Maquetación 1
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Maquetación 1
ITINERARI PER SCOPRIRE PAMPLONA E LA NAVARRA 5 PASSEGGIATE PER PAMPLONA 9 ITINERARI PER CONOSCERE LA NAVARRA Regno di Navarra Terra della Diversità Regno di Navarra Terra della Diversità Informazioni turistiche della Navarra: www.turismo.navarra.es (+34) 848 420 420 EDIZIONE: Comune di Pamplona TESTI: Cristina Ochoa, Ana Ulargi ed EGN Comunicación TRADUZIONI: Trading Traducciones e www.traduCCI.com FOTOGRAFIE: Archivio fotografico del Servizio di Promozione e Immagine Turistica del Governo della Navarra, Diario de Navarra, EGN Comunicación, Comune di Pamplona IMMAGINE DI COPERTINA: Berta Buzunáriz I Formas de Proyectar DESIGN: EGN Comunicación STAMPA: Gráficas Castuera DEPOSITO LEGALE: NA-176/2011 PASSEGGIATA 1. La Pamplona monumentale P1 PASSEGGIATA 2. Pamplona, città fortificata: mura e Cittadella P2 PASSEGGIATA 3. Il Cammino di Santiago scopre Pamplona P3 PASSEGGIATA 4. Pamplona verde P4 PASSEGGIATA 5. Gastronomia e shopping P5 PERCORSO 1. La Sierra di Aralar e la Valle di Ultzama R1 PERCORSO 2. Tra foci R2 PERCORSO 3. Pirenei atlantici R3 PERCORSO 4. Pirenei orientali R4 PERCORSO 5. La Ribera R5 PERCORSO 6. Tierra Estella R6 PERCORSO 7. Valli del Roncal e di Salazar R7 PERCORSO 8. Zona Media Est R8 PERCORSO 9. Zona Media R9 CENTRO STORICO Passeggiate per conoscere la città di Pamplona PAMPLONA è la capitale della provincia della Navarra, del distretto dallo stesso nome, e lo fu dell'antico Regno della Navarra. È ubicata nel centro geografico della provincia e il suo centro storico è situato su una terrazza dal forte dislivello, nella cui zona bassa scorre il fiume Arga. Il nome della città proviene dal generale romano Pompeo che qui giunse nell'inverno del 75-74 a.C. L'accampamento militare divenne permanete trasformandosi in una città militare stipendiarla dell'Impero. I romani vi trovarono un villaggio indigeno insediato già dalla prima età del ferro, VII o VI secolo a.C., del quale non rimangono tracce costruttive, ma solo utensili domestici. Strabone, nella sua Geografia, fornisce una descrizione degli abitanti di questa zona: “Tutti gli abitanti della montagna sono sobri, bevono solo acqua, dormono per terra, portano i capelli passeggiate per pamplona 2 lunghi al modo femminile, sebbene per combattere si cingano la fronte. Mangiano principalmente carne di montone; ad Ares sacrificano montoni e anche prigionieri e cavalli (...). Mangiano seduti su panche costruite intorno alle pareti, disposti secondo l'età e la dignità; gli alimenti vengono passati di mano in mano; mentre bevono, danzano gli uomini”. I reperti della Pompaelo romana sono oggi visibili presso il Museo della Navarra. passeggiate per pamplona Punti di interesse 9 1 Piazza del Castillo 19 Basilica di San Fermín de Aldapa 3 4 2 Palazzo della Navarra 20 Palazzo Marqués de Rozalejo 2 5 Portal de Francia o di Zumalacárregui 3 Chiesa di San Nicolás 6 Baluardo del Abrevador Paseo de Ronda 4 21 Cattedrale di Santa Mª la Real Baluardo del Redín 4 Palazzo de los Condes de Guenduláin 22 Palazzo Arcivescovile 8 5 Palazzo de los Navarro Tafalla 23 Scuola di Lingue 10 Media Luna de San Roque 5 6 Comune 24 Chiesa di San Agustín 11 Baluardo della Taconera 8 7 Chiesa di San Saturnino o San Cernin 25 Palazzo de los Goyeneche 12 Portal de San Nicolás 8 Palazzo del Condestable 26 Monumento al Encierro 9 Cámara de Comptos 1 10 Palazzo di Redín y Cruzat 13 Basilica delle Agustinas Recoletas 9 14 Portal Nuevo 7 15 Museo della Navarra 6 16 Chiesa di Santo Domingo 17 Seminario di San Juan e Archivio Municipale 7 18 Palazzo Reale/Archivio Generale 2 1 Ponte della Magdalena 1 Mulino di Caparroso de Pamplona) 3 Ponte de San Pedro 2 Bastione del Labrit 4 Ponte de la Rochapea 3 Ronda Barbazana 5 Ponte di Santa Engracia 11 Palazzo di Ezpeleta 10 12 Chiesa di San Lorenzo 13 Citadella Interpretación de las Fortificaciones Fortino di San Bartolomé (Centro de P1. P2. P3. P4. LA PAMPLONA MONUMENTALE PAMPLONA, CITTÀ FORTIFICATA IL CAMMINO DI SANTIAGO SCOPRI PAMPLONA PARCO FLUVIALE DELL'ARGA P la PamPlona amplona monumentale piazza del castillo Stili architettonici, signorilità, religiosità, zone amministrative, di incontro… Uno dei migliori modi di comprendere il carattere di una città è visitare i suoi edifici più rappresentativi, confondersi con la gente nelle sue occupazioni quotidiane, osservare la spettacolarità degli spazi, la magnificenza dei blasoni e degli stili costruttivi delle diverse epoche. In questo itinerario si trovano le chiese più significative, compresa la cattedrale; i palazzi nobiliari in miglior stato di conservazione, con i loro scudi blasonati; i musei e gli edifici amministrativi più importanti, oltre ad alcuni punti chiave per la vita cittadina. venne sostituito dal castello che Ferdinando il Cattolico ordinò di costruire, a sua volta demolito per edificare la moderna Cittadella di Pamplona. Tale spazio tardò nel divenire zona residenziale poiché i pamplonesi risiedevano all'interno del quartiere urbano. Tuttavia già nel XIV secolo era un'area adibita allo svago. La piazza continua ad essere centro di riunione e i suoi numerosi bar e caffetterie invitano a trascorrervi il tempo libero. La sua edicola, che presiede il luogo fin dal 1943, è divenuta uno dei simboli della città ed è comune trovarvi gruppi di zampognari o bande municipali che rallegrano la serata. LA PIAZZA DEL CASTILLO PALAZZO DELLA NAVARRA Iniziamo il percorso in questa piazza, che riceve il suo nome dal castello eretto a una delle sue estremità da Luigi l'Attaccabrighe nel XIV secolo. Successivamente l'edificio A una delle estremità della piazza del Castillo si innalza il Palazzo della Navarra, sede della Giunta provinciale. La facciata del Paseo Sarasate è opera dell'architetto baluardo passeggiate per pamplona p1 4 la pamplona monumentale La piazza del Castillo riceve il suo nome dal castello eretto nel XIV secolo da Luigi l'Attaccabrighe La statua de los Fueros è un simbolo delle libertà dei navarri e venne eretta mediante colletta popolare José de Nagusia e la parte scultorea, che si deve a Fructuoso Orduña, rappresenta nelle nicchie del piano nobile Sancho el Mayor e Sancho el Fuerte e, nel coronamento del frontone, l'uomo della Ribera e della zona di montagna che sostiene le armi della Navarra. Nel suo bel giardino si trova una delle tre sequoie di Pamplona provenienti dall'America. Proseguendo nell'itinerario, ci troviamo nel già citato Paseo Sarasate, che si definisce come tale nel XIX secolo, quando viene inserito nel tracciato urbano con la costruzione di diversi edifici, circostanza a cui contribuisce l'approvazione del primo Ensanche. Esso venne costruito nel 1888, ancora all'interno della cinta muraria di Pamplona. Un passeggiata per la via Padre Moret e le strade adiacenti consente di osservare l'architettura che si sviluppò alla fine del XIX secolo. Nel Paseo Sarasate vi sono una serie di statue, provenienti dal Palazzo Reale di Madrid, che rappresentano monarchi navarri. Inoltre su uno dei lati venne collocata nel 1903 la statua de los Fueros, opera dell'architetto Manuel Martínez Ubago, acquisita mediante sottoscrizione popolare. Al lato opposto vi è invece l'attuale Parlamento della Navarra, edificio progettato da Julián de Arteaga che ospitò il Tribunale Provinciale della Navarra. Si tratta di uno degli esempi più rappresentativi della cosiddetta architettura eclettica. Assunse la sua attuale funzione nel 2002 a seguito di un progetto di re- stauro, che ne ha mantenuto la facciata, di Mariano González, Juan M. Otxotorena e José V. Valdenebro. BALUARDO Continuando la passeggiata, nel luogo dove prima si ergeva il baluardo di San Antón, si trova attualmente l'auditorio di Pamplona, Baluarte, un incredibile edificio a forma di “L” ideato dall'architetto navarro Patxi Mangado. piazza consistorial Il Comune Il Comune di Pamplona è uno degli edifici che vengono costruiti a partire dalla promulgazione del Privilegio dell'Unione da parte di Carlo III nel 1423. Nello stesso documento viene determinata l'ubicazione esatta che doveva avere la casa municipale, in quello che era il fossato nel quale confluivano i tre borghi che formavano la città: Navarrería, San Cernin e San Nicolás. Fino a quel momento i rapporti tra gli abitanti di queste zone erano sempre stati tesi, giungendo in diverse occasioni perfino allo scontro aperto, per questo motivo i tre paesi erano separati da mura difensive e le loro chiese servivano anche da fortezza. L'attuale Concistoro venne costruito tra il 1753 e il 1759, in sostituzione dell'antico che stava cadendo in rovina. I lavori ebbero inizio sul progetto del maestro Juan Miguel de Goyeneta, ma si decise di cambiare la facciata progettata per quella che aveva presentato nel 1755 José Zay y Lorda. Lo scultore José Jiménez si occupò di tutto il repertorio scultoreo. Anche l'orologio risale al XVIII la pamplona monumentale p1 5 secolo, sebbene i suoi meccanismi siano stati sostituiti nel 1991. Gli interni scomparvero nel restauro del 1952. La porta della Casa Consistorial è custodita da due statue che rappresentano la Prudenza e la Giustizia e, nella parte alta, si erge la figura della Fama, che proclama con un clarino le glorie della città. A fianco vi sono due statue di Ercole come simbolo delle virtù civiche. Anche lo scudo di Pamplona appare diverse volte sulla facciata. passeggiate per pamplona P amplona passeggiate per pamplona museo della navarra doio coperto da una volta a botte che termina in un piccolo cortile. CONVENTO DE RECOLETAS Il granito grigio scuro proveniente dallo Zimbabwe del suo esterno risalta in contrapposizione con i colori caldi del legno di faggio che predominano all'interno. LA CALLE ZAPATERÍA Nel XVIII secolo questa via raggiunse un importante livello sociale all'interno della trama urbana e ciò è visibile nelle sue costruzioni. Ne sono testimoni i palazzi barocchi che si conservano, oltre ai numerosi blasoni che abbelliscono ancora molte delle sue case. Tra gli edifici più interessanti si trova il Palazzo de los Condes de Guenduláin, costruito dalla famiglia Eslava de Enériz e oggi trasformato in un lussuoso hotel. La facciata della casa, una delle più lunghe della città, ha tre altezze e dai sui balconi erano sicuramente visibili, e tutt'ora lo sono, le processioni e gli eventi che avevano luogo in questa importante via del centro storico. È da ricordare anche il palazzo de los Navarro Tafalla, commissionato nel 1752 dal capitano, cavaliere di Santiago e commerciante delle Indie Juan Francisco Adán y Pérez. LA CALLE MAYOR È la via emblematica del centro storico, la vecchia rua dei pellegrini di Santiago che unisce la parrocchia di San Saturnino (conosciuta anche come San Cernin per essere la chiesa fortezza del vecchio borgo) con quella di San Lorenzo. Quando vennero uniti i tre borghi, divenne la via principale della città, e in essa si raggrupparono numerose corporazioni e professioni. Conserva varie case barocche e scudi nobiliari del XVIII secolo, indicativi della forza sociale della zona, quali il Palazzo di Redín y Cruzat o quello di Ezpeleta. Vicino alla chiesa di San Saturnino vi è il Palazzo del Condestable, costruito per il IV Conte di Lerín verso la metà del XVI secolo. È stato recentemente rimodellato ed è divenuto uno dei centri civici di cui dispone la città che spesso ospita esposizioni ed è sede di numerosi eventi. A questo punto, se ci dirigiamo verso la via Campana, arriveremo alla Cámara de Comptos, esempio di architettura domestica del tardo gotico. Attraverso l'arco a sesto acuto della facciata si accede a un corri- passeggiate per pamplona p1 6 Alla fine della calle Mayor, nella piazza Recoletas, si trova il convento omonimo, fondato dal segretario di Filippo III, Juan de Ciriza, che portò avanti le trattative affinché la Corona, proprietaria di questi terreni, li cedesse alle Madres Recoletas. L'opera, progettata da Juan Gómez de Mora, terminò nel 1634, dando origine a un edificio che segue l'esempio dell'architettura conventuale del XVIII secolo. L'austerità dell'esterno non lascia immaginare le ricche pale d'altare barocche che ospita l'interno del tempio: la pala d'altare maggiore e le due laterali che formano un vistoso insieme commissionato nel 1700 a Francisco Gurrea y García. MUSEO DELLA NAVARRA Continuando per la piazza della O si accede al paseo de Ronda, dove si trova il Portal Nuevo, una delle antiche porte di accesso alla città. Da lì la passeggiata fino al Museo della Navarra, situato nell'antico Ospedale de Nuestra Señora de la Misericordia, è molto piacevole. Della costruzione originale si conserva la facciata, che venne eretta nel 1556 ed è opera di Juan de Villareal, e l'antica cappella, costruita nel 1547 dallo scalpellino Juan de Anchieta. La facciata della cappella non è l'originale ma si tratta di un'opera barocca del XVIII secolo che proviene dalla chiesa della Soledad de Puente la Reina e fu trasferita qui nel 1934. All'interno della cappella vi è la pamplona monumentale la PamPlona monumentale un'interessante esposizione di arte sacra. Il museo dispone di pezzi della preistoria e della protostoria, situati nel seminterrato. Il primo piano è dedicato all'arte romana fra cui e degna di nota la collezione di mosaici. L'arte medioevale si distribuisce tra il primo e il secondo piano e tra le opere esposte si distinguono per la loro eccellente qualità i capitelli romanici provenienti dalla cattedrale vecchia o l'urna ispano-musulmana del Monastero di Leyre. Le opere del Rinascimento si trovano al secondo piano e, oltre all'insieme di pitture murali provenienti dal palazzo di Oriz, vi è una magnifica scultura lignea di San Gerolamo, opera di Juan de Anchieta. Il terzo piano è dedicato al XVII, XVIII e XIX secolo. Speciale attenzione merita il ritratto del marchese di San Adrián dipinto da Goya. La collezione si chiude con le opere del XX secolo. P1 Questo edificio rappresenta una sintesi tra l'architettura della zona media, caratterizzata dal concio, e la Ribera, dove predomina il mattone e si aprono gallerie che coronano l'edificio. NAVARRERÍA LA PAMPLONA CONTEMPORANEA Percorriamo le vie Santo Domingo, Mercado, Aldapa e raggiungiamo la cattedrale per la via Navarrería. Continuiamo per Dormitalería, che riceve questo nome per essere la via nella quale viveva il "dormitalero" (la persona incaricata di chiudere le porte della cattedrale durante le ore notturne), fino ad arrivare alla piazza Santa María la Real, dove si trova il Palazzo Arcivescovile. Percorrendo la discesa di Labrit, accediamo al viale pedonale Carlos III, un'arteria sociale che concentra acquirenti, commercianti e attività di diversa natura. Se la si percorre partendo dalla Piazza del Castillo, a destra rimane l'avenida Roncesvalles, dove si erge uno spettacolare monumento al encierro dell'autore biscaglino Rafael Huerta Celaya, una tappa obbligata. Cattedrale di Santa maría la Real La sua visita è imprescindibile, poiché si tratta di uno dei principali tesori della città. L'edificio gotico che si conserva sostituì l'antico tempio romanico, che risultò seriamente danneggiato durante la guerra della Navarrería (1276). Per prima cosa venne eretto il nuovo chiostro, i cui lavori durarono per tutto il XIV secolo. Si realizzò in stile gotico, con una forte influenza francese. Risalta l'opera scultorea delle porte che danno accesso alle diverse sale, quali la porta del Amparo e la porta Preciosa, entrambe dedicate al tema della Dormizione della Vergine. Prima di entrare nella cattedrale possiamo ammirare la cappella Barbazana, nella quale è sepolto il vescovo Arnaldo de Barbazán (1318-1355), coperta da una magnifica volta stellata e in cui si trovano la Virgen del Consuelo, il refettorio (oggi divenuto un piccolo museo della cattedrale), la cucina e la dispensa, dove è esposta un'eccellente collezione di marmi e oreficeria tra cui spiccano il reliquario del Santo Sepolcro con smalto di Limoges, regalo del re San Luigi di Francia, le copertine del Vangelo della cattedrale, del XIII secolo, o il reliquario del Lignum Crucis. Accediamo alla cattedrale attraverso la porta del Amparo e troviamo un grande edificio, che venne eretto principalmente nel XV secolo e che presenta una grande unità formale e stilistica. La cattedrale di Pamplona la pamplona monumentale p1 7 servì da panteon ai reali di Navarra dalla restaurazione della monarchia nel 1134, sebbene dopo l'apertura delle coperture nel 1390 tutti i sepolcri esistenti vennero persi ad eccezione di uno, conosciuto come quello de “la infantita”, inserito nella parete sud, vicino alla porta del Amparo. Si conserva inoltre la sepoltura del monarca che intervenne più direttamente nella costruzione del nuovo tempio gotico, Carlo III il Nobile di Navarra. Vale la pena entrare nell'edificio anche solo per contemplare questo magnifico sepolcro situato davanti al presbiterio. Il lavori vennero effettuati dal maestro Johan Lome de Tournai, che probabilmente giunse da Parigi tra il 1413 e il 1429. Per modellare le sculture utilizzò alabastro di Sástago, materiale nel quale rappresentò con grande perfezione i tratti di Carlo III, la bellezza della sua sposa Eleonora e la ricchezza dei tessuti che indossavano. passeggiate per pamplona P amplona PamPlona, città fortificata rincón del caballo blanco ría e della Media Luna. Si tratta sicuramente del miglior punto dal quale iniziare una passeggiata sulle mura, poiché ospita il Centro de Interpretación de las Fortificaciones di Pamplona. Il complesso pamplonese costituisce uno degli esempi di architettura militare meglio conservati nella penisola iberica. La maggior parte della sua estensione è percorribile ed è senza dubbio uno dei migliori modi di visitare la città. Data la loro ubicazione strategica, i baluardi consentono una meravigliosa vista sui quartieri periferici e sui monti che circondano la città. Le passeggiate sulle mura sono tranquille, ideali per perdersi nell'ambiente e godersi la compagnia. La grandiosità delle strutture ci parla di altre epoche, di battaglie fondamentali nella storia, di Pamplona come città di frontiera. BASTIONE DI LABRIT Da uno dei suoi fianchi aveva inizio lo scomparso fronte della Tejería, il cui punto di partenza si conserva insieme al frontone Jito-Alai. Della piattaforma che lo circondava alla base rimane solo una parte, poiché a causa dei lavori di ampliamento della strada della Chantrea, negli anni '60, una delle sue facce scomparve. La Cittadella e il parco che la circonda, la Vuelta del Castillo, formano una delle zone più speciali della capitale, uno stupendo parco murato nel cuore della città. Si può approfittare della visita per entrare in una delle mostre di arte moderna allestite in diversi dei suoi edifici, come la Sala de Mixtos o la Polveriera, o per ammirare una magnifica esposizione di sculture all'aperto. RONDA OBISPO BARBAZÁN In contrapposizione con le strette e intricate vie del centro storico pamplonese, la città improvvisamente si apre in questo grande balcone sulle mura, tra il Rincón del Caballo Blanco e il Fortino di San Bartolomé. La vegetazione e la vista che circonda la città accompagnano il visitatore mentre passeggia per la cinta muraria che protegge la parte più sacra della città: il Palazzo ar- FORTINO DI SAN BARTOLOMÉ Costruito nel XVIII secolo, sorse come principale appoggio esterno alla cinta muraria. Dei tre fortini separati che propose il marchese di Verboom, ingegnere militare spagnolo di origine fiamminga che fondò il Real Cuerpo de Ingenieros, nel suo progetto del 1726, solo questo si conserva integralmente. L'immagine che attualmente ci offre. È frutto delle aggiunte fatte da Antonio Hurtado nel 1796. Fu inoltre l'ultima difesa che venne completata a Pamplona. Su di esso sono oggi situati i giardini di Teje- passeggiate per pamplona ronda obisPo barbazán P2 8 pamplona, città fortificata La cinta muraria di Pamplona esisteva già nel medioevo e la difesa era completata dal castello di Luigi l'Attaccabrighe (1308) Dal Baluardo del Redin si possono vedere i quartieri della Rochapea, la Chantrea, San Jorge e, in fondo, il monte San Cristóbal civescovile e il chiostro, la cappella Barbazana e la cattedrale di Santa María la Real. In questo tratto la cortina che la compone non dispone di cannoniere e si conservano un paio di garitte della metà del XVIII secolo. BALUARDO DEL REDÍN Costruito verso il 1540 è, insieme a quello del Labrit, il baluardo più antico e costituisce la zona più alta della cinta muraria. È il belvedere sul fiume Arga più interessante della città. È certamente uno degli angoli più pittoreschi della città, un luogo piacevole dove passeggiare, vicino alla piazza di San José e alla cattedrale. La vista è tra le migliori della città: si possono vedere i quartieri della Rochapea, la Chantrea e San Jorge e, in fondo, il monte San Cristóbal con il suo fortino abbandonato nella parte più alta. il Portal de francia baluardi bassi, quello del Pilar e quello di Nuestra Señora de Guadalupe, che si stavano costruendo nella stessa epoca. RIVELLINO DE LOS REYES IL PORTAL DE FRANCIA Risale al XVIII secolo, momento in cui si vide la necessità di migliorare le difese del fronte di Francia in base alle nuove tecniche militari sviluppate dall'ingegnere Vauban. Sorse per appoggiare le difese dei baluardi del Redín e del Abrevador e per tale motivo venne situato tra i due Questa porta è tra le sei che possedeva l'antica cinta muraria della città quella che meglio si conserva. Venne costruita nel 1553 dal vicerè, il duca di Alburquerque, e permangono ancora intatti il suo ponte levatoio e le sue catene, recentemente ricostruiti. la taconera Il parco della Taconera, istituito nel 1830, è il più antico e uno dei più belli della città. In esso si trovano alberi, siepi, fiori, monumenti e perfino animali, poiché i suoi fossati e le sue mura ospitano un piccolo zoo. Tra i suoi baluardi ricordiamo quello di Gonzaga per la sua struttura piuttosto atipica e complessa, prodotto dei successivi restauri realizzati nel XVII e XVIII secolo. Fu modificato radicalmente nel 1925: venne accecato il fossato e demolite parzialmente le mura, innalzandole nella parte esterna. È da ammirare anche il rivellino di San Roque, costruito tra il 1675 e il 1700 durante il regno di Carlo II e progettato come difesa esterna della Cittadella. Su uno dei suoi lati appare lo scudo araldico del vicerè Pignatelli, marchese di San Vicente, nominato nel 1699. Attualmente accoglie ogni notte i cervi, che salgono nella sua parte superiore per riposare separati dal resto degli animali. Senza dubbio uno di quelli meglio conservati è il baluardo della Taconera, il cui recente restauro ha reso possibile riportare le cortine delle mura allo stato in cui erano nella loro migliore epoca. pamplona, città fortificata P2 9 passeggiate per pamplona P amplona passeggiate per pamplona Conserva uno scudo rinascimentale intagliato con l'aquila bicefala e le armi imperiali. Una targa ricorda la fuga di Zumalacárregui da Pamplona nel 1833 per mettersi al comando delle truppe carliste. leria del cortile è successiva, appartiene già al XV secolo, e venne inoltre restaurata nel XVI secolo, quando vennero introdotti i tipici zoccoli castigliani. La facciata risale all'epoca di Carlo I di Spagna e venne rifatta nel 1598, in occasione della visita di Filippo II. Dietro al palazzo si trovavano gli orti e i giardini che discendevano fino al parco di Santo Domingo. BALUARDO DEL ABREVADOR L'ascensione a questo baluardo dalla parte bassa della città dà un'idea della straordinaria sicurezza che conferiva il complesso murario. Il fianco del fronte della Magdalena per le sue dimensioni e solidità, con i baluardi bassi di Nuestra Señora del Pilar e de Guadalupe. Da qui si arriva alla città vecchia della Navarrería per il portal de Francia. PASEO DE RONDA Questo corso, antico tragitto dei soldati per vigilare l'orizzonte e i dintorni per proteggere la città, percorre tutta la parte posteriore del vecchio borgo di San Cernin, dalla Taconera fino al Caballo Blanco. È senza dubbio uno dei migliori belvedere della città. L'assenza di traffico e l'ambiente verde e monumentale consentono una piacevole passeggiata tra le mura e il fiume Arga. BALUARDO BASSO DEL PILAR Venne aggiunto verso la metà del XVIII secolo al baluardo del Abrevador per aumentare la sua capacità difensiva e adattare la muraglia ai nuovi tempi. Tale sforzo venne fatto seguendo le nuove tecniche del celebre ingegnere Vauban e l'insieme dei due baluardi (rispettivamente del XVI e del XVIII secolo), nonostante i due secoli di differenza che li separano, è molto armonico. Rappresentano l'evoluzione delle innovazioni tecniche dell'ingegneria militare. PORTAL NUEVO Ci troviamo davanti a uno degli accessi più spettacolari alla città. L'origine di questa apertura della cinta muraria risale al 1675, anno in cui, essendo vicerè il conte di Fuensalida, si costruì un portale. Il ponte, dopo il bombardamento assolutista del 1823, fu probabilmente ricostruito, sebbene nel 1906 venne demolito per ampliare l'accesso alla strada per Guipúzcoa. Al suo posto venne collocata una funzionale passerella di ferro. Verso la metà del XX secolo, Víctor Eúsa eresse il Portal Nuevo così come è oggi visibile. PALAZZO REALE/ARCHIVIO GENERALE Il Palazzo de los Reyes de Navarra è situato sul baluardo di Parma. Il luogo, oggi divenuto l'Archivio della Navarra a seguito della rimodellazione di Rafael Moneo, fu praticamente durate tutto il medioevo motivo di disputa tra il monarca e il vescovo. Il palazzo venne costruito all'epoca di Sancho VI il Saggio (1150-1194), e allo stesso periodo risale il semisotterraneo dell'ala nord. La gal- LA CITADELLA Questo complesso architettonico è il primo riferimento urbanistico della città. È ritenuto il miglior esempio di architettura militare del Rinascimento spagnolo e uno dei più importanti complessi difensivi d'Europa. I suoi parchi fossati della cittadella passeggiate per pamplona P2 10 pamplona, città fortificata PamPlona, città fortificata P2 interni e la Vuelta del Castillo, la cintura che lo circonda, sono considerati il polmone di Pamplona. Oggi le sue funzioni militari e difensive sono state sostituite da altre legate al tempo libero, alla cultura e allo sport dei cittadini pamplonesi. La sua costruzione ha inizio all'epoca di Filippo II, nel 1571, in base ai progetti dell'ingegnere militare Giacomo Paleano, el Fratín. La nuova Cittadella si adattava alle innovazioni delle tecniche belliche, che obbligavano a difendersi dai cannoni che avevano una gittata più lunga di quelli utilizzati fino a quel momento, rendendo obsoleto l'antico castello di Ferdinando il Cattolico. Pabellón de MiXtos tre vedere i blasoni di Filippo IV, del conte di Oropesa e di Luis de Guzmán y Ponce de León, che originariamente decoravano la facciata dello scomparso Portal de Tejería. A seguito della demolizione di questo portale nel 1918, furono recuperati e qui posti nel 1926. La Cittadella venne terminata nel 1646, lo stesso anno in cui la visitò Filippo IV. Si continuarono ad effettuare lavori, dotando gli interni della fortificazione di altri servizi, quali la Polveriera, la Sala de Armas (antico arsenale di artiglieria), il Forno e l'antico deposito di viveri e cantina, oggi conosciuto come il Pabellón de Mixtos, costruito alla fine del XVII secolo e rimodellato nel 1720 da parte di Ignacio de Sala. Questo stesso ingegnere fu anche il responsabile delle volte a prova di bomba che proteggono gli accessi alla Cittadella. In questo modo Palearo, duca di Sabbioneta e di Traietto, aiutato dal vicerè della Navarra Vespasiano Gonzaga, marchese di Sabbioneta e duca di Traietto, progettò un edificio difensivo simile alla moderna Cittadella di Amberes: un poligono regolare con cinque baluardi agli angoli: San Felipe el Real, Santa María, Santiago, San Antón e la Victoria. Questi ultimi due furono demoliti nel 1888 per costruire il primo Ensanche della città, tuttavia è possibile ancora vedere alcuni resti del baluardo di San Antón nell'auditorio di Pamplona. Sotto il viceregno del conte di Oropesa, vennero aggiunte mezze lune, conosciute con i nomi di Santa Teresa, Santa Ana, Santa Isabel, Santa Clara e Santa Lucía. Sulla porta principale della fortezza, che si apre sull'attuale avenida del Ejército, è collocata un'iscrizione commemorativa del vicerè Gonzaga, datata 1571. Si possono inol- La moderna costruzione dimostrò la sua efficacia, dato che non venne mai presa con le armi. Solo una volta venne conquistata. Accadde nell'inverno del 1808, quando per il trattato di Fontainebleau le truppe francesi si istallarono all'esterno della città, essendosi rifiutato il vicerè, il marchese di Vallesantoro, di ospitarle all'interno del recinto militare. Il 16 febbraio, a seguito di una copiosa nevicata, i francesi iniziarono a tirare palle di neve ai navarri che vigilavano la Cittadella i quali, entusiasmati dal gioco, dimenticarono i loro obblighi e si trovarono improvvisamente circondati e disarmati dalle truppe straniere. Poco dopo iniziava la guerra di indipendenza in Spagna. Palazzo reale/arcHiVio Generale Nel 1966 le autorità militari consegnarono la zona militare al Comune di Pamplona. Oggi le sue sale vengono utilizzate per allestire esposizioni e nei suoi giardini una serie di sculture ha trasformato questo spazio in un piacevole museo all'aperto. pamplona, città fortificata P2 11 passeggiate per pamplona P il cammino di santiago amplona scoPRe PamPlona CHIOSTRO DELLA CATTEDRALE DI PAMPLONA Pamplona è la prima città del popolare Cammino di Santiago sul suo versante francese, dichiarato Patrimonio dell'Umanità. A circa cento chilometri si trova Santiago, la meta del viaggiatore, che dovrà ancora attraversare piccoli paesi, pianure, città e sentieri agresti per ottenere il suo scopo: raggiungere la tomba del Santo. Questo itinerario per la città porterà il visitatore sul percorso abituale del pellegrino al suo passaggio per Pamplona, da quando attraversa l'Arga dal ponte della Magdalena, fino ai templi e le vie medioevali del centro storico. Un itinerario per immedesimarsi nel pellegrino per un giorno e percorrere il tratto del Cammino che attraversa l'enclave pamplonese. L'itinerario giacobeo percorre la parte più antica della città, il suo centro storico. Si tratta di una buona opportunità per perdersi nella sua intricata urbanistica medioevale dal pavimento di selciato e per scoprire la sua offerta commerciale e alberghiera. CENTRO STORICO DI PAMPLONA passeggiate per pamplona P3 12 il cammino di santiago scopre Pamplona L'itinerario giacobeo percorre la parte più antica della città ed una buona opportunità per perdersi nella sua intricata urbanistica medioevale Il Portal de Francia è il più antico della città (1553) e presenta uno scudo con l'aquila bicefala e le armi imperiali Ponte della magdalena L'ingresso principale dei pellegrini avviene attraverso questo ponte gotico. Costruito nel XII secolo, ha tre grandi archi leggermente appuntiti, tagliacque triangolari e archi di scarico a tutto sesto. A una delle estremità vi è una crociera con l'immagine di Santiago. Attraversando l'Arga, il pellegrino si trova ai piedi delle mura della città. PORTAL DE FRANCIA CATTEDRALE DI SANTA MARÍA LA REAL Dopo aver attraversato il ponte della Magdalena, il pellegrino deve oltrepassare il Portal de Francia o di Zumalacárregui (1553) e risalire fino a Navarrería per la calle del Carmen, chiamata Rúa de los Peregrinos nel XIV e XV secolo. È il portale più antico della città. Conserva uno scudo intagliato con l'aquila bicefala e le armi imperiali. Dietro alla facciata neoclassica di Ventura Rodríguez, questo tempio gotico del XIV e XV secolo racchiude gioie artistiche come il mausoleo di Carlo III di Navarra ed Eleonora di Castiglia o il delicato chiostro gotico considerato uno dei migliori d'Europa. La cattedrale di Pamplona presenta un abside poligonale con deambulatorio, caratteristico delle chiese di pellegrinaggio. RINCÓN DEL CABALLO BLANCO COMUNE Nella parte più alta del Bastione del Redín, si torva uno degli angoli più pittoreschi della città. Qui vi era un antico palazzo, che conserva la Cruz del Mentidero (1500), e in seguito una pensione per pellegrini. Attualmente è divenuta una struttura alberghiera. Da qui è possibile godere di una vista eccellente sull'Arga e sui fossati. L'itinerario giacobeo passa per la piazza del Comune, uno degli scenari più importanti delle feste di San Fermín. Nel balcone centrale della facciata barocca viene esploso ogni 6 luglio il Chupinazo, il petardo che dà inizio ai Sanfermines. Con l'unione dei tre borghi della città (1423) viene stabilita in questo luogo la costituzione del primo concistoro. il cammino di santiago scopre Pamplona P3 13 passeggiate per pamplona P amplona passeggiate per pamplona CAPPELLA DI SAN FERMÍN NELLA CHIESA DI SAN LORENZO CHIESA DI SANTO DOMINGO Qui in passato una confraternita assisteva e dava asilo ai pellegrini. È una chiesa aperta, austera e ampia, tipica dell'architettura di predicazione. Al suo interno vi è una meravigliosa pala d'altare rinascimentale dedicata a Santiago, presente anche nella nicchia della facciata, vestito da pellegrino con bastone, cappello e cappa con conchiglie. La facciata ripete la decorazione di conchiglie, icona del Cammino, nelle nicchie e nella porta. MUSEO DELLA NAVARRA Il museo è situato alla fine della Cuesta de Santo Domingo e ospita la collezione più importante di archeologia e di opere d'arte della Navarra, tra cui l'urna di Leyre (inizi del XI secolo) o il ritratto del marchese di San Adrián, di Goya. In passato era l'Ospedale Gene- CALLE MAyOR passeggiate per pamplona P3 14 il cammino di santiago scopre Pamplona il cammino di santiago scoPRe PamPlona rale, del quale conserva la facciata e la cappella plateresche del XVI secolo. chiesa di san saturnino o san cernin CHIESA DI SAN NICOLÁS È una chiesa-fortezza che formava parte delle mura della città. Costruita nel XII secolo, conserva ancora caratteristiche della sua funzione difensiva: pareti spesse, inferriate e una torre di vedetta. Ristrutturata nel XIX secolo, nasconde un raffinato interno gotico. Il coro possiede l'organo barocco più importante della città. CHIESA DI SAN LORENZO Inaugurata nel XVIII secolo, conserva solo una torre del tempio medioevale originale. Qui si trova la famosa Cappella di San Fermín con il busto-reliquiario del Santo, patrono della città e primo vescovo di Pamplona. Vicino a questa chiesa vi è la piazza de las Recoletas o de los Ajos, con una fontana neoclassica di Luis Paret e il convento de las Recoletas, fondato nel 1634. CHIESA DE SAN NICOLáS La chiesa-fortezza di San Saturnino de Toulouse (evangelizzatore di Pamplona) o San Cernin è situata nel cuore del borgo dallo stesso nome, dove si installarono le prime popolazioni franche, una borghesia imprenditrice e dinamica. Al suo interno ospita un elegante insieme di forme gotiche. Una delle sue cappelle è dedicata alla Virgen del Camino, Signora e Regina di Pamplona. il cammino di santiago scopre Pamplona P3 P3 15 passeggiate per pamplona P PamPlona verde amplona Parchi e giardini Parco della taconera Il paesaggio urbano della capitale navarra risulterebbe incomprensibile senza i suoi parchi e giardini, che ossigenano la città con la loro abbondante vegetazione e accolgono coloro che cercano tranquillità e la possibilità di passeggiare. Tra i più importanti quello della Cittadella e la Vuelta del Castillo, considerati i polmoni della città, così come il Parcoo Fluviale dell'Arga, un itinerario che percorre le rive di questo fiume tra orti, fattorie, ponti, paesaggi urbani e bucolici. Più del 20% della superficie urbana è verde e pedonale, rendendo la città ideale per passeggiare. Un percorso per la Pamplona verde potrebbe cominciare per la Cittadella e addentrarsi nella Vuelta de Castillo fino a raggiungere il parco di Antoniutti, anticamera della Taconera. Questi giardini comunicano con il Paseo de Ronda, che ci conduce fino al Caballo Blanco. Da lì abbandoneremo il centro storico e ci dirigeremo al parco della Media Luna. Fuori dal centro della città vi sono altri tre angoli imperdibili. Si tratta del parco di Yamaguchi, nel quartiere passeggiate per pamplona Parco yamaguchi P4 16 pamplona verde: parchi e giardini La Vuelta del Castillo è il parco più esteso della città, con spiazzi verdi e strade pedonali La Taconera è il parco più antico della città (1830) e dispone all'interno dei suoi fossati di un piccolo zoo Parco vuelta del castillo di Ermitagaña, e i campus dell'Università Pubblica della Navarra e dell'Università della Navarra. Il Parco Fluviale dell'Arga invece si addentra in Pamplona attraverso gli orti della Magdalena e abbandona la capitale navarra passando per il quartiere di San Jorge. terreni che circondavano la costruzione, con una leggera pendenza verso i fossati e sui quali era proibito costruire. Il parco mostra anche l'opera dei migliori esponenti della scultura contemporanea: Alberto Eslava, Faustino Aizkorbe o Alfredo Sada. PARCO DELLA CITADELLA PARCO DI ANTONIUTTI La Cittadella di Pamplona è uno dei complessi difensivi più importanti dell'architettura militare rinascimentale d'Europa. Filippo II la fece costruire nel 1571 per far fronte alle continue incursioni francesi. Attraversando il Portal de la Taconera si arriva a questo parco, molto alberato, che dispone di una pista di pattinaggio e un circuito di skate, non è perciò strano vedere la zona piena di giovani che praticano tali sport. È qui possibile osservare l'opera di scultura contemporanea Polifemo, di José Ramón Anda. Oggi racchiude un parco tranquillo con piccoli alberi e prati, nel quale sono state erette opere scultoree di avanguardia: Jorge Oteiza, Néstor Basterretxea, Vicente Larrea, Alberto Eslava, Ricardo Ugarte, Imanol Aguirre, Pablo Juarros... I suoi edifici militari accolgono esposizioni e mostre di arte contemporanea. Questo parco è collegato a quello di Larraina, già all'interno delle mura, dal quale è possibile godere di una vista straordinaria sul fiume Arga. PARCO DELLA TACONERA PARCO VUELTA DEL CASTILLO È il parco più esteso della città, di stile inglese, con spiazzi verdi, alberi e strade pedonali, ideale per passeggiare o praticare sport. È costruito sui piazzali della Cittadella, pamplona verde: parchi e giardini P4 17 Parco romantico francese, costruito su un baluardo delle mura. È il più antico della città (1830) e dispone di uno zoo all'interno dei suoi fossati, con cervi, capre, anatre, cigni, conigli e pavoni in semilibertà. Possiede passeggiate per pamplona P amplona passeggiate per pamplona lante con fontane e uno stagno con pesci, una pista di pattinaggio e una graziosa caffetteria. Possiede 43 specie di alberi tra cui varie sequoie. Durante la passeggiata è possibile vedere diversi monumenti commemorativi come quello dedicato al violinista navarro Pablo Sarasate o quello di Sancho el Mayor, re di Pamplona. Ai piedi delle mura si estende il parco della Tejería, che porta fino al ponte medioevale della Magdalena. PARCO DI YAMAGUCHI Parco della media luna una grande varietà di alberi alcuni dei quali esotici e con alcune specie molto antiche. Vicino a uno spettacolare esemplare di sequoia giapponese si trova il Café Vienés, con un'estesa carta di caffé e tè. La passeggiata permette di vedere diversi elementi sculto- rei: la famosa Mari Blanca (XVIII), il monumento al tenore Gayarre, il Portal de San Nicolás (1666) o l'arcata gotica di Teobaldo II. PARCO DE LA MEDIA LUNA Parco romantico a forma di luna ca- I buoni rapporti tra le città gemellate di Pamplona e di Yamaguchi culminarono in questo parco orientale, al cui progetto parteciparono paesaggisti nipponici. Si tratta di un'estesa superficie verde con elementi ornamentali propri della cultura giapponese: un grande geiser, uno stagno con ponte e cascata e varie specie camPus dell'universitÀ della navarra passeggiate per pamplona P4 18 pamplona verde: parchi e giardini PamPlona verde: Parchi e giardini camPus della uPna P4 arbustive e arboree nipponiche. È un omaggio alle quattro stagioni. Al suo interno si trova il Planetario di Pamplona con diversi spazi espositivi e un'ampia programmazione. calipto), Asia (albero delle pagode, nocciolo turco…) ed Europa (quercia, tasso, faggio...). Vi sono inoltre esemplari delle specie autoctone della Navarra. CAMPUS DELL'UNIVERSITÀ PUBBLICA DELLA NAVARRA CAMPUS DELL'UNIVERSITÀ DELLA NAVARRA I giardini del campus dell'Università Pubblica della Navarra possiedono più di cento specie provenienti dai cinque continenti: Africa (palma, abete della Libia, cedro dell'Atlas…), America (sequoia, acacia, magnolia…), Oceania (eu- È divenuta una delle zone verdi più importanti della città. Ha un'estensione di 40.000 m2 e più di 43.000 alberi e arbusti con specie quali la sequoia, l'acero, il tiglio, il pioppo lombardo, l'albero di Giuda, l'abete, il cedro, il salice o il gingko biloba. Parco Fluviale dell'arga Si tratta di una passeggiata naturale di 12 chilometri, parallela al corso del fiume Arga nel suo passaggio per Pamplona. Vi si trova una successione di parchi, giardini, passerelle e ponti sul fiume, pamplona verde: parchi e giardini P4 19 imbarcaderi, punti di pesca, centri di gioco e vecchi mulini riabilitati. Il recupero ambientale delle rive del fiume permette di osservare anche la sua fauna: tartarughe, pesci, anatre e altri uccelli. passeggiate per pamplona P gastronomia e amplona shoPPing Pamplona offre a chi la visita una vasta scelta per approfittare del proprio soggiorno in un ambiente accogliente e piacevole. I suoi quartieri brulicano di vita. In essi i piccoli negozi a condizione familiare convivono con nuove strutture, grandi superfici e mercati che mettono al servizio dei cittadini e dei visitatori un'ampia offerta gastronomica, culturale e per il tempo libero. passeggiare, comprare, mangiare e vivere le abitudini tipiche degli abitanti della città. Percorrendo le sue vie si può trovare la più completa offerta culturale e di servizi: più di 500 negozi, quasi 300 locali e un centinaio di attività di servizi per soddisfare tutte le esigenze di svago e di shopping. I negozi tradizionali –nei quali è possibile acquistare il tipico fazzoletto rosso, le statuette della Comparsa de Gigantes y Cabezudos, un otre di vino fabbricato artigianalmente, originali magliette o delle paste artigianali per addolcire la passeggiata– si alternano con ogni genere di commercio: negozi specializzati in marche locali, franchising, marche internazionali e un buon numero di boutique d'alta moda. In questa zona si concentrano anche le gioiellerie più esclusive della città. È nel centro storico e nei due Ensanche dove la città concentra la sua maggiore offerta. Tali zone sono da sempre il punto di incontro dei pamplonesi dato l'alto numero di attività commerciali. Le sue vie e viali, prevalentemente pedonali, le sue piazze ampie, pensate per la comodità dei pedoni, e il suo ambiente, tranquillo e al tempo stesso movimentato, rendono il centro di Pamplona il luogo ideale per UNA PAUSA NEL PERCORSO Tra i pamplonesi una tradizione molto popolare è quella di fare una pausa e lasciarsi sedurre dalla concentrazione di sapori che offrono i pinchos. CALLE SAN NICOLÁS È decisamente consigliabile passare per le vie Estafeta, San Nicolás o Navarrería a mezzogiorno o nel fine settimana, dove i bar offrono una grande varietà di questa alta cucina in miniatura. Con un po' di fortuna è possibile partecipare a uno dei numerosi eventi organizzati per esaltarne le caratteristiche: la Semana de la Cazuelica y el Vino de Navarra, la Semana del Pincho, las Jornadas Gastronómicas sui prodotti micologici (molto comuni nei boschi della zona), las Jornadas de Caza… di sera inoltre queste vie sono transitate da giovani che prolungano il ritmo della giornata fino a ore piccole. I PINCHOS, ALTA CUCINA IN FORMATO MINI passeggiate per pamplona P5 20 gastronomia e shopping È decisamente consigliabile passare per le vie Estafeta, San Nicolás o Navarrería a mezzogiorno o nel fine settimana Alla fine della via Mañueta si trova il mercato di Santo Domingo, il più antico della città TENTAZIONI PER IL PALATO È difficile resistere ai prodotti della famosa gastronomia navarra e non entrare in uno dei negozi tradizionali e acquistare un buon formaggio elaborato con latte di pecora. Tra i tanti ricordiamo due varietà denominazione d'origine: Idiazabal e Roncal. Tipico è anche il relleno, una specie di morcilla di colore giallo, fatta con sebo di agnello, uovo e riso, gli insaccati, come il famoso chorizo o la chistorra, o una bottiglia di buon pacharán. Per gli amanti del dolce, le mantecadas, le paste o le caramelle al caffé. Se si desidera passeggiare tra i migliori frutti dell'orto navarro, alla fine della via Mañueta si trova il Mercato di Santo Domingo, il più antico della città che risale al 1876. Nelle sue più di 50 bancarelle si trova la più fresca offerta di prodotti di stagione, oltre a un supermercato e a un bar ristorante. Il Mercato dell'Ensanche, anch'esso vicino e con degli eccellenti prodotti, è un'altra delle tradizionali piazze della città. Se però si preferisce conoscere direttamente la tavola navarra, nel centro storico e negli Ensanche si trovano alcuni dei più notevoli ristoranti della città. La maggior parte si basano sulla gastronomia tradizionale, sebbene la fusione e le tecniche all'avanguardia entrino nella cucina di numerosi locali. Le verdure –tenere, fresche e sempre di stagione– sono le grandi protagoniste ed è un'autentica delizia lasciarsi tentare da una buona minestra, provare il cardo, le fave, la borragine o assaporare i cuori di lattuga dell'orto della Magdalena –una zona agricola nel centro di Pamplona vicino alle rive dell'Arga–, conditi con un po' di olio e aglio ben tritato. Tipiche sono le pochas con coda di maiale e i fagioli rossi, serviti con dei peperoncini come accompagnamento. Anche le carni giocano un ruolo importante in questa gastronomia, soprattutto la costata di vitello e la cacciagione. Per quanto riguarda il pesce, è molto famoso il baccalà all'aglio per il suo sapore genuino, ma se si preferisce qualcosa di più leggero, il salmone del fiume Bidasoa o la trota alla navarra (fritta con prosciutto) sono una buona scelta. Come dessert, nulla di meglio del sapore bruciato della cuajada o rimanere a tavola a chiacchierare condividendo una goshua o una costrada. Vini Denominazione di origine navarra MERCATO DI SANTO DOMINGO Per accompagnare, i vini Denominazione di Origine Navarra offrono una grande varietà di possibilità : dai famosi vini rosati fino ai bianchi Chardonnay, i rossi invecchiati o i dolci moscatelli. Sono vini che si adattano a tutte le occasioni e ai diversi gusti, per trasformare una visita speciale in un momento indimenticabile. gastronomia e shopping P5 21 passeggiate per pamplona itinerari da Pamplona i n questa guida le suggeriamo una serie d´itinerari che, partendo da Pamplona, le permetteranno di appronfondire la conoscenza della nostra Comunità in un modo comodo e semplice. Dal comfort del suo albergo, e a solo poche ore, itinerari R0 23 potrà trasferirsi a paraggi di grande attrazione nei quali scoprirà la ricchezza artistica e culturale della Navarra. Speriamo che possa aprezzare questi itinerari ideati allo scopo di rendere più gradevole la sua permanenza tra noi. itinerari da pamplona I 1 tinerario Queste terre sono di una bellezza spettacolare. Sorprende ancora il verde della Navarra Umida e l’incanto dei paesi piccoli e contadini. In Aralar si coniuga lo splendore selvaggio delle creste dei monti fronzuti con i più di 60 monumenti megalitici presenti nell’altipiano e la frondosità dei boschi. Nell’Ultzama, l’ambiente diventa delicato ed i prati e valli creano una sensazione di pace difficilmente equiparabile. Retablo de San Miguel Di ritorno verso Lekunberri, c’immettiamo nella deviazione della N-750 e lasciamo il veicolo a Iribas. In una mezz’oretta, raggiungeremo le sorgenti del Larraun in Aitzarreta, un incredibile sorgente situata ai piedi di una dirupe. Un consiglio, se ha piovuto da poco, meglio tornare indietro. Il fango rende impraticabile il sentiero. Di ritorno a Pamplona, in Urritza ci dirigiamo a Lizaso. È uno stretto itinerario circondato da boschi, prati e pascoli dell’idillico paesaggio di Basaburua Mayor, che senza renderci conto, una volta attraversato Erbiti, ci porterà fino alle valli dell’Ultzama. Nel bel comune di Lizaso, troviamo il rovereto di Orgi, uno spazio ricreativo gradevolissimo molto curato per goderci una tranquilla passeggiata. •san miguel de aralar •sorgente del larraun •rovereto di orgi LA SIERRA DE ARALAR E LA vALLE DE LA uLtzAmA S SIERRA DE ARALAR L’Altipiano di Aralar è uno spettacolo in se stesso. Con la luce dei giorni soleggiati o con la magia tenebrosa delle abituali nebbie, sfoggia sempre maestoso. Sono 208 km quadrati di creste di roccia calcica e dolci e ondulate valli che si estendono fino in Guipúzcoa. Il 60% circa dell’altipiano appartiene alla Navarra ed il resto, alla provincia limitrofe. Dal Santuario de Aralar si domina gran parte della sua ricchezza. Fin dai tempi preistorici Aralar è stata abitata da popoli. La prova di ciò sono il 44 monumenti megalitici ed il menhir presenti nel luogo e che configurano la maggior concentrazione di monumenti megalitici in Navarra. Molti investigatori hanno studiato questi monumenti megalitici, i solchi in essi segnati ed i resti trovati in queste sepolture collettive. È un luogo dove piove molto frequentemente, tuttavia, è strano il fatto che l’Altipiano di Aralar è privo quasi di torrenti e ruscelli. Il motivo, una struttura fondamentalmente calcica che provoca che dalla sua roccia, possano sorgere centinaia di caverne e grotte, o delle sorgenti che scaricano l’acqua assorbita dalla terra. All’interno delle montagna, circolano quantità enormi itinerari da pamplona R1 24 di acqua infiltrata. Il fiume Larraun, come il Guadiana, conquista la superficie quando lo desidera e lo decide anche a suo capriccio, quando scomparire dalla vista di quelli che lo cercano. Il Larraun “nasce” varie volte. La prima nella sorgente di Aitzarreta, in un incredibile dirupo e con un’elevata portata a seconda delle stagioni. Poi, tutta l’acqua sprofonda in un pozzo che rende il seguente tratto della superficie il terreno completamente secco, sempre che non abbia piovuto tanto e che la terra non è stata in grado di assorbire tutta l’acqua. Anche se riappare, qualsiasi traccia viene eliminata dal burrone di Legezalde per poi “nascere” una seconda volta nella sorgente di Iribas, con una portata ancor più elevata. In un luogo come Aralar, possiamo praticare diversi sport: dallo sci, canottaggio e la speleologia, fino al trekking, l’alpinismo o il mountain bike. C’è solo da scegliere. la sierra de aralar e la valle de la ultzama anche con la nebbia, coSa abbaStanza coMune in aRalaR, SeMpRe che non Sia tRoppo fitta, il panoRaMa non peRde il Suo incanto I SieRRa de aRalaR IL SANTUARIO DI SAN MIGUEL DE ARALAR Nell’alto dell’Altipiano, a 1.235 metri, il Santuario di San Miguel de Aralar vanta infinite virtù, ma senz’altro, quella più forte è il paesaggio. I 1.494 metri del monte Beriáin, il muraglione di San Donato, il Corredor del Araquil 700 metri più in basso, la gola di Oskía, l’Altipiano di Urbasa, la montagna rocciosa di Putretoki e in fondo più lontano, ma sempre presenti, i Pirenei, ci possono togliere il respiro. Anche con la nebbia, cosa abbastanza comune in Aralar, sempre che non sia troppo fitta, il panorama non perde il suo incanto. Inoltre, avvolge tutto in un alone magico di storie e leggende tenebrose. naggio perderebbe il senso. Il santuario di San Miguel de Aralar fu costruito nel 1074, Ha tre navate, tre absidi e un portale. Inoltre, c’è una cappella al suo interno del secolo XII della quale si racconta che fu costruita sul luogo in cui apparve un drago al cavaliere navarrese Teodosio de Goñi. Secondo la leggenda, l’arcangelo lo salvò dal drago con la sua croce e liberò il cavaliere dalle catene come condanna per aver ucciso i suoi genitori in una crisi di gelosia. Tempo addietro, arrivare a San Miguel era molto più difficile, poiché non c’erano strade e a piedi ci volevano più di due ore. Il santuario era il premio che gli esausti pellegrini ricevevano dopo la loro peregrinazione. Inoltre, ci fu anche un cappellano che si oppose sempre alla costruzione di queste strade, poiché temé che con loro, l’arduo pellegri- COME ANDARE Per raggiungere la nostra destinazione da Pamplona, dobbiamo prendere la strada in direzione di San Sebastián sulla PA-30 o attraversando l'Avenida de Guipúzcoa, dove però il traffico non è tanto scorrevole. Dopo aver superato Berriozar prenderemo la AP-15 fino a Irurtzun e poi la deviazione per la A-15 verso San Sebastián. Vedremo la l’incantevole enclave di Dos Hermanas, due montagne gemelle separate per consentire il passaggio della strada e del fiume Larraun. Al chilometro 34 della A-15 prendiamo l'uscita Lekunberri-S. Miguel de Aralar. Accompagnati dall’'imponente visione dell’anfiteatro naturale delle Malloas, giriamo a sinistra per accedere al Santuario di San Miguel sulla tortuosa NA7510. Si dovrà circolare con precauzio- A-15 Lekunberri Baraibar NA-411 Jauntsarats Udabe Larraintzar Lizaso Auza Iribas A-15 NA-7510 Orgi NA-7500 Santuario di San Miguel Uharte-Arakil Madotz Latasa Eraso Cía Etxarri-Aranatz A-10 Irurtzun Marcaláin N-240-A ne per questa strada stretta e così, nel frattempo, si può ammirare il magnifico faggeto. Arriviamo subito al maestoso santuario di San Miguel de Aralar, sobria costruzione dalla quale si può ammirare un imponente panorama. AP-15 PAMPLONA la sierra de aralar e la valle de la ultzama R1 25 itinerari da pamplona Villava Burlada I 1 la sierra de aralar e la valle de la ultzama tinerario L LA VALLE DI LA ULTZAMA La valle dell’Ultzama sembra esser uscita dall’immaginazione di un pittore. Nei suoi quadri, riflette un paesaggio ondulato e verde, dolce e delicato. Le cime non sono alte né con angoli aggressivi, ma montagna dalle linee più dolci. I larghi e verdi prati alternano il loro spazio con albereti, i boschi di faggio, roveri, pini e castagni. Le terre sono separate da siepi naturali e vive creando lotti di diversi formati e colori. In queste valli circondate da montagna, prati e boschi, ruscelli e bestiame al pascolo, si respira un clima umido e delicato, proprio dei pascoli e felceti I paesi sono piccoli e belli. Le loro case di solito sono grandi, di pietra, a due tetti e porte di mezzo punto che adornano le facciate levigate con grandi balconi. Tra loro, una menzione particolare merita Auza e Eltzaburu, meravigliose località della valle dell’Ultzama. I paesi della Navarra Umida, sono contadini e forestali, anche se negli ultimi anni è stata data una forte spinta all’industria dei latticini. In tutti loro si può gustare una straordinaria cucina. Per ammirare i bei panorami delle valli, possiamo visitare Elso o accudire al belvedere di Guelbenzu, da dove si vede le valle dell’Ultzama e Basaburua, fino alle Malloas e la Sierra di Aralar. In Auza, direzione ad Eltzaburu, ad appena cento metri, troviamo un itinerario che ci conduce fino alla Yeguada del la Ultzama, 120 ettari dove vivono puledri e cavalle con l’obiettivo di diventare un giorno dei purosangue per le corse dei cavalli. Un autentico spettacolo. Nei dintorni di Lizaso, vedremo le indicazioni che ci porteranno fino Occorre dire che il rovereto di Orgi sviluppa un interessante programma per coloro che sono portatori di handicap visivo. Si organizzano di solito delle attività in cui viene data precedenza agli altri sensi tranne la vista: una forma diversa di sentire la natura e che facilita il godimento completo di tutto quanto offerto dal rovereto. È che la maggior parte delle volte, molte persone non sfruttano le risorse necessarie per estrarre il meglio di quello che ci circonda, ed in generale, quasi tutti perdiamo le sensazioni indescrivibili per non saper come utilizzare tutte le nostre capacità. Oggi possiamo tentarci. all’affascinante Área Natural Recreativa (Area Naturale Ricreativa) di Orgi. Tra sentieri e cammini, la vicinanza della natura e la freschezza dei roveri e più di 50 specie più di alberi, Orgi attende la nostra visita. la Valle di la ultzaMa itinerari da pamplona R1 26 la sierra de aralar e la valle de la ultzama itinerario 1 R1 interessante programma l´aRea natuRale di oRgi Rana teMpoRaRia Presso Lizaso ad appena 30 chilometri da Pamplona, si trova l’Área Naturale di Orgi. Allestito per l’arrivo del visitatore, il rovereto è solcato da sentieri che consentono di fare una gradevole passeggiata. Ci attendono 80 ettari di monti comunali in cui ci sono i roveri peduncolati e più di cinquanta specie di alberi, piante ed arbusti. Più di 40 tipi di volatili sono presenti in questo luogo dove coabitano, dal merlo al picchio, fino allo sparviero. R RoVeReto di oRgi king dove possiamo parcheggiare il veicolo. Attraverso dei cammini di più di 2 chilometri, sentiremo ad ogni passo la serenità del rovereto. In Orgi è stata curata con squisitezza RoVeReto di oRgi In questo percorso, c’è un piccolo labirinto di vegetazione che farà la delizia dei più piccoli. Inoltre, esiste un’ultima e bella parte di Orgi, però di limitato accesso. Si trova sull’altro lato della strada che conduce a Guelbenzu ed è una zona di rigenerazione forestale. ROVERETO DI ORGI Il benvenuto ce lo dà un punto d’informazioni con i pannelli esplicativi posti presso una pergola e il par- la sierra de aralar e la valle de la ultzama la libertà della natura. Ci troviamo nel bel mezzo ad un ambiente vivo e che cresce secondo le proprie leggi. In lui, sono stati allestiti pochi sentieri e ponti molto rustici per facilitarne l’accesso, però abbiamo l’opportunità di presenziare in poltrona di prima fila lo spettacolo offerto dalla vita vegetale ed animale in libertà R1 27 itinerari da pamplona I 2 •foz di lumbier •foz di arbaiun tinerario tRA focI foz di luMbieR gli aVVoltoi FOZ DI LUMBIER 0 -15 NA Usciamo da Pamplona direzione Zaragoza-Madrid e prendiamo la deviazione verso Jaca-Huesca dalla A-21. Lasciamo dietro di noi il passo di Loiti e giriamo a sinistra nella NA-150 che, a tre chilometri, ci lascerà nel bivio della Foz di Lumbier. COME ANDARE NA FOZ DI ARBAIUN Per visitare Arbaiun, c’immettiamo sulla strada di Lumbier, la statale NA-178, e già in Domeño ci dirigiamo ad Usún. Dal ponte di Usún, parte uno strettissimo sentiero di 3 chilometri scavato nella roccia che fu canale d’acqua fino a Lumbier. Domeño 8 -17 Pam plo na Lumbier 50 NA-1 Foz di Lumbier N-240 A-21 Liédena itinerari da pamplona R2 28 tra foci Foz di Arbaiun Jaca itineRaRio: 90 kM 40 ettaRi di ReSeRVa natuRale Nella Foz di Lumbier o in quella di Arbaiun, uno sente, indifeso, la forza della natura. Ci colpisce il potere dell’acqua e l’erosione, che per milioni di anni, sono riuscite a scavare delle gole nella montagna. Sono paraggi inaccessibili di pareti verticali, alvei profondi, rupi solcate da crepe e caverne, rifugio di molti animali, in special modo volatili. Predominano gli avvoltoi fulvi, gli avvoltoi, i falconi e i nibbi. Non a caso la Foz di Arbaiun fu dichiarata Zona Speciale di Protezione di Volatili. f FOZ DI LUMBIER Ci attende una gola di un poco più di un chilometro, 40 ettari di riserva naturale ed un dislivello di 130 metri solcato dall’acqua su dure rocce calciche. Al principio ed alla fine il passaggio è stretto, anche se al suo interno l’ampiezza va man mano crescendo. Luogo impenetrabile ad eccezione dei coraggiosi trasportatori di tronchi su zattere, vide passare fino agli anni 50 la ferrovia “L’Irati” attraverso due tunnel perforati nella montagna. Ora, l’antica ferrovia facilita un sentiero nella Foz. In lei, troviamo un ponte diroccato del XVI che, secondo racconta la leggenda, lo costruì il diavolo. foz di luMbieR f FOZ DI ARBAIUN Arbaiun è una Riserva Naturale di 1.164 ettari. Il fiume Salazar percorre 6 chilometri da vertigine, per una gola di 385 metri di profondità e 550 di separazione media tra le sue pareti. Ha una strana struttura: radicalmente fiuMe SalazaR verticale nella parte superiore con pareti scoscese di dura roccia calcarea e la parte più in basso, più dolce, di roccia calcica sabbiosa, meno resistente e permeabile, che favorisce il logorio del tempo. Annovera un’enorme diversità di vegetazione, anche se predominano i roveri e querce, faggi, lecceti, rovereti e bosso. gli aVVoltoi fulVi tra foci R2 29 itinerari da pamplona I 3 tinerario •señorío de bertiz •elizondo •grotte di urdax e zugarramurdi COME ANDARE Usciamo da Pamplona per la Avenida Baja Navarra, lasciamo Burlada a destra ed intraprendiamo l’itinerario in direzione della Francia per la provinciale N-121-A. Nella seguente rotonda e nel prossimo incrocio, infiliamo di nuovo questa stessa direzione. Passeremo molto vicino a Lantz, nella falda del monte Saioa, rinomato per il suo carnevale. Lasceremo a destra la Venta de Ultzama, dove sulla strada di ritorno dobbiamo provare la casereccia cagliata. Molto vicino, troveremo l’entrata al Señorío di Bertiz, un magnifico spettacolo di accurati giardini e bosco selvaggio. Il paesaggio del passo, pieno di burroni e monti, è impressionante, ma la strada è ampia e permette di realizzare varie soste per ammirare dei bei panorami. Se continuiamo l’itinerario per la strada N-121-B, si arriva ad Elizondo, bella cittadina con case incorniciate da travi di legno e scudi signorili, poste ad un lato e dall’altro del fiume, separata da vari ponti pieni di un incanto umido. Alcune case sembrano sorgere dallo stesso fiume Baztan. Dobbiamo superare il passo di Otsondo, fino a raggiungere la cima che ci offre una panoramica spettacolare. Iniziare la dolce discesa di sette chilometri fino ad arrivare ad Urdazubi/Urdax ed il suo popolare quartiere di Dantxarinea, dove giriamo a sinistra fino ad arrivare attraverso una strada stretta alle grotte di Zugarramurdi, dove ancora si sente parlare di storie di streghe e tregende. Di ritorno alla strada statale, potremo imboccare la strada verso Urdazubi/Urdax e le Cuevas (Grotte) Ikaburu, il paradiso delle stalattiti e delle stalagmiti. Una bella escursione. Urdax/Urdazubi PIRENEI AtLANtIcI Nella valle del Baztan, la magia propria del nord della Navarra corona dei paesaggi affascinanti, paesi pieni di semplicità ed una gastronomia straordinaria. La ricchezza dei suoi estesi pascoli sempre verdi si riflette nel bestiame di questo idillico luogo. I roveri e i faggi predominano nei boschi frondosi. S SEÑORÍO DE BERTIZ Il Señorío de Bertiz sono 2.000 ettari sfruttabili fino all’ultimo centimetro: il suo spettacolare giardino botanico, i palazzi ed il bosco agreste e selvaggio che circonda questo Pedro Ciga y Mayo ne fu l’ultimo proprietario. Lo acquistò nel 1889 per 650.000 pesetas dell’epoca in oro. Appassionato della natura, questo danaroso avvocato riuscì a creare un magnifico insieme conformano un luogo incantevole e di vitale importanza in Navarra. giardino botanico con più di 120 specie provenienti da tutti i continenti. Alla sua morte nel 1949, Pedro Ciga donò Bertiz alla Deputazione Forale di Navarra con una sola condizione: dovevano conservare la proprietà senza variarne le caratteristiche. N-121B Zugarramurdi Bertiz N-121A Oronoz–Mugairi Elizondo Oggi è un Parco Naturale, ma in altri tempi, fu un territorio che venne concesso ai signori della valle in ricompensa del mantenimento della neutralità di Navarra di fronte la Francia e La Castiglia. A Pamplona itinerari da pamplona R3 30 pirenei atlantici Il suo curato giardino arboreo permette di percorrere, botanicamente parlando, molti paesi. Debitamente se- i Monti, poco a poco, peRdono altezza Man Mano che Si aVVicinano al MaRe cantabRico. gnalizzate, più di 120 specie attendono il visitatore in un recinto da sogno solcato da ponti, cascate, pergole, sentieri e stagni. Alcuni di questi alberi ed arbusti, furono portati da Pedro Ciga nei suoi innumerevoli viaggi e tra loro, possiamo distinguere un esotico gingko dalle foglie a ventaglio, una palma cica (piccola) di Java ed una sorprendente giungla di bambù. Se ciò è poco, il Señorío dispone di un Centro d’Interpretazione della Natura situato nel casale di Tenientetxea. Una cappella di stile modernista, completa l’insieme del Señorío. È ci rimane ancora il monte. A piedi, in bicicletta o a cavallo, possiamo prendere la via che parte dal giardino e sommergerci in una vegetazione che c’inonda con la sua selvaggia bellezza. Ci attende un impenetrabile bosco di faggi, roveri e castagni, solcato da un sentiero di 11 chilometri che termina nel palazzo di Aizkolegi, un vero capriccio che Pedro Ciga regalò a sua moglie, dal quale si può si possono vedere dei meravigliosi panorami. Questo bosco ospita molte specie animali, alcuni in estinzione. Da porre in evidenza le 50 specie di volatili localizzati a Bertiz. Tutto da ammirare! E ELIZONDO La bella località di Elizondo è il centro più importante della Valle del Baztan, centro commerciale ed amministrativo. Tutta la valle forma un solo termine comunale e le proprietà comunali possono essere utilizzate da qualsiasi abitante del luogo. Elizondo, luogo scelto per celebrare fiere e mercati, è una popolazione attiva, sempre in costante ebollizione. Il nordico casale di Elizondo sporge sulle rive del fiume Baztan o Bidasoa. Le case di solito sono grandi, a due tetti e potenti grondaie che proteggono i bei balconi di legno. Le porte, formati da un arco ed androne, raccolgono lo sguardo del viandante. Attirano la nostra attenzione le nume- SeñoRío de beRtiz rose case signorili e palazzine che adornano Elizondo, specialmente nella via principale. Da queste terre, ci furono tempi in cui gli abitanti dovettero emigrare in America. Altri costruirono il loro futuro come nobili nella Corte di Madrid e ottennero dei titoli nobiliari. Alcuni nobili ed indiani ritornarono e portarono con sé la loro fortuna. Tra queste ville, una particolare attenzione merita il Palazzo barocco di Arizkunenea. Fu edificato nel 1730 da Miguel de Arizkun, importante corteggiatore della Corte di Felipe V. Durante la prima guerra carlista ebbe come illustri ospiti il pretendente al trono di Spagna, Carlos de Borbón, Zumalacárregui ed il generale Espoz y Mina. La costruzione porticata della Casa Concistoriale è barocca del secolo XVIII. Conserva ancor’oggi al suo interno l’antica bandiera della valle, che secondo quanto si racconta, ondeggiò nella battaglia delle Navas de Tolosa nel 1212. elizondo pirenei atlantici R3 31 itinerari da pamplona I 3 tinerario pirenei atlantici Altre costruzioni di rinomanza sono la casa di Istekonea, i palazzi Cabo de Armería Arozarena e quello di Arretxea, la casa Francesenea, il Palacio Duate, la Casa del Virrey (viceré) e la Chiesa di Santiago. Per gli amanti delle cose dolci, qui trovano la loro perdizione. La pasticceria Malcorra elabora un delizioso cioccolato alle nocciole. Non è che l’inizio. In Elizondo le ricche terre offrono prodotti di straordinaria qualità: la carne di manzo, l’agnello e il maiale è magnifico, la trota salmonata squisita, e nei dessert, la cagliata e la ricotta, da togliersi il cappello. Un piatto tipico è il Txuri-tabeltz, un intingolo elaborato con trippe di agnello molto buono. gRotte di zugaRRaMuRdi G GROTTES DE URDAZUBI/URDAX O DE IKABURU Malgrado le grotte di Zugarramurdi siano più famose per la loro relazione con la stregoneria, quelle di Urdazubi/Urdax sono più belle e spettacolari. Quasi in frontiera con la Francia, Urdax è una bella località contadina, passo obbligato del Cammino di Santiago. Di lì la sua origine. Dal 1221, la cittadina fu sotto il gran potere del monastero di San Salvador de Urdax, antico ospedale di pe llegrini, fino al 1789. Di questo monastero, dato a fuoco e saccheggiato nella Guerra della Convenzione ed abbandonato nel 1839, possiamo vedere la sua imponente chiesa. Altre parti, come il chiostro, vennero abilitate poi come case. Il resto degli costruzioni appartengono ai secoli XVI e XVII. In direzione di Zugarramurdi, presso il casale di Matxingonea, troviamo le grotte di Ikaburu, dove si racconta che vivevano le lamie, esseri metà donna e metà pesce. Sono 350 metri di grotta, con diverse cavità minori sempre impregnati dalla sensazione che si sente nell’osservare come le stalattiti e le stalagmiti grigiastre per la calce e lucide per il magnesio, nascono e muoiono. Dalle sue numerose ramificazioni, sorgono incredibili sale itinerari da pamplona che trattengono il suono di un ruscello: l’Urtxuma. Questa grotta è stata allestita per il visitatore con una buona illuminazione e scale. Inoltre, Urdazubi/Urdax ha due giacimenti preistorici, rappresentati dalla grotta di Alkerdi e quella di Berroberria. Possiamo vedere anche il casale di Axular, dal quale Pedro de Aguerre gran scrittore classico in euskera (lingua basca), prese il suo nome. Una leggenda racconta che il diavolo le insegnò la negromanzia a cambio della sua anima. Ma Pedro Axular cambiò d’opinione quando era venuto il momento del “pagamento” ed uscì fuggendo. Satana lo inseguì, ma poté acciuffare solo la sua ombra. Perciò, Axular fu conosciuto come “l’uomo che perse la sua ombra”. Molti altri racconti leggendari di stregoni o itxikos, frutto dell’immaginazione della gente, volano sui paesaggi che circondano Urdazubi/Urdax. Inoltre, in Urdazubi/Urdax, si può gustare degli eccellenti piatti: saporiti funghi, fagioli, porri, cicorie così come succose carni di manzo ed agnello o per quanto riguarda il de ssert, cagliate caserecce e ricotta di latte di pecora. R3 32 pirenei atlantici itinerario 3 G R3 dolMen a goRRaMendi rimonia di culto al diavolo, il quale si presentava sotto forma di montone o di essere umano. Dopo un rito in cui mangiavano i morti cominciava la sfrenatezza orgiastica. GROTTES DEI ZUGARRAMURDI Zurragamurdi nacque come fattoria del monastero di San Salvador de Urdax. Si trova in una zona della Navarra di radicate tradizioni precristiane che furono i precursori della stregoneria, in particolar modo nei secoli XVI e XVII. Storicamente, dobbiamo rimontarci all’esecuzione di sentenza dell’Inquisizione del 1610 in cui 31 abitanti di Baztan, Urdax e Zugarramurdi furono accusati di stregoneria e portati a Logroño. La Santa Inquisizione li imputò di partecipare nelle messe nere ed orge, di possedere il demonio, di commettere atti di vampirismo e necrofagia, lanciare malefici e provocare tempeste. Alcuni confessarono e si salvarono. Tredici morirono nelle crudeli prigioni di allora e davanti a trentamila spettatori, sei di loro furono bruciati vivi e cinque morirono in statua. Le grotte in cui falsamente si celebrarono queste tregende, sono a 400 Tra tanta magia e leggenda, probabilmente molti malintenzionati abitanti approfittarono per incolpare dei mali alla gente del paese, che dopo la tortura, si dichiaravo colpevoli. Probabilmente, il motivo di queste riunioni era più che altro la voglia di rompere la monotonia e godersi tutto ciò che è proibito, però niente atti diabolici. metri da Zugarramurdi presso il prato di Berroskoberro o Akelarre. Si accede da una cavità incavata dalla regata dell’Inferno o Infernuko erreka. L’acqua la percorre 120 metri attraverso un tunnel che raggiunge altezze di 12 metri, interrotto da due gallerie ancor più elevate. Una si chiama Sorgin-leze, grotta delle streghe. Si racconta che coloro che desideravano incontrare Lucifero si spostavano volando su delle scope o convertiti in animali. Assistevano ad una ce- Nella denominata Cueva Grande (Grotta Grande), durante le feste patronali, si realizza il 18 agosto un luculliano pranzo. Su di un falò, si collocano pezzi di montone arrostito o ziriko-jatea, infilzato in stecchi. Accompagnato da una piperrada (Contorno a base di peperoni rossi, pomodori e uova sode triturate con olio e aceto) ed una minestra, configurano un tradizionale atto che congrega molti vicini della zona ed anche dal paese limitrofe. Quinto Real pirenei atlantici R3 33 itinerari da pamplona I 4 tinerario •orreaga/roncesvalles •fabbrica d´armi di orbaizeta •bosco di irati PIRENEI oRIENtALI Questa è l’occasione per percorrere una parte del Cammino di Santiago, però in senso opposto. Dall’affascinante complesso monumentale di Orreaga/roncesvalles, sorge il Cammino di Santiago in Spagna. o ibañeta: MonuMento a Roldán ni più tardi di trasferirlo a Orreaga/ Roncesvalles. Cominciò subito a ricevere la Colegiata i favori dei nobili, pellegrini e monarchi europei, in particolar modo quelli di Sancho VII el Fuerte. ORREAGA/ RONCESVALLES A Orreaga/Roncesvalles, punto di partenza del Cammino di Santiago, uno sente la storia e la leggenda emanata da questo mitico posto. Fu un enclave vitale in Europa durante il Medioevo. Migliaia di pellegrini accorrevano da tutte le parti. La Chanson de Roland, il canto delle gesta più antico di Francia (secolo XI) trapassò frontiere raccontando la storia del leggendario eroe, che perse la vita in quei paraggi nella battaglia in cui Carlo Magno fu sconfitto dai Baschi nel 778. La Colegiata conserva anche una bella immagine di Nostra Signora di Roncesvalles, del secolo XIV, interamente ricoperta d’argento, tranne il viso e le mani. È sorprendente l’espressione dei suoi occhi a mandorla guardando il bambino. Nel 1127, venne costruito un ospedale nell’alto di Ibañeta, però le nevi ed il freddo, consigliarono cinque an- La colegiata La real Colegiata, di stile gotico rurale francese del secolo XIII e con cinque magnifiche vetrate, è composta da tre navate senza arco incrociato, un chiostro del XVII ed una bella sala capitolare, anche cappella di San Agustín o Preciosa, dove riposano le spoglie del re Sancho VII el Fuerte e la sua sposa. Questo mausoleo raccoglie le dimensioni reali del re. Non è uno scherzo. Uno studio sul suo femore dimostrò quello che le cronache dell’epoca dicevano: era alto 2,25 metri. itinerari da pamplona R4 34 Nell’edificio più antico, la Cappella del Sancti Spiritus o Silo de Carlo Magno (secolo XII), sono sepolti i pellegrini che morivano in Orreaga/ Roncesvalles e come dicono, i dodici paia di Francia morti nella battaglia di Orreaga/Roncesvalles. Si racconta che fu edificata sulla pietra nella quale Roldán conficcò la sua spada Durandal dopo la sconfitta. Il museo conserva oggetti di ceramica, oggetti d’oro, sculture e pitture, in modo particolare la Sagrada Familia (la Sacra Famiglia) di Luis de Morales, un trittico fiammingo e l’Evangeliario di Roncesvalles o el ajedrez di Carlo Magno (scacchi). Inoltre, Orreaga/Roncesvalles si completa con la Cappella di Santiago e la Cruz de los Peregrinos (Croce dei Pellegrini) che dal XVI secolo ci saluta quando lasciamo Orreaga/Roncesvalles. pirenei orientali un caMMino iMMeRSo nella bellezza dei VeRdi paeSaggi della pRoVincia e l’oSpitalità dei Suoi bei paeSi L oRReaga/RonceSValleS LA FABBRICA D’ARMI DI ORBAIZETA Questo è, senz’altro, un enclave speciale. La Fabbrica d’Armi di Orbaizeta chiusa già da più di un secolo e la natura ha conquistato molti dei suoi spazi. Si fondono le sterpaie e la vegetazione frondosa con la struttura di ferro e pietra, gli archi della sua architettura con un paesaggio più consone ad un parco naturale più che ad un’attività industriale. C’è un po’ di irreale in questo luogo e, innanzi tutto, ci sono degli angoli che impressionano per la loro strana bellezza, per il loro silenzio. Venne chiamata la Reale Fabbrica di munizioni per armamento. Si trova in una zona ricca di giacimenti di rame, mercurio, ferro, argento, zinco e piombo. Anticamente, in questo posto ci fu una ferriera medievale. Dobbiamo rimontarci all’anno 1784, quando il re Carlos III di Spagna comprò questa fonderia. Ai quei tempi, le risorse minerarie erano già esaurite, cosicché si fece portare i materiali dalle miniere della Biscaglia. Questa fabbrica si dedicò alla fabbricazione di bombe d’ar- tiglieria e lingotti di ferro. Per la sua alta produttività e la vicinanza alla frontiera, fu oggetto di numerosi attacchi, saccheggi ed incendi sino a che alla fine cessò l’attività nel 1873. Per anni abbandonata, venne “risuscitata” con dei lavori di restauro che fecero venire alla luce parte di quello che fu. Non è che succeda molto spesso il fatto di poter visitare una esempio di architettura imprenditoriale ed industriale di quei tempi e la Fabbrica di A Luzaide/Valcarlos COME ANDARE pirenei orientali amp lona Riprenderemo la N-135 per Ibañeta passare i passi meno ripidi di Erro (801 m) e Mezquíriz Bosco di Irati (922 m). Attraverseremo Orreaga/ Roncesvalles Auritz/Burguete, paese di passaggio del Cammino di Fabbrica d’armi N-138 Santiago che mantiene una Orbaizeta Auritz/Burguete carreggiata pellegrina ed impoNA-140 Eugi nenti casone blasonate. N-135 Embalse Arriviamo ad Orreaga/ N-138 Aribe Roncesvalles, enclave vitale in Europa durante vari secoli ed un luogo incredibile con un immenso Erro Zubiri significato storico per la Navarra. N-135 Di nuovo, retrocederemo, e prenderemo la strada provinciale NA-140. Lasciamo Garralda, arriviamo ad Aribe e, in questo punto, prendiamo il bivio per Di ritorno ad Aribe, prenderemo il bivio per Orbaizeta, fino ad arrivare alla sua bella Fabbrica d’Armi, accompagnati dall’impres- Villanueva de Aezkoa, in una valle di 925 metri di altitudine dove troveremo i suoi famosi hósionante immagine della Selva de Irati. Sorprende un po’ il fatto di visitare una fab- rreos (silos), e la chiesa di San Salvador. brica d’armi. Quando la vedremo, compren- Infine, prudenza per le strade in inverno: la diamo perché è un luogo magico. neve ed il gelo sono un fattore comune. AP Lasciamo Pamplona direzione Burlada e nell’incrocio di Villava (paese natale del campione di ciclismo Miguel Induráin), imbocchiamo la statale N-135 in direzione della Francia. Attraversiamo Huarte e continuiamo verso la Francia e Zubiri, accogliente località con un ponte gotico medievale del quale si dice che può curare la rabbia. Ci attente un paesaggio incantevole. Prendiamo la strada N-138 che tra 7 chilometri ci condurrà fino ad Eugi. È un paesetto molto piccolo composto di poche, però grandi casone nordiche ubicate presso il lago artificiale di Eugi, dove viene raccolta l’acqua per la regione di Pamplona dal 1971. Essendo destinata per l’uso potabile, il bagno non è permesso. Questo lago artificiale spesso ci regala il riflesso di Eugi e il monte Quinto Real, 5.900 incredibili ettari popolati da faggi, aceri, agrifoglio, bosso, cinghiali, volpi, cervi... All’inizio dell’autunno, si può ascoltare il muggito dei cervi maschi. R4 35 itinerari da pamplona I 4 tinerario pirenei orientali oRbaizeta: fabbRica d´aRMi Orbaizeta ci racconta molto riguardo a ciò che fu la vita quando attorno a lei non si sentivano ancora il vocio dei lavoratori. Osserveremo le case degli operai attorno alla piazza e una parte del processo di fabbricazione delle armi: le officine, i depositi, due forni di fonderia... il cuore della fabbrica. Inoltre, è il canale costruito per profittare la forza del fiume Legarza, un condotto che ancora conserva i suoi solidi de muri e resti di alcune sor- prendenti volte che lo conformarono. Ed inoltre, da questa fabbrica, partono le escursioni per la visita dei monumenti megalitici e resti romani di Urkulo e le montagna più vicine, Ortzanzurieta e Mendilaz. I uRkulu IL BOSCO DI IRATI Da sempre la Selva del Irati è stata legata al mondo delle leggende. Non c’è da meravigliarsi. In un paraggio così bello, dove il silenzio condivide il suo spazio con suoni indecifrabili, uno immagina di vedere il mitico Basajaun, un essere molto alto e una lunga chioma di capelli, che s’appoggia su di un palo. Se lo troviamo nel nostro cammino, non dobbiamo fuggire né farlo arrabbiare. Se facciamo quello che ci dice, sarà la nostra inoffensiva guida. La Selva del Irati è la maggior macchia forestale della Navarra e la seconda concentrazione di faggi d’Europa. Si trova in una depressione solcata dal fiume Irati ed i suoi affluenti, con un’estensione boschiva di 12.400 ettari: tra i quali, 6.250 sono del monte Irati e 1.800 del monti de la Cuestión. Principalmente, è configurata da faggi ed abeti, specie autoctone. In autunno è affascinante osservare gli inverosimili colori creati dalla propria natura. itinerari da pamplona R4 36 pirenei orientali itinerario 4 Per molto tempo, la Selva del Irati rimase vergine, ma nel secolo XVIII fu oggetto di aspre dispute tra la Francia e la Spagna. Le guerre nate dal desiderio di possedere quel legno per la loro flotta marittima e dagli abeti sorgevano i migliori alberi maestri. Nel 1856, il Tratado de Límites (il Trattato dei Limiti) concesse i terreni alla Spagna ed anche in questo secolo, venne concesso al governo l’abbattimento gratuito degli alberi per l’Armata. Lo sfruttamento si estese ancor più in là del secolo XX. Ma di tutto questo si salvò una parte della selva vergine nel monte La Cuestión, 20 ettari di bosco inalterato chiamato riserva di Lizardoya o El R4 Parque. Gli abeti raggiungono altezze di 40 metri ed i tronchi misurano più di un metro di diametro. Le frondose coppe impediscono a volte di vedere il cielo. Un’autentica delizia. A nord, il lago artificiale di Irabia è di una straordinaria bellezza. Si può girarci attorno su tutti i 9 chilometri di questo lago a piedi o in bicicletta. Anche ad Irati ci sono magnifici rovereti, come quelli di Tristuibartea e Aritztoki. Senza perdere il sentiero nelle passeggiate forestali, potremo sentire la vita nella selva: fringuelli, pettirossi, cinghiali, volpi. Camminando in silenzio uno può incluso incontrare caprioli e cervi. aRibe il lago aRtificiale de iRabia pirenei orientali R4 37 itinerari da pamplona I 5 tinerario •las bardenas •tudela •peñalén •monastero de la oliva LA RIbERA Un deserto in pieno nord peninsulare, un pezzo del Sahara cambiante dall’erosione che ci fa immaginare banditi del Lontano Oriente mettendoci di fronte il bandito forestiero. Le Bardenas, territorio storico di passaggio di gole di monte, sicuramente c’impatteranno. Ha una fortissima erosione che genera capricciosi e cambianti cocuzzoli, colli e burroni, accentuati ancor di più dalle tramontane invernali, le piogge torrenziali e l’afa estiva. L LAS BARDENAS Le Bardenas, solcate da sentieri polverosi, ci suggeriscono di addentrarci in loro con una buona cartina geografica della zona bardenera o con qualcuno che conosca bene il luogo. Sono differenziate su quattro zone molto suggestive. COME ANDARE A Pamplona AP-15 Marcilla Peñalén Carcastillo NA-128 Monastero de la Oliva NA-128 Funes N-121 LAS BARDENAS Valtierra Arguedas AP-15 El Yugo NA-134 N-113 AP-68 TUDELA Le Bardenas sono 415 chilometri quadrati di spettacolari paesaggi tra i fiumi Aragón e l’Ebro. Nel centro, le Bardenas Blancas così denominate per la quantità di elementi salini e gessi presenti nel luogo. Nel sud c’incontreremo con la Bardena Negra, più assomigliante ai Monegros aragonesi, composta di argille rosse e calciche. Il Nord è occupato dalla Meseta di El Piano (altopiano) ed il bacino del Ferial, popolato da svariate specie di volatili acquatici. L’Est è occupato dalla Bardena Verde, zona di steppa che è stata recentemente recuperata come terreno irriga- Usciamo da Pamplona per Noáin prendendo la statale N-121 in direzione Zaragoza-Soria. Si consiglia di continuare il tragitto in autostrata AP-15 per 69 kms. Vicino a Valtierra si esce dall´autostrata: Uscita 13, Alfaro, Castejón, Valtierra, prendendo lo svincolo AP-15/N-113 e poi la provinziale NA-134 per 6,5 km. di seguito svoltiamo a sinistra per 500 m e in questo modo arriviamo ad Arguedas, punto di partenza abituale per addentrarsi nelle Bardenas, ci dirigiamo verso la cappella della Vergine del Yugo. Il nostro prossimo destino è Tudela, capitale della Ribera che si trova a 14 km da Arguedas nella NA-134. In lei troveremo un amplia offerta gastronomica per degustare i migliori prodotti dei suoi orti. Da Tudela se si vuole visitare Peñalén prenderemo la provinciale NA-232 itinerari da pamplona R5 38 la ribera per circa 10 km e il Raccordo stradale AP-15/NA-113 per 3 km. Vicino ad Alfaro seguire la direzione Pamplona nella AP-15 per 20 km. Uscire alla Salida 29: Marcilla-La Azucarera e continueremo nella NA128 fino al segnale d´incrocio indicante Funes. Per visitare il Monastero de la Oliva riprendere la NA-128 per 7 km c´incorporiamo nella N-121 e a due chilometri, vicino a Traibuenas imbocchiamo la NA-124 per 8,5 km. in Santacara svoltiamo a destra e dopo 1,5 km si gira a sinistra: NA-5500 per 7km. Di ritorno a Pamplona, riprendiamo lo stesso percorso e vicino a Traibuenas c´incorporiamo alla N121, dopo aver percorso 26km. seguiamo il raccordo stradale AP15/N-121 e vicino a Tafalla prendiamo l´AP-15 fino all´uscita 83B: Pamplona. Se la naVaRRa è teRRa di contRaSti, le baRdenaS Sono il Suo eStReMo più Radicale baRdena bianca bile. Se vogliamo un buon belvedere, possiamo scegliere tra la Virgen del Yugo, l’Alto de Aguilares, El Paso ed il Santuario di Sancho Abarca. L’attività principale di questa zona fu la pastorizia che da Roncal, Salazar o dai paesi vicini, anno dopo anno, intraprendevano una transumanza obbligata fino a questo magico luogo. Sono rimaste impronte sotto forma di sentieri, cortili e pozze. Ma non solo ci furono animali nelle Bardenas. C’erano in tempi antichi vari castelli dei quali oggi si conservano solo quattro rovine come quelle del Castello di Peñaflor. gRotteS di aRguedaS Un consiglio: evitiamo le Bardenas in estate. Si raggiungono temperature superiori ai 37º. Non è consigliabile neanche quando piove a dirotto, poiché il fango ci può dare dei problemi. monastero de la oliva La Oliva, importante mostra dell’architettura cistercense, è un complesso monumentale fondato nel secolo XII. Ebbe il favore e l’appoggio del Papato, la nobiltà e la monarchia navarrese e diventò, a metà del secolo XII, uno dei monasteri più poderosi della Navarra grazie alle sue terre e ad un’estesa biblioteca. Più avanti, arrivarono i problemi politici e la liberazione dei beni ammortizzati del 1835 portò il monastero alla rovina e all’abbandono. Dobbiamo attendere fino al 1927 per vederlo nuovamente abitato da monaci che cominciarono la ricostruzione. La maestosa facciata principale ci apre le porte ad un luogo magico. La chiesa di Santa Maria, con una parte romanica ed un’altra gotica, fu suffragata da Sancho VI el Sabio (Sancho VI il Sapiente) e suo figlio Sancho VII el Fuerte (il Forte). Fu costruita in pietra sillar (pietra da costruzione squadrata) tra i secoli XII e XIII. Consta di tre navate. L’austerità cistercense si può intravedere nella semplice decorazione del tempio, che appena si cinge a motivi vegetali, animali e fantastici ed alcune chiavi nelle volte. Dispone di una sala capitolare che integrò il primitivo chiostro del secolo XII e che è una bella espressione d’opera protogotica. Dalla chiesa, possiamo accedere ad un bel chiostro gotico del secolo XIV dove uno non sente il passar del tempo. Le sue gallerie sono coperte da volte con modanature, con nervature curve unite da chiavi decorate. Addossato anche alla chiesa, si trova il palazzo abbaziale, edificato nel XVI e ristrutturato nel XVIII. Di fronte all’abside della chiesa ed in un luogo oggi utilizzato come orto del monastero, troviamo la cappella di San Gesù Cristo, la parte più antica di tutto il monastero. Dobbiamo provare i prodotti artigianali del monastero (squisiti ortaggi, vini rossi forti e rosati ed un morbido formaggio di mucca) e, se abbiamo occasione, alloggiarci nell’albergo per condividere, almeno per alcuni giorni, lo stile di vita dei monaci. Un giorno eccellente per accorrere all’Oliva, è quando termina la Settimana Santa e si celebra il Triduo Pasquale. Si uniscono la solenne cerimonia con il sentimento del canto gregoriano. la ribera R5 39 itinerari da pamplona I 5 tinerario la ribera P PEÑALÉN Peñalén impressiona. Ad un tratto c’è il suolo, e poi non c’è più. La roccia si taglia in modo perentorio e, già nel vuoto, crea il Barranco del Rey (il Burrone del Re). Peñalén impatta ancor di più quando scopriamo che da questo burrone, nell’anno 1076, è precipitato il Re Sancho IV sospinto dai propri fratelli, Ermesenda e Ramón. Storia di odi, rancori ed ambizioni ed il desiderio di una morte sicura. Se non lo credete, verificate l’altezza dalla quale fu lanciato il re. Peñalén è nel territorio comunale di Funes. Non sempre è stato unicamente un burrone. Esisté una località denominata Peñalén già nel 1084 e più tardi, nel secolo XIV, si chiamò Villanueva, anche se alla fine scomparì. Sembra che una piena dell’Arga rase al suolo la cittadina e decisero riedificarla lontano dal fiume. Più avanti, verso 1400, si estinse completamente. Peñalén assiste imperterrita all’unione di due fiumi, l’Arga e l’Aragón, che si fondono sotto lo sguardo attento di Fu- peñalén nes e Milagro. Le acque del fiume Arga si mescolano con quelle dell’Aragón e non dovranno percorrere molti chilometri fino a sfociare, nelle vicinanze di Milagro, al grande fiume Ebro. Da questo promontorio composto da gessi ed argille, si apprezza un paesaggio affascinante: la confluenza dei due fiumi circondati da terre coltivate a cereali e vigneti con zona di orti. I fiumi erodono i gessi e le argille e questi materiali cadono in blocco sotto forma di placca verticale formando dirupi come Peñalén. Nei terreni vicini, esistono anche altri dislivelli minori. Possiamo sentire il profumo del timo, rosmarino e le sterpaie più vicine, in questo ambiente un poco arido, un po’ ostile. Si percepisce il suo clima, caldo e secco. D’altronde, è abbastanza normale incrociare nei dintorni di Peñalén un gregge di pecore. È bene conoscere che Peñalén dispone di un itinerario circolare di 13 km. molto ben segnalato può essere percorso sia a piede e sia in bicicletta e molto frequentano dalle persone che abitano nei dintorni. Da notare, che in estate, il sole castiga. Vi raccomandiamo di andarci in altri periodi. tudela: piazza de loS fueRoS itinerari da pamplona R5 40 la ribera itinerario 5 t R5 TUDELA Il capoluogo della Ribera è conosciuta per i suoi orti e la convivenza storica di diverse culture. Fu il muladí Amrus Ibn Yusuf colui che convertì Tudela in un importante nucleo urbano. I mussulmani furono in Tudela dal secolo IX fino al XII. Dopo la riconquista nel 1119, il re Alfonso il Battagliero cercò la coesistenza delle tre culture monoteiste instaurate in Tudela. Per quattro secoli lo conseguirono. I giudei erano dotti nella gioielleria, pellicceria, medicina e prestito commerciale ed i mussulmani, nell’agricoltura, falegnameria e costruzioni edili. Vissero in pace e la prova di ciò sta nel fatto che Tudela era città natale di grandi letterali, matematici e medici. Tutto terminò quando i giudei furono espulsi nel 1498 ed i mussulmani nel 1516. La mescolanza di culture si sente nel Casco Antiguo (Centro Storico). La vita è tutto un fermento attorno alla Plaza de los Fueros. Quattro facciate strapiene di balconi e ceramiche con chioStRo di la cattedRal di tudela scudi e scene taurine, ci evocano quei tempi (dal 1700 fino al 1842) in cui era utilizzata per celebrare corride di tori. Al centro, un chiosco: la bella Casa del Reloj (Casa dell’Orologio). Nel dintorni del tempio, visiteremo storici edifici civili come il Palazzo dei Deán, con la sua facciata plateresca, il Palazzo del Marqués de Huarte, barocco del XVIII con un’impressionante scala e le volte, la Casa dei Conti di Heredia-Spinola e la Casa del Almirante (Casa dell’Ammiraglio), plateresco casale signorile navarrese. Direzione verso il ponte sull’Ebro, nella calle Portal, troveremo il Palazzo del Marqués di San Adrián, con la sua elaborata grondaia e cortile rinascimentale e la preziosa Chiesa della Magdalena, il monumento più antico di Tudela. Il Sagrado Corazón (Sacro Cuore) osserva Tudela. Sulle rive dell’Ebro, crescono eccellenti ortaggi: carciofi, peperoni, cuoricini di lattuga, asparagi, cardi, piselli, fagioli, borragine,... senza dimenticare i vini. Buon appetito! eSpáRRagoS de la RibeRa La cattedrale di tudela Da qui, andiamo alla cattedrale di Tudela, che venne eretta nel 1180 sui resti che ancora si conservano dell’antica moschea maggiore. Di stile gotico, la cattedrale ospita un bel chiostro romanico, così come la romanica Portada del Juicio (Portale del Giudizio). La cattedrale ha la particolarità un elevato numero di cappelle. Le sue elevate torri rappresentano l’emblema della città. la ribera R5 41 itinerari da pamplona I 6 •puente la reina •monastero di iranzu •sorgente del fiume urederra •estella •obanos •eremo di eunate tinerario tIERRA EStELLA L L’EREMO DI EUNATE Eunate, uno dei più begli eremi, brilla con semplicità ed incanto la sua pianta ottogonale ed una meravigliosa galleria arcata o chiostro esterno. Circondata da un paesaggio piano e rilassante, coperto di campi coltivati, cereali e vigneti, Eunate è ricco di leggende. Difatti, la confusione regna riguardo alle proprie origini. Anche se sembra che fu costruito dai nobili di Valdizarbe dopo una pellegrinaggio a Gerusalemme, si racconta che appartenne ai templari o che fu chiesa-faro, con un fuoco sempre vivo che orientava i pellegrini sorpresi dalla notte. Situato in pieno Cammino di Santiago, Eunate è stato luogo di accoglienza e ospedale per i pellegrini, Tierra Estella è simbolo di località storiche, vini squisiti e l’armonia degli altipiani di Urbasa e Andía, con una particolarità: ambedue gli altipiani sono di proprietà comunale, in pratica, qualsiasi navarrese può farne uso gratuitamente. In caso di richiesta, riceverà il lotto di legna che le appartiene. ed incluso molti, esausti, furono sepolti lì. Questo tempio è un capriccio del romanico del secolo XIII. Nella sua facciata, abside e capitelli, attendono provocatrici, facce misteriose e fiere mostruose. Nella sua particolare struttura ottogonale, scopriamo i simboli dei principali tagliapietre del momento. Inoltre, non dobbiamo perdere i dettagli del meraviglioso atrio esterno porticato ed i suoi svariati capitelli. Eunate significa cento porte in euskera (eun-legano) e ben nato in latino (eu-nato). Sia quel che sia, attraversiamo le porte dell’eremo e tro- itinerari da pamplona R6 42 tierra estella viamo un bell’interno ed una volta a nervature quadrangolari che evoca l’architettura araba. A Eunate si accorre in pellegrinaggio per chiedere bonaccia, acqua e sradicamento delle plaghe però a parte, molti altri lo visitano per motivi esoterici, potere attribuito a Eunate. Nelle vicinanze di Eunate, troviamo Obanos, una bella località, sede nel secolo XII dell’ordine degli Infanzones, nobili che combattevano i possibili abusi commessi dai re. Ogni estate, gli abitanti di Obanos partecipano nella rappresentazione del mistero di Obanos. Un atto che raccon- itineRaRi: 139 kM RoManico e natuRa COME ANDARE ciRco del uRedeRRa ta la tragedia di San Guillén la e Santa Felicia, un giovane duca aquitano che non poté sopportare l’idea della sua nobile sorella di dedicarsi all’assistenza dei poveri e l’uccise. Penti- to, il duca intraprese la vita di eremita al vicino eremo di Arnotegui. È un’accurata rappresentazione che si svolge nella storica ed ambientata piazza di Obanos. l´eReMo di eunate ALTIPIANI DE URBASA Sorgente del flume Urederra Zudaire Monastero dI Iranzu A Pamplona Abárzuza NA-718 A-12 NA-120 NA-601 Puente la Reina A-12 ESTELLA N-111 Usiamo da Pamplona sulla statale per Logroño, la A-12, attraversa il passo del Perdón e i suoi mulini. Attraversiamo Puente la Reina e prendiamo l'l'uscita Estella Centro; attraversiamo la città in direzione Vitoria e San Sebastián fino a raggiungere a un incrocio la strada provinciale NA-120 direzione San Sebastián per Etxarri-Aranatz. Arrivati a Abárzuza, imbocchiamo una strada che a 4 chilometri ci porterà al Monastero di Irantzu. Nel bel mezzo di una gola di montagna attraversata dal fiume, il monastero, anche se benedettino di origine, nel secolo XII acquisì una grande importanza con l’ordine cistercense. Oggi ammiriamo la chiesa a tre navate e volta ad arco incrociato, il chiostro gotico, la sala capitolare e la cucina. Di ritorno, appena attraversato Abárzuza, prendiamo a destra una stradina priva di segnaletica, che ci porterà a 10 chilometri nell’itinerario di Olazagutía. Attenti, imbocchiamo il bivio verso Baquedano, dove nella parte alta del paese, imbocchiamo una stradina che a mezzo a chilometro ci porterà in una spianata. A piedi, iniziamo un cammino allucinante di circa 45 minuti fino alla sorgente dell’Urederra: cascate e pozze spettacolari, dirupi rocciose ed un variegato bosco (ci sono, frassini, tigli, aceri, noccioli, querce) che avvolge l’acqua che il karst calcico di Urbasa assorbì ed adesso la rilascia. L’acqua sorprende non solo per la sua bellezza (Urederra significa acqua preziosa in euskera (lingua basca)), ma anche perché, è gelata! Di ritorno, raggiungiamo Estella, incantevole città monumentale che merita una visita, come Puente la Reina. Appena lasciato Puente la Reina, prendiamo la strada per Obanos e l’incantevole eremo di Santa María de Eunate, interamente ottogonale ed un evocatorio atrio porticato. Vi consigliamo di ritornare fino alla strada di Puente la Reina o andare in direzione Muruzabal e Uterga, per prendere di nuovo la A-12 verso Pamplona. Obanos Eremo di Eunate A Logroño A-12 tierra estella R6 43 itinerari da pamplona I 6 tinerario tierra estella E ESTELLA: LA CITTÀ DELL EGA Estella straripa di storia. Ogni angolo, edificio o chiesa di questa città monumentale è un concentrato d’arte. Fu costruita nel 1090 dal re Sancho Ramírez sul villaggio basco di Lizarra per aiutare i pellegrini. Così, l’antica Lizarra intraprese un importante sviluppo in pieno itinerario compostelano. I franchi arrivarono e, tra gli abitanti, s’instaurarono un elevato numero di giudei che convertirono Estella in un gran centro del ghetto. Ereditò una grande attività commerciale, premiata geograficamente dall’unione della San pedRo de la Rúa puente de la cáRcel Montagna e della Ribera. Nel secolo XIX, Estella, gran baluardo della tesi carlista, fu nominata capitale dello Stato Carlista ed ebbe anche dei ministri e un codice penale proprio. Dinanzi all’inevitabile selezione delle sue opere d’arte, cominciamo dalla Plaza de San Martín. In essa, il Palacio de los Reyes di Navarra, del secolo XII ed esempio unico del romanico civile in Navarra, è oggi Museo Gustavo de Maeztu. Il Tribunale Regionale, del secolo XVIII, si trova presso la scalinata. Ascendendo, vediamo la chiesa San Pedro de la Rúa, cistercense del secolo XII, con un bel portale e chiostro romanico. Nella calle de la Rúa ci attendono il palazzo plateresco Fray Diego de Estella (oggi Casa Culturale), il Palazzo del Gobernador ed il semplice Puente de la Cárcel o San Agustín. itinerari da pamplona R6 44 tierra estella Ci attendono anche, la chiesa Gotica del Santo Sepolcro, il convento gotico di Santo Domingo e la chiesa romanica di Santa María Jus del Castillo. E ci rimangono ancora dei luoghi meravigliosi come la chiesa di San Martín, la piazza de Los Fueros e quella di Santiago, dove tutti i giovedì si tiene un mercato di gran rilevanza artigianale: ceramica, stoffe, prodotti forgiati, pelle, legno... È necessario menzionare la chiesa di San Juan, il Convento de Recoletas, la basilica della Virgen del Puy, del secolo XX, il convento di Santa Clara e la chiesa Nuestra Señora de Rocamador. Inoltre, potremo gustare un porcellino arrosto e tre prodotti a denominazione di origine: formaggio Idiazábal, peperone del piquillo di Lodosa e i vini ascritti alla denominazione di origine di Navarra. Molte cantine aprono le loro porte al visitatore. itinerario 6 P R6 puente la Reina PUENTE LA REINA GARES “E da qui tutti i cammini a Santiago diventano tutt’uno. Così prega il Monumento al Pellegrino che ci dà il benvenuto. E non mente: Puente la Reina unisce gli itinerari di coloro che attraversavano i Pirenei da Somport e quelli da Valcarlos. Puente La Reina deve il suo nome ad un magnifico ponte romanico in pietra costruito con antecedenza al paese. Si racconta che era stato incaricato da una regina; altri assicurano che non fu Regina la parola originale, ma Runa, come anticamente era conosciuto il fiume Arga. Questo bel ponte venne edificato nella prima metà del secolo XI per agevolare il passaggio dei pellegrini. Oggi, conta con 6 volte di mezzo punto di diversa apertura, una in più sotto terra. Alcuni archetti perforati nella pietra permettono il passaggio dell’acqua quando il fiume è in crescita. Inoltre, lo adorna la bella leggenda del Txori, un uccellino che lavava il viso della Vergine con l’acqua del fiume che trasporta- va nel suo becco. Puente La Reina, crocevia vitale di cammini e gente, in poco tempo si arricchì economicamente e culturalmente. Mostra di ciò è la chiesa del Crucifijo (Crocifisso) del tardo romanico costruita dai templari a metà del secolo XII, che accoglie la Vergine con il Bambino del secolo XII ed un bel Crocifisso gotico, proveniente dalla Germania, dalla forma appariscente a Y della sua croce. La calle Mayor è via ed arte insieme: architettura popolare con case blasonate, palazzi, negozi d’artigiani... La chiesa di Santiago el Mayor, di fine secolo XII e ricostruita nel XV, mostra il suo portale romano e gli intagli gotici di San Bartolomeo e di Santiago Beltza, così denominata per il colore oscuro originale prima di essere restaurata. Dopo aver attraversato Plaza Mayor, vicino al ponte, c’è la chiesa di San Pedro ed il convento di Comendadoras de Sancti Spiritus. Parlando di gastronomia, in tavola possiamo trovare fagioli bianchi o rossi, arrosti di maiale o agnello, in epoca di cacciagione, quaglia, lepre o pernice e vini eccellenti di Valdizarbe. SoRgente del fiuMe uRedeRRa tierra estella R6 45 itinerari da pamplona I 7 tinerario In queste valli troviamo paesaggi scoscesi avvolti nella nebbia e neve, cime che superano il 2.000 metri accompagnate da un verde inebriante, boschi aggrovigliati e l’acqua dei loro fiumi. In Roncal e Salazar, l’uomo ha chiesto il permesso alla natura per poter vivere con lei. La località pirenaica sorge da casone di pietra, tetti curvi inclinati a due o quattro discese, intelaiature di finestre e travi di legno, vie selciate... •roncal •isaba •ochagavía vALLI DI RoNcAL E DI SALAzAR R RONCAL Roncal vive inerpicato sulla montagna. La sue case blasonate si afferrano alle vie strette e selciate, coronate per l’eremo di Nuestra Señora del Castillo (Madonna del Castello). Da questo luogo, si possono ammirare gli splendidi panorami di Roncal sul fiume Esca. In questa località pirenaica, i tetti a tegole curve e varie inclinazioni, coronano case a volte signorili del secolo XVII e XVIII, senza dimenticare la chiesa di San Esteban (Santo Stefano), del XVI secolo. Sembra uno scenario creato per una storia medievale. Ciascun angolo riveste una particolare bellezza. Si respira la vita collegata con la pastorizia ed il bosco e l’amabilità e la semplicità della gente. Roncal Oltre ad un’obbligata passeggiata per le vie ed il quartiere del Castillo, in Roncal dobbiamo conoscere la storia del grande tenore universale Julián Gayarre. Gayarre (1844-1890) da giovane fu pastore di pecore. Ottenne la possibilità di studiare musica a Pamplona, Madrid e in Italia e conquistò i migliori scenari d’opera del mondo. Il suo ricordo è rimasto inciso su innumerevoli documenti dell’epoca che elogiavano la magnifica voce di Gayarre ed incluso compositori come Wagner o Gounod esaltarono il suo canto. È una vera pena che non ci sia una registrazione della sua voce per ascoltarla oggi. Però, potremo ammirare il mausoleo di Gayarre, realizzato da Benlliure, ubicato nel cimitero, a 600 metri fuori paese. Gayarre morì per una grave infezione alla laringite che le impedì nei suoi ulti- COME ANDARE A Abodi e Bosco di Irati Usciamo da Pamplona, in direzione di Zaragoza e nel km 6,8 c’immettiamo nella A-21 in direzione di Huesca-Jaca. Potremo ammirare la Higa de Monreal, il passo di Loiti, la Foz de Lumbier ed il lago artificiale di Yesa. Ora in terre aragonesi, dobbiamo prendere la strada NA-137 in direzione di Salvatierra de Esca. È un tratto stretto e con curve che man mano che si arriva Roncal migliora. Arriviamo a Burgui, una deliziosa località pirenaica, caratterizzata dal suo bel ponte medievale che conserva ancora gli archi originali e che vede ogni anno, il giorno delle almadías (zattere), passare i zatterieri in ricordo di quel che è stata la loro vita fino ad appena alcuni decenni fa. La chiesa di San Pedro conserva il vecchio organo del Monastero di Leyre. Continuiamo in direzione di Roncal, luogo che conta tra i suoi onori quello di essere la culla del grande tenore Julián Gayarre, la bellezza del paese e la bontà di un formaggio molto rinomato. 4 chilometri più avanti c’è Isaba, comune con gran affluenza di gente e prossimo alle piste di sci da fondo e quelle d’alpine francesi, Isaba è sempre piena di gente passeggiando tra le belle vie. Inoltre, molto vicino, tutti gli anni si celebra il Tributo de las Tres Vacas (il Tributo delle Tre Mucche). Imbocchiamo la provinciale NA-140 che attraverserà il passo di Laza e ci condurrà fino ad Ochagavía. Dove potremo fare due passi e conoscere anche il Centro de Interpretación de la Naturaleza (Centro d’Interpretazione della Natura). Per il ritorno, possiamo prendere la provinciale NA-178 NA-178, in direzione di Navascués e continuare fino a Lumbier con una strada in Lumbier buone condizioni anche se in presenza di Liédena molte curve nel passo di Iso, per uscire alla A-21 che ci porta direttamente fino A Pamp lon a a Pamplona. itinerari da pamplona R7 46 Muskilda NA-2012 Ezcároz NA-140 Ochagavía Uztárroz Isaba BELAGUA NA-178 Roncal Güesa NA-137 Burgui Navascués Monastero di Leyre valli di roncal e di salazar Salvatierra NA-240 A-137 A Jaca Quello che ci offRe QueSta paRte della naVaRRa, ne Vale la pena. Roncal mi anni di cantare come questo grande artista sapeva fare. Nella sua casa-museo scopriremo una parte della sua vita attraverso oggetti e ricordi personali. Peraltro, Roncal, luogo così indissolubilmente unito alla natura, può contare con un Centro d’Interpretazione. È ubicato all’uscita del paese e ci aiuterà a comprendere il magnifico paesaggio che ci circonda. E non ci dimentichiamo di gustare il formaggio di Roncal, elaborato con latte di pecora rasa, alimentato con pascoli pirenaici, stagionato e con un intenso sapore, ottenuto dopo un processo di elaborazione molto delicato, con la qualità del sigillo di Denominazione di Origine Controllata di Roncal. Seguendo la strada ci sono molti punti di vendita dov’è possibile acquistare questo saporito formaggio. I foRMaggio di Roncal confluenza dei fiumi Belagua e Ustárroz. Da essa parte la strada di Belagua che attraversa le meravigliose valli di origine glaciale dove si praticano gli sport invernali come lo sci da fondo oppure, nella stazione francese di Arette, lo sci alpino. Per tutto ciò, Isaba offre al visitatore innumerevoli servizi turistici, oltre alla bellezza del ISABA Isaba è la località più settentrionale della Valle del Roncal. Ai piedi del picco roccioso di Ezkaurre, nasce nella iSaba valli di roncal e di salazar R7 47 itinerari da pamplona I 7 tinerario valli di roncal e di salazar il tributo delle tre mucche paese con belle casa blasonate, archi gotici e rustici ponti. Emerge la chiesa di San Cipriano, del secolo XVI, che sembra una fortezza e un singolare tetto rossiccio. Ha una bella pala d’altare maggiore di stile plateresco, un bell’organo barocco del 1751 ed una scultura in legno della Vírgen de Idoya con el Niño. (Madonna con Bambino di Idoya). Questa Madonna ha anche un eremo fuori paese, magnifico monumento rinascimentale. Nel 1375, una sentenza volle metter fine alle eterne dispute tra le valli per lo sfruttamento dell’acqua e dei pascoli. Quello che rappresentò il pagamento di questa tassa, è oggi un bel rito. Da un lato della frontiera si situano i sindaci roncalesi con il vestito tradizionale: cappello, cappotto e brache corte e a sgonfi. Dall’altro lato, i sindaci di Baretous abbigliati con l’abito tipico francese e il nastro tricolore della repubblica incrociando il petto. Il sindaco di Isaba chiede per tre volte ai francesi se pagheranno il tributo dalle tre mucche “della stessa razza” a cambio dell’uso dell’acqua e dei pascoli 28 giorni all’anno. I francesi rispondono di sì e quello di Isaba promette la pace di qui in avanti. C’è incluso un veterinario che controlla la salute del bestiame. Dai belvederi vicini si ammira un paesaggio spettacolare, protagonizzato da cime che superano i 2.000 metri, come l’Anie, la Mesa de los Tres Reyes (La Tavola dei Re Re), il Txamantxoia, il Lakartxela... o lo spettacolare massiccio carsico del Larra. Una bella prospettiva si ottiene dalla famosa Venta de Juan Pito. Nelle vicinanze, presso la pietra miliare di frontiera 262 della Piedra San Martín, si celebra ogni 13 di luglio il Tributo de las Tres Vacas (il Tributo delle Tre Mucche). lakaRtxela (deStRa) y la taVola dei tRe Re, in la Valle de belagua itinerari da pamplona R7 48 valli di roncal e di salazar itinerario 7 o R7 ochagaVía OCHAGAVÍA A seconda di molti è una delle località più belle della Navarra. Insediata ai piedi della collina di Muskilda, Ochagavía nasce nel luogo dove confluiscono i fiumi Anduña e Zatoya, creando il fiume Salazar. Il casale di Ochagavía, di stile pirenaico, è ubicato attorno il fiume Anduña ed i quattro ponti di pietra che separano le due parti del comune. Altri due ponti attraversano il fiume Zatoya che abbraccia la località. Le sue vie sono meravigliose, ciottolate, sono molto strette dovuto al freddo clima della valle di Salazar in inverno. In Ochagavía apprezzano e hanno cura della loro casa in pietra, rispettano il legno e la tegola piatta e vecchia con la quale costruiscono il tetto e le grondaie sporgenti. Molte case, alcune palazzine gotiche, rinascimentali e barocche, hanno incluso il nome proprio. Avvolta in un paesaggio che innamora, è la località più popolata della Valle di Salazar. Centro economico della valle, nelle sue piazze si celebrano i mercati del bestiame e le fiere. Però, non solo si dedicano ad attività contadine e forestali, ma anche al turismo, poiché le caratteristiche del luogo consentono di praticare gli sport invernali e le escursioni in estate. Appena entrati ad Ochagavía, c’è un bel crocifisso plateresco. Una salita ripida ci condurrà fino alla Chiesa di San Juan Evangelista (San Giovanni Evangelista), con una pala d’altare rinascimentale che da sola merita la visita. È opera del discepolo di Anchieta, Miguel Espinal. Nelle prossimità di Ochagavía esistono dei luoghi incredibili che gli valli di roncal e di salazar R7 49 abitanti di questa località consigliano vivamente. Ad un passo, la Selva de Irati. Subito dopo, in un bivio stradale che unisce Isaba e Ochagavía, l’eremo della Vírgen de Muskilda (madonna di Muzkilda). Con una parca decorazione, è un chiaro esempio di costruzione romanica. Ogni 8 settembre, gli abitanti accorrono in pellegrinaggio. Otto danzatori del luogo abbigliati in maniera appariscente con sonagli, nastri multicolori e cappelli conici ballano danze proprie della terra: quattro numeri di paloteo (antica danza), una con fazzoletti, una jota tradizionale e un passacaglia con le nacchere. Sono accompagnati da zampognari e da un personaggio soprannominato il “bobo” (sciocco) che danza coperto da una maschera a doppia faccia. itinerari da pamplona I 8 tinerario •sangüesa •javier •yesa •monastero de leyre zoNA mEDIA ESt Ci dirigiamo alla zona che costituisce la maggior concentrazione nella Navarra di spazi qualificati dall’Europa come Riserve Naturali. In questo luogo, si mescola la Natura con l’impronta storica, monumentale ed architettonica della mano dell’Uomo, che si sente nei suoi paesi e, come no, nel Pantano di Yesa o Mar de los Pirineos. S SANGÜESA Sangüesa la Vieylla fu insediata sulla cima di una collina conosciuta come Rocaforte. Nacque per proteggere Pamplona dalle invasioni musulmane e più tardi, venne usata come fortezza per difenderci dal Regno di Aragona. Nell’anno 1121, Alfonso il Battagliero trasferì la città fino all’insediamento attuale, un luogo di continuo passaggio ed unione di quattro strade romane: quella proveniente da Zaragoza, Jaca, Pamplona e Dax. Inoltre, Sangüesa è ubicata nel Cammino di Santiago. Con un incarico difensivo così importante, Sangüesa cominciò subito a usufruire dei privilegi reali che le permisero dotarsi di un patrimonio artisti- co, sia religioso sia civile, che si palpa ad ogni passo. ques (Duchi) di Granada, del secolo XV ed il Palazzo de los Condes (Conti) di Guenduláin, del XVII. Nella calle Alfonso el Batallador, troveremo il Palazzo di Vallesantoro, la sua bella facciata churrigueresca (specie di esagerato barocco) del secolo XVII ed una monumentale sporgente del tetto di legno intagliato che oggi alberga la Casa di Cultura. Forse il suo gioiello più prezioso è la chiesa di Santa Maria la Real, dichiarato monumento nazionale, e in modo particolare il complesso scultorio del suo bel portale con colonne statua e delicata iconografia. E oltre a questo, non possiamo dimenticare la sua torre ottagonale gotica, le tre absidi del capezzale, del secolo XIII, la pala maggiore plateresca con l’intaglio gotico della Vergine di Rocamador ed un ostensorio processionale gotico. Se continuiamo su questa via raggiungeremo la Chiesa gotica di San Salvador ed il suo portale, immagine del Giudizio Finale. Inoltre, non dobbiamo lasciare Sangüesa senza vedere la Casa Concistoriale e la sua facciata rinascimentale. Questo edificio è un am- Se continuiamo per le vie maggiori, intopperemo con il Palazzo de los Du- SangüeSa: chieSa di Santa MaRía Lasciamo Pamplona attraverso la strada Zaragoza-Madrid fino al Km 6,8 dove imbocchiamo la strada verso Huesca e Jaca (per la A-21). Lasceremo la Higa de Monreal e, da questo momento, non dobbiamo perderci la parte sinistra dell’itinerario: l’impressionante natura agreste, radicale, della Foz de Lumbier e le valli che la circondano, la gola disegnata dal fiume Irati, il verde selvaggio in contrasto con la pietra calcica grigiastra ed al fondo, nelle giornate serene d’inverno, lo splendore del Pirineo Aragonese e le sue cime innevate. Continuiamo verso Liédena dove itinerari da pamplona R8 50 zona media est caStello di JaVieR pliamento del Palazzo fortezza Principe di Viana, luogo in cui visse quando Sangüesa fu Corte dei Re di Navarra. Ad oggi il palazzo ha ancora due torri merlate ed un fossato interno. Visiteremo anche la Chiesa di Santiago, tra il romanico ed il gotico, ed il cui suolo in legno nascondeva una colossale statua di pietra dell’apostolo Santiago scoperta nel 1965. Inoltre, dobbiamo menzionare il Convento di San Francisco de Asís (San Francesco d’Assisi) e quello di Nuestra Señora del Carmen (Nostra Signora del Carmine). Questo convento, oltre ad ospitare una bella chiesa e chiostro gotico, ha un peculiare museo: orologi antichi a torre dal 1546 fino ai nostri giorni. giriamo verso la statale N-127 verso la monumentale città di Sangüesa, luogo che dà il nome al podestariato e che è un lusso di edifici storici. In questo punto, attraverseremo le frontiere che per molti secoli furono motivo di lotte tra i Regni di Navarra e Aragona. Sos del Rey Católico, luogo che fu l’ultima volta navarrese nel secolo XII, lo merita tutto: vicoli stretti, ricordi medievali, muraglie, il suo castello, la sua bella casa concistoriale rinascimentale e la sua non meno bella chiesa romanica di San Esteban (Santo Stefano). Non tutti i giorni si può passeggiare nel luogo che vide nascere il re Fernando il Cattolico. San Francisco Javier, patrono della Navarra, riunisce tutti gli anni nel mese di marzo a migliaia di navarresi che non mancano alla Javierada (alcuni lo fanno da quasi 40 anni). Da tutto il territorio provinciale, accorrono in peregrinazione fino a Sangüesa. La mattina seguente, la massiccia corte dei pellegrini percorre in Via Crucis gli otto chilometri che separano Sangüesa de Javier, luogo che vide nascere il santo nel 1506, un infaticabile missionario che percorse terre così lontane come quelle giapponesi. Il Castello fu costruito nel secolo X a partire da una torre create per sorvegliare la frontiera su di una roccia dalla quale si vedeva la valle dell’Aragona. Nel 1223, Sancho VII el Fuerte ricevette questa fortezza dell’infante di Aragona come garanzia di un prestito di 9.000 stipendi. Questa somma non fu restituita ed il castello se lo prese la Navarra. Attorno a quella torre, i proprietari del castello costruirono recinti difensivi fino a farlo diventare un castello. La Torre del Homenaje (Omaggio) è dedicata a San Miguel, perciò è conosciuta anche come la torre di San Miguel (San Michele) o la Torraza. Ora, del castello troviamo un restauro del secolo XIX, poiché il cardinale Cisneros obbligò a demolire il castello quasi interamente dopo l’annessione di Navarra alla Castiglia. Cisneros ordinò di radere al suolo i muri esterni, mozzare le torri, chiudere i fossati ed inutilizzare le finestrelle strette. Dopo questa distruzione, il castello è stato oggetto di continui restauri. Questo edificio è formato da forti torri merlate ed addossate al muro, si erige la basilica, luogo dove si trova la fonte battesimale nella quale fu battezzato San Francisco Javier. Possiamo percorrere le stanze del castello con le guide, poiché loro ci racconteranno i ricordi della vita del santo in queste stanze. Ci parleranno dell’immagine del Cristo del Sorriso, costruita in legno di noce e che presiede una cappella con affreschi murali sulla Danza della Morte, in cui scheletri gialli sono disegnati sul fondo nero, e ci racconteranno i segreti che nascondono questi impressionanti muri. Ritorniamo sulla strada N-127, un po’ tortuosa, fino a Sangüesa per immettersi sulla strada che indica Javier. Appena 8 km per trovare il Castello, culla di San Francisco Javier, patrono della Navarra e che muove migliaia di navarresi tutti gli anni in peregrinazione nelle tradizionali javieradas. Visitato il Castello di Javier, ci dirigiamo a Yesa e c’immettiamo nell’itinerario che ci porta fino al Monastero di Leyre, incorniciato nella Sierra di Leyre, tra boschi, rovereti e querceti, dominando l’estensione del Bacino di Yesa. Siamo sicuri che non ci lascia indifferenti. zona media est R8 51 COME ANDARE AP am plo Monastero di Leyre na Lumbier A-21 N-240 A Jaca Javier Embalse de Yesa NA-127 Sangüesa itinerari da pamplona A-127 Sos del Rey Católico I 8 tinerario zona media est m MONASTERO DE LEYRE Il Monastero di San Salvador di Leyre gode dello splendore della sua selvaggia Sierra, con la sua cornice frastagliata di rossicci ed impossibili rocce e boschi e, sotto il suo sguardo, il Pantano di Yesa (bacino), imponente con la sua diga di 74 metri d’altezza e 411 di lunghezza e le sue acque azzurre. In questo paesaggio, troviamo il Monastero, impregnato di storia, bellezza e leggende, come quella di San Virila, abate del monastero che estasiato dal canto di un volatile, si fermò un istante di fronte ad una fontana ad ascoltarlo. Quando ritornò, scoprì attonito che erano trascorsi 300 anni. Già dall’anno 848, si hanno notizie dell’esistenza del monastero. Nei primi secoli, fu il grande centro religioso e culturale del regno di Pamplona e chieSa lago aRtificiale di yeSa itinerari da pamplona R8 52 zona media est luogo scelto dai re per riposare perpetuamente. Ancor oggi, il 3 dicembre si commemora solennemente in questo luogo il giorno della Navarra e di San Francisco Javier. Leyre è una delle prime costruzioni romaniche della Penisola. Quando uno passeggia al suo interno, immagina la vita dei chierici tra le sue mura. Da lui passarono monaci benedettini e cistercensi dopo 75 anni di disputa tra di loro. La vita monastica scomparve nel 1836 con la liberazione dei beni ammortizzati di Mendizábal, ed i monaci non ritornarono, in questo monastero benedettino, fino al 1954. Leyre è composta dalla cripta, le absidi, tre navi romaniche e la snella torre quadrangolare. La cripta è un tesoro: un recinto primitivo ed arcaico, disseminato di robuste colonne incor- itinerario 8 R8 niciate da enormi e disuguali capitelli con un rustico ornamento del secolo XI. La sobrietà marca ogni particella di questo luogo. Già nella chiesa, la grande navata gotica addolora ricorre appena la decorazione. Fissiamoci nell’intaglio del Cristo in Croce, che non è altro che San Salvador di Leyre. Dopo una preziosa grata gotica, troveremo lo scrigno neogotico che conserva i resti dei monarchi più antichi. MonaSteRo di leyRe Possiamo osservare una bella pala d’altare che illustra il martirio sofferto dalle sante Nunilo ed Alodia nelle mani dei mussulmani. Già all’esterno, osserveremo nella Porta Speciosa, entrata principale alla chiesa e mostra del romanico del secolo XII, la bellezza in ogni singolo dettaglio della sua abbondante decorazione. RoManiche cRipta zona media est R8 53 itinerari da pamplona I 9 tinerario •mendigorria •artajona •olite •san martín de unx •olite •parco eolico guerinda •ujué zoNA mEDIA Zona Media... Né è nord, né è Ribera. È la forza dell’unione dei contrasti, delle liti di due fratelli opposti che si uniscono al fine. I boschi del nord scompaiono e al loro posto, regnano le campagne di coltivazioni e vigneti. Le montagna rimangono ammorbidite dalle pianure che le circondano; le zone desertiche sono stampate da sterpaie e da file d’alberi dispersi. A ARTAJONA El Cerco (Cinta) Monumenti megaliciti Se vogliamo sommergerci interamente nel Medioevo, questa è una bella opportunità. Il Cerco di Artajona, costruito nel secolo XI, con il suo recinto murato ed il suoi dodici torrioni quadrangolari perfettamente allineati ci offrono l’ambiente sognato. Danno un’immagine signorile a delle muraglie coronate da una chiesa. È la chiesa-fortezza di San Saturnino, imponente, solida e semplice, edificata nel secolo XIII, sulle rovine di un tempio romanico. Vediamo sulla facciata un bel timpano gotico accuratamente intagliato. In lui appaiono immagini di San Saturnino assieme alla Reina Juana de Navarra (Regina Giovanna di Navarra) e suo marito Felipe el Hermoso (Filippo il Bello). Nella sua struttura, si può vedere che è stata costruita in tempo di guerra. Conserva un corridoio sulla volta della nave che servì da prigione. All’interno, la pala maggiore d’impronta gotica ci mostra una pittura de protorinascimentale. Inoltre, troveremo due pale d’altare barocche e varie pitture su tavola. itinerari da pamplona R9 54 zona media Ma se non ci basta retrocedere fino all’epoca medievale, abbiamo l’opportunità di viaggiare fino quasi le nostre origini attraverso l’itinerario dei monumenti megalitici. Per arrivarci, dobbiamo andare al Cimitero e prendere la strada che si trova dietro il camposanto. Troveremo il monumento megalitico del Portilo di Enériz e quello della Mina di Farangortea, ricordi della cultura megalitica romana. Ambedue hanno una lastra di separazione e sono posti in tumuli di 20 m di diametro per 2,5 m di altezza. Inoltre, ci rimonteremo fino al primo millennio avanti cristo con i resti delle capanne neolitiche di Farangortea e Dorre. Menzioneremo pure, la chiesa gotica di San Pedro, il suo trittico fiammingo dell’Epifania e la cupola a mezza arancia. Nei dintorni della località c’è la basilica della Vergine di Gerusalemme. In lei, troveremo un intaglio dell’oreficeria romanica in rame smaltato di 30 cm d’altezza, che secondo quanto racconta la leggenda, la portò un artagonese delle Crociate della Terra Santa. Ad Artajona anche possiamo fare una passeggiata per le sue vie e case adornate con attici, blasoni ed arcate. le Montagna RiMangono aMMoRbidite dalle pianuRe che le ciRcondano; le zone deSeRtiche Sono StaMpate da SteRpaie e da file d’albeRi diSpeRSi. o caStello di olite fu sede reale, è inoltre terra di famose cantine e il miglior vino. OLITE COME ANDARE A-12 la sua nudità e semplicità, i suoi due portali e la cripta (alla quale si accede attraverso una scala a chiocciola). Non ci perderemo la Chiesa-Fortezza gotica di Santa María del Popolo e l’eremo di San Miguel (San Michele). Dopo c’immetteremo nella più che tortuosa NA-5310 che ci porterà fino ad Ujué, località più vicino alle leggende che alla realtà. Vicoli stretti, selciati, angoli impossibili, panorami spettacolari... Se vogliamo ritornare di colpo al secolo XXI, il nostro destino è il Parco Eolico di Guerinda, uno del più grandi d’Europa. Che direbbe Don Chisciotte! I più avanzati aereogeneratori, così alti come edifici di diciotto piani, si fondono con una spettacolare panoramica dei Pirenei. La Navarra è la terza potenza europea nella creazione di questa energia rinnovazona media R9 55 Puente la Reina Obanos NA-601 NA-6020 Mendigorría Andelos N-121 AP-15 Artajona NA-6030 NA-5110 NA-132 Olite bile dopo Germania e Danimarca, e questo parco è buona prova di ciò. Per arrivarci, dobbiamo andare a San Martín de Unx e andare in direzione di Lerga e deviamo poi verso Olleta. itinerari da pamplona Lerga NA-5310 Tafalla Tudela Per cominciare questo itinerario, lasciamo Pamplona attraverso la A-12 direzione Estella-Logroño fino ad arrivare a Puente la Reina. Prendiamo la statale NA-6030 verso Tafalla e ci troviamo a Mendigorría e le rovine di Andelos, ricordi di una cittadina romana che ci racconta la sua storia. Seguendo la stessa strada, arriveremo fino ad Artajona dove si trova le imponenti mura di cinta di questo luogo e l’itinerario dei dólmenes (monumenti megalitici). Continuiamo fino a raggiungere Tafalla, capoluogo della Zona Media e prendiamo la N-121 verso la città medievale di Olite, visita imprescindibile. La strada provinciale NA-5300 ci porta fino a San Martín de Unx: case blasonate, resti di muraglia e edifici rappresentativi. La chiesa di San Martín desta la nostra attenzione per Pamp lo na Percorrere Olite è ritornare ai tempi passati. Il Medioevo è presente nelle sue vie, palazzi ed angoli. Il Castello, impassibile, sorveglia la vita della sua gente. Olite, città che Il Castello-Palazzo di Olite è una dell’opere più rappresentative e care della Navarra. Si edificò sulle mura romane, nei secoli XIII, XIV e in particolar modo nel XV, con Carlos III di Navarra. Furono anni di splendore. Quando la Navarra si unì alla Corona di Castiglia iniziò il declivio. Già non c’erano re di Navarra che vi abitarono. Due incendi ed un saccheggio lo resero irriconoscibile. Monumento nazionale dal 1925 è stato restaurato di recente. Il palazzo vecchio è oggi Parador Nacional (Hotel Nazionale fuori città) e conserva ancora torri come quelle di San Jorge, le Cigüeñas e NA-5300 Ujué I 9 tinerari zona media quella della Prisón. Il castello nuovo, con le sue quindici torri, tutte diverse, merita la nostra attenzione. Emergono la Torre dell’Homenaje, l’Atalaya, quella delle Tres Coronas e quella dei Cuatro Vientos o quella circolare della Vigia. Fu senza dubbi un castello di lusso: ha delicate opere in gesso, piastrellati, vetrate policromate, tetti dorati e fontane. Tra le singolari stanze che avevano i re (gabbia per leoni, colombaia, uccelliera, bagni in quei tempi!) emerge un singolare frigorifero: una costruzione di pietra a forma di uovo che servì per immagazzinare il ghiaccio. ValdoRba Olite, annovera inoltre la chiesa gotica di Santa María, un prezioso chiostro, una bel portale e la sua pala dipinta da Pedro de Aponte. Un’altra opera d’arte è la chiesa di San Pedro, un mix armonioso di stili: torri gotiche con un orgoglioso ago ottagonale e portale e chiostro romanico. Al suo interno, una bella pala d’altare e la cappella della Vírgen (Vergine) del Campanal, con un prezioso intaglio gotico. Non dimenticheremo i conventi di San Francisco e di Clarisas, ambedue con pala d’altare rococò e nella piazza di Carlos III, la torre dell’Orologio e delle gallerie sotterranee medievali. uJué itinerari da pamplona R9 56 zona media itinerari 9 R9 ujué: pellegrinaggi u UJUÉ Ujué sembra rispondere ai deliri di un disegnatore deciso a creare un popolo immaginario, da fiaba: le sue vie strette che scivolano dai pendii del colle sempre disseminate di salite o scale, le sue case, ogni angolo dimenticato... Tutto ciò toglie il respiro. Se questo fosse poco, dirigere la vista in qualsiasi direzione da Ujué è una cosa che merita. Ai suoi piedi si vede il falsopiano di Tafalla e Olite, la Ribera, il Moncayo ed i Pirenei, con cime come l’Anie o la Mesa de los Tres Reyes (La Tavola dei Tre Re). Per visitare Ujué vi consigliamo di lasciare il veicolo appena arrivati nella località o nella piazza del santuario, poiché le automobili non possono accedere al centro della località. In Ujué si celebra uno dei pellegrinaggi più emotivi di questa Comunità. Si festeggia la domenica seguente del 25 aprile, giorno di San Marco ed è in onore della Vergine Maria. I pellegrini accorrono con tuniche, croci e, a volte, incluso scalzi e con catene. Si riuniscono presso la Cruz del saludo (Croce del Saluto) e di seguito accorrono al santuario per pregare la Madonna. Ujué nacque come piazza forte per la difesa della Navarra prima dai mussulmani e più tardi dall’Aragona. Nella parte alta della località, c’è la chiesa romanica di Santa María. Ci sorprende per la sua grandezza e semplicità. Venne costruita sui resti di una chiesa preromanica nei secoli XI e XII, ma fu soprattutto il re Carlos II il Malo (il Cattivo) colui che le diede maggior spinta. Lui edificò la nave gotica, un bello sensale e torri merlate. Al suo interno si trova la bella immagine di Santa Maria con il Bambino, una gioiello della scultura romanica navarrese del XII secolo ed è ricoperta d’argento. Carlos II apprezzava tanto questo luogo che, prima di morire, volle che il suo cuore riposasse lì. Ed ancora oggi si conserva in questa chiesa in un cofanetto. uJué zona media R9 57 itinerari da pamplona centRo pRenotazioni on line