Dichiarazione del Summit dei Giudici contro la Tratta di Persone e il
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Dichiarazione del Summit dei Giudici contro la Tratta di Persone e il
Dichiarazione del Summit dei Giudici contro la Tratta di Persone e il Crimine Organizzato In conformità con il Magistero di Papa Francesco, con le dichiarazioni dei leader delle principali religioni e dei sindaci delle più importanti città del mondo, affermiamo che la schiavitù moderna, la tratta di esseri umani, il lavoro forzato, la prostituzione e il traffico di organi umani, sono crimini contro l’umanità e devono essere riconosciuti come tali. Anche il crimine organizzato, che mira in modo diretto o indiretto a espandere la schiavitù moderna nelle sue forme sopramenzionate, deve essere considerato un crimine di lesa umanità e riconosciuto come tale. Noi sottoscritti ci siamo riuniti nella Pontificia Accademia delle Scienze Sociali per parlare di come i rappresentanti della giustizia possono affrontare nel miglior modo possibile questa drammatica sfida. L’eliminazione della schiavitù moderna oggi è un nuovo imperativo morale per i 193 Stati membri delle Nazioni Unite, come recitano gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (Target 8.7) approvati di recente (settembre 2015). L’effettiva applicazione del diritto penale è una condizione necessaria per «sradicare il lavoro forzato, porre fine alle forme moderne di schiavitù e alla tratta di esseri umani, e assicurare il divieto e l’eliminazione delle peggiori forme di lavoro infantile, inclusi il reclutamento e l’utilizzo di bambini soldato». Ciò comporta anche contribuire a porre rimedio alle conseguenze sia per le vittime sia per la società. È evidente che la giustizia penale è intrinsecamente legata alla giustizia sociale, e a sua volta la giustizia sociale alla giustizia ambientale. Come afferma l’Enciclica Laudato si’: «Oggi non possiamo fare a meno di riconoscere che un vero approccio ecologico diventa sempre un approccio sociale, che deve integrare la giustizia nelle discussioni sull’ambiente, per ascoltare tanto il grido della terra quanto il grido dei poveri» (n. 49). Riabilitazione, reinsediamento e integrazione hanno come fine liberare le vittime della schiavitù moderna e della tratta degli esseri umani, come pure restaurare la loro dignità umana e la loro capacità di essere socialmente ed economicamente indipendenti. Non correndo più il rischio di ricadere nella tratta o di ricorrere ad attività illegali e disumane, i sopravvissuti possono contribuire così positivamente al bene della società. A tal fine, sottoscriviamo i seguenti 10 obiettivi: Promuovere in ogni Stato l’incremento delle risorse e della collaborazione della giustizia e della polizia a livello nazionale e internazionale al fine di aumentare i bassi tassi attuali di processi e di condanne per i criminali, rafforzando gli organismi soprannazionali di lotta contro i trafficanti e di tutela dei diritti umani.Essendo stati approvati gli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e ratificato il Protocollo di Palermo dell’anno 2000 contro la tratta degli esseri umani, tutte le nazioni devono riconoscere la schiavitù moderna, la tratta di persone, il lavoro forzato e la prostituzione come crimini di lesa umanità con pene commisurate.I beni sequestrati a trafficanti e criminali già condannati devono essere utilizzati per riabilitare e risarcire le vittime, e per compensare la società. Il reato di riciclaggio di denaro deve essere duramente perseguito, perché consiste nel far sì che i fondi o gli utili ottenuti attraverso attività illecite appaiano come il frutto di attività legali.Adoperarsi -1- per fornire un supporto adeguato alle vittime che includa l’assistenza civile e legale, una protezione sicura dei testimoni, l’assistenza medica e il sostegno alle persone da parte delle agenzie di servizi sociali, specialmente nel caso delle vittime senza documenti. Favorire la collaborazione con la giustizia delle vittime come testimoni, anche attraverso la protezione sicura e professionale degli stessi, con programmi di protezione organizzati a livello internazionale.Nel caso di vittime senza documenti, concedere permessi di soggiorno temporanei nel Paese di destinazione per quanti desiderano rimanervi, indipendentemente dalla loro situazione legale. Garantire l’accesso effettivo ai tribunali pertinenti e all’assistenza giuridica gratuita, e l’accompagnamento fino al reinserimento lavorativo effettivo.Incoraggiare sforzi concertati per ridurre i ritardi nell’accesso all’assistenza legale da parte delle vittime riconosciute della schiavitù moderna.Il traffico di organi, definito e condannato dalla Dichiarazione di Istanbul (2008), deve essere riconosciuto come crimine in tutti i Paesi ed efficacemente perseguito dalla giustizia negli ambiti nazionali e internazionali. Oltre a essere considerata illegale, tale attività deve essere anche riconosciuta come tipica delle organizzazioni criminali internazionali.L’azione penale nei confronti dei clienti di servizi sessuali deve essere parte integrante della legislazione per un’efficace lotta contro la schiavitù e la tratta, come anche di chi impiega consapevolmente lavoro forzato.Le vittime della tratta non devono essere confuse con gli immigranti irregolari, né con le persone oggetto di traffico.Il rimpatrio degli stranieri senza documenti non deve mai essere un risposta predefinita alle vittime, al fine di evitare il rischio che siano di nuovo oggetto del traffico umano o di attività illegali e disumane. FIRMATARI Miguel Abásolo Argentina Guido Acquaviva Italia Daniel Adler Argentina Miguel Ángel Aguilar López Mexico Syed Mansoor Ali Shah Pakistan Vladimir Aras Brazil Margaret Archer UK Edgar Elías Azar Mexico Yanina Soledad Basilico Argentina Antonio Herman Benjamin Brazil Eber Omar Betanzos Torres Mexico Sr. Eugenia Bonetti Italy Alberto Buriani Repubblica di S. Marino Gabriel Bustamante Peña Colombia Elizabeth Butler-Sloss UK (with reservations on articles 2 and 8) Guillermina Cabrera Figueroa Mexico Sebastián Casanello Argentina Yves Charpenel France Jorge Chavarría Guzmán Costa Rica Jonas Christoffersen Denmark Marcelo Colombo Argentina Jacqueline Corbelli USA Juan Pablo Curi Argentina Krzystof Czarnecki Polonia Péter Darák Hungary Barbara de Muro Italia Gabriel de Vedia Argentina Antonio del Moral García Spain Tonio Dell'Olio Italy Francis Delmonico USA Francisco Javier Díaz Verón Paraguay -2- Julián Ercolini Argentina Jaroslav Fenyk Czech Republic Marcos Arnoldo Grabivker Argentina Aurelijus Gutauskas Lithuania Gloria Guzmán Duque Colombia Carlos Henrique Haddad Brazil Mari Heidenborg Sweden Branko Hrvatin Croatia Elias Huerta Psihas Mexico Kevin Hyland UK (with reservations on articles 2 and 8) Santiago Inchausti Argentina Antonio Ingroia Italy Marisa Jaramillo Cuenca Mexico Salim Joubran Israel Claudio Rodolfo Kishimoto Argentina Jaroslaw Kowalsky Polonia Luciano Homero Lauria Paz Argentina Antonis J. Liatsos Cyprus Republic Ariel Oscar Lijo Argentina Irma Encarnación Llano Pereira Paraguay Rosario López Wong Peru Ricardo Lorenzetti Argentina Diego Sebastian Luciani Argentina Francesco Mandoi Italy Lucas Manjon Argentina Teresa Martínez Acosta Paraguay Valeria Mazza Argentina Susana Medina de Rizzo Argentina Jose Midas P. Marquez Philippines Michal Mikláš Czech Republic Maria Monteleone Italy Emanuele Montemarano Italy Madai Morales Albino Mexico Noemí Lara Muñoz Mexico Christos Naintos Greece Zunilda Niremperger Argentina Philip Norton of Louth UK (with reservations on articles 2 and 8) Sang-jin Oh South Corea Rosi Orozco Mexico María Teresa Paredes Hernández Mexico Agnieszka Pawlowska Polonia Luis Alberto Petit Guerra Venezuela Zélia Luiza Pierdoná Brazil Valeria Pierfelici Repubblica di S. Marino Mynor Rolando Pinto Sanchez Guatemala -3- Julio Piumato Argentina Margarita Popova - Vice President of the Republic of Bulgaria Christopher Prince UK (with reservations on articles 2 and 8) Sandra Ramirez Montes Colombia Rodolfo Fernando Ríos Garza Mexico Gillian Rivers UK (with reservations on articles 2 and 8) David W. Rivkin USA Franco Roberti Italy Giovanni Russo Italy Jeffrey Sachs USA Giovanni Salvi Italy Alison Saunders UK (with reservations on articles 2 and 8) Lucas Schaerer Argentina Giusto Sciacchitano Italy María Romilda Servini de Cubria Argentina Ottavio Sferlazza Italy Steven Sprague Italy Fumarulo Stefano Italy Janet Tello Gilardi Peru Sergio Torres Argentina Adolfo Vannucci Italy José Luis Vegas Roche Venezuela Gustavo Vera Argentina Carlos Alberto Vera Barros Argentina Federico Hernan Villena Argentina Agnieszka Wozníak Polonia Juan Pedro Yllanes Suárez Spain -4-