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SCUOLA SUPERIORE PER MEDIATORI LINGUISTICI
(Decreto Ministero dell’Università 31/07/2003)
Via P. S. Mancini, 2 – 00196 - Roma
TESI DI DIPLOMA
DI
MEDIATORE LINGUISTICO
(Curriculum Interprete e Traduttore)
Equipollente ai Diplomi di Laurea rilasciati dalle Università al termine dei Corsi afferenti alla
classe delle
LAUREE UNIVERSITARIE
IN
SCIENZE DELLA MEDIAZIONE LINGUISTICA
Castigat ridendo mores
RELATORI:
prof.ssa Adriana Bisirri
CORRELATORI:
prof.ssa MariaNocito
prof.ssa Olga Colorado
prof.ssa Claudia Piemonte
Eleonora Malloni
ANNO ACCADEMICO 2012/2013
Sommario
PARTE I
Introduzione .............................................................................................. 2
Capitolo 1 .................................................................................................. 4
Capitolo 2 ............................................................................................... 12
Capitolo 3 ............................................................................................... 19
Conclusione ............................................................................................. 40
PART II
Introduction ............................................................................................. 42
Chapter 1 ................................................................................................ 45
Chapter 2 ................................................................................................ 54
Conclusion ............................................................................................... 76
PARTE III
Introducción ............................................................................................ 78
Capítulo 1 ................................................................................................ 81
Capítulo 2 ................................................................................................ 87
Capítulo 3 ................................................................................................ 95
Capítulo 4 ............................................................................................... 98
Conclusiόn ............................................................................................. 105
Bibliografia............................................................................................ 107
1
CASTIGAT RIDENDO MORES
PARTE I
Introduzione
Sviluppare una tesi sulla satira politica non è stato facile, perché
riassumere in poche pagine un tema così delicato non sempre risulta
un’impresa semplice, soprattutto se l’argomento in questione deride e
attacca il mondo politico, sbeffeggiando chi non svolge bene il proprio
lavoro di gestione di un paese, attraverso l’ironia, il sarcasmo, la
trasgressione, la dissacrazione, il paradosso e la parodia, che è uno dei
requisiti fondamentali della satira. Sceglie come bersaglio i potenti del
momento esaltandone i difetti; è inoltre di gran lunga il tipo di satira che
raccoglie maggior interesse e consenso da parte del pubblico. Da questo
punto di vista, la satira politica è un eccellente veicolo di democrazia,
perché diventa l’applicazione del principio di uguaglianza. Essendo una
forma d’arte, il diritto di satira trova riconoscimento nell’art. 33 della
Costituzione, che sancisce la libertà d’arte. Già dall’Antica Grecia la
satira è sempre stata fortemente politica, occupandosi degli eventi di
stretta attualità per la polis; fu proprio il dramma satiresco a dare origine
al genere, ma è la commedia di Aristofane quella che rende la satira
2
politica molto importante nel mondo greco. In Italia, durante il
Rinascimento, si face ampio uso della satira nella poesia orale
giullaresca di cui ci sono pervenuti alcuni frammenti scritti; in
particolare, in Dante, va notato l’utilizzo del registro comico nei
confronti delle personalità che lo avevano disconosciuto ed esiliato, fino
a criticare la società in cui viveva; altri autori italiani che si possono
citare con Palazzeschi e Ariosto, insieme a Pirandello e Svevo.
Tra il 1922 e il 1943, l’Italia fu sotto il controllo del regime fascista con
a capo Benito Mussolini. Durante questo periodo, la satira, come anche
tutte le forme di libertà di espressione, furono limitate totalmente tramite
il controllo della stampa, della radiodiffusione, della parola e della
religione. La censura fascista combatteva ogni contenuto ideologico
estraneo al fascismo o disfattista dell’immagine nazionale, ed ogni altro
lavoro o contenuto che potesse incoraggiare temi culturali considerati
disturbanti. Inoltre, il panorama satirico italiano è tra i più attivi a livello
mondiale.
In Italia, la satira politica è piuttosto diffusa: tutti i politici italiani sono
oggetto di satira, ma il più colpito è l’ex Presidente del Consiglio, Silvio
Berlusconi. Tra i più importanti autori satirici, si possono citare Daniele
Luttazzi (Adenoidi, Decameron, Satyricon, Bollito misto con mostarda),
Sabina (Raiot-armi di distrazione di massa, Viva Zapatero) e Corrado
3
Guzzanti (Avanzi, L’ottavo nano, Fascisti su marte) Paolo Rossi (Su la
testa), Maurizio Crozza (Italialand, Crozza Italia, Crozza nel paese delle
meraviglie), il Premio Nobel per la Letteratura Dario Fo e Ascanio
Celestini.
Oltre alla televisione, anche Internet è diventato un mezzo di
comunicazione importante per la diffusione della satira: tra i più
graffianti troviamo Spinoza, MicroSatira e Segnali di fumo. Sul versante
video, negli ultimi anni si è affermato Diego Bianchi, in arte Zoro, che
ha lanciato su YouTube la rubrica Tollerenza Zoro. Per quanto riguarda
la stampa, tra le riviste satiriche più importanti sono annoverate L’Asino,
Candido, Tango, Il Male e Il Cuore.
Capitolo 1
Storia della satira politica
La satira (dal latino satura lanx,il vassoio riempito di offerte agli dei) è
una forma libera del teatro, un genere della letteratura e di altre arti
caratterizzata dall’attenzione alla politica e alla società, mostrando le
contraddizioni e incentivando il cambiamento.
Basata su sarcasmo, ironia, trasgressione, dissacrazione e paradosso, la
satira politica sceglie come bersaglio i potenti del momento; anzi più in
4
alto si colloca il destinatario del messaggio satirico, maggiore è
l’interesse manifestato da pubblico. Quella politica, infatti, è di gran
lunga il tipo di satira che raccoglie maggior interesse e consenso da parte
del pubblico.
Essendo una forma d’arte, il diritto di satira trova riconoscimento
nell’art. 33 della Costituzione, che sancisce la libertà d’arte, ma è una
forma d’arte particolare, perché il contenuto tipico del messaggio satirico
è lo sbeffeggiamento del suo destinatario, che viene spesso collocato in
una situazione grottesca e comica. La satira politica mette in ridicolo il
personaggio al di sopra di tutti, l’intoccabile per definizione. Esalta i
difetti dell’uomo pubblico ponendolo allo stesso piano dell’uomo medio.
Da questo punto di vista, la satira politica è un eccellente veicolo di
democrazia, perché diventa l’applicazione
del principio di uguaglianza.
È una composizione che rivela e colpisce
con col ridicolo concezioni, passioni, modi
di vita e atteggiamenti comuni a tutta
l’umanità, o caratteristici di una categoria di
persone o anche di un solo individuo, che
contrastano e discordano dalla morale
comune o dall’ideale etico di chi fa satira.
5
I testi sono scritti per lo più in esametri e coliambi, anche se è molto
usata la narrativa e la diatriba. Il linguaggio per tutti gli autori è il sermo
vulgaris, anche se il sermo di Lucilio è molto più grezzo di quello
oraziano, che a sua volta è agli antipodi di quello di Petronio. Per una
comprensione più facile si può considerare Lucilio il precursore della
satira e dunque i suoi temi e stili sono stati ripresi dagli altri scrittori
come evoluzioni da questa base di partenza.
Già dall’Antica Grecia la satira è sempre stata fortemente politica,
occupandosi degli eventi di stretta attualità per la città (la polis); fu
proprio il dramma satiresco a dare origine al genere, ma è la commedia
di Aristofane quella che rende la satira politica molto importante nel
mondo greco. Nelle sue commedie, il poeta mostra una capacità
incredibile di tuffarsi nel reale, di smascherare le ipocrisie, di suscitare la
risata con una battuta rapida, con pungenti e taglienti frecciate, con
caricature inesorabili, con l’invenzione grottesca e con l’insulto verso i
personaggi più eminenti e di spicco della polis.
Infatti, prima ancora che si avesse la parola satira, nata a Roma, le satire
si possono ravvisare nel silli e nelle diatribe dei filosofi stoici e cinici
Greci, in particolare di Menippo (sec. III a.C.) ideatore di
quella
singolare composizione mista di prosa e versi che da lui prese il nome di
satira menippea e in certi aspetti della commedia ateniese antica.
6
Ma la satira è un genere tipicamente romano: “Satura quidem tota nostra
est” come direbbe Quintiliano.
Primo autore di saturae letterarie fu Ennio (sec. III e II a. C.), ma il vero
fondatore, colui che creò la satira propriamente detta, fu Lucilio, che ne
fece uno strumento di critica delle vanità umane e dei vizi della società
introducendo riferimenti personali: tipici divennero con lui anche il verso
esametro e lo stile colloquiale. Lucilio diede alla satira un’impronta
aggressiva, muove critiche contro la corruzione pubblica e privata e
deride ogni genere di vizio.
Orazio,
Persio
e
Giovenale seguirono le
orme di Lucilio, così
Quintiliano poté a buon
diritto affermare che la
satira era un genere
letterario tutto latino.
Orazio con le sue Satire
(65-8
a.
C.)
si
è
confermato il massimo
autore del genere a Roma. Si distacca dallo spirito aggressivo della satira
luciliana: in due libri di satira, che chiamò Sermones, egli espresse il suo
7
duro giudizio sulle follie degli uomini, in particolare nell’ambito
politico, osservate con ironico distacco e attraverso gli attacchi nei
confronti dei personaggi politici più in vista del suo tempo contrappone
l’ironica rappresentazione dei difetti e delle miserie degli uomini. I
discorsi che Orazio propone nella sua satira si sviluppano attraverso un
umorismo educato e garbato, che si allontana dalla comicità tradizionale
latina ma si fonda su battute e spesso su un linguaggio aulico nelle
descrizioni di situazioni ridicole.
Nel primo secolo dell’impero, scrissero satira Persio e Giovenale: il
primo seguace dello stoicismo,
visse in età neroniana e, pur
evidenziando evidenti affinità con
la satira di Orazio, condanna anche
i più piccoli vizi dell’uomo. Il
poeta è un ammiratore della satira
di Lucilio ma i suoi versi mancano
dell’aggressività verbale contro gli
uomini potenti e corrotti evitando
ogni riferimento ai problemi della
vita politica.
8
Giovenale, calandosi a fondo nella realtà del tempo, descrisse la Roma
imperiale corrotta e viziosa. Persio, Giovenale e soprattutto Orazio,
furono a loro volta i modelli tenuti presenti dai satirici di tutti i tempi, ai
quali bisogna aggiungere Marziale per la forma rapida e brillante
dell’epigramma. Seneca e Petronio (quest’ultimo con il Satyricon,
parodia del romanzo greco e spietato ritratto della società del suo tempo)
costruiscono i precedenti del saggio e del romanzo satirico moderni.
Nel Medioevo, la satira perde gli antichi modelli strutturali e metrici,
trovando invece espressione in forme poetiche diverse, create per altri
scopi e altre destinazioni: dal ritmo latino alla profezia, dall’epistola alla
visione, dalla danza macabra al testamento e alla tenzone,la funzione
censoria e la vena satirica greca e romana trovarono nuova linfa nelle
particolari condizioni politiche, sociali e religiose; si ebbe perciò una
satira politica, morale, antifemminile e del costume. La satira politica si
trova maggiormente nei trovatori provenzali, nelle poesie di Walter von
Vogelweide e di Guittone d’Arezzo, Jacopone da Todi, Dante e Petrarca.
In quest’epoca si predilesse la satira allegorica, che assunse gli animali
come esempi del carattere umano.
9
Nel Rinascimento, si face ampio
uso della satira nella poesia orale giullaresca di cui ci sono pervenuti
alcuni frammenti scritti; in particolare, in Dante, va notato l’utilizzo del
registro comico realistico nei confronti delle personalità che lo avevano
disconosciuto ed esiliato, fino a criticare la società in cui viveva.
In questo periodo la satira politica
divenne roccaforte del classicismo
conservatore, e perse i suoi caratteri
di genere letterario: per ritrovare la
tradizionale struttura della satira
classica, bisogna tornare in Italia e
conoscere le 17 Satire di Alfieri.
Nel Cinquecento, autore di satira fu
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Ludovico Ariosto, anche se tra il Cinquecento e il Settecento, la
letteratura satirica in Italia produce ben poco.
Nei primi due decenni del secolo scorso, Palazzeschi è il poeta più
rappresentativo, insieme a Calvino e Rodari, che sarà un punto di
riferimento per i giovani del dopoguerra.
Un notevole contributo satirico nel Novecento lo hanno dato Pirandello e
Svevo con la sferzante ironia nei confronti della classe politica di quel
tempo.
Nel dopoguerra, con l’avvento della Repubblica e il ritorno sulla scena
dei partiti politici, il filone della poesia satirica nei decenni successivi ha
un notevole sviluppo perché cambiano le condizioni politiche e sociali.
Con la nuova aria di libertà avviene un cambiamento con relativa
crescita economica e sociale, con costumi di vita in continua evoluzione
e quindi con l’instaurarsi di una morale differente da quella tradizionale
e non più corrispondente ai tempi resi più dinamici dalla tecnologia e
dalla scienza.
11
Capitolo 2
La satira e la censura durante il Ventennio fascista
Mussolini, in una delle sue prime visite ufficiali a Vittorio Emanuele II
come capo del governo, dice: “ Maestà, ho fatto installare al Quirinale
una linea telefonica diretta per comunicare direttamente fra noi”. “Ah
bene!” rispose il re: “E qual è il suo numero?” “Sei uno zero”, scandisce
il Duce. È una storia simpatica, che riscosse molto successo durante il
regime fascista, un’epoca che oggi può apparire crudele.
Le barzellette erano di gran moda, come i giornali umoristici e satirici,
molto più di oggi, e se ne
faceva un uso abbondante,
negli spettacoli di varietà come
fra
la gente;
discrezione,
e
sempre
con
soltanto
fra
amici fidati, quando si trattava di scherzare su fascismo, i suoi gerarchi e
soprattutto il suo capo.
Anche se l’umorismo era diffuso, durante il Ventennio fascista, la satira,
come anche tutte le forme di libertà di espressione, furono limitate
12
totalmente tramite il controllo della stampa, della radiodiffusione e della
parola, nella repressione della libertà di associazione, di assemblea e di
religione.
Durante
il
regime
fascista,
infatti,
si
estese
e
si
rafforzò
progressivamente la censura, attraverso l’istituzione di uno stato di
polizia dove i cittadini erano controllati dalla polizia politica (OVRA); la
censura subì un drammatico rafforzamento con l’emanazione delle
cosiddette “leggi fascistissime”; la censura in Italia non terminò del tutto
con la fine dell’era fascista, anche se i governi democratici della
Repubblica
Italiana
si
dichiararono a favore della
libertà di espressione con
l’emanazione di disposizioni
e sentenze costituzionali.
La
censura
fascista
combatteva ogni contenuto
ideologico estraneo al fascismo o disfattista dell’immagine nazionale, ed
ogni altro lavoro o contenuto che potesse incoraggiare temi culturali
considerati disturbanti.
I principali scopi della censura durante il Ventennio erano:
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 Controllo sull’immagine pubblica del regime, ottenuto con la
cancellazione immediata di qualsiasi contenuto che potesse
suscitare opposizione, sospetto o dubbi sul fascismo.
 Controllo costante dell’opinione pubblica come strumento di
valutazione del consenso.
 Creazione di archivi nazionali e locali, attraverso la schedatura,
nei quali ogni cittadino veniva catalogato e classificato a seconda
delle sue idee, le sue abitudini, le sue relazioni di amicizia e le sue
eventuali situazioni e atti considerati vergognosi; in questo senso
la censura veniva utilizzata come strumento per la creazione di
uno stato di polizia.
Riguardo alla satira e alla stampa associata ad essa, il fascismo non fu
rigido e intransigente, anche perché la satira era molto educata; diversi
erano i giornali o le riviste che si occupavano solo di satira: Bertoldo,
rivista settimanale di umorismo e satira pubblicata a Milano dalla Rizzoli
nel 1936 e diretto dal caricaturista e umorista Giovanni Mosca, che si
affermò per il suo stile innovativo, del tutto nuovo per la vignettistica
italiana.
Il primo numero uscì il 14 luglio 1936 e la rivista assunse in breve tempo
un’influenza notevole sull’Italia degli anni Trenta e non sfuggì alle
attenzioni di Mussolini e del regime fascista.; le pubblicazioni cessarono
14
definitivamente dopo il bombardamento alla sede del giornale in Piazza
Carlo Erba a Milano. Attraverso questa rivista, gli autori del Bertoldo
esprimevano un umorismo surreale da alcuni definito fine a se stesso e
reazionario.
Altra rivista satirica importante fu Il Travaso delle Idee; fu uno dei più
popolari giornali umoristici italiani. Fu pubblicato a Roma dal 1900 al
1966 e fu un settimanale pungente di satira, nato in età giolittiana e
affermatosi durante il fascismo.
Durante la guerra e l’occupazione nazista di Roma il giornale continuò
ad uscire, cessando le pubblicazioni solo nel giugno 1944 per ordine del
Comando militare alleato. Nel dopoguerra il periodico fu trampolino di
lancio per molti talenti dell’umorismo e della vignettistica italiana e
cessò definitivamente le pubblicazioni nel gennaio del 1966.
Un’altra rivista importante fu il Marc’Aurelio, fondato a Roma nel 1934
che ebbe l’opportunità di essere stampata e distribuita senza molti
problemi.
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Tra il 1924 e il 1925, durante il periodo più violento del fascismo,
riferendosi alla morte di Giacomo Matteotti ucciso dai fascisti, il
Marc’Aurelio pubblicò una serie di pesanti barzellette e vignette,
descrivendo Mussolini come pacifista. Il Marc’Aurelio assunse
comunque un tono più integrato negli anni successivi e nel 1938, l’anno
delle leggi razziali, pubblicava spesso articoli e disegni di volgare
contenuto antisemita.
Durante il regime, l’Avanti! definì Mussolini “una matita alla dinamite”:
per questo motivo Mussolini mandò Giuseppe Scalarini al confino ad
Ustica dal 15 marzo del 1927 al 7 novembre 1928. Considerato da molti
il padre della satira politica italiana, Scalarini è stato tra i maggiori
caricaturisti e disegnatori satirici italiani; tra i primi creatori della
16
vignetta satirica politica, fondò i giornali
Merlin Cocai e La Terra e
dal 1911 collaborò al quotidiano del Partito Socialista Italiano l’Avanti.
Anticapitalista e antimilitarista, fu perseguitato dal fascismo. Dalla
nascita del fascismo, a causa della vignetta intitolata “Giuda” e riferita
proprio al Duce, Scalarini subì violenze e aggressioni: le sue tavole non
possono essere considerate solo satira, ma sono dei veri articoli di fondo,
idee e denunce di ingiustizie, corruzioni e omicidi: il suo scopo, infatti,
non era far ridere, ma far riflettere.
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Anche La Gazzetta del Popolo è stato un quotidiano italiano che si
occupava di satira fondato a Torino il 14 giungo 1848; ha cessato le
pubblicazioni il
31
dicembre
1983, dopo 135
anni di vita. Di
orientamento
liberale,
monarchico
e
anticlericale, fu
fondato
dallo
scrittore Felice
Govean e dai
medici
Giovanni
Battista Bottero e Alessandro Borella, appoggiò la politica di Cavour e il
programma risorgimentale di unificazione italiana. In seguito il giornale
fu oppositore del governo giolittiano, sostenne l’intervento del primo
conflitto mondiale e nel 1925 il giornale finisce sotto il controllo del
regime fascista.
18
La rivista satirica più importante
degli anni venti e trenta è stata il
Becco Giallo. Venne fondata da
Alberto Giannini nel 1924 e nel
1926 il regime fascista lo costrinse
a
chiuderla
ed
emigrare
in
Francia; l’editoriale del primo
numero si schierava apertamente
contro
il
fascismo.
Uno
dei
bersagli culturali fu lo scrittore Luigi Pirandello, che per la sua
devozione a Mussolini fu ribattezzato P.Randello.
Capitolo 3
La satira in Italia
In Italia, la satira vive un buon periodo nonostante la censura, i nuovi
media hanno ampliato la possibilità dei comici di raggiungere il grande
pubblico; la situazione della satira in Italia appare, nonostante i molti
tentativi di ridurne la portata e la diffusione, soddisfacente e a tratti
eccellente.
La satira non risparmia nessuno: tutti sono possibili obiettivi e tutti
prima o poi diventeranno protagonisti di qualche battuta o di qualche
19
sketch. Bersani, Vendola, Di Pietro, Bossi padre e figlio, Fini, Casini,
Monti. Tutti i politici italiani sono oggetto di satira, anche se l’obiettivo
principale resta lui, Silvio Berlusconi.
Quindi la satira politica italiana è viva e gode di ottima salute, date le
ottime
materie
prime
che
i
politici
nostrani
offrono
quasi
quotidianamente. Il panorama satirico italiano è tra i più attivi a livello
mondiale e sicuramente uno degli aspetti più sani del palcoscenico
politico italiano.
Secondo l’attore, comico e scrittore Daniele Luttazzi, la satira è anche
“un indicatore del grado della democrazia di un paese e dà fastidio ai
potenti perché ricorda i fatti e nel commentarli in modo divertente
consente allo spettatore di metterli in prospettiva e quindi di
comprenderli”. Egli sostiene che “di fronte alla mole di notizie, un
autore di satira deve saper cogliere quelle rilevanti e separale da quelle
irrilevanti, che è proprio quello che non viene fatto in televisione, perché
non si vuole che la gente prenda coscienza di quello che sta capitando”.
In Italia, sia per la capacità tutta italiana di saper ridere dei propri mali e
non prendersi troppo sul serio, sia per la condivisa origine latina del
genere, la satira ha storicamente suscitato grande interesse da parte del
pubblico, a partire dai tradizionali show del sabato sera de “Il
20
Bagaglino”, in cui venivano presi in giro Craxi, De Mita, Prodi,
Andreotti e ovviamente Berlusconi.
Proveniente dall’ambiente teatrale romanesco del Salone Margherita e
successivamente passato alle grandi platee del varietà televisivo, negli
anni Ottanta, “il Bagaglino” iniziò regolarmente ad allestire spettacoli
satirici basati principalmente su imitazioni e prese in giro nei confronti
dei personaggi noti, ottenendo successi di pubblico e, al tempo stesso,
regolari accuse di volgarità verso il potere politico. Nel corso degli anni,
la compagnia ha raccontato e interpretato storie dell’attualità, della
politica e dello spettacolo: tutti gli avvenimenti degni di nota, sia in Italia
sia all’estero, sono passati sotto la sua satira e i suoi travestimenti: da
Craxi e Tangentopoli, all’ascesa di Berlusconi, dal processo di Andreotti,
ai litigi fra Clinton e Saddam Hussein.
Da allora la satira ha sempre riscosso un grande successo tra gli
spettatori, e tra i più importanti autori televisivi satirici possiamo
ricordare Daniele Luttazzi, pseudonimo di Daniele Fabbri. È un attore,
comico, scrittore e musicista italiano; il suo pseudonimo è un omaggio al
musicista e attore Lelio Luttazzi. Tra il 1996 e il 1998 comincia a
scrivere e a recitare in teatro monologhi comici e raggiunge la popolarità
con i personaggi proposti a Mai dire Gol. La prima trasmissione
televisiva tutta sua è Barracuda, andata in onda nel 1999 su Italia 1: con
21
questo varietà, Luttazzi introduce in Italia in genere del talk-show
notturno inventato in America negli anni Cinquanta. Secondo quanto
dichiarato da Luttazzi al Corriere della Sera
nel 2003, il programma subisce il controllo
Mediaset e una censura dei contenuti,
motivo per cui in seguito Luttazzi sarebbe
passato in Rai. Tra i suoi programmi satirici
più famosi ricordiamo Adenoidi, in cui
raccoglie testi di monologhi e racconti; tutto il programma può essere
considerato un grande monologo sulla libertà di espressione; Bollito
misto con mostarda è invece un monologo dedicato a Berlusconi e alla
guerra in Iraq; Decameron è
caratterizzato da una forte
satira
nei
confronti
della
politica reazionaria di Silvio
Berlusconi contro il potere
della satira. È con Satyricon
che Luttazzi raggiunge la
popolarità. È andato in onda
settimanalmente
in seconda
serata su Rai 2 nel 2001.
Nonostante i grandi ascolti, con picchi di 7 milioni di telespettatori, la
22
Rai lo ha tolto dal palinsesto. La trasmissione era caratterizzata da un
monologo iniziale con battute rivolte maggiormente alla sfera politica.
Uno degli episodi che ha fatto più discutere
nella storia della TV italiana, è stata
l’intervista al giornalista Marco Travaglio
che, parlando del suo libro L’odore dei
soldi, spiegava ciò che stava emergendo in
quel momento in alcuni processi a carico di Marcello dell’Utri,
condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, e che
riguardava anche l’origine delle fortune di Silvio Berlusconi, con la
quale aveva cominciato la sua attività imprenditoriale; questa fu la vera
causa della sospensione del programma di Luttazzi. Nell’intervista
Travaglio rivolge anche delle critiche ai giornalisti italiani e cita il caso
dell’ultima video-intervista a Paolo Borsellino, poco prima che venisse
ucciso dalla mafia e che tutti i conduttori si erano rifiutati di trasmettere
in prima serata. Dopo la messa in onda di Satyricon, Luttazzi, Travaglio
e la Rai furono querelati dai legali di Berlusconi, della Fininvest, di
Mediaset, di Forza Italia e dell’ ex-ministro Giulio Tremonti, per un
totale di dieci cause di risarcimento. Dopo le polemiche seguite
all’intervista di Luttazzi a Travaglio su Berlusconi e dell’Utri, il
programma venne sospeso per una settimana. Nel 2002, diventato
23
Presidente del Consiglio, Berlusconi metterà all’indice Luttazzi, che da
quel momento non fece più programmi in Rai.
Con Satyricon nel 2001, Luttazzi ripropone il talk-show all’americana su
Rai 2. Le polemiche si susseguono dalla prima puntata e termina alla
dodicesima puntata. L’anno seguente il programma sparisce dai
palinsesti Rai; Berlusconi, Mediaset, Fininvest e Forza Italia lo
querelano per diffamazione chiedendo un risarcimento pari a 41 miliardi;
dopo anni di processi Luttazzi vince la causa. Berlusconi accusa
Luttazzi, insieme a Michele Santoro ed Enzo Biagi di fare un uso
“criminoso” della tv di stato, attraverso l’Editto bulgaro, chiamato anche
editto di Sofia. Questa locuzione è utilizzata nel dibattito politico italiano
per indicare una dichiarazione rilasciata nell’aprile 2002 dall’allora
Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, durante una conferenza
stampa in visita ufficiale a Sofia. La fortuna di questa formula editto o
diktat bulgaro, che l’ha resa così popolare nella comunicazione politico
giornalistica fino a consolidarla come una frase fatta di largo uso nella
discussione politica, è sicuramente legata alla sua potenza espressiva: i
termini “editto” e “diktat” sono utilizzati con l’intento di evocare l’idea
di un’imposizione da parte di un sistema dittatoriale, come quando
furono avviate azioni di censura e controllo della stampa durante il
regime bulgaro durante il socialismo, così da rafforzare le critiche mosse
24
al governo Berlusconi di attuare politiche di regime. In questo modo fu
sospesa la collaborazione con la Rai di Santoro, Biagi e Luttazzi: del
primo fu interrotto il programma Sciuscià e Santoro non fu più
impiegato nel palinsesto Rai. Biagi fu sospeso insieme a “Il Fatto”,
programma andato in onda dal 1961; nel 2002, la dirigenza Rai decise di
cancellare il programma e Biagi fu licenziato. L’annuncio della chiusura
del contratto provocò polemiche su tutti i giornali e furono mosse
critiche durissime nei confronti dirigenti Rai.
Altro personaggio importante nel panorama satirico italiano è
sicuramente Sabina Guzzanti, attrice, comica, regista e blogger. La
Guzzanti si è da sempre dedicata alla satira politica, realizzando delle
riuscite imitazioni di Massimo D’Alema e Silvio
Berlusconi. Nel novembre 2003, dopo un periodo di
pausa, torna in televisione con la trasmissione a
carattere satirico e di argomento politico Riot - armi
di distrazione di massa: il programma trattava di
satira e di denuncia sociale rispetto ad alcuni aspetti
controversi inerenti alla politica e l’informazione in
Italia; la Guzzanti mescolava le sue tradizionali imitazioni ad una serie di
informazioni relative al conflitto d’interessi che coinvolgeva le forze
politiche, la libertà di informazione in Italia e i presunti atteggiamenti di
25
connivenza tra maggioranza e opposizione. Tra i personaggi che era in
programma fossero impersonati dalla Guzzanti vi erano anche il
Presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi, Massimo D’Alema e
l’allora presidente della Rai Lucia Annunziata. Delle previste sei puntate
fu mandata in onda solo la prima, che ebbe un notevole successo in
termine di ascolti, più di 1 milione di telespettatori, ma il giorno
seguente fu annunciata una querela da parte di Mediaset contro la
Guzzanti e la Rai per una presunta diffamazione; la querela fu poi vinta
dalla Guzzanti, ma il programma fu comunque sospeso.
Nel 2005,
la
Guzzanti
realizza il
document
ario
satirico
Viva
Zapatero!
, nel quale
parte dalla
chiusura della sua trasmissione televisiva Riot. La Guzzanti allarga il
26
caso denunciando una situazione di
censura dell’informazione in Italia,
coinvolgendo non solo politici di destra
e sinistra, ma anche giornalisti come
Travaglio e Biagi e attori come
Luttazzi e Dario Fo. Il titolo del
programma
è
all’azione
del
un
forte
leader
richiamo
socialista
spagnolo Zapatero. Mediaset, fortemente attaccata nel programma,
reclama 20 milioni di euro ai danni della Rai, la produttrice del
programma Sabina Guzzanti e il resto degli autori.Da annoverare tra gli
autori della satira italiana più pungenti, c’è sicuramente Corrado
Guzzanti, comico, attore e sceneggiatore italiano. Celebre autore
satirico, nel corso della sua carriera si è specializzato nelle imitazioni di
personaggi noti appartenenti al mondo della politica, del giornalismo,
dello spettacolo e della religione, e al tempo stesso ne ha inventati di
nuovi, traendo spunto da caratteri espressi dalla società contemporanea.
È diventato famoso nel 1992 come comico di punta dello show televisivo
Avanzi, e da allora ha partecipato a quasi tutte le trasmissioni satiriche di
Serena Dandini. Ha prodotto molti programmi di stampo satirico, come
per esempio Il caso Scafroglia, corrosiva striscia satirica quotidiana in
cui
Guzzanti,
in
collaborazione
con
Marco
Marzocca,
chiarì
27
definitivamente al pubblico le sue convinzioni politiche. Tra la fine del
2003 e il 2006, realizzò e presentò al pubblico il film Fascisti su Marte.
La sua produzione più famosa è certamente l’Ottavo Nano, trasmissione
comica e satirica, andata in onda nel 2001 e condotta da Serena Dandini.
Nel programma erano presenti vari comici, tra cui l’autore Corrado
Guzzanti, le sorelle Sabina e Caterina, Neri Marcorè, Giobbe Covatta e
Ficarra e Picone. Tra le principali imitazioni ricordiamo quella di Silvio
Berlusconi, di Massimo D’Alema, di Romano Prodi,
di Francesco
Rutelli e di Fausto Bertinotti.
Da menzionare, c’è sicuramente Paolo Rossi, attore, cantautore e comico
italiano. Il pubblico televisivo ha
la fortuna di conoscerlo durante la
sua prima avventura sul piccolo
schermo, grazie a Su la testa,
programma
comico
di
intrattenimento e satira, andato in
onda nel 1992 su Rai 3. Ideato da
Gino e Michele, era diviso in 10
puntate,
definite
puntate
di
solidarietà nei confronti di Milano ai tempi di Tangentopoli. Trascinata
da Paolo Rossi, la trasmissione vide la partecipazione di numerosi
28
comici che sono poi diventati celebri nel panorama umoristico italiano,
come Antonio Albanese e Aldo Giovanni e Giacomo.
Considerato uno tra i migliori comici degli ultimi tempi, Maurizio
Crozza è uno dei volti di successo del panorama satirico italiano.
Comico, imitatore e conduttore televisivo, è uno dei volti principali di
Rai 3 e La 7: tra le sue trasmissioni televisive ci sono Ballarò (Rai 3),
Crozza Italia (La 7), Crozza Alive, Italialand e Crozza nel Paese delle
Meraviglie (La 7). Ha lavorato per diversi anni anche a Mediaset con il
trio comico Gialappa’s Band, diventando uno dei volti più noti del
programma comico Mai dire Gol.
Nel 2006, esordisce con Crozza Italia, a
cui partecipavano Elio e le Storie Tese e
altri ospiti in veste di guest star. Le prime
puntate della prima edizione erano aperte
dall’editoriale di alcuni giornalisti esperti
come Marco Travaglio e Curzio Maltese.
Nel corso delle puntate, Crozza si esibiva
con le imitazioni dei politici nazionali ed
internazionali, come il presidente iraniano Ahmadinejad, Giovanardi,
Buttiglione e l’avvocato Taormina; ha anche più volte imitato il Papa e
don Vito Corleone.
29
Nel 2011, Crozza esordisce con Italialand. Lo spettacolo veniva
registrato al Teatro Nazionale di Milano e veniva trasmesso su La7 e
Comedy Central. Anche in
questo spettacolo, Crozza ha
imitato il sindaco di Firenze
Matteo Renzi e il sindaco di
Roma Gianni Alemanno, Pier
Luigi Bersani, Roberto Castelli,
Maurizio Gasparri, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e
l’ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
Nel 2012, venne messo in
onda il one man show su La
7 Crozza nel Paese delle
Meraviglie,
conduttore
in
cui
il
propone
imitazioni dei politici come
Di Pietro, la cancelliera
tedesca Angela Merkel, l’ex
presidente del Consiglio Mario Monti, Matteo Renzi, Walter Veltroni,
Gianni Letta, Angelino Alfano, Nichi Vendola, Giulio Tremonti e
naturalmente Silvio Berlusconi.
30
In onore di Crozza, il giornalista Iacopo Iacoboni ha coniato il
neologismo “crozzismo”, per descrivere il fenomeno di quei politici che
imitati da Crozza, reagiscono alla satira facendo proprie le caricature e le
battute che essa propone, finendo per dare un peso eccessivo, quasi in
grado di condizionare il pubblico.
Uno dei massimi esponenti della satira politica italiana è certamente
Dario Fo. Attore, blogger, drammaturgo e scenografo, ha vinto nel 1997
il Premio Nobel per la letteratura. I suoi lavori teatrali sono caratterizzati
dalle proprietà fondamentali della Commedia dell’arte italiana e sono
rappresentati con successo in tutto il mondo; è famoso per i suoi testi
teatrali di satira politica e
sociale.
Nel 1962, insieme alla
moglie
Franca
preparò
una
sketch
satirici
Rame,
serie
di
per
il
varietà televisivo Canzonissima; la censura intervenne così spesso che
abbandonarono la televisione in favore del teatro.
Nel 1969, Fo portò in scena per la prima volta il Mistero Buffo: lui,
unico attore in scena, recitava una rielaborazione di testi antichi,
traendone una satira divertente e affilata.
31
Con l’avvento del secondo governo Berlusconi, Dario Fo si è
nuovamente spinto verso una produzione di impegno civile e politico che
si è concentrata nella creazione di opere satiriche proprio su Silvio
Berlusconi, del quale si affrontano le vicende politiche, giudiziarie ed
economiche; della commedia è stata impedita la diffusione televisiva, a
causa della querela presentata da Marcello dell’Utri, il quale contestava
la
citazione di
alcune sue vicende
giudiziarie all’interno della sceneggiatura.
Le caratteristiche più note delle opere di
Dario
Fo
sono
sicuramente
l’anticonformismo, l’anticlericalismo, e
l’esercizio di una forte critica rivolta,
grazie alla satira, alle istituzioni politiche,
sociali ed ecclesiastiche, e alla morale
comune. La sua costante opposizione a ogni forma di potere lo rende un
artista scomodo. Secondo Dario Fo, “la satira è un atto di rifiuto e come
tale non può che essere acceso; è una controaggressione che risponde
allo smacco del Potere con uno sghignazzo che non può essere elegante.
La satira è nata per mettere il re in mutande, per questo il linguaggio
della satira non può che essere virulento, sfacciato e insultante.” Il
pensiero di Fo è volutamente rivolto alla satira politica, genere che
32
attacca il Potere; secondo lui, l’attore satirico reagisce dal basso ad un
discutibile uso del potere imposto dall’alto, e lo fa con uno sghignazzo.
Lo sghignazzo a sui si riferisce Fo è l’elemento che distingue la satira
dalla critica: la critica è una valutazione negativa ma lucida che
comporta l’analisi di un comportamento o di un fatto; la satira invece
deride, sbeffeggia, colloca il personaggio pubblico in una dimensione
grottesca. La satira non vuole valutare, ma mettere “il re in mutande”,
come dice Fo, per questo necessita di un linguaggio che “non può essere
elegante”.
Uno dei pochi comici satirici che ancora si affaccia alla TV e che fa
ridere ma anche pensare è Ascanio Celestini, attore teatrale, regista
cinematografico, scrittore e
drammaturgo. Ha vinto il
Premio Satira Politica per i
suoi testi letterali e teatrali;
inoltre ha partecipato come
monologhista nel programma
di Serena Dandini, Parla con me, che è stato cancellato dalla
programmazione della Rai, perché si pensava che fosse un programma
sovversivo, come ha detto l’ex premier Silvio Berlusconi.
33
Sempre sulle reti Rai, Luciana Littizzetto è la comica satirica di punta
del programma trasmesso da Rai 3, Che tempo che fa, condotto da Fabio
Fazio. È un’attrice, cabarettista e scrittrice. Dal 2005 è nel cast di Fabio
Fazio Che tempo che fa, programma molto seguito che le ha dato
ulteriore popolarità: la Littizzetto propone monologhi comici e satirici su
temi di attualità, durante i quali deride i personaggi politici del momento.
Uno degli autori di satira più eccentrici del panorama italiano è senza
dubbio, Alessandro Bergonzoni, comico, scrittore satirico astratto,
surreale e funambolico tra i più arditi, autore e attore di teatro tra i più
fantasiosi.
Oltre alla televisione, anche Internet è diventato un mezzo di
comunicazione importante per la diffusione della satira: tra i più
graffianti siti web troviamo Spinoza, è un blog satirico collettivo, la
piattaforma si basa su Wordpress; i contenuti sono creati da una
comunità che produce battute e testi satirici seguendo testi di attualità;
34
nel 2009 e nel 2010, Spinoza è stato nominato miglio blog italiano e
sempre nel 2012 ha ricevuto il Premio Internazionale di Satira di Forte
dei Marmi.
Interessanti da seguire anche le creazioni di MicroSatira, profilo che in
appena 140 caratteri riesce a concentrare cattiverie e ilarità rispettando
sempre la par condicio.
Altri blog famosi in Rete sono FanoFunny, Nonsai, e Segnali di fumo,
che si occupa di satira sotto forma di vignette.
Sul versante video, in questi ultimi mesi è nato Diego Bianchi, alias
Zoro, comico, giornalista, giornalista e conduttore televisivo. Dal 2005,
comincia
della
la
produzione
rubrica
Tolleranza
Zoro,
video
che
inizialmente pubblica sul
35
suo blog e su un canale You Tube, che ebbe un successo immediato.
Nelle puntate di questo programma, Bianchi mostra un personaggio
simpatizzante del Partito Democratico in perenne crisi di identità; si
alternano immagini di eventi pubblici di rilevanza politica, riprese
direttamente da lui nelle quali appare mentre parla con personaggi
pubblici o manifestanti ripresi all’interno di un’abitazione, in cui lui
stesso interpreta dei personaggi che discutono e commentano sugli eventi
politici del momento, su posizioni contrapposte.
Per quanto riguarda la stampa, sono state
molte le riviste satiriche importanti: una
delle più famose è L’Asino, rivista di satira
politica fondata a Roma, nata a Roma nel
1892, l’anno prima della nascita del Partito
Socialista. Fu ideata dal Guido Podrecca e
Gabriele
Galantara,
entrambi
studenti
socialisti. Nella scelta del titolo per il loro
settimanale politico-satirico i due giovani si rifanno al sonetto di
Carducci “L’asino”.
Nella prima fase della rivista viene portato avanti un programma di
difesa e rivendicazione degli sfruttati e delle posizioni socialiste più
aperte: le vignette del giornale si scagliano contro Giolitti, contro gli
36
scandali politici di quegli anni e contro la corruzione. Dopo la Prima
Guerra Mondiale, il giornale perse le sue vignette e tra il 1918 e il 1921
le pubblicazioni furono interrotte.
La rivista il Candido, invece, fu fondata nel
1945 a Milano; fu un giornale di satira
politica, prevalentemente anticomunista e la
sua satira era rivolta alla politica italiana
degli anni del dopoguerra, in particolar modo
sui comunisti italiani, dell’Unione Sovietica e dei paesi del Patto di
Varsavia. Tra i redattori e i collaboratori, la rivista contò fin da subito
con collaborazioni importanti come quella di Indro Montanelli. Nel
1961, chiuse definitivamente le pubblicazioni.
Anche Tango è stato un inserto satirico de L’Unità, ideato dal vignettista
Sergio Staino, pubblicato dal 1986 al 1988. È diventato famoso perché
ha annoverato alcuni tra i
maggiori
dell’epoca
vignettisti
e
odierni,
come Andrea Pazienza;
oltre alle vignette, Tango
ha pubblicato anche commenti satirici di Daniele Luttazzi, Francesco
Guccini e Gino e Michele.
37
Il Male è stata una delle riviste
più importanti riviste satiriche
italiane. Fu fondata a Roma nel
1977
e
nel
1982
chiuse
definitivamente. Non riscosse
subito molto successo, e la sua
satira corrosiva gli procurò una
serie di censure e ritorsioni.
Nelle pagine de Il Male, si
trovano vignette, fumetti e
articoli, pubblicati sotto pseudonimo per evitare denuncie; ebbe più di
cento processi e moltissimi sequestri per “offese a capo di stato estero”,
“diffusione di materiale osceno” e altro.
Cuore – settimanale di resistenza umana, è stato un periodico satirico
italiano. Nasce nel 1989 come inserto satirico de L’Unità; tra i
collaboratori si ricordano Vauro, la Gialappa’s, Beppe Grillo, Gino e
38
Michele,
Fabio
Fazio
e
Daria
Bignardi.
Fu chiuso il 2 novembre del 1996.
Per quanto riguarda la stampa e le sovvenzioni dello Stato, tutti sono a
conoscenza del fatto che una grande quantità di denaro pubblico arriva ai
giornali italiani. Si tratta proprio di un fiume di denaro sottratto alle
disastrate finanze statali, e si tagliano servizi e pensioni. Con le ultime
due Finanziarie, lo Stato avrebbe sborsato circa 600 milioni di euro; da
questa informazione si evince che lo Stato italiano finanzia
generosamente i giornali italiani grandi e piccoli, quotati in borsa e di
partito, di cooperative e di “movimenti” fantasma, di finte cooperative e
di imprese truffaldine, insieme a periodici, agenzie stampa, radio e
39
televisioni locali. Un fiume di contributi, provvidenze e agevolazioni
tariffarie con una portata tra i 700 e 1000 milioni di euro in un anno,
anche grazie alle convenzioni e ai contributi elargiti dai singoli ministeri,
regioni e altri enti. Questi contributi premiano in particolare i grandi
gruppi editoriali con molte testate, alte tirature e ampi organici. Le
provvidenze per l’editoria sono elargite sulla base di una serie di leggi,
provvedimenti e finanziarie, circolari e decreti sovrapposti nel tempo
senza alcuna applicazione e di difficile lettura; una stampa finanziata è
inevitabilmente una stampa non indipendente, anche perché spesso la
stampa ha relazioni col potere politico, quindi viene ovviamente
condizionata.
Conclusione
Concludendo con la scrittura dell’argomento trattato, le riflessioni che
possono essere molteplici. La satira politica è un argomento piuttosto
delicato da trattare e potrebbe comportare reazioni sia negative sia
positive; generalmente in Italia, la satira non è molto gradita da chi ne è
vittima: sono molti i politici che querelano chi fa satira in Tv, su Internet
o attraverso la stampa. Bisogna saper ridere dei propri vizi e delle
proprie debolezze; nel nostro paese spesso chi fa satira viene messo
all’indice, come fu per Luttazzi quando insieme Marco Travaglio fu
denunciato da Silvio Berlusconi, allora capo del Governo, per aver
40
improntato una puntata del Satyricon sull’ascesa politica di Berlusconi,
mettendo in evidenza alcuni particolari che non dovrebbero essere propri
di chi lavora nel mondo della politica. Con ciò, emerge il fatto che in
Italia non c’è libertà di parola e che pur essendo in democrazia, si vive
come sotto un regime. L’articolo 33 della nostra Costituzione prevede la
libertà d’arte, ma quello che maggiormente rende l’idea della libertà di
manifestazione del pensiero è l’articolo 21, che è riconosciuto negli
ordinamenti democratici. Ciò che vuole emergere da questa tesi, è che
fare satira è un diritto di tutti e che, chi ne è bersaglio, dovrebbe
imparare a prendersi meno sul serio, poiché fare satira fa parte della
nostra cultura sin dai tempi dell’Antica Roma.
41
PART II
Introduction
Developing a thesis about political satire is quite difficult, because to
resume in some pages a so complicated theme is never easy, above all if
the topic in point makes fun of politicians, mocking who is not able to
rule a country, through sarcasm, irony, transgression, deflation, parody,
which is satire’s one of the indispensable requisites, to point out the
incompetence and the corruption of political leaders and government
actions. Political satire is composed by a direct attack to the irrationality
of humans and their vices. Moreover, political satire is distinguished
from the political protest that does not influence the political process, it
is used as part of a protest, and tends simply to note the error rather than
providing a solution.
Although political satire’s aim is to amuse, its main purpose is to attack
using wit. Therefore political satire is a review of the customs and
dishonest behavior of some individuals that work in the world of politics,
it has a moralizing end. Everyone has written something about political
satire, in fact the bibliography includes sociological studies, books,
articles, papers, thesis and debates.
42
In the first chapter, the characteristics of political satire are described,
from the birth of political satire which comes on the Mayflower to the
American coasts to the most important satirists like Benjamin Franklin,
also printer and writer. He created the first political cartoon “Join or
Die”, published in 1754. Franklin’s cartoon depicts a snake cut in eight
pieces, and each piece represents one of the colonies. The image of the
snake became the symbol of political unification and it became part of
the American spirit. In the decades prior to the Civil War, the American
humorist and writer Seba Smith was one of the most successful and
popular satirists in the United States. Seba Smith’s figure of Major Jack
Downing, an unlettered Yankee philosopher, enjoyed such success in the
1830s that he was openly imitated. The creation of Downing originated
the most effective pattern for American political satire. Beyond their
literary meaning, the Downing letters were a commentary on American
politics. By combining Yankee common sense with basic conservatism,
Smith exposed what he considered to be the excess of popular American
Democracy during the late 1840s and 1850s. Another important writer is
Mark Twain, who left the mark in the American political satire. He is
considered one of the most important American celebrities of his time
and the father of American literature. Twain’s major published work is
Adventures of Huckleberry Finn. In this novel, the author satirized much
of the society mores of the pre-war of the South but it was banned in
43
many schools because of the offensive language. Another important
character who has been one of the XX century icons: Charlie Chaplin
who gave a great contribution to political satire with Modern Times, in
which he in which he describes the conditions of the workers during the
Second Industrial Revolution.
In the second chapter, the main topic is the diffusion of political satire in
the United States, through the late-night shows which are broadcast in a
lot of countries in the world. Some of the most famous American
television hosts are David Letterman and his Late Show, broadcast on
CBS, Jimmy Fallon, his Late Night and Saturday Night Live, broadcast
on NBC, Jay Leno and the Tonight Show (NBC), Conan O’Brien and his
Tonight Show with Conan O’Brien, Stephen Colbert and the Colbert
Report (Comedy Central), John Stewart and the Daily Show (Comedy
Central). All these shows host American and foreigners celebrities and
politicians, like for example the President of the United States Barak
Obama, to participate and talk about current events, also with a bit of
irony and sarcasm. Talking about cartoon, American television offers
some successful satirical cartoons like the Simpsons, Family Guy,
American Dad and South Park. In the United States, political satire is
also common through the press, thanks to the editorial cartoons, looked
after editorial cartoonists, like Thomas Nest (1840-1902), David Levine
44
(1926-2009), Ted Rall (1963) and Jules Pfeiffer (1929). American
political satire is also common in theatres thanks to the stand-up comedy,
that is a comical style in which a comedian performs in front of a live
audience. The most important sand-up comedian are Woody Allen,
Robin Williams and Eddie Murphy. Taking about political satire on the
Internet, the Onion is one of the best press services which must be read
if you want to be informed on the latest national and international events.
Chapter 1
WHAT IS POLITICAL SATIRE?
“Satire is a literary manner which blends a critical attitude with
humor and wit to the end that human institutions or humanity may
be improved.
The true satirist is conscious of the frailty of institutions of man's
devising and attempts through laughter not so much to tear them
down as to inspire a remodeling.”
Political satire is an important part of satire that focuses on gaining
entertainment from politics and it is also used with the subversive intent
in which political speech and political arguments are forbidden.
45
Political satire is usually discerned from political protest, because it does
not influence the political process; it just offers entertainment. It also
aims to establish the error of matters rather than find solutions.
Part entertainment, part statement
of beliefs, it emphasizes the
wrongs of the government and it
has been part of all manner of
media
across
centuries,
since
Swift’s Gulliver’s Travels.
Although it usually intends to be funny, satire’s main purpose is to
launch attacks using one’s wit.
Political satire uses sarcasm and humor to point out the incompetence
and the corruption of political leaders and government actions.
In the United States, animated caricatures and cartoons are quite popular
tools used in advertisement and entertainment.
Political satire through caricature has grown extendedly in the US to
share public aspiration and to focus on delicate political issues.
The existence of this political satire is influenced by its involvement in
American Politics and political satire has always been a part of American
society.
46
American popular culture is simply American culture that is well linked
to many people.
Popular culture is a mass-produced culture for mass consumption. Mass
produced culture consists in all elements of life, which are transmitted by
the printed press, the electronic media or by other forms of mass
communication.
The elements of popular culture deal with the printed media such as
newspapers, magazines, books, comics, caricatures, and the electronic
media such as radio, television, movies and advertising.
Since political satire appears in the printed and electronic media, it has
become popular; popular culture is heavily influenced by mass media.
Popular culture and the mass media have a symbiotic relationship; they
depend greatly on one another. As a matter of fact, mass media has
included social culture into popular culture.
While in some countries, expressing your views through political satire
can be dangerous, in the United States, it is considered free speech and it
is protected under the First Amendment.
It is very likely that satire arrived in the United States on the Mayflower,
but as colonies fought for independence, political satire became a form
of commentary on British rule.
47
One of the Founding Fathers of the United States was Benjamin
Franklin, who was a printer,
a
politician,
theorist,
a
musician,
an
a
political
scientist,
inventor,
a
a
statesman, a diplomat and a
satirist. He earned the title of
“The first American” for his early and indefatigable campaigning for
colonial unity; as an author and a spokesman in London for several
colonies, than as the first United States Ambassador to France, he
exemplified the emerging American nation and was foundational in
defining American values.
In the matter of satire, he created the first political cartoon “Join, or
die”, published in the Pennsylvania Gazette on May 9, 1754. It is the
first case of editorial cartoon.
The original publication by the
Gazette is the earliest known
pictorial
representation
of
colonial union produced by a
British colonist in America.
Franklin’s cartoon depicts a snake cut in eight pieces, and each piece
represents one of the colonies. New England was represented as a
48
segment, while Georgia was completely omitted. It appeared along with
Franklin’s editorial about the “disunited state” of the colonies and helped
make his point about the importance of colonial unity. During that
period, there was a superstition that a snake which had been cut into
pieces would come back to life if the pieces were put together before
sunset. This cartoon was used in the French and Indian war to symbolize
that the colonies needed to unite with England to defeat the French and
the Indians. The image of the snake became the symbol of political
unification and was transferred to the colonial battle flag “Don’t Tread
on Me” and became part of the American spirit. The cartoon became a
symbol of colonial freedom and resistance to what was seen as British
oppression during the American Revolutionary War; it was published in
every newspaper in America and had a strong impact on the American
conscience.
Franklin’s
political
cartoon took on different political
meanings
during
the
American
Revolution, especially around 17651766, during the Stamp Act Congress:
the Patriots, who associated the image
with eternity, vigilance and prudence,
were not the only ones who saw a new interpretation of the cartoon; the
Loyalists saw the cartoon in a more biblical way.
49
In the decades prior to the Civil War, the American humorist and writer
Seba Smith was one of the most successful and popular satirists in the
United States.
After his graduation in 1818, Smith wrote a series of political articles in
the New England dialect for the papers of Portland and Maine. Between
1830 and 1857, dozens of the Major Jack Downing letters circulated in
newspapers throughout the country. Seba Smith’s figure of Major Jack
Downing, an unlettered Yankee philosopher, enjoyed such success in the
1830s that he was openly imitated.
The creation of Downing originated the most effective pattern for
American political satire. Beyond their literary meaning, the Downing
letters were a commentary on American politics. By combining Yankee
common sense with basic conservatism, Smith exposed what he
considered to be the excess of popular American Democracy during the
late 1840s and 1850s.
Another important writer, which had left the mark in American political
satire, was Samuel Langhorne Clemens, better known by his pen name
Mark Twain.
He is considered one of the most important American celebrities of his
time and the father of American literature; he was an American author, a
humorist and a teacher.
He also achieved great success as a writer and as a public speaker.
50
His wit and satire were praised by critics and colleagues, and he
befriended
presidents,
artists,
industrialists
and
European royalty.
Twain’s
major
published
work,
Adventures
of
Huckleberry Finn, made him a remarkable American
writer; some have called it the first Great American Novel and Ernest
Hemingway commented
on the work stating that:
“All American literature
comes from one book
by Mark Twain called
Huckleberry Finn.” In
this novel, the author
satirized much of the society mores of the pre-war of the South and it
criticized the institution of formal religion; guns are seen being brought
to the church during the feuding portion of the novel.
Twain uses satire to mock many different aspects of the modern world; it
was written after the Civil War, in which slavery was one of the key
issues.
There are many examples of satire in “The Adventures of Huckleberry
Finn”; through satire, Mark Twain shares his beliefs about slavery,
human nature, racism and discrimination towards other races and
51
political news, which were among the many topics that plagued the
country at that time. Despite its success, just a year after its publication,
most schools banned the book because of the offensive language.
Huckleberry Finn is no doubt a piece of realism, and by using the dialect
of the south, Twain realistically portrays the cruelty and dehumanization
of African slaves in the south, and he attempts to make racist southern
America aware of this reality.
After the overview of influential American satirists, it is worth
mentioning the most important worldwide icon of the XX century,
Charlie Chaplin. Even if he is British, he contributed greatly to political
satire. He was a comic actor and a filmmaker who became famous in the
silent era and he is considered one of the most important figures of the
film industry.
On 5th February 1936, one of the masterpieces of the film industry was
projected; it was a comedy film written and directed by Chaplin, in
which the iconic Little Tramp character struggles to survive in the
modern, industrialized world. The film is a comment on the desperate
employment and critical conditions that many people faced during the
Great Depression; according to Chaplin, this condition was created by
the efficiency of modern industrialization. Modern Times was
considered “culturally significant” by the Library of Congress in 1989
and it was selected for preservation in the United States National Film
52
Registry. This movie portrays Chaplin, who plays a factory worker
employed on the assembly line. He is the victim of the machines that
help
him
eat
without
moving and let him go on
the fritz. He loses his job, he
goes to prison, he finds odd
jobs and at the end he goes
away with a girl. This
movie
focuses
on
the
condition of the workers
during the Second Industrial Revolution and the creation of a mass
society
with
the
deriving
problems; it is based on the social
protest about the exploitation of
man when the assembly line was
introduced
in
the
factory
production.
It
represents
a
political-humanist satire where at the center is a man who is opposed to
the machines: the simple, romantic and passionate man, who is faced
with the last chance to fight against total mechanization. The movie
shows how workers live “outside the real world” and how they are
strangers to certain events. Unfortunately, the theme of the movie is
53
very modern: it reminds us of the crisis we are experiencing which
forces millions of workers to work long hours for low-paying jobs.
Modern Times is also autobiographical because Charlie Chaplin was
born in a poor family. He became successful due to his commitment and
his passion for the cinema.
Chapter 2
American political satire and its widespread forms
In the United States, political satire is widespread in many ways,
especially through television thanks to some late-night shows; there are
many satirists, who are famous around the world and whose programs
are broadcast in a lot of countries.
David Letterman and the Late Show with David Letterman
David Letterman is one of the most important American television hosts
and comedians. He hosts the late night television talk show, Late Show
with David Letterman, broadcast on CBS. Letterman has been a fixture
on late night television since the 1982 debut of Late Night with David
Letterman on NBC; he is the first host to have had the longest late-night
career in the United States of America. In 1996, David Letterman was
54
ranked #47 on TV Guide’s 50 Greatest TV Stars of All Time. His often
surreal and absurd comedy, together with his irony, is heavily influenced
by comedians like Johnny Carson and Steve Allen. Letterman is
considered
the
cornerstone
of
U.S.
television
entertainment,
characterized by a sense of humor typically opposed to the East Coast
and in contrast with Jay Leno, his main
competitor.
He is best known for the Late Show
with David Letterman, a late-night
show and the most famous American
talk show in the world, which debuted
on August 30, 1993. It is produced by Letterman’s production company,
Worldwide Pants Incorporated. Over the past thirty years in the retrostyle armchair next to Letterman, hundreds of guests have come and
gone and joked with the host of the most sarcastic talk show made in the
USA. The first-ever guest of the show was Billy Murray, with who
Letterman had a very surreal conversation that described the spirit for
which the talk show was created.
55
In 1994 the first appearance of the Queen of Pop, Madonna, who lent
herself to jokes and gags,
was memorable.
In
1998,
the
Italian
director Roberto Benigni
was
invited
by
Letterman for the release
of the Italian comedydrama
film
beautiful”;
“Life
the
is
couple
created one of the finest episodes of the show. Moreover two particular
episodes are worth mentioning. On September 20, 2009 a special night
was entirely dedicated to the President of the United States of America
dedicated to Barack Obama who ironically joked with Letterman during
the show. The other particular episode was when Johnny Cash attended
the David Letterman Late Show after his retirement; he was there for an
interview and to wisecrack behind Letterman’s desk, but he couldn’t talk
because of never ending applauses from the audience, while he was on
stage.
The first week of programming received a lot of accolade, even though
some detractors were not convinced by the formula of the show. The
56
Late Night Show picked up 1.5 million viewers making NBC obtain
about 30% more viewers in that time slot than before.
The Late Show has won several Emmy Awards and is imitated without
success around the world. The Late Show does not seem to grow old and
the host preserves his desire to do political satire at the highest level.
This show often exceeds the ratings of Jay Leno, to whom Letterman
addresses merciless jokes. Letterman also continues to host great artists
during the show, which contribute to his remarkable ratings.
Jimmy Fallon, Late Night with Jimmy Fallon and Saturday
Night Live
Jimmy Fallon is an American actor, a comedian, a singer, a musician and
a television host. Since 2009, he has replaced the legendary Conan
O’Brien on NBC’s Late Night. His arrival was a breath of fresh air in the
American television landscape. Jimmy Fallon is an incredible entertainer
with great talent that knows how to laugh, how to host the show; he can
sing and even with his semi-awkwardness he always seems to be in the
right place. He currently hosts Late Night with Jimmy Fallon, a latenight talk show that airs on NBC. He was also a cast member on
Saturday Night Live from 1998-2004.
57
Late Night with Jimmy
Fallon
Late
Night
with
Jimmy
Fallon is an American late-night talk show, which airs on NBC. The
hour-long show premiered on March 2, 2009. Jimmy Fallon usually
interviews the star of the moment, as well as musical guests, who plump
him for jokes. During the show, Jimmy Fallon makes jokes in his funny
monologues and does satire on the latest news, while maintaining a
young and informal angle; every episode there are always funny columns
and hilarious parodies. Thanks to his show, Jimmy Fallon is making a
name for himself through innovation in an area that most of his
competitors ignore: musical performances. The Late Night owes many of
its memorable moments to his musical guests (Jimmy Fallon with Justin
Timberlake, Bruce Springsteen and Prince). The secret of this show lies
within its critical aim, that is, trying new things, and making sure the
artists have an incredible experience that will make them want to come
back.
58
Saturday Night Live
Saturday Night Live is an
American late-night live
television sketch comedy
and
variety
premiered
show
on
that
NBC on
October 11, 1975 under the
original
title
NBC’s
Saturday Night. The show’s comedy sketches, which parody
contemporary culture and politics, are performed by a large cast. Each
episode is hosted by a celebrity guest, who usually opens the show with
a monologue and performs in sketches with the cast. The show also
features performances by a musical guest. After more than thirty years
on the air, Saturday Night Live has received many awards, including 36
Primetime Emmy Awards; in 2000, it was included in the National
Association of Broadcasters Hall of Fame; it was also ranked tenth in TV
Guide’s “50 Greatest TV Shows of All Time” list and in 2007 it was
listed as one of Time magazine’s “100 Best TV Shows of All-TIME”. As
of 2012 it has received 156 Emmy nominations, the most in television
history. The 2006 edition was one of the most watched in recent years
with a peak share of 42%. It is one of the most successful programs and
59
the most long-lived in the history of television and it is broadcast in
Studio 8H at the Rockefeller Center in New York. Over the years it has
been the springboard for many stars of American comedy like Bill
Murray, Dan Aykroyd, John Belushi, Eddy Murphy, Adam Sendler and
many others.
Jay Leno and The Tonight Show with Jay Leno
Jay Leno is an American stand-up comedian and television host. From
1992 to 2009, Leno
was
the
host
of
NBC’s The Tonight
Show
With
Jay
Leno, which is a
unique mix of humor, satire, news and an entertainment talk show that is
one of the most watched on American TV. It includes the pop-culture of
our days, the vices and the shortcomings of our society, the strangest
stories from the show business to the world of business and politics.
Described by many critics as an authentic “variety show”, The Tonight
Show with Jay Leno skillfully combined his talk show with funny
sketches, crazy monologues, interviews with famous guests from show
business and from the world of journalism, and ordinary people with
extraordinary stories to tell. From music stars to the most prominent
60
celebrities, being a guest on The Tonight Show With Jay Leno is an
important part of public life.
Winner of many Emmy Awards, The Tonight Show still today has great
ratings and is one of the main TV programs watched by Americans.
Conan O’Brien
Conan O’Brien is an American television host, a comedian, a writer, a
producer and a performer. Since November 2010 he has hosted Conan, a
late-night show on TBS.
In 1987, Saturday Night Live’s executive producer hired O’Brien as a
writer of many famous sketches; like many SNL writers, he occasionally
appeared as an extra in the sketches: his most notable appearance was as
a doorman in a sketch in which Tom Hanks was introduced into SNL for
hosting
his
fifth
episode.
In
1989,
O’Brien and his fellow
SNL writers received
an Emmy Award for Outstanding Writing in a comedy or variety series.
He worked for the show until 1991.
61
From 1991 to 1993, O’Brien was a writer and a producer for The
Simpsons.
From 1993 to 2009, he hosted the American late night show on NBC. He
left the direction in 2009 to succeed Jay Leno as the host of The Tonight
Show. The show was known for its absurd comedic sensibility and for its
sarcasm and irony.
In 2004, O’Brien negotiated a new contract with NBC: he took over the
Tonight Show from Jay Leno in 2009.
Stephen Colbert and The Colbert Report
Stephen Colbert is an American political satirist, a comedian, a writer, a
television host and an actor.
He is the host of The Colbert
Report.
Started in 1999, it is is an
American
satirical
late
night
television program that airs on Comedy Central; it is a spin-off of The
Daily Show which, like The Daily Show, criticizes politicians, policies
and the media and it covers current news and political controversies.
62
The program focuses on Stephen Colbert, a fictional journalist played by
Colbert himself; the character described by Colbert is a caricature
defined as a “well-intentioned, poorly informed, high-status idiot”.
The Colbert Report has been nominated for seven Primetime Emmy
Awards, two Television Critics Association Awards and two Satellite
Awards.
Jon Stewart and The
Daily Show
Jon
Stewart
is
an
American political satirist,
a writer, a television host,
an actor, a media critic and a stand-up comedian. He is widely known as
the host of The Daily Show, a satirical news program that airs on
Comedy Central.
The Daily Show
The Daily Show is an American late night satirical television program: it
is currently the longest running program on Comedy Central and has
won 18 Primetime Emmy Awards.
63
The Daily Show draws its comedy and satire from recent news stories,
political figures, media organizations and often from aspects of the show
itself.
The show typically starts with a monologue from Jon Stewart that
focuses on the latest political news and the final segment is dedicated to
a celebrity interview, with guests from the music, political and show
business world: some of the most important political guests have been
US President Barack Obama, Former US President Bill Clinton, British
Prime Ministers Gordon Brown and Tony Blair. Also many presidential
candidates have appeared on the show to promote their campaigns like
John Kerry, John McCain and Barack Obama.
American television also offers some political satirical cartoons, which
are broadcast worldwide.
Animated sitcoms are another way of doing satire: in the United States,
there are some animated sitcoms that have become famous around the
world; they are biting and sometimes straightforward, and they ridicule
American society, even at the political level.
64
The Simpsons
The Simpsons is an American
adult animated sitcom created by
Matt Groening for the Fox
Broadcasting Company.
The series is a satirical parody of
the middle class American lifestyle, epitomized by a family with the
same name, which consists of Homer, Bart, Lisa, Marge and Maggie. It
is based on a mix of screwball political and social comedy and satire, all
in an atmosphere of sharp sarcasm which disrespect the taboos of our
modern society.
The show is set in the fictional town of Springfield and parodies
American culture, society, television and many aspects of the human
condition.
The Simpsons is widely considered to be one of the greatest television
series of all time; in 1999 Time magazine named it the 20 th century’s
best television series and in 2000, the Simpsons family was awarded a
star on the Hollywood Walk of Fame.
It has won dozens of awards since its debut, including 27 Primetime
Emmy Awards.
65
The cartoon is full of strong criticism about American TV, the
Republican Party and in particular about former Presidents Bush and
Clinton; there is also a critical vein against Fox (the network producer)
and against the controversial billionaire owner Rupert Murdock. Over
the years, episodes have been dedicated to famous personalities of the
star system like U2, Britney Spears, the Rolling Stones and Paul
McCartney.
One of the most important themes that the Simpsons address is politics.
It is a common theme in this animated television series and this
phenomenon has some crossover with real American politics; US
conservatives voiced opposition to the show early in its run, when it was
still controversial for its crude humor and irreverent take on family
values.
Political topics addressed on The Simpsons include homophobia and gay
marriage, immigration and border control, drugs and alcohol abuse, gun
rights, environmental issues, election campaigns and corruption.
Former US President George W. Bush has always criticized The
Simpsons, saying that Americans need to believe in family and real
values. These remarks led to a series of jokes focused on Bush, his
politics and his family.
66
Due to controversial issues, the series has been censored by broadcasters
and by governments of foreign countries; Fox has never adopted
censorship policies on the cartoon, although on several occasions, the
producers have asked Matt Groening to cut certain dialogues before the
airing of the episode.
The show was censored in Britain, Venezuela, Argentina and was
banned in Russia and China; in Japan, the last episode of the tenth
season, entitled “From Tokyo with horror” was never aired, due to the
comic portrait of some icons and holy figures, like Emperor Akihito.
Moreover, this episode is not in the local DVD edition of the tenth
season.
In Italy, in contrast to what happened to other American cartoons such as
South Park, Family Guy and American Dad, the series has not suffered
censorship, even if the dialogues were lightened.
South Park
South Park is an American
adult animated sitcom created
by Trey Parker and Matt Stone
for
the
Comedy
Central
television network. Developed between 1992 and 1995 and created for a
67
mature audience, the show has become famous for its crude language
and dark, surreal humor that lampoons a wide range of topics.
The ongoing narrative revolves around four boys, Stan Marsh, Kyle
Broflovski, Eric Cartman and Kenny McCormick, and their bizarre
adventures in and around South Park, in the Rocky Mountains in
Colorado.
The series has received numerous accolades, including four Primetime
Emmy Awards and many inclusions in several publication lists of the
greatest television shows.
Through satire, South Park talks about American politics and current
events and it seeks to debunk taboos of society, often using parody.
It focuses on many taboos and is based on society; child abuse is a
recurring theme. Other issues included are homosexuality, death and
political events.
Not only moralists and conservatives are targeted by the strong satire of
Parker and Stone: topics such as the environment, pollution and global
warming are often covered.
In the United States, the cartoon has been heavily criticized by religious
groups, that believe it is morally insulting and anti-American.
68
In Italy, the series received the same treatment: it was “censored” by a
non-literal dubbing, and later as criticism mounted, some episodes were
completely censored, until the fourth season was entirely cancelled.
Later, the Italian Comedy Central and MTV Italy started to broadcast the
series from the fifth season without censorship.
American Dad!
American Dad! is an American adult
animated sitcom crated by Mark
Barker and it is broadcast on Fox.
American Dad! tells the stories of Stan, CIA agent and male stereotype
of the American male, who has muscles and a passion for weapons. He
lives with his wife (a blonde curvy housewife) and with his children
Harvey, a pacifist and an environmentalist who is in contrast with his
father, and Steve. There are also two strange characters: Roger, an alien
that Stan hides without the Government’s permission, and Klaus, a
goldfish that has been transplanted a German brain.
This heterogeneous and funny group discloses with irony the
contradictions of American society: the political and social satire of
69
American Dad! answer to no one and they try to show the world, but
especially to Americans, the most comical sides of US culture.
Family Guy
Family Guy is an American adult animated sitcom created by Seth
MacFarlane for the Fox Broadcasting Company. The series centers on
the Griffins, a dysfunctional family made up of parents Peter and Lois,
their children Chris, Meg and Stewie and their
dog Brian.
Family Guy has been nominated for 12
Primetime Emmy Awards and in 2009, it was
nominated for an Emmy for Outstanding
Comedy Series; it has also received criticism, including unfavorable
comparisons for similarities to The Simpsons.
The irony of this cartoon ranges from satire to sarcasm about modern
society, with characters that portray politicians and poke fun at our
society. Every character in this animated sitcom stereotypes modern
society.
70
In addition, the continuous use of flashbacks makes this sitcom insane,
because the flashbacks are the actual sketches.
In the United States, political satire is also common through the press:
editorial cartoons, also known as political cartoons, are very popular.
Editorial cartoons are illustrations containing commentaries that usually
relate to current events or public figures; an artist who draws such
images is known as an editorial cartoonist. They typically combine
artistic skills, hyperboles and satire in order to draw attention to
corruption and other social ills.
During the 19th century, the most important
newspaper created editorial cartoons to express
the publisher’s opinion on the politics of that
time. Thomas Nest, who was a German-born
American editorial cartoonist and caricaturist, is
considered to be the father of American cartoons; among his notable
works were the creation of the modern version of Santa Claus and the
political symbol of the elephant for the Republican Party. He worked
during the Civil War and the Reconstruction Era.
Political cartoons can usually be found on the editorial page of many
newspapers, although a few are sometimes placed on the regular comic
strip page.
71
Most cartoonists use visual metaphors and caricatures to address
complicated political situations by showing the current event with a
funny or emotional picture.
David Levine, who died
in 2009, is considered the
king of political satire. He
was an American artist
and an illustrator best
known for his caricatures
in The New York Review
of
Books.
He
is
considered “The greatest
caricaturist of the last half
of the 20th century.” In
addition to the New York Review of Books, for which he drew 3,800
sketches from 1963 to 2007, his illustrations have appeared in Time,
Esquire, Playboy, The Nation, Rolling Stone and The New Yorker.
He is a milestone of political satire thanks to some biting caricatures, like
that of the former US President Lyndon Johnson who lifts up his shirt to
reveal a scar after a gall-bladder operation portraying the map of
Vietnam.
72
In the field of modern editorial cartoons Jen Sorensen is one of the most
esteemed editorial cartoonists. She writes Slowpoke, a weekly comic
strip that often focuses on current events from a liberal prospective. Her
strip was chosen for the Cartoonist With
Attitude: The New Subversive Political
Cartoonist, an anthology published by Ted
Rall, an American columnist, an editorial
cartoonist and an author. His political
cartoons appear in a multi-panel comic-strip
format and they appear in 100 newspapers around the United States; he
was also the President of the Association of American Editorial
Cartoonists from 2008 to 2009.
Rell’s cartoons have appeared regularly in Rolling Stone, Time, Fortune
and Men’s Health magazine.
Another important American cartoonist
is Jules Feiffer, most notable for his
long-run comic strip entitled Feiffer. In
1986, he won the Pulitzer Prize for his
editorial cartooning in the Village
Voice; his cartoons and illustrations
have also appeared in The Los Angeles Times, The New Yorker ,
73
Playboy and the Nation. American political satire is also common in
theatres, thanks to stand-up comedy, that is a comical style in which a
comedian performs in front of a live audience. The performer is known
as a comic or stand-up comedian.
In North American stand-up comedy has
its roots in various traditions of popular
entertainment of the late 19th century.
The founders of modern American stand-up comedy include Jack Benny,
Bob Hope, Fred Allen and Frank Fay; they spoke directly to the audience
as if they were speaking to themselves.
Between 1950 and 1960, comedians added elements of social satire and
expanded satire into politics, race relations and
sexual humor. Other
notable
from
comedians
this
period
include Woody Allen,
Shelley Berman and
Bob Newhart; some
Black-Americans like Bill Cosby and Dick Gregory began to cross over
to a white audience during this time.
74
From 1970 to 1990, other important stand-up comedians emerged, like
Robin Williams, Eddy Murphy, Dave Foley, Todd Grass and Joe Regan.
The Internet is also another great way to spread political satire: thanks to
You Tube, you can find videos of Jon Stew’s The Daily Show and
Stephen Colbert’s Colbert Report.
The Internet has also seen the creation of The
Onion, an American news satire organization.
It is an entertainment newspaper and a website
featuring
satirical
articles
reporting
on
national, international and local news. The Onion’s articles comment on
current events, both real and fictional; it parodies traditional newspapers
with stories, editorials and man-in-the-street interviews.
Tim Keck and Christopher Johnson founded The Onion in 1988, at the
University of Wisconsin.
At first, The Onion was a success in a limited number of cities and
towns, notably those with major universities, such as Chicago and
Milwaukee; in 1996, the creation of the website made it possible to
extend its reach and receive national attention.
75
In 2000, The Onion was approached by Comedy Central for a buyout
that would broaden the goal and reach of The Onion’s brand of satire
into other forms of media.
In April 2009, The Onion was awarded a Peabody Award.
The Onion’s print edition is distributed for free in Milwaukee, Chicago,
Denver, Austin, Santa Fe and Providence.
Today, The Onion is one of the most important press services which
must be read if you want to be informed on the latest national and
international events.
Conclusion
At the end of my thesis about political satire, what emerges is that satire
is an important element for democracy of a country. Being freedom to
express your own opinions is fundamental for a democratic nation. In
some countries, like for example Italy, some comedians who satirize
about some Italian politicians are turn away from television, just because
they have said something funny about who is powerful. In the USA,
American cartoons are broadcast with no censorship problems, while in
Italy some of these are censored or broadcast at late night. US television
is democratic just like its country, which through satire, reflects its
principles of democracy. So, it’s necessary arising from countries like
76
the United States, at least about humor, irony and satire, and understand
that laugh about problems can be useful for a country to take things
better.
77
PARTE III
Introducción
Desarrollar una tesis sobre la sátira política ha sido bastante complicado,
porque resumir en algunas páginas un tema tan delicado no siempre
resulta una empresa fácil, sobre todo si el argumento en cuestión
escarnece y ataca al mundo político, burlándose de quien no hace bien su
trabajo en la gestión del propio país, a través del sarcasmo, la ironía, la
trasgresión, la deflación, la paradoja y la parodia, que es uno de los
requisitos imprescindibles de la sátira. Sin embargo, ello no significa que
la parodia sea siempre satírica, sino que debe estar compuesta por un
ataque directo a la irracionalidad de los humanos y a sus vicios. Además,
la sátira contra la política se distingue de la protesta política en que no
influye en el proceso político, se usa como parte de una protesta o
disensión, y tiende simplemente a destacar el error más que a
proporcionar una solución.
A pesar de que por lo general tiene la intención de divertir, el propósito
principal es atacar utilizando el ingenio; además utiliza armas como el
sarcasmo y el humor para señalar la incompetencia y la corrupción de los
dirigentes políticos y sus acciones de gobierno. Por lo tanto la sátira
política es una crítica de las costumbres y las conductas deshonestas de
78
algunos individuos que se mueven en el mundo de la política, tiene un
fin moralizador, burlesco o de diversión.
Sobre la sátira política todos han escrito algo, de hecho la bibliografía es
muy amplia e incluye estudios sociológicos, libros, artículos,
documentos, tesis, y debates. En todo el mundo se habla de sátira política
porque, donde libremente hay sátira significa que hay democracia, y
estos son los dos elementos que caracterizan a un país: saber reír en los
momentos críticos y saber ironizar sobre los políticos que lo representan;
estos últimos deberían ser capaces de reírse de sí mismos sin ningún tipo
de censura, como a menudo ocurre. En el primer capítulo, se describen
las características de la sátira, desde su nacimiento en la Antigua Grecia
(Aristόfanes) y en la Antigua Roma (los epigramas de Marciales,
Lucilio, Horacio, Cátulo, Marco Fabio Quintiliano) hasta su difusión por
medio de los medios electrónicos o de otras formas de comunicación de
masa. Desde que la sátira política aparece en los medios de
comunicación, se hace popular. La sátira trata muchos temas, pero el
más destacado es el de la política, en el que “el escritor satírico capta
con agudeza las debilidades de los hombres públicos, los muestra con
crudeza o con intención crítica”. Tanto la sátira, como crítica, cuanto la
política son necesarias. La sociedad necesita siempre algunas reformas,
la política es el único medio para conseguirlas y la sátira un medio para
79
exigirlas. De esta manera, la sátira se hace ácida y dura para mover a los
políticos a llevar a cabo las reformas que la sociedad necesita y espera.
En la segunda parte, se habla de la historia de la sátira política en
España, desde la Edad Media con “Las copla Mingo de Revulgo”, “La
botella de alba”, “El libro del buen amor”, “Las Cántigas de escarnio y
maldecir” y “Lazarillo de Tormes”. En tiempos más modernos, un papel
muy importante lo ha jugado las revistas y los periódicos satíricos; los
más famosos son Gil Blas, El Censor, La Broma, ¡Cut Cut! y La Flaca.
En la tercera parte, se introduce el tema de la sátira política durante el
régimen dictatorial del general Francisco Franco, que controlaba y
censuraba cualquier tipo di información, por lo tanto todos los medios de
comunicación. También la sátira, en todas sus formas, y en especial la
política, fue censurada y, de esta forma el humor llegó a ser en un modo
de resistencia contra la dictadura franquista. Por lo que concierne a la
censura, la gente debía tener mucho cuidado, se sabía cuándo podían
hacer determinados chistes y cuándo no, delante de quién hacerlos y
delante de quién era mejor estar callados; incluso la censura era objeto
de sátira; la gente necesitaba reír, para no pensar en la situación de
miseria, sufrimiento y represión que estaba viviendo.
El la cuarta y última parte, el tema fundamental es la difusión de la sátira
en España, donde en los últimos años ha surgido una generación de
80
grandes humoristas. La sátira política no aparece a menudo en televisión,
pero hay uno sobre todos que se distingue en el actual panorama
televisivo español, El Gran Wyoming, que ha ganado muchos premios
prestigiosos; es el presentador del programa El Intermedio, premiado
muchas veces por la Academia TV de las Ciencias y las Artes en
Televisión. Por lo que concierne a la prensa escrita, hay revistas y
periódicos satíricos especializados en sátira política: “El Jueves, la
revista que sale los miércoles” y Mongolia. En España, la sátira política
es bastante frecuente también en la radio. Uno de los programas más
populares es Carne Cruda, presentado y dirigido por Javier Gallego;
también Gomaespuma fue un programa de radio muy popular. Incluso la
música habla de sátira política: el trío La Trinca fue muy famoso, nacido
en los años 70 en Cataluña, y con textos en lengua catalana, aunque
posteriormente tradujeron algunos de sus temas en castellano.
Capítulo 1
La sátira política
La sátira política es un subgénero de la sátira, que tiene el objetivo de
entretener a partir de la política y los asuntos públicos y se utiliza con la
81
intención subversiva en la que se prohíbe el discurso político y los
argumentos políticos.
Uno de los requisitos imprescindibles de la sátira es la parodia, pero esto
no significa que toda la parodia deba ser sátira, sino que debe estar
compuesta por un ataque directo a la irracionalidad de los humanos y a
los vicios de ellos; de esta manera, la sátira política no se perfila como
uno de los géneros literarios tradicionales como la tragedia o la comedía,
sino como una categoría especial de la literatura.
Se distingue normalmente de la protesta política, a que no influye en el
proceso político, se usa como parte de una protesta o disensión y tiende
simplemente a establecer el error en los temas, más que proporcionar
soluciones.
Se puede encontrar la sátira política en la historia, donde ha existido un
gobierno organizado ha habido sátira; el ejemplo más antiguo sobrevive
hasta hoy, es lo de Aristόfanes. Durante el periodo romano se produjeron
los poemas satíricos y epigramas de Marciales; la sátira política tuvo
muchos seguidores, ni entre nosotros ni en parte alguna, se dio ya el
carácter exclusivo que tuvo en Roma.
La sátira política se utiliza para exponer y denunciar la hipocresía, la
estupidez, la absurdidad, la locura o el vicio en la sociedad; puede ser
82
utilizada para iluminar sobre la inutilidad y la fealdad de la conducta
humana, sobre todo se burla y ridiculiza la conducta de los que están
llenos de soberbia y vanidad sin causa; se trata de una composición con
la que se critican o ridiculizan los vicios humanos.
Es un género literario que se puede encontrar también en las artes
escénicas y gráficas y su objetivo principal no es el humor en sí mismo,
sino un ataque a la realidad política que el autor no comparte, usando
para esta finalidad el arma de la inteligencia; esta también dirigida a
establecer el error de los asuntos para encontrar una solución.
En una auténtica sátira política no solo deben estar elementos como el
ingenio y la perspicacia, pero también la sátira verdadera tiene que ser
constituida por la fantasía, siempre contiene un ataque más o menos
violento y una visión fantástica del mundo
A pesar de que por lo general tiene la intención de ser divertido, el
propósito principal es lanzar ataques utilizando el ingenio; además la
sátira política utiliza el sarcasmo y el humor para señalar la
incompetencia y la corrupción de los dirigentes políticos y las acciones
del gobierno.
Por lo tanto la sátira política es una composición literaria en la que se
realiza una crítica de las costumbres y de las conductas deshonestas de
83
algunos individuos que trabajan en el mundo de la política, con un fin
moralizador, burlesco o de diversión.
Sin embargo, el género se desarrolla fundamentalmente en Roma con
Lucilio, Horacio, Catulo y Marcial, tanto es así que Marco Fabio
Quintiliano consideraba a la sátira como un género completamente
romano.
Hoy, la sátira política es muy desarrollada y tenemos la oportunidad se
conocer la sátira por medio de la televisiόn, de la prensa y de Internet
porqué vivimos en una cultura popular producida para el consumo
masivo.
La cultura producida en masa consiste en todos los elementos de vida
que son transmitidos a través de la prensa escrita, de los medios
electrónicos o de otras formas de comunicación de masa.
Los elementos de la cultura popular de acuerdo con los medios impresos
como periódicos, revistas, libros, caricaturas, y los medios electrónicos
como radio, televisión, cine y publicidad.
Desde la sátira política aparece en los medios de comunicación impresos
y electrónicos, se hizo popular; la cultura popular está fuertemente
influenciada por los medios de comunicación.
84
Por lo tanto, hay una fuerte relación entre la sátira y la política, debido a
que la sátira “no es una forma más corriente de la literatura política, sino
que, en cuanto pretende influir en la conducta pública, es la parte más
política de la literatura”.
La sátira trata muchos temas, pero el más destacado es lo de la política,
en el que “el escritor satírico capta con agudeza las debilidades de los
hombres públicos, los muestra con crudeza o con intención crítica”.
Tanto la sátira cuanto la política son necesarias debido a que en todo el
sistema legal y social se necesitan siempre algunas reformas, porque la
política es el único medio a través del cual poder conseguirlas.
De esta manera, la sátira se hace ácida y dura para mover a los políticos
a llevar a cabo las reformas que la sociedad necesita y que esta
esperando.
En España, desde la Edad
Media, la sátira política
empezó a ser conocida a
través de algunos autores
importantes
ejemplo
como,
Miguel
por
de
85
Cervantes, dramaturgo, poeta y novelista (1547-1616). Es considerado
una de las máximas figuras de la Literatura española.
Cervantes es muy conocido para haber escrito una de las obras más
destacadas de la literatura española y de la Literatura universal, una de
las más traducidas también: Don Quijote de la Mancha.
Muchos críticos han descrito en esta obra, como la primera novela
moderna
y
una
de
las
mejores obras de la literatura
universal; publicada en dos
volúmenes en 1605 y en
1615, el autor se dirige a la
sociedad de su época por
medio de la sátira.
Otro autor muy importante y representante de la complejidad del
Barroco es Luís de Góngora; sus obras sono
ricas de metáforas, detalles visivos y
latinismos.
La vena satírica de Góngora se encuentra en
esta famosa “letrilla”, es decir una poesía
divertida; una letrilla es una pequeña composición con un estribillo. Esta
86
es una de las primeras obras: el poeta se burla la sociedad en la que vive
y de la corrupción política de su época.
En lo que concierne el desarrollo de la sátira política en España a través
la literatura, Francisco de Quevedo tiene un papel importante. Fue un
escritor español del Siglo de Oro y se trata de uno de los autores más
destacados de la historia de la Literatura española; es especialmente
conocido por su obra poética, aunque también escribió obras narrativas y
obras dramáticas.
Entre sus obras en prosa, se recuerda “Sueños y discursos de verdades
descubridoras de abusos, vicios y engaños en todos los oficios y estados
del mundo” del 1627, en los cuales, en forma de diálogo e inspirándose a
Séneca, Quevedo presenta una deformación de las profesiones y de los
políticos de su época.
Capítulo 2
Historia de la sátira política en España
En toda Europa, y especialmente en España, la sátira política suele ser de
izquierda, de forma tal que se han exagerado los errores de los gobiernos
de derecha y se minimizan las faltas de los de izquierda.
En España, la sátira se ha utilizado desde siempre. En la literatura
española, durante la Edad Media, circulaban poemas anόnimos, en los
87
que se ridiculizaba a Enrique IV, Rey de Castilla y Leόn desde 1454
hasta 1474, y a otros personajes de la Corte. Son famosas “Las coplas de
Mingo Revulgo” (personaje imaginario que representa la sabiduría
popular), treinta y dos novenas satíricas glosadas por Hernando de
Pulgar, humanista e historiador español y escritas alrededor de 1464. Se
cree que su autor fue Íñigno Mendoza o el propio H. de Pulgar.
La peculiaridad y la importancia de estas coplas estriba en el hecho de
ser la primera bucólica alegόrico-política en castellano, cuya influencia
se dejará ver en varias obras posteriores. Su objectivo era señalar y
analizar los principales textos bucólicos que, a través las alegorías,
aludían a hechos contemporáneos, fijando la atención en aquellas
composiciones de carácter político y satírico que se referían a personajes
o situaciones de aquella época.
Esta práctica literaria sigue siendo una fuente muy importante para la
difusión de la información ya que en este tipo de práctica literaria se
habla mucho de política.
Se puede analizar una sátira anónima de 1759 titulada “La botella de
Alba”, aguda crítica contra el poder político establecido.
Un autor muy importante de la Edad Media fue Juan Ruiz, conocido
como el Arcipreste de Hita, que con su obra “El Libro de Buen Amor”,
88
en la que satiriza contra el poder del dinero y los vicios de la clase
política de su época.
Muy populares fueron también “Las Cantigas de escarnio y maldecir”.
Es un género satírico de la lírica medieval gallego-portuguesa, derivado
del sirventés, composición típica de la literatura provenzal. En principio,
existía una distinción entre las cántigas de escarnio y las de maldecir, en
las que el poeta expresaba sus insultos; por lo que concierne a la métrica,
siguen las mismas convenciones que la cantigas de amor.
En la sátira política destacan los autores Airas Nunes, Pero da Ponte y
Martin Moxa.
Airas Nunes fue un clérigo y trovador del siglo XIII, nacido en Galicia;
estuvo al servicio de un obispo y más tarde, entre 1284 y 1289, fue poeta
en la corte de Sancho IV de Castilla. Escribió 4 cantigas de escarnio.
Pero da Ponte fue un poeta medieval, probablemente de origen gallego, y
escudero en la Corte de los reyes Fernando III y Alfonso X. Entre 1235 y
1260, escribió 23 cantigas de escarnio.
Martin Moxa fue un trovador, no se sabe a ciencia certa si catalán o
aragonés. Presente en la corte de Alfonso X entre 1270 y 1280. Clérigo
de profesión, fue autor de cuatro sátiras morales, de las que una era una
sátira política.
89
También “Lazarillo de Tormes” fue una obra satírica anόnima en la que
se criticaban los vicios y la avaricia de los
políticos.
En la primera mitad del siglo XIX, Modesto
Lafuente
y
Zamalloa
fue
un
periodista,
historiador y escritor satírico español. Liberal y progresista, fundó en
Leόn el periódico Fray Gerundio, de estilo satírico y costumbrista.
Desde sus páginas difundió las ideas de libertad y progreso material y
moral. Fue muy popular en España, especialmente por las
25
“Capilladas” satíricas sobre algunos personajes y sus costumbres. En su
obra “Viaje aerostático de Fray Gerundio y Tirabeque”, el autor se
concentra en la sátira política en Europa, concretamente en España.
Desde la aparición de las gacetas, la sátira de los siglos XVI y XVII ha
jugado un papel social muy importante.
La rivalidad entre los diferentes intereses
políticos propiciaba la mordaz y agresiva
sátira en los diarios del siglo XVIII como El
Duende de Madrid, El Murmurador, El Bufόn
de la Corte, El Duende Especulativo y otros.
90
El género satírico aparece en la literatura española ya desde sus primeros
momentos y aunque sucede lo mismo con la prensa, no hay que olvidar
que las primeras señales aparecerían solo siglos más tarde. La sátira
política lleva implícita la censura y la crítica de costumbres relacionadad
con las ideologías de la época que facilitan el desarrollo de una variada
temática en las manifestaciones de crítica literaria, social y política.
Hasta el siglo XIX la prensa satírica española, por lo que concierne a la
política, no tuvo una definición clara. Algún tiempo atrás tan solo un
periódico pudo ser considerado como el más importante: El Censor,
periódico semanal editado en Madrid entre los años 1781 y 1787. Se
hallaba en la línea de lo que se ha llamado “prensa espectadora” o
“espectadores”, que son publicaciones de tipo político-satírico, cuyo
objetivo era la crítica de los errores de los políticos.
También
en
esta
época,
la
publicación Gil Blas, se definía como
periódico
político
satírico.
Fue
fundado en diciembre de 1864. Dejó
de publicarse en septiembre de 1872.
Por lo general en la página 2 o 3 de
cada número solían insertarse caricaturas, firmadas por dibujantes como
Francisco Ortengo o Daniel Perea.
91
En el siglo XIX, en pleno gobierno de Sagasta, el 31 de agosto de 1882
fue publicada en la revista político-satírica La Broma “El novillo de la
mojiganga” una de las caricaturas satíricas que mejor representaba la
debacle española de finales del siglo XIX. En ella se describe a un pobre
animal objeto de burla y herido por las clases dirigentes y ricas de la
época. Ante la impotencia del alguacilillo (la autoridad), el animal (la
pobre España), cubierto de rejones y banderillas, es incapaz de atacar y
se se ve humillado sin poder tolerar una herida más. La imagen de esta
caricatura no deja lugar a dudas y, por desgracia, resulta tan pertinente y
expresiva de la dura realidad de hoy como ya lo era entonces.
¡Cut Cut! fue una revista satírica catalana de comienzos del siglo XX. Se
publicó entre 1902 y 1912 y tuvo gran popularidad, además de contar en
sus páginas con muchísimos creadores gráficos. Entre sus principales
dibujantes se cuentan Opisso, Apa e Ismael
Smith, que crean dibujos de tendencia
antimilitarista además de criticar a los
políticos de aquella época.
En el siglo XX destacó la revista La Flaca
que, según el filólogo hispánico Valeriano
Bozal fue “la primera revista satírico-política digna de este nombre”, de
carácter principalmente satírico y de tendencia política republicana y
92
federal, que se publicó en Barcelona entre el 27 de marzo de 1869 y el 3
marzo de 1876, coincidiendo con el Sexenio Democrático, momento en
que la libertad de prensa permitió este tipo de publicaciones y además
obteniendo una extraordinaria popularidad.
Hoy día, los primeros números de La Flaca se pueden leer en la
Biblioteca Nacional de Madrid. Esta revista se concentraba en la
creación
de
dibujos
y
caricaturas
esencialmente de caracter político; al
parecer los autores de estos dibujos eran
anónimos pero consiguieron marcar el
sentido de la época. Entre ellos sobresalen los del catalán Tomás Padrò,
auténtico maestro de la caricatura. El estilo y la orientación de La Flaca
marcó la via seguida por otras revistas de Madrid y Barcelona, como La
Filoxera, El Loro, El Motín, La Mosca, La Broma, La Tramontana y
Acabose.
El aumento de la prensa satírica sería espectacular en la segunda mitad
del siglo XX. El género se consolida y se hace muy difícil controlar el
número de las publicaciones que aparecen: se basan todos sobre textos
muy poco organizados, generalmente breves y sarcásticos, en prosa y en
verso.
93
La periodicidad solía ser semanal, apareciendo ocasionalmente algún
número extraordinario y, por lo general, se solía publicar un almanaque
anual.
Existe también otra forma para burlarse de la política y de los políticos:
el carnaval, que se celebra en muchas partes del mundo, desde la
antigüedad greco-romana, pero con nuevos significados en la era
cristiana, precediendo el inicio del periodo de privaciόn, conocido como
la Cuaresma, antes de la Semana Santa.
Uno de los más relevantes, y uno de los más famosos de España, es el
Carnaval de Cádiz, por lo que ha sido reconocido como de Interés
Turístico Internacional; en julio de 2009, entró a formar parte de la lista
de los diez Tesoros del Patrimonio Cultural
Inmaterial de España.
Para remontarse a los orígenes del Carnaval, las
búsquedas nos remiten a distintas civilizaciones
y se cree que las orígenes estar en las bacanales,
fiestas en honor de Baco y las saturnales, en
honor de Saturno. Estas celebraciones se conocieron tanto en la antigua
Grecia como en la Roma clásica, pero las primeres referencias
documentadas del carnaval que conocemos hoy día se encuentran a
94
finales del siglo XVI, aunque partir del siglo XVIII se intentó censurar el
Carnaval por orden de la Corona.
Siempre ha sido una gran fiesta popular con el sonido de las coplas, un
género de canción popular de carácter narrativo, interpretada por las
llamadas Agrupaciones Carnavalescas.
Cada año, decenas de
agrupaciones existentes eligen un tema para sus coplas y compiten en el
Concurso Oficial de las Agrupaciones Carnavalescas de Cádiz, que se
celebra en el Gran Teatro Falla.
Son coplas humorísticas, en las cuales destaca la sátira política así, este
año, muchas coplas han abordado la crisis económica vivida en España,
con sus cinco millones de parados y los recortes en los servicios
públicos, y por supuesto, escarnecer a los políticos españoles y al sistema
político.
Capítulo 3
La sátira política durante el Franquismo
Entre 1939 y 1975, España vivió bajo el Franquismo, término empleado
para referirse a la ideología política y movimiento social-fascista, que
sirvió de apoyo y sustento al régimen dictatorial surgido después de la
Guerra Civil (que empezó en 1936 y terminó en 1939), liderado por el
95
general Francisco Franco y que duró hasta su muerte, en 1975. Los
fundamentos del régimen fueron el nacionalismo español, el catolicismo
y el anticomunismo, que sirvieron de base a un régimen de dictadura
militar autoritaria que se autoproclamó como “democracia orgánica” en
oposición a la democracia parlamentaria.
Cualquier tipo de información siempre estuvo censurado, así como la
difusión de la cultura, la literatura, el cine y el teatro. Durante la
dictatura del general Franco, los medios de comunicación estuvieron
muy controlados. Para que un texto o una publicidad fuera publicado
tenía que pasar por las manos de los censores; estaba prohibido escribir
nada que dañase el prestigio de la nación, el Ejército, el Gobierno y la
Iglesia.
También la sátira, en todas sus formas, per sobre todo la política, fue
censurada, aunque el humor llegó a ser en un modo de “resistencia”
frente al régimen franquista. Según la descripción del doctor en Historia
Gabriel Cardona, Franco era un personaje tímido e insignificante, que
no tenía sentido del humor. Solo lo vio sonreír abiertamente en un par de
ocasiones: cuando se encontró con Hitler en la frontera hispanofrancesa
en 1940, y durante la visita del presidente estadounidense Eisenhower,
en 1959.
96
Ya desde de los años 20 y a lo largo de los casi 40 años de franquismo,
el humor se intensifica por dos motivos: porque hay una férrea censura y
porque con la situación que se vivía en el país, existía la necesidad de
descargar las tensiones, y el humor era considerado una manera de
desahogo. Por lo tanto, cualquier tema era óptimo para hacer humor,
incluso las propias desgracias y por ello la dictadura el franquismo fue la
época dorada del chiste político. En aquellos años, todo el mundo hacía
chistes sobre el Franquismo, no
solo determinadas clases sociales
o sectores.
Por lo que concierne a la censura,
la gente debía
tener mucho
cuidado, se sabía cuándo podían
hacer
determinados
chistes
y
cuándo no, delante de quién hacerlos y delante de quién era mejor estar
callados; incluso la censura era objeto de sátira, porque la gente
necesitaba de reír, para no pensar en la situación de miseria, sufrimiento
y represión que estaba viviendo el pueblo.
Con el paso del tiempo fue cambiando la mentalidad y paralelamente
cambiaba la manera de hacer sátira sobre el régimen; aparecieron
humoristas como Miguel Gila, que utilizó el tema más recurrente de
97
aquella época, la Guerra Civil, para hacer sátira. Tras un periodo en la
prensa escrita, pasó a humorismo hablado de la radio con sus famosos
monólogos al teléfono:
- ¿Está el enemigo? ¡Que se ponga!
- Que hoy no disparéis de 4 a 6 porque dan el Tour, y que a ver si me
devolvéis la bala porque no me quedan más.
El humor era el reflejo de la realidad de aquellos momentos, porque el
humor es el resultado de la vida, una mejor manera para explicar lo que
pasaba cotidianamente. Por lo tanto el humor se utilizó como
herramienta contra la dictadura, una forma de resistencia social y
política, una alternativa de oposición al régimen.
Capítulo 4
La sátira política en España y su difusión
En España, en las últimas décadas ha surgido una generación de grandes
humoristas, pero muchos se quedaron a las puertas de la fama por la
dificultad que encierra esta profesión, porque no es fácil hacer reír,
aunque es cada vez más frecuente, porque el sistema político y mediático
98
español recurre al humor y a la sátira cuando comunica con el gran
público.
En España, la sátira política no aparece a menudo en televisión,
probablemente porque las cadenas televisivas no tienen ningún interés en
ella ni tampoco las grandes corporaciones a las que pertenecen. Sin
embargo existen exepciones como algunos humoristas televisivos: el
autor satírico José Miguel Monzón Navarro, conocido por su nombre
artístico
El
Gran
Wyoming,
humorista, actor, director, escritor,
músico y, hoy día, presentador de
televisión.
Agunos de sus programas han
tenido problemas como en el caso
de El peor programa de la semana, que fue eliminado de la
programación por Televisión Española tras la entrevista al escritor
catalán Quim Monzó.
En 1996, Wyoming presentó la versión española del programa argentino
Caiga quien caiga, ganador de los má prestigiosos premios televisivos
españoles, como el Ondas y el TP de Oro; uno de los pilares de Caiga
99
quien caiga era la sátira contra la clase política en general y, en
particular, contra el entonces presidente del Gobierno José María Aznar.
El Gran Wyoming ha ganado también el Premio a la Comunicación por
haber aportado una “visión optimista y alegre” de la actualidad y por el
uso de la sátira en defensa de los valores democráticos. Actualmente es
el presentador del programa televisivo El Intermedio, en la cadena La
Sexta, donde comenta la actualidad diaria siempre en clave de sátira.
La estructura es simple. Wyoming pronuncia la misma frase de apertura
cada día: “Ya conocen las noticias. Ahora, les contaremos la verdad”.
Tras esta frase, el pograma inicia con una sección de cabecera (noticias
del día) y después la sección La actualidad en 1 minuto.
También El Intermedio ha sido
premiado
varias
veces
por
la
AcademiaTV de las Ciencias y las
Artes
en
presentador
Televisión:
de
Mejor
programas
de
entretenimiento (2008 y 2011), Mejor presentador (2012), Mejor
programa de entretenimiento (2011 y 2012) y Mejor guión (2012).
Por lo que concierne a la prensa escrita, hay revistas y periódicos
satíricos especializados en sátira política. Una de ellas es “El Jueves, la
100
revista que sale los miércoles”. En la
portada acompaña al título un pequeño
bufón que representa la esencia de la
revista. Fue creada por José Llario en
formato de semanario humorístico y
empezó a editarse en Barcelona durante
los años de la Transición política; es el último superviviente de las
revistas que surgieron con el llamado boom del cómic adulto en España.
Está dedicada a la crítica de la actualidad y desde sus inicios se ha visto
afectada por diversos procesos judiciales y polémicas. En su editorial se
analizan temas de actualidad con el tono humorístico y sarcástico
habitual, típico de esta publicación. En el año 2008, los dibujantes de la
revista crearon la primera historieta virtual en formato de dibujo
animado digital, titulada Moncloa Palace, parodia de la reciente
situación política española tanto al gobierno Zapatero como, desde 2010,
de Mariano Rajoy.
Otra revista satírica es Mongolia publicada por primera vez el 23 de
marzo de 2012. Aunque su contenido es humorístico, incluye en sus
páginas la sección “Reality News”, donde se incluyen reportajes de
periodismo de investigación sobre temas políticos y sociales. La
101
publicación cuenta con la pluma de los historietistas Darío Adanti y
Mauro Entrialgo.
En España, la sátira política es bastante usual también en la radio. Uno
de los programas más populares es
Carne Cruda. Inició su emisión el 1
de octubre de 2009, y su frecuencia
era de lunes a viernes, en Radio 3
(Radio
Nacional
de
España)
presentado y dirigido por Javier Gallego. Combinaba entrevistas a
músicos, artistas, escritores y activistas sociales y programas
informativos satíricos en general. Casi un año después de la victoria del
Partido Popular en las elecciones generales de 2011, justificándose con
motivos económicos, la dirección de la emisora suspendió el programa el
31 de agosto de 2012. Gallego afirmó que la cancelación del programa
respondía a motivos políticos; per el director de Radio 3, en una
entrevista para el diario El Mundo, explicó que cancelaba Carne cruda
por ser “muy caro, y no por motivos políticos”. A pesar de su castigo, en
noviembre de este mismo año recibió el premio Ondas al Mejor
programa de radio de 2012.
102
Por el programa pasaron artistas como Barón Rojo, Peret, Los
Delincuentes, y personalidades como Joaquín Reyes y Julio Anguita, y
algunos exponentes de los movimientos sociales como el 15M y la
Marea Verde. En
enero
de
2013,
Carne
Cruda
se
emite de nuevo en
la Cadena SER con
el nombre Carne Cruda 2.0.
También
Gomaespuma
era
un
programa de radio que empezó a
emitírse por la tarde desde principios
de 1980 hasta julio de 2007 en la
cadena Onda Cero. Estaba formado
por un dúo cómico: Juan Luis Cano y Guillermo Fesser. El programa
mezclaba humor, actualidad y música. También había entrevistas y
secciones dedicadas a la salud, el tráfico, el cine y la literatura. Recibió
el Premio Ondas 2003, el 42° Premio de la Fundación Fernández Latorre
y el Premio Micrófono de Oro 2006.
En 1994, Gomaespuma también tuvo una versión para televisión que se
emitía en la cadena Telecinco. El programa lo hacían un grupo de
103
marionetas formado por má de sesenta personajes (los de la radio más
otros nuevos). En el año 2011, Fesser y Cano estrenaron el programa Yo
de mayor quiero ser español en La2 de TVE.
Gomaespuma tenía un antecesor: El Flexo. Durante un tiempo se emitió
en Radio Madrid (emisión
regionale de la Cadena SER) y
más tarde pasó a Antena 3
Radio donde se emitía a las
2:00
de
la
madrugada,
presentado por Guillermo Fesser y Juan Luis Cano sus creadores. Debido
a la mala calidad del sonido se conservan muy pocas grabaciones del
programa.
También la música habla de sátira política: en España, fue muy famoso
el trío La Trinca, formado por
Joseph Maria Mainat, Miguel
Ángel Pasqual y Toni Cruz,
formación
vinculada
al
movimiento de la Nova Cançó
nacido en Cataluña y con textos en
lengua
catalana,
aunque
posteriormente tradujeron algunos de sus temas en castellana.
104
Fue uno de los fenómenos musicales y escenográficos más conocidos en
la España de los años 70 y principios de los 80, por su particular y
original propuesta artística, basada en la crítica social y política vista
siempre a través de la parodia y el humor.
Entre 1969 y 1989, publicaron 42 discos siempres con canciones en
catalán, cuyas letras fueron un instrumento con el cual La Trinca luchó
contra el régimen franquista, burlándose de él.
Conclusiόn
Concluyendo mi trabajo sobre la sátira política, lo que sobresale más es
el papel importante que desempeña la sátira en la sociedad en la que
vivimos. La sátira es lo que nos pone libres, lo que pone una democracia
real y lo que pone un país capaz de reírse de sus proprios defectos, de sus
proprios vicios y debilidades. Los políticos deberían aprender a reír de
ellos mismos y del trabajo que a veces hacen mal. En España, la sátira ha
sido censurada principalmente durante el regimen de Franco, pero hoy en
día por lo meno en televisiόn no es censurada, probablemente porque en
televisiόn la sátira no es muy transmitida, pero tiene mucha más
popularidad a través de la prensa y de la radio, que, de todos modos, no
son censuradas mucho como en otros países; además, los programas
televisivos y radiofόnicos son nada menos premiadas por las
organizaciones que trabajan en el mundo de la televisiόn, cosa que por
105
ejemplo en Italia no occure. Es necesario aprender de paises como
España, que no se toma a pecho y que, con ironía, sabe reir de sus
problemas y sus políticos y, a través de la sátira, respecta sus principios
democraticos.
106
Bibliografia
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Labirinto satirico in rima baciata. Edizioni Robin.
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Bollito misto con mostarda, Daniele Luttazzi (2004)
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Barracuda, Daniele Luttazzi (1998-1999) Italia Uno
Crozza nel paese delle meraviglie (2012-in produzione) La7
Crozza Italia, Maurizio Crozza (2006-2009) La7
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Family Guy, Seth MacFarlane (1999-in produzione)
Il Fatto di Enzo Biagi, Enzo Biagi (1995-2002) Rai Due
Italialand, Maurizio Crozza (2011) Teatro Nazionale di Milano
Satyricon, Daniele Luttazzi ( 2001) Rai Due
Sciuscià, Michele Santoro (2000-2002) Rai Uno - Rai Due
Raiot - Armi di distrazione di massa, Sabina Guzzanti (2003) Rai Tre
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The Simpsons, Matt Groening and Sam Simon (1991-in produzione)
Viva Zapatero, Sabina Guzzanti (2005)
110

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