2 Nuovi prodotti 3 I numeri dell`H2O 4 Terra e Acqua 6 La

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2 Nuovi prodotti 3 I numeri dell`H2O 4 Terra e Acqua 6 La
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Anno IV - Maggio/Luglio 2006 n. 10 - Trimestrale di informazione suil mondo dell’irrigazione - Reg. Tribunale di Patti n. 90/2003 - IV Year - May/July 2006 n. 10
Irrigation quarterly review - Reg. Court of Patti n.90/2003 - Año IV - Mayo/Julio 2006 n.10 - Trimestral informativa del mundo del riego - Registro tribunal de Patti no. 90/2003
Ce la farà il Bioetanolo a spuntarla finalmente sul petrolio dopo un
conflitto che dura ormai da più di mezzo secolo? E’ da questa
domanda, forse un po’ ironica agli occhi di chi la legge, ma senza
dubbio non inconcepibile, che si prospetterebbero le basi di partenza per un ragionamento comune e costruttivo. L’uso di carburanti di
origine vegetale, in particolare di etanolo, risale ai primi del ‘900
quando il pioniere dell’automobile Henry Ford ne promosse l’utilizzo. Nel 1938 gli impianti del Kansas ne producevano già 18 milioni di galloni l’anno. Ma il tutto scemò quando, alla fine della seconda guerra mondiale, il business del petrolio per la fame di ricchezza dei grandi della terra iniziava a prendere piede parallelamente
ad un rapido e progressivo, nonché drammatico danno all’ambiente. Ed è proprio dalla controversa questione ambientale che il
governo americano sta cercando oggi di riproporre il bioetanolo
come nuova strategia economica, tentando di spostare il tiro dei
grandi investitori attraverso interessantissime agevolazioni fiscali e
federali, e distogliendoli, così facendo, dal giro d’affari dell’oro nero.
Questo diventerebbe, e noi ce lo auguriamo, la fortuna di numerosi
agricoltori nel mondo che, attraverso la produzione in larga scala
delle materie prime base per il bioetanolo, come i cereali, la canna
da zucchero, la bietola, innescherebbero un circuito economico
finalmente “verde”, in favore di un’energia sostenibile e rinnovabile
a tutela dell’ambiente.
Stefano Rizzo
Will Bioethanol finally manage to beat
petroleum after a fight that has lasted more than
half a century? And this is the question, which may
seem a little ironic but certainly not unimaginable to
the reader, that is being put forward as the basis for
a common and constructive reasoning.
The use of fuel of vegetable origin, ethanol in
particular, dates back to the early twentieth century
when the automobile pioneer, Henry Ford, promoted its use. In 1938 the Kansas plants were already
producing 18 million gallons a year. But it all fizzled
out when, at the end of the second world war, the oil
business, because of the fame of wealth of the
powers of the world, started to gain ground, side by
side with rapid and progressive, as well as dramatic, damage to the environment.. And it is precisely
due to the controversial environmental question that
the American Government is now trying to propose
ethanol again, as a new economic strategy, using
very attractive tax and federal benefits to try to shift
the aim of big investors and divert them from the
volume of business of black gold. This is expected
to become, and we hope it does, the fortune of
many farmers all over the world: through large-scale
production of the basic raw materials for bioethanol,
such as cereals, sugar cane, beet, it is finally expected to trigger off a “green” economic circuit, favouring sustainable and renewable energy and protecting the environment.
¿Llegará el Bioetanol a ganar por fin al petróleo tras
un conflicto que dura desde hace más de medio siglo?
Es a partir de esta pregunta, quizás un poco irónica
para quien la lee, pero sin duda no inconcebible, que
se plantearían las bases para una reflexión común y
constructiva.
El uso de carburantes de origen vegetal, en particular de etanol, remonta a comienzos del ‘900, cuando el
pionero del automóvil Henry Ford impulsó su utilización. En 1938 las instalaciones de Kansas ya producían 18 millones de galones al año. Pero todo disminuyó
cuando, al final de la segunda guerra mundial, por el
hambre de riqueza de los grandes de la tierra, el business del petróleo empezó a afirmarse paralelamente a
un rápido, progresivo y dramático daño del ambiente.
Es justo por la controvertida cuestión ambiental que el
gobierno americano hoy está tratando de volver a proponer el bioetanol como nueva estrategia económica,
intentando desviar el interés de los grandes inversores
a través de beneficios fiscales y federales interesantísimos, apartándoles, así, del giro de negocios del oro
negro. Esto se convertiría, y lo esperamos, en la
buena suerte de numerosos agricultores en el mundo
que, a través de la producción a gran escala de las
materias primas de base para el bioetanol, como los
cereales, la caña de azúcar, la remolacha, provocarían
un circuito económico finalmente “verde”, en favor de
una energía sostenible y renovable en defensa del
ambiente.
Stefano Rizzo
Stefano Rizzo
PADOVA
(14/16 SETTEMBRE)
Intervista
Azienda Osas
Interview
Osas farm
Entrevista
Empresa agraria
Osas
pag. 8
2
Nuovi prodotti
New products / Nuevos productos
3
I numeri dell’H2O
numbers H2O/los numeros del H2O
4
Terra e Acqua
soil and water / tierra y aqua
6
La subirrigazione
Subsurface / El riego enterrado
8
Intervista
interview / entrevista
10
Irrigo kit
Irrigo kit / Irrigo kit
NUOVI PRODOTTI
new products nuevos productos
STAZIONE DI FILTRAGGIO CON FILTRI AUTOMATICI.
Frutto dell’avanzata ricerca del reparto R&D della Irritec è il nuovo Rotofilter Automatic, che si presenta nel mercato dei sistemi di filtraggio come la giusta soluzione alle varie esigenze e applicazioni per il settore dell’irrigazione e dell’industria. Il Rotofilter Automatic è stato
progettato per combinare, attraverso l’utilizzo di materiali di elevata qualità ed un accurato studio delle problematiche riscontrate, straordinarie doti di filtraggio alla capacità di risparmiare notevolmente acqua. Versatilità e ottimizzazione della capacità di filtraggio rendono
il Rotofilter Automatic unico nella sua serie e apprezzabile quanto più venga utilizzato in batterie di filtri. L’alto tasso tecnologico concentrato nel gioiello italiano per il filtraggio, permette al Rotofilter Automatic di compiere in automatico le operazioni di pulizia, senza
l’intervento umano, a tutto vantaggio di una riduzione sia del tempo necessario alla pulizia del filtro, sia del tempo necessario alla
campagna di irrigazione che, a differenza dei sistemi manuali, non deve essere interrotta durante i cicli di controlavaggio. Il sistema ad elica, di ultima generazione, fa di questo prodotto la sua forza permettendo, a differenza dei normali filtri, di tenere lontano lo sporco dalla parete filtrante, riducendo considerevolmente la frequenza degli intervalli di controlavaggio. Interfacciato ad
un sistema elettronico, il Rotofilter Automatic è in grado di riconoscere l’accumulo di particelle solide e prevenire l’intasamento
del filtro, innescando in automatico l’autolavaggio secondo le più svariate combinazioni di modi e di tempi che è possibile programmare mediante il sistema di controllo, e a secondo le varie situazioni che si possono presentare sul campo. La gamma è composta da batterie di filtri in grado di smaltire diverse portate (disponibili in moduli che vanno da 20 m³/h a 420 m³/h, con possibilità di
accoppiamento in diverse combinazioni) e tipologie di mesh (80 – 120 – 155) che consentono di adattarsi meglio ad ogni tipo di condizione, anche a quelle più difficili, dove è massima la concentrazione di particelle solide inorganiche, rendendo più sicuro ed efficiente l’impianto d’irrigazione. La perfetta sinergia e qualità dei componenti utilizzati permette al Rotofilter Automatic di essere compatibile con qualsiasi tipo
di stazione di filtraggio, offrendo prestazioni elevate con la garanzia di resistenza nel tempo.
FILTERING STATION WITH AUTOMATIC FILTERS.
The result of advanced research by Iritec’s R&D department is the new Rotofilter Automatic, appearing on the filtering systems market as the right solution to the different needs and applications of
the irrigation and industrial sectors. Rotofilter Automatic is designed, with high quality material and a careful study of the problems identified, to combine extraordinary filtering capacities with the
ability to save a great deal of water. Versatility and optimisation of the filtering capacity make Rotofilter Automatic unique in its series and even more useful when used in sets of filters. The high
technological content of this Italian filtering jewel enables Rotofilter Automatic to carry out cleaning operations automatically, without human action, with the advantage of reducing both the time needed for cleaning the filter and the time needed for the irrigation campaign, which, unlike with manual systems, does not have to be interrupted during the backwashing cycles. This product’s strongpoint is its last-generation propeller system because, unlike ordinary filters, this makes it possible to keep the dirt away from the filtering surface, thus greatly reducing the frequency of backwashing
intervals. Interfaced with an electronic system, Rotofilter Automatic can recognise the accumulation of solid particles and prevent clogging of the filter, automatically starting selfwashing according
to the most varied combinations of ways and times, which can be programmed by the control system, and to suit the different situations that may be encountered in the field. The range consists of
two sets of filters capable of handling various flow rates (available in modules ranging from 20 m³/h to 420 m³/h, which can be put together in various combinations) and mesh types (80 – 120 –
155) that enable better adaptation to any kind of condition, even the most difficult, where there is maximum concentration of inorganic solid particles, thus making the irrigation plant safer and more
efficient. The perfect synergy and quality of the parts used make Rotofilter Automatic compatible with any type of filtering station, providing high performance and a guarantee that it will last a long
time.
ESTACIÓN DE FILTRADO CON FILTROS AUTOMÁTICOS.
El fruto de la investigación más avanzada del departamento R&D de la firma Irritec es el nuevo Rotofilter Automatic, que se presenta en el mercado de los sistemas de filtrado como la solución
adecuada a las diferentes necesidades y aplicaciones para el sector del riego y de la industria. El Rotofilter Automatic ha sido concebido para combinar, gracias al uso de materiales de alta calidad y a un estudio esmerado de las problemáticas encontradas, una extraordinaria capacidad de filtración con la peculiaridad de ahorrar una considerable cantidad de agua. Su versatilidad y la
optimización de la capacidad de filtración vuelven el Rotofilter Automatic único en su serie y tanto más apreciable cuanto más se utilice en baterías de filtros. El alto nivel tecnológico concentrado
en esta joya italiana para el filtrado permite al Rotofilter Automatic efectuar automáticamente las operaciones de limpieza, sin alguna intervención humana, con la gran ventaja de una reducción
del tiempo necesario para la limpieza del filtro y ahorro del tiempo necesario al riego que, a diferencia de los sistemas manuales, no tiene que ser interrumpido durante los ciclos de contralavado.
El sistema con hélice, de última generación, es la fuerza de este producto ya que, a diferencia de los filtros normales, permite mantener la suciedad lejos de la pared filtrante, reduciendo considerablemente la frecuencia de los intervalos de contralavado. Conectado con interfaz a un sistema electrónico, el Rotofilter Automatic es capaz de reconocer la acumulación de partículas sólidas y
prevenir la obstrucción del filtro, provocando en automático el autolavado según las más diferentes combinaciones de modos y tiempos que es posible programar por medio del sistema de control, y según las diferentes situaciones que se pueden presentar en la práctica. La gama se compone de unas baterías de filtros aptos a descargar diferentes caudales (disponibles en módulos que
van de 20 m³/h a 420 m³/h, con posibilidad de acoplarlos en diferentes combinaciones) y tipologías de mesh (80 – 120 – 155) que permiten una mejor adaptación a todo tipo de condiciones, incluso las más difíciles donde la concentración de partículas sólidas es máxima, haciendo más segura y eficiente la instalación de riego. La perfecta sinergia y calidad de los componentes utilizados
permiten que el Rotofilter Automatic sea compatible con cualquier tipo de estación de filtrado, ofreciendo prestaciones elevadas con la garantía de resistir en el tiempo.
MINIDOS PROFESSIONAL
Se è vero che la scelta di un buon dosatore potrebbe far nascere vari dubbi all’utente che si troverebbe di fronte ad un mercato composto da molteplici aziende concorrenti, questo sicuramente non accadrebbe di fronte al nuovo MiniDos Professional di Dosmatic, che già a colpo d’occhio da
prova di essere l’ennesimo gioiello per la fertirrigazione della casa statunitense, togliendo ogni speranza ai suoi concorrenti. Il MiniDos è un dosatore proporzionale idraulico di nuova generazione messo a punto dal reparto tecnico Dosmatic per rispondere efficacemente a tutte le esigenze di
dosaggio. Riduzione della perdita di carico, precisione ed omogeneità nel dosaggio proporzionale ed un aumento considerevole della compatibilità
chimica sono solo alcune prerogative che rendono il MiniDos Professional unico della sua serie. La gamma è composta da 4 modelli differenti per
dosaggio con l’intento di offrire la giusta soluzione ad ogni tipo di utilizzo. Anche il design non è stato trascurato, che esprime doti di compattezza
non indifferenti, apprezzate tanto più quanto il campo d’applicazione si fa più stretto e limitato. 25 anni di esperienza e Know-how, usando tecnologia all’avanguardia, materiali di elevata qualità e design ricercato dicono tutto di Dosmatic, che ancora una volta con il MiniDos Professional ha dimostrato di essere leader indiscussa del suo settore.
MINIDOS PROFESSIONAL
If it is true that, faced with a market where so many firms are competing, a user may find it hard to select a good injector but this not the case when it comes to Dosmatic’s
new MiniDos Professional, which, as you can see at a glance, is the latest fertigation treasure made by the US firm, and leaves no hopes for the competition. MiniDos is a
new generation water-driven proportional injector designed by the Dosmatic engineering department to meet all needs effectively. Its reduced load weight, precision, uniform
proportional injection and much higher chemical compatibility are just some of the features that make MiniDos Professional unique in its category. The range includes 4 different injection models to provide the right solution for every type of use. Design was not neglected either and its compactness is highly appreciated, particularly when the field
of application becomes narrower and limited. Twenty-five years of experience and know-how, using advanced technology, high quality material and elegant design say everything that needs to be said about Dosmatic, which has once again, with MiniDos Professional, proved itself to be the undisputed leader in its sector.
MINIDOS PROFESSIONAL
Si es verdad que la elección de un buen dosificador puede crear dudas en el usuario que se encuentre en un mercado constituido por múltiples empresas concurrentes, ciertamente esto no puede ocurrir con el nuevo MiniDos Professional de Dosmatic, que ya a la primera ojeada se presenta como la enésima joya para la fertirrigación de la casa
estadounidense, quitando cualquier atractivo a sus concurrentes. El MiniDos es un dosificador proporcional hidráulico de nueva generación creado por el departamento técnico de Dosmatic para responder eficazmente a todas las necesidades de dosificación. Reducción de la perta de presión, precisión y homogeneidad en la dosificación proporcional, además de un aumento importante de la compatibilidad química, son sólo algunas de las virtudes que hacen que el MiniDos Professional sea único en su categoría. La gama se compone de 4 modelos de diferentes dosificaciones, para ofrecer la solución adecuada a cada tipo de utilización. Ni siquiera ha sido descuidado el design,
que presenta una buena compactibilidad, apreciada sobretodo cuando el campo de aplicación se hace más estrecho y limitado. 25 años de experiencia y know-how, utilizando tecnología de punta, materiales de alta calidad y design elegante, lo dicen todo sobre Dosmatic que, una vez más, con el MiniDos Professional ha demostrado ser el líder
indiscutido de su sector.
2
2
I NUMERI
los DELL’H
números delO
HO
numbers of H2O
2
Alcune semplici norme
A livello mondiale il consumo
idrico destinato al settore agricolo
è di circa il 70% sul consumo
totale. Fino ad oggi il restante
30%
destinato
all’uso
pubblico/potabile ed industriale
ha rappresentato un limite solo in
Ph.internet free
quelle realtà mondiali definite
forse con fin troppa leggerezza
“terzo mondo” dove, la destinazione agricola della risorsa è
altrettanto vitale quanto quella
civile. Questo dell’acqua comincia ad essere un problema solo
ora che il fenomeno
della scarsità dell’approviggionamento idrico tocca realtà sino ad
ora caratterizzate da
grandi sprechi della
risorsa; niente è
importante se non di
diretto interesse della
“società del consumo”.
In effetti delle soluzioni
esistono (da parecchio
tempo) e sono tutte
possibili ed attuabili:
• Aumentare il prezzo dell’acqua con tariffe proporzionate agli
sprechi (educare alla
tutela della risorsa)
• Monitorare con
maggiore fiscalità le
reti private, regolarizzare i prelievi diretti
dal sottosuolo, contenere l’abbassamento
delle falde e il loro ine-
A few simple rules
The agricultural sector accounts for
about 70% of the world’s total consumption of water. To date, the remaining 30%
for public/drinking and industrial use only
constituted a limitation in those parts of
the world referred to, perhaps too lightly,
as the “third world”, where the use of the
resource is just as vital for agriculture as
for civil purposes. Water is only starting to
be a problem now that the scarcity of supplies has started affecting places where
thus far the resource was recklessly
wasted; nothing is important unless it
affects the “consumer society” directly. In
fact solutions do exist (and have existed
for a long time) and they are all possible
and feasible:
•Increasing the price of water with
charges in proportion to wastage (educating people to take care of the resource)
•Stricter monitoring of private systems,
regulating direct extraction from the subsoil, limiting the reduction of water tables
and their inexorable pollution.
•Promoting and encouraging high-efficiency irrigation techniques (drip, underground drip, arid farming)
•Promoting and encouraging droughtresistant crops, especially in areas threatened with desertification (almost all the
areas of the planet’s old temperate zone)
•Promoting the building and use of artificial water reserves: small dams, hill
lakes, basins and small ponds
•Constantly controlling the channels of
irrigation unions, to limit losses due to
leaks, dripping or unauthorised connections
•Using urban effluents and every form
of silage as well as promoting herbal purification cells and industrial purification
systems
•Promoting refresher training for farmers
•Last, but certainly not least: limiting
emissions and limiting the overheating of
the earth.
Nothing that is not feasible, all obvious
enough to be understood even by a quite
careless ear, even environmental rhetoric. However, or unfortunately, the implementation of these simple programmatic
steps has never been considered. We are
there obliged to take emergency measures because we lacked the ability to prevent the harm, just as millions of people
on our planet will lack water resources in
the years to come.
Giuseppe Giardina
Agronomic Organization of Siplast S.p.A.
email:[email protected]
Ph.internet free
sorabile inquinamento.
• Incentivare e favorire le tecniche irrigue ad alta efficienza (goccia, goccia interrata, aridocultura).
• Incentivare e favorire le colture resistenti al secco, specialmente nelle zone con una imminente desertificazione (quasi
tutte le aree della vecchia zona
temperata del pianeta).
• Incentivare la costrizione e
l’utilizzo di riserve idriche artificiali: piccole dighe, laghetti collinari,
bacini e piccoli polmoni.
• Operare continui controlli
sulle condotte dei comizi irrigui
per contenere le perdite per falle,
gocciolamenti o allacci abusivi.
• Utilizzare gli scarichi urbani
ed il refluo in ogni sua forma,
incentivando anche celle di fitodepurazionee sistemi di depurazione industriali.
• Incentivare l’aggiornamento
professionale degli agricoltori.
• In ultimo ma non meno importante degli altri: limitare le emissioni e contenere il surriscaldamento della terra.
Niente di inattuabile, tutto così
scontato da poter essere inteso,
da un orecchio poco attento, per-
sino retorica ambientale. Invece o
purtroppo, l’attuazzione di questi
semplici punti programmatici non
è mai stata presa in considerazione. Pertanto siamo costretti a
riparare perchè la nostra capacità
di prevenire il danno è venuta
meno come la futura risorsa idrica verrà meno nei prossimi anni a
qualche milione di persone in più
sul pianeta.
Giuseppe Giardina
Organizzazione agronomica Siplast S.p.A.
email:[email protected]
Ph.internet free
Algunas simples normas
A nivel mundial el consumo hídrico asignado al sector agrícola es alrededor del
70% de su consumo total. Hasta hoy el
restante 30% destinado al uso
público/potable e industrial ha representado un límite sólo en aquellas realidades
mundiales llamadas quizás con demasiada
ligereza “tercer mundo”, donde la asignación agrícola del recurso es igualmente
vital que aquella civil. Este del agua,
empieza a ser un problema sólo ahora que
el fenómeno de la escasez de abastecimiento hídrico toca realidades hasta ahora
caracterizadas por grandes despilfarros
del recurso; nada es importante si no interesa directamente la “sociedad del consumo”. En efecto, algunas soluciones ya existen (desde hace mucho tiempo) y todas
son posibles y realizables:
•Aumentar el precio del agua con tarifas
proporcionadas a los despilfarros (educar
a la tutela del recurso)
•Monitorizar con mayor atención las
redes privadas, regularizar las tomas directas del subsuelo, contener el descenso del
nivel de las capas acuíferas y su inexorable contaminación
•Promover y favorecer las técnicas de
regadío de alta eficiencia (goteo, goteo
enterrado, cultivo de secano).
•Promover y favorecer los cultivos resistentes a la sequía, sobretodo en las
zonas con desertificación inminente (casi
todas las áreas de la antigua zona templada del planeta)
•Promover la costrucción y la utilización
de reservas hídricas artificiales: pequeños
diques, pequeños lagos en las colinas,
pantanos y pequeñas reservas
•Efectuar controles continuos de los
conductos de las tierras de regadío para
limitar las pérdidas por fallas, goteras o
acometidas abusivas
•Utilizar los desagües urbanos y todo
tipo de aguas residuales, incentivando
también las celdas de fitodepuración y los
sistemas de depuración industriales.
•Promover la puesta al día profesional
de los agricultores
•Por último, pero no menos importante:
limitar las emisiones y contener el sobrecalentamiento de la tierra.
Nada que no se pueda realizar, todas
cosas tan evidentes que podrían ser consideradas simple retórica ambiental por personas poco atentas. Al contrario, o desafortunadamente, la realización de estos
simples puntos programáticos nunca ha
sido tomada en consideración. Por eso
estamos obligados a remediar, porque
nuestra capacidad de prevenir el daño ha
fallado, así como el recurso hídrico fallará
en los próximos años a unos miliones más
de personas en el planeta.
Giuseppe Giardina
Organización agronómica Siplast S.p.A.
email:[email protected]
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TERRA
E ACQUA
soil and water tierra y aqua
Tecnica di coltivazione della fragola e tecnica irrigua in Sicilia
La fragola, introdotta agli inizi
del ventesimo secolo nella Ducea
dell'ammiraglio Nelson su l’Etna, è
stata coltivata inizialmente in pien’aria su modeste superfici della
Sicilia orientale (Siracusa e
Catania), ma si è diffusa intorno
agli anni settanta soprattutto
lungo la fascia costiera occidentale dell’isola e principalmente a
Marsala e Mazara del Vallo. La
prima importante innovazione che
ha contribuito all’espansione della
fragolicoltura in Sicilia è stata l’introduzione di alcune varietà californiane: Aliso, Sequoia, Douglas,
Chandler, ecc. A partire dagli anni
‘95 si è imposta la varietà brevidiurna Tudla, per spiccata precocità di maturazione, elevata produttività, buona pezzatura dei frutti di
colore rosso brillante e buone
caratteristiche gustative. Oggi è la
varietà più diffusa, ricopre oltre il
90% della superficie investita a
fragola. La zona di maggiore
espansione della coltura si contraddistingue per condizioni climatiche ottimali, la temperatura all’interno degli apprestamenti protettivi non scende mai al disotto di 4
°C e la luminosità è elevata anche
in inverno con disponibilità di
acqua di discreta qualità, per l’ele-
© Irritec - Siplast
vata professionalità degli operatori e per l’efficiente organizzazione
commerciale. L’esito positivo della
coltura di fragola in Sicilia è imputabile alla precocità con cui le produzioni arrivano sui mercati italiani: la raccolta inizia normalmente
in inverno con la coltura biennale
per continuare con le colture
annuali effettuate con piante fresche – cime radicate – e poi con
quelle frigoconservate.
Tecnica colturale
La coltivazione è ormai standar-
dizzata e viene praticata su suolo
pacciamato con PE nero e baulato con prode alte 30 cm, per consentire alle piante un maggiore
sviluppo ed un migliore arieggiamento dell’apparato radicale.
L’impianto viene preceduto generalmente da un ammendamento
con 60-100 t/ha di vinacce esauste da distilleria e dalla fumigazione del suolo. La disinfestazione
del terreno con bromuro di metile
è divenuta pratica normale per
evitare i problemi legati all'insorgenza di fitopatie terricole partico-
larmente frequenti con la monocoltura. La messa al bando di questo fumigante a partire dal 2005
ha intensificato la ricerca di metodi alternativi sostenibili ed ecocompatibili. Attualmente tra le
alternative chimiche al bromuro di
metile, la miscela di cloropicrina +
1.3 dicloropropene in drip fumigation ha dato i migliori risultati. Tra i
metodi fisici, la solarizzazione del
terreno risulta in Sicilia di semplice attuazione, effettuandosi nei
mesi estivi più caldi tra due cicli
colturali, di minore impatto
ambientale, talvolta anche preferibile alla fumigazione con BM per
numerosi aspetti: produzione e
pezzatura dei frutti uguali o superiori; riduzione dei costi; controllo
di patogeni e malerbe prolungato
nel tempo, tempestività di piantagione post-solarizzazione.
Per la fragola è possibile diversificare l'epoca d'impianto in funzione della tipologia del materiale
di propagazione: con le piante frigoconservate il trapianto viene
effettuato ad agosto mentre con
materiale vegetante con pane di
terra (cime radicate) e a radice
nuda (piante fresche) l'impianto
viene posticipato rispettivamente
a settembre e ad ottobre. Le pian-
Strawberry-growing techniques and irrigation techniques in Sicily
The strawberry was introduced into
“Admiral Nelson’s Duchea”, on Mount Etna,
at the beginning of the twentieth century and
at first was grown in the open air in small
areas of eastern Sicily (Syracuse and
Catania), but around the seventies it spread
mainly along the western coastal belt of the
island and especially to Marsala and Mazara
del Vallo. The first important innovation that
contributed to the expansion of strawberrygrowing in Sicily was the introduction of some
Californian varieties: Aliso, Sequoia, Douglas,
Chandler, etc. Starting around 1995 the Tudla
short-day variety became popular because of
its very early ripening, high productivity and
good-sized bright red fruit with good flavour
characteristics. Today it is the most common
variety, covering over 90% of the area planted
with strawberries. The area where growing
has expanded most is noted for optimal climate conditions where the temperature inside
the shelters never falls below 4 °C, luminosity
is high even in winter and quite good quality
water is available, for the high professional
skills of the operators and for the efficient
marketing organisation. The success of
strawberry growing in Sicily can be attributed
to the early arrival of the product on Italian
markets: harvesting usually starts in winter
with the biennial crop, continues with annual
crops from fresh plants – plug plants - and
then with frigoplants.
Cultivation technique
Cultivation is now standardised and is
done on soil mulched with black PE and plou-
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ghed with edges 30 cm high, to allow the
plants more development and better aeration
of the root system. Planting is usually preceded by correcting the soil with 60-100 t/ha of
spent distillery pomace and fumigating it.
Disinfestation of the soil with methyl bromide
used to be a routine practice to avoid problems related to the occurrence of terrestrial
plant diseases, particularly frequent with single-crop farming. The banning of this fumigant
as from 2005 intensified the search for alternative, sustainable and ecologically compatible methods. At the moment, of the chemical
alternatives to methyl bromide, the one that
gave the best results was a mixture of chloropicrin + 1.3 dichloropropene in drip fumigation.. Of the physical methods, the simplest
one to implement in Sicily is solarization of the
soil, which is done during the hottest summer
months between two crop cycles, with less
environmental impact; it is sometimes even
preferable to fumigation with MB from various
points of view: crop and fruit the same size or
larger; lower costs; long-lasting control of
pathogens and weeds, prompt post-solarisation planting. The planting season for strawberries can be diversified depending on the
type of propagation material: frigoplants are
transplanted in August, while with living material and its ball of earth (plug plants) and with
bare roots (fresh plants) planting is delayed to
September and October respectively. Fresh
plants give an early crop (harvesting 30 days
earlier than frigoplants) and a more regular
fruit size during the whole harvest period. The
delay in planting compared to frigoplants per-
mits a saving in water for irrigation and less
work for removing runners and defoliation,
with consequent reduction in the costs of the
strawberry garden.
Planting is done in double rows 100 cm
apart, with 40 cm between rows and the
plants in the row spaced at 28 and 20 cm, for
refrigerated and vegetative plants respectively, and paths about 35 cm wide.
Multiple tunnels are used for forcing, consisting of galvanised metal arches with spans
varying from 4.5 to 5.0 wide, eaves 0.7-1.0
high and 2.2-2.4 m at the crown, total width
about 70 m, covered with plastic film not attached at the eaves, to permit opening at the
side in order to give better aeration than single tunnels and, consequently, better thermal
conditions. In Sicily irrigation is one of the cultivation techniques most rationalised in recent
years, thanks to the introduction of microflooding systems, which have replaced the old
method of irrigation by flowing (in furrows) or
by sprinkling, which caused phenomena of
rotting and fungus diseases (Botrytis), affecting the quality of the fruit. The system uses
dripping wings with pressure-compensating
distributors 20-30 cm apart, which last for
several cycles and make it possible to do fertigation, with a consequent increase in the
crop per plant and better quality fruit.
Microflooding irrigation is particularly suited
for the crop: the strawberry has a superficial
root system, with little suction ability, and it
therefore needs a constant level of humidity in
the soil. Recent studies have shown that the
arrangement of two parallel dripping wings, at
the right and left of the row, operated alternately, permits a more uniform development of
the root system, a better supply of water and
nutrients to the plants and has positive effects
on the productivity of the crop and the quality
of the fruit. The introduction of the microflooding irrigation method has made it possible to
use fertigation, administering water- soluble
fertilisers during the periods of most intense
root absorption, with nutrient proportions
favouring nitrogen during the development
and bud-differentiation phase, phosphorus
and potassium during the reproduction and
fruit development phase. At present, in the
areas where strawberry-growing is most common, the quantities used for rational fertilisation are 300 kg of N, 270 kg of P2O5 and 340
K2O for a crop on 35-40 t/ha. In soils with too
much calcium and at the times of most utilisation of the plant, at the end of the summer and
the restart of vegetation, iron chelate (6-8
g/m2) is given. Sicilian strawberry growing is
less penalised by the crisis affecting the
whole agricultural sector and it achieves considerable productive and economic approval
thanks to the specialisation of the crop environment, the professional qualifications
achieved by local operators and up to date
cultivation techniques and varieties.
Dott.Agr.Filippo Vetrano,
Dott.ssa Agr. Alessandra Moncada
Department of Environmental and
Territorial Agronomy – Horticulture and
Floriculture Section – University of Palermo
TERRA
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soil and water tierra y aqua
te fresche forniscono una produzione precoce (anticipo dell'epoca
di raccolta di circa 30 giorni rispetto alle piante frigo) ed una pezzatura del frutto più regolare durante
tutto il periodo di raccolta. Il ritardo
di piantagione rispetto alle frigoconservate consente una riduzione di acqua per l'irrigazione ed
una diminuzione del lavoro di
asportazione degli stoloni e di
defogliazione con conseguente
riduzione dei costi del fragoleto.
La piantagione viene effettuata
su file binate distanti 100 cm con
interfila di 40 cm e piante sulla fila
a 28 e 20 cm, rispettivamente con
piante frigoconservate e vegetanti, e vialetti di circa 35 cm.
Per la forzatura vengono utilizzati tunnel multipli, realizzati con
archi metallici zincati con campate
di larghezza variabile da 4.5 a 5.0
m, altezza in gronda 0.7-1.0 m ed
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al colmo 2.2-2.4 m, con larghezza
totale di circa 70 m, con copertura
con film plastico non fissato in
gronda, per consentire l’apertura
laterale al fine di assicurare una
migliore aerazione rispetto ai tunnel singoli e, di conseguenza,
migliori condizioni termiche.
In Sicilia l'irrigazione è tra le tecniche colturali quella che è stata
maggiormente razionalizzata negli
ultimi anni, grazie all'introduzione
di impianti di erogazione a microportata che hanno sostituito i vecchi metodi di irrigazione per scorrimento (a solchi) o per aspersione, responsabili di fenomeni di
marcescenza e malattie fungine
(Botrytis) con peggioramenti qualitativi dei frutti. Si tratta di ali goc-
ciolanti con erogatori autocompensanti distanziati tra
loro 20-30 cm che
si mantengono integri per più cicli colturali e che consentono l’utilizzazione
della fertirrigazione
con conseguente
aumento della produzione a pianta e
della qualità dei
frutti. L’irrigazione a
microportata risulta particolarmente indicata per la coltura: la fragola ha un apparato radicale superficiale, con scarsa capacità di
suzione e necessita, pertanto di
un costante livello di umidità del
suolo. Recenti studi hanno dimostrato come la predisposizione di
due ali gocciolanti parallele, a
destra ed a sinistra della fila, azionate alternativamente, consentono un più uniforme sviluppo dell’apparato radicale, un migliore
rifornimento idrico e nutrizionale
delle piante con riflessi positivi
sulla produttività della coltura e
sulla qualità dei frutti.
L’introduzione del metodo di irrigazione a microportata ha consentito l’utilizzo della fertirrigazio-
ne con concimi idrosolubili somministrati nei periodi di più intenso
assorbimento radicale, orientando
i rapporti nutritivi a favore dell’azoto in fase di sviluppo e differenziazione gemmaria, a favore di fosforo e potassio in fase riproduttiva e
di sviluppo del frutto. Attualmente
nella zona di maggiore diffusione
della fragola, per una razionale
concimazione vengono somministrati 300 kg di N, 270 kg di P2O5
e 340 K2O per una produzione sui
35-40 t/ha. Nei terreni con eccesso di calcio e nei momenti di maggiore utilizzo della pianta, a fine
estate ed inizio ripresa vegetativa,
si somministra chelato di ferro (68 g/m2). La fragolicoltura siciliana
è meno penalizzata dalla crisi che
interessa l'intero settore agricolo e
consegue apprezzabili consensi
produttivi ed economici grazie alla
vocazionalità dell'ambiente di coltivazione, alla qualificazione professionale raggiunta dagli operatori locali, al rinnovamento delle
tecniche colturali e delle varietà.
Dott. Agr. Filippo Vetrano,
Dott.ssa Agr.Alessandra Moncada
Dipartimento di Agronomia Ambientale e
Territoriale - Sez. di Orticoltura e Floricoltura Università di Palermo
Técnica de cultivo de la fresa y técnica de riego en Sicilia
La fresa, introducida al comienzo del vigésimo siglo en la Ducea del almirante Nelson
en el Etna, ha sido cultivada inicialmente al
aire libre en modestas superficies de la Sicilia
oriental (Siracusa y Catania) difundiéndose
alrededor de los años setenta a lo largo de la
región costera occidental de la isla y principalmente a Marsala y Mazara del Vallo. La primera novedad importante que ha contribuido
a la expansión de la fresicultura en la región
de Sicilia ha sido la introducción de algunas
variedades californianas: Aliso, Sequoia,
Douglas, Chandler, etc. A partir de los años
‘95 se ha impuesto la variedad de día corto
Tudla, por su marcada precocidad de maduración, alta productividad, buen tamaño de
los frutos de color rojo brillante y buenas
características gustativas. Hoy es la variedad
más difundida, presente en más del 90% de
la superficie cultivada con fresas. La zona de
mayor expansión del cultivo está caracterizada por unas condiciones climáticas optimales
(la temperatura al interior de los aprontamientos protectores no desciende nunca bajo los
4° C y la luminosidad es elevada también en
invierno con disponibilidad de agua de calidad discreta), por la elevada profesionalidad
de los operadores y por la organización
comercial eficiente. El resultado positivo del
cultivo de fresas en Sicilia es imputable a la
precocidad con la que las producciones llegan a los mercados italianos: la cosecha
empieza normalmente en invierno con el cultivo bienal, para seguir con los cultivos anuales efectuados con plantas frescas – cimas
radicadas – y después con aquellas frigoconservadas.
Técnica de cultivo
El cultivo ahora es estandarizado y se
practica en un suelo cubierto con polietileno
negro y alomado con unas orillas altas 30 cm,
para permitir a las plantas un mayor desarrollo y un mejor aireación del aparato radical. La
plantación es generalmente precedida por un
abono con 60-100 t/ha de vinazas de destilería y por la fumigación del suelo. La desinfestación del suelo con bromuro de metilo se ha
vuelto una práctica normal para evitar los problemas debidos a la manifestación de fitopatías terrícolas particularmente frecuentes con
la monocultivo. La proscripción de este fumigante a partir del 2005 ha intensificado la búsqueda de métodos alternativos sostenibles y
ecocompatibles. Al estado actual, entre las
alternativas químicas al bromuro de metilo la
mezcla de cloropicrina + 1.3 dicloropropeno
en drip fumigation ha dado los resultados
mejores. Entre los métodos físicos, la solarización del terreno resulta de simple realización en Sicilia, ya que se efectúa en los
meses de verano más calientes entre dos
ciclos de cultivo, es de menor impacto
ambiental, a veces también preferible a la
fumigación con BM por varias razones: producción y tamaño de los frutos iguales o
superiores; reducción de los costes; control
de agentes patógenos y malas hierbas prolongado en el tiempo, tempestividad de plantación después de la solarización.
Para la fresa es posible diversificar la
época de plantación en función de la tipología
del material de propagación: con las plantas
frigoconservadas el trasplante se efectúa en
agosto, mientras que con el material vegetante con cepellón (cimas radicadas) y con raíz
desnuda (plantas frescas) la plantación se
pospone respectivamente en septiembre y en
octubre. Las plantas frescas dan una producción precoz (con una antelación de la época
de recogida de más o menos 30 días respecto a las plantas frigoconservadas) y un tama-
ño del fruto más uniforme durante todo el
periodo de cosecha. El retraso de plantación
respecto a las frigoconservadas permite una
reducción de agua para el regadío y una disminución del trabajo de extirpación de los
estolones y de defoliación, con consiguiente
reducción de los costes del fresal.
La plantación se efectúa en filas pareadas
distantes 100 cm, con interfila de 40 cm y
plantas en la fila a 28 y 20 cm, respectivamente con plantas frigoconservadas y frescas, y caminos de unos 35 cm.
Para el forzamiento se utilizan túneles
múltiples, realizados con arcos metálicos galvanizados con luces de anchura variable de
4,5 a 5,0 m, altura en el goterón 0,7-1,0 m y
en la cumbrera 2,2-2,4 m, con anchura total
de unos 70 m, con cobertura de plástico no
fijado en el vierteaguas, para permitir la apertura lateral al fin de asegurar una aireación
mejor respecto a cada túnel y, por consiguiente, unas mejores condiciones térmicas.
En Sicilia el riego es la técnica de cultivo
más racionalizada en los últimos años, gracias a la introducción de instalaciones de
suministro por microcaudal, que han substituido los antiguos métodos de riego por
escurrimiento (surcos) o por aspersión,
responsables de fenómenos de putrescencia
y de enfermedades por hongos (Botrytis) con
empeoramientos cualitativos de los frutos. Se
trata de alas goteantes con válvulas de distribución autocompensantes alejadas entre
ellas 20-30 cm, que se mantienen íntegras
por varios ciclos de cultivo y que permiten el
uso de la fertirrigación, con un consiguiente
aumento de la producción por planta y de la
calidad de los frutos. El riego por microcaudal
es especialmente indicado para el cultivo: la
fresa tiene un aparato radical superficial, con
escasa capacidad de succión y necesita por
lo tanto un nivel constante de humedad del
suelo. Estudios recientes han demostrado
que la predisposición de dos alas goteantes
paralelas, a derecha y a izquierda de la fila,
accionadas alternativamente, permiten un
desarrollo más uniforme del aparato radical,
un mejor suministro hídrico y nutricional de
las plantas, con reflejos positivos sobre la productividad del cultivo y la calidad de los frutos.
La introducción del método de riego por
microcaudal ha permitido la utilización de la
fertirrigación con abonos hidrosolubles suministrados en los periodos de absorción radical
más intensa, orientando las relaciones nutritivas en favor del nitrógeno en la fase de
desarrollo y diferenciación de las yemas, en
favor de fósforo y potasio en la fase reproductiva y de desarrollo del fruto. Hoy en día, en la
zona de mayor difusión de la fresa, para efectuar un abono racional se suministran 300 kg
de N, 270 kg de P2O5 y 340 K2O por una
producción de unas 35-40 t/ha. En los terrenos con exceso de calcio y en los momentos
de mayor utilización de la planta, al final del
verano y al comienzo de la reactivación vegetativa, se suministra hierro quelato (6-8 g/m2)
La fresicultura siciliana es menos penalizada por la crisis que interesa todo el sector
agrícola y obtiene apreciables asentimientos
productivos y económicos gracias a la vocacionalidad del ambiente de cultivo, a la calificación profesional alcanzada por los operadores locales, a la renovación de las técnicas
de cultivo y de las variedades.
Dott.Agr. Filippo Vetrano,
Dott.ssa Agr. Alessandra Moncada
Departamento de Agronomía Ambiental y
Territorial - Sec. de Horticultura y Floricultura Universidad de Palermo
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TERRA
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Inerbimento in viticoltura: gestione del suolo e delle risorse idriche
In viticoltura la tecnica colturale del terreno assume un ruolo
molto importante sia per i cambiamenti che induce al livello
pedologico sia sugli equilibri
vegeto-produttivi della pianta.
L’inerbimento artificiale rappresenta una tecnica di conduzione
del suolo innovativa e raffinata
in grado di equilibrare l’interazione vitigno-clima-terreno in
una viticoltura moderna.
In questo settore negli ultimi
decenni la tecnica di gestione
del suolo ha subito grandi tra-
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sformazioni: tradizionalmente si
ricorreva alle lavorazioni per eliminare le erbe infestanti e gestire le risorse idriche di sola origi-
ne meteorica oggi, grazie ad
una maggiore attenzione rivolta
agli aspetti ambientali si è sviluppata la tecnica dell’inerbimento controllato che con una
diversa conduzione del suolo,
ha conferito a tale pratica un
ruolo importante nella gestione
del “sistema” vigneto.
I vantaggi apportati dall’inerbimento sono molteplici: riduzione o totale scomparsa dei fenomeni erosivi nelle zone collinari,
miglioramento delle caratteristiche fisiche del suolo (porosità),
aumento del contenuto di sostanza
organica nel terreno, miglioramento
dell’attività microbica e della fertilità
microbiologica del
suolo,
aumento
della portanza e
facilitazione
del
passaggio
delle
macchine operatrici.
Inoltre, diverse
direttive comunitarie annoverano l’inerbimento tra
le pratiche da adottare in una
gestione a basso impatto
ambientale.
Agli inizi il prato permanente
era composto soltanto da
essenze spontanee oppure di
specie utilizzate in foraggicoltura mentre, successivamente si è
fatto ricorso a miscugli caratterizzate da difficoltà di gestione.
Attualmente si preferisce utilizzare specie in purezza preferibilmente graminacee che garantiscono un’ottimale copertura,
durata, una forte aggressività
nei confronti delle erbe infestanti e una bassa competizione con
la vite.
A seconda della modalità di
gestione l’inerbimento può
essere temporaneo o permanente. Il primo è utilizzato negli
ambienti con una scarsa disponibilità idrica (circa 350 mm di
pluviometria annuale) distribuita
principalmente nei mesi autunnali e invernali. In questo caso
l’inerbimento è utilizzato principalmente per ridurre il fenomeno erosivo ed aumentare il contenuto di sostanza organica.
Allo scopo si può utilizzare
una specie annuale a rapido
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Green sowing in viticulture: management of the soil and of water
resources
Soil management technique is very
important in viticulture both because of
the changes it causes at the pedological
level and its effect on the plant’s vegetoproductive balance. Artificial green
sowing is an innovative and perfected
soil-management technique capable of
balancing the vine-climate-soil interaction in modern viticulture.
During the last few decades soil
management has undergone great
transformations in this sector: traditionally tilling was done to eliminate weeds
and manage water resources of meteoric origin only but today, because more
attention is being paid to environmental
aspects, the technique of controlled
grreen sowing has been developed,
which, with a different method of managing the soil, has given that practice an
important role in the management of the
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6
vineyard “system”.
Green sowing has many advantages:
reduction or complete disappearance of
erosion in hilly areas, improvement of
the soil’s physical characteristics (porosity), increase in the soil’s content of
organic substances, improvement of the
microbic activity and microbiological fertility of the soil, increase in bearing
capacity and facilitation of the passage
of the machinery.
What is more, several Community
directives list green sowing among the
practices to adopt in management with
low environmental impact.
At first, the permanent sward only
consisted of spontaneous species or of
forage crops while subsequently resource was had to mixtures that were difficult
to manage. At present the preference is
to use a pure species preferably grass,
which guarantees optimum coverage,
duration, great aggressiveness against
weeds and low competition with the
vines.
Depending on how it is managed,
green sowing can be temporary or permanent. The former is used in places
where there is little water available
(about 350 mm of annual rainfall),
mostly during the autumn and winter
months. In this case green sowing is
mainly done to reduce erosion and
increase the content of organic substan-
ces. A fast-settling annual species can
be used for this purpose.
On the other hand, permanent green
sowing is done in areas where the
annual rainfall exceeds 700 – 800 mm.
In this case it needs to be cut several
times a year and this increases the availability of the organic substance and
creates natural mulch.
In view of the competition between
the grassy sward and the vines for the
use of the water resource, green sowing
is usually not advised in areas with low
water availability, typical of the
Mediterranean area. In vineyards situated in that area the management of permanent green sowing between the rows
calls for the adoption of a micro-sprinkling irrigation method which, for
obvious plant protection reasons, is not
suitable.
In practically all cases irrigation is
done by a fixed drop-system using dripping wings tied to the row’s first support
line. Several experiments have shown
that the use of underground irrigation
with the dripping wings buried in the
centre between the rows can ensure
maintenance of green sowing even in
vineyards located on hills and drip watered. Naturally, in this case the watering
times also need to be adjusted to suit
the requirements of the artificial sward
concentrated between the rows while
weeding is done along the row. The correct choice of the flood rate of the dripper and its spacing according to the
hydrological characteristics of the land
guarantee optimum hourly rainfall for
both vines and grassland, considering
that, normally, with underground irrigation there are no losses through evaporation.
Dott. Agr. Salvatore Scicchitano
Agronomic Organization of Siplast S.p.A.
e-mail: [email protected]
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insediamento.
Al contrario l’inerbimento permanente è utilizzato nelle zone
dove la pluviometria annuale
supera i 700 – 800 mm. In questo caso bisogna effettuare più
volte all’anno lo sfalcio che va
ad aumentare la disponibilità
nerbimento è comunemente
sconsigliato nelle zone caratterizzate da bassa disponibilità
idrica tipica dell’area mediterranea. Nei vigneti situati in tale
area, la gestione dell’inerbimento permanente nell’interfila
richiede l’adozione del metodo
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della sostanza organica e a
costruire una pacciamatura
naturale.
Considerando la competizione tra cotico erboso e vite circa
l’utilizzo della risorsa idrica, l’i-
irriguo a microaspersione non
adatto per ovvi motivi fitosanitari.
Nella quasi totalità dei casi
l’irrigazione viene effettuata con
impianto fisso a goccia median-
te ali gocciolanti legate al primo
filo di sostegno del filare.
Diverse esperienze hanno dimostrato che il ricorso alla subirrigazione con le ali gocciolanti
interrate al centro dell’interfila
possono garantire il mantenimento dell’inerbimento anche
nei vigneti situati in collina e irrigati a goccia. Naturalmente in
questo caso bisogna modulare il
turno
irriguo
anche in funzione
delle esigenze
del prato artificiale concentrato
nell’interfila mentre lungo il filare
viene praticato il
diserbo. La corretta scelta della
portata del gocciolatore e la sua
interdistanza in
funzione
delle
caratteristiche
idrologiche del
terreno garantisce un’ottimale
pluviometria oraria sia per la vite
che per il prato
considerando che, normalmente, con la subirrigazione non si
hanno perdite per evaporazione.
Dott. Agr. Salvatore Scicchitano
Agronomic Organization of Siplast S.p.A.
e-mail: [email protected]
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El enherbado en viticultura: gestión del suelo y de los recursos hídricos
En viticultura la técnica de cultivo del terreno desempeña un papel muy importante
por los cambios que induce a nivel pedológico y por su influencia en los equilibrios vegeto-productivos de la planta. El enherbado
artificial es una técnica de laboreo del suelo
innovadora y refinada, capaz de equilibrar la
interacción entre el clima, el suelo y la cepa
en una viticultura moderna.
En este sector la técnica de gestión del
suelo ha experimentado grandes transformaciones en las últimas décadas: tradicionalmente se recurría a los laboreos para eliminar las hierbas infestantes y gestionar los
recursos hídricos de solo origen meteórico;
hoy, gracias a una mayor atención dedicada
a los aspectos ambientales, se ha desarrollado la técnica del enherbado controlado, la
cual, con un manejo diferente del suelo, ha
atribuido a esa práctica un papel importante
en la gestión del “sistema” viña.
Las ventajas aportadas por el enherbado
son múltiples: reducción o desaparición total
de los fenómenos erosivos en las zonas de
colinas, mejora de las características físicas
del suelo (porosidad), aumento del contenido de sustancia orgánica en el terreno,
mejora de la actividad microbiana y de la fertilidad microbiológica del suelo, aumento de
la capacidad de carga y facilidad de paso de
las máquinas operadoras.
Además, varias disposiciones comunitarias incluyen el enherbado entre las prácticas a adoptar en una gestión de bajo impacto ambiental.
En un principio el prado permanente era
compuesto sólo por hierbas espontáneas o
por especies utilizadas en culturas de forraje, mientras que sucesivamente han sido
usadas mezclas caracterizadas por la dificultad de su gestión. Hoy en día, se prefiere
utilizar especies puras, preferiblemente gramíneas, que garantizan un recubrimiento
optimal, duradero, una fuerte agresividad
respecto a las hierbas infestantes y una baja
competencia con la vid.
Según el modo de gestión, el enherbado
puede ser temporáneo o permanente. El primero es utilizado en los ambientes con
escasa disponibilidad hídrica (alrededor de
350 mm de pluviometría anual) distribuida
principalmente en los meses autumnales e
invernales. En este caso el enherbado se
usa sobre todo para reducir el fenómeno
erosivo y aumentar el contenido de sustancia orgánica. Para este objetivo se puede
utilizar una especie anual de asentamiento
rápido.
Al contrario, el enherbado permanente se
utiliza en zonas en las que la pluviometría
anual supera los 700 – 800 mm. En este
caso hay que efectuar más veces al año la
siega, que aumenta la disponibilidad de la
sustancia orgánica y construye una cobertura natural.
Considerando la competencia entre la
cobertura vegetal y la vid con respecto al
uso del recurso hídrico, el enherbado es
comúnmente desaconsejado en las zonas
caracterizadas por una baja disponibilidad
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hídrica, típica del área mediterránea. En las
viñas situadas en tal área, la gestión del
enherbado permanente entre hileras pide la
adopción del método de riego por microaspersión, inadecuado por obvias razones
fitosanitarias.
En la casi totalidad de los casos el riego
es efectuado con instalación fija por goteo
por medio de alas goteantes atadas al primer hilo de sostén de la hilera. Diferentes
experiencias han demostrado que el uso de
sub-riego con alas goteantes enterradas en
el centro de la inter-fila puede garantizar el
mantenimiento del enherbado también en
las viñas situadas en colinas y regadas por
goteo. Naturalmente en este caso hay que
modular el turno de riego también en función
de las exigencias del prado artificial concentrado en la inter-fila mientras que a lo largo
de la hilera se practica la desyerba. La elección adecuada del caudal del goteo y su
inter-distancia en función de las características hidrológicas del suelo garantiza una pluviometría horaria optimal tanto para la vid
como para el prado, considerando que, normalmente, con el sub-riego no hay pérdidas
por evaporación.
Dott. Agr. Salvatore Scicchitano
Agronomic Organization of Siplast S.p.A.
e-mail: [email protected]
7
INTERVISTA
entrevista
interview
INTERVISTA (pesche precoci nel Metaponto)
Forse non tutti sanno che
anche in un panorama agricolo
come quello italiano, caratterizzato
da un’eccessiva frantumazione
aziendale, esistono realtà agricole
molto grandi, che non hanno nulla
da invidiare alle vaste distese agricole d’oltreoceano, dalle dimensioni divenute ormai proverbiali.
Oggi facciamo visita alla
Cooperativa Agricola OSAS, in
compagnia di uno dei principali
esponenti, nonché socio della
cooperativa, il Sig. Renato
Papasergio che ci aiuterà a capire
gli aspetti più importanti legati alle
colture praticate, al territorio, al
sistema d’irrigazione adottato ed
ovviamente alla produttività di una
delle aziende agricole più importanti d’Italia in ambito ortofrutticolo.
1)Ci potrebbe raccontare
una breve storia di OSAS, come
nasce e cosa tratta?
Osas è una cooperativa agricola costituita nel 1962 da 14 soci
diventati oggi 107 (fra cui una
cooperativa di circa 275 agrumicoltori), uniti tutti dallo straordinario
ed inequivocabile impegno, che è
quello di produrre e commercializzare prodotti ortofrutticoli e agrumicoli.
2)Dov’è ubicata l’azienda
agricola Osas?
La società cooperativa
Agricola OSAS ha sede nel comune di Castrovillari (CS) e si estende su una fascia larga 20 km nell’entroterra della costa ionica, nel
Nord Est del territorio calabrese,
tra Cassano allo Ionio, Castrovillari
e Corigliano Calabro.
3)Di cosa si occupa al suo
interno?
Oltre ad essere uno dei soci di
OSAS, sigla ormai abbandonata
da tempo che stava per
Ortofrutticola Spezzano Albanese
Scalo, sono il responsabile dell’uff.
tecnico e del reparto agronomico.
4) Di quanti ettari di terreno
dispone Osas e da quanti uomini è composta?
L’azienda agricola OSAS si
estende su un territorio di 2.976
ettari totali, dove lavorano complessivamente 9 agronomi, 4 periti
agrari, 20 esperti ortofrutticoli, 20
impiegati e 600 operai stagionali;
inoltre la cooperativa si avvale del
supporto di alcuni docenti universitari, per la lotta integrata e per la
fertilizzazione.
5) Quali tipi di colture vengono portate avanti oltre al
pesco?
Oltre alla principale attività
della cooperativa che è la coltura
del pesco appunto, per la quale
abbiamo impegnato 1600 Ha per
la produzione di nettarine, pesche
e percoche da industria, abbiamo
1250 Ha destinate all’agrumicoltura, suddivisi nella produzione di
clementine e arance. Inoltre sebbene non rappresentino la nostra
coltura principale, disponiamo di
130 Ha per la produzione di uva da
tavola e altra frutta come albicocche, susine, pere e kiwi.
6) La zona nella quale operate è molto famosa per essere
particolarmente vocata per la
peschicoltura, quali sono i principali motivi?
Il territorio localizzato in una
pianura circondata dall’appennino
Calabrese sicuramente offre notevoli vantaggi climatici per le differenti colture da noi condotte, che
godono in questo modo di temperatura, pluviometria e terreni freschi e fertili prevalentemente alluvionali adatti e necessari alla precocità della frutta.
7)Con le varietà di frutta coltivate a maturazione scalare
riuscite a coprire tutto il periodo
estivo tenendo il passo del
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vostro mercato?
Riusciamo a coprire tranquillamente con le nettarine, le pesche
e le percoche, le 3 varietà di
pesche da noi trattate, tutto il
periodo che va dal 20 Maggio al 15
Settembre, tenendo ampiamente
il passo della concorrenza soprattutto
spagnola,
dell’Emilia
Romagna e del Metapontino.
8)Quali sono gli aspetti colturali da privilegiare per garantire un prodotto di qualità capace
di competere con quello della
concorrenza estera?
Secondo me, si deve privile-
Interview (early peaches in the Metaponto area)
It may not be well known that, even on a very
fragmented agricultural scene like the Italian one,
there are also very big farms, in no way second
to those on the other side of the ocean, and their
sizes are now proverbial.
Today we are visiting the Cooperativa Agricola
OSAS, accompanied by Mr. Renato Papasergio,
one of its principal representatives and a member of the cooperative, who will help us to understand the most important aspects of the crops
grown, the land, the irrigations system used and,
obviously, the productivity of one of Italy’s leading
farms in the fruit and vegetable sector.
1)Could you give us a short history of OSAS,
how it started and what it does?
Osas is an agricultural cooperative, formed in
1962 by 14 members, now 107 (including a
cooperative of about 275 citrus-fruit growers), all
united with the special and clear purpose of producing and marketing fruit and vegetable products and citrus fruits.
2)Where is the Osas farm located?
The headquarters of the OSAS agricultural
cooperative is in the municipality of Castrovillari
(CS) and it covers a 20 km wide belt behind the
Ionian coastline, in the north-eastern Calabrian
area, between Cassano and the Ionian Sea,
Castrovillari and Corigliano Calabro.
3)What is your job in the cooperative?
In addition to being one of the members of
OSAS, a logo no longer in use that stood for
Ortofrutticola Spezzano Albanese Scalo, I am in
charge of the technical office and the agronomy
department.
4) How many hectares of land does Osas
have and how many people?
The OSAS farm covers a total of 2,976 hectares,
with 9 agronomists, 4 agricultural experts, 20
fruit-and-vegetable experts, 20 clerical emplo-
8
yees and 600 seasonal workers; the cooperative
also makes use of the assistance of some university lecturers for integrated pest management
and for fertilisation.
5) Apart from peaches, what types of crop are
grown?
Apart from the cooperative’s main occupation,
which is the peach, for which we use 1600 ha for
growing nectarines, peaches and industrial
peachcots, 1250 ha are used for growing citrus
fruits, clementines and oranges. Also, even
though it is not our main crop, we use 130 ha for
growing table grapes and other fruits, such as
apricots, plums, pears and kiwis.
6) The area where you wok is very famous for
being particularly suited for peach growing;
what are the main reasons?
The area, located on a plain surrounded by the
Calabrian Apennines, certainly offers great climatic advantages for the various crops grown by
us, because they have the advantage of temperature, rainfall and cool, fertile, mainly alluvial
land, just right and necessary for early fruit.
7)With the variety of fruits grown, ripening at
different times, are you able to cover the
whole summer period and keep pace with
your market?
We have no problem covering the whole period
between 20 May and 15 September with nectarines, peaches and peachcots, the 3 varieties of
peach that we grow, keeping up fully with the
competition, which is mainly from Spain, Emilia
Romagna and the Metaponto area.
8)What are the farming aspects that need to
be concentrated on to guarantee a product
able to compete with foreign competition?
In my opinion, preference should be given to a
growing system like the transverse Y, which permits optimum exploitation of solar radiation and
green sowing between the rows, in order to
maintain the ideal microclimate and improve the
fertility of the soil.
9)What methods do you use for watering
your crops, taking into account the soil and
climate characteristics and the problems
related to the area where you work?
For years now we have been doing localised drip
irrigation using single and double wings, with online and coextruded emitters and no underground irrigation.
Of course all this would not work without a suitable automation system: several units control all
the areas of the plot, automatically managing the
different irrigation cycles, established by volumetric injection, a method shown by experience to
be far better than the old-fashioned timed irrigation.
10)How is the Osas Company organised with
regard to supplying-members and how are
the most suitable cultivation techniques for
the members selected and made known?
The firm’s organisational structure is expressed
in an organisational chart that might seem complex but in fact makes the running of the firm
more efficient, making it possible to monitor the
various vegetable-and-fruit and citrus crops. The
technical service, composed of 20 farm superintendents for the fruit-and-vegetable sector, coordinated by the agronomist Francesco Guarini,
meets every week to discuss all the problems
related to nutrition and to integrated production
tests, in order to decide on the types of fertilisation to be used and, finally, fix the harvesting
times. The citrus sector is run in the same way,
controlled by 5 farm superintendents coordinated by the agronomist Salvatore Maurello.
11) In your opinion, what influence does a
good irrigation system have on the end product and what benefits are obtained by using
a drip irrigation system?
We are becoming increasingly aware that fruit
cannot be successfully grown without a good irri-
gation system, and obviously I mean a drip one.
The way irrigation is done becomes very important and decisive.
Above all, irrigation must be moderate and continuous to meet the needs of the crop and prevent
losses by percolation into the deeper layers
along with the fertilisers distributed.
On our farm, in addition to being careful about
the many aspects of irrigation, we also pay great
attention to proper fertilising; leaf analyses are
systematically done in order to decide on the
quantity of nutrients, such as nitrogen, potassium, phosphorus and other trace elements,
needed by the various types of plant.
12) What, in your opinion, is the most important thing to keep under control in a fertigation system?
I think it is the volume of water, although it is difficult to judge because of the many elements
involved.
13) On the basis of the experience with the
transverse “Y” system acquired over the
years, how do you feel about it, do you plan
to continue in this way?
Although adopting the transverse “Y” system
means that high productivity must absolutely be
generated, in order to offset the increasingly
heavy cost of labour, it is the best solution for us.
Stefano Rizzo
Marketing Dept. Siplast S.p.A.
email:[email protected]
INTERVISTA
entrevista
interview
giare un sistema di allevamento
come l’ipsilon trasversale che consente un ottimale sfruttamento
della radiazione solare e l’inerbimento nell’interfila, al fine di mantenere l’ideale microclima e migliorare la fertilità del terreno.
9)Quali sono i metodi che
utilizzate per irrigare le vostre
coltivazioni, tenendo presente
le caratteristiche pedo climatiche e le problematiche legate al
territorio nel quale operate?
Ormai da anni, noi pratichiamo
irrigazione localizzata goccia a
goccia eseguita con ala gocciolante singola e doppia, con gocciola-
Ph.internet free
tori online e coestrusi, senza intervenire con la subirrigazione.
Il tutto ovviamente non potrebbe funzionare senza il ricorso ad
un adeguato impianto d’automazione: diverse centraline controllano tutte le zone dell’appezzamento, gestendo automaticamente i
vari cicli irrigui, stabiliti per apporto
volumetrico, metodo che, per
esperienza, ritengo di gran lunga
superiore alla superata irrigazione
a tempo.
10)Come è organizzata la
società Osas in merito ai rapporti con i soci conferitori e
come vengono scelte e divulgate le tecniche colturali più adeguate per i soci?
La struttura organizzativa dell’azienda si articola in un’organigramma che potrebbe dare l’impressione di essere complesso,
ma che invece rende più efficace
la conduzione dell’azienda, consentendo di migliorare il monitoraggio delle varie colture ortofrutticole e agrumarie. Il servizio tecnico, composto da 20 capi coltivatori per il settore ortofrutticolo, coordinati dall’agronomo Francesco
Guarino, ogni settimana si riunisce
per discutere di tutte le problematiche che riguardano la nutrizione,
le prove di produzione integrata, al
fine di decidere sulle forme di concimazione da adottare, arrivando,
infine, a stabilire i tempi di raccolta. Allo stesso modo viene portato
avanti il settore agrumario che
viene controllato da 5 capi coltivatori coordinati invece dall’agronomo Salvatore Maurello.
11)Quanto incide, secondo
Lei, un buon sistema d’irrigazione sul prodotto finale e quali
sono i benefici ricavati dall’utilizzo del sistema d’irrigazione a
goccia?
Ci rendiamo sempre più conto
che senza un buon sistema d’irrigazione ed intendo ovviamente a
goccia, non si può in modo assoluto portare avanti nessuna frutticoltura. L’irrigazione diviene molto
importante e determinante nella
modalità con cui si effettua.
Va eseguita, innanzitutto,
moderatamente e in maniera
costante per rispettare le esigenze
della coltura ed evitare perdite per
percolazione negli strati profondi
insieme ai concimi distribuiti.
Nella nostra azienda oltre ad
aver cura delle molteplici pratiche
legate all’irrigazione, prestiamo
molta attenzione anche ad eseguire una corretta concimazione; inol-
tre vengono sistematicamente
effettuate analisi fogliari per stabilire esattamente le quantità di elementi nutritivi quali azoto, potassio, fosforo e altri microelementi, di
cui hanno bisogno le varie tipologie di pianta.
12)Qual è, secondo Lei, l’aspetto più importante da tenere
maggiormente sotto controllo in
un sistema di fertirrigazione?
Secondo me il volume d’acqua, anche se è difficile da giudicare per i molteplici elementi che
concorrono.
13) In base all’esperienza
maturata negli anni con l’adozione del sistema d’allevamento
a “Y” trasversale, come vi trovate, intendete continuare su questa strada?
L’adozione del sistema d’allevamento a “Y” trasversale, anche
se deve necessariamente generare un’ elevata produttività per sopperire al sempre più gravoso costo
della mano d’opera, rappresenta
per noi la migliore soluzione.
Stefano Rizzo
Resp. Marketing Siplast S.p.A.
email:[email protected]
ENTREVISTA (melocotones precoces en Metaponto)
Quizás no todos sepan que incluso en un
panorama agrario como el italiano, caracterizado
por una excesiva subdivisión de las empresas,
existen realidades agrícolas muy grandes que no
tienen nada que envidiar a las grandes superficies
agrarias de allende el océano, de dimensiones ya
proverbiales.
Hoy visitamos la Cooperativa Agrícola OSAS
en compañía de uno de sus principales exponentes y además socio de la cooperativa, don Renato
Papasergio, que nos ayudará a comprender los
aspectos más importantes relativos a los cultivos
practicados, al territorio, al sistema de riego adoptado y, evidentemente, a la productividad de una
de las explotaciones agrícolas más importantes
de Italia en el ámbito hortofrutícola.
1)¿Nos podría contar una breve historia de
OSAS: cómo nace y qué trata?
Osas es una cooperativa agrícola constituida
en 1962 por 14 socios, que hoy se han vuelto 107
(entre los cuales una cooperativa de unos 275
citricultores), todos unidos por el mismo e inequívoco objetivo: producir y comercializar productos
hortofrutícolas y citrícolas.
2)¿Dónde se sitúa la cooperativa agrícola
Osas?
La sociedad cooperativa agrícola OSAS tiene
su sede en el ayuntamiento de Castrovillari (CS) y
se extiende en una franja de 20 km de anchura al
interior de la costa jónica, en el noreste del territorio calabrés, entre Cassano allo Ionio, Castrovillari
y Corigliano Calabro.
3)¿De qué se ocupa Ud. en Osas?
Además de ser uno de los socios de OSAS,
sigla abandonada desde hace tiempo y que significaba “Ortofrutticola Spezzano Albanese Scalo”,
soy el responsable del sector técnico y del departamento agronómico.
4) ¿De cuántas hectáreas de tierra dispone
Osas y cuántas personas cuenta?
La sociedad agrícola OSAS se extiende por
un territorio de 2.976 hectáreas totales, donde tra-
bajan en conjunto 9 agrónomos, 4 peritos agrónomos, 20 expertos hortofrutícolas, 20 empleados y
600 temporeros; además, para la lucha integrada
y la fertilización la cooperativa se vale del soporte
de algunos docentes universitarios .
5) ¿Qué tipos de cultivos se llevan adelante además del melocotonero?
Además de la actividad principal de la cooperativa, que es precisamente el cultivo del melocotonero, por la cual hemos utilizado 1600 Ha para
la producción de nectarinas, melocotones y “percoches” de industria, tenemos 1250 Ha dedicadas a la citricultura y repartidas entre la producción de clementinas y naranjas. Aunque no representen nuestro cultivo principal, también disponemos de 130 Ha para la producción de uva de
mesa y otra fruta, como albaricoques, ciruelas,
peras y kiwis.
6) La zona en la que Uds. actúan es muy
famosa por su particular vocación hacia el
cultivo de melocotoneros, ¿cuáles son los
motivos principales?
El territorio localizado en una llanura rodeada
por el Apenino Calabrés ofrece, es cierto, grandes
ventajas climáticas para nuestros diferentes cultivos que, de esta forma, gozan de una buena temperatura, pluviometría y terrenos frescos y fértiles
predominantemente aluviales, aptos y necesarios
a la precocidad de la fruta.
7)Con las variedades de fruta cultivadas
con maduración escalonada, ¿ logran Uds.
cubrir todo el periodo veraniego sin perder el
paso del mercado?
Con las nectarinas, los melocotones y las “percoches”, las 3 variedades de melocotones que
producimos, logramos cubrir todo el periodo que
va del 20 de Mayo hasta el 15 de Septiembre,
manteniéndonos ampliamente al paso de la competencia, sobretodo aquella española, de Emilia
Romagna y del Metapontino.
8)¿Cuáles aspectos culturales hay que privilegiar para garantizar un producto de cali-
dad pero capaz de luchar con la competencia
exterior?
En mi opinión, hay que privilegiar un sistema
de poda como aquella en “Y” transversal, que permite aprovechar al máximo la radiación solar y el
enherbado en la entrefila, al fin de mantener el
microclima ideal y mejorar la fertilidad del suelo.
9)¿Cuáles métodos utilizan Uds. para regar
sus cultivos, considerando las condiciones
pedoclimáticas y las problemáticas relacionadas con el territorio en que trabajan ?
Desde hace años ya, practicamos el riego
gota a gota localizado, efectuado con ala goteante simple y doble, con goteadores lineales y coextruidos, sin utilizar la subirrigación.
Es obvio que todo esto no podría funcionar sin
un sistema de automación adecuado: varias centrales controlan todas las zonas de la parcela,
gestionando automáticamente los diferentes
ciclos de riego establecidos por aportación volumétrica, método que, por experiencia, considero
muy superior al riego a tiempo, ya superado.
10)¿Cómo está organizada la sociedad
Osas relativamente a las relaciones con los
socios contribuyentes y cómo eligen y divulgan Uds. las técnicas de cultivo más adecuadas para los socios?
La organización de la sociedad se articula en
un organigrama que podría parecer complejo
pero, al contrario, vuelve más eficaz la gestión de
la empresa, permitiendo mejorar el monitoreo de
los diferentes cultivos hortofrutícolas y citrícolas.
El servicio técnico, formado por 20 jefes agricultores para el sector hortofrutícola y coordinados por
el agrónomo Francesco Guarino, se reúne cada
semana para hablar de todas las problemáticas
que atañen la nutrición, las pruebas de producción integrada (con el objetivo de decidir qué tipos
de fertilización adoptar), llegando por fin a establecer los tiempos de recolección. El sector citrícola
está organizado de la misma manera, siendo controlado por 5 jefes agricultores coordinados por
otro agrónomo: Salvatore Maurello.
11)¿Cuánto incide, en su opinión, un buen
sistema de riego en el producto final y cuáles
son los provechos conseguidos con el uso
del sistema de riego por goteo?
Nos damos cuenta cada día más que sin un
buen sistema de riego, obviamente por goteo, no
se puede en absoluto llevar adelante ninguna fruticultura. El riego se vuelve muy importante y
determinante según el modo en el que se efectúa.
Ante todo hay que efectuarlo moderadamente y
de manera constante para respetare las exigencias del cultivo y evitar pérdidas por percolación
en las capas profundas con los abonos distribuidos. En nuestra empresa, además de curar las
múltiples prácticas relacionadas con el riego,
prestamos mucha atención al efectuar un abonado correcto; también se efectúan exámenes foliares para establecer con exactitud las cantidades
de elementos nutritivos (como el nitrógeno, el
potasio, el fósforo y otros microelementos) necesitados por los diferentes tipos de plantas.
12)¿Cuál es, para Ud., el aspecto más
importante que hay que controlar en un sistema de fertirrigación?
Para mi, es el volumen de agua, aunque es
difícil juzgar por causa de los múltiples elementos
en juego.
13) En base a la experiencia madurada en
los años después de la elección del sistema
de poda en “Y” transversal, ¿cómo lo encuentran Uds., piensan seguir con él?
La elección del sistema de poda en “Y” transversal, aunque tenga que generar necesariamente un alta productividad para sufragar el coste
siempre más gravoso de la mano de obra, para
nosotros representa la solución mejor.
Stefano Rizzo
Marketing Dept. Siplast S.p.A.
email:[email protected]
9
IN SPAGNA
en spagna
in spagna
Irrigazione in Zambia con il Kit IrriGo.
Ph.Siplast S.p.a.
Seguendo il programma di
Irritec & Siplast per la promozione
di sistemi d’irrigazione per i piccoli produttori agricoli, le due aziende hanno visitato lo Zambia lo
scorso Settembre e hanno offerto
l’installazione di un Kit IrriGo.
Lo Zambia dipende dall’agricoltura per avere un’abbondanza
di cibo, che ancora manca in questo paese.
Tuttavia il settore dell’agricoltura è migliorato, ed ha ancora bisogno di attrezzature per continuare.
Nel recente passato la devastante siccità ha colpito la produzione nelle maggiori zone agricole
del paese. Il paese può solo contare sulla pioggia per l’irrigazione
delle colture; comunque, il 40 %
delle risorse d’acqua del paese
provengono dalla parte sud
dell’Africa.
Lo scopo degli agricoltori perciò sarebbe quello di utilizzare le
risorse idriche per fornire tutto
l’anno la produzione agricola per il
cibo, l’export e le colture industriali. Per raggiungere il piano, si presterebbe un fondo ai piccoli produttori agricoli per comprare l’attrezzatura base per l’irrigazione
come pompe a pedale a goccia o
piccoli spruzzatori e serbatoi per
l’acqua. Le donne giocano un
ruolo chiave in agricoltura e nello
sviluppo rurale.
Ci sono esempi significativi del
contributo femminile per l’eliminazione della fame, contribuendo
allo sviluppo economico, politico e
sociale del paese.
Irrirtec & Siplast hanno visitato
uno dei gruppi di donne, una
comunità piccola di coltivatrici che
ha preso parte al Programma
Speciale Nazionale per la sicurezza del cibo. Il responsabile donna
del Ministero dell’Agricoltura è
anche una coltivatrice che ha
organizzato un incontro con altre
20 donne per la presentazione e
l’addestramento della nuova tecnologia mirata alla microirrigazione. Lo scopo dell’incontro è imparare facendo, e questo è quello
che gli agricoltori insegnano.
Sotto il calore del sole loro
hanno installato uno dei Kit IrriGo
per l’irrigazione dei vegetali in collaborazione con la PLAN NGO
(Organizzazione non governativa)
e l’azienda locale Aquagro.
I risultati sono stati ottimi. I
pomodori sono cresciuti e hanno
dato abbastanza frutti per soddisfare il bisogno delle famiglie e
anche un extra per la vendita, che
ha procurato un piccolo utile.
Le persone sono molto contente da questi prodotti e aspettano di
riceverli utilizzando i fondi esistenti dell’NGO.
I piccoli produttori agricoli
hanno capito che bisogna irrigare
durante i mesi secchi, quindi pian
piano hanno adottato i sistemi d’irrigazione.
Il kit IrriGo è una soluzione
ideale e molto economica.
Aiutare alcuni gruppi è un
impegno per entrambe le aziende,
maggiormente nelle aree rurali
dove il reperimento delle risorse
come l’acqua, il terreno, gli attrezzi rudimentali e l’abilità è difficile.
Stella Cabeli
Area manager Siplast S.p.A.
email:[email protected]
Small scale irrigation in Zambia with irrigo kit
Under the Irritec & Siplast program promoting advanced
irrigation systems for small scale farming, the two companies visited Zambia, last September, and offered to install
one IrriGo kit.
Zambia depends on agriculture for food abundance that is
not yet there.
Although the agriculture sector has improved, it still needs
the tools to continue.
The recent past devastating
drought has affected production
in the main agricultural zones of
the country. The country relies
on rain fed farming; however,
the water resources of the
country use 40 % of the southern part of Africa’s water.
The farmers would therefore
like to utilize the enormous
water resources to supply all
year round agricultural production for food, export, and industrial crops.
To achieve the plan, a fund
would be loaned to small farmers to buy basic irrigation tools
and equipment such as treadle
pump drips or small sprinklers Ph.Siplast S.p.a.
and watering tanks.
Women are playing a key role in agriculture and rural
development.
There are powerful examples of women’s valuable con-
10
tributions towards eliminating hunger and contributing to
economic, political and social advancement.
Irritec & Siplast visited one of the women’ groups that is
self, organized the meeting with about 20 women for the
presentation of the new drip technology and training.
The most important issue is learning by doing and that’s the way they have been showing the
farmers. Under the beating sun they
installed one of the Irrigo kits for irrigating vegetables in collaboration with
PLAN NGO (Non Governmental
Organization) and the local company
AQUAGRO Ltd.
The results were great. The tomatoes
grew and gave enough fruits for the
families’ needs and some extra for selling and having a small income.
The people are very much exited
about these products and expect to
receive them from the existing funds
through NGOs.
The small farmers realized that they
need irrigation during the dry months
and slowly have adopted the irrigation
systems.
The IrriGo kit is an ideal and very economical solution.
Helping such groups, mainly in poor
rural areas where access to resources
like water, land, basic tools and skills is
a challenge, is a total commitment for
both companies.
a small farming community and is part of the National
Special Program for Food Security. The responsible
woman from the Ministry of Agriculture, also a farmer her-
Stella Cabeli
Area manager Siplast S.p.A.
email:[email protected]
IN SPAGNA
en spagna
in spagna
Riego en Zambia con el Kit IrriGo.
Siguiendo con el programa promocional
de Irritec & Siplast para los sistemas de riego
utilizados por los pequeños productores agrícolas, las dos empresas han visitado Zambia
en el mes de Septiembre 2005, ofreciendo la
instalación de un Kit IrriGo.
Zambia depende de la agricultura para
obtener alimentos, que todavía no son suficientes en este país.
El sector agrícola ha mejorado pero todavía necesita medios para continuar. En el
pasado reciente, las sequías han golpeado
las producciones en las mayores zonas agrícolas del país. El país cuenta solo con la lluvia para regar las plantaciones, de todas formas, el 40% del agua utilizada por el país
proviene de la parte sur de Africa.
Por lo tanto el objetivo de los agricultores
sería el de utilizar los recursos hídricos disponibles, para afrontar las necesidades anuales, en cuanto a producción agrícola (alimentos), las exportaciones y la agricultura industrial.
Para alcanzar dicho objetivo, existirían
préstamos para los pequeños productores
quienes podrán comprar los equipos básicos
para riego, como bombas a pedal, goteros,
aspersores, tanques de agua.
Le donne giocano un ruolo chiave in agricoltura e nello sviluppo rurale.
Las mujeres juegan un papel clave en la
agricultura y desarrollo rural. Existen ejemplos significativos del aporte femenino para
eliminar el hambre, ayudando el desarrollo
económico, político y social del país.
Irrites & Siplast han visitado uno de los
borando con PLAN NGO
(Organización no gubernativa) y
la empresa local Aquagro.
Los resultados fueron óptimos. Los tomates han crecido
dando suficientes frutos como
para satisfacer las necesidades
familiares y un extra para vender,
generando una pequeña utilidad.
Las personas están muy contentas de estos productos y esperan recibirlos utilizando los fondos
del NGO.
Los pequeños productores
agrícolas han entendido que es
necesario irrigar durante los mese
secos, por lo tanto poco a poco
han adoptado los sistemas de
riego.
El kit IrriGo es una solución
ideal y muy económica. Ayudar
algunos grupos es el compromiso
de las dos empresas, mayormente en las áreas rurales donde la
presencia de agua, terreno,
instrumentos y habilidad son
escasos.
Ph.Siplast S.p.a.
grupos de mujeres, una comunidad pequeña
de agricultoras quienes forman parte del programa Especial Nacional para la seguridad
de los alimentos. La responsable del
Ministerio de la Agricultura es una cultivadora
que ha organizado un encuentro con otras 20
mujeres para la presentación y formación de
la nueva tecnología orientada a la micro irrigación.
El objetivo del encuentro es el de aprender haciendo, y esto es lo que los agricultores enseñan.
Bajo el calor del sol, han instalado un de
lo kits IrriGo para el riego en hortalizas cola-
Stella Cabeli
Area manager Siplast S.p.A.
email:[email protected]
Siberline S.A. Poligono Industrial El Pilero, Manzana 5, Parcelas 6 y 7, 41410 CARMONA (Sevilla)
Tlf. +34 954 19 60 08 - Fax: +39 954 19 61 30 - www.siberline.com - [email protected]
11
eventi 2006
SETTEMBRE - September - Septiembre
FLORMART
14/16 - Padova, (ITALY)
OTTOBRE - October - Octubre
LFL Algerie
29/31 - Algeri, (ALGERIE)
NOVEMBRE - November - Noviembre
IRRIGATION SHOW
5/7 - San Antonio, (TEXAS)
OFFICIAL SPONSOR IRRITEC ITA75
Con un 5° posto nella tappa di Cala Galera e ad una tappa dalla conclusione nelle
acque difficili di Torbole, meta ambita degli amanti della vela sul Lago di Garda,
IRRITEC mantiene il comando della classifica generale della Volvo Cup 2006 a
pari merito con la barca Gardesana Dumbo di Giovanni di Biase, che proprio nell’ultimo atto
di Torbole si troverà a giocare in casa. Disgrazia o fortuna, questo ancora non lo sappiamo!
Del resto anche la classe maggiore dell’America’s cup ha visto un’imbarcazione svizzera
nelle acque neozelandesi vincere l’ambito trofeo. Comunque bandendo la retorica, quello
che conta veramente, come in genere nello sport, è la grinta e la voglia di vincere con la
quale IRRITEC è giunta in questa fase finale, che a dire il vero, conoscendo i membri dell’equipaggio, non desta stupore. Ad ogni modo anche altre certezze faranno da presupposto
per una meritata vittoria: un 1° posto nella prima tappa della Volvo Cup di Alassio, un 13°
posto di tutto rispetto nel Campionato europeo per non dire del 5° posto, di cui abbiamo già
parlato, di Cala Galera. Quindi che dire in più! L’unica cosa che manca è un caloroso inboccallupo da parte di tutti noi sostenitori. …FORZA IRRITEC!…
OFFICIAL SPONSOR IRRITEC ITA75
www.irrinet.it
Editore/Publisher/Director: Pubblivol - Dir. Responsabile/Director/Director: Massimo Reale - Direttore del progetto/Project
director/director del proyecto: Mauro Giuffrè - Direttore Esecutivo/Executive Director/Director Ejecutivo: Giancarlo
Radicchi - Capo Redattore/Chief Editor/Jefe Redactor/: Giuseppe Giardina - Redazione/Editing/Redacción:
Salvatore Scicchitano - Stella Cabeli - Andrea Palazzo - Stefano Rizzo - Giuseppe Giardina - Impaginazione
Grafica/Graphic
design/Compaginación
grafica/Segreteria
Redazionale/Editorial
Office/Secretaría
Redacional/Pubblicità/Pubblicity/Publicidad: Davision srl, Via Industriale - 98070 Capri Leone, Fraz. Rocca (ME) Italia - Tel.+390941921006 Fax. +390941920811 - www.davision.it
With 5th place in the Cala Galera and just one stage from the finish in the difficult
waters of Torbole, the goal of sailing enthusiasts on Lake Garda, IRRITEC is still
in the lead in the general classification of the Volvo Cup 2006 on a level with the
Gardesana Dumbo boat of Giovanni di Biase, who is on his home ground during the Torbole
last lap. Bad luck or good luck, we don’t know that yet! What is more, even the highest class
in the America’s cup saw a Swiss craft winning the trophy in New Zealand waters. However,
rhetoric apart, what really count, as is nearly always the case in sport, are the pluck and the
will to win that have brought IRRITEC to this last phase and, to tell the truth, knowing the
members of the crew, that is not surprising. In any case, there are other grounds for hoping
for a well-deserved victory: a first place in the first stage of the Volvo Cup in Alassio, a
respectable 13th in the European Championships, not to mention the abovementioned 5th
place in Cala Galera. What more can we say! The only other thing we supporters can do is
wish them the best of luck. …COME ON IRRITEC!…
PATROCINADOR OFICIAL IRRITEC ITA75
Con un 5° puesto en la etapa de Cala Galera y una etapa antes de la conclusión
en las aguas difíciles de Torbole, meta ansiada por los amantes de la vela en el
Lago de Garda, IRRITEC se mantiene en el primer lugar de la clasificación general de la Volvo Cup 2006 en igualdad de méritos con el velero Dumbo de Giovanni di Biase,
que justo en el último acto de Torbole jugará en casa. ¿Suerte o desgracia? Todavía no lo
sabemos. Además la clase mayor de la America’s Cup también ha visto una embarcación
suiza ganar el ansiado trofeo en aguas neozelandeses. Abandonando la retórica, lo que
realmente importa, como en cualquier deporte, son la determinación y la gana de ganar con
las que IRRITEC ha llegado a esta fase final: conociendo a los miembros de la tripulación,
no nos sorprende. De todas formas, también hay otras certezas que presuponen una victoria merecida: un 1er puesto en la primera etapa de la Volvo Cup de Alassio, un considerable 13° puesto en el Campeonato europeo, por no hablar del 5° puesto, ya citado, de Cala
Galera. Así que... ¿Qué más decir? La sola cosa que falta es un caluroso deseo de buena
suerte por parte de todos nosotros los partidarios. ¡FUERZA IRRITEC!
Stefano Rizzo

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