Brest 2012 festa della marineria
Transcripción
Brest 2012 festa della marineria
Brest 2012 festa della marineria di Giovanni Panella O inattesa, di François Hollande, il Presidente della Repubblica. Naturalmente, la festa richiede un notevole sforzo organizzativo, che mobilita migliaia di volontari per garantire che tutto proceda senza intoppi. Ciò ha delle ricadute anche sulla viabilità della città, che per una settimana si pone al servizio dell’evento, chiudendo il centro al traffico ed allestendo degli ampi parcheggi in periferia. Un’altra sorpresa per il visitatore, a conferma che è di fronte a qualcosa di assolutamente unico, arriva subito dopo, quando si affaccia direttamente sul porto: si trova di fronte un migliaio di scafi di tutte le dimensioni, che gremiscono un’area portuale nella quale le banchine hanno una lunghezza complessiva di otto chilometri. Non si tratta solo di quantità, di grandi numeri: un fascino del tutto particolare deriva dal fatto che si tratta di uno spettacolo dinamico. Durante il giorno, centinaia di velieri e d’imbarcazioni sono in evoluzione tra la rada e lo specchio d’acqua portuale: passano con tutte le vele a riva sfiorando le testate dei moli, gremiti da migliaia di spettatori, e suscitano l’applauso quando la manovra è davvero impeccabile. A muoversi ed a farsi ammirare sotto vela non sono solo le unità minori ma anche velieri di un migliaio di tonnellate come il Belém, che entra ed esce dal porto tutti i giorni. In rada, quello che si offre agli occhi dei visitatori è altrettanto coinvolgente, Ogni quattro anni una grande kermesse della marineria fiorisce sui moli di Brest gni quattro anni, gli appassionati si danno appuntamento in Bretagna, per partecipare a un evento del tutto particolare: la festa della marineria di Brest. Il calendario dell’incontro è ormai consolidato: nel 2012, giunto alla quinta edizione, ha compiuto il giro di boa del ventennale. Lo scorso anno la festa, svoltasi tra il 13 e il 18 luglio, è stata battezzata “Tonnerres de Brest” per ricordare il tuono dei cannoni della base della Marine Nationale. Seguendo il flusso della folla che si dirige verso i varchi di accesso al porto, il visitatore ha subito una sorpresa: l’ingresso non è libero e il biglietto giornaliero costa 15 euro (25 per due giorni). Lo stupore nasce dal fatto che in Mediterraneo le “feste della marineria”, sia che si tratti di raduni di tall ships o di yacht d’epoca, sono sempre gratuite. Per capire le ragioni che nell’arco di un ventennio hanno reso possibile il successo di Brest, si può partire proprio da questo punto e cioè dal fatto che qui si paga un biglietto per assistere a quello che è un vero, grande spettacolo, pensato per offrire motivi di attrazione e di interesse non solo agli appassionati di marineria ma anche al largo pubblico. Se questo, da sempre, è l’obiettivo della festa, bisogna dire che è stato raggiunto anche quest’anno, visto che il numero degli spettatori paganti ha superato il traguardo dei 700.000. La giornata di maggiore affluenza ha coinciso con la festività nazionale del 14 luglio ed è stata segnata dalla visita, marzo-aprile 2013 31 Il Pen Duik I di Eric Tabarly entra nel porto della base militare francese. In apertura un manifesto dell’evento ne tra le più moderne unità navali siano aperte alla visita del pubblico. L’area riservata alle “Tonnerres de Brest” comprende poi la quasi totalità del porto commerciale, che quindi nei giorni della festa sospende le sue attività. Uno degli ingredienti che stanno alla base del successo di Brest è dovuto al suo respiro internazionale, con la presenza di scafi che issano bandiere di tutto il mondo. Per quanto riguarda le tall ships, quelle di classe “A” (superiori ai 45 metri di lunghezza) quest’anno raggiungevano la quota di diciassette unità ed erano affiancate da decine di velieri tra i 15 e i 45 metri. I più imponenti battevano la bandiera russa: erano il Sedov, varato nel 1921, accanto al quale era attraccato il Kruzenshtern, che scese in mare nel 1926. perché il vento sempre teso dell’Atlantico gonfia le vele di un’imponente flotta di unità eterogenee, che vanno dalle ricostruzioni di navi storiche a enormi trimarani che incedono alla velocità di 30 nodi e incrociano la loro scia con quella di imbarcazioni vichinghe o di vele latine mediterranee. L’area portuale è divisa in due bacini dalle caratteristiche distinte: da una parte c’è la base militare e dall’altra il porto commerciale. La prima ha la forma di un vero e proprio fiordo, largo poche centinaia di metri, che si inoltra nell’interno per alcuni chilometri. Da sempre la principale base della Marine Nationale sull’Atlantico, la Penfeld, è disseminata di installazioni militari, di bunker e di bacini di carenaggio. Il fatto che la Marine Nationale apra al pubblico un’area così ampia della sua base testimonia l’attenzione che questa Forza Armata dedica all’evento. In cambio, ha la possibilità di utilizzare l’occasione come efficace mezzo di comunicazione sulle proprie attività, mentre è orBrest, sulla banchina oltremodo affollata si distingue, in primo piano, una giunca vietnamita mai tradizione che alcu- 32 marzo-aprile 2013 Dalle piccole barche a vela ai grandi velieri, si vedono ovunque scafi di tutte le tipologie e di tutte le bandiere Sono scafi davvero rilevanti dal punto di vista storico perché rappresentano l’estremo sviluppo raggiunto dalla nave da trasporto a propulsione velica, al termine di un’evoluzione di migliaia di anni. Un’unità notevole è anche il Belém, costruito nel 1896 e che non è altro che il Giorgio Cini, che per molti anni è stato ormeggiato a Venezia di fronte a San Marco ed infine ceduto ai francesi. Nella Penfeld erano ormeggiate altre due imponenti navi scuola: il Cuauhtemoc, messicano e il Statsraad Lehkmkuhl norvegese. Accanto a loro si notavano le forme squadrate del Goteborg, un “East Indiaman“ svedese del Settecento. Si tratta della rigorosa ricostruzione del vascello che nel 1745 affondò di ritorno da un viaggio di cinque anni che lo aveva portato fino in Cina. Un’altra copia di unità storica è l’Amsterdam, un clipper olandese dell’Ottocento che si fa notare per l’eleganza delle sue linee. A Brest sono poi rappresentate le imbarcazioni tradizionali delle tipologie più diverse: curraghs e hookers irlandesi, dhows arabi, jangadas brasiliane, bettes provenzali, pilot gigs della Cornovaglia, coracles inglesi, canotti a vapore …. Ma l’evento non è riservato alle sole imbarcazioni d’epoca, perché sono presenti, e visitabili, le navi moderne più eterogenee: un grande rompighiaccio russo, dei pescherecci oceanici, un enorme rimorchiatore di guar- dia al traffico della Manica, una unità dedicata alla ricerca oceanografica e altro ancora. Per quanto riguarda la partecipazione dei visitatori all’evento, va detto che una giornata a Brest 2012 ha permesso di vivere un’immersione totale nel mondo della marineria, un’esperienza che ha qualcosa in comune con quella dei “parchi a tema”. Per tutto il giorno si è circondati da attrazioni: bande musicali, spettacoli di “arte di strada”, programmi di film marinari, dimostrazioni di costru- marzo-aprile 2013 33 Una curiosità è offerta dall’arrivo di La Nébuleuse di Camaret, uno scafo per la pesca delle aragoste zione di imbarcazioni e di cordami con tecnica tradizionale, esposizioni di opere d’arte. I programmi serali hanno previsto concerti, una sfilata notturna di velieri che ha creato un gioco di luci affascinante, e un gran finale di fuochi artificiali. Naturalmente, accanto alla cultura e allo spettacolo non è potuto mancare il commercio, rappresentato da centinaia di chioschi che vendevano bibite, specialità gastronomiche locali e souvenir. Anche questo aspetto, che ha offerto un tocco di autentica “festa popolare”, fa parte di una formula che permette di gestire i costi dell’evento: gli organizzatori dichiarano che questi sono stati coperti per circa un terzo dalla vendita dei biglietti, per un altro terzo dalle attività commerciali e di marketing, mentre solo il rimanente è rimasto a carico dell’amministrazione locale. L’aspetto internazionale della festa è sottolineato dal fatto che ad ogni edizione vengono invitati un gruppo di Paesi (o di regioni), che allestiscono dei veri e propri villaggi nei quali presentano il loro rapporto con il mare: le imbarcazioni tipiche, le tradizioni navali, la gastronomia. Naturalmente, l’occasione si presta anche a svolgere una fruttuosa opera di promozione turistica, nella quale ogni villaggio ha una funzione di polo espositivo autonomo, fornito di spazi dedicati alla musica, alla ristorazione, all’animazione, e vivacizzato da attività artigianali. Quest’anno i Paesi invitati comprendevano: la Norvegia, il Messico, il Marocco, l’Indonesia e la Russia. La presenza dell’Indonesia si faceva notare per le caratteristiche nautiche dei suoi coloratissimi trimarani, oltre che per gli spettacoli affascinanti di danza. Il villaggio norvegese era facilmente individuabile per gli effluvi di fumo acre che risultava dal processo di affumicatura del- La goletta scuola L’Etoile, della Marine Nationale, si distingue per l’eleganza della sua linea 34 marzo-aprile 2013 Con la bandiera al vento, ecco l’incedere del brigantino a palo britannico Earl of Pembroke, indubbiamente una nave di altri tempi le aringhe, che venivano gustate sul posto, e per le dimostrazioni di costruzione di imbarcazioni con la tecnica del clinker. Il Messico, oltre all’imponente nave scuola Cuauhtemoc, esibiva la sua musica e il suo folklore, mentre il Marocco era presente con un’unità militare, il patbarca da pesca tipica della città di mare), e una tugliatore Bir Antaram e un’interessante presentastruttura dedicata alla tradizione marittima locale. zione della sua storia marittima. Nello spazio riservato all’Irlanda si eseguivano diQuest’anno era la Russia il paese che aveva fatto il mostrazioni di costruzione di fragili curraghs, barmaggior sforzo organizzativo: oltre alle sue due che rivestite di tela, mentre l’Etiopia, che non è “tall ships” maggiori: Sedov e Kruzenshtern, aveva davvero da considerarsi un paese marittimo, preportato a Brest un rompighiaccio di 145 metri, il sentava delle imbarcazioni di papiro, simili ai fasSankt Petersburg e un’unità militare da sbarco. sones della Sardegna. Altre dimostrazioni di costruIn questa edizione, per celebrare degnamente il zione di imbarcazioni sono state effettuate negli ventennale dell’evento, si è poi deciso di raccogliere stand dei Paesi Baschi e della Galizia. in un villaggio le rappresentanze dei Paesi che erano stati ospiti nelle precedenti edizioni. Qui lo stand del Brasile veniva facilmente individuato dalla presenza delle vele colorate delle jangadas, piccoli scafi che hanno la forma di zattere rudimentali e che ciò nonostante erano utilizzate per la pesca in pieno Atlantico. Da parte sua, la Croazia aveva portato a Brest le barche tipiche della costa dell’Istria e della Dalmazia, impegnate a bordeggiare tra il porto e la rada. Tra gli stand croati si distingueva quello della delegazione di Rovinj (Rovigno), animatori dell’ecoLa superba coppia formata dalle navi scuola Cuauhtémoc, messicana e Statsraad Lehkmkuhl, norvegese, attraccate nella Penfeld sotto l’antica fortezza di Brest museo della batana (una marzo-aprile 2013 35 Ed ecco il gozzo italiano Salina, giunto a Brest dopo una lunga traversata iniziata a Taranto La partecipazione italiana Il bilancio della partecipazione del nostro Paese alle feste di Brest, nel corso di vent’anni, è finora piuttosto modesto perché l’Italia non ha mai figurato tra le nazioni (o le regioni marittime) ospiti, anche se va ricordato che nel corso dell’edizione del 2000, nella Penfeld si è ormeggiato il Palinuro. A tale proposito si deve sottolineare che gli organizzatori sperano sempre in una futura presenza dell’Amerigo Vespucci, che per la verità ha già visitato il porto bretone, ma mai in occasione dell’evento. Lo scorso anno, l’Italia è stata rappresentata da una vecchia unità a vela, lunga una decina di metri: il Salina. Si tratta di una tartana che appartiene all’associazione “Fondazione dal Mare” di Taranto, 36 marzo-aprile 2013 che ha voluto rinsaldare il gemellaggio che dal 1964 lega due città sedi di importanti basi navali. Il suo skipper, Alessandro Maruccia, è salpato da Taranto nel mese di aprile; poi, dopo aver risalito costeggiando la penisola italiana e la Costa Azzurra, ha calato l’albero di Salina sul ponte e ha imboccato il Canal du Midi e infine il Canal de Garonne. giunto nuovamente sul mare a Bordeaux e riarmata l’attrezzatura velica, ha intrapreso la navigazione per arrivare a Brest il 10 luglio. A riprova del fatto che, per chi ha intenzione di organizzare delle “feste della marineria”, l’esperienza bretone può essere fruttuosa per stabilire contatti e approfondire modelli organizzativi, quest’anno la città è stata visitata da una delegazione inviata dal comune della Spezia, che nell’ottobre del 2013 ha in programma di ripetere il successo della “Festa della Marineria” del 2011. Il 19 luglio del 2012, come per tutte le precedenti edizioni, le “Tonnerres de Brest” si sono concluse con un’imponente parata navale verso il porto peschereccio di Douarnenez, che dista una trentina di miglia. La giornata ha rappresentato il momento più emozionante della festa perché le imbarcazioni hanno dato vita ad una grandiosa “processione” di vele e di vecchie attrezzature che sono passate sotto costa e che è stato possibile ammirare dai capi che punteggiano il litorale, dove i punti più panoramici erano presidiati da decine di migliaia di spettatori. Lo spettacolo ha raggiunto il suo massimo all’altezza del Cap de la Chèvre, dove la flotta ha sfilato attraverso un angusto varco tra la parete rocciosa del capo e degli enormi scogli. È stato questo il momento di scattare le immagini che sarebbero rimaste a segnare, nella memoria, le “Tonnerres de Brest”. Dopo una navigazione di qualche ora, nel pomeriggio, la flotta è giunta nel porto di Douarnenez, dove si è sfruttata l’occasione per dare inizio a un’altra festa della marineria, simile a quella di Brest, ma di dimensioni più contenute. Ma questa è un’altra storia… ■
Documentos relacionados
foglioaperto >> 5 - Comune di Argelato
- col contributo ambientale Conai (Cac) che è stabilito per ciascuna tipologia di materiale di imballaggio e con le entrate derivanti dalla vendita dei materiali raccolti • Il sistema della raccol...
Más detalles