRa
ta la tragedia di San Guillén la e Santa Felicia, un giovane duca aquitano
che non poté sopportare l’idea della
sua nobile sorella di dedicarsi all’assistenza dei poveri e l’uccise. Penti-
to, il duca intraprese la vita di eremita al vicino eremo di Arnotegui. È
un’accurata rappresentazione che si
svolge nella storica ed ambientata
piazza di Obanos.
l´eReMo di eunate
ALTIPIANI DE URBASA
Sorgente del
flume Urederra
Zudaire
Monastero
dI Iranzu
A Pamplona
Abárzuza
NA-718
A-12
NA-120
NA-601
Puente la
Reina
A-12
ESTELLA
N-111
Usiamo da Pamplona sulla statale per Logroño, la A-12, attraversa il passo del
Perdón e i suoi mulini. Attraversiamo
Puente la Reina e prendiamo l'l'uscita
Estella Centro; attraversiamo la città in
direzione Vitoria e San Sebastián fino a
raggiungere a un incrocio la strada provinciale NA-120 direzione San Sebastián
per Etxarri-Aranatz. Arrivati a Abárzuza,
imbocchiamo una strada che a 4 chilometri ci porterà al Monastero di Irantzu.
Nel bel mezzo di una gola di montagna
attraversata dal fiume, il monastero, anche se benedettino di origine, nel secolo
XII acquisì una grande importanza con
l’ordine cistercense. Oggi ammiriamo la
chiesa a tre navate e volta ad arco incrociato, il chiostro gotico, la sala capitolare
e la cucina.
Di ritorno, appena attraversato Abárzuza,
prendiamo a destra una stradina priva di
segnaletica, che ci porterà a 10 chilometri nell’itinerario di Olazagutía. Attenti,
imbocchiamo il bivio verso Baquedano,
dove nella parte alta del paese, imbocchiamo una stradina che a mezzo a chilometro ci porterà in una spianata. A piedi, iniziamo un cammino allucinante di
circa 45 minuti fino alla sorgente dell’Urederra: cascate e pozze spettacolari,
dirupi rocciose ed un variegato bosco (ci
sono, frassini, tigli, aceri, noccioli, querce) che avvolge l’acqua che il karst calcico di Urbasa assorbì ed adesso la rilascia.
L’acqua sorprende non solo per la sua
bellezza (Urederra significa acqua preziosa in euskera (lingua basca)), ma anche perché, è gelata!
Di ritorno, raggiungiamo Estella, incantevole città monumentale che merita una
visita, come Puente la Reina.
Appena lasciato Puente la Reina, prendiamo la strada per Obanos e l’incantevole
eremo di Santa María de Eunate, interamente ottogonale ed un evocatorio atrio
porticato.
Vi consigliamo di ritornare fino alla strada di Puente la Reina o andare in direzione Muruzabal e Uterga, per prendere di
nuovo la A-12 verso Pamplona.
Obanos
Eremo di Eunate
A Logroño
A-12
tierra estella
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itinerari da pamplona
I 6
tinerario
tierra estella
E
ESTELLA: LA CITTÀ DELL EGA
Estella straripa di storia. Ogni angolo,
edificio o chiesa di questa città monumentale è un concentrato d’arte.
Fu costruita nel 1090 dal re Sancho
Ramírez sul villaggio basco di Lizarra
per aiutare i pellegrini. Così, l’antica Lizarra intraprese un importante sviluppo in pieno itinerario compostelano. I
franchi arrivarono e, tra gli abitanti,
s’instaurarono un elevato numero di
giudei che convertirono Estella in un
gran centro del ghetto. Ereditò una
grande attività commerciale, premiata
geograficamente dall’unione della
San pedRo de la Rúa
puente de la cáRcel
Montagna e della Ribera.
Nel secolo XIX, Estella, gran baluardo della tesi carlista, fu nominata
capitale dello Stato Carlista ed ebbe
anche dei ministri e un codice penale proprio.
Dinanzi all’inevitabile selezione delle
sue opere d’arte, cominciamo dalla
Plaza de San Martín. In essa, il Palacio
de los Reyes di Navarra, del secolo XII
ed esempio unico del romanico civile
in Navarra, è oggi Museo Gustavo de
Maeztu.
Il Tribunale Regionale, del secolo XVIII,
si trova presso la scalinata. Ascendendo, vediamo la chiesa San Pedro de la
Rúa, cistercense del secolo XII, con un
bel portale e chiostro romanico.
Nella calle de la Rúa ci attendono il palazzo plateresco Fray Diego de Estella
(oggi Casa Culturale), il Palazzo del
Gobernador ed il semplice Puente de
la Cárcel o San Agustín.
itinerari da pamplona
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tierra estella
Ci attendono anche, la chiesa Gotica
del Santo Sepolcro, il convento gotico
di Santo Domingo e la chiesa romanica
di Santa María Jus del Castillo.
E ci rimangono ancora dei luoghi meravigliosi come la chiesa di San Martín,
la piazza de Los Fueros e quella di
Santiago, dove tutti i giovedì si tiene
un mercato di gran rilevanza artigianale: ceramica, stoffe, prodotti forgiati,
pelle, legno...
È necessario menzionare la chiesa di
San Juan, il Convento de Recoletas,
la basilica della Virgen del Puy, del
secolo XX, il convento di Santa Clara
e la chiesa Nuestra Señora de Rocamador.
Inoltre, potremo gustare un porcellino
arrosto e tre prodotti a denominazione
di origine: formaggio Idiazábal, peperone del piquillo di Lodosa e i vini
ascritti alla denominazione di origine di
Navarra. Molte cantine aprono le loro
porte al visitatore.
itinerario 6
P
R6
puente la Reina
PUENTE LA REINA
GARES
“E da qui tutti i cammini a Santiago diventano tutt’uno. Così prega il Monumento al Pellegrino che ci dà il benvenuto. E non mente: Puente la Reina unisce gli itinerari di coloro che attraversavano i Pirenei da Somport e quelli da
Valcarlos.
Puente La Reina deve il suo nome ad
un magnifico ponte romanico in pietra
costruito con antecedenza al paese. Si
racconta che era stato incaricato da
una regina; altri assicurano che non fu
Regina la parola originale, ma Runa,
come anticamente era conosciuto il
fiume Arga.
Questo bel ponte venne edificato nella
prima metà del secolo XI per agevolare il passaggio dei pellegrini. Oggi,
conta con 6 volte di mezzo punto di diversa apertura, una in più sotto terra.
Alcuni archetti perforati nella pietra
permettono il passaggio dell’acqua
quando il fiume è in crescita. Inoltre, lo
adorna la bella leggenda del Txori, un
uccellino che lavava il viso della Vergine con l’acqua del fiume che trasporta-
va nel suo becco.
Puente La Reina, crocevia vitale di
cammini e gente, in poco tempo si arricchì economicamente e culturalmente. Mostra di ciò è la chiesa del Crucifijo (Crocifisso) del tardo romanico costruita dai templari a metà del secolo
XII, che accoglie la Vergine con il Bambino del secolo XII ed un bel Crocifisso
gotico, proveniente dalla Germania,
dalla forma appariscente a Y della sua
croce.
La calle Mayor è via ed arte insieme:
architettura popolare con case blasonate, palazzi, negozi d’artigiani...
La chiesa di Santiago el Mayor, di fine
secolo XII e ricostruita nel XV, mostra il
suo portale romano e gli intagli gotici di
San Bartolomeo e di Santiago Beltza,
così denominata per il colore oscuro
originale prima di essere restaurata.
Dopo aver attraversato Plaza Mayor, vicino al ponte, c’è la chiesa di San Pedro ed il convento di Comendadoras de
Sancti Spiritus.
Parlando di gastronomia, in tavola possiamo trovare fagioli bianchi o rossi, arrosti di maiale o agnello, in epoca di
cacciagione, quaglia, lepre o pernice e
vini eccellenti di Valdizarbe.
SoRgente del fiuMe uRedeRRa
tierra estella
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itinerari da pamplona
I 7
tinerario
In queste valli troviamo paesaggi scoscesi avvolti nella
nebbia e neve, cime che
superano il 2.000 metri
accompagnate da un verde
inebriante, boschi aggrovigliati e l’acqua dei loro
fiumi. In Roncal e Salazar,
l’uomo ha chiesto il permesso alla natura per poter
vivere con lei. La località
pirenaica sorge da casone
di pietra, tetti curvi inclinati
a due o quattro discese,
intelaiature di finestre e
travi di legno, vie selciate...
•roncal •isaba •ochagavía
vALLI DI RoNcAL E DI SALAzAR
R
RONCAL
Roncal vive inerpicato sulla montagna.
La sue case blasonate si afferrano alle vie strette e selciate, coronate per
l’eremo di Nuestra Señora del Castillo
(Madonna del Castello). Da questo luogo, si possono ammirare gli splendidi
panorami di Roncal sul fiume Esca.
In questa località pirenaica, i tetti a tegole curve e varie inclinazioni, coronano case a volte signorili del secolo XVII
e XVIII, senza dimenticare la chiesa di
San Esteban (Santo Stefano), del XVI
secolo. Sembra uno scenario creato
per una storia medievale. Ciascun angolo riveste una particolare bellezza.
Si respira la vita collegata con la pastorizia ed il bosco e l’amabilità e la
semplicità della gente.
Roncal
Oltre ad un’obbligata passeggiata per
le vie ed il quartiere del Castillo, in Roncal dobbiamo conoscere la storia del
grande tenore universale Julián Gayarre. Gayarre (1844-1890) da giovane
fu pastore di pecore. Ottenne la possibilità di studiare musica a Pamplona,
Madrid e in Italia e conquistò i migliori
scenari d’opera del mondo. Il suo ricordo è rimasto inciso su innumerevoli documenti dell’epoca che elogiavano la
magnifica voce di Gayarre ed incluso
compositori come Wagner o Gounod
esaltarono il suo canto. È una vera pena che non ci sia una registrazione della sua voce per ascoltarla oggi. Però,
potremo ammirare il mausoleo di Gayarre, realizzato da Benlliure, ubicato
nel cimitero, a 600 metri fuori paese.
Gayarre morì per una grave infezione
alla laringite che le impedì nei suoi ulti-
COME ANDARE
A Abodi e
Bosco di Irati
Usciamo da Pamplona, in direzione di Zaragoza e nel km 6,8 c’immettiamo nella A-21
in direzione di Huesca-Jaca. Potremo ammirare la Higa de Monreal, il passo di Loiti, la
Foz de Lumbier ed il lago artificiale di Yesa.
Ora in terre aragonesi, dobbiamo prendere
la strada NA-137 in direzione di Salvatierra
de Esca. È un tratto stretto e con curve che
man mano che si arriva Roncal migliora. Arriviamo a Burgui, una deliziosa località pirenaica, caratterizzata dal suo bel ponte medievale che conserva ancora gli archi originali e che vede ogni anno, il giorno delle almadías (zattere), passare i zatterieri in ricordo di quel che è stata la loro vita fino ad
appena alcuni decenni fa. La chiesa di San
Pedro conserva il vecchio organo del Monastero di Leyre.
Continuiamo in direzione di Roncal, luogo che
conta tra i suoi onori quello di essere la culla
del grande tenore Julián Gayarre, la bellezza
del paese e la bontà di un formaggio molto rinomato.
4 chilometri più avanti c’è Isaba, comune con
gran affluenza di gente e prossimo alle piste di
sci da fondo e quelle d’alpine francesi, Isaba è
sempre piena di gente passeggiando tra le
belle vie. Inoltre, molto vicino, tutti gli anni si
celebra il Tributo de las Tres Vacas (il Tributo
delle Tre Mucche).
Imbocchiamo la provinciale NA-140 che attraverserà il passo di Laza e ci condurrà fino ad
Ochagavía. Dove potremo fare due passi e conoscere anche il Centro de Interpretación de la Naturaleza (Centro d’Interpretazione della Natura).
Per il ritorno, possiamo prendere la provinciale
NA-178
NA-178, in direzione di Navascués e continuare fino a Lumbier con una strada in
Lumbier
buone condizioni anche se in presenza di
Liédena
molte curve nel passo di Iso, per uscire
alla A-21 che ci porta direttamente fino A Pamp
lon
a
a Pamplona.
itinerari da pamplona
R7
46
Muskilda
NA-2012
Ezcároz
NA-140
Ochagavía
Uztárroz
Isaba
BELAGUA
NA-178
Roncal
Güesa
NA-137
Burgui
Navascués
Monastero
di Leyre
valli di roncal e di salazar
Salvatierra
NA-240
A-137
A Jaca
Quello che ci offRe QueSta paRte della
naVaRRa, ne Vale la pena.
Roncal
mi anni di cantare come questo
grande artista sapeva fare. Nella sua
casa-museo scopriremo una parte
della sua vita attraverso oggetti e ricordi personali.
Peraltro, Roncal, luogo così indissolubilmente unito alla natura, può contare con un Centro d’Interpretazione.
È ubicato all’uscita del paese e ci
aiuterà a comprendere il magnifico
paesaggio che ci circonda.
E non ci dimentichiamo di gustare il
formaggio di Roncal, elaborato con
latte di pecora rasa, alimentato con
pascoli pirenaici, stagionato e con
un intenso sapore, ottenuto dopo
un processo di elaborazione molto
delicato, con la qualità del sigillo di
Denominazione di Origine Controllata di Roncal. Seguendo la strada ci
sono molti punti di vendita dov’è
possibile acquistare questo saporito formaggio.
I
foRMaggio di Roncal
confluenza dei fiumi Belagua e Ustárroz. Da essa parte
la strada di Belagua che attraversa le meravigliose valli
di origine glaciale dove si praticano gli sport invernali come lo sci da fondo oppure, nella stazione francese di
Arette, lo sci alpino. Per tutto ciò, Isaba offre al visitatore innumerevoli servizi turistici, oltre alla bellezza del
ISABA
Isaba è la località più settentrionale della Valle del Roncal. Ai piedi del picco roccioso di Ezkaurre, nasce nella
iSaba
valli di roncal e di salazar
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itinerari da pamplona
I 7
tinerario
valli di roncal e di salazar
il tributo delle
tre mucche
paese con belle casa blasonate, archi gotici e rustici ponti. Emerge la
chiesa di San Cipriano, del secolo
XVI, che sembra una fortezza e un
singolare tetto rossiccio. Ha una
bella pala d’altare maggiore di stile
plateresco, un bell’organo barocco
del 1751 ed una scultura in legno
della Vírgen de Idoya con el Niño.
(Madonna con Bambino di Idoya).
Questa Madonna ha anche un eremo fuori paese, magnifico monumento rinascimentale.
Nel 1375, una sentenza volle metter fine alle eterne dispute
tra le valli per lo sfruttamento dell’acqua e dei pascoli. Quello che rappresentò il pagamento di questa tassa, è oggi un
bel rito. Da un lato della frontiera si situano i sindaci roncalesi con il vestito tradizionale: cappello, cappotto e brache
corte e a sgonfi. Dall’altro lato, i sindaci di Baretous abbigliati con l’abito tipico francese e il nastro tricolore della repubblica incrociando il petto. Il sindaco di Isaba chiede per
tre volte ai francesi se pagheranno il tributo dalle tre mucche
“della stessa razza” a cambio dell’uso dell’acqua e dei pascoli 28 giorni all’anno. I francesi rispondono di sì e quello
di Isaba promette la pace di qui in avanti. C’è incluso un veterinario che controlla la salute del bestiame.
Dai belvederi vicini si ammira un paesaggio spettacolare, protagonizzato
da cime che superano i 2.000 metri,
come l’Anie, la Mesa de los Tres Reyes (La Tavola dei Re Re), il Txamantxoia, il Lakartxela... o lo spettacolare massiccio carsico del Larra.
Una bella prospettiva si ottiene dalla
famosa Venta de Juan Pito. Nelle vicinanze, presso la pietra miliare di
frontiera 262 della Piedra San Martín, si celebra ogni 13 di luglio il Tributo de las Tres Vacas (il Tributo delle Tre Mucche).
lakaRtxela (deStRa) y la taVola dei
tRe Re, in la Valle de belagua
itinerari da pamplona
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valli di roncal e di salazar
itinerario 7
o
R7
ochagaVía
OCHAGAVÍA
A seconda di molti è una delle località
più belle della Navarra. Insediata ai
piedi della collina di Muskilda, Ochagavía nasce nel luogo dove confluiscono
i fiumi Anduña e Zatoya, creando il fiume Salazar. Il casale di Ochagavía, di
stile pirenaico, è ubicato attorno il fiume Anduña ed i quattro ponti di pietra
che separano le due parti del comune. Altri due ponti attraversano il fiume Zatoya che abbraccia la località.
Le sue vie sono meravigliose, ciottolate, sono molto strette dovuto al freddo
clima della valle di Salazar in inverno.
In Ochagavía apprezzano e hanno cura della loro casa in pietra, rispettano
il legno e la tegola piatta e vecchia con
la quale costruiscono il tetto e le grondaie sporgenti. Molte case, alcune palazzine gotiche, rinascimentali e barocche, hanno incluso il nome proprio.
Avvolta in un paesaggio che innamora, è la località più popolata della Valle di Salazar. Centro economico della
valle, nelle sue piazze si celebrano i
mercati del bestiame e le fiere. Però,
non solo si dedicano ad attività contadine e forestali, ma anche al turismo,
poiché le caratteristiche del luogo
consentono di praticare gli sport invernali e le escursioni in estate.
Appena entrati ad Ochagavía, c’è un
bel crocifisso plateresco. Una salita
ripida ci condurrà fino alla Chiesa di
San Juan Evangelista (San Giovanni
Evangelista), con una pala d’altare rinascimentale che da sola merita la visita. È opera del discepolo di Anchieta, Miguel Espinal.
Nelle prossimità di Ochagavía esistono dei luoghi incredibili che gli
valli di roncal e di salazar
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abitanti di questa località consigliano vivamente. Ad un passo, la Selva de Irati. Subito dopo, in un bivio
stradale che unisce Isaba e Ochagavía, l’eremo della Vírgen de Muskilda (madonna di Muzkilda). Con
una parca decorazione, è un chiaro
esempio di costruzione romanica.
Ogni 8 settembre, gli abitanti accorrono in pellegrinaggio. Otto danzatori del luogo abbigliati in maniera appariscente con sonagli, nastri
multicolori e cappelli conici ballano
danze proprie della terra: quattro
numeri di paloteo (antica danza),
una con fazzoletti, una jota tradizionale e un passacaglia con le nacchere. Sono accompagnati da zampognari e da un personaggio soprannominato il “bobo” (sciocco)
che danza coperto da una maschera a doppia faccia.
itinerari da pamplona
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tinerario
•sangüesa •javier •yesa •monastero de leyre
zoNA
mEDIA ESt
Ci dirigiamo alla zona che costituisce la maggior concentrazione
nella Navarra di spazi qualificati dall’Europa come Riserve Naturali.
In questo luogo, si mescola la Natura con l’impronta storica,
monumentale ed architettonica della mano dell’Uomo, che si sente
nei suoi paesi e, come no, nel Pantano di Yesa o Mar de los Pirineos.
S
SANGÜESA
Sangüesa la Vieylla fu insediata sulla
cima di una collina conosciuta come
Rocaforte. Nacque per proteggere
Pamplona dalle invasioni musulmane e
più tardi, venne usata come fortezza
per difenderci dal Regno di Aragona.
Nell’anno 1121, Alfonso il Battagliero
trasferì la città fino all’insediamento attuale, un luogo di continuo passaggio
ed unione di quattro strade romane:
quella proveniente da Zaragoza, Jaca,
Pamplona e Dax. Inoltre, Sangüesa è
ubicata nel Cammino di Santiago.
Con un incarico difensivo così importante, Sangüesa cominciò subito a
usufruire dei privilegi reali che le permisero dotarsi di un patrimonio artisti-
co, sia religioso sia civile, che si palpa
ad ogni passo.
ques (Duchi) di Granada, del secolo XV
ed il Palazzo de los Condes (Conti) di
Guenduláin, del XVII. Nella calle Alfonso el Batallador, troveremo il Palazzo
di Vallesantoro, la sua bella facciata
churrigueresca (specie di esagerato
barocco) del secolo XVII ed una monumentale sporgente del tetto di legno
intagliato che oggi alberga la Casa di
Cultura.
Forse il suo gioiello più prezioso è la
chiesa di Santa Maria la Real, dichiarato monumento nazionale, e in modo
particolare il complesso scultorio del
suo bel portale con colonne statua e
delicata iconografia. E oltre a questo,
non possiamo dimenticare la sua torre
ottagonale gotica, le tre absidi del capezzale, del secolo XIII, la pala maggiore plateresca con l’intaglio gotico
della Vergine di Rocamador ed un
ostensorio processionale gotico.
Se continuiamo su questa via raggiungeremo la Chiesa gotica di San Salvador ed il suo portale, immagine del
Giudizio Finale. Inoltre, non dobbiamo
lasciare Sangüesa senza vedere la Casa Concistoriale e la sua facciata rinascimentale. Questo edificio è un am-
Se continuiamo per le vie maggiori, intopperemo con il Palazzo de los Du-
SangüeSa:
chieSa di Santa MaRía
Lasciamo Pamplona attraverso la strada Zaragoza-Madrid fino al Km 6,8
dove imbocchiamo la strada verso
Huesca e Jaca (per la A-21).
Lasceremo la Higa de Monreal e, da
questo momento, non dobbiamo perderci la parte sinistra dell’itinerario:
l’impressionante natura agreste, radicale, della Foz de Lumbier e le valli
che la circondano, la gola disegnata
dal fiume Irati, il verde selvaggio in
contrasto con la pietra calcica grigiastra ed al fondo, nelle giornate serene
d’inverno, lo splendore del Pirineo
Aragonese e le sue cime innevate.
Continuiamo verso Liédena dove
itinerari da pamplona
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zona media est
caStello di JaVieR
pliamento del Palazzo fortezza Principe di Viana, luogo in cui visse quando
Sangüesa fu Corte dei Re di Navarra.
Ad oggi il palazzo ha ancora due torri
merlate ed un fossato interno.
Visiteremo anche la Chiesa di Santiago, tra il romanico ed il gotico, ed il
cui suolo in legno nascondeva una colossale statua di pietra dell’apostolo
Santiago scoperta nel 1965.
Inoltre, dobbiamo menzionare il Convento di San Francisco de Asís (San
Francesco d’Assisi) e quello di Nuestra
Señora del Carmen (Nostra Signora
del Carmine). Questo convento, oltre
ad ospitare una bella chiesa e chiostro
gotico, ha un peculiare museo: orologi
antichi a torre dal 1546 fino ai nostri
giorni.
giriamo verso la statale N-127 verso la
monumentale città di Sangüesa, luogo che
dà il nome al podestariato e che è un
lusso di edifici storici.
In questo punto, attraverseremo le frontiere che per molti secoli furono motivo di
lotte tra i Regni di Navarra e Aragona. Sos
del Rey Católico, luogo che fu l’ultima
volta navarrese nel secolo XII, lo merita
tutto: vicoli stretti, ricordi medievali,
muraglie, il suo castello, la sua bella casa
concistoriale rinascimentale e la sua non
meno bella chiesa romanica di San Esteban
(Santo Stefano). Non tutti i giorni si può
passeggiare nel luogo che vide nascere il
re Fernando il Cattolico.
San Francisco Javier, patrono della Navarra, riunisce tutti gli anni nel mese di marzo
a migliaia di navarresi che non mancano alla Javierada (alcuni lo fanno da quasi 40
anni). Da tutto il territorio provinciale, accorrono in peregrinazione fino a Sangüesa.
La mattina seguente, la massiccia corte dei pellegrini percorre in Via Crucis gli otto
chilometri che separano Sangüesa de Javier, luogo che vide nascere il santo nel 1506,
un infaticabile missionario che percorse terre così lontane come quelle giapponesi.
Il Castello fu costruito nel secolo X a partire da una torre create per sorvegliare la
frontiera su di una roccia dalla quale si vedeva la valle dell’Aragona. Nel 1223, Sancho VII el Fuerte ricevette questa fortezza dell’infante di Aragona come garanzia di
un prestito di 9.000 stipendi. Questa somma non fu restituita ed il castello se lo prese la Navarra.
Attorno a quella torre, i proprietari del castello costruirono recinti difensivi fino a farlo diventare un castello. La Torre del Homenaje (Omaggio) è dedicata a San Miguel,
perciò è conosciuta anche come la torre di San Miguel (San Michele) o la Torraza.
Ora, del castello troviamo un restauro del secolo XIX, poiché il cardinale Cisneros obbligò a demolire il castello quasi interamente dopo l’annessione di Navarra alla Castiglia. Cisneros ordinò di radere al suolo i muri esterni, mozzare le torri, chiudere i
fossati ed inutilizzare le finestrelle strette. Dopo questa distruzione, il castello è stato oggetto di continui restauri.
Questo edificio è formato da forti torri merlate ed addossate al muro, si erige la basilica, luogo dove si trova la fonte battesimale nella quale fu battezzato San Francisco Javier. Possiamo percorrere le stanze del castello con le guide, poiché loro ci racconteranno i ricordi della vita del santo in queste stanze. Ci parleranno dell’immagine del Cristo del Sorriso, costruita in legno di noce e che presiede una cappella con
affreschi murali sulla Danza della Morte, in cui scheletri gialli sono disegnati sul fondo nero, e ci racconteranno i segreti che nascondono questi impressionanti muri.
Ritorniamo sulla strada N-127, un
po’ tortuosa, fino a Sangüesa per
immettersi sulla strada che indica
Javier. Appena 8 km per trovare il
Castello, culla di San Francisco Javier,
patrono della Navarra e che muove
migliaia di navarresi tutti gli anni in
peregrinazione nelle tradizionali
javieradas.
Visitato il Castello di Javier, ci dirigiamo
a Yesa e c’immettiamo nell’itinerario
che ci porta fino al Monastero di Leyre,
incorniciato nella Sierra di Leyre, tra
boschi, rovereti e querceti, dominando
l’estensione del Bacino di Yesa. Siamo
sicuri che non ci lascia indifferenti.
zona media est
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COME ANDARE
AP
am
plo
Monastero
di Leyre
na
Lumbier
A-21
N-240
A Jaca
Javier
Embalse
de Yesa
NA-127
Sangüesa
itinerari da pamplona
A-127
Sos del Rey
Católico
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tinerario
zona media est
m
MONASTERO DE LEYRE
Il Monastero di San Salvador di Leyre gode dello splendore della sua selvaggia Sierra, con la sua cornice frastagliata di rossicci ed impossibili
rocce e boschi e, sotto il suo sguardo, il Pantano di Yesa (bacino), imponente con la sua diga di 74 metri
d’altezza e 411 di lunghezza e le sue
acque azzurre.
In questo paesaggio, troviamo il Monastero, impregnato di storia, bellezza e leggende, come quella di San Virila, abate del monastero che estasiato dal canto di un volatile, si fermò un
istante di fronte ad una fontana ad
ascoltarlo. Quando ritornò, scoprì attonito che erano trascorsi 300 anni.
Già dall’anno 848, si hanno notizie
dell’esistenza del monastero. Nei primi secoli, fu il grande centro religioso
e culturale del regno di Pamplona e
chieSa
lago aRtificiale di
yeSa
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zona media est
luogo scelto dai re per riposare perpetuamente. Ancor oggi, il 3 dicembre si commemora solennemente in
questo luogo il giorno della Navarra e
di San Francisco Javier.
Leyre è una delle prime costruzioni romaniche della Penisola. Quando uno
passeggia al suo interno, immagina la
vita dei chierici tra le sue mura. Da lui
passarono monaci benedettini e cistercensi dopo 75 anni di disputa tra
di loro. La vita monastica scomparve
nel 1836 con la liberazione dei beni
ammortizzati di Mendizábal, ed i monaci non ritornarono, in questo monastero benedettino, fino al 1954.
Leyre è composta dalla cripta, le absidi, tre navi romaniche e la snella torre quadrangolare. La cripta è un tesoro: un recinto primitivo ed arcaico,
disseminato di robuste colonne incor-
itinerario 8
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niciate da enormi e disuguali capitelli
con un rustico ornamento del secolo
XI. La sobrietà marca ogni particella
di questo luogo. Già nella chiesa, la
grande navata gotica addolora ricorre
appena la decorazione. Fissiamoci
nell’intaglio del Cristo in Croce, che
non è altro che San Salvador di Leyre.
Dopo una preziosa grata gotica, troveremo lo scrigno neogotico che conserva i resti dei monarchi più antichi.
MonaSteRo di leyRe
Possiamo osservare una bella pala
d’altare che illustra il martirio sofferto
dalle sante Nunilo ed Alodia nelle mani dei mussulmani.
Già all’esterno, osserveremo nella
Porta Speciosa, entrata principale alla chiesa e mostra del romanico del
secolo XII, la bellezza in ogni singolo
dettaglio della sua abbondante decorazione.
RoManiche cRipta
zona media est
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itinerari da pamplona
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tinerario
•mendigorria •artajona •olite •san martín de unx •olite
•parco eolico guerinda •ujué
zoNA mEDIA
Zona Media... Né è nord, né è
Ribera. È la forza dell’unione
dei contrasti, delle liti di due
fratelli opposti che si uniscono al fine. I boschi del nord
scompaiono e al loro posto,
regnano le campagne di coltivazioni e vigneti. Le montagna rimangono ammorbidite dalle pianure che le circondano; le zone desertiche
sono stampate da sterpaie e
da file d’alberi dispersi.
A
ARTAJONA
El Cerco (Cinta)
Monumenti megaliciti
Se vogliamo sommergerci interamente
nel Medioevo, questa è una bella opportunità. Il Cerco di Artajona, costruito nel secolo XI, con il suo recinto murato ed il suoi dodici torrioni quadrangolari perfettamente allineati ci offrono
l’ambiente sognato. Danno un’immagine signorile a delle muraglie coronate
da una chiesa. È la chiesa-fortezza di
San Saturnino, imponente, solida e
semplice, edificata nel secolo XIII, sulle
rovine di un tempio romanico. Vediamo
sulla facciata un bel timpano gotico accuratamente intagliato. In lui appaiono
immagini di San Saturnino assieme alla
Reina Juana de Navarra (Regina Giovanna di Navarra) e suo marito Felipe
el Hermoso (Filippo il Bello). Nella sua
struttura, si può vedere che è stata costruita in tempo di guerra. Conserva un
corridoio sulla volta della nave che servì da prigione. All’interno, la pala maggiore d’impronta gotica ci mostra una
pittura de protorinascimentale. Inoltre,
troveremo due pale d’altare barocche
e varie pitture su tavola.
itinerari da pamplona
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zona media
Ma se non ci basta retrocedere fino all’epoca medievale, abbiamo l’opportunità di viaggiare fino quasi le nostre origini attraverso l’itinerario dei monumenti megalitici. Per arrivarci, dobbiamo andare al Cimitero e prendere la
strada che si trova dietro il camposanto. Troveremo il monumento megalitico
del Portilo di Enériz e quello della Mina
di Farangortea, ricordi della cultura
megalitica romana. Ambedue hanno
una lastra di separazione e sono posti
in tumuli di 20 m di diametro per 2,5 m
di altezza. Inoltre, ci rimonteremo fino
al primo millennio avanti cristo con i resti delle capanne neolitiche di Farangortea e Dorre.
Menzioneremo pure, la chiesa gotica di
San Pedro, il suo trittico fiammingo dell’Epifania e la cupola a mezza arancia.
Nei dintorni della località c’è la basilica
della Vergine di Gerusalemme. In lei,
troveremo un intaglio dell’oreficeria romanica in rame smaltato di 30 cm d’altezza, che secondo quanto racconta la
leggenda, la portò un artagonese delle
Crociate della Terra Santa.
Ad Artajona anche possiamo fare una
passeggiata per le sue vie e case adornate con attici, blasoni ed arcate.
le Montagna RiMangono aMMoRbidite dalle pianuRe che le ciRcondano; le zone deSeRtiche Sono
StaMpate da SteRpaie e da file d’albeRi diSpeRSi.
o
caStello di olite
fu sede reale, è inoltre terra di famose cantine e il miglior vino.
OLITE
COME ANDARE
A-12
la sua nudità e semplicità, i suoi due
portali e la cripta (alla quale si accede
attraverso una scala a chiocciola).
Non ci perderemo la Chiesa-Fortezza
gotica di Santa María del Popolo e
l’eremo di San Miguel (San Michele).
Dopo c’immetteremo nella più che
tortuosa NA-5310 che ci porterà fino
ad Ujué, località più vicino alle leggende che alla realtà. Vicoli stretti,
selciati, angoli impossibili, panorami
spettacolari...
Se vogliamo ritornare di colpo al secolo XXI, il nostro destino è il Parco
Eolico di Guerinda, uno del più grandi d’Europa. Che direbbe Don Chisciotte! I più avanzati aereogeneratori, così alti come edifici di diciotto
piani, si fondono con una spettacolare panoramica dei Pirenei. La Navarra
è la terza potenza europea nella
creazione di questa energia rinnovazona media
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Puente
la Reina
Obanos
NA-601
NA-6020
Mendigorría
Andelos
N-121
AP-15
Artajona
NA-6030
NA-5110
NA-132
Olite
bile dopo Germania e Danimarca, e questo parco è buona prova di ciò. Per arrivarci,
dobbiamo andare a San Martín de Unx e andare in direzione di Lerga e deviamo poi
verso Olleta.
itinerari da pamplona
Lerga
NA-5310
Tafalla
Tudela
Per cominciare questo itinerario, lasciamo Pamplona attraverso la A-12
direzione Estella-Logroño fino ad arrivare a Puente la Reina. Prendiamo la
statale NA-6030 verso Tafalla e ci
troviamo a Mendigorría e le rovine di
Andelos, ricordi di una cittadina romana che ci racconta la sua storia.
Seguendo la stessa strada, arriveremo fino ad Artajona dove si trova le
imponenti mura di cinta di questo
luogo e l’itinerario dei dólmenes
(monumenti megalitici).
Continuiamo fino a raggiungere Tafalla, capoluogo della Zona Media e
prendiamo la N-121 verso la città
medievale di Olite, visita imprescindibile. La strada provinciale NA-5300
ci porta fino a San Martín de Unx: case blasonate, resti di muraglia e edifici rappresentativi. La chiesa di San
Martín desta la nostra attenzione per
Pamp
lo
na
Percorrere Olite è ritornare ai tempi passati. Il Medioevo è presente
nelle sue vie, palazzi ed angoli. Il
Castello, impassibile, sorveglia la
vita della sua gente. Olite, città che
Il Castello-Palazzo di Olite è una
dell’opere più rappresentative e care della Navarra. Si edificò sulle
mura romane, nei secoli XIII, XIV e
in particolar modo nel XV, con Carlos III di Navarra. Furono anni di
splendore. Quando la Navarra si unì
alla Corona di Castiglia iniziò il declivio. Già non c’erano re di Navarra che vi abitarono. Due incendi ed
un saccheggio lo resero irriconoscibile. Monumento nazionale dal
1925 è stato restaurato di recente.
Il palazzo vecchio è oggi Parador
Nacional (Hotel Nazionale fuori città) e conserva ancora torri come
quelle di San Jorge, le Cigüeñas e
NA-5300
Ujué
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tinerari
zona media
quella della Prisón. Il castello nuovo, con le sue quindici torri, tutte
diverse, merita la nostra attenzione. Emergono la Torre dell’Homenaje, l’Atalaya, quella delle Tres Coronas e quella dei Cuatro Vientos o
quella circolare della Vigia. Fu senza dubbi un castello di lusso: ha delicate opere in gesso, piastrellati,
vetrate policromate, tetti dorati e
fontane. Tra le singolari stanze che
avevano i re (gabbia per leoni, colombaia, uccelliera, bagni in quei
tempi!) emerge un singolare frigorifero: una costruzione di pietra a
forma di uovo che servì per immagazzinare il ghiaccio.
ValdoRba
Olite, annovera inoltre la chiesa gotica di Santa María, un prezioso chiostro, una bel portale e la sua pala dipinta da Pedro de Aponte. Un’altra
opera d’arte è la chiesa di San Pedro, un mix armonioso di stili: torri
gotiche con un orgoglioso ago ottagonale e portale e chiostro romanico. Al suo interno, una bella pala
d’altare e la cappella della Vírgen
(Vergine) del Campanal, con un prezioso intaglio gotico. Non dimenticheremo i conventi di San Francisco
e di Clarisas, ambedue con pala d’altare rococò e nella piazza di Carlos
III, la torre dell’Orologio e delle gallerie sotterranee medievali.
uJué
itinerari da pamplona
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itinerari 9
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ujué:
pellegrinaggi
u
UJUÉ
Ujué sembra rispondere ai deliri di un disegnatore deciso a creare un popolo immaginario, da fiaba: le sue vie strette che scivolano dai pendii del
colle sempre disseminate di salite o scale, le sue
case, ogni angolo dimenticato... Tutto ciò toglie
il respiro. Se questo fosse poco, dirigere la vista
in qualsiasi direzione da Ujué è una cosa che merita. Ai suoi piedi si vede il falsopiano di Tafalla e
Olite, la Ribera, il Moncayo ed i Pirenei, con cime
come l’Anie o la Mesa de los Tres Reyes (La Tavola dei Tre Re).
Per visitare Ujué vi consigliamo di lasciare il veicolo appena arrivati nella località o nella piazza
del santuario, poiché le automobili non possono
accedere al centro della località.
In Ujué si celebra uno dei pellegrinaggi più emotivi di questa Comunità. Si festeggia la domenica
seguente del 25 aprile, giorno di San Marco ed è
in onore della Vergine Maria. I pellegrini accorrono con tuniche, croci e, a volte, incluso scalzi e
con catene. Si riuniscono presso la Cruz del saludo (Croce del Saluto) e di seguito accorrono al
santuario per pregare la Madonna.
Ujué nacque come piazza forte per la difesa della
Navarra prima dai mussulmani e più tardi
dall’Aragona. Nella parte alta della località, c’è la
chiesa romanica di Santa María. Ci sorprende per la
sua grandezza e semplicità. Venne costruita sui resti
di una chiesa preromanica nei secoli XI e XII, ma fu
soprattutto il re Carlos II il Malo (il Cattivo) colui che
le diede maggior spinta. Lui edificò la
nave gotica, un bello sensale e torri
merlate. Al suo interno si trova
la bella immagine di Santa
Maria con il Bambino, una
gioiello della scultura romanica
navarrese del XII secolo ed è
ricoperta d’argento. Carlos II
apprezzava tanto questo luogo che,
prima di morire, volle che il suo
cuore riposasse lì. Ed ancora oggi si
conserva in questa chiesa in un
cofanetto.
uJué
zona media
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itinerari da pamplona
centRo pRenotazioni on line

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