PROGETTO DI RICERCA
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PROGETTO DI RICERCA
Scuola Dottorale Internazionale di Studi Umanistici XXVII ciclo TITOLO DEL PROGETTO DI RICERCA: Poesia visiva e linguaggio delle immagini in America Latina Folino Genoveffa 1 • OGGETTO DELLA RICERCA In questo lavoro si propone uno studio sulla nascita della poesia visiva in Sudamerica, e i suoi mutamenti nel processo letterario del XX secolo, partendo dai contributi rivoluzionari di Vicente Huidobro, grande poeta cileno, fino ad arrivare a un poeta e artista contemporaneo, il peruviano Jorge Eduardo Eielson, cercando di sviluppare un percorso storico critico tra i due autori. La poesia visiva e parte dell’opera di Vicente Huidobro ci portano a prendere in considerazione il rapporto che esiste tra linguaggio letterario e le immagini, quindi la corrispondenza che può esserci tra il mero linguaggio letterario, vale a dire la scrittura, e quello delle immagini, che a sua volta ci conduce al linguaggio cinematografico. La prima metà del XX secolo rappresenta un momento di grande cambiamento artistico globale. È proprio in questo periodo che la poesia latinoamericana muta radicalmente nelle forme e nella sua espressione, rinnovando completamente il suo linguaggio, inglobando nuovi temi basati su una realtà concreta. Il secondo decennio del XX secolo, è un periodo chiave che ci aiuta a comprendere lo sviluppo attuale della scrittura latinoamericana, inoltre è proprio in questo periodo che si gettano le basi per una totale rottura con il passato artistico immediato. Le origini della poesia visuale le incontriamo già nella Letteratura occidentale, o ancor prima, ad esempio nel 300 a.c. con il poeta greco Simmias de Rodas, possiamo quindi affermare che in tutta la storia dell’umanità si incontrano numerosi esempi di rappresentazioni creative, che giocano con le parole e le immagini. I primi manifesti futuristi, i calligrammi di Apollinaire, le poesie dadaiste di Schwitters, sono le impronte dei primi poeti visivi in Europa. In Spagna poeti come Gerardo Diego, Guillermo de Torre e Juan Larrea, appartengono al genere visivo. Per quanto riguarda l’America Latina, questo tipo di poesia si consolida intorno al 1969, con le prime esposizioni della Nueva Poesia e soprattutto il lavoro dei poeti messicani del Nucleo Post-Arte, coordinato da César Espinoza, che realizzano due biennali della Poesía Visual y Experimental. Ma le origini della poesia visiva sono più antiche. Una tappa fondamentale della poesia visiva in Messico è costituita dall’opera di José Juan Tablada e del movimento Estridentista. In Argentina, tutto inizia con Oliviero Girondo, nel 1932, continua con Diagonal Cero e negli anni ’90 con il gruppo Para lenguas. 2 In Cile, sicuramente uno dei massimi esponenti della poesia visiva è Vicente Huidobro, importante rappresentante dell’avanguardia poetica e denominato padre del Creazionismo. Il Perù ha avuto rappresentanti della poesia visiva già dagli inizi del secolo, i più grandi fautori della poesia visiva in questo paese sono: Alberto Hidalgo, César Moro, Carlos Oquendo de Amat. Negli anni ‘50 Jorge Eduardo Eielson inizia a sperimentare la poesia visiva, fino ad arrivare negli anni ‘60 con la pubblicazione di alcuni libri come Canto Visible (1960) e Papel (1960), negli anni ’90 pubblica Antología, Nudos, Poesía escrita, a partire dal 2000 scrive ancora numerose opere, l’ultima è Habitación en Roma. In Uruguay la migliore caratterizzazione della poesia visiva la dobbiamo al critico N. N. Argañaraz, il quale dichiara in un suo libro, che la poesia visiva è creata per essere vista. Questo tipo di scrittura, si differenzia dalla normale poesia verbale, poiché non prevede un ordine di lettura prestabilito come quest’ultima, ma tutte le informazioni sono presenti allo stesso tempo su una superficie che dà maggiore importanza alla visione del testo, piuttosto che alla lettura. La poesia visiva si compone di un linguaggio di linguaggi, cioè di un insieme di codici che possono essere formati da diversi sistemi di significati, come la fotografia, la geometria, il linguaggio dei numeri, il linguaggio cromatico e tanti altri, perciò la poesia visiva non prevede solo la decodificazione di un unico linguaggio ma la decodifica di diversi codici e linguaggi. La poesia visiva cerca di andare oltre al linguaggio scritto, attuando una vera e propria trasformazione, non vuole essere solamente una rappresentazione scritta della realtà, ma vuole divenire un vero e proprio oggetto reale, bisogna creare un libro per vedere, toccare, sentire e gustare. Secondo Veronica Orazi la poesia visiva comprende diverse manifestazioni nel tempo, profilandosi come un archetipo della creatività umana, le cui espressioni fanno la loro comparsa un po’ ovunque ed appaiono vincolate dal connubio tra lirismo e grafismo, così i Calligrammes di Apollinaire confermano la natura poligenetica di questo fenomeno. Allo stesso tempo anche in Vicente Huidobro si può notare un forte interesse per l’uso della tecnica calligrammatica, e andando avanti nel tempo il poeta conferma una progressiva preoccupazione per la resa grafica del testo lirico, per gli aspetti connessi con la tipografia: margini spostati, caratteri di tipo e dimensioni diversi, calligrammi e la tecnica cubista della giustapposizione delle immagini. Uno degli obiettivi di questo progetto è costruire un percorso che ci porta da Vicente Huidobro a Jorge Eduardo Eielson, cercando di capire quanto quest’ultimo sia influenzato dall’artista cileno. Possiamo affermare che la poesia del poeta Eielson si 3 basa su una vera e propria sperimentazione visuale. Crea una poesia che si basa soprattutto sulla riflessione di ciò che costruisce, la poesia soprattutto come rappresentazione grafica. Il poeta è pienamente cosciente di ciò che realizza, proprio secondo i dettami della poesia creazionista di Vicente Huidobro, secondo il quale la poesia deve nascere da uno stato di supercoscienza. Vicente Huidobro, inoltre, non s’interessa soltanto alla scrittura visiva, ma ad un certo punto, si avvicina molto al mondo cinematografico, scrivendo un copione destinato al grande schermo, ma in realtà mai proiettato, in seguito verrà modificato e trasformato in un romanzo. Tutto ciò lo porta alla creazione di un nuovo tipo di produzione: la novela-film. Così facendo lo scrittore cileno non crea soltanto la novela-film o cinenovela, ma dà origine ad una nuova categoria: il lettore- spettatore. In questo modo, Vicente Huidobro, ci porta a interrogarci se ci sia una reale convergenza tra il linguaggio letterario e il linguaggio cinematografico. Sia il cinema sia la letteratura sono veicoli di tendenze culturali che indubbiamente hanno una forte influenza l’una sull’altra. Sui rapporti tra la letteratura e il cinema ci sono sempre due modi opposti di considerare il problema. Per alcuni il cinema, da un punto di vista narrativo, nasce dalla letteratura passando a volte attraverso il teatro. Altre correnti, invece sostengono che il cinema, in quanto arte nuova, deve totalmente distaccarsi dalla letteratura, affermando la propria autenticità nel linguaggio, nelle immagini e nei suoni. Quest’opposizione binaria non è però condivisa da tutti, ad esempio Cesare Zavattini afferma che il linguaggio cinematografico è pieno delle stesse possibilità del linguaggio letterario, per il regista la macchina da presa corrisponde a ciò che per lo scrittore rappresenta il foglio in bianco. • STATO DELLA QUESTIONE E METODO È evidente come la poesia visiva, in quanto forma letteraria, è stata ampiamente trattata: si è discusso su una sua maggiore o minore importanza nella storia della letteratura; sono stati realizzati diversi confronti tra i vari testi cercando di trovare collegamenti intertestuali, o semplicemente analizzandoli e cercando di decodificarli e di scoprire le varie informazioni che trasmettono al lettore. Inoltrarsi nello studio della poesia visiva significa avvicinarsi a una delle realizzazioni concrete della crisi dei linguaggi artistici che ebbe luogo agli inizi del XX secolo, ma che nel corso del tempo si è trasformata. Infatti, la poesia visiva contemporanea si occupa di diversi temi, tra i quali emergono l’autoriflessione e l’antiarte, accanto ai quali troviamo anche l’irriverenza e la critica, che la poesia visiva mette in mostra senza nessuna esitazione. Sono numerosi i poeti visivi contemporanei che hanno adottato 4 temi quali la politica, il disincanto e la critica in tutte le sue regole, come l’arte stessa, i media, le istituzioni, il governo, e molti altri. Ciò che mi propongo e mi chiedo, è se possa esserci, in qualche modo, la possibilità di stabilire alcuni metodi per promuovere una maggiore fluidità e un maggior rigore nella ricezione di quest’opera, proponendo così di fare una critica più dettagliata alla poesia visiva, poiché essendo un tipo di poesia sperimentale, richiede un’interpretazione più specifica. Che cos’è in realtà una poesia visiva? È mille realtà oggettive, è un qualcosa che senza essere nuovo, è sempre e comunque originale. Ciò che stupisce è, in ogni modo, quanto sia poco conosciuta, nonostante i vari studi sull’argomento. Se prendiamo in considerazione la poesia visiva contemporanea, ci rendiamo conto di come si serva soprattutto del linguaggio pubblicitario, ma non ci vende prodotti: ci trasmette idee, cosa che molto spesso non arriva al lettore, ecco perché nel mio lavoro vorrei proporre uno studio accurato e critico sulla poesia visiva, per poter delinearne meglio i contorni, tracciarne un percorso che possa spiegare come la poesia visiva sia un’arte così contemporanea ma allo stesso tempo così antica, cercando di utilizzare strumenti critici che possano meglio aiutarci a capire lo sviluppo di quest’arte nel tempo e nelle forme. Partendo dai suoi inizi fino ad approdare ai nostri giorni. Molto importante è arrivare alla poesia visiva in America Latina, dove incontriamo autori come Vicente Huidobro che porta molte innovazioni a questo tipo di scrittura, ma soprattutto crea una poesia nuova, totalmente sovvertita e sovversiva. Anche su quest’autore abbiamo molte notizie, molti studi critici e comparativi, un esempio può essere Rosa Sarabia autrice de La poética visual de Vicente Huidobro, o Cedomil Goic e il suo libro intitolato Vicente Huidobro Obra Poética. Edición crítica. Vorrei però concentrarmi sull’attualità di questo poeta, la modernità del linguaggio senza tempo e senza spazio con il quale crea la sua opera, disegnando in questo modo un percorso che ci porta dall’America Latina all’Europa, e viceversa, creando mondi poetici paralleli con i calligrammi francesi di Apollinaire, o ispirando grandi autori spagnoli come Gerardo Diego e Juan Larrea. Tentare di capire se sia possibile inserire Vicente Huidobro, poeta appartenente a un’epoca di grande rivoluzione estetica, nella nostra attualità. Analizzare la scrittura di Vicente Huidobro significa occuparsi dello studio delle frontiere culturali che ci conducono verso nuove direzioni, mettendo in discussione la propria identità a partire dalla potenza della parola, interpretando il mondo da nuovi punti di vista, ma significa anche orientarsi verso la comprensione dell’opera poetica di questo scrittore cileno, che crea un percorso nuovo nella storia delle avanguardie non solo ispanoamericane, ma anche quelle europee. Molto importante, per questo studio, è fare un passo in avanti e dipanare il filo che lega autori più odierni, quali Jorge Eduardo Eielson, a un autore come Vicente Huidobro. 5 L’autore peruviano, nella sua dimensione storica di artista, ci invita a pensare all’America Antica come possibilità di futuro. Partendo da questo punto di vista mi propongo di costruire un tracciato concomitante e interpretativo tra i due autori, prendendo in considerazione l’attualità della poesia huidobriana affiancandola alla modernità di Eielson, artista a 360° giacché autore di dipinti e opere plastiche, che dipinge un quadro del futuro passando prima attraverso l’antichità. Procedendo su questo percorso, è necessario soffermarci sulla questione poesiaimmagine. Come abbiamo già sostenuto la poesia visiva s’impronta soprattutto sull’immagine, quindi una poesia non come oggetto di lettura ma come oggetto da guardare e osservare. Vicente Huidobro con la sua cine-novela, ci introduce nel mondo cinematografico, qui ci troviamo di fronte alla querelle tra cinema e letteratura. Perciò propongo di intraprendere una convergenza tra linguaggio letterario e linguaggio cinematografico, soprattutto decretare in che maniera il cinema contribuisca a creare nuove forme e nuovi modi di guardare alla realtà che si proiettano sulla letteratura. Definire la relazione che s’instaura tra cinema e letteratura nel tempo e soprattutto l’influenza che esercita il cinema sui processi narrativi di alcuni autori, analizzando in maniera più esplicativa le trasformazioni che subisce la poesia e la scrittura della cine-novela di Vicente Huidobro. Gli inizi degli anni ’30, anni in cui Huidobro scrive la sua cine-novela, rappresentano l’epoca in cui il cinema inizia a lasciare un segno profondo nella nascita del cinema. Mijail Bajtin, ad esempio, afferma che la pluralità di linguaggi di quest’epoca deve essere segnalata nel romanzo, inoltre deve essere un riflesso totale e completo della società di quest’epoca, la scrittura deve rappresentare un microcosmo di plurilinguismo: grazie al romanzo il linguaggio letterario si trasforma in un dialogo di linguaggi che si chiariscono e comprendono reciprocamente. Ritornando al procedimento narrativo della cine-novela di Huidobro, possiamo dire che non è altro che un insieme di sequenze cinematografiche. Si tratta di un “copione di montaggio” in cui l’insieme d’immagini e delle riproduzioni dettagliate ricreano un congiunto di letteratura, teatro e cinema allo stesso tempo. Ecco perché Huidobro non definisce i suoi lettori come tali, ma scrive a loro come ad un pubblico, come a degli spettatori. Huidobro avvicinandoci al mondo cinematografico ci fa capire come il linguaggio letterario da solo non basti per esprimersi, ma c’è bisogno anche delle immagini, che siano immagini create attraverso il linguaggio scritto su un foglio bianco o che siano le immagini in movimento proiettate su uno schermo, non importa l’importante è la comunicazione e l’innovazione del linguaggio comune. 6 BIBLIOGRAFIA Opere di Vicente Huidobro • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • Ecos del alma, Santiago de Chile, Imprenta Chile, 1911. La gruta del silencio, Santiago de Chile, Imprenta Universitaria, 1913. Canciones en la noche, Santiago de Chile, Imprenta Chile, 1913. Pasando y pasando, Santiago de Chile, Imprenta Chile, 1914. Las pagodas ocultas, Santiago de Chile, Imprenta Universitaria, 1914. Adán, Santiago de Chile, Imprenta Universitaria, 1916. El espejo de agua, Buenos Aires, Orión, 1916. Horizon carré, París, Paul Birault, 1917. Poemas árticos, Madrid, Pueyo, 1918. 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